Recensioni per
Piccoli semi
di hikaru83
Ciao tesoro! Lo so, parto dalla fine, ma pian piano recensirò anche le altre, promesso! |
Adoro quella fan art❤️ è in assoluto una delle mie preferite. E l'hai descritta benissimo 😍 😍. |
Ciao tesoro^^ |
Finalmente mi sono messa in pari con questa raccolta e così posso leggere questa Mystrade (sì, sono inutilmente metodica anche in queste cose, oltre che pignola). Ti ringrazio per la dedica iniziale, sono contenta che una fanart condivisa nel gruppo ti abbia ispirata tanto da farti scrivere una storia. Ci sarebbe da ringraziare anche la fanartist che ha avuto l'idea, perché ricordo che era stupenda oltre che molto particolare. Diciamo che la sottoscritta non ha fatto nulla se non condividerla nel suo gruppo, ecco. |
Nonostante sia passato più di un anno da quando abbiamo visto la quarta stagione, la quantità di storie che parlano di The Lying Detective è talmente bassa, che le si può contare sulla punta delle dita di una mano. Non biasimo nessuno, io per prima ci ho scritto sopra un paio di cose e basta. Ciò che è successo in quell'episodio forse fa venire più voglia di scrivere tutt'altro, che di concentrarsi su ciò che è successo. In questa storia non fai un riferimento diretto alle botte che John dà a Sherlock, ne parli attraverso impressione vaghe di uno Sherlock confuso, ma è evidente che ciò sia appena accaduto. Non accenni a delle scuse da parte di quest'ultimo, però lasci capire che poi le cose fra loro si sono risolte (in un modo o nell'altro), in questo c'è molta libertà d'interpretazione. Del loro futuro e anche di quanto c'è stato tra l'ospedale e la scena finale, Mycroft ci lascia capire un qualcosa, ma non è nulla di definito. Ognuno può quindi immaginare una cosa diversa, a me piace pensare che con un po' di sofferenza e tanti discorsi siano riusciti a superare tutto quanto. |
Questa è forse la prima storia di questa raccolta che ha un'accezione puramente romantica e nella quale l'angst, che parecchio ha gravato sulle precedenti, viene messo da parte. Il prompt "futuro" ti permette di spaziare e di regalarci un po' di amore, tra questi due John e Sherlock che lo hanno vissuto anche con le lacrime e con il dolore, rappresentato dal pianto di John sul petto di Sherlock, che viene citato a un certo punto. La loro relazione però non è al centro della storia, il perno è il futuro. Un futuro che prima è soltanto di John, un futuro che diventa solo presente (perché quando sei in guerra è meglio non pensare a ciò che farai domani, ma è più saggio concentrarsi sull'oggi) e che infine il futuro diventa loro, suo e di Sherlock. Un futuro insieme e felice, che lo soddisfa. Il futuro è il centro della tua storia, e in questo hai rispettato il prompt ottimamente. C'è poi anche una parte di romanticismo, ma viene raccontata in maniera quasi scivolata. Citi un bacio, ma dai quasi più importanza alla sofferenza che entrambi hanno passato e che si sono lasciati alle spalle, che al bacio in sé. E questo è decisamente inaspettato. |
Eccomi di nuovo, dunque anche in questa storia ho trovato un bell'esempio di una prima persona usata adeguatamente e senza le forzature, che inevitabilmente ci sono nei momenti di azione. Anche se quel cambio di punto di vista è stato parecchio drastico, specie se consideri che stavi usando un narratore interno... è sempre un azzardo e infatti l'ho trovata la sola forzatura presente. Lo stile in sé però era davvero molto buono e di nuovo il merito è anche dei contenuti, l'introspezione che hai usato qui non è tanto approfondita come nella storia precedente e si tiene più sulla superficie, ma è comunque ottima. |
Ciao, finalmente riesco ad andare avanti a leggere questa raccolta. E sono molto contenta di averlo fatto perché questo è un ottimo esempio dell'uso della prima persona. In questa storia, a differenza delle altre, c'è moltissima introspezione, è praticamente tutto quanto incentrato sui pensieri di Mycroft. Il quale narra rivolgendosi prima a Sherlock, quasi gli stesse parlando direttamente e poi a Greg, che interagisce con lui, spezzando quel flusso di pensieri che lo portano a ragionare su se stesso e sul senso di colpa. L'uso qui è ottimo, lo stile migliore che abbia letto usato da te. La riprova, della quale comunque non avevo bisogno, che non sei tu a non esserne capace, è semplicemente che (e di questo ne sono assolutamente sicura), ogni storia dovrebbe avere uno stile differente a seconda dei contenuti o di come intendiamo narrarla. Questa è perfetta così, con tanta introspezione e qualche dialogo a spezzare il tutto. |
