Recensioni per
Letteratura lilla
di blackjessamine

Questa storia ha ottenuto 142 recensioni.
Positive : 142
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
18/02/22, ore 22:17
Cap. 3:

Ed eccomi di nuovo qui. In viola, come avevo deciso.
Una volta tanto Rita Skeeter, ha gettato fango su qualcuno che se lo meritava. Be' sono accadute cose più strane.
Solo ieri ho terminato un evento in cui apparteneva Gilderoy, nel videogioco Hogwarts Mystery. Quando si dice la combinazione.
Dubito che Allock si sia mai interessato a una donna. Troppo narcisista, per amare o desiderare qualcuno che non sia sè stesso.
Mossa pubblicitaria o cuore d'oro quello di Queenie?
Siamo debolucci Gilderoy. La fama richiede di lottare con le unghie e con i denti.
Una vera sofferenza pensare alla linea durante una festa!
Bello che qualcuno critichi la Skeeter, su qualcosa di non morale.
Be' una volta tanto, l'indigniazione di Allock, è comprensibile.
Una sorpresa vedere Kinglsey, ma in fondo a un raduno di gente importante è abbastanza scontato che ci sia della sicurezza.
Finale curioso.
E poi solo perché ha scelto uno pseudonimo femminile, nessuno ci garantisce che Queenie Royal sia una donna. E il nome di Kinglsey su Radio Potter era Royal... mmm...
A presto, complimenti e auuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu dal lupo Farkas!




 

Recensore Master
18/02/22, ore 21:54
Cap. 3:

AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
Posso dire AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA? È il mio commento a questo capitolo. Inserisci anche la gif del canarino giallo che urla e avrai un'esatta rappresentazione del mio stato.
Premessa: HO ADORATO L'ARTICOLO DI RITA SKEETER. Sei stata bravissima, sembrava proprio lei con i suoi commenti maliziosi e si riconosce già lo stile della nostra Rita. Ancorché Allock ci fa sapere che come gusti in fatto di borsette deve crescere!
La Queenie Royal è proprio un'infame, lasciamelo dire. Come ha osato rovinare la festa al nostro bel Gilderoy? Insomma, questo è l'editore Ebenezer che ha pianificato il misfatto per rovinare la festa a Septimus e di conseguenza a Gilderoy. Povero cucciolo, ho persino sofferto per lui.
Devi dire che durante la descrizione della signorina Nightingale per un attimo ho temuto che fosse la Umbridge da giovane. AHAHAHAHA ma per fortuna era solo una fan pazzamente innamorata! Decisamente pazza, ma come le è venuto in mente di fare una cosa del genere? Va beh, si sa che le fangirl non sono persone propriamente "in bolla" come si suol dire e che possono essere imprevedibili. xD Per fortuna c'era il nostro Kingsley a difendere il nostro valoroso... ehm... affascinante Gilderoy che è rimasto così confuso dalla presenza dell'Auror che ha finito per dire anche qualcosa di corretto. Bravo Gilderoy!
Sono curiosissima di leggere il prossimo capitolo!
Un abbraccio,
Sev

Recensore Master
18/02/22, ore 21:22
Cap. 3:

Leggere questa storia è come andare al salone di bellezza e ascoltare le chiacchiere e i pettegolezzi delle signore lì raccolte.
Solo che invece di andare da Piero Coiffeur qui si va direttamente al centro dei pettegolezzi magici! Meraviglioso! La Peyton Place del mondo magico.
La caratterizzazione di Gilderoy è bellissima, appassionante nello svisceramento di tutte le più miserevoli sfumature del suo animo ignobile.
Nel finale sei riuscit* anche a farmelo risultare un pochino simpatico, il che, dopo aver frugato nei suoi striscianti e meschini pensieri, ha dello straordinario!
Come si aspetta l'appuntamento da Piero Coiffeur per sapere le ultime scabrose novità, sappi che io attendo i tuoi aggiornamenti.
GiunglaNord

Recensore Master
18/02/22, ore 07:51
Cap. 3:

Guarda, ho come la sensazione che Ebezener, Shacklebolt e la signorina Nightingale facciano parte di uno stesso piano per sbugiardare Allock... o forse il piano è doppio e vede lo zampino anche di Septimus che incrociate involontariamente il progetto degli altri.
Quello che è certo è che Gilderoy esce a pezzi da questa serata, sia a livello delle certezze sul personaggio che ha pazientemente e meticolosamente costruito nel tempo, inganno dopo inganno, sia a livello della percezione che i suoi fan hanno del suo coraggio indomito. Ne esce proprio a pezzi!

