2+2 versi ogni giorno, sugli argomenti più disparati: il nostro piccolo proposito poetico per il 2025.

2+2 versi ogni giorno, sugli argomenti più disparati: il nostro piccolo proposito poetico per il 2025.
La raccolta prosegue. Come sempre, i versi in corsivo sono i miei, accompagnati dai suoi.
Grazie B, per questo viaggio senza ritorno, fino alle stelle. Ho fatto biglietto di sola andata, e ho fatto bene.

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Poesie 2022 - 2024

Piccole poesie e piccoli pensieri, su: natura, sentimenti, cose, persone e altro.

Leggendo l'Eneide l'autore si addormenta e finisce in un terribile oltretomba scritto in terzine ma anti-Dantesco, dove non sono i morti a essere puniti, ma i suoi peccati letterari. Il buon Virgilio, come al solito, recupera la sua funzione di guida in questo inferno laico, traghettandolo da un'anima furiosa all'altra, pronta a randellarlo. Un'opera per ridere, ma anche di riflessione interiore e soprattutto di insulti, piena di personaggi storici.

Sono una raccolta di miei vari pensieri, dubbi, sogni speranze e amori. Tutto quello che ho dentro è in queste frasi scritte di notte, quando nessuno poteva vedermi. Io ingabbiata in questa sensazione di non saper vivere in questo mondo ipercinetico, tante domande e nessuna risposta. Io ormai pece in questo mondo di mosche cieche

Sono solo pezze, strofinacci, direttamente dal fondo del secondo cassetto, sotto i fornelli. Le usi per asciugare le stoviglie, per pulire le superfici, per tappare gli spifferi. Oppure per… eh!
Oppure le butti, no?

- A una creatura così speciale
Distesa qui in un angolo, chiudo gli occhi 
E incomincio improvvisamente a viaggiare.
Su distese più erbose di queste
Mi lascio adagiare.
Il fruscio di un fiume 
Mi fa qui compagnia,
Una casetta in mezzo al bosco,
Vi si approderà per quella via.
Un mandorlo profuma
Di eterna primavera,
Lucciole e lanterne, di luna nuova,
Illuminano la sera.
- Alla magia notturna
Narcotizzante narciso
di un mondo diverso,
magari perfetto,
magari lo stesso
ma certo è
assente e
lontano
da qui.
- Al battito del cuore
Un tiro in porta,
una deviazione,
solo chi non si arrende
alla fine sarà campione.
- L'angolo fiorito
Raccolta di poesie e sono ancora qui con tutto ciò che più amo al mondo! Perché amo scrivere, come amo la vita! Ce ne saranno altre! Buona lettura! Stay tuned!

Piccola raccolta di cinque (più una) poesie, scritte a quattro mani con Baudelaire, a commentare i cinque quadretti sui Sensi dipinti da Nicolaes Maes (1634-1693), il più bravo allievo di Rembrandt

Una raccolta di poesie dai toni (più o meno) velatamente malinconici, ispirate a tematiche quali la difficoltà di trovare il proprio posto, il decadimento dei legami sociali e social, il senso di vuoto interiore. Il titolo è ispirato a un passaggio di una poesia della raccolta.

Raccolta di dodici brevi testi sul dolore della perdita di equilibrio che il confronto con la prima età adulta può portare con sé, in relazione alle aspettative e alle scelte del passato.

Scriveva Benedetto Croce: “fino a diciotto anni tutti scrivono poesie; dopo possono continuare a farlo solo due categorie di persone: i veri poeti e gli autentici cretini”.

Hanno dimenticato.
Hanno dimenticato, tutte loro hanno dimenticato
il Barbizon Hotel.

