Recensioni per
Arma a doppio taglio
di Artnifa

Questa storia ha ottenuto 53 recensioni.
Positive : 53
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
29/05/20, ore 07:09

Buongiorno.
Il bello di scrivere è proprio il dar sfogo alla propria creatività in libertà, nel rispetto delle regole di base e di educazione.
Non importa chi sei o chi non sei... l'importante è creare ^^
Oddio, troppo buona, grazie per la citazione finale :) le mie umili poesie non meritano così tanta magnanimità.
Ti ringrazio tantissimo, gentilissima!!

Recensore Master
28/05/20, ore 14:22

Ciao carissima, per una volta arrivo puntuale e non dopo secoli di ritardo XD
Molto curioso il tema che hai presentato stavolta, è una cosa che mi fa riflettere tantissimo, soprattutto da quando sono diventata un'assidua di EFP! Da quando, sostanzialmente, mi sono ritrovata a vivere questa "doppia vita", perché in fondo è proprio così: per quelle persone che mi conoscono da tutta la vita, o che comunque conosco nella vita reale, io sono semplicemente io, non sospetterebbero mai - e anzi, spesso nemmeno se ne interessano - che ho questa sorta di "seconda identità" da Soul. Nessuno sospetta che scrivo fanfiction su persone realmente esistenti, nessuno sospetta che mi sono cimentata in scene erotiche o che, per dire, scrivo delle storie slash. Nessuno sospetta il mio "fangirlare", perché dal vivo appaio così diversa, così innocente, così... seria, in un certo senso.
Non racconto di questa mia sfaccettatura un pochino perché mi vergogno, un po' perché so che gli altri, quelli che non fanno parte di questo universo fatto di storie e parole, non potrebbero capire. So che non faccio nulla di sbagliato, forse ok sono un po' da psichiatria XD, ma in ogni caso so che chi mi conosce potrebbe giudicarmi, perché semplicemente non può entrare di punto in bianco nell'ottica delle fanfic, della scrittura, delle recensioni.
Però, al contrario, è capitato che conoscessi delle persone qui su EFP e poi le includessi nella mia vita quotidiana, le incontrassi dal vivo e mi .svelassi al loro occhi, togliendomi quindi la "maschera" da Soul. Confesso che la cosa mi mette sempre un po' d'ansia, perché magari la persona dall'altra parte dello schermo si fa delle aspettative su di me e poi finisco per deluderla, però non mi ha mai creato grossi problemi, anzi! Sono sempre felice di poter parlare nel mondo "reale" con persone che capiscono i miei scleri, che condividono le mie stesse passioni e sono pronte a seguirmi nei miei folli ragionamenti; persone che, se EFP non esistesse, non potrei mai incontrare, o se le incontrassi non potrei mai scoprire che abbiamo questa passione in comune.
Queste persone, che conosco entrambe le mie "identità",. sono le uniche con cui sento di poter essere davvero me stessa, in tutto e per tutto. Con loro mi sono svelata nella mia interezza e non ho più nulla da nascondere.
E tuttavia non penso che "Soul" sia solo una copertura, anzi, io la sento semplicemente una parte di me. Io sono Soul, in tutto e per tutto, e non è il nome con cui mi chiamano a definire quella che sono... è semplicemente una mia sfaccettatura, un lato della mia personalità ma che non è una cosa "esterna".
E non prendo nemmeno EFP come una cosa stupida, anzi, è forse la cosa in cui metto più impegno in assoluto. Non solo perché è il mio porto sicuro, il luogo in cui posso essere me stessa senza essere giudicata, ma anche perché qui ho ricevuto tanti consigli, ho sperimentato tanto per quello che è la mia grande passione, ho conosciuto autori bravissimi, ho visto alcuni scrittori migliorare passo dopo paso e sono migliorata anch'io... è una sorta di "gavetta" che mi servirà poi quando mi sentirò pronta per pubblicare qualcosa, così mi esercito e al contempo mi diverto, convidido i miei scritti con gli altri e condivido pareri, consigli, punti di vista e nuovi spunti ^^
Per quanto riguarda un mio futuro libro, sinceramente non userei mai il mio vero nome, semplicemente perché lo trovo molto poco pittoresco XD insomma, penso che per la letteratura (come per qualsiasi arte) ci voglia qualcosa che rimanga impresso, che colpisca... e sicuramente mi chiamerei "Soul" e per cognome non saprei, forse userei il cognome di uno dei miei adorati personaggi originali *-*
Per quanto riguarda la foto... ehm, no XD nemmeno se usassi il mio vero nome, penso che non la inserirei affatto perché non sono per niente fotogenica e non vorrei traumatizzare i poveri lettori che compreranno il libro AHAHAHAHAH XD
Ok, ho finito il papiro :P scusa per questo delirio lunghissimo ma veramente questo argomento mi ispira sempre tantissimo, divento un fiume in piena quando se ne parla, perché per me è diventato un tema di fondamentale importanza. All'inizio anch'io, quando mi sono iscritta nel sito, pensavo fosse tutto un gioco e non l'ho presa con serietà, ma poi nel giro di un anno tutto ciò era già diventato una parte di me, talmente importante che non potevo più in nessun modo farne a meno!
Grazie per il bellissimo argomento e l'interessantissima riflessione, adoro questa raccolta e i bellissimi spunti che dà *___*
Alla prossima, attendo con ansia! ♥