Ciao, dopo aver letto le precedenti one shot mi sono decisa a iniziare anche questa raccolta. Devo ammettere che fino a metà storia non avevo capito bene di chi si trattasse, avevo pensato a Greg e credevo che il ragazzo alto sul ponte fosse Mycroft (anche se m stonava la descrizione fisica, ovviamente dato che non è lui), ma avevo completamente sbagliato mira. Naturalmente ho capito tutto quanto quando hai nominato l'esercito, a quel punto i tasselli sono andati ai rispettivi posti. A me piacciono molto le storie scritte in questo modo e so per esperienza che non tutti le apprezzano. Io le adoro e non ne trovo mai abbastanza, mi piace sempre cercare di capire di chi è il punto di vista o anche solo il cercare di carpire l'identità del personaggio. In questo caso si trattava di John e collocato in un momento specifico della sua vita, ovvero prima di partire per il militare. Mi è piaciuta molto questa idea che lui e Sherlock si siano incontrati anche ben prima di quel 29 gennaio, come se ci fosse una sorta di filo che li tiene uniti. Si sono visti qui, John probabilmente nemmeno se ne ricorderà, ma Sherlock lo farà di sicuro. Conosciamo molto bene il tipo. Ed è uno di quelli che approfitterà del suddetto "governo ombra" per ottenere qualche informazione e tenere d'occhio questo John Watson. L'idea che hai messo alla base mi è piaciuta molto e la stessa cosa vale anche per la sbronza. L'hai usata in una maniera non banale, molto efficace. Se devo fare un appunto credo che (e questo è il difetto dell'usare la prima persona), John faccia ragionamenti troppo lucidi per una persona ubriaca. Il punto di vista interno al personaggio, tradotto in soldoni, vuol dire che tutto quello che viene scritto è frutto della sua mente. Ogni pensiero dev'essere coerente con ciò che vede al momento, con quella che è la sua storia, il suo carattere, il bagaglio culturale e soprattutto lo stato fisico attuale. Scrivere, in prima persona, una scena da ubriaco è una delle cose più difficili che si possano fare. Perciò io credo che funzioni meglio con storie puramente introspettive o "a racconto" in stile Conan Doyle. In questa fan fic ci troviamo con un John ubriaco, ma che fa ragionamenti e osservazioni che forse faticherebbe a fare da lucido. Conosce Sherlock da dieci secondi, lo vede a malapena in un parco buio la notte, forse neanche si ricorderà di lui in futuro e sì, ci sta che gli si avvicini tanto e che un po' gli piaccia, ci sta che lo chiami "il principe delle fate", sbagliando ma ci sta un po' meno che noti che è uno che pensa troppo. Questo ragionamento (che già avevo trovato ne: La chimica dell'arte) è un po' OOC per il suo personaggio. Sarebbe più da Sherlock una simile osservazione, ma perché con il suo quoziente intellettivo si possono azzardare anche a cose del genere. Se già avevo storto il naso nell'altra storia, qui l'ho fatto con ancora più convinzione. John non arriverebbe mai a notare che Sherlock "pensa troppo". L'osservazione "pensi troppo" presuppone che John si sia accorto che Sherlock è una persona che tende a rimuginare o a iper-analizzare fatti e situazioni e non soltanto in ambito lavorativo, ma soprattutto nella sfera personale. Per come conosciamo John credo penserebbe che Sherlock è semplicemente timido o freddo. Magari (e qui parlo del John della serie) direbbe che si rintana nella sua mente per ragionare sui casi, che sta troppo nel suo palazzo mentale, ma questo dopo tanto tempo di ravvicinata conoscenza. Qui si sono appena incontrati e John non è nemmeno lucido. Ecco l'ho trovata una cosa molto forzata. Ma, e qui chiarisco, non ha assolutamente inficiato la bellezza della storia. L'ho trovata divertente e piacevole e con una scena bellissima, quella delle lucciole, che ho davvero apprezzato tanto. |
Hei ciao^^ |
La prima impressione che si riceve da una prima lettura é di calore e di sicurezza. Rileggendo, si coglie anche il senso di equilibrio che il sentimento tra i due protagonisti trasmette. La spontaneità di Greg, la razionalità estrema di Mycroft, la cocciutaggine di tutti e due. Ecco quali sono gli elementi caratterizzanti di questa tua ff. |
Ma Elenina, vuoi che mi metta a piangere a partire dalla dedica??? Ehhhhhh???! *Sfodera il pacco di kleenex* Ovviamente , tu o mi fai piangere o esplodere le ovaCofCofCooof... con i tuoi attacchi di foto in chat ma vabbè...Lasa sta... |
È bellissima, Myc che è convinto che farà questa ricerca da solo perché è il più intelligente e non ha bisogno di nessuno( nessuno mi vuole meglio farci l'abitudine). |
Allora...non so se sai già quanto io ami i Mystrade (ma probabilmente sì) e le Uni! sono una delle ambientazioni che adoro. Tu, con questo piccolo gioiello, mi hai resa felice. Non solo è ben scritta, fluida, ammaliante (come gli occhi di Gregory?), ma hai reso talmente bene la versione giovane (non solo giovane: universitaria) di loro due da aver fatto splendere come un diamante le loro personalità, tanto credibili da sembrare reali. Bravissima, devo dirtelo, anche non hai bisogno di sentirlo dire da me ;), hai creato una dose di felicità per tutti noi mystrader, tanto che non ho smesso un attimo di sorridere, leggendola. |
Il prompt non lasciava molto margine all’interpretazione, secondo me, e la storia si apre con l'immagine tragica di uno Sh sfinito e in difficoltà su un letto d'ospedale. Pertanto è più che naturale pensare all’effetto devastante di un’overdose. Penso sia così ma, l'ingresso nella sua stanza di quell' "ometto basso e tarchiato", con caratteristiche fisiche particolari e che ha "i guanti di lattice", mi fa ritrovare immediatamente quell'atmosfera allucinata di TLD, che riporti fedelmente. Con lucidità ci fai vedere quello Sh disperato e dipendente, ormai privo di speranza. |