Gran bel capitolo, i confronti sono sempre belli. Mi piace vedere diversi punti di vista, oltre quelli dei protagonisti.
Ognuno ha reagito in modo diverso, influenzato dalla propria esperienza personale: per Shun diventare padre è stato traumatico, perché non era sua figlia e doveva fare i conti con la morte della sorella. E' facile dire che diventare genitore è bellissimo, l'esperienza più straordinaria della vita, ma nessuno dice mai i lati negativi, perché sì, ci sono dei lati negativi, che lo vogliamo o no. Shun è stato brutalmente sincero, nel suo stile, ma l'ho apprezzato molto: non ha dato giudizi sul comportamento dei due, ha semplicemente detto cosa li aspetta. Bravo!
La reazione di Shoko mi è piaciuta di meno. In un commento su facebook l'avevo difesa dicendo che non potevano aspettarsi una reazione diversa, ma adesso la condivido molto meno. Certo, Alex aveva dei progetti che adesso dovrà aspettare per realizzare, ma alla fine non è più un bambino, è adulto, indipendente e sposato, quindi sia lei sia chiunque altro può permettersi di esprimere un giudizio solo fino ad un certo punto. Anche perché il bambino ormai c'è, non è un pacco che possono restituire, è una realtà da cui non si torna indietro. Capisco la delusione, ma non la condivido. Fra l'altro nessuno si chiede se invece non l'abbiano fatto apposta, visti i soggetti di cui parliamo? Voglio dire, non abbiamo a che fare con due idioti disinformati. Eve ha reagito in maniera abbastanza tranquilla, forse perché non era da sola. Eve è ancora una ragazzina nei suoi atteggiamenti, in questo capitolo l'ho notato in più punti: durante il pranzo con Saeko, durante il discorso con Alexander, durante la telefonata con Michael. In tutti questi momenti ho visto come lei sia abituata ad essere il 'sesso debole', nel senso di parte più debole della coppia: con Shoko ha lasciato che fosse lei ad arrabbiarsi e chiedere spiegazioni, con Michael continua a lanciare frecciatine rifiutandosi di ascoltarlo (anche se mi è piaciuto che gli abbia detto di venire lui in Giappone, brava!). Per quanto riguarda il pranzo con Saeko, l'ho trovato molto bello e pieno di spunti di riflessione per Eve: la sua consuocera è una donna che non ha mai avuto bisogno di un uomo per sentirsi realizzata, aveva i suoi obiettivi e si è impegnata per realizzarli, il che non dev'essere stato affatto semplice con una figlia piccola e in un Paese sessista come il Giappone. Ha tutta la mia ammirazione. Normalmente non lo penso, ma da questo punto di vista è stata un'ottimo modello per Ami. Viene naturale fare il paragone tra lei e Eve. Una frase in particolare mi ha colpito: 'lasci che io e suo marito ci occupiamo del resto'. Nelle mie orecchie ha risuonato come 'lascia che se ne occupino i grandi, tu non ti preoccupare'. Ovviamente so che Saeko non l'ha affatto intesa così, ma immagino che nelle orecchie di Eve abbia avuto questo significato. Immagino che il confronto con la consuocera la spingerà a molte riflessioni su se stessa e sul rapporto che ha avuto finora con Michael.
Certo, suppongo che Saeko avrà un attacco cardiaco nel momento in cui saprà di stare per diventare nonna. Con tutti i discorsi che ha fatto in questo capitolo sul tempo che avevano... prevedo altro angst in arrivo! In questo caso non c'è rassicurazione che valga qualcosa: dovranno dimostrare coi fatti la loro sicurezza.
Mi dispiace che non potrò leggere a breve di questo discorso, ma sono felice che riprenderai in mano 'Di fiamme e di quiete', sto adorando quella raccolta.
Ciao ciao. |