Recensore Master
15/05/20, ore 01:31
Cap. 13:

Artnifa, eccomi qui *-*
Caspita, non mi aspettavo affatto che la mia riflessione finisse alla fine di questo capitolo, forse perché è unmezzo delirio che è venuto fuori di getto e non lo consideravo niente di che XD comunque sono felice che tu l'abbia apprezzato!
Ad ogni modo…
Ci sono due cose che mi hanno colpito particolarmente nel tuo scritto: la prima riguarda, ovviamente, la scena che hai descritto. Sembra una fesseria ma, anche se non guido, ho sempre trovato incredibilmente suggestivi i viaggi in auto, quelli con la musica a palla e il finestrino abbassato. È una cosa che, nella sua semplicità, mi dà un'immensa gioia: quando so di dover affrontare un lungo viaggio in macchina sono al settimo cielo, nel tragitto la testa mi si svuota e le canzoni si susseguono una dietro l'altra. Non so cosa capiti esattamente nel mio cervello, ma qualsiasi viaggio su qualsiasi mezzo di trasporto con la musica alle orecchie per me è strepitoso.
E mi hai ricordato quanto tutto ciò sia meraviglioso e quanto mi manca. L'ultima volta che ho fatto un viaggio del genere era febbraio… e non ci avevo fatto caso finché non ho letto questo tuo scritto.
L'altra cosa che mi ha colpito parecchio è il cambio di stagione che ci è scivolato addosso senza che quasi ce ne accorgessimo. Dentro casa sembra sempre tutto uguale, la temperatura è sempre più o meno la stessa, fuori si susseguono pioggia e sole ma rimangono comunque ovattati da un vetro.
Io mi sono resa conto della differenza quando, dopo un mese di totale reclusione, sono poi dovuta uscire e all'improvviso non sapevo più cosa indossare. Maniche lunghe? Maglietta leggera o pesante? Scarpe pesanti o in tela? Piumino o giacca in pelle? E ho completamente sbagliato, perché quando poi sono uscita poi stavo morendo di caldo.
La primavera è arrivata e ci ha lasciato indietro.
Ed è affascinante notare che, nonostante il nostro mondo cambi, ci sono delle cose che rimangono immutate, che si susseguono come sempre ridendosela del virus e di noi umani che ci combattiamo.
Anche stavolta forse ho scritto un mezzo delirio, complice l'ora XD ma comunque il concetto è: trovo incredibile che, con uno scritto così breve, tu sia riuscita ad accendere in me tanti spunti e tante riflessioni! Pazzesco *-*
Complimenti per le belle idee che proponi e ora non mi resta che attendere il prossimo argomento, sono curiosissima!!! :3

Recensore Master
14/05/20, ore 07:11
Cap. 13:

Buongiorno.
sì, è cambiato molto da quando l'emergenza è iniziata... faceva ancora freddo, ora si può uscire a mezza manica.
Fa un po' impressione tutto questo lasso di tempo... anche la natura, nel frattempo, è cambiata.

