innanzitutto premetto che nonostante abbia spedito 'sta rece ora in realtà l'ho scritta ieri a mezzanotte con l'opz prendi appunti e adesso l'ho sistemate un'attimo,ma andiamo x punti(quindi se in alcuni punti è poco chiara chiedo venia).
🌸«Sei stato bravo a Smaterializzarti, stanotte, davvero. Ma mi devi promettere che non lo farai più senza qualcuno che ti controlli. Non sei ancora così abile, lo sai anche tu... se ti fai prendere da un momento di nostalgia, potresti ritrovarti in Giappone senza neanche accorgertene.»
«Uhm... non ci avevo pensato ma potrebbe essere interessante... con un po’ di allenamento mi risparmierei un bel po’ di soldi di trasporto aereo...»
Lupin sorrise divertito: «E non approfittatene troppo per combinare scherzi, tu, Sheridan e i gemelli! Va bene che siete i nostri eredi, ma...»
Kaito lo guardò sorpresissimo: «Ma... come...»
«Credi che non vi abbia visto complottare più di una volta? So riconoscere molto bene uno sguardo... malandrino...»
Kaito rise e il professore si appoggiò alla scrivania per scrivere qualcosa su un pezzo di pergamena: «A questo proposito... tieni, questo è il mio indirizzo. Potrebbe servirti per contattare Lunastorta o, con un po’ di fortuna, forse anche Felpato...»
Lo sguardo del ragazzo s’illuminò: «Grazie, professore!»
Lupin lo guardò malinconico: «Dovere, Kaito... penso che tra un po’ ne avrai bisogno...»
«Eh?»
cm al solito le uscite di kaito sn sempre esileranti e spero che riesca ad impare presto a smaterializzarsi da solo anche per lunghe distanze come una linea aerea uk-jap(ma a proposito cs intende remus con l'ultima frase?)
🌸«È grandioso! Una storia fantastica!»
«Non siete... sconvolti/spaventati/inorriditi?»
«E di cosa? Ti sembriamo i tipi che si fanno problemi per qualche regola infranta?»
«E poi non fai del male a nessuno, no?»
«Anzi, ci fai tirare un sospiro di sollievo, credevamo che tutti i Babbani fossero così...»
Kaito li guardò con un sopracciglio alzato: «... così...?»
«... estrosi, ecco!»
«Vabbè, prendiamola per buona... e tu, Sheridan? Non hai ancora aperto bocca...»
La ragazza fece una smorfia: «Se ti aspetti che anche io mi metta a fare i salti di gioia come questi due sei fuori strada.»
«Veramente non mi aspettavo proprio i salti di gioia...»
«Parliamoci chiaramente, non mi piace il fatto che ci hai mentito per anni. Soprattutto le balle di qualche mese fa, caro il mio “ladro ragazzino”.»
«Ehm...»
Sheridan sospirò: «Massì, in fondo non sono cose che mi riguardano veramente... e ti concedo che il motivo è buono. Per cui va bene, terrò il segreto, ma non aspettarmi fra le fila delle tue fan girl.»
Kaito le sorrise: «Grazie.»
La ragazza alzò l’indice: «Ah-ah! Pensi che tutto questo sia senza prezzo? Ragazzo mio, mi conosci molto poco...»
Il prestigiatore sorrise: «Se mi chiedi di rubarti qualcosa sei la peggiore ipocrita della storia!»
«Niente furti... ma non sarà totalmente gratis...»
«E dai, basta suspense! Spara il tuo prezzo!»
Il sorriso furbetto di Sheridan di risposta fece venire un brivido a Kaito. Cosa aveva in mente quella Malandrina?
menomale ke alla fine il caro protagonista ha svelato il suo segreto,dopo ql ke è successo nl precedente cap m sarebbe dispiaciuto un pò se nn l'avesse fatto,in ogni caso vista la richiesta che sta x fare momoka nn m sembra così pessima da spaventare qlcuno.
