Recensioni di Hiroshi84

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Bullismo - 21/07/20, ore 03:33
Capitolo 1: Bullismo
Avendo vissuto in prima persona il bullismo tanto da realizzare un corposo racconto autobiografico intitolato “Il bullo“ e una serie di brevi testi fiction non potevo lasciarmi scappare questa pubblicazione.
Quanto ho letto pur essendo palese l'impegno profuso nel realizzare "Bullismo," ahimè ne risente nel susseguirsi che tende a semplificare troppo la drammatica problematica. A mio avviso il componimento sarebbe stato meglio ambientarlo alle scuole superiori anziché all'università.
"Bullismo" riesce comunque a prendere il lettore grazie ad un sapersi attenere ad una tematica interessante e uno schema diaristico che nel finale addirittura assume una parvenza epistolare.
Che altro dire?
Nonostante due o tre passaggi discutibili il testo tende globalmente a rimediare, cercando di rendere i lettori coscienti all'argomento che nei casi peggiori il bullismo puó portare a tragiche conseguenze.
Mi é piaciuto, però ammetto che sul bullismo ho letto roba più incisiva. La prossima volta cioè se desideri ritornare sull'argomento cerca di curare di più gli aspetti psicologici della vittima e di dare un tono maggiore alla storia.
Alla prox!!!
Recensione alla storia Storia di Mihail - 20/07/20, ore 14:05
Capitolo 1: Storia di Mihail
Racconto drammatico/crime senza infamia e senza lode. La parte dell'omicidio da parte di Mihail ai danni di un leader di una pericolosa gang fa il suo, ma per quanto mi riguarda diversi comparti li reputo trascurabili.
La trama globalmente è (semi)accettabile, diciamo che tutto il susseguirsi viene gestito non sempre in maniera verosimile, sembra che la storia sfugga di mano, vittima del tono fin troppo lineare facendo da contorno all'omicidio d iniziazione che lo rendono il classico testo "Uccidi e sarai uno di noi."
Francamente ho preferito l'incipit ovverosia la presentazione dell'orfano Mihail, il suo carattere, la sua fuga e il suo mal di vivere.
Non c'è molto altro da aggiungere. Il racconto, poteva giocare meglio le sue carte, ammiro comunque l'impegno e quell'essere meno becero degli standard che ho riscontrato ultimamente su EFP, visto che ho bocciato peggio del mio ex professore di Elettronica. Il racconto si salva quindi sul calcio d'angolo come si suol dire? No, fa goal al primo minuto per poi il resto della partita apparire non eccelsa.
Ho letto tuoi scritti migliori, apprezzo comunque intento & impegno, quindi bandierina verde d'incoraggiamento.
Alla prox!
Recensione alla storia Un triste natale - 22/12/19, ore 14:24
Capitolo 1: Un triste natale
Ciao Violetta, la differenza tra me e te? (oh, non sto citando una canzone di Tiziano Ferro, una delle poche che mi piace del cantante)
Che in questo periodo io scrivo raccontini natalizi, canditi o umoristici, mentre tu poni l'accento sul drammatico o su contesti non positivi e senza speranza. Io leggo e recensisco i tuoi mentre tu leggi e disamini i miei. Uno Ying/Yang perfetto, non credi?
Si dice che la Polonia è ospitale ma al contempo inospitale per il clima invernale, assai rigido, per la polizia non di rado corrotta e violenta (Luka e Dawid che vengono picchiati senza troppi complimenti dagli agenti è un esempio lampante) e per il fatto che le istituzioni non fanno un kaiser per i senza tetto, che siano giovani o non giovani.
La vicenda dei due fratelli è assai triste, anche qui culmina in un suicidio, ovverosia quel lasciarsi andare al freddo e quel ricongiungersi con la madre. (proprio come in "Francesco)
Una vita di stenti e di cibo spazzatura... nel vero senso della parola. Deve essere veramente schifoso andare a raccattare le cose da terra o nei bidoni. L'ho visto fare da molti clochard. Che brutta cosa la povertà.