Il "commesso fiorentino" è una tecnica figurativa consistente nel mettere insieme (committere) piccole tessere variopinte di pietra dura, accostate con precisione, prendendo come riferimento un modello dipinto. La sua storia si intreccia con quella dei Medici: nel 1588 Ferdinando I de' Medici fonda quello che diventerà l’Opificio delle Pietre Dure.
Oggi museo, conserva quattro dipinti su cartone realizzati dal fiorentino Giuseppe Zocchi in due anni (1752-3): rappresentano l’allegoria delle Belle Arti. Presi come modello vennero fatti diversi quadretti in "commesso fiorentino".
Una prima serie si trova a Vienna, nel castello di Hofburg (un pannello risulta essere stato venduto a 1.463.900 euro il 7 novembre 2013 da Sotheby’s). Una seconda serie, esposta all'Opificio delle Pietre Dure, era destinata alla reggia fiorentina di Pietro Leopoldo. Presenta cornici ugualmente in "commesso fiorentino" su disegno del pittore Gesualdo Ferri; raffigurano fasci sui quali si avvolge un nastro, e portano nei quattro angoli l'immagine degli strumenti tipici delle quattro arti.
A quelle quattro rappresentazioni (Architettura, Scultura, Pittura, Musica), e sempre accoratamente a quattro mani, ci siamo ispirati Baudelaire - in strofe corsive lei - ed io, per danzare, o zampettare, sulla scia delle arti belle.

Una serie di poesie dai contenuti forti. Sono trattati temi sensibili, anche se, proseguendo con la raccolta si fanno progressivamente meno sensibili. Il titolo è ispirato alla prima poesia della raccolta.

Avendo bisogno di un briciolo di leggerezza, nel periodo in cui l’anno volge al termine, ho concesso spazio alla fantasia di immaginare scenari inediti semplicemente soffermandomi ad osservare l’alba e il tramonto nel loro alternarsi.
Inoltre, mi ha incuriosito un articolo letto ultimamente, nel quale si spiegava che, in particolari condizioni atmosferiche e in luoghi ben definiti purché sia presente il mare, questi due momenti del giorno possono veramente incontrarsi, anche se solo per pochi istanti...

Quando le illusioni si scontrano con la realtà, esse si sgretolano crollando come un castello costruito sulla sabbia.

L'emigrazione vista dagli occhi di chi rimane.
*Tutti i testi fanno riferimento alla mia vita personale o a quella della mia famiglia*

Un piccolo divertissement mentre, immersa nella Natura, ho lasciato libera la fantasia di immaginare che il cielo notturno, che stavo osservando e che andava riempiendosi di stelle luminose, avrebbe potuto dar vita ad una sinfonia del tutto particolare se quegli stessi astri fossero divenuti note musicali…

Ho letto, ultimamente, alcune frasi scritte su un muro inneggianti al sorriso che mi hanno fatto riflettere. Traendone spunto, con un briciolo di fantasia, ho sviluppato l’argomento circa l’importanza e la forza nascoste dietro al semplice gesto del sorridere, che arricchisce chi lo riceve senza impoverire chi lo dona.

Una raccolta di Haiku molto personali.

Ci sono cose che si rompono ma che possono tornare a vivere grazie ad un’accurata opera di restauro, utilizzando, ad esempio, l’arte del Kintsugi, capace anche di accrescerne il valore; ci sono, invece, situazioni che, una volta spezzate, non sempre si sa come possano essere ricomposte...

Cosa sono i ricordi se non frammenti del nostro vissuto, affiorati alla memoria per rivivere, anche se con un pizzico di nostalgia, un momento particolare, che ci permette di fare un tuffo nel passato...

Una insonne quanto rovente notte estiva...
Pensieri ed immagini, come schegge impazzite, si sono conficcati nella mente, accompagnandomi fino alle prime luci del mattino.
Ho provato a collegarli fra di loro ...

