Recensioni per
Writober workshop
di drisinil

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior

La scoperta di questo retroscena è un boccone amaro che fa stringere lo stomaco e affezionare ancora di più a questi due adolescenti così diversi l’uno dall’altro. La descrizione del “quindicenne con le braccia sepolte nelle tasche” è nuova rispetto a quelle che hai usato finora: adesso dall'aspetto e dalle azioni del ragazzo traspare chiaramente un passato miserevole, suggerito sempre tramite pochi dettagli incisivi, fra cui mi ha colpito in particolare quello un po' disturbante del pollo fritto.
Un'altra cosa che mi sembra funzioni molto bene è l'uso della frase “La dignità è un lusso”: innesca in chi legge la stessa inquietudine del personaggio in cerca di risposte a domande taciute, forse perché già portatrici delle proprie risposte, e quando alla fine la stessa frase viene ripresa insieme alle altre, condensando i sospetti confermati subito dopo dalla targa fuori dalla porta, non si può che provare pietà e costernazione per quello stesso ragazzo di cui nel capitolo scorso abbiamo visto il lato più feroce. Mi è piaciuto soprattutto il fatto che tu abbia suggerito tutto senza dire niente, amplificando anziché smorzare la portata del “retroscena”. Anche il ritratto della donna beneficia di questo effetto: vederla solo attraverso lo spiraglio della porta e sentirla parlare a singhiozzi ne fa risaltare ancora di più l'aspetto sfatto, la bellezza decadente e i modi ostili. 
Un'altra cosa che ho apprezzato è la circolarità di questo capitolo, col protagonista che prova vergogna di sé e mette la testa sotto una sabbia talmente reale da uscire dalla metafora e pizzicargli la pelle: mi è sembrata un'immagine molto efficace!
Come sempre, una lettura piacevolissima.
Alla prossima! 🤗

(Recensione modificata il 25/04/2024 - 12:26 pm)

Recensore Junior
12/04/24, ore 21:50

Rieccomi! La violenza di questo capitolo mi ha colto di sorpresa, ma non avrebbe dovuto, considerato a chi si ispira questa bella coppia. Continuo ad apprezzare molto il modo in cui scrivi questo genere di scene, perché a mio parere risulta brutale ed espressivo dove serve senza sembrare forzato o eccessivo. Leggendo mi è venuto da immaginare che il tizio abituato a minacciare le persone sia stato appiccicato al muro per qualche gesto di omofobia: ho immaginato bene? 
Ho trovato a suo modo tenera la violenza con cui il tuo personaggio più brutale è intervenuto per l'altro, che appare più gentile ma in fondo è "pericoloso" almeno quanto lui. 
Il primo parla come se avesse una moralità fondata solo sulla prevaricazione ("La parte del torto è quella in cui le prendi"), eppure non agisce per affermare se stesso, ma per difendere un'altra persona verso la quale prova questo "desiderio latente e infido di obbedire" di cui tu con poche parole riesci a far percepire tutta l'intensità e la conflittualità. La fisicità dei personaggi è suggerita tramite dettagli piccoli e significativi, come i calzini o il tocco delle mani. Ho trovato molto bella anche l'immagine finale dei due che si allontanano lasciando il "tizio" annichilito, con il loro aspetto suggerito solo dalle "schiene" e dalle "falcate diseguali".
Grazie per questa bella lettura e alla prossima! 😉

Recensore Junior
06/04/24, ore 17:52


Ciao! Mi piace come è sviluppato qui lo spunto del colore bianco. L’idea di associarlo al sangue è molto particolare e dà alla chiusura quel tocco di tensione che a mio parere sai rendere sempre benissimo (lo so, sono ripetitiva). 
La scelta delle parole, così precisa e ricca, trasmette quasi sensorialmente l’idea di un bianco non etereo, non astratto, ma corporeo, un bianco ottenuto non per sottrazione ma per accumulo ottenuto “ingoiando” gli altri colori. Non credo