Recensioni per
Cuore di ferro
di Ita rb

Questa storia ha ottenuto 56 recensioni.
Positive : 55
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Junior
11/12/15, ore 11:41
Cap. 2:

Ok, devi avermi preso proprio un idiota. Penso che la mia rcensione sia di prendere e buttare nel dimenticatoio.
Ora sì che ho letto bene il capitolo. Ti basti pensare che ho provato dei brividi quasi per tutto il tempo.
Till non è per niente l'uomo che avevo inizialmente immaginato. A quanto pare è molto contento di stare dove sta e avrà un compagno che sembra pensarla esattamente come lui. Lawrence è proprio sadico. Si diverte proprio nel suo ruolo, infatti tra i due è quello che mi ha fatto venire più i brividi. "Quante domande.." Quante domande lo dico io, perché se non mi sbaglio, lui non ha praticamente risposto quasi a nessuna. Bah..
Comunque se siamo solo agli inizi e tu mi hai fatto tremare, partiamo bene eh.. Ovviamente in senso positivo, perché sei riuscita a trasmettermi tutto ciò che dovrebbe far tremare una persona.
Menti del genere.. Bah e pensare che esistono ancora persone che la pensano così.
Comunque, senza uscire dal capitolo, confermo ciò che ho detto e cioè che la storia mi interessa. Nonostante il tema molto forte e diverso dal mio solito, ha un qualcosa di diverso che merita attenzione.
Ho molte domande senza risposta, ma sono certa che prima o poi ci risponderai.
Credo di aver detto tutto e spero di non aver preso qualche cantonata XD
Quindi, direi.. Alla prossima!

Ps. Ho scoperto che non potevo lasciare una recensione allo stesso capitolo, quindi ho dovuto modificare quella vecchia.
(Recensione modificata il 11/12/2015 - 10:18 pm)

Recensore Veterano
11/12/15, ore 08:45
Cap. 4:

Rieccomi ^^

Altro capitolo che inquieta, e dove l'introspezione la fa da padrone, permettendo al lettore di entrare nella mente dei personaggi, e scavare nelle loro pieghe oscure.
La lente, in questo capitolo, è tutta su Till, che nelle parti precedenti era infatti rimasto in ombra, oscurato da quella luna splendente ed infetta che è Lawrence.
Ciò che ne esce, alla fine del suo corso di pensieri, è l'immagine di un uomo senza morale ed estremamente fallato, un ambizioso senza scrupoli, pronto a tutto pur di dar sfogo al narcisismo profondo che guida ogni sua pulsione.
Intendiamoci: Till non manca di profondità e di intelligenza (ed astuzia, certo) ma mette queste qualità al servizio di mire discutibili e lo fa con mezzi altrettando discutibili, tacitando ogni altro impulso. Ha un occhio clinico su ogni cosa che lo circonda - il campo, il sonderbau, il prigioniero, persino la donna con cui ha appena terminato di di scopare - e in questo sguardo non c'è mai un guizzo di empatia, ma solo un calcolo lucido di costi e benefici. Se Till ha ancora una coscienza, questa per ora non è emersa, restando ben nascosta dietro la corazza di opportunismo che lo ricopre.
É un personaggio molto interessante, così atipico rispetto al protagonista che ti aspetti - di solito un antieroe tormentato, che nasconde un qualche lato nobile - e per questo si distacca da tutto ciò che si è abituati a leggere, rendendo questo tuo approccio estremamente originale e intrigante.

Quando Lawrence fa di nuovo la sua comparsa - sinistro corvo oscuro, appollaiato sulla sponda del letto - non si può fare a meno di confrontarlo con Till, e vederlo uscire vincitore. Laddove Till si dibatte nei suoi dubbi e crucci del tutto umani e 'insignificanti', Lawrence sembra volare ben sopra tutto questo, in una freddezza e compostezza tipica dei rapaci più grandi, abituati a sorvolare le vite delle altre creature da una prospettiva più alta.
La sensazione‎ di minaccia che evoca è così tangibile che mi fa empatizzare con Till - si, unico momento dove sento di condividere i suoi sentimenti - che ogni volta che lo vede vorrebbe esserne invece ben lontano.

