Quest'oggi sono scritttrice.
Mai l'avrei pensato.
Dopo aver letto, e a volte recensito, tante storie, ho deciso di seguire il consiglio di alcuni amici che mi esortavano a scrivere.
Che dire? Ci provo. La scrittura non è una cosa mia. Preferisco la lettura...
E allora prendo coraggio, trattengo il fiato e mi butto, a volo d'angelo.
In questa breve storia ci troviamo all'alba di un giorno qualsiasi, subito dopo il duello con il Cavaliere Nero. Occorre prestare attenzione. Non tutto è come appare.

E torniamo agli episodi 26 e 27: per me fondamentali, perché come diceva Oscar - l'altro - "date a un uomo una maschera e vi dirà la verità". Ebbene, come forse vi ricorderete, all'inizio dell'estate scorsa avevo un po' ricamato sui sospetti che si insinuano nella mente e nel cuore di Oscar quando iniziano i furti del "Robin Hood in terra francese"; sospetti propiziati dalle dicerie e dai mormorii che coglie nei corridoi della Reggia (ma non solo da quelli) e che la inducono a strane elucubrazioni su André. Qui, siamo un pochino avanti nel racconto: per cui, bando alle ciance, e iniziamo. "Era una notte buia - questo sì - e tempestosa ....(o forse la tempesta è di tutt'altro genere")

Oggi è il mio compleanno e voglio fare un regalo a me stessa con una goliardica parentesi ricreativa. E Pirandello, spero, mi perdonerà lo sconfinamento nel metateatro.
Tranquilli, comunque: il mondo è sempre quello ribaltato de “La camera era sempre in penombra”.
Spero che i lettori si divertano almeno quanto io mi son divertita a scriverlo.
E adesso… Silenzio: si apre il sipario.

Una special edition per la Festa della Mamma. Per l'occasione ho infatti deciso di regalare a Madame de Jarjayes un racconto interamente rivolto a lei. Si tratta di uno spin off della long “La camera era sempre in penombra”, ma è una storia che se ne va per i fatti suoi. Può essere letta anche da sola, in attesa di vedere cosa succederà la prossima volta nello studio del Generale.
Vi si potrà trovare una pozzanghera che condivido amorevolmente con Fenice64, poetessa delle piccole cose che ammaliano il cuore.
Una One shot dedicata a tutte le mamme, ma anche a tutte le figlie e i figli. Buona Festa della mamma!

Dopo qualche tempo in silenzio, torno su queste pagine virtuali con una piccola OS, come, ormai lo sapete, piace a me, dedicata a un personaggio tutt'altro che secondario nel panorama di RoV. Siccome non amo troppo le Feste, e alberga un po' di Grinch in me, non sempre riesco a parlare del Natale in termini zuccherosi. Ma se Natale è sinonimo di festa in famiglia (non si dice forse "Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi?"), allora ecco un Natale in famiglia, con una famiglia molto particolare, in un anno imprecisato dopo la metà degli anni Settanta del Settecento. Ed ecco dunque a voi "Il primo Natale".

Siamo nel pieno dell'inverno, lo so, ma io, col tempismo che mi contraddistingue torno a una sera di fine estate, diciamo attorno alla terza decade di settembre del 1775, quando due giovani discorrono sull'erba, la notte, guardando le stelle. Il mattino dopo la più giovane dei due dovrà sostenere una prova molto rischiosa... vi dice niente?
Un missing moment che segue a ruota uno dei momenti a me più cari dell'anime, il "piccolo testamento" (Montale mi perdonerà) di Oscar. Buona lettura!

Il 13 Luglio... Così come sarebbe stato nel mio mondo ribaltato.

Questo missing moment nasce come seguito della mia fanfiction Abbi cura di me.
Ebbene…non ho resistito a lasciarli all’oblio e ho voluto intrufolarmi ancora nella loro vita, in punta di piedi e dare una sbirciatina, a distanza di qualche anno.

In occasione del compleanno di André ho voluto regalare a tutti noi un piccolo flashback su qualcosa accaduto il 26 agosto del 1779.
Siamo sempre in Normandia e Oscar deve farsi venire in mente un'idea per un regalo un po' particolare. Chissà cosa ne verrà fuori!
Una storia un po' così, molto giocosa, molto spensierata, molto nel mio stile. Una storia a cui mi riallaccerò nella mia long "La camera era sempre in penombra.
Dedicata a una persona speciale che non c'è più.
E allora... Auguri al nostro André.