🌸Gli ospiti si accomodarono, mentre George invece guardò perplesso la tavolata: «Certo che voi giapponesi usate degli stuzzicadenti davvero grossi...»
«Eh? Quali stuzzicadenti?»
George indicò a fianco del suo piatto e il ragazzo scoppiò a ridere fino quasi a diventare paonazzo: «Quelli non sono stuzzicadenti! Quelle sono bacchette e sono le nostre posate!»
George le prese in mano una coppia di bacchette e iniziò a guardarle da tutte le angolazioni: «Uh, dev’essere una di quelle cose babbane che piacciono tanto a papà, dobbiamo portargliene una altrimenti ci fa una testa così quando torniamo! Dov’è il pulsante per far uscire la forchetta?»
A quell’uscita Kaito collassò sul tavolo dal ridere, mentre Sheridan si limitò a sbattersi una mano sulla fronte.
«Che c’è? Che ho detto di sbagliato stavolta? I babbani fanno tutto con i pulsanti!»
Il padrone di casa riuscì a riprendere abbastanza fiato da urlare a sua madre: «Per favore, porta delle posate occidentali! Loro non sanno usare le bacchette!»
La donna tornò poco dopo imbarazzata: «Scusate, forza dell’abitudine...»
Dopo aver risolto il problema e ammirato l’abilità tipica dei giapponesi nel mangiare con due bacchette di legno, i commensali si servirono di takoyaki in abbondanza chiacchierando amabilmente di quel che avrebbero fatto in quei giorni.
Kaito indicò le borse dei gemelli: «A proposito... non per sfiducia, ma potrei vedere quali vestiti vi siete portati?»
Sheridan lo tranquillizzò: «Prima di venire qua sono andata da loro e ho controllato personalmente il loro guardaroba. In quelle borse non c’è nulla d’imbarazzante dal punto di vista babbano, al massimo saranno un pugno in un occhio per l’accostamento cromatico, ma direi che è il meno...»
Fred sorrise e tirò fuori delle banconote: «Ehi, ci siamo preparati! Abbiamo persino i soldi babbani!»
Kaito sollevò un sopracciglio: «Quelle sono sterline.»
Fred annuì: «Appunto, soldi babbani!»
Sheridan sospirò: «Colpa mia, a quello non avevo pensato...»
Il prestigiatore cercò di spiegare ai gemelli: «Le persone non magiche hanno soldi diversi in ogni Stato... le sterline valgono in Inghilterra, qua ci vogliono gli yen.»
Fred guardò perplesso le banconote che gli stava porgendo l’amico: «Certo che i babbani amano proprio complicarsi la vita...»
[...]
Dopo aver salutato la padrona di casa, il gruppetto dei Malandrini si diresse verso la metropolitana. Kaito distribuì a tutti dei biglietti: «Mi raccomando, non perdeteli! Senza di questi non possiamo usare la metro e non possiamo spostarci.»
«I babbani usano un metro da sarto per spostarsi? Non avevano le automobili?»
[...]
La ragazza chiese: «Ora si può sapere dove ci stai portando?»
Kaito sorrise: «In un posto che stupirà non poco Soseiji e Fugetsu e che penso non dispiacerà neanche a te. Solo, una raccomandazione per voi due: capisco che non siete abituati a quello che vedrete e che sarete stupiti, ma non esagerate, per favore. Ricordatevi che per tutte le persone che vi circondano siete dei babbani come tutti gli altri e che siete abituati a molto di quello che vedrete.»
Fred gli diede una gomitata: «Ragazzo, stai parlando con i gemelli Weasley! Il terrore di Gazza, l’incubo di quasi tutti i professori, la leggenda della scuola! Siamo noi a lasciare sempre tutti a bocca aperta, cosa vuoi che possa impressionarci?»