Oltre a questa affascinante dinamica psicologica, volevo farti i complimenti ‎per i dialoghi, che gestisci con una fluidità e un realismo ammirabili. Io amo i dialoghi realistici, e invece troppo spesso mi trovo a leggere di scambi improbabili, perché o improntati a minuzie o eccessivamente verbosi, e dunque privi del ritmo di una conversazione reale.
I tuoi, invece, sono perfetti, incalzanti, e fungono da impalcatura per l'interazione tra i personaggi, mettendone in luce nuove sfumature del carattere.

Brava davvero, su tutto, e alla prossima!‎

Recensore Junior
11/12/15, ore 00:25
Cap. 1:

Ciao! Come promesso sono qui ma ti avverto che scrivo dal cellulare e che quindi le mie parole potrebbero risultare un po' sconnesse. Comunque, cominciamo.
Prima di tutto apprezzo due fattori: il periodo storico che hai scelto e che trovo molto affascinante nella sua brutalità e lucida follia, e il fatto che tu ti sia documentata. Troppo spesso si ritiene di poter scrivere un racconto basandosi solamente sulla propria fantasia, magari qualche reminescenza scolastica e poi quello che si è appreso da altri romanzi/film/serie tv. Invece bisogna documentarsi e sono contenta tu l'abbia fatto.
In secondo luogo, mi fa piacere che tu non voglia risparmiarti la crudezza. Storie ambientate in un'epoca dura devono essere, un minimo, dure.
La tua scrittura è molto curata e anche se ho letto soltanto questo breve pezzo per ora non ho riscontrato errori e, anzi, sono piuttosto incuriosita. Ovviamente continuerò presto!
Alla prossima!

Recensore Junior
10/12/15, ore 23:07
Cap. 1:

Ehilà. Ed eccomi qui. Allora ti dico subito che andrò avanti con la storia perché mi ha incuriosito sul serio. Sembra essere davvero interessante, ma per giudicarla davvero bene devo leggere qualche capitolo in più. Tuttavia, questo prologo mi ha davvero colpito. Sembra di aver letto tutto e niente, in senso positivo ovviamente, ed è questa la parte che preferisco dei prologhi. Dire e non dire e tu ci sei riuscita. Spero che quello fosse il tuo intento altrimenti sto facendo una gaffe tremenda! Comunque, dalla trama ho potuto cogliere qualcosa e ho capito anche che ciò che mi sto apprestando a leggere non sarà sicuramente una di quelle letture facili, ma sono pronta :)
Hai un modo di scrivere che mi piace molto, lineare, chiaro e non. Ho trovato errori, se non uno ma un errore di battitura e cose simili.
Soffiò---> credo fosse soffio.
Per il resto niente da dichiarare.
Come stavo dicendo è stata una lettura davvero piacevole metto la storia tra le seguite e appena avrò tempo mi metterò in pari. Se ti farà piacere, ti recensito anche volentieri.
Credo di aver finito, quindi a presto!
Mc

Recensore Master
10/12/15, ore 22:13
Cap. 6:

Ciao!
Eccomi, ormai attendo sempre il nuovo capitolo per vedere le nuove "prodezze" di Till e deliziarmi con la fine perfidia di Lawrence xD
Till è il primo personaggio cattivo che non mi suscita della compassione o che comunque non mi spinge a volerlo capire, a trovare qualla piccola fonte di luce dentro di lui.
Till ha avuto quella scintilla, quel barlume di umanità, ma a me sembra essere una semplice e piccola fiammella.
Till vuole un po' di divertimento con Lawrence, secondo me è più Lawrence che si diverte.
Me lo immagino fare pronostici sulle stupidaggini o sulle brutalità che Till avrebbe potuto commettere!
Povero Rupert questa gente lo disdegna! Rupert ti disdegnano! Andiamo a giocare a carte, almeno ti distrai e non pensi a quella donnaccia di Klara.
Il discorso riguardo a Rupert mi ha messo una profonda tristezza. Ci sono cose che non capisco di Klara, o forse sì, ma non voglio accettarle.
Comprendo che lei possa non amare il "difetto" di suo marito, ma questo non l'autorizza a renderlo ridicolo, a ferirlo e a schernirlo con tutte le sue forze! Questa è solo mera cattiveria, sintomo della sua pochezza d'animo e della sua cattiveria che ristangna latente dentro le sue vene al posto del sangue. Non c'è amante migliore per lei se non Till, sembrano uguali, usciti dalla stessa culla di lerciume. Che orrore. Sono davvero due esseri umani ripugnanti.
Non so che altro dire su Till se non che lo disprezzo, o lo so purtroppo che li indottrinavano a questo modo, ma ciò non toglie che io lo disprezzi comunque!
Attendo prontamente il prossimo aggiornamento!
Brava, bravissima!
Alla prossima!

