Recensioni per
Tutto il gin di Calcutta
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 116 recensioni.
Positive : 116
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
26/03/18, ore 15:15
Cap. 3:

E così siamo arrivati al capitolo in cui, la battuta su "tutto il Gon di Calcutta" offerto come merce di scambio al dio, del nostro sempre più sagace Grosvenor, dà il titolo alla storia.
Come sempre la tua narrazione è un susseguisi di peripezie in cui i nostri sono sempre sul  "chi va là".
Molto bella la scena del fortino fantasma, hai creato davvero in modo magistrale un crescendo che culmina nella macabra scoperta . Per fortuna ci sono sempre le battute argute del grande Grosvenor seguite anche da quelle di Jenkins. Insomma una stesura sempre equilibrata, la tua, tra avventura e suspance, dramma e ironia che è un tuo marchio di fabbrica che non delude mai!
Tranquillo mio caro il tuo intento di scrivere avvunture alla "Indiana Jones" è riuscito molto bene, puoi ritenerti molto soddisfatto del risultato.
Come sempre si vede che conosci ciò di cui parli e anche per questo leggerti è davvero un gran piacere.
Un Abbraccio e a presto!

Recensore Master
21/03/18, ore 19:39
Cap. 2:

Eccomi qua!
Dunque mio caro, come sempre ci regali un capitolo assai piacevole che è contraddistinto dal tuo stile fresco e frizzante, pieno di quelle battute argute, che rivelano quell’umorismo garbato che mi fa sempre ridere di gusto. Quello che mi piace molto di te è la tua competenza in materia militare. Sei bravo nel descrivere l'azione e la concitazione, ma sei soprattutto anche molto competente in fatto di armi di ogni genere, ciò denota una grande conoscenza della materia, che non so se è solo teorica, o magari anche pratica. La storia grazie a ciò assume per me un valore aggiunto che mi intriga molto, perché mi da possibilità di imparare qualcosa. Complessivamente è stata una lettura bella movimentata, dove succedono un bel po' di cose, tra cui la dipartita di Chaya. Non avrei mai pensato che potesse morire così presto, anzi a dire il vero lo avevo pensato come uno dei protagonisti della storia insieme al nostro Grosvenor e invece mi hai bellamente gabbata, bravo! Mi piace essere sorpresa,lo apprezzo ;) Benchè Grosvenor sia sempre il mio preferito, devo dire che pure Jenkins, mi piace assai, mi fa piegare con le sue uscite. Adoro questa storia e spero di poter andare avanti quanto prima perché è una gioia leggerti. Bene allora a presto e ancora complimenti per la tua bravura!
 

Recensore Master
14/03/18, ore 12:00
Cap. 1:

Ed ecco che finalmente posso iniziare a leggere questa storia.
​Me l'ero segnata da un po', ma non avendo mai tempo per gustarmela come si deve, l'ho lasciata lì, ora sembrerebbe il momento giusto e diamo inizio ale danze.
​Intanto devo farti i complimenti per il tuo stile. Scrivi divinamente e il capitolo scorre via che è una meraviglia!
​I dialoghi sono sempre misurati, plausibili e a tratti anche molto arguti. La battuta sulla "vacca sacra" mi ha fatta piacevolmente sorridere.
​Il punto di forza di questo capitolo è però, senz'altro, il latodedicato alle descrizioni. Devo dire che con le tue descrizioni, puntuali e per niente prolisse, mi hai persa per mano e mi hai portata direttamnte sulle scene, soprattutto nella giungla. Sei stato semplicemente ottimo!
Poi vabbé io sono una fan sfegatata di quello scellerato di Grosvenor quindi non posso che adorare questo inzio intrigato che è davvero molto promettente.
​Bene, continuo a leggere. Avrai mie notizie.
​Ancora complimenti e a presto!

Recensore Master
04/03/18, ore 01:45
Cap. 1:

Ciao!
Innanzitutto complimenti per la resa dell'ambientazione, davvero suggestiva.
Gli scenari esotici hanno sempre quel che di affascinante e misterioso, forse proprio in virtù della loro lontananza rispetto alla nostra quotidianità e alla nostra cultura (per quanto comunque la religione indiana abbia più punti in comune con le antiche religioni europee di quanti non ne abbiano i culti desertici). E qui gli elementi ci sono tutti: a tratti sembrava di essere lì, di fronte al simulacro della dea Kali, e poi nella giungla, e vicino a quei templi negletti, tra infidi insetti e cadaveri putrescenti...
Tra l'altro non sapevo nulla dei thug, e anche qui mi si è aperto un mondo...^^
Coi suoi pregi e difetti, l'India coloniale è un contesto che non mi dispiacerebbe approfondire, e cosa c'è di meglio di un racconto d'avventura?
Come sempre, il susseguirsi delle scene è ben dosato e coinvolgente, tiene col fiato sospeso fino alla fine. Ora sono curiosa di vedere cosa combinerà lo scaltro pandit, e dove ha intenzione di trascinare Grosvenor...
P.S.: alla battuta su Bacco sono morta xD
Insomma, sono felice di aver rimediato a questa lacuna. Si preannuncia un'altra bellissima storia^^
Complimenti come sempre e alla prossima!

