Sotto un ciliegio Chizuru ha perso la persona più importante della sua vita e il peso della solitudine e del dolore la opprimerà a tal punto che darà atto a un gesto estremo, rinascendo a nuova vita.

"...falling so slow.
Like tiny fragile shells.
Drifting in foam.
Little soldier boy,
come marching home"
Lo spazio di un pensiero, sotto una pioggia rosata...
[Hijikata Toshizou] [Ultima puntata, Hekketsuroku]

[Quinta classificata al contest: All I want for Christmas is... storie, indetto da Arianna1992 sul forum di efp]
Se rimaneva lì e stava calmo, era solo per Chizuru. Il peggio venne, quando il proprietario annunciò ai suoi dipendenti che ci sarebbe stato uno spettacolo. E quando Hijikata scoprì che si doveva vestire da elfo, la sua calma iniziò a venire meno.

"Enomoto-san, posso chiedervi cos'è?"
Enomoto gli dedicò l'ombra di un sorriso da sotto i baffi neri, portati alla moda occidentale, e posò sul tavolo da pranzo un vassoio d'argento: due piccoli calici calibrati tre a dieci sormontati da cucchiai bucherellati, una caraffa di ceramica di Gion e una ciotolina di zollette di zucchero.
Complici Poeti dall'Inferno, che mi ha ricordato come gli anni dei poeti maledetti siano all'incirca gli stessi della Repubblica di Ezo, ed un esame imminente di Storia del Giappone...ritorno dagli inferi (e ditelo che mi credevate morta!) ♥

20 giugno 1869.
Dopo la battaglia contro Kazama Chikage, una pallottola segna implacabile la fine di uno degli ultimi samurai del Giappone, Hijikata Toshizou. E anche della donna che silenziosamente l’aveva amato. Ma forse non tutte le porte si sono chiuse, forse piuttosto che affrontare il mondo da soli è megli affidarsi a qualcuno. Indipendentemente da quello che si pensa di lui.
“Che cosa credevate? Gli Oni non muoiono per così poco”

Per quei visi belli che al risveglio piangi, come fosse per davvero un addio.
“Le cose più dolci, se divenute ordinarie, perdono il loro grato piacere..." o forse no.
Tra spettri e saké, per rendere un addio più leggero.
[Prima classificata al contest Courage, Honor and Nakamaship di Angelsword e vincitrice dei premi Shakespeare, Piuma d'Inchiostro e Opposizione]

E sapeva, sapeva che Souji l’avrebbe seguita se lei gli avesse preso la mano per mostrargli il suo mondo. Souji l’avrebbe seguita e Miki avrebbe pianto, probabilmente, perché sotto sotto era una dalla lacrima facile, ma per una volta sarebbe stato di gioia.
Perchè Souji non l’aveva ancora lasciata andare e tutto andava bene.
Hiro, voglio venire a Kobe con te. 

Portami via da questi stronzi, da tutti questi volti.
[Follow up di Novel of a Dreamless]

"E non poteva sentirsi debole, non poteva lasciarsi sopraffare. Non poteva permettere al suo corpo di non obbedirgli.
La sua mano destra si rifiutava di stringere la katana con forza sufficiente.
Non poteva rischiare di sbagliare, non poteva.
Mentre avvolgeva la fascia candida intorno alla sua mano, annodandola stretta per non perdere la presa, pensò che sarebbe morto stringendo la sua spada."

"Silenzio. Non sono queste le cazzate per cui si interrompe l'allenamento della prima unità della Shinsengumi.”
Sì.
Una gran bella frase -con un che di eroico. Molto bellina.
Potrei usarla in un romanzo di guerra. O in un haiku. O in un diario.
E' -presumibilmente- l'ultima frase di Okita Souji come un capitano.
Perchè poi -come se dopo la menzione alla Shinsengumi nulla fosse importante- mi aspetta l'ultimo eco di una protesta, roco e distante, e il buio.
Okita Souji fa talmente schifo, come uomo, che non riesce nemmeno a reggersi in piedi.
Persino la Katana non ne vuole più sapere, di lui. E' stato talmente debole a cedere all'Ochimizu.
In mezzo a tutto questo schifo, come diavolo si può pretendere da lui - da me - di mantenere una promessa?

- Non essere sciocco...Non puoi uccidere ciò che è inevitabile.-
- E' da sciocchi anche il pensare che questa è inevitabilmente la prima ma forse ultima volta che riusciremo a stare insieme in questo modo? - Hajime non ribattè:un nodo gli strinse la gola, impedendogli di parlare, gonfiandogli gli occhi con lacrime che minacciavano di cadere nuovamente.
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Piccolo esperimeto: questa fic non è altro che il " pezzo mancante di "time will destroy us" di Sagami_ Okita, la parte di Lemon che l'autrice ha preferito non descrivere e che, fortunatamente, mi ha dato il permesso di raccontare.

[Flashfic ChikagexChizuru] Chikage! Centric.
Spero vi piaccia, recensite in tanti! :)
I suoi occhi cremisi affondano nella luce amaranta dell’eclissi di luna.
No. Perché lei non odia. La sua anima è troppo pura anche per un sentimento banale come l’odio.

Tre momenti in cui Kondou – san si è reso conto di quanto sottile sia il confine tra devozione e distruzione.
I will show you fear in a handful of Dust.

Come siamo arrivate a questo?
Lo sguardo della giovane Oni era pressante, le iridi appena velate dalle ciglia scure. Sorrideva.
Chizuru non capiva da dove nascesse quel sorriso, così bello, così dolce. D’un tratto si sentiva forte e protetta... eppure, a cingerla non erano le braccia di Hijikata-san, né di Heisuke o di chiunque altro conosciuto, bensì quelle gracili e delicate di una giovane della sua stessa età. Le dita morbide erano delicate come quelle di una bambina. Ed il suo viso... quanto è bella.

Sappiamo tutti come comincia la storia.
2011. Lei è bella, giovane, intelligente. Ha scoperto l’Ochimizu e ha tutta l’ intenzione di cambiare il mondo.
1864. Loro sono esasperati e fermamente risoluti a non lasciarglielo fare.
Warning: Massacro impietoso di Mary Sue. Se siete privi di senso dell’umorismo o facilmente impressionabili, questa one – shot non fa per voi.

- Okita-san, il tuo sarcasmo lascia a desiderare.
- Avanti uccidiamola. Non aprirà più la bocca e avremo un problema in meno. Per te va bene, vero? Signorina architetto... O forse dovrei dire signorina carpentiere?

[È così che il demone si fa uomo.
Scoprendo che non ci sono parole che possano colmare la mancanza.]
Chara Death.

Aveva ottenuto quello che voleva.
Aveva vendicato la morte di Yukimura
Koudou, l’unico che gli fosse stato vicino fin dall’inizio.
Oramai, quindi, poteva anche morire in pace. Come Rasetsu o come umano, questo non gli toccava affatto.
[Hakuouki - SPOILER.]

"L'hai letto?" domandò il vicecomandante, accennando al libretto sottile fra le mani di Saitou.
"Solo per metà." ammise "Posso farvi una domanda?"
Toshizou sbuffò. "...Certo."
Hijikata in crisi d'ispirazione, Saitou, un gatto e un haiku da finire.
E la mia mente perversa, of course.
[Fandom: Hakuouki]