E torniamo agli episodi 26 e 27: per me fondamentali, perché come diceva Oscar - l'altro - "date a un uomo una maschera e vi dirà la verità". Ebbene, come forse vi ricorderete, all'inizio dell'estate scorsa avevo un po' ricamato sui sospetti che si insinuano nella mente e nel cuore di Oscar quando iniziano i furti del "Robin Hood in terra francese"; sospetti propiziati dalle dicerie e dai mormorii che coglie nei corridoi della Reggia (ma non solo da quelli) e che la inducono a strane elucubrazioni su André. Qui, siamo un pochino avanti nel racconto: per cui, bando alle ciance, e iniziamo. "Era una notte buia - questo sì - e tempestosa ....(o forse la tempesta è di tutt'altro genere")

Quest'oggi sono scritttrice.
Mai l'avrei pensato.
Dopo aver letto, e a volte recensito, tante storie, ho deciso di seguire il consiglio di alcuni amici che mi esortavano a scrivere.
Che dire? Ci provo. La scrittura non è una cosa mia. Preferisco la lettura...
E allora prendo coraggio, trattengo il fiato e mi butto, a volo d'angelo.
In questa breve storia ci troviamo all'alba di un giorno qualsiasi, subito dopo il duello con il Cavaliere Nero. Occorre prestare attenzione. Non tutto è come appare.

Un pomeriggio, in un salotto, una delicata ragazza fa il suo debutto nella buona società. Una mattina, in un cupo e freddo settembre, una giovane donna provata e stanca cammina sotto la pioggia, cercando di riparare un cesto di panni.
A osservare, sempre lo stesso uomo, ma così diverso ...

Siamo nel pieno dell'inverno, lo so, ma io, col tempismo che mi contraddistingue torno a una sera di fine estate, diciamo attorno alla terza decade di settembre del 1775, quando due giovani discorrono sull'erba, la notte, guardando le stelle. Il mattino dopo la più giovane dei due dovrà sostenere una prova molto rischiosa... vi dice niente?
Un missing moment che segue a ruota uno dei momenti a me più cari dell'anime, il "piccolo testamento" (Montale mi perdonerà) di Oscar. Buona lettura!

Questa è per te, che mi hai trovato dove non dovevo essere e a fare quello che non so fare. A te perché ti sono piaciuto lo stesso e me lo hai detto. A te perché ti ho riconosciuta subito anche se non capivo e sono venuto a cercarti, per capire e dirti grazie come posso. A te perché non ti sposti di un centimetro anche se non mantengo le promesse. Perché ho più bisogno d’affetto quando meno me lo merito. A te perché ci volevi te per farmi rivedere, e per entrare in punta di piedi. E perché è sempre una soddisfazione dire A SILVIA.
Il titolo della storia è rubato, fuorviante e menzognero.
Buon San Valentino a tutte le ragazze del fandom. Anche ai ragazzi, via, invecchiati o meno.

Tempo addietro si era detto sarebbe stato carino dedicare un momento anche al compleanno di André.
Pubblico in anticipo quest'ultimo tassello o tessera dello stesso mosaico, per questioni di tempo.
Mutando il tempo e lo spazio tra i protagonisti, può accadere che la luce con cui si legge offra una visione forse differente, un riflesso un poco diverso, un raggio di sole più teso, improvviso, che piove d’un tratto dopo essere rimasto coperto da una morbida eclissi.
Il tempo necessario a permettere il viaggio nel passato, per raccontare ciò che accadrà nel futuro, attraverso parole dette ma forse dimenticate, anche se non perdute.
Grazie per il viaggio, lungo e a tratti un poco disorientante (ma mai confuso) e anche per la compagnia.
Annalisa

Fin da bambina mi ha sempre suscitato una forte emozione quando André, in un misterioso momento di telepatia, sente Oscar che lo chiama da dentro l'abbazia dove Nicolas le ha messo le mani al collo.
Ho provato ad immaginare cosa possa aver provato Oscar e perchè non abbia mai approfondito perchè fosse "misteriosamente viva"

Oscar è tornata dal ballo al quale ha partecipato vestita da donna, André cosa le dirà ?
Quello che ho scritto è ciò che mi sarebbe tanto piaciuto vedere nell'anime.
È la mia prima storia, per favore siate clementi ma dite quello che pensate in modo che possa migliorare prossimamente

Complice il nuovo film e i video musicali mi sono fatta travolgere da una idea, non sempre le cose sono come sembrano e non sempre ci si conosce fino in fondo.

Per quanto la vita da demone abbia i suoi vantaggi, e non sarò certo io a negarli, va pure considerato che dipende, come in tutti i mestieri, dall’ambiente lavorativo e dall’incarico che ti tocca; io sono il demone di André Grandier, che è come dire quello jellato, quello che non farà mai carriera, che non avrà mai una soddisfazione nemmeno a pagarla oro.

Missing moment di uno dei miei periodi preferiti: divisa blu, lei sa di amarlo ed anche lui lo sa. Le parole sono ancora poche, troppo poche tra di loro... soprattutto durante un'esercitazione militare.
« (...) Ma non può essere solo il Comandante De Jarjayes in quel momento. Non vuole.
Guarda tutti, ma vede solo lui. Vede solo lui e vorrebbe potergli dire qualcosa, qualsiasi cosa, anche se non sa che cosa. »

Alla fine della “notte delle lucciole”, André osserva la “sua” Oscar. L’ha amata come una donna e lui è stato il suo uomo. Si sono appartenuti come solo le anime destinate a diventare una cosa sola possono davvero. Una cosa sola non aveva ancora fatto, una piccola innocente fantasia che tante volte gli era balenata in mente quando era ancora un ragazzo che si scopriva capace d’amare in modo talmente intenso da lasciar meravigliato perfino sé stesso.

