Recensioni per
Cuore di ferro
di Ita rb

Questa storia ha ottenuto 56 recensioni.
Positive : 55
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Veterano
03/07/14, ore 21:56
Cap. 2:

Ciao!

Arrivo con un mortale ritardo, ma ci sono. Ho letteralmente divorato i due capitoli, ma ci tengo a lasciare due recensioni distinte, anche se leggendoli uno dopo l’altro ho avuto la sensazione di essere davanti a un romanzo, infatti soffro perché mi sono dovuta fermare.
Dunque, senza fare lo spiegone dell’altra volta del bla bla bla sul perché non leggo mai storie ambientate durante la Seconda Guerra Mondiale e precisamente sul Nazismo (parentesi inutile, ma c’è gente che non sa scollegare le due cose, anche se strettamente legate, sulla Seconda Guerra c’è tanto da raccontare, anche oltre Oceano, ma vabbeh). Ma questa tua storia mi ha da subito incuriosita e lo sai perché. Da tempo volevo leggere qualcosa che puntasse lo sguardo sulla vera figura dell’SS. Quella vera. Non quell’omino su cento, se non su mille, che aveva conservato un barlume di lucidità e umanità (nel senso positivo del termine, per nell’umanità ci sono anche quei comportamenti purtroppo naturali che noi menti sensibili dichiariamo “inumani”) ma la psicologia di un uomo che in mano una delle più grandi armi che l’umano ha sull’umano: il potere. Mi vorrei dilungare su un esperimento sociale realmente avvenuto che avvalora questa mia tesi, ma te ne parlerò in privato, che magari ti tedia la faccenda nella recensione.
Adoro lo stile, un po’ più lineare ma non noioso, questo capitolo ha avuto un ritmo lento, ma ben scandito, non ci sono stati momenti di vuoto, sono riuscita a percepire la noia di Lawrence, anche se sono certa, non era l’unico ad annoiarsi e purtroppo la noia porta a fare cose anche più terribili del… “necessario”. Parliamo dei personaggi che nel prologo erano solo accennati: Till credo di doverlo ancora esaminare bene, e penso sia il tuo intento, farcelo scoprire pian piano, così come Lawrence. Till mi sembra una sorta di ritratto dell’ambizione: è ligio alle regole, ha una mente impostata su certi costrutti mentali (e sarebbe diverso il contrario, anche se non erano modelli di comportamento, al di là delle regole). Mi piace che hai mostrato la vita segreta – neanche tanto segreta – delle SS all’interno dei campi di concentramento. Passando a Lawrence per me è già amore, perché mi piacciono i personaggi del genere che hanno qualcosa di contorto, anche se sono totalmente negativi, non importa, non sono una di quelle che disprezza il “cattivo perché sì” e deve vederci un qualche trauma psicologico a ogni costo. Le menti crudeli esistono e a volte sono le stesse che negano che esistano in natura. Lawrence me lo immagino con una vocetta dal timbro acido eppure mellifluo, con una strana cadenza nel camminare (non so perché, ho avuto questa immagine nella mia mente), e con questi occhi blu su cui hai concentrato tanto l’attenzione, che mi sono appunto rimasti impressi. Che in lui ci sia qualcosa di particolare, si percepisce, anche se è fumosa la cosa e non si capisce se è spietatezza o qualcosa di più paranormale (avendo letto le note so che è uno spin-off e quindi azzardo). Il modo in cui ha minacciato Till mi è piaciuto, non nel senso di divertimento, ma ha un che del maniaco omicida sociopatico che lo rendono molto attraente. C’è questa normalità assurda nei suoi discorsi, è un personaggio davvero ben costruito.
Grazie alla tua abilità ho proprio assaggiato l’angoscia e l’atmosfera tetra della storia, l’odore di morte e disperazione (e non ultimo di pura ingiustizia) che si respira. Credo proprio che questa storia mi piacerà molto, anche per le premesse fatte all’inizio. Boh, spero che la mia recensione abbia un senso XD

Alla prossima, vado subito al secondo capitolo.
Un baciotto.
Selene.

Recensore Master
07/06/14, ore 14:38
Cap. 3:

Hola!