Recensore Veterano
09/12/15, ore 22:48
Cap. 3:

Ciao, rieccomi.
Ti confesso che non ho saputo resistere, e mi sono pappata due capitoli in fila, ma ci tengo a recensirti passo passo, quindi devo mettere un freno alla mia ingordigia di lettrice, per lasciarti subito una recensione, così da poterti comunicare le impressioni quando sono ancora fresche...

Dunque: se nel primo capitolo l'inquietudine era palpabile, qua è diventata concreta; da cappa si è fatta cemento, e soffoca tutto in un'oscurità malevola, che mi turba e mi sconturba oltre ogni dire.
Siccome un po' ho imparato a conoscerti, voglio subito rassicurarti, dicendoti che la cosa non solo non mi dispiace, ma la trovo... magica. Di una magia nera-nera, certo, ma è pur sempre un incantesimo che avvinghia e si aggrappa a cuore e sensi, rendendo sempre molto difficile abbandonare la lettura. Sono invischiata, ecco, come in una sabbia mobile, ben felice di esserci finita dentro.

Ma veniamo ai dettagli: il capitolo si riapre là dove era finito l'altro, con i due uomini (o forse solo un uomo... l'altro è qualcosa di molto diverso da un uomo) che conversano, con questi loro dialoghi serrati ed asciutti, senza che dalle loro parole trapeli ombra di simpatia, o cameratismo. E' come assistere a una partita a scacchi, dove Lawrence è il re, e Till un semplice pedone che tenta di assurgere almeno al ruolo di fante. E' come se Zeigler venisse sballottato dalle parole di Lawrence dentro correnti impetuose sulle quali lui non ha controllo - e si dibatte per ritrovare il timone senza riuscirci. Per uno come lui - volpe scaltra, abituata a muoversi agile tra i venti contrari dell'esistenza - dev'essere molto inquietante ritrovarsi a tu per tu con una creatura così indecifrabile e minacciosa, ed infatti lo vediamo lottare con se stesso: seguirlo, non seguirlo? farò bene, farò male?

La scena nel Sonderbau mi ha tenuto il fiato in gola per tutto il tempo... Non sapevo assolutamente cosa attendermi dopo aver varcato quella soglia, ed ero dunque preparata al peggio, ma ciò che tu hai preparato è al di là di ogni immaginazione. E non perché la scena del ragazzo - e del tatuaggio - sia di per sé peggio di altre cose che potevano avvenire tra quelle mura, ma perché contiene in sé un seme così macabro, così inquietante, che davvero sconvolge a un livello subliminale, più che esterno.
Ecco: è una scena che parla alle terminazioni nervose e le mette in allerta - e quando, infatti, arriva la spiegazione sulla cagna di Buchenwald, i tasselli vanno al loro posto, e l'orrore di quella scena assume i pieni contorni di ciò che è: un essere umano ridotto a mero pellame, prima una tela finissima su cui creare, e poi epidermide da distruggere, per diventare altro.
La cosa strana è che, nonostante Lawrence sia parte di questo processo- essendo il tatuatore - ne è anche in qualche modo affrancato, tramite la grandezza della sua arte. Non so se riesco a spiegarlo: il fatto che Ilse Koch faccia paralumi con la pelle di quegli esseri umani non lo tange; per lui conta solo l'esecuzione del suo genio - tela umana, o tela reale, per lui non farebbe alcuna differenza.
Certo, questo non toglie la sete di sangue che lo accende, ma se volesse avrebbe potuto saziarsi con il ragazzo, e non l'ha fatto. In quel momento era una forza creatrice - e non distruttrice e questo crea un dualismo affascinante, che rende questo personaggio ancora più complesso e intrigante.
Penso anche che abbia ben inquadrato Zeigler alla fine: a lui interessa il campo, ma solo come mezzo per esprimere un senso di potere e di onnipotenza - questa cosa mi mette i brividi, e mi fa pensare che il pozzo del cuore di Till sia ancora ben lungi dall'essere stato esplorato.

Questa storia è un coacervo di sentimenti contrastanti, di tinte fortissime - nero, rosso, viola- che mi lascia ogni volta un po' sconcertata e enormemente affascinata. Era tanto che non mi capitava di leggere un racconto dove l'autore affonda le mani fin dentro la melma più scura, e ti ammiro per questo - perché il mondo è ben lontano dall'essere solo coniglietti rosa, e tu lo stai mostrando, senza timore di uscirne con le mani sporche.
E io ti seguirò fino all'ultima parola. Brava.