È sempre difficile immaginare una Oscar sopravvissuta alla rivoluzione francese senza André. Alle volte si cerca solo di comprendere i sentimenti. Noi che a volte abbiamo sperimentato la perdita di chi abbiamo amato, ci mettiamo nei suoi panni e magari le attribuiamo parole e sentimenti che sono i nostri. In questo senso, facciamo di Oscar quasi una sorella nel dolore. Oppure pensiamo a quando, pur non avendo vissuto quel dolore in prima persona, lo abbiamo condiviso con chi, magari nel corso di una sola notte ha cercato di rappresentarcelo, di farci capire perché il presente è il futuro appaino sbiaditi e privi di promesse. Vedovanza è un possibile sequel a “Normandia” eppure è una storia che può godere di vita propria, tanto che non me la sono sentita di usarla come capitolo finale di quella “long”. Torna Fabian Dominic Vichy un tempo Marchese de Jenisse, poi divenuto un borghese, che incontra nuovamente Oscar in Normandia, dopo gli anni turbolenti della Rivoluzione Francese. E, ancora una volta, Oscar si trova ad ammettere che talvolta i sentimenti e gli eventi accomunano le persone più di quanto si potrebbe immaginare, anche se avvicinarsi resta comunque difficile e talora perfino impossibile.

Un brevissimo Missing moment immediatamente successivo al ritorno a casa di Oscar dopo che ella si è allontanata dal ballo in suo onore organizzato dal Generale Bouillé.
Torno a ripubblicarla dopo il periodo della "sparizione"

Possiamo considerare questa la parte conclusiva di Maschera di Carnevale, una piccola idea che ha avuto un seguito e da cui mi sono lasciata prendere la mano.
Nella speranza che la conclusione vi piaccia vi auguro una buona lettura.

Passare dal sonno alla veglia è un attimo.
Ma i sogni lasciano tracce, curiosità e domande.
("Maschera di Carnevale" Seconda parte)

Maria Antonietta sembra attratta dal bel Conte svedese e la cosa è reciproca. Questo è un ottimo spunto per due chiacchiere fra amici

Scena alternativa, fine episodio 22 dell’anime.

Fuori c e un brutto temporale e vorrei riscaldarmi con te

Lassonne aveva sentenziato sei mesi. Oscar e André sopravvivono al giorno della Bastiglia e si rifugiano presso il villaggio di Bagnères, dove il secondo è nato e cresciuto. Sei mesi per viversi, sei mesi per amarsi.

Pensieri scritti in un foglio di carta bianco per poter esprimere tutto l amore che provo per te

Oscar tempo fa commise un terribile errore e voleva a tutti i costi cancellarlo ma qualcuno lo ricordava

Quanto amore per me André e io non sono degna

Insieme sarà tutto più facile
Una breve FF con il finale alternativo sempre

La paura incontrollabile, la delusione, la solitudine.

Quei drammatici momenti vissuti da una donna che si accorge di amare
Buon feste a tutti

Oscar è la Rosa bianca e come tale André l'ha sempre percepita.
Qualcuno è arrivato e, a breve, riuscirà a coglierla e portarla via con sé.
André non può che accettare la cosa e cercare di farsene una ragione.
Col cuore a pezzi, prova comunque sollievo nel constatare che, almeno lei, vedrà realizzarsi il proprio sogno.
Le scrive un'ultima lettera, in cui, finalmente, le confessa di amarla.
(I personaggi del racconto sono stati creati da Ryoko Ikeda nel manga "Versailles no bara" e ripresi nell'anime di adattamento sotto la regia di Tadao Nagahama e Osamu Dezaki.)

Oscar e André si ameranno in estate

“Perché mai ti sei arruolato nei soldati della guardia? Ti avevo già detto di non avere più bisogno di te.”
Ma il soldato a cui sono rivolte queste parole aveva iniziato a disobbedire al suo comandante prima ancora di vestire l’uniforme.
In questa brevissima, André risponde addirittura con più determinazione di quella che ha voluto mettergli in bocca Dezaki.
Lo fa senza nasconder nulla, anzi, reclamando il diritto di continuare ad amare la sola donna per cui ha occhi e cuore; anche se lei non lo vorrebbe.

Non ora
Non posso morire adesso

Vorrei raggiungere te

Oscar ripensa al passato, alle marachelle fatte a nanny.

Sempre loro: Alain e Marie Blanche.
Li amo,non posso farne a meno.
Con la fantastica fan art di Ireland3

Se si fossero salvati, se avessero avuto un altro destino...

Un ricordo di quello che successe prima della notte delle lucciole

Un sogno, un ballo, un incontro di due anime affini, più vicine e simili di quel che pensano.
Per chiunque abbia gradito "Maschera di Carnevale" ultimo e definitivo capitolo, sperando di non aver forzato la mano.
Buona lettura

Alain si innamora di una donna ma non e una donna qualsiasi

Una storia mi e venuta in mente e ho voluto descrivere Alain per l ennesima volta spero vi piaccia

Pensieri e parole ancora verso la donna più importante della sua vita

André un ricordo di carnevale con la sua oscar nei momenti di infanzia