Recensore Master
16/02/22, ore 15:05

Ammetto di aver un po' scordato questa storia, ma vengo poco in questo fandom e non avevo notato l'aggiornamento (malgrado ciò ho appena pubblicato una one-shot, proprio qui. Approfitto della recensione per farmi un po' di pubblicità, spero che non ti dispiaccia).
Tutto si potrà dire di Gilderoy Allock, ma non che non fosse bravissimo a curare la sua immagine.
Sulla ridondanza del nome di Queenie Royal, concordo in pieno. Se come penso è uno pseudonimo, chi l'ha creato non si è certo messo tanto d'impegno. Immagino che sia una cosa voluta da parte tua.
Ovvio che Allock, non si potesse vestire di lilla. Ottima idea.
Quasi quasi, d'ora in poi scriverò le recensioni in viola, per questa storia. E' un colore che mi è sempre piaciuto.
Bel personaggio quel Septimus Thesaurus. Il nome della casa editrice, è simpatico.
Ci sta benissimo che Gilderoy Allock avesse un complice. Devo riconoscerlo come un editore competente.
Ottima chiusura. A me il capitolo è proprio piaciuto.
Complimenti e auuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu dal lupo Farkas!



 

Recensore Veterano
09/02/22, ore 16:28

Ciao, blackjessamine! Finalmente (con un ritardo imperdonabile… ma facciamo finta di niente...) riesco a passare anche dal secondo capitolo! In realtà ho letto Questione di luci qualche giorno fa, però quando leggo la sera da stanca non ho sempre la testa per lasciare una recensione, e quindi eccomi qui da sveglia, olé!
La storia sta continuando a piacermi davvero moltissimo; la voce narrante di Gilderoy rende il tutto più extra e drammatico ed è proprio interessante vedere il mondo attraverso i suoi occhi, ed è comico, anche se a volte lo è in modo triste (le sue insicurezze ed esagerazioni fanno ridere ma mettono anche tristezza, non so se riesco a spiegarmi).
Septimus Thesaurus mi mette i brividi. È un tipo scaltro, troppo scaltro e ambizioso… da tenere d’occhio. Sicuramente è un tipo intelligente, dopotutto è stato in grado di rimettere in sesto la casa editrice del padre, però non sembra farsi troppi problemi a fare cose losche e quindi non so, spero solo che non riesca a scoprire l’identità di Queenie, o la vedo brutta. Gildeory sembra felice di averlo come editore, però devo dire che un po’ mi dispiace che sia finito nella sua tela, anche se chissà come sarebbe diventato Gilderoy senza Septimus, magari avrebbe percorso comunque una strada un po’ immorale per raggiungere la fama. Però, ecco, ora che so che è stato questo Septimus a spingere Allock nelle vie della truffa… non riesco proprio a farmelo stare simpatico.
(Tra l’altro, mentre leggevo mi sono immaginata che Gilderoy avesse una piccola cotta per questo editore, però potrei benissimo sbagliarmi, non sono molto brava a capire queste cose U.u)
Sono contenta che alla fine si sia risolta la questione vestito e che Gilderoy sia nuovamente sicuro di sé. Non vedo l’ora di scoprire come continuerai a srotolare la matassa e dove ci porteraiii!