In effetti quelle patatine fritte e quei biscotti dovevano essere proprio disgustosi.
A livello contenutistico, i fili del gioco sono affidati ad un grigiore tremendo, si respira quanto basta degrado morale e sociale. Certamente c'ha quel deja vu, inoltre il il ritmo narrativo non è particolarmente curati, a tratti è veramente piatto. Guarda, anche se non scrivevi il P.S. la cosa è palese. Secondo me avevi in testa una storia più grande e più dettagliata per poi optare a ridurre. Non dico che il componimento è fatto male però non è fatto nemmeno troppo bene, la componente psicologica e la rappresentazione degli eventi non sempre si mantengono sul verosimile o plausibile, insomma, stavolta sei andata il tutto è sottotono.
Promuovo comunque il testo con una sufficiente bandierina verde, vuoi per gli spunti che non sono male e sia per l'impegno per cercare di non renderlo banale.
Alla prox!!!
Recensione alla storia Olocausto e bombardamenti - 27/11/19, ore 13:42
Capitolo 2: Hannah
Ciao Violetta, "Hannah" mi è piaciuto decisamente di più rispetto a "Marina."
In questo caso il testo non mira sull'antisemitismo, ma sul contesto bellico. E ciò giustifica il perchè la pubblicazione avvenuta in due parti è titolata "Olocausto e bombardamenti."
Un dramma fatto di paura, tristezza, angoscia... e bombe. Ma riesco a scorgere anche speranza che la guerra finisca al più presto e tutto si possa riaggiustare. E non soltanto i danni causati dai bombardamenti. Ricordiamoci però che la Gran Bretagna è stata la nazione meno colpita dalle bombe grazie alla potenza militare e strategica dei britannici. Ciò non significa che c'è stata morte e distruzione.
In conclusione "Hannah", è un testo che si racconta dando voce in capitolo ad una ragazzina, senza bisogno di orpelli o di eccessivi richiami contro la violenza e contro la guerra e con un nascosto messaggio di muta comprensione. È racconto drammatico mai feroce né cruento ma schietto, dove le emozioni prevalgono portando in superficie il meglio della natura umana.
Rinnovo il mio brava!
Recensione alla storia Olocausto e bombardamenti - 27/11/19, ore 13:31
Capitolo 1: Marina
Ciao Violetta, vedo che a parte l'horror e il thriller, generi che sfrutti solitamente con i tuoi lavori, con ammirazione sai destreggiarti con argomenti che riguardano gli stupri (in riferimento che poco fa ho letto e recensito "Diario di una ragazza) e l'antisemitismo come qui "Olocausto e bombardamenti" che hai presentato attraverso due punti di vista di due bambini con la "colpa" di essere ebree.
Cronologicamente, come è giusto che fosse ho cominciato con Marina che dispone di una costruzione del personaggio che si attesta sul quanto basta per rendere l'idea.
Leggendo ho subito associato a "Il diario di Anna Frank", quest'ultima però un po' più grande di Marina in termini di età e nascosta (ma poi ahimè scovata dai nazisti) in Olanda.
Marina desidera andare in Svizzera, più che tante caramelle, direi tanta cioccolata ma la cosa più dolce e più buona sarà la libertà di cui gliela auguro sensibilmente.
Finito di leggere "Marina" mi chiedo come si possa prendere in considerazione l'idea di perdonare, la vicenda della bambina è un ulteriore lente d'ingrandimento non solo sulla sua vicenda ma anche sul contesto in sè.
La scelta di rimanere in un ambito più "personale" crea forse dei limiti, ma allargando ulteriormente il discorso avrebbe certamente creato un sovraccarico al racconto di un periodo storico già complesso di suo.
Mi è piaciuto. Adesso vado a leggere e recensire "Hannah"