Sheridan guardò i gemelli. Avevano la bocca tanto spalancata che per un attimo temette si potesse staccare loro la mascella.
«Ma anche tu, portare due maghi nel quartiere con la più alta concentrazione di tecnologia di tutta Tokyo...»
Kaito ridacchiò: «Akihabara è uno dei luoghi turistici più famosi della città... e poi, dai, guardare le reazioni di quei due è uno spasso!»
[...]
«Guarda, Kaito! Adesso abbiamo anche noi i cellulofoni! Gemelli, per di più!»
«E costavano pochissimo!»
Il ragazzo si sbatté una mano sulla fronte, mentre Sheridan alzava le mani in segno di resa: «Ho provato a spiegarglielo, ma non mi hanno dato retta...»
«Non per spegnere il vostro entusiasmo... ma quelli non sono cellulari, sono walkie talkie.»
«Ci si può parlare anche se si è lontani?»
«Bè, sì, ma...»
«E allora sono cellulofoni!»
Kaito si arrese: «Lo scoprirete la prima volta che proverete a telefonarci... dai, andiamo? La prossima tappa penso vi piacerà...»
[...]
Il prestigiatore fece un cenno ai gemelli: «Allora, adesso non spaventatevi, entreremo in una piccola stanza che ci porterà...»
George lo interruppe: «Kaito, sappiamo cos’è un ascensore.»
«Ci saliamo da quando eravamo piccoli, quando andiamo a trovare papà in ufficio.»
Il ragazzo li guardò sorpresi: «Oh! Questa è una sorpresa! A Hogwarts vedo sempre e solo le scale mobili... dovrò informarmi esattamente sulla tecnologia magica...»
Fred salì sull’abitacolo con sicurezza: «Ehi, saremo un po’ digiuni di cultura babbana, ma non abitiamo nel medioevo...»
[...]
Kaito sorrise: «Benvenuti nel quartiere più pazzo e modaiolo di Tokyo, Harajuku! Sede delle boutique di moda più famose e rinomate, soprattutto se internazionali, e ritrovo preferito dei giovani, in particolare cosplayer...»
George lo guardò male: «Cos... cosa?»
«Ragazzi che amano travestirsi come i loro eroi di fumetti, film, videogiochi e chi più ne ha più ne metta. Potete fotografarli, se volete, anzi, non vedono l’ora che qualcuno chieda loro di mettersi in posa!»
Fred guardò il gemello picchiettandosi una tempia: «Gente strana, questi giapponesi...»
Il prestigiatore rise e iniziò ad avviarsi. Sheridan si guardò intorno.
«Molti di questi negozi ci sono anche in Inghilterra.»
«È vero. Infatti sono qui proprio per questo.»
La ragazza chiese: «Cosa... ehi!»
Un ragazzino vestito di bianco le era andato a sbattere contro. Sheridan fece per arrabbiarsi, ma rimase sorpresa nel riconoscere il costume.
«Ma che...»
Kaito si mise un dito sulle labbra e le indicò uno degli schermi giganti, dove stavano trasmettendo un telegiornale. Alle spalle della giornalista c’era un’immagine sfocata di Kaito Kid.
«Te l’avevo detto che qui amano travestirsi come i loro eroi, no?»
La ragazza si guardò intorno con gli occhi sbarrati, constatando che il disattento di prima non era l’unico vestito come il ladro gentiluomo.
Kaito riprese a parlare di colpo, facendola trasalire: «Hanno appena annunciato che Kid ha inviato un avviso. Qui le notizie corrono veloci.»
Sheridan si voltò di colpo, ritrovandosi davanti l’amico già in ghingheri per la sua esibizione, con cilindro, monocolo e mantello: «E cosa c’è di meglio per me che mimetizzarmi fra i miei stessi fan?»
La ragazza lo guardò sconvolta, con la bocca aperta: «... te l’hanno mai detto che hai una faccia tosta incredibile?»