Un abbraccio,

Sofifi

Recensore Veterano
31/01/22, ore 20:38

Ciao!
Ormai il “perdona il ritardo con cui arrivo qui…” consideralo parte integrante del mio saluto, così non ti tedio ogni volta riscrivendotelo da capo. Però, lentina, polentina, ma arrivo! Il tuo Gilderoy (di cui, ahimè, ho letto meno di quanto avrei dovuto e voluto) è l’esatta rappresentazione di ciò che abbiamo visto nei libri, quindi tremendamente IC, arricchito però da una serie di sfumature, quelle che dividono il perfetto lilla dal ceruleo e che tu, con questo genere più leggero ma arguto e centrato, ci racconti così bene. Alla fine, anche Gilderoy Allock – il cui sorriso è stato pluripremiato – è vittima come noi delle insicurezze che può portarsi dietro la scelta di un abito, soprattutto quando l’occasione è fondamentale. E quante volte ci siamo visti rovinare i piani all’ultimo momento? Per un vestito simile, perché non abbiamo trovato le scarpe, la giacca, l’abbinamento adatto e siamo rimasti con il pezzo perfetto lì nell’armadio, dopo averlo cercato in lungo ed in largo, senza poterlo sfruttare. Quindi, la frustrazione di Gilderoy è totalmente comprensibile, soprattutto se il piacere di aver trovato il colore perfetto, da bravo incallito armocromata (? – sarà un’estate?), gli è stato usurpato dalla sua rivale numero uno.
La cosa che ho amato di più di questo capitolo, però, è la figura di Septimus: già il nome è fantastico, evocativo e adattissimo per un editore. Ma soprattutto è il retroscena della loro conoscenza che mi è piaciuto più di tutto: il Lumaclub, le potenzialità che lui ha scorto dietro Gilderoy, il fatto che sia stato lui a suggerire di rendersi protagonista delle sue storie, rubandole ad altri ed avendogli insegnato a fare un oblivion a regola d’arte. Questo è il dettaglio che mi ha colpito di più: perché non scagiona Gilderoy ma, il fatto che abbia avuto un complice, me lo rende in qualche modo meno colpevole (?). Ha senso? Non lo so.
Altra cosa che ho amato di questa figura è il suo comparire a mo’ di Mr. Wolf in Pulp Fiction: Sono Septimus Millerisorse, risolvo problemi! Come trovare ciò che deve indossare Gilderoy. E soprattutto ho amato la fiducia che un uomo egocentrico come Gilderoy mostra nei suoi confronti, che vale doppio vista la sua figura. Sia del suo insindacabile giudizio che subito lo rincuora, sia il fatto che sia l’unico che può aggirare le barriere magiche della sua casa. Non so se il rapporto tra loro due verrà approfondito ma – dall’accondiscendenza, a lui che si toglie gli occhiali e si massaggia stanco le palpebre – sono curiosa di saperne qualcosa di più, soprattutto di come la sua figura ha condizionato Gilderoy. Se non c’è posto in questa storia, te ne chiedo un’altra ahahah o se è già comparso in qualche tua altra opera, lo andrò a cercare!
Comunque, mi piace tantissimo la soluzione finale: blu oltremare ed oro è un accostamento che adoro, che trovo elegantissimo, e che ho amato nel tuo aestethic della storia, che ho scuoriciato malamente molto prima di arrivare qui.
Sono davvero curiosa di cosa succederà dopo e ti faccio i complimenti, come sempre, per il tuo modo di scrivere che, anche in questo genere più “commedia”, mi affascina sempre tantissimo. “Il perfetto equilibrio di rosso e blu stemperato nel bianco”… sono pazza se sono pazza di questa frase? Non lo so, quello stemperato mi fa impazzire. Non so quale sia il mio problema. Sicuramente sei tu e il tuo meraviglioso modo di scrivere, sempre!
Scleri a parte, ti saluto e ti mando un abbraccio!
Al prossimo capitolo