Nuovo recensore
03/02/18, ore 15:53
Cap. 6:

Nella serie "Grosvenor" ho notato quelli che a me sembravano rimandi a “Il giro del mondo in ottanta giorni”: Società Entomologica, carattere flemmatico di Phileas Fogg, bisogna(va) sborsare ai locali decisamente più del necessario per ogni cosa, e vagoni staccati^^
Per me l’umorismo inglese non è solo understatement, ed è più sottile di quello “da supereroe dei fumetti”, più “americano”, di Grosvenor; ad esempio, gli inglesi lanciano frecciatine a chi si prende troppo sul serio e si denigrano con modestia, e quindi mi suona strano che Grosvenor avesse detto “Potevo nascere brutto e povero per esempio.” per fare dell’ironia, anche se probabilmente la mia è una cazzata. E poi l’umorismo inglese fa sorridere, almeno nell’animo (?). Adesso vorrai farmi fuori per la mia spensierata e rozza sincerità, e ne hai tutto il diritto, ma prima di piangere dal ridere ogni due frasi di quella storia brillante che è “Alla ricerca di Kurtz” *u* non pensavo che potessi fare battute che persino una impossibile come me potesse trovare divertenti. Idem per le scene (tragi)comiche.
In “Tutto il gin di Calcutta” sei ricorso spesso ai “colpi di fortuna dell’eroe”; la prima volta che Chāyā salva la vita a Grosvenor è praticamente impossibile fare altrimenti, ma: compare all’improvviso anche una seconda volta, al combattimento con il guardiano; Jenkis interrompe il combattimento di Grosvenor contro O’lim; Grosvenor pensa “…botola dei rifiuti, che in caso di estrema necessità avrebbe potuto essere usata come via di fuga.” ma non pensa che possa essere bloccata per evitare intrusi, e alla fine gli va bene perché la grata è mezza marcia; O’lim va “in missione” con nessuna arma da fuoco o un coltello con cui uccidere Grosvenor sul colpo, alle spalle (o comunque, non sembra avere più con sé la balestra; e poi, sarebbe stato più comodo portarsi dietro solo un’arma da fuoco e uccidere con quella il capitano); Grosvenor riesce a sfilare di colpo la mano da sotto il piede di O’lim prima che questi lo colpisca; prima che O’lim uccida Grosvenor viene colpito da soldati entrati di colpo (se fossi stata nel Governatore avrei lasciato qualcuno di guardia al mio ufficio). Alcune coincidenze fortunate possono essere giustificate perché dettate da esigenze di trama (come posticipare lo scontro tra protagonista e cattivo per accrescere la suspense) ma per me, per ogni storia a questo mondo, le fortune dovrebbero essere compensate da almeno altrettante sfighe (tranne per quanto riguarda i cattivi, rende le cose più interessanti ^^). Sennò perché proprio il protagonista ha vissuto questa storia, perché è lui il protagonista e non qualcun altro? Quello che rende unico il mitico Grosvenor, e quindi che rende unica la sua storia, distinta da tutte quelle che potrebbero realizzarsi in universi paralleli, non può essere solo la fortuna del protagonista. Far andare tutto abbastanza liscio limita inoltre le scene effettive di azione: in “Tutto il gin di Calcutta” e in “Victoria Cross”, ad esempio, c’è la perdita di sensi del protagonista nel bel mezzo dell’azione e il suo risveglio quando tutto è già finito, con correlato riassunto di cosa si è perso.
“Si trovò in un corridoio, da una parte proveniva rumore di spari. Corse in quella direzione.
Pochi secondi dopo cominciò a percepire alle sue spalle i passi di varie persone.” → Con le mani legate dietro la schiena è difficile mantenere l’equilibrio*. Non so quanti passi abbia fatto Grosvenor prima di essere placcato, ma mi sembrano troppi fatti senza cadere, soprattutto visto che il vagone viaggia ancora. Avvisami se ho capito male la scena (anche visto che mi è già successo con “I tarocchi della Papessa Nera” xD). Vorrei anche chiederti se era tua intenzione far sembrare O’lim gay ^^ e se far dire a Grosvenor una versione di “Il dottor Livingstone, suppongo.” fosse anacronistico. Oltre ad aver dato via i libri della National Geographic anni fa TT^TT sono una capra riguardo all’India coloniale (in pratica, so solo del tè Darjeeling) e non saprei stabilire neanche il decennio in cui sono ambientate le vicende -_____-^ (*“Approfittando della propria maggiore mole spinse via da sé O’lim con un calcio e si alzò in piedi.” → Per alzarsi, non mi è chiaro se ed eventualmente come Grosvenor si fosse puntellato con il piede su O’lim. Sennò, è probabile che Grosvenor avesse fatto in tempo a saltare in piedi, senza cadere, prima che O’lim lo afferrasse? O’lim è una spia esperta, ma d’altra parte sono la prima a non sapere se persone allenate e forti come Grosvenor possano saltare in piedi anche con le mani legate dietro la schiena ^^')
Mi domando come abbia fatto Grosvenor, ubriaco fradicio, a chiudere una tigre nell’ufficio del comandante, in parte perché non so un emerito nulla su uffici di comandanti nell’India coloniale e quindi non ho idea se lui e Big Joe potessero aver incrociato qualcuno di guardia ^^