Recensore Veterano
13/05/20, ore 22:28
Cap. 13:

Penso che l'adrenalina, così come tante altre cose, sia molto soggettiva.
Da bambina, mi mandava fuori di testa il giorno del mio compleanno; lo attendevo come fosse l'unica effettiva data rossa sul mio calendario, l'unico giorno completamente a me dedicato, in cui tutto - nei limiti, ma questo non riuscivo a capirlo - mi era concesso.
A 15 anni, quando trafugavo una sigaretta dal pacchetto di mio padre e cercavo un nascondiglio per fumarla, l'adrenalina che provavo in quel momento era pazzesca: la consapevolezza del proibito, dell'infrangere le regole, della punizione che mi sarei beccata se mi avessero scoperta; e il sapore di quel tabacco non è mai stato così "buono" come quello di altre sigarette fumate in contesti non a rischio.
A 18 anni associavo l'adrenalina alla patente, alla mia Panda bianca che mi ha accompagnata nelle prime esperienze di guida, nelle uscite con gli amici, nelle sfrecciate - a volte anche pericolose - sull'autostrada. Adrenalina che tutt'oggi provo, ma che, dopo otto anni di patente, non è più la stessa; è scemata, non la percepisco con la stessa intensità di un tempo.
Adrenalina è stata l'università, il primo esame sostenuto, il primo 30 e lode, le gratifiche, le soddisfazioni.
Ad oggi tutto è cambiato.
Per la situazione attuale che stiamo vivendo, adrenalina - per quanto mi riguarda - sarà il momento in cui potrò riabbracciare i miei amici, in cui bere una birra seduti al bar non sarà pericoloso, in cui andare a mangiare una pizza sarà di nuovo possibile. In cui, sostanzialmente, tutto tornerà alla normalità.
Se ci rifletto, penso che la vita sia davvero curiosa: prima di questa pandemia, consideravo adrenalina tutto ciò che non era concesso, che comprendeva divieti, che rappresentava una sfida (con gli altri o con me stessa), che rasentava il pericolo; ora, invece, mi manderà su di giri l'unica cosa che in 26 anni ho sempre dato per scontata (sbagliando enormemente, e purtroppo me ne rendo conto solamente adesso): vivere, semplicemente vivere e poter respirare a pieni polmoni senza alcuna paura.
(Recensione modificata il 13/05/2020 - 10:30 pm)

Recensore Master
09/05/20, ore 22:09

Eccomi eccomi! Finalmente riesco a recensire anche questo aggiornamento *-*
Uh, che tema interessante! E anche molto ampio, dato che la sola parola Luna apre infinite porte.
Che cos'è effettivamente la luna? Un pianeta, proprio come la Terra, seppur così diversa da essa. E cosa la rende così affascinante agli occhi dell'uomo? Chissà. La definiamo sempre come una sfera luminosa che sta ll, appesa in cielo, durante la notte... ma in realtà non è luminosa davvero, brilla di luce riflessa. Lo sappiamo, eppure continuiamo ad attribuirgli un bagliore che non è suo, che la rende speciale anche se non lo è.
Mi è appena venuto in mente che forse anche la Terra potrebbe sembrare così tanto affascinante e luminosa se la osservassimo dalla Luna. Insomma, come sarebbe invertire i ruoli, atterrare sulla Luna: ci sarebbe il sole a scaldarci il viso? E durante la notte, se mai la notte dovesse esistere, ci ritroveremmo ad alzare lo sguardo e osservare la Terra che brilla in cielo? Di che colore sarebbe e che luce emetterebbe?
Magari un giorno lo sapremo, quando riusciremo davvero ad arrivare sulla Luna. Del resto io non credo che l'uomo ci sia arrivato per davvero, sono convinta che quella del '69 sia tutta una finzione, un montaggio idiota dato alla televisione per sperimentare quanto i media sarebbero stati in grado di plagiare le menti dei telespettatori. Anche perché, se davvero l'uomo avesse toccato il suolo lunare, a quest'ora starebbe facendo di tutto per colonizzarla.
Ma forse adesso sto andando off topic XD
Anzi, mi scuso se la recensione è venuta fuori così delirante, ma non so, mi è venuta in mente questa cosa strana e ho voluto condividerla, anche se forse non ci avrai capito niente AHAHAH XD
Complimenti davvero per lo spunto interessante, sono già molto curiosa di scoprire il prossimo argomento :3
E grazie per star portando avanti questa raccolta, si sta rivelando un'iniziativa interessantissima!!! ♥