Più vado avanti e più penso che Till si sia ritrovato nella fossa dei leoni. Lui, magari pensava di essere la preda, l'esecutore, mentre da quanto vedo, secondo me finirà brutalmente per essere pedina.
Mi piace questa storia!
Per quanto Lawrence possa essere crudele e fuori di testa, mi fa sfuggire delle risatine, non tanto per quello che fa che è riprovevole, ma per come lo dice, per la facilità estrema con la quale manifesta e palesa tali atti.
Till sembra aver preso sottogamba la situazione, è uno dei tanti membri militareggianti di quel periodo che sa tante cose, ma non sa tutto e le continue domande a Lawrence lo manifestano. Ti dico brava, infatti, perché ciò che avveniva nei campi era segretissimo e solo chi vi lavorava all'interno ne era a conoscenza.
Giustamente non bastavano i campi e gli allentamenti annunciati da Lawrence, che secondo me lo faranno tanto divertire per merito di Till, ma c'era anche la figura di Ilse che non rassicurava proprio la tua permanenza lì (non che fosse rassicurante)
La storia è bella, i personaggi sono belli, io la trovo storicamente corretta e sono contanta di poterla leggere. Sai che ti dico? Che se è uno spin-of io la metto comunque tra le preferite.
Alla prossima <3

Recensore Master
06/06/14, ore 20:31
Cap. 2:

Hola!

Le descrizioni del posto sono accurate, tutto viene descritto molto bene e io sono riuscita ad immaginere ogni cosa, anche i passi di Till.
Inutile che ti dica che sia accurato a livello storico, perché so che, se devi ambientare qualcosa in contesti realmente esistiti, ti documenti e sai essere minuziosa, apprezzo molto questa cosa, al contrario non mi piace quando le cose sono lasciate così al caso, tu questa cosa non la fai, quindi per me è un valore aggiunto, oltre alla tua bravura.
Non solo trovo che sia cinica e beffarda la scritta sulla cancellata, ma trovo che anche il destino di Till sia stavo un po' beffardo con lui. Non so ancora perché, lui si sia voluto spingere così tanto oltre, fino a ottenere un posto lì dentro, ma penso che più avanti nella storia si capirà. Ora sono curiosa, perché Till mi sembra un tipetto di quelli che possono essere davvero delle macchine da guerra, secondo me, Lawrence ha già capito come usarla.
A proposito di Lawrence, penso che lui si sia avvicinato a Till perché ha visto qualcosa in lui, che potrà rendergli divertente la permanenza nel campo. Lui è una bella lenza secondo me! Lui e le sue amicizie non annunciano nulla di buono.
Ti rinnovo i complimenti per come tu sia riuscita a descrivere tutto quanto, ho percepito il grigiore, la sofferente desolazione di quel posto, immaginando il dolore e l'indifferenza dei protagonisti a riguardo. Sembra proprio che loro vivano in un altro luogo, anzi per loro è normale e non li tocca nulla.
Brava, brava continua così, appena posso vedo di leggere anche il secondo capitolo!
Alla prossima!

Recensore Veterano
05/06/14, ore 22:40
Cap. 2:

Ti devo fare i miei complimenti per un semplice fattore: pochi sanno che le SS, una volta finito il loro turno erano soliti andar in giro, divertirsi, ubriacarsi, andare in bordelli e far procedere la loro vita tranquillamente, proprio come se nn fosse accaduto nulla, proprio come se le loro mani non fossero sporche di sangue.
E questo dettaglio in qualche modo lo impersoni splendidamente nella noia di Anderson, tuttavia in lui si denota anche una psicologia particolarissima e che già troppo mi attrae. E' un personaggio superbo e autoritario che lo lascia apparire come un killer seriale degno di nota, cosa che si accentua anche con le minacce che dedica al povero Till.
E proprio su Till ancora non mi sbilancio, è ancora presto per lasciar emergere le mie opinioni su di lui, sono dubbiosa o meglio ho due possibilità che mi gironzolano per la mente ma aspetto ancora un po'.
Impeccabile tesò, come sempre : *

Recensore Veterano
05/06/14, ore 22:36
Cap. 3:

Ciao Jess. Arrivo a questo ultimo capitolo di Cuore di Ferro per dirti che mai titolo di una storia fu così azzeccato.
Mi piace come gestisci il personaggio di Till perché fai intendere che non sia poi così retto come lascia trasparire in questi capitoli.
Anche lui ne ha fatte di cosette pur di arrivare a lavorare lì, certamente, però, in confronto a Lawrence sembra uno stinco di santo.
Immaginavo sarebbero arrivati in un posto del genere, visto il titolo "nobiliare" che Anderson usa per parlare della sua "datrice di lavoro", ma mai mi sarei aspettata ciò che poi ho realmente incontrato.
Mi complimento per la scorrevolezza e per l'incedere lento ed evocativo della tua narrazione che mi è sembrata quasi un susseguirsi di immagini di un film.
Hai presente quei film dove vedi il cammino del protagonista con la macchina da presa che lo segue da dietro? Ecco XD
Già avevo capito, sarei stata scema se non ci fossi riuscita, che Lawrence fosse una sorta di privilegiato, ma adesso sappiamo anche il perché, per sommi capi.
Dico per sommi capi perché ancora non sappiamo totalmente il ruolo che gioca all'interno di quel lager che nasconde innumerevoli "affari sporchi" (oggi virgoletto tutto -.-).
Tutto ciò mi incuriosisce, sia per la storia macabrissima del tatuaggio che mi ha messo i brividi, sia perché non sveli palesemente nulla di ciò che realmente si cela dietro alle omissioni, ma anche dietro le allusioni velate.
Scusa per la recensione di cacca, ma sono strastanca e vorrei essere più minuziosa, ma avendo letto il capitolo oggi pom, non riesco ad essere "precisa" come al solito.
Lasciare recensioni a caldo è certamente molto più facile e soddisfacente, ma non potevo fare altrimenti.
Complimenti ancora per questo capitolo, per la narrazione, per le descrizioni dei luoghi e anche dei semplici sguardi che risultano molto eloquenti.
Lawrence è un personaggio molto misterioso che mi piace e mi intriga parecchio, soprattutto per la sua faccia da schiaffi (lo immagino così. Col sopracciglio sempre alzato capace di dire qualsiasi atrocità con il piglio dei cinici più irresistibili.)
Al prossimo capitolo.
Bloom

Recensore Veterano
05/06/14, ore 22:26
Cap. 1:

Ciao patatina, finalmente giungo anche io da te ù_ù
Che poi, in realtà, avevo già letto questo tuo prologo ma non capisco perchè non ti abbia mai recensita. Mi perdo pezzi per strada, a quanto pare -_-
Non farò un grandissimo commento dato che a livello di trama essendo solo un prologo troviamo veramente poco, come è giusto che sia, eh.
Tuttavia un appunto lo faccio, o meglio ti faccio i miei complimenti dato che il tuo stile come sempre riesce a travolgermi in una maniera decisamente particolare.
Hai scelto un periodo particolarissimo e al quale io sono particolarmente legata.
Lo ammetto, sono contenta di sapere che una scrittrice come te abbia deciso di trattare delle tematiche simili perchè sò che darai la giusta ambientazione e soprattutto i giusti profili psicologici ai tuoi personaggi.
Un abbraccio tesoro : *

Recensore Veterano
04/06/14, ore 14:20
Cap. 2:

Ciao Jess!
Capitolo lento, molto lento ma in questo caso è un valore aggiunto perché non solo fa in modo che si percepisca pienamente la noia di Anderson, che tra l'altro trovo anche abbastanza inquietante, ma aiuta a calarsi sempre di più in un contesto che sa quasi di attesa, di precarietà.
Till segue, sempre più contrariato, il suo collega che più si scontra con le opposizioni del biondo più tira fuori la sua ironia crudele, il suo potere di persuasione che, credimi, è davvero coinvolgente nel suo essere grottesco.
I comportamenti, le ammonizioni, le minacce affilate le quali, senza sapere bene il perché, mettono in riga Till rendono Anderson un personaggio curioso, singolare e interessante.
Certamente mettono i brividi sulla schiena la sua calma e la noia che manifesta puntualmente con uno sbadiglio.
Io sono sempre stata certa che, in quel periodo storico, fu proprio la noia a muovere la mano assassina di molti SS, soprattutto quando la violenza era scatenata da un istinto più che da un ordine.
La noia, si sa, è una brutta bestia e in questo caso non è solo brutta, ma davvero terrificante.
Ho già mezza idea di cosa ci riserverà il prossimo capitolo e me lo lascio per stasera.
Voglio complimentarmi con te per la parte iniziale, dove hai spiegato davvero molto bene e con una fluidità davvero invidiabile l'inserimento di Till nel lager e tutto l'ambiente, l'atmosfera e questo macabro giro turistico che hai lasciato solo intendere, fino ad adesso, senza riservarci alcuna scena particolarmente cruenta. A volte, ciò che percepiamo, in base a come l'autore ce lo lascia intendere, è molto più angosciante di ciò che leggiamo nero su bianco.
Tu hai avuto questa capacità.
Nessun particolare agghiacciante spiattellato in faccia, ma solo accenni che, credimi, hanno suscitato l'effetto che certamente volevi.
Macabro e davvero inquietante.
Un silenzio che sa di morte.
Bravissima come sempre.
Bloom