Recensore Master
30/01/22, ore 22:17

Eccomi, prima che il weekend volga al termine, tenevo a recuperare questo capitolo. In parte perché l'aesthetic che hai realizzato è così bello che mi è rimasto in testa per giorni, in parte perché ero veramente curiosa di sapere come sarebbe evoluta la storia. E qui ci troviamo alla vigilia di una premiazione, con tutta l'ansia che accompagna quei momenti e un dilemma di non poco conto. Sì, d'accordo, forse per molte persone può essere secondario, ma no, ecco non è affatto secondario. Insomma, a tutti noi (credo?) è capitato che scegli con cura un vestito, di solito per un matrimonio, o un'altra cerimonia, e poi scopri che la tua cugina/amica/vicina/zia ti mostra qualcosa di simile o inizia ad appropriarsi del colore. Oppure, esce la Ferragni con qualcosa di quel modello, stampa, colore e tu sai che ti diranno: "Ma ti sei vestita così come...?" E no. Tutta la tua originalità, il tuo studio, il tempo perso a selezionare meticolosamente tessuti e modelli, i sacrifici compiuti, vanno al vento! Quindi sì, per quanto io sia infinitamente meno vanitosa di Gilderoy, ho capito il suo fastidio e ho provato tenerezza per lui.
Ancora più tenerezza ho provato però per il suo editore! Quel sant'uomo dalle mille risorse che riesce immediatamente a risolvere il dilemma tirando fuori un completo che esalta Gilderoy in modo sublime!
Che dire, non vedo l'ora di leggere come si svolgerà la premiazione. Sento che ne accadranno delle belle.
Gilderoy, io sono dalla tua parte, sappilo! xD Ma solo se Queenie Royal non è Rita Skeeter (spoiler: non credo affatto che lo sia! Ahahaha)
Complimenti per questo capitolo, mi è piaciuto tanto leggerlo e amo questa voce narrante!
A presto,
Sev

Recensore Master
30/01/22, ore 11:41

Questa storia è nelle seguite da prima ancora che pubblicassi il primo capitolo, così, col pensiero! Mi ha incuriosita l'idea che hai proposto su Facebook e sono molto contenta di trovarla tradotta su carta. Ovviamente, per questo motivo, da lettrice conosco l'identità misteriosa di questa scrittrice in lilla, ma ciò non toglie nulla alla curiosità con cui seguirò questa storia e il modo in cui il nome si svelerà a Gilderoy. Mi piace sempre quando scrivi di questo personaggio e dei suoi eccessi, è così coerente eppure profondo con la tua penna (laddove Harry Potter nella saga ne ha una visione piuttosto superficiale ed esteriore, per forza di cose). Trovo molto interessante anche questa ambientazione, l'editoria magica e le sue leggi (bacchetta o non bacchetta, il marketing è sempre fondamentale e un autore di successo come Allock lo sa bene). Insomma, seguo con molto piacere ed entusiasmo questa fanfiction!

Recensore Master
25/01/22, ore 12:16

Ciao!
Sto letteralmente apprezzando sempre di più il tuo Gildeory che risulta assolutamente e terribilmente iC.
Per dire, una cosa semplice come il colore sbagliato dell'abito, una cosa in realtà abbastanza risolvibile, risulta essere un problema quasi insormontabile per colpa di quella Royal, nemesi del nostro Allock :D
Per fortuna è arrivato il soccorso dell'editore di Gilderoy, personaggioa nche questo molto interessante e ben scritto, a risolvere la situazione e a ridonare la tranquillità al nostro. Adoro sempre più questa storia e il tuo Gilderoy!

Recensore Master
25/01/22, ore 10:36

Mi ha fatto molto ridere la sottolineatura che tu non sei lui! Sto ancora sghignazzando! Perchè in effetti se incontrassi un Gilderoy nella mia vita i miei istinti più bassi uscirebbero allo scoperto, lieti di avere qualcuno da masticare.
L'altra cosa che mi ha fatto molto ridere è stata la battaglia che il povero uomo ha dovuto combattere con se stesso per via di quel lilla che l'anonima rivale gli ha strappato senza riguardi. Lo stile usato è riuscito a mettere in evidenza sia il genuino dispiacere di Gil sia la comicità grottesca della situazione.
Molto brava e no, non credo sia possibile confondere le tue idee con quelle del tuo personaggio!