Recensore Master
09/12/15, ore 09:39
Cap. 6:

Buongiorno!
Appena ho visto l'aggiornamento mi sono fiondata :)
Allora, se non avessi letto l'introduzione avrei detto: cosa sta succedendo a Till, inizia ad avere i rimorsi per ciò che ha fatto? La sua umanità inizia a farsi sentire e a reclamare il suo posto?
Sarebbe stato bello così, ma in questa storia, ahi noi, non c'è redenzione alcuna, né, temo, lieto fine.
Tuttavia mi sembra chiaro che quando Lawrence non è nei paraggi Till abbia queste crisi... e concordo con te: anche se in questo capitolo non è presente la sua aura malefica si percepisce bene.
Ora, sarò forse stralunata o strana, ma a parte la scena della sorella di Teresia, che comunque l'ho trovata toccante e mi ha fatto indignare non poco per la brutalità con cui la poverina viene trattata (ma è giusto averla descritta con toni crudi; è successo veramente così, quindi è inutile, controproducente e sbagliato infiorettare queste cose... quindi bravissima!), la scena che più ho trovato ributtante è quella di Klara.
Si è messa allo stesso pari delle SS, tormentando e schernendo solo per puro piacere il marito.
Stavo per dire: come può una donna essere così senza cuore? Poi ho ripensato a tutto il capitolo... e niente, sono rimasta schifata.
Tuttavia, forse è stato un travisamento mio, ma mi pare di aver compreso che l'amabile signorina stia tentando un po' troppo... e che quindi potrebbe finire molto male, e presto.
Stiamo a vedere.
Bravissima come al solito :)

Manto :*

Recensore Veterano
09/12/15, ore 03:10
Cap. 2:

Ed eccomi finalmente dentro la storia...
Quell'inquietudine che ho provato nel prologo qui si accentua e si fa pressante, una cappa di solido piombo posata sul petto.
C'è come una sensazione di "male" pervasivo che avvolge tutto, e che toglie il respiro; è un male vischioso e sinistro, fatto di oscuri presagi.
Lo si avverte fin dall'arrivo di Till a Buchenwald e già quelle prime righe mi hanno dato i brividi; perché se è ben noto alla Storia l'orrore del campo, sono ancora più sconcertanti i pensieri di Zeigler che, di fronte all'inferno in cui ha messo piede, si compiace di esserci finalmente arrivato, oliando i giusti ingranaggi, e smuovendo le giuste pedine.
C'è un cinismo assoluto in lui, e una freddezza emotiva che sconcerta - e che al contempo affascina, per quanto sia strano il dirlo.
Perché comunque, sia nelle sue riflessioni iniziali e anche dopo, non ho avvertito "sadismo" in Till - non più di quanto può essere sadico un macellaio che lavora in un mattatoio: semplicemente, la sua è una totale mancanza di empatia, l'incapacità di mettersi in contatto emotivo con chi, in quell'ambito campo, vive e muore.
E' molto sconcertante, te lo ripeto, ma è un ottimo filtro per immergersi in questa storia - non scontato, e destabilizzante. Mi piace molto, anche se mi turba, e le due cose per me sono molto spesso sinonimi.

E veniamo a Lawrence, l'altro personaggio introdotto in questo capitolo. ecco, lui si che mi comunica una sensazione di consapevole sadismo e di crudeltà; a differenza di Till, lui non manca solo di umana empatia, ma sembra proprio godere del male che promana da quel luogo, e trovare in esso la sua ragion d'essere. C'è qualcosa di estremamente misterioso in lui - il nome, il modo ironico e al contempo minaccioso di parlare, il suo ruolo non ben definito all'interno del campo, nel quale tuttavia pare spadroneggiare - che lo rendono tremendamente affascinante - e pericoloso.
E' il fascino letale di un serpente velenoso: se ti avvicini, sai quel che rischi.
Tutto il dialogo tra Till e Lawr l'ho percepito come destabilizzante e minaccioso, un po' come il gioco tra gatto e topo: Till si è messo sulla difensiva, giustamente, ma l'altro sembra sempre anticiparlo di un passo. E ora dove lo sta portando? Cosa sono gli accenni alla cagna di Buchenwald?
Nonostante tutta l'esperienza di Zeigler (che nella vita ne avrà ben schivate di mine vaganti, se è arrivato dov'è), ho idea che gli sarà molto difficile evitare questa. Non mi fiderei di Lawrence, se fossi in lui. *brivido*