Il prestigiatore sorrise: «Più spesso di quanto immagini. Richiama Fred e George dalla concorrenza, così vi spiego ancora due cose prima di andare...»
Sheridan ridacchiò andando a recuperare i gemelli che, dopo aver fatto una foto con un gruppo di cosplayer di Lupin III e compagnia, si avvicinarono curiosi all’amico.
ti dirò l'idea che Sheridan ha avuto mi è piaciuta un casino(anche xkè nn m aspettavo che gli amici d Kaito sarebbero andati a trovarlo,o al- nn così presto ma dopo qlke altro anno)e poi le reazioni dei gemelli in qst 1°giorno sono state veramente diverententi,le mie preferite nonostante siano tt divertentissime sn ql sui cosplayer(nn solo quelli di lupin&co)e ql quando arrivano ad Akihabara(spero solo che quando capiranno ke i walkie talkie hanno una copertura MOLTO+limitata rispetto ai"cellulofoni"nn c rimanganno troppo male)anke se momoka&mangetsu potevano pure dare un pò di fiducia ai gemelli x la questione vestiario dato che c sn persone ke fanno peggio(e spiegare un pò+nel dettaglio ke se la parte nn magica di ogni stato c sono valute diverse nn è xkè noi babbani c complichiamo la vita senza motivo);
🌸La lunga gonna color avorio di seta era bombata, come se fosse retta da un’intelaiatura, e aveva nastri color cremisi. Il corpetto, decorato con perline che andavano dal bianco al rosso intenso, passando per tutte le tonalità di rosa possibili, era stretto in vita da una cintura d’argento con piccole pietre rosse e il Crimson Love, a forma di cuore, incastonato al centro. Non c’era velo né strascico, solo un diadema che riprendeva nella forma e nei colori la cintura.
[...]
L’uomo tossì un paio di volte, con gli occhi che gli bruciavano leggermente. Solo quando con un gesto nervoso riuscì ad asciugarsi le lacrime con la manica della giacca vide la sua bianca nemesi di fronte a lui che...
... che...
... stava facendo il baciamano alla sposa, una vera sposa, non un manichino, che indossava l’abito compreso di Crimson Love???
«Cosa...»
Mentre Nakamori osservava la scena impietrito, Kid alzò il viso con dolcezza, incrociando lo sguardo azzurro di una giovane donna bionda, con i capelli a caschetto, il cui volto diafano era arrossito leggermente al gesto del ladro.
«Mia dolce signora, mi fareste l’onore di concedere a quest’umile ladro un ballo?»
La giovane sposa si guardò intorno nervosa, poi sorrise. A quel punto Kid schioccò rumorosamente le dita, facendo partire un valzer che risuonò fuori e dentro l’atelier. Solo allora il ladro prese dolcemente la mano che la ragazza teneva al petto e iniziò a ballare con lei, in un’atmosfera da sogno impreziosita dai rivoli di candido fumo che ancora aleggiavano nella stanza. L’ispettore rimase lì, imbambolato, a fissare il volto felice della ragazza là dove poco prima, era certo, c’era solo un manichino grigio senza vita. Era sconvolto: non aveva mai dubitato dell’abilità del suo avversario, ma possibile che fosse persino in grado di dare vita a oggetti inanimati?
La musica scemò mentre la coppia, alla fine del suo turbinare, si ritrovava esattamente nella posizione di partenza. A quel punto Kid, con il suo solito modo di fare, riprese la mano della fanciulla.
«Perdonate ancora il mio ardire, madamigella, oserei approfittare della vostra gentilezza per chiedervi un ultimo favore.»
La sposa lo guardò sorpresa, così il ladro riprese: «Vi chiederei di prestarmi, solo per qualche giorno, il gioiello che tenete in vita. Ve lo restituirò, è una promessa.»
La ragazza sembrò un po’ indecisa, ma dopo qualche istante sorrise.