Recensore Veterano
04/06/14, ore 00:23
Cap. 1:

Ciao Jess!
Lo sai, non amo questo periodo storico, ma non perché non sia degno di nota, ma perché mi fa soffrire e perché, diciamocelo, è abbastanza sputtanato.
So che, però, sei un'autrice dotata di una sensibilità e di una delicatezza che, certamente, si accosta bene con questo tema.
Anzi, oserei dire che più il tema è devastante, a livello psicologico, più tiri fuori le tue armi e quelli che sono i tuoi punti di forza.
Da questo prologo si apre certamente una storia non facilmente digeribile e devo dire che entrambi i personaggi mi hanno molto incuriosita.
La frase che sa, come hai scritto tu stessa, di minaccia è davvero una delle particolarità che rendono questo prologo pieno di significato e certamente diverso dagli altri.
Quella stessa frase pone una macabra luce su tutta la vicenda, su tutta la premessa e questo, inevitabilmente, mi porta a riflettere e ad avere un'enorme ansia sui temi che verranno trattati.
Ho letto le tue note e, come avevo detto già in precedenza, Under sarà una delle mie prossime letture.
C'è una frase, in particolare, nelle note che mi ha colpito: Molti dei personaggi hanno una psicologia contorta e fuori dalle righe comunemente usate per le storie su EF.
Dato che con te sono abituata bene e so perfettamente che i tuoi personaggi presentano pieghe psicologiche davvero complesse, so che questo tema, seppur sputtanato per colpa delle scritticette di EFP che usano le tragedie per ricreare solo una melensa storiella d'amore, sarà trattato da te con il giusto riguardo e con la presenza, sempre costante, della tua impeccabile capacità narrativa e introspettiva.
Al prossimo capitolo.
Bloom

Recensore Junior
03/06/14, ore 21:23
Cap. 3:

Ciao,
Faccio una piccola premessa dicendo due cose: la prima è che sto scrivendo col cellulare e chiedo quindi perdono se ci saranno degli errori di battitura e la seconda invece è che questo è un periodo a cui sono particolarmente legata e quindi sarò abbastanza pignola soprattutto sul fattore storico.
Come prima cosa hai scritto Jadem das Seine, a ognuno il proprio, ma perché risulti corretto in tedesco dovresti scrivere Jedem, magari ti può sembrare una cosa da niente ma per chi parla il tedesco e legge di continuo questa cosa è come per un italiano leggere errori banali e che stonano. Sempre legato alla scritta del cancello del KZ di Buchenwald c'è da dire che tu, o meglio Till, lo definisce una beffa. Questa penso sia una convinzione di quasi tutte le persone che hanno studiato la storia sui libri o letto le pagine di wikipedia, come per Höß che aveva copiato la scritta Arbeit macht frei da Dachau per porla sul cancello di Auschwitz, ma che non la intendeva come beffa bensì come ideale, poiché secondo lui solo tramite il lavoro si poteva diventare liberi, anche a Buchenwald la scritta era sensata, poiché le SS, e quindi anche il tuo protagonista, erano estremamente convinti che loro fossero migliori e superiori e che quindi a loro spettasse la supremazia, mentre agli ebrei e agli altri indesiderati l'unica cosa che spettasse fosse la sofferenza e la morte e ti assicuro che a forza di sentirselo ripetere anche loro se ne convincevano. Quindi se una SS dice che quella era una beffa e non è quindi convinta della propria superiorità e soprattutto se pensa che il sangue degli ebrei, zingari, omosessuali, asociali, criminali, comunisti e nemici del regime vari sia sprecato inutilmente credo proprio che abbia sbagliato corpo nel quale arruolarsi.
In quanto al nome di Anderson più di tanto non ti esprimi ma penso sia giusto specificare alcune cose: le SS per arruolarsi dovevano presentare l'albero genealogico di tutta la famiglia fino a due o tre generazioni, in base al grado che ricoprivano, per esser sicuri che fosse tutto sangue puro quello che scorreva nelle vene dell'aspirante e questo riesce a entrare nelle Schutzstaffel, inoltre con un grado di riguardo a quanto pare, con un cognome inglese, dei principali nemici delle SS, insomma al Reichsführer Heinrich Himmler sarebbe venuto un infarto se fosse venuto a conoscenza di ciò.
Per il resto non posso dirti nient'altro poiché non sono andata avanti con la lettura.
Spero tu non prenda questi "richiami", chiamiamoli così, come un'offesa ma un invito a migliorare e a tener conto dell'epoca storica nel quale si svolge la tua storia.
Ciao, Alee.