Recensore Junior
08/05/20, ore 16:07

Ah la luna!
Purtroppo non sono una ragazza romantica; non ho mai osservato la luna pensando a quanto è piccolo l'essere umano di fronte alla vastità e la potenza della natura o all'infinità dell'universo. Non che non abbia mai pensato a questi argomenti, ma guardare la luna in particolare non mi ha mai richiamato questi pensieri.
Vivo in un paese in collina e quando il tempo è sereno il cielo è fenomenale e osservare la luna e le stelle dal balcone di casa mia è una delle cose più rilassanti in assoluto per me.
La luna mi trasmette una calma infinita... bianca e serena o gialla e calda splende nel silenzio della notte... dai mille colori e dalle mille forme, diversa ogni notte eppure sempre uguale. E anche quando il cielo è nuvolo e non la vedi, lei è lì. Vive in silenzio mentre tutti dormono... Su di me ha un incredibile effetto tranquillizzante e rassicurante.
E inoltre... da qualche parte del mondo c'è una paladina della giustizia che veste alla marinara e che punirà i malvagi in nome della luna! Più rassicurante di così! xD
Ok, ho dovuto rovinare tutto! Eheheh
(Recensione modificata il 09/05/2020 - 02:06 pm)

Recensore Veterano
07/05/20, ore 14:41

Ciao :)
Per prima cosa, grazie per aver riportato di nuovo il mio pensiero inerente al tema dell'altra volta. Mi fa piacere sapere che qualcuno trovi particolari le mie riflessioni!
Per quanto riguarda la luna, partiamo dal presupposto che influenza la nostra vita e quella del Pianeta stesso in tantissimi modi e che, quelle che a volte scambiamo per leggende metropolitane, sono invece delle verità sulle quali siamo malinformati. Detto ciò, penso che questo satellite naturale affascini così tanto perché è l'unico faro nell'oscurità, l'unica fonte di luce che ci accompagna senza disturbarci troppo.
La notte, oltre che essere fatta per dormire, è fatta anche per riflettere, per amare, per nascondere e al tempo stesso svelare: nel confortevole buio riusciamo a essere noi stessi, abbassiamo le difese che durante il giorno teniamo alte per resistere al mondo, ma di notte tutto cambia... cambiamo noi, ci sveliamo per quelli che siamo, e lo facciamo con meno reticenze; ma la luna è indispensabile. E' indispensabile perché ci protegge e al tempo stesso ci guida, emanando quel chiarore necessario a non farci smarrire; ci osserva senza giudicarci. In un certo qual modo ci fa sentire al sicuro, perché - parliamoci chiaro! - una notte senza luna è pura oscurità e nient'altro. Tra l'altro, penso anche che incida il suo colore: la vediamo chiara, pallida ma splendente, quasi candida; eppure sotto la sua luce l'essere umano si lascia andare ad atti dalle tinte forti, per cui secondo me attrae anche per questa sorta di dualismo che proietta su chi la guarda: sembra così pura, ma se solo potesse raccontare tutto ciò che ha visto...!
Infine, personalmente, credo che affascini anche perché cambia allo stesso modo di tutti quelli che sotto di essa si lasciano andare. Muta, si rinnova ogni mese, non è mai la stessa ma ogni sera è sempre un po' diversa rispetto alla notte precedente.
Sinceramente non mi ero mai soffermata a riflettere sul perché la luna incantasse così tanto, ma grazie a te ora mi sono date delle risposte che altrimenti sarebbero rimaste inconsce nella mia mente!

Recensore Master
07/05/20, ore 07:04

Buongiorno.
Durante queste sere, ho potuto in effetti osservare la ''danza'' della Luna e di Venere... bellissimo, soprattutto se pensi allo spazio infinito, oltre...
Credo che lasciarsi alle spalle la terra e guardare in su ci apra molte occasioni di riflessione.