«Vi ringrazio infinitamente.»
[...]
Era un pochino stanco, ma doveva ammettere che la faccia di Nakamori l’aveva ripagato della faticaccia. Certo, trovare una presa elettrica e sistemare al volo sulla metropolitana il tablet ultrasottile che aveva appena comprato a Akihabara caricando il filmato del volto della sposa, che per fortuna avevano preparato in anticipo lui e Jii, senza farsi notare da Fred e George, che sarebbero andati fuori di testa nel vedere quella meraviglia elettronica, aveva richiesto un po’ di abilità manuale. Invece era stato piuttosto semplice fissarlo al volto del manichino e nasconderne i bordi con la parrucca bionda. Il resto era stato un giochetto da ragazzi, non si era trattato d’altro che impiegare un po’ delle sue abilità da marionettista con il manichino per fingere di danzare, andare a tempo con la musica e con il filmato, e il resto l’avevano fatto il fumo e l’immaginazione adeguatamente sollecitata dell’ispettore, che quasi sicuramente gli aveva fatto vedere più di quel che in realtà era accaduto. Ora non gli rimaneva che attendere un paio di giorni, quando la luna piena sarebbe stata alta nel cielo e lui avrebbe potuto controllare la pietra prima di restituirla, se non si fosse trattato neanche quella volta di Pandora. Peccato solo per il tablet, doveva solo sperare che, avendolo maltrattato così subito dopo averlo appena comprato, riuscisse ancora ad usarlo anche fuori dai furti...
l'abito è molto bello&originale(hai tratto ispirazione da uno o+modelli in particolare?)e anche la scena del furto è spettacolare(tant'è che nl leggere la reazione di nakamori padre stavo per morir dal ridere visto ok ke kaito è bravo,sia nei suoi panni normali ke qli del suo alterego,ma per fare una cosa simile dovrà aspettare ancora qlke anno)e alla fine tt è bene ql che finisce bene(pero non ho capito per quale motivo teme ke il tablet che ha comprato Akihabara,e ke immagino era ql la cosa in aggiunta al cell con cui smanettava dentro la borsa in metro,si sia rotto)
🌸Fred guardò l’amico serissimo: «Comunque...»
Il volto dei gemelli si allargò in un sorrisone: «... non ti facevamo così romantico da dare il nome della tua ragazza alla tua colomba!»
Kaito si aggrappò con le unghie e con i denti alla sua faccia da poker: «Aoko non è la mia ragazza, siamo solo amici.»
«Parlò il ragazzo che ci fece comprare d’urgenza i regali di Natale per lei e che fece chiamate internazionali pur di aiutarla...»
«E piantatela, che probabilmente Aoko è già qui!»
«Visto? Visto?»
Kaito sospirò. La giornata sarebbe stata decisamente più lunga del previsto.
[...]
Benvenuti al parco di Ueno, sede dello zoo di Tokyo e di molti musei. Scegliete pure il vostro itinerario.»
Sheridan indicò stupita un recinto: «Accidenti, ma quelli sono dei panda? Panda veri?»
Il prestigiatore annuì: «Direi che a te interessa di più lo zoo. Per voi va bene fare un giro a vedere gli animali?»
Fred e George alzarono le spalle dando la loro approvazione, così il gruppo iniziò a passeggiare fra i recinti e le gabbie degli animali.
Uno dei gemelli si lasciò sfuggire: «Non capisco perché tenere gli animali così... soffrono... Charlie se li vedesse darebbe di matto.»
Aoko chiese interessata: «È un animalista?»
«No, è in Romania ad allevare d...»
Gli sguardi fulminanti di Kaito e Sheridan alle spalle della ragazza che lo guardava curiosa convinsero Fred a cambiare velocemente l’ultima parola: «... elfini. Sì, mio fratello alleva delfini in Romania.»