Questa è per te, che mi hai trovato dove non dovevo essere e a fare quello che non so fare. A te perché ti sono piaciuto lo stesso e me lo hai detto. A te perché ti ho riconosciuta subito anche se non capivo e sono venuto a cercarti, per capire e dirti grazie come posso. A te perché non ti sposti di un centimetro anche se non mantengo le promesse. Perché ho più bisogno d’affetto quando meno me lo merito. A te perché ci volevi te per farmi rivedere, e per entrare in punta di piedi. E perché è sempre una soddisfazione dire A SILVIA.
Il titolo della storia è rubato, fuorviante e menzognero.
Buon San Valentino a tutte le ragazze del fandom. Anche ai ragazzi, via, invecchiati o meno.

Oggi è il 14 Luglio e io non ho saputo resistere... Ho immaginato una pagina di diario scritta proprio quel giorno. Scritta da un personaggio molto importante nel mio universo narrativo, dove tutto si ribalta. Perché, in questa giornata così triste, tutti abbiamo più che mai bisogno di dolcezza.
Ho chiesto a un amico musicista quale sarebbe potuto essere il brano più adatto per fare da sottofondo musicale a quelle parole. E lui l'ha trovato per me.
Perciò ringrazio Fabian_Dominic_DeJenisse per avermi consigliato Mahler. Appena l'ho sentito ho capito che non avrei saputo scegliere niente di meglio.
https://youtu.be/Les39aIKbzE?si=mdUd8VRMcN0FhhCS

Durante una serata invernale, un bicchiere tira l’altro e certi ricordi sopiti ritornano in superficie.

Per quanto la vita da demone abbia i suoi vantaggi, e non sarò certo io a negarli, va pure considerato che dipende, come in tutti i mestieri, dall’ambiente lavorativo e dall’incarico che ti tocca; io sono il demone di André Grandier, che è come dire quello jellato, quello che non farà mai carriera, che non avrà mai una soddisfazione nemmeno a pagarla oro.

Maria Antonietta sembra attratta dal bel Conte svedese e la cosa è reciproca. Questo è un ottimo spunto per due chiacchiere fra amici

È sempre difficile immaginare una Oscar sopravvissuta alla rivoluzione francese senza André. Alle volte si cerca solo di comprendere i sentimenti. Noi che a volte abbiamo sperimentato la perdita di chi abbiamo amato, ci mettiamo nei suoi panni e magari le attribuiamo parole e sentimenti che sono i nostri. In questo senso, facciamo di Oscar quasi una sorella nel dolore. Oppure pensiamo a quando, pur non avendo vissuto quel dolore in prima persona, lo abbiamo condiviso con chi, magari nel corso di una sola notte ha cercato di rappresentarcelo, di farci capire perché il presente è il futuro appaino sbiaditi e privi di promesse. Vedovanza è un possibile sequel a “Normandia” eppure è una storia che può godere di vita propria, tanto che non me la sono sentita di usarla come capitolo finale di quella “long”. Torna Fabian Dominic Vichy un tempo Marchese de Jenisse, poi divenuto un borghese, che incontra nuovamente Oscar in Normandia, dopo gli anni turbolenti della Rivoluzione Francese. E, ancora una volta, Oscar si trova ad ammettere che talvolta i sentimenti e gli eventi accomunano le persone più di quanto si potrebbe immaginare, anche se avvicinarsi resta comunque difficile e talora perfino impossibile.

Un piccolo frammento di vita, un ricordo che ci riporta all’infanzia di André, prima che il destino lo guidasse oltre le mura di villa Jarjayes e verso le attenzioni affettuose di Nanny.
È un episodio breve, immaginato solo poche settimane fa e che oggi desidero condividere con voi.
Buona lettura!

Un breve attimo tra Oscar e Andre

Il tempismo è tutto, si sa', ma bisognerebbe prestare un po' di attenzione e in questo caso la nostra eroina è un po' distratta...
E' la mia prima fan fiction, breve e, spero, gradevole: un solo simpatico episodio senza drammi. Siate buoni...

Missing moment di uno dei miei periodi preferiti: divisa blu, lei sa di amarlo ed anche lui lo sa. Le parole sono ancora poche, troppo poche tra di loro... soprattutto durante un'esercitazione militare.
« (...) Ma non può essere solo il Comandante De Jarjayes in quel momento. Non vuole.
Guarda tutti, ma vede solo lui. Vede solo lui e vorrebbe potergli dire qualcosa, qualsiasi cosa, anche se non sa che cosa. »

Scena alternativa, fine episodio 22 dell’anime.

Alla fine della “notte delle lucciole”, André osserva la “sua” Oscar. L’ha amata come una donna e lui è stato il suo uomo. Si sono appartenuti come solo le anime destinate a diventare una cosa sola possono davvero. Una cosa sola non aveva ancora fatto, una piccola innocente fantasia che tante volte gli era balenata in mente quando era ancora un ragazzo che si scopriva capace d’amare in modo talmente intenso da lasciar meravigliato perfino sé stesso.