Recensore Master
23/01/18, ore 22:13
Cap. 6:

E così finisce l'avventura che anch'io ho vissuto con Grosvenor tra i meandri più profondi dell'India. Non ho nessun dubbio: questa storia va dritta nelle preferite. La trama era molto ben sviluppata, non troppo complessa ma ben articolata e fedele al classico romanzo d'avventura, ma con alcuni eccentrici personaggi che la hanno resa speciale. Come ho già più volte ribadito l'ambientazione storica e geografica è resa ottimamente e i personaggi molto caratterizzati: dopo aver letto anche le altre avventure di Grosvenor tra Asia e Africa posso affermare che non si smentisce mai, è uno di quei personaggi che ti entrano nella testa e non vogliono saperne di uscire fuori. Passando agli altri personaggi ho visto Barrett dalla doppia personalità, un Thayes poco sveglio ma utile e per quanto riguarda Jenkins... chi non vorrebbe un elefante domestico! Ripenso alla fine dei thug e dell'uzbeko e quasi quasi mi vien viglia di un bel gin tonic (chissà com'è poi , io non l'ho mai bevuto)... bello anche il finale con la bussola avvelenata e, soprattutto, una sbronza epocale. Grazie mille per aver risposto a tutte le mie continue recensioni e per essere passato a recensire anche le mie storie. Alla prossima occasione allora,
mystery_koopa

Recensore Master
23/01/18, ore 20:01
Cap. 5:

E ora, dopo lo scontro finale con O'lim l'uzbeko, chissà quale altro nemico attende Grosvenor nell'ultimo capitolo di questa avvincente storia. Non so perché ma quei due ufficiali del piano di sotto mi stanno già simpatici, forse sarà per la loro elevata professionalità sul lavoro... bello anche il colpo di scena finale della bussola, si vedrà poi cosa significa quell'oggetto. Le descrizioni che hai inserito in questo capitolo rendono ancora evidente la grande conoscenza dell'India, dei suoi abitanti, della sua cultura e della sua storia coloniale. Quando leggerò l'ultimo capitolo ti farò sapere anche cosa ne ho pensato in generale della storia, indi per cui ci vediamo alla prossima,
mystery_koopa

Recensore Master
23/01/18, ore 19:15
Cap. 4:

Un altro capitolo molto entusiasmante e avventuroso, che ci fa notare ancora una volta la grandissima capacità di Grosvenor di farsi catturare da qualcuno che viene chiamato "signor morte" ma di pensare ugualmente ad un goccio di gin e, perché no, a della salutare acqua tonica. Ho anche adorato Sarkesh, il piccolo pechinese da salotto con la proboscide e due zampe grandi come alberi... penso che con il suo temperamento andrà decisamente d'accordo con il nostro Jenkins. Penso che mi precipiterò subito a leggere anche il seguito, che mi sembra sia il quinto capitolo, e che ti lascerò anche lì una recensione per supportare Grosvenor e il cinico umorismo inglese. A tra poco allora,
mystery_koopa

Recensore Master
22/01/18, ore 19:56
Cap. 3:

Ciao (-*-),
non mi sono ancora complimentato con te per come hai reso bene l'ambiente della foresta tropicale, la tua descrizione è talmente curata e realistica che mi sta quasi facendo sudare mentre fuori dalla mia finestra nevica! Avevo subito immaginato che la donna con il saree arancione fosse una spia di qualcuno, ma sinceramente non ero ancora arrivato a capire se fosse pro Russia o pro Gran Bretagna. Mi sto proprio chiedendo come riusciranno i nostri "survivors del Bengala" ad uscire dalla camera segreta di quel tempio, ma sospetto che un aiuto esterno non gli farà assolutamente schifo, l'importante è arrivare per primi al gin e all'acqua tonica che vengono accuratamente miscelati a Calcutta... direi che per ora è tutto e ci si vede al quarto capitolo,
mystery_koopa

Recensore Master
22/01/18, ore 14:43
Cap. 2:

Ciao old fashioned^^,
ho letto anche questo secondo capitolo, e sono impatiziente di leggere il terzo. Certo che il nostro Grosvenor se l'è vista proprio brutta, ma non so se per i mangiacurry infuriati o per il topo nella manica... non vedo l'ora che avvenga il secondo incontro del nostro eroe con il signor morte uzbeka, chissà che non ci scappi un bel gin. Bella anche la citazioni con Diogene di Alicarnasso, che mi ha ricordato il mio ex professore di lettere che vagava in cerca della connessione wifi per il registro elettronico. Ma tornando alla storia ho trovato molto interessante anche il personaggio di Barrett, che oltre alla provenienza potrebbe nascondere altro... che dire, alla prossima,
mystery_koopa

Recensore Master
21/01/18, ore 19:02
Cap. 1:

Ed eccoci qui con un'altra avventura del nostro tenente preferito... questa mi sembra (da ciò che ho letto nelle altre storie) la prima storia della serie, spero di non essermi confuso. Tornando alla trama sembra che Grosvenor sia finito in qualcosa un po' grande per lui, abituato a bar e bicchieri di gin e acqua tonica.... penso che ne vedremo delle belle tra lui, Ol'im, Chaya e chissà quante altre spie. Ho apprezzato molto il fatto che tu abbia inserito delle note alla fine del brano, perchè mi sono state veramente utili per comprendere un paio di parole, dato che sull'India non sono così informato come sulla cara vecchia Europa e sul medio oriente. Che dire, appena posso leggo il secondo episodio; ci si sente alla prossima,
mystery_koopa

Recensore Master
23/12/17, ore 19:20
Cap. 6:

Ciao caro^^
"Mai fidarsi di chi non beve", ho la memoria di un pesce rosso quindi non ricordo dove ho già sentito questa frase, ma direi che è una legge sempre valida. E stavolta ha salvato i nostri eroi dall'ultimo inganno della spia russa.
Qualcosa però rimane in sospeso, sembra che i giochi non siano ancora finiti, o almeno lo spero perché mi piacerebbe tantissimo leggere ancora di Grosvenor e della sua sgangherata squadra (soprattutto Barrett, te l'ho già detto che l'adoro, vero?).
Alla fine il tenente è riuscito a rispettare la sua promessa e insieme ai suoi compagni può godersi tutto il gin tonic che si è giustamente meritato^^
Complimenti per questo bellissimo racconto, l'ho letto a puntate, ma me lo sono gustato dall'inizio alla fine. Ho adorato la descrizione dei luoghi, hai ricreato alla perfezione l'atmosfera misteriosa ed esotica dell'India.
La storia risulta perfettamente arricchita dalla tua precisione storica e dall'approfondita conoscenza della cultura e delle usanze del tempo.
Insomma, è sempre un piacere leggere le tue storie.
Ora che ho finito di leggere tutti i racconti riguardanti il caro Grosvenor posso dirti che il mio preferito è assolutamente "Victoria Cross", ovviamente senza togliere niente a tutti gli altri.
Ancora complimenti, ne approfitto anche per farti i miei più cari e sinceri auguri per le feste, alla prossima! :)

Recensore Master
15/12/17, ore 23:05
Cap. 5:

Ciao caro^^
In ritardo come sempre, ma eccomi qui!