Aoko alzò un sopracciglio: «In Romania? Non sapevo ci fossero delfini nel Mar Nero...»
Fred era andato completamente in panico, così intervenne Kaito: «È un esperimento, per vedere se riescono a ripopolare alcune zone dove la specie rischia di estinguersi.»
La ragazza sembrò molto interessata: «Davvero? Dev’essere fantastico!»
George annuì poco convinto dalla panzana inventata dal gemello: «Come no...»
Aoko continuò tranquilla a fare conversazione: «Immagino che andrete spesso a trovarlo!»
George scosse la testa: «No, in realtà, è difficile coordinare gli impegni di tutta la famiglia... siamo talmente tanti...»
«Davvero?»
«I nostri genitori hanno avuto cinque figli, oltre a noi...»
«Accidenti! E voi siete gli unici a fare i prestigiatori?»
Fred cercò di dare manforte al fratello: «La magia è una... passione di famiglia, diciamo così. Però nostro padre lavora al Ministero, Bill in banca, mamma è casalinga e gli altri nostri fratelli stanno ancora studiando.»
Kaito, sempre alle spalle di Aoko, alzò i pollici congratulandosi per l’ottima uscita.
Aoko sorrise: «Il mio babbo invece fa il poliziotto. Si occupa di furti, in particolare di quelli di un ladro insopportabilmente presuntuoso che si diverte a prenderlo in giro tutte le volte. Anche ieri sera è tornato a casa stravolto, mi diceva qualcosa che non ho capito bene sul fatto che Kid sia in grado di animare gli oggetti...»
I gemelli dovettero impegnarsi tantissimo per non scoppiarle a ridere in faccia, soprattutto con Kaito che alzava gli occhi al cielo sorridendo. A quanto pare il loro amico si era invischiato in una relazione pericolosa!
[...]
Quando Aoko e Sheridan si fecero fotografare insieme anche davanti all’ultimo recinto, il gruppetto si diresse proprio sotto l’enorme pagoda per preparare al volo un piccolo pic-nic, per il quale Aoko sembrava aver portato tutto il necessario. Mentre Kaito, con la sua aria perennemente scocciata, stendeva la tovaglia, la ragazza, sotto gli occhi stupefatti dei gemelli, tirava fuori cinque grosse scatole e altrettante bottiglie d’acqua dallo zaino. Mentre la ragazza era distratta a parlare con Sheridan, con cui sembrava trovarsi molto in sintonia, Fred prese lo zaino di nascosto e lo rivoltò.
«Ero convintissimo ci fosse un incantesimo di Estensione Irriconoscibile...»
Kaito gli sussurrò: «Tu non hai idea di cosa possa uscire dalle borse delle donne babbane, anche senza magia... sono delle vere e proprie maghe dell’incastro!»
[...]
Mentre il resto del vagone applaudiva, Aoko sorrise. Vista la reazione di Sheridan, aveva ragione lei, Kaito era a un livello ancora troppo avanzato rispetto ai suoi compagni di classe. Chissà che noia, per lui, essere costretto a ripetere gli esercizi fondamentali... non c’era proprio modo di accedere a una classe più avanzata? Doveva chiederglielo, una volta o l’altra.
[...]
I tre Malandrini scoppiarono a ridere, mentre l’attenzione di Kaito venne attirata per un attimo da un ragazzino con i capelli a punta che guardava le statue, con una katana con un buco sferico nell’impugnatura, tenuta nella fondina sulla schiena.
«Ehi, non sarà mica quel ragazzino pazzo di quella volta che...»
[...]
Kaito sorrise, per poi infilare la mano nel contenitore: «E allora manco solo io...»
Quando aprì il foglietto, però, la sua faccia sorpresa incuriosì molto gli amici.
«E allora?»
Il ragazzo girò il biglietto verso gli amici, perplesso: «È bianco...»