Recensore Master
25/01/22, ore 07:33

Gilderoy ha sempre rappresentato per me il fascino dell'assurdo. Sin da quando è comparso ne LA CAMERA DEI SEGRETI ho provato dapprima una sana ilarità, suscitata dal suo aspetto fisico, dalle movenze, dalle affermazioni incredibili e poi mi sono lasciata avviluppare dal suo essere così fuori dagli schemi.
E che delusione quando Allock scopre le sue carte, rivelando la sua ben misera vita e tenta di obliviare Ron.
Gilderoy vive intrappolato nel suo personaggio: il limite che separa il mago dalla finzione è sfumato in una bellissima gradazione di colori pastello, il suo ego ha sfondato ogni parete in cui si trovava racchiuso e ogni sentore di successo altrui lo manda in panico. Uno psicanalista avrebbe anni di sedute e nuovi manuali da pubblicare con un paziente così! Io ci intravedo un uomo immerso nella sua egocentrica solitudine, terrorizzato dall'idea che il suo castello di carte, così magnificamente costruito, crolli per colpa di una "dozzinale" scrittrice.
Amo questo personaggio, anche se non vorrei mai vivergli accanto! E mi piace davvero molto come lo sai caratterizzare.
La curiosità di sapere chi sia Queenie è sempre più grande. Adesso che ci hai fatto conoscere Thesaurus un bel dubbio si è affacciato alla mia mente... non sarà mica lui Queenie?

Recensore Veterano
23/01/22, ore 10:03

Ciao Greta, 
Riesco finalmente a lasciare traccia del mio passaggio qui. Da Facebook so quanto tenessi a questo progetto e non appena hai pubblicato non ho resistito a leggere subito.
Sappi che ho adorato tutta la struttura del prologo, molto cinematografica, con la reazione di ogni personaggio e soprattutto ho adorato i personaggi che hai scelto: dalle più austere Andromeda e Narcissa (meraviglioso il momento in cui interrompe la lettura e chiede a Dobby il nuovo allestimento della tavola), alla più frivola Molly, all’insospettabile Professoressa Cooman. 
L’alternanza tra il racconto su Violette e i vari personaggi è stato un modo perfetto per iniziare, tanto che non vedevo l’ora di scoprire il prossimo. 
La vera perla però è lui, Gilderoy, che si sente attaccato e minacciato dalla misteriosa Queenie Royal (all’inizio mi è venuto in mente tutto il mistero su chi sia Elena Ferrante ma una volta letto di Violette ho pensato che non potessero essere più lontane). Io non vedo l’ora cosa Gilderoy si inventerà per arrivare a svelare il mistero.
Aggiungo che come sempre ti dimostri un’autrice bravissima e versatile, in grado di passare da storie strazianti e devastanti (Memento Mori o La morte è la curva della strada) a toni più leggeri come in questa storia e ad incantarmi comunque.
Spero di riuscire a star sempre al passo con questa tua nuova avventura! 
Ancora brava brava brava
Un abbraccio
Fede