Oh, ma quanto sono adorabili Sarkesh e il sergente? Un'accoppiata vincente, direi. Secondo me l'elefante è il più furbo di tutti e ha capito subito che Jenkins era il più affidabile del gruppo.
Hai caratterizzato così bene i nostri protagonisti che mi sto affezionando a tutti loro, in questo capitolo poi il giovane Barrett mi ha fatto tantissima tenerezza^^
Finalmente i nostri riescono a raggiungere Calcutta, non senza problemi.
Il tenente però è fiducioso, forse promettere litri di alcol a un dio è stata una buona idea, altro che offerte e sacrifici...
Così gli inglesi giungono al palazzo del Governatore, con un'entrata a dir poco plateale.
Si potranno dire tante cose di Grosvenor, ma di certo non si mette in discussione il suo senso del dovere. L'ufficiale è disposto a mettere a rischio la propria vita senza alcuna esitazione per il bene della nazione.
Un secondo incontro con il "cattivone" della vicenda non poteva mancare, e in questa occasione il tenente se l'è vista davvero brutta.
Ancora una volta Eldred viene salvato all'ultimo momento, sto già immaginando quanti gin tonic dovrà bere per riprendersi da questa terribile esperienza...
Come sempre adoro il modo in cui inserisci battute e siparietti comici nei tuoi racconti, sono sempre brillanti e divertenti.
Complimenti e alla prossima!

Recensore Master
06/12/17, ore 20:56
Cap. 4:

Ciao carissimo!
Ho notato che stai pubblicando tantissimo ultimamente, prima o poi troverò il tempo per dare un'occhiata anche alle tue ultime creazioni. Beato te che hai così tanta ispirazione^^

Comunque rieccomi qui, mi era mancato il caro tenente e il suo sgangherato gruppo.
Il ritorno a Calcutta sembrava fin troppo semplice, l'idea di prendere un treno e ritrovarsi in salvo era troppo bella per essere vera.
Finalmente facciamo conoscenza di O'lim, anche se Gorsvenor e i nostri non erano affatto impazienti di incontrarlo.
Avevo un po' di aspettative sulla spia russa e devo dire con non mi ha delusa. Il dialogo tra i due mi è piaciuto un sacco, sopratutto per le solite battute del tenente che non si smentisce mai, nemmeno quando sta rischiando la pelle.
Per fortuna è intervenuto Jenkins, che per la seconda volta salva la situazione sbraitando con il suo fucile.
Ma il vero protagonista del capitolo è sicuramente Sarkesh, un mostruoso elefante che dimostra particolare simpatia per sergente.
Così le nostre quattro giubbe (ormai non più) rosse proseguono la marcia verso Calcutta in groppa al pachiderma, mentre O'lim è sulle loro tracce.
Un altro capitolo emozionante e coinvolgente. Ho apprezzato moltissimo i vari riferimenti alla cultura sia britannica che indiana, come sempre mostri una gran attenzione ai dettagli.
Complimenti e alla prossima! :)

Recensore Master
29/11/17, ore 10:58
Cap. 3:

Ciao caro^^
Scusami per il ritardo, ormai sai che con me devi avere pazienza.
Tra mille impegni ho anche deciso di cimentarmi nella stesura di una storia abbastanza complessa, quindi sono un disastro nel gestire il mio poco tempo libero...

Comunque, passiamo alle cose importanti.
I nostri quattro continuano la loro fuga verso Calcutta, intraprendendo un viaggio davvero pericoloso. Non possono fidarsi di nessuno, gli indigeni preferiscono ignorare la loro presenza, ma le giubbe rosse non possono abbassare la guardia nemmeno per un istante.
Il sergente Jenkins incarna alla perfezione la mentalità imperialista britannica del tempo, e dalle sue parole si possono anche comprendere le ragioni che abbiano spinto i mangiacurry ad allearsi con i russi (ovviamente con tutti i pro e contro della situazione).
Grosvenor invece mi sembra più tollerante, come anche il giovane Barrett (a proposito il suo personaggio mi piace moltissimo, spero di leggere qualcosa di più su di lui).
In ogni caso per i nostri la priorità è salvarsi la pelle, il che non sembra affatto semplice.
La parte ambientata nel fortino fantasma è stata la mia preferita. Tutto merito delle tue abilità descrittive, ho percepito in pieno la desolazione e l'inquietudine di questi luoghi.
I nostri riescono a resistere ad un attacco notturno e a riprendere la fuga. Hai reso il tutto come un grande gioco, da un lato abbiamo Grosvenor e i suoi uomini, dall'altra il maharaja e O'lim. Nel mezzo troviamo nemici e alleati, che cambiano le carte in tavola da un momento all'altro.
In questo caso gli inglesi trovano un aiuto riparandosi nel tempio.
La personale interpretazione religiosa del tenente è formidabile.
Elderd non mi delude mai, vedremo se tutto il gin di Calcutta riuscirà a portare in salvo i nostri eroi.

Complimenti come sempre, e scusa ancora se proseguo a rilento.
Spero di poter ripassare presto.
Alla prossima! :)