Recensore Master
29/04/20, ore 13:23

Artnifa, eccomi eccomi! In super ritardo, ovviamente, ma finalmente mi sono "liberata" delle valutazioni e adesso sono qui pronta a recuperare tutto ciò che mi sono persa!
Innanzitutto ti dico che sono andata a leggermi tutti i ricordi che gli altri hanno scritto nelle recensioni e mi sono divertita un sacco, l'infanzia è sempre un momento pieno di tenerezza e comicità, soprattutto perché i bambini tendono a memorizzare delle piccolezze e poi rielaborarle rendendole più grandi nella loro testa XD
E non so proprio come tu abbia fatto a sceglierne solo uno!! :P
Passando invece a questo capitolo, mi piace tantissimo il tema che hai portato, è davvero interessante perché è una cosa che riguarda tutti, sooprattutto noi scrittori (e qualsiasi altro tipo di artista) che scriviamo per stare bene.
Io credo che non possa esistere una vita senza gioia, senza quei piccoli attimi in cui uno strano senso di pace ed euforia ti invade e ti fa sentire invincibile, come se ogni cosa fosse destinata ad andare bene. Questa sensazione io la sento e la rincorro ogni volta che faccio qualcosa che mi piace: scrivere, ovviamente, ma anche e soprattutto ascoltare musica. Ci sono quelle canzoni che vorresti non finissero mai, che assecondano i tuoi sentimenti e che ti fanno sentire compreso, che ti trasmettono un enorme senso di familiarità.
Ecco, forse la musica e i concerti sono quell'attimo di estasi che mi danno la forza di vivere e andare avanti, quei frammenti di gioia che mi piacerebbe catturare per sempre e che mi fanno sorgere il sorriso sulle labbra anche solo a pensarci.
So che forse questo mio punto di vista è un po' banale, ma se devo pensare alle sensazioni che mi piacerebbe immortalare per sempre e che mi danno gioia, il mio pensiero corre subito alla musica.
Grazie per avermi dato modo anche stavolta di riflettere e di esprimere il mio parere! *-*
Ora non vedo già l'ora di scoprire quale sarà il prossimo argomento!!! :3

Recensore Veterano
28/04/20, ore 19:04

Ciao, e complimenti per questo tema. Molto profondo.
Personalmente penso che ognuno di noi cerchi di catturare la felicità (prevalentemente tramite parole e immagini - poi che si tratti di testi letterari, musicali oppure quadri, fotografie, disegni o anche piccoli scarabocchi, poco importa); eppure, col tempo, sono arrivata a una conclusione: sì, è vero, avere un qualcosa di tangibile che rappresenti ciò che per noi è motivo di gioia è bello, ma al tempo stesso penso che i migliori contenitori di felicità siano i nostri ricordi. I ricordi ci permettono di conservare la gioia, la felicità e il piacere in maniera integra, così come li abbiamo percepiti; sono un qualcosa di intimo, di nostro, di inalterato.
Questa riflessione deriva da una consapevolezza che ho raggiunto da poco e che mi ha fatto pensare parecchio: ovviamente non si può fare di tutta l'erba un fascio, ma al giorno d'oggi prevale più il voler far vedere alla gente quanto siamo felici che il vivere appieno la felicità. Ciò che voglio dire è che mi sono resa conto che, alle volte, per esempio, tenevo più a trovare l'angolazione migliore per scattare una foto a un determinato paesaggio piuttosto che godere di quella vista; il tempo che avevo a disposizione lo perdevo dietro a un cellulare e ciò che mi rimaneva di quel momento era la foto di un qualcosa che in realtà non avevo visto per davvero.
Questo è il mio pensiero, poi ovviamente ci sarà anche chi la penserà in maniera diversa e andrà bene così. Ognuno vive la felicità a modo proprio e, al tempo stesso, la conserva come meglio crede. E, in fondo, questa è la cosa veramente importante!