L’addetto agli oracoli s’inchinò immediatamente: «Scusate! Dev’essere un errore di stampa! Prego, ne estragga pure un altro, non glielo faccio pagare!»
Il prestigiatore gli sorrise: «Non si preoccupi, non fa nulla... a quanto pare sarà un anno interessante se neanche l’oracolo ha le idee chiare su come definirlo...»
[...]
«Ecco come i ragazzi della nostra età si divertono in Giappone.»
Aoko lo guardò sorpresa: «Perché li hai portati al karaoke?»
Il ragazzo alzò le spalle: «Mi sembrava un posto più originale per cenare che non il ristorante o casa mia...»
Sheridan alzò un sopracciglio: «Kaito, sei sicuro che anche noi riusciremo a cantare, qui?»
Il prestigiatore indicò la console: «Ci sono canzoni da tutto il mondo, e ti assicuro che i giapponesi vanno matti per le canzoni inglesi.»
Aoko sorrise: «È vero, una volta ho provato a cantare una canzone italiana, quella famosa...»
«’O sole mio. E, credetemi, non volete chiederle il bis...»
no guarda sheridan cara sono finti!Nonostante aoko alla fine pure il 2°giorno è andato bene(a dispetto dei momenti di panico e/o di blocco d fred&george,che x fortuna hanno riadattato o omesso piuttosto bene ciò che riguarda la parte magica della loro vita,nei momenti in cui la giapponese nn guarda cm la scena dello zaino e x fortuna se si esclude il microfono ke pure lì si sono cavati fuori d'impiccio quasi subito george&fred non hanno avuto grossi problemi con il lato non magico di una cultura che non conoscono e per di piu di fronte a babbana al 100%)e chissà come reagirebbe lei se sapesse che le cose nn stanno affatto come lei pensa anzi al contrario(x quanto riguarda la parte dl tempio chi è il ragazino ke kaito vede prima dl oracolo?e il motivo x il quale nn c'è scritto nulla è dovuto al voto infrangibile d silente?),x ql che riguarda il karaoke nipponico c sono davvero canzoni straniere nn in lingua inglese?a proposito prima ho dimenticato di kiederti se alla fine i gemelli hanno preso tra i loro souvenir qlcs(sia x loro ke x il resto della famiglia,nn solo arthur)d tipico giapponese oltre alle bacchette?
🌸Si avvicinò come per dare un bacio sulla guancia al figlio. Con sorpresa di Kaito, però, la madre invece gli sussurrò all’orecchio: «E perdonami, se puoi...»
«Perdonarti di cosa?»
Ma invece di rispondergli, la donna si chiuse nel bagno. Kaito bussò.
«Ehi, perdonarti di cosa? Stavi scherzando prima con la storia del cercarti un altro marito, vero? Mamma! Mamma! E rispondimi!»
Inutile, già lo sapeva. Se sua madre aveva deciso di fare la misteriosa, non gli avrebbe mai risposto. Il ragazzo, stanco, si limitò a sospirare.
«Mamme... chi le capisce è bravo!»
[...]
Dunque, dovrei aver detto tutto. Vi aspetto al prossimo capitolo... si ritorna già a scuola! Ma credete davvero che questo andirivieni fra il Giappone e l’Inghilterra passi inosservato a chi è già sospettoso di natura?
per le tue ff per me nn c'è problema,infondo tutti hanno i prori impegni fuori da efp(spero solo che non ti debba mai accadere qualcosa che t porti a non poter più continuare)ma quello che ha detto chikage alla fine è sempre legato al voto infrangibile del preside?ma con l'ultimissima frase delle tue nda intendi saguru e/o qualche altro personaggio(tipo la persona che si vede alla fine del mago d oz)?e come mai già dal prox aggiornamento s tornerà ad hogwarts(non che la cosa m crei problemi ma visto che l'anno scorso le vacanze sono durate due capitoli semplicemente 'sta cosa non me la aspettavo)?
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