Prima che l’Inverno faccia la sua comparsa mostrandosi con il suo gelido mantello, vi intrattengo ancora un po’ sull’Autunno, stagione particolarmente confacente al mio modo di essere e di percepire, e di cui ho già scritto in precedenti poesie raccontandolo attraverso i suoi colori e i suoi rumori, mentre questa volta vorrei provare, sperando di riuscirci, a farvelo gustare tramite i tanti profumi che lo caratterizzano e che diventano il suo biglietto da visita.

Per Asia

Nuovamente ho tratto ispirazione per questo componimento da una incisione che ho a casa mia: ogni volta che le passo davanti il soggetto pare volermi parlare e, allora, mi sono soffermata per ascoltare ciò che aveva da raccontare…

Inizialmente questo componimento avrebbe voluto essere, nelle mie intenzioni, una sorta di Haiku giapponese che cristallizzava un’emozione, però mi sono resa conto di non essere in grado di comporne, condensando in pochissimi versi i concetti, per cui ho dato corso ai pensieri, cullata da alcune parole che mi hanno colpita nonché dal ritmo del brano musicale “Posti Vuoti” dei Coma_Cose.

Per questo componimento ho fatto una piccola incursione nel Fantasy, prendendo a prestito l’intrigante personaggio, nonché indiscussa protagonista della serie tv “A Discovery of Witches”, che viene definito come la “Tessitrice del Tempo”, da cui ho mutuato il titolo per la poesia, immaginandola nel suo spostarsi tra Passato, Presente e Futuro, intenta ad intessere i destini della gente incontrata.

Dopo una lunga riflessione ho provato ad esprimere le mie emozione più profonde, quelle represse nel mio animo, ma che sempre mi ricordano di una mancanza. Da soli non ce la possiamo fare, tutti abbiamo bisogno del nostro "qualcuno" che ci riempia il vuoto che ci divora senza darci tregua. Necessitiamo di una presenza amica e rassicurante che ci allieti e ci aiuti a portare le nostre croci.

Da uno stralcio di una conferenza, ho estrapolato una frase che mi ha fatto considerare quanto l’interazione fra le persone possa, talvolta, essere associata ad una sofisticata formula matematica composta di equazioni, variabili e incognite...

Era un mio vecchio sogno arrivare al primo posto dei recensori.
E adesso che ci sono, sul cucuzzolo della montagna, semplicemente guardo giù e mi vengono le vertigini 😅
Cerco qui di ringraziare chi mi ha permesso di giungere al "traguardo".

Dedicata a chi Ruga, a chi Volta, alla Lena e alla Rina.

I passi di qualcuno che si allontana producono un’eco percepita dall’orecchio attento: mi sono, pertanto, soffermata sul fatto che l’eco non sia soltanto qualcosa di reale, come un suono o una voce, bensì possa essere anche il riverbero di un’emozione capace di raggiungere la parte più profonda e intima dell’essere umano, ed è nata questa riflessione in forma di poesia...

Due Novembre.

La vita... sono attimi.
Un ringraziamento speciale a Baudelaire che mi ha accolto nell'abbraccio dei suoi versi

Ho aspettato che finisse il giorno di Natale, per non rovinarlo. Un giorno che in fondo è stato più positivo del previsto. Ma non sono riuscito neanche quest'anno a tenermi dentro una delle mie solite nenie guastafeste.
Avvertimenti: linguaggio inopportuno

La trovi ovunque. Addirittura tra parenti e amici, a lavoro, a scuola e anche qui, su EFP (e ho fatto pure la rima!) Tutti noi abbiamo a che farci, l'importante è prenderla per quello che è: gente di...

Filtriamo sempre i nostri sogni attraverso maglie via via più fini, finché resta nulla.

Un misogino inconsapevole è trasportato nel sonno in una terra favolistica dove la sua condotta verso il sesso femminile è esaminata da una società interamente composta da donne, sia storiche che letterarie. I risultati non saranno positivi e la rieducazione che riceverà non sarà piacevole ma darà i suoi frutti una volta sveglio.
Poema scritto in rima variabile.