Te lo confesso: sono assolutamente agganciata a questa storia e all'atmosfera che hai saputo creare: è come una storia gotica, solo che non è ambientata in un castello ma in un lager. E' magnifica questa sensazione, anche se è colma di minaccia.
E la tua scrittura è affilata come una lama, anche quella mi ha colpita: a tratti austera, a tratti più barocca, ma sempre affascinante in quel suo scavare nelle pieghe dei personaggi, offrendo immagini vivide e ricche di pathos.
Complimenti, davvero. Adesso sono invischiata in questo buio, e spero di non uscirne per un po'.

Recensore Veterano
08/12/15, ore 14:43
Cap. 1:

Eccomi da te, finalmente. :)
Non vedevo l'ora di conoscere la "te scrittrice" oltre alla te-lettrice, e attendevo solo di essere un po' avanti con la storia di Nahash prima di cominciare anche con te - perché purtroppo il mio tempo e tirannissimo, e invece voglio dedicarmi approfonditamente alla lettura di ogni storia; so che ti avevo detto di voler cominciare con "nel ventre della zebra", dunque perché sono qui?
Principalmente perché, essendo a circa metà della "Ballata", ho pensato di dedicarmi a una storia che fosse ambientata nello stesso periodo, così da immergermi fino in fondo in questa ambientazione - e di lasciarmi "la zebra" per quando avrò terminato la lettura di entrambe le storie tue e di Nahash - per te va bene? ^^
Arriverò anche alla Zebra, ma ho intuito (sfogliandola anche qua e là, ben attenta a non spoilerarmi) che è intrisa di dolore, e dunque merita la mia totale ed esclusiva attenzione, dato che presumo mi farà molto soffrire. Sai che non mi spaventa la narrativa colma di angst, ma non posso certo affrontarla a cuor leggero... Non che mi attenda che "cuore di ferro" sia una passeggiata, ma mi aiuta il fatto di essere già così immersa nell'ambientazione. ^^

Veniamo, dunque, a questo prologo: intanto ti dico che adoro il titolo - è un'immagine potente, di rara poesia, ma una poesia che "graffia". Mi ha fatto venire agli occhi l'immagine di un cuore di metallo con un lucchetto e una chiave infilata nella sua toppa, non so perché, ma in ogni caso è un'immagine forte, che mi ha attirata da subito come una calamita. Comunica da subito una certa inquietudine, perché si è abituati ad associare il cuore al sentimento e alla morbidezza, non al ferro. Penso che quella chiave da me immaginata voglia suggerirmi la chiave di lettura, ma lo scoprirò andando avanti.

Il prologo è suggestivo, pieno di immagini bellissime: gli alberi ammassati sulla collina, il cielo che sa di sangue, l'abbraccio dell'inverno - tutto contribuisce a creare una sensazione di freddo e di livida solitudine, un vuoto pervasivo che si riverbera, poi, nei pensieri dell'io narrante, che sembra appesantito da carichi invisibili. Una scena che ti catapulta direttamente dentro un'anima che si intuisce tormentata, anche se ancora non si sa da cosa.
E il motto "a ciascuno il suo" - inquietante, pregno di sottintesi terribili, dato il luogo nel quale è affisso e nel quale è mormorato - deve nascondere anch'esso una chiave di lettura, una sorta di codice che porta in sé i semi di ciò che crescerà nei prossimi capitoli, dico bene?

I due personaggi comunicano anch'essi queste sensazioni: inquietudine, vuoto, instabilità; per ora, ovviamente, è impossibile capire di più, ma hanno accesso la mia piena attenzione.
Una scena destabilizzante, in un certo qual modo "minacciosa", che funge da apertura a una storia che non vedo l'ora di approfondire.

E infatti ora mi fiondo subito sul primo capitolo.
A prestissimo!