Un brevissimo Missing moment immediatamente successivo al ritorno a casa di Oscar dopo che ella si è allontanata dal ballo in suo onore organizzato dal Generale Bouillé.
Torno a ripubblicarla dopo il periodo della "sparizione"

Dopo che Victor de Girodelle ha ritirato la sua proposta di matrimonio, Oscar si confronta con se stessa e si rende conto dei suoi sentimenti per André. Quali decisioni prenderà al riguardo?

È il compleanno di André e ho immaginato un regalo della nonna. So di essere arrivata "lunga", sono fuori tempo massimo, ma l'idea mi è arrivata tardi. Spero che comunque vi possa piacere.

Spero un giorno possa tu sapermi amare come ti amo io

Un giorno sarà possibile

La paura incontrollabile, la delusione, la solitudine.

Fuori c e un brutto temporale e vorrei riscaldarmi con te

Torno con una storia su Oscar. È vero, avevo detto che non ne avrei più scritte, ma mi ero riservato pure sempre un piccolo spiraglio. Questa lettera del ‘marchese’ de Jenisse a Oscar commemora il terzo lustro della morte di André che Oscar ha vissuto ad Arras, in modo corale, insieme a una comunità che mai lo ha dimenticato.
Questo racconto potrebbe essere il seguito di vedovanza, anzi, di fatto lo è, e fa riferimento anche ai fatti di “Normandia”. Come di consueto, infarcisco le mie parole di citazioni che stavolta però non rivelerò. Lascerò al lettore il piacere (spero almeno che lo sia) di trovarle, solo una, per ragioni che saranno evidenti è stata rivelata con chiarezza. Dedico questo racconto all’amica Manu73 e lei ne sa benissimo il motivo. Non potrei dedicarla a nessun altro. E magari mi perdonerà per aver preso a prestito il suo gioco: Palla – Cammino – Pestafiori, senza averla preventivamente avvertita, ma confido che non me ne vorrà male.
[EDIT] Poiché nessun lettore si è cimentato nella ricerca delle citazioni annunziate, alla fine ho deciso di renderle io stesso manifeste mediante opportune note a pié di pagina. Questa operazione di disvelamento era doverosa. Null'altro da aggiungere. Buona lettura.

AUTRICI: Aizram_G Terryoscar
Con il solito tempismo ritardato, anche noi abbiamo un omaggio per il compleanno del nostro amato, adorato, sognato André!
Generale: Zitte! Se vi sente mia figlia .... saranno guai per voi due, Arpie!
Arpie: Come siete difficile Generale!
Vostra figlia capirà ... o la faremo scivolare al Vostro posto! Ah ah ah ...

Ho immaginato Girodelle e Alain scrivere lettere ad Oscar...lei ormai non c'è più, Victor, come leggiamo nei Gaiden, è ospite della sorella di Fersen, per la quale prova una certa attrazione, ricambiato, ma nulla succede e lui se ne andrà verso il suo destino così particolare in Inghilterra. E Alain? C'è Alain di Dezaki, contadino, che riceve la visita di Bernard e Rosalie, con il loro bimbetto Francois (nato, sempre dai Gaiden, nel 1789) e poi c'è Alain di Eroica, il Generale di Napoleone che, dopo anni passati a combattere con Bonaparte, attenta alla sua vita, con la complicità di Bernard. Alain di Ikeda non ha mai smesso di amare Oscar, di cui ha conservato un ritratto per tutti quegli anni (15 anni), nonostante le donne interessate a lui, e si avvia al suo destino pensando al suo amato, e ormai perduto per sempre, biondo Comandante.

Tutti vorremmo un amico così alain

Una one su Oscar che piange alla fontana dopo che Fersen l ha riconosciuta

Uno scorcio di vita scappato dalla storia principale, una domenica pigra: una domenica da gatto.
(da qualche parte tra il capitolo 26 e la prima parte del 27 di Une nouvelle vie)

Una one che rivela l' anima di Oscar

Un piccolo omaggio alla notte d’amore tra Oscar e André, nel cuore silenzioso del bosco di Vincennes, a est di Parigi.
Una veglia di corpi e anime che si cercano e infine si riconoscono, nel tempo sospeso del 12 luglio 1789.
Un inno all’amore assoluto, consacrato non dalle leggi degli uomini, ma dal respiro segreto della natura.

Alain, rivede in sogno il suo bocciolo che vuole rivendicare una promessa ed estirpargliene un'altra.

Se si fossero salvati, se avessero avuto un altro destino...

Lassonne aveva sentenziato sei mesi. Oscar e André sopravvivono al giorno della Bastiglia e si rifugiano presso il villaggio di Bagnères, dove il secondo è nato e cresciuto. Sei mesi per viversi, sei mesi per amarsi.

Pensieri scritti in un foglio di carta bianco per poter esprimere tutto l amore che provo per te