Che capitolo!
Nella sua prima parte ha un'atmosfera quasi ovattata, seppur con qualche momento divertente: Luca che fa la guardia fuori dal palazzo di Daniele, sempre convinto della sua colpevolezza, nonché in ansia per la propria libertà, con tutti i ragionamenti che gli ronzano in testa... questo ragazzo non molla la presa, è impagabile! Ha la tenacia del tenente Colombo, ma completamente mal riposta XD
Però, ancora una volta, se ci sono certi suoi aspetti che ci fanno sorridere, ecco che poi dimostra una grande sensibilità, la capacità di ascoltare, di dare buoni consigli. Ha una visione della vita, a giudicare delle sue parole, che non giudicherei “ottimista”, perché certe volte l'ottimismo è un po' cieco e destinato ad andare a sbattere in maniera violenta contro la realtà; Luca invece accetta ciò che accade, è consapevole di essere in una brutta situazione, ma è deciso a non farsi abbattere, a non perdersi, ad andare sempre avanti. È ammirevole!
Magari a prima vista non sembra sensibile, quando dice a Lidia che i suoi problemi sentimentali sono una cazzata e che dovrebbe voltare pagina, però, se pure il modo brutale, le ha detto la verità e ha cercato di scuoterla. Secondo me ha agito meglio così, piuttosto che riempiendola di compassione standard e di parole di consolazione vuote.
E a proposito, proprio non mi aspettavo di rivedere Lidia in una situazione del genere; dopo il suo racconto possiamo comprenderla meglio, ma comunque non giustificarla, e nemmeno scusarla. Può aver sofferto per il suo rapporto con Daniele, può essersi sentita trascurata, non amata, non capita... però allora che se la prenda con Daniele. Perché prendere di mira una ragazza che non le ha fatto nulla? E 'scherzo' lo chiama... perché sia uno scherzo devono riderne entrambe le parti, e soprattutto non c'è umiliazione di mezzo, altrimenti che lo chiami bullismo.
Ma almeno è pentita, e questo è un primo passo; per il perdono è presto, perché quello va guadagnato con le azioni, non basta dire 'mi dispiace'. Quindi vedremo, magari mi ricrederò su di lui. Intanto ti dico che tutto l'interagire suo e di Luca mi è piaciuto veramente molto, sia la conversazione in sé che il suo ritmo, gli scambi di battute. L'esordio è stato meraviglioso, l'ambulanza e lo spray al peperoncino, ahah! Non so se tu abbia intenzione di fare di loro una coppia, ma anche come amici sarebbe un piacere vederli insieme.
Il fatto che dica a Luca di chiamarsi Miriam non so bene come interpretarlo... l'ho preso come un atto interiore di scusa e di stima verso la vera Miriam, e uno scherzo verso Luca, perché non credo che si aspetti di rivederlo. Ma se accadrà, magari all'università, potrebbero esserci equivoci (buffi o seri, a seconda del livello di sadismo dell'autrice ;-) )
La seconda parte è ben diversa, e decisamente più drammatica. Tesa e violenta. E scoprire il passato di Nicola e Marco spezza il cuore, ancora di più se raccontato in quella maniera, come una fiaba, che sottolinea l'innocenza spezzata dell'infanzia. In apparenza Marco era uno stronzo e Nicola un sociopatico; sembrava una questione caratteriale per il primo, e una questione neuropsichiatrica per il secondo. E sì, quest'ultima componente in Nicola c'è, ma non è innata: erano bambini normali, uniti, spensierati e felici. Ciò che gli è capitato, in un'età così tenera, per mano della persona che più avrebbe dovuto proteggerlo, ha mandato in frantumi il suo equilibrio psicologico, la sua capacità di provare emozioni normali. Sì, ha bisogno d'aiuto, e ce l'ha da molto tempo.
Ho trovato molto significativo, e narrativamente perfetto, il fatto che Nicola racconti tutto in terza persona, come cercando di distaccarsi da quei fatti (ma è un distacco che fa male a chi ascolta, che amplifica l'orrore), per poi cadere nella prima persona nelle ultime righe; come se quella liberazione, la morte del mostro, lo riempisse di sentimenti tanto violenti da rendere impossibile estraniarsi. Le violenze erano state l'incubo, ma quella era stata una liberazione, e il passaggio repentino alla prima persona mi comunica la sua gioia perversa e violenta, e la tanta rabbia accumulata, l'odio lucido. Sì, è stata una scelta narrativa davvero efficace, complimenti!
Il discorso di Nicola sulla malvagità, sul desiderio di distruggere, su quello di morire sono veri: c'è chi si infligge sofferenza per sentirsi vivo, e chi decide di infliggerla agli altri. Nicola è profondamente danneggiato, ma se ne rende conto, e sta male, quando mostra la parte più profonda di sé si vede solitudine e disperazione, non soddisfazione per le proprie malefatte; per questo credo che sia ancora recuperabile. Psicoterapia, farmaci... non sarebbe un processo breve, né facile, ma è vero, dovrebbe provare; è molto giovane, sarebbe più che in tempo per costruirsi una nuova vita. Sarebbe meglio se avesse qualcuno al proprio fianco, ma non mi pare proprio che abbia amici, o persone su cui contare, e certo non si può chiedere a Luca di accompagnarlo in un percorso del genere.
Già, anche qui Luca si è comportato in maniera splendida (povero ragazzo, se continua così finisce in terapia anche lui), e nonostante la collera che prova non gli ha detto 'ammazzati', ma 'fatti aiutare' e questo ancora una volta ribadisce che sia un ragazzo magnifico. Certo, prima si sono scazzottati per bene, ma è normale che la tensione e la rabbia siano esplose, ed è anche giusto, Luca aveva bisogno di sfogarsi, di superare lo choc con una reazione tanto potente; in questo modo, forse, non sentirà più quella sensazione di paralisi e di paura che, mista alla rabbia, aveva incontrando Nicola.
E il finale!
Ma no, Nicola, no! Luca è già in una brutta situazione, già pensano che abbia ucciso Marco, figurati se poi si trova nei paraggi quando il fratello del morto casca giù dal sesto piano!
Considerato che mi sembra improbabile sopravvivere a una caduta simile, posso solo sperare che tu abbia in mente un qualche stratagemma per evitargli la caduta, che Luca riesca ad afferrarlo, che al piano inferiore ci sia un pianerottolo per cui Nicola si ammacca soltanto e magari dopo si prende un'altra dose di legnate... ah, i cliffhanger! Li odio e li amo!
Come sempre, un capitolo appassionante e bellissimo! Complimenti, mi sto proprio affezionando a tutti questi personaggi :-) |