Recensore Veterano
22/01/22, ore 16:37

Ciao Greta!
Ho letto il giorno uno ma arrivo con mostruoso ritardo a dirti quanto abbia amato questo Prologo al gusto di lavanda. Devi sapere che, detto da me, vale doppio complimento, perché la lavanda è tipo la mia kryptonite e se la incrocio in un raggio di 10 metri inizio a starnutire come se non ci fosse un domani. Con me, la buona Queenie Royal (tutti nomi reali, *blink ai telespettatori*) non avrebbe fatto la sua fortuna, ma forse mi sarei potuta accontentare dell’edizione basic e avrei risolto così il problema.
Bando alle ciance e alle mie stupidaggini: che bella, quest’idea! È vero che noi fortunati nel Facebook avevano già avuto delle piccole avvisaglie ma vedere e leggere il capitolo è tutta un’altra cosa. L’idea di partire vedendo come rispondono alle pagine della Royal nostre varie conoscenze del mondo magico, è stato bellissimo: tutte streghe madri, non più giovanissime – il probabile target della Royal, che vuole far rivivere nei loro cuori il palpitante amore giovanile, quello pieno di non detti ed incomprensioni, che esplode ancora più travolgente quando tutto torna al suo posto – che, seppur così diverse tra loro, con vite lontane una dall’altra, nemiche quasi nella vita di tutti i giorni, finiscono per essere compagne di quell’esperienza. Le due sorelle Black, con due reazioni totalmente opposte, quasi una più votata all’essere (al piacere che può darle quel profumo di lavanda), l’altra all’apparire, usando i colori del nastro del bouqet per sorprendere i prossimi ospiti di Villa Malfoy con qualcosa di innovativo che non rinuncia alla tradizione. Poi mi è piaciuto moltissimo come hai usato dettagli della vita di loro per descriverne le loro stesse reazioni: la Cooman che prevede che Violette la farà sospirare ancora molto, Molly che si prende il suo pomeriggio di magia, quella che solo Queenie Royal può aggiungere ad un mondo già magico di per sé. Vogliamo poi parlare di Percy che gioca al piccolo ministro? CANON!
Poi ho amato come hai volutamente piegato la tua scrittura, sempre così brillante, come vediamo in fondo a riportare i pensieri di Gilderoy, a quella di Queenie Royal, stucchevole nella sua zuccherosità, nei suoi cliché francesi, nella logica dell’amico di infanzia che torna da adulto e di cui la protagonista si reinnamora, anche se lui aveva smesso di risponderle da bambina dopo poco (un po’ “Cara Susy, caro Paul”, il mio libro preferito verso i sette anni ahahah). La storia del “Mi piace una persona”, il cuore che si spezza per l’ascoltatrice della frase, lei che si rivela la suddetta persona, che il mazzo di fiori era destinato a lei e che lui aveva bucato il loro appuntamento per un fortuito scherzo del destino e che, da vero eroe, è mancato perché doveva risultare ancora più bello ed amorevole, salvando un adorabile labrador e portandoglielo in dono... A D O R O tutto. Hai riassunto alla perfezione ogni cliché da romanzo rosa, lo hai rielaborato e hai dato il colpo di grazia a quelle che pensavano che Emily in Paris fosse la serie per te (ahahah no scherzo, nemmeno l’ho vista, so solo che è piena di cliché sui francesi!). Il tutto condito da nonna, nipote e altra nipote con nomi di fiori, come non poteva essere altrimenti per delle fioraie parigine che, da generazioni, si tramandano quel negozio.
Ho amato poi la reazione di Gilderoy, scioccato (invidioso!) per l’abilità da maestra della Royal: non quella di essere una campionessa di scrittura (non prenderà di certo il “Premio Strega” ah-ah, *vado ad uccidermi*) ma quella di essere un asso del marketing: tutte le sue mosse, fino a quel momento, sono state studiate al millimetro per accrescere l’hype intorno alla sua figura e al suo lavoro, rendendola una Zia Paperona dell’editoria magica, rubando posto al cartonato a grandezza naturale di Gilderoy (di cui nascondere l’identità, e quindi la bellezza, sarebbe crimine contro l’umanità. ADORO-bis, CANON-bis!) ma riempiendo le vetrine di un lilla che lui sembra particolarmente amare (sarà un caso?).
Non vedo l’ora di leggere il prossimo capitolo e vedere come andrà a dipanarsi questa rivalità tra colossi del mercato. Nel frattempo, ti mando un abbraccio e credo mi darò ai libri della Royal, che quelli di Aciman mi straziano troppo il cuore!
A presto

Recensore Master
20/01/22, ore 14:23

Idea 💡 originale e interessante, questa storia la terrò d'occhio.
Ottima mossa la carrellata di streghe, che leggono il nuovo romanzo di Queenie Royal (avrai scelto il nome in base al personaggio di Animali Fantastici)
Mi hai fatto essere d'accordo con Gilderoy Allock, una cosa che non credevo possibile. Però riconosco che i gadget sono interessanti e che la narrazione è abbastanza stereotipata.
In più quel tocco di mistero dietro l'autrice (?) è una bella trovata.
I cani però a me piacciono, ci tengo a precisarlo. Pure i gatti, eh,
Essendo questa la prima tua storia che leggo o almeno la prima che leggo in questa sezione, non ho idea di chi sia in realtà, Queenie anche se è possibile che sia uno pseudonimo.
Complimenti e a presto.
Farkas.