Recensore Master
24/11/15, ore 15:08
Cap. 5:

Ciao!
Sono sempre più certa che Till sia seccato dall'atteggiamento tenuto da Lawrence nei suoi riguardi. Solitamente non approverei neanche il tipo di manipolazione mentale che attua Lawrence, ma considerado il tipo di esemplare umano che è Till, penso che io stessa glielo avrei consegnato per far si che lui diventasse il giocattolo di Lawrence.
Peccato che per la frustrazione di Till ci siano andare di mezzo persone innocenti, ma visto il periodo, se non lo avesse fatto lui, sicuramente lo avrebbero fatto altri, ma visto che qui è preso in esame Till, sai su chi riverserò tutto il mio sdegno <3
Sì, lo confermo, quella di Lowrence è vera e propria manipolazione mentale. Sicché ha capito che Till è un povero narcisista lo sta spingendo all'elevazione della sua follia ─ come se non lo fosse già abbastanza ─
Già me lo vedo Lawrence ghignante che si gode tutta la seccatura e il disappunto di Till, spazientito, mentre sente Lawrence cantare in inglese, ma questi, incredibilmente per Till, è riuscito perfino a cantargliela in tedesco e quasi ho riso di fronte l'incredulità di Till. Non so se mi suscita più pena o ilarità, perché, in fondo dovrebbe aver capito che Lawrence è un passo avanti a lui e non credo che il semplice fatto di seguirlo in ogni dove gli permetta di essere migliore, ma so che per uno convinto come Till ─ l'ariano vero ─ con quella sua megalomania, che fa da padrona, è quasi un invito. La curiosità è un mezzo potente ed è proprio su quella che Lawrence sta facendo leva.
Una delle cose che più mi raccapriccia di Till è il fatto di essere sadico con persone deboli e indifese e che se anche avessero voluto difendersi non lo potevano fare. È un meccanismo contorto che mi fa pensare che Till non è quella persona forte che pensa di essere.
Quando Lawrence chiede a Till quanto ancora avesse intenzione di lasciare le prigioniere a quattro zampe, l'ho trovato quasi ironico, o meglio a me ha fatto ridacchiare, perché me lo sono immaginata con tutta la sua preoccupazione e il suo terrore di dover sopportare ancora a lungo la vista delle donne nude XD
La vera cosa "divertente" tra l'altro è il fatto che le prigioniere sono costrette ad assecondare gli ordini di Till, mentre Till, ormai, è completamente assoggettato a Lawrence e questi non ha fatto altro che incuriosirlo, stuzzicarlo, infastidirlo a poco a poco affinché non diventasse il suo divertimento.
Till mi fa pena è proprio il burattino di Lawrence, penso che su di lui, per quanto riguarda questo capitolo non ho altro da aggiungere.
Per quanto riguarda te, invece, voglio complimentarmi perché so che non è facile scrivere di certe tematiche, quindi brava. Sei riuscita a far percepire la crudeltà e il terrore delle donne con estrema fluidità. Rendere vivide certe immagini non è cosa da poco.
Detto questo, fuggo ù.ù
Alla prossima!

Recensore Master
24/11/15, ore 11:44
Cap. 5:

Eccomi qui.
Allora, nei messaggi privati ti avevo promesso che ti avrei dato un parere sincero: quindi sono fiera di dirti che sono riuscita a fare tutto il capitolo, senza saltare una parte.
C'era la tensione, c'era la rabbia e l'orrore, ma sono andata avanti, perché dovevo sapere, ed era inutile nascondersi.
La tortura, sia fisica (orribile l'ultima parte, con il corpo bruciato in preda alle convulsioni: così reale e vivido che mi è sembrato di vederlo in un film) che psicologica (quella è stata anche peggiore: inquietante la filastrocca, ma quello che scatena non ha pari in quanto a crudeltà) ha dato il via alla parte più buia e perversa di Till.
Sono rimasta sconcertata mentre leggevo, perché rivedevo e ripensavo alle testimonianze storiche che ci dicevano come le SS non battessero ciglio nel fare abomini del genere a gente che qualche anno prima era semai il loro vicino di casa.
Anderson, niente da fare, è un demone incarnato: lo odio non per quello che sta facendo a Till, perché quest'ultimo è già corrotto e crudele di natura, ma per il modo in cui lo fa: come se per lui fosse tutto un gioco, un'amena filastrocca dove tanto lui non rischia niente, perdono tutto gli altri: dignità, umanità, vita.
E lui, come un dio, rimane a guardare... con sguardo pietoso.
Niente, io ti devo fare ancora i complimenti: sei stata brava a gestire questo capitolo non facile, ad avere il coraggio di descrivere anche queste scene.
Non so se io ne sarei stata capace, onestamente; forse sì, perché mi sarei detta "non devi nascondere niente", oppure no, perché troppo forte per me da sostenere.
Ma tu sei stata veramente, veramente brava.
Ora credo che sia un'escalation di violenza e follia; tuttavia non mi fermerò.
Non serve a nulla girare la testa e non guardare, ciò non cambia la Storia.
Ah, una cosa che negli scorsi capitoli non ho detto: sei bravissima a creare i dialoghi e le interazioni fra i personaggi.
Io a volte ho la sensazione che i miei siano un po' tirati; questi, invece, sono molto verosimili, rendono il tutto più reale.