Recensore Junior
28/04/20, ore 18:02

Ciao, eccomi di nuovo! :D
Bellissima citazione! Ma ti rispondo con un'altra citazione di un libro che sto leggendo proprio in questi giorni:
"Non potrei disegnare nulla ora, neppure un segno potrei tracciare; eppure mai sono stato così gran pittore come in questo momento. Quando l'amata valle intorno a me si avvolge nei suoi vapori, e l'alto sole posa sulla mia foresta [...] io mi stendo nell'erba alta presso il ruscello che scorre e più vicino alla terra osservo mille erbette multiforme; allora sento più vicino al mio cuore brulicare tra gli steli il piccolo mondo di infinito vermiciattoli e moscerini e sento la presenza dell'Onnipotente che ci ha creati a sua immagine e ci tiene in un'eterna gioia. [...] allora spesso sono preso da un angoscioso desiderio e penso: ah, potessi tu esprimere tutto questo, trasfonderlo sulla carta così pieno e caldo come vive in te [...] ma mi sprofondo in un abisso e sogghiaccio alla potenza dello splendore di questa visione."
Secondo me quel che vuole dire è che non sempre si riesce a catturare o ad esprimere esattamente ciò che proviamo o il piacere e la gioia che proviamo in una determinata situazione, per esempio nell'ammirare un paesaggio. Forse quando si è davvero felici o si prova una qualsiasi emozione davvero autentica non c'è dipinto o foto che tenga... solo nel nostro cuore e nei nostri ricordi quei sentimenti resteranno puri e vivi così come li abbiamo provati noi.
Detto questo vorrei aggiungere che comunque per me le fotografie soprattutto sono ricordi preziosissimi, come anche piccoli regali, bigliettini speciali ecc... ma possono davvero catturare la nostra gioia?
Bella domanda :)
Credo che la risposta dipenda da come si interpreti la domanda.

Recensore Veterano
27/04/20, ore 18:17

Ciao Artnifa! Rimpiango di non aver conosciuto prima questa tua idea, ma meglio tardi che mai! La tua iniziativa è bellissima e originale, specie in un momento come questo. Parlare di felicità durante una pandemia mondiale può sembrar banale, ma non è così. Mi piace pensare che la felicità sia dentro di noi, se la sappiamo coltivare, certo affronteremo sempre delle difficoltà, ma una persona felice sa sempre che può scegliere il modo in cui reagire alle evenienze della vita, e sa sempre che c'è un'alternativa. E tu , con questa magnifica iniziativa, hai dimostrato che sai essere una persona felice. :) 
Grazie!

Recensore Master
27/04/20, ore 07:21

Buongiorno.
Il testo che ci hai riportato oggi è fantastico... è dolcissimo...
Catturare la felicità è ritrovare un po' sé stessi in una realtà che in fondo ci sta stretta... penso che ciascuno abbia il suo personale rimedio ^^

Recensore Veterano
20/04/20, ore 15:27

La mia memoria, purtroppo, è davvero pessima. Sono pochi i ricordi dell'infanzia, di quando ero proprio piccina intendo, ma quei pochi che ho li custodisco gelosamente.
Il più "vecchio" riguarda una scena che mi è rimasta impressa e che si svolgeva sempre a casa dei bisnonni, nonno Antonio e nonna Vincenza. Il bisnonno è morto poco prima che compissi quattro anni, e al tempo di questo ricordo ne avevo all'incirca tre/tre e mezzo.
Ricordo che, ogni volta che andavamo a trovarli, nonno Antonio era sempre tanto contento! Me lo ricordo seduto in poltrona vicino al camino e di fianco alla finestra, con la sua copertina scozzese sulle ginocchia. Appena arrivavo io (dei pronipoti sono stata la prima) lui sorrideva, mi salutava con una carezza e poi diceva alla moglie: "Vincè, Vincè! È arrivata la bambina! Prendi i biscotti, prepara i popcorn!"
Quando sono cresciuta mi hanno poi raccontato che il bisnonno era un gran golosone ma aveva il diabete, perciò approfittava di ogni scusa per mangiare qualche leccornia. E quale miglior scusa della piccola pronipote che andava a trovarlo? :)
(Recensione modificata il 20/04/2020 - 03:31 pm)

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