Recensore Veterano
30/05/14, ore 14:08
Cap. 1:

Ciao!
Dire che il ritardo è vergognoso è poco, ma meglio tardi che mai.
Non è che a me non piaccia il periodo della seconda guerra mondiale, anzi, è solo che è stato talmente usato (e abusato) che mi ha fatto venire la repulsione. Ho visto così tanti film, letto libri, letto articoli, visto mostre. Ok, è giusto e doveroso ricordare quello che è successo, ma spesso e purtroppo questo tema viene preso e usato solo ed esclusivamente come basi di storie che lasciano il tempo che trovano. (Al momento parlo di film, non tutti i film sull’olocausto sono belli, anzi…).
Ora, di certo questa premessa non ha niente a che vedere con la tua storia, ne abbiamo parlato in altre sedi e so che tu non sfrutti un tema del genere per buonismi gratuiti e lacrime facili, ma per raccontare ben altro, ed è per questo che la leggerò. Insomma, ci capiamo.

Questo prologo incuriosisce parecchio e beh, è la funzione del prologo, ma non solo. Mi sono sentita subito catapultata nell'atmosfera grigia, pesante, della trama. Ho sentito il forte malessere del protagonista, vien voglia subito di leggere il capitolo per sapere cosa è successo, e di sapere che tipo è questo Till.
Uff, avrei voluto scrivere qualcosa di più incisivo, ma questo prologo mi ha davvero colpita, raramente qualcosa riesce a incuriosirmi in questo modo. C’è questo senso di… incredulità, di fatalità in queste poche righe, mi ha coinvolta molto.

Farò in modo di leggere subito il primo capitolo, in modo da immergermi molto di più nella trama.
Scritto davvero in modo impeccabile, molto evocativo e fluido, per niente pesante.

Alla prossima.
Un baciotto.
Selene.

Recensore Master
07/04/14, ore 13:46
Cap. 1:

Hola!

Questo è lo spin-off che personalmente tanto attendevo e vederne il prologo mi rende felice!
Sai meglio di me, che il periodo storico, mi piace particolarmente per ovvi motivi e ragioni che non sto qui a spiegare, ma sai benissimo che se una storia è narrata in quegli anni, scritta bene e storicamente corretta, mi manda in estasi praticamente, specie poi se ci sono le prospettive di un certo personaggi, a parte Till, di cui non svelerò il nome(?) ù.ù basta, leggere Under per scoprirlo, Under *___*
Tornando ad argomentazioni serie, penso che la scritta: A ciascuno il suo è davvero una beffa, ma anche simbolo di presagio, come se appunto loro sapessero e si divertissero nel guardare i volti impauriti e stupefatti dell'orrore dei poveri prigionieri, ma ad ogni modo, che facessero giochetti sadici lo sappiamo fin troppo bene.
Quello che evinco dal prologo, come dal periodo stesso, il che vuol dire che lo hai narrato bene, perché mi da le stesse sensazioni, che di solito percepisco quando sento o leggo qualcosa a riguardo, è una sorta di profondo vuoto, un vuoto che risucchia, ma lentamente e ti porta sempre più in basso, nel buio nero con il freddo che fa da parete e che piano, piano ti avvolge.
L'impressione che mi da Till è un po' quella del tipo che non vedeva l'ora di starsene in certi posti, per ambizione o motivi che scopriremo più avanti, ma che allo stesso tempo non sappia bene dove si sia cacciato, o meglio che si senta quasi smarrito, ma che comunque deve andare avanti verso quello che si era imposto.
Detto questo, spero che la mia recensione non sia stata delirante, ma anzi che ti abbia fatto capire che apprezzo questo prologo, spero di rimanere sempre più colpita andando avanti, ma non ho dubbi su questo =)
Alla prossima!

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