A presto, mia cara :*

Manto

Recensore Master
22/11/15, ore 12:58
Cap. 4:

Eccomi di nuovo qui.
Ho divorato questi due capitoli, e ho ancora il respiro dimezzato per quello che ho letto nel precedente.
Bambole, li chiamavano: meri oggetti su cui sfogare ogni desiderio, perversione, cattiveria.
La storia del tatuaggio mi ha fatto quasi stare male: e non per la sua crudeltà, ma per il fatto che non è un'invenzione; nel senso, quello che tratti non sono cose di fantasie, ma sono veramente accadute... queste, o cose simili.
Lawrence si sta dimostrando sempre più folle, come il protagonista più volte asserisce... una belva, eppure con qualcosa in più: una lucidità e un autocontrollo, in ogni situazione, e queste doti lo rendono ancora più terrificante.
Quanto a Till... nonostante si veda che non ha poi sanissimi principi, una parte umana di lui resta. Almeno nel bordello, se poi passiamo a Klara le cose cambiano un po'... maschilismo a livello cento!
Anche se lei, boh, non mi sta molto simpatica. Vedremo poi in futuro cosa aspettarci.
Restando invece ad oggi, i miei complimenti! Storia splendida... anche se temo l'arrivo di qualcosa di veramente cattivo, e grosso.
Ahi ahi.

A presto!
Manto

Recensore Master
22/11/15, ore 12:21
Cap. 2:

Eccomi qui.
I miei complimenti, prima di tutto: hai scelto di trattare un tema non facile, una tra le più grandi macchie che sporca l'umanità, tutta l'umanità, e il nostro tanto ostentato amore per il prossimo.
Riconosco quanto sia difficile, quanto sia stata lunga la tua ricerca - e per questo, di nuovo complimenti, perché se ne trovane di storie cosidette storiche, ma senza un filo di studio dietro, e con studio intendo indagamento, ricerca appunto, correttezza scientifica -, e quanto ti deve avere preso.
Non è facile accettare questa brutta pagina della storia, e a volte neanche se ne parla, perché molti si vergognano.
Io, invece, credo che se ne debba parlare sempre, sempre.
Passando ora al testo, sono rimasta positivamente colpita da ogni cosa: sei riuscita a tracciare bene questo contesto d'angoscia e crudeltà, sia nei dialoghi (tremenda la figura di Lawrence... spaventoso personaggio, spaventose le sue parole e i suoi pensieri), sia nell'ambiente.
Hai anche un modo di scrivere che è particolare: riesci a utilizzare un linguaggio non comune e scontato, ma non per questo pedante: lo trovo molto bello, scorrevole, e contribuisce anche quello a dare profondità e intensità alla storia.
Ti ribadisco allora i miei complimenti: non parlo ancora della trama, anche se l'ho trovata molto interessante e particolare, perché è solo il secondo capitolo, e vorrei andare avanti prima di dare un parere più completo e ragionato.
Ma sicuramente ti seguirò, sei veramente brava.

A presto,
Manto :*

P.S. Pollici ben in alto per la citazione dei Two Steps From Hell. Sono i miei preferiti!

Recensore Master
21/11/15, ore 21:40
Cap. 4:

Cao!
Cosa vedo, cosa vedo in questa sezione. I miei occhi brillano. Lawrence *_*
Lui, l'artista del macabro <3 in effetti Till non ha tutti i torti, ma vista la storia, qui la vera artigiana è qualcun'altra. XD
Con Till non ci siamo, non classificato! Ma non perché non fa il suo lavoro come dovrebbe, anzi, lo fa fin troppo bene XD e forse è per questo che io non lo approvo, ma dettagli.
La toria è bellissima e anche dal punto di vista storico non ho niente da ridire, quindi posso ritenermi soddisfatta ùwù E vorrei dire a Till che costruire la propria vita su stereotipi è sbagliato quanto degradante e considerata la sua vita direi che non ho poi così torto xD
Potrei questionare su di lui per molto tempo, cercherò di soffermarmi proprio sui dettagli che più mi fanno rabbia o quelli per i quali lo farei fuori xD
Lui è il maschilismo fatto persona e, sebbene io non nutra questa stima verso Klara, posso affermare che mi sarei alzata in piedi per applaudirla visto le parole che gli ha rivolto da subito ─ ammesso che Till ce l'abbia una coscienza.
La cosa divertente, il dettaglio, di tutta questa storia è che Till già è mostruoso di suo, ma ha incontrato chi riesce a metterlo in soggezione, proprio a lui. Lawrence con la sua follia riescono a far vacillare anche Till, tralasciando il fatto che lui lo veda fuori di testa. Detto da Till è quasi assurdo, ma Lawrence fa cosa con una tale tranquillità e naturalezza da destabilizzare anche Till. Ovviamente, poi, gli serve per i suoi scopi quindi cerca di non contraddirlo anche se si vede che, spesso e volentieri, non si trovano proprio di comune accordo, quantomeno con i reciproci atteggiamenti. A volte scorgo proprio la noia di Lawrence XD
Guarda, non so se dispiacermi per Till oppure no, ma visto il soggetto penso che farò il tifo per Lawrence affinché ne faccia quello che vuole! Till il raccomandato xD
Voglio soffermarmi anche su un dettaglio frivolo. Ogni volta che leggo dei riccioli di Lawrence che si muovono leggiadri e sinuosi nell'aria vado in estasi *^*
Ho notato le varie migliorie visto che stai revisionando tutto ùù brava!
Alla prossima!

Recensore Veterano
03/07/14, ore 22:27
Cap. 3:

Ciao!

Till in questo capitolo è confuso. Forse non si aspettava tanta perversione e tanta naturalezza nelle parole di Lawrence anche riguardo questa fantomatica “cagna”. Parlo di perversione perché c’è sia da parte di Lawrence a fare quello che fa, anche se non è una cosa strettamente legata al sesso. Io sono una pervertita e lo so come funziona. Mi sono piaciuti i dubbi e il suo disgusto iniziale, dato che pensava che abusasse del ragazzino, inizialmente. E che scandalo sarebbe stato! Nonostante facessero le peggio cose, c’è una certa incoerenza effettivamente di abusare di quello che vuoi distruggere ed estirpare dalla faccia della terra e goderne pure.
Mi domando perché tra tutto Lawrence abbia scelto Till, che seppur interessante (perché di sicuro c’è un motivo) non pare poi tanto differente dal modello di SS. Infatti Till sembra quasi un finto tonto, è assurdo che fosse all’oscuro dei bordelli e anche dell’omosessualità dilagante. Ma questa ambivalenza dona un non so che al personaggio di Till, che infatti mi piace.
Un po’ la cosa del tatuaggio me l’aspettavo, forse perché sono reduce dall’ennesima visione de “Il silenzio degli innocenti” (che infatti c’azzecca relativamente, a parte il discorso “pellame”), però continuando a ripetere che era un lavoro per… immaginavo una cosa di quel tipo.
La scena comunque è stata resa magnificamente, come hai detto tu, citando proprio le tue parole, c’è un candore paradossale nella sua crudeltà, in quello che sta facendo al bambino, che in un primo momento non sembra così grave, invece non è tanto diverso da qualsiasi altra cosa terrificante commessa in un campo di concentramento. Mi interessa particolarmente il disgusto di Till per le pratica animalesche che venivano commesse nei bordelli, ma con una sorta di aggressività latente. Come si evince dal dialogo finale – bellissimo. Sembra più calmo, sembra meno violento, ma forse sotto questa apparenza si nasconde, chissà, un mostro alla pari di Lawrence (e cavolo oh, devo parlarti di quell’esperimento e dei film fatti in proposito).
Bel capitolo, ben descritto, sei riuscita a tenere comunque l’atmosfera tetra anche se meno opprimente, come se lentamente qualcosa cominciasse a delinearsi, le dinamiche dei piani alti, la vita degli SS e non solo dei prigionieri, che purtroppo conosciamo molto bene.

Davvero una storia affascinante, non vedo l’ora di leggere il seguito.

Ti rinnovo i miei complimenti, i personaggi sono incredibilmente vividi e l’ambientazione, a mio parere, resa benissimo.

Alla prossima.
Un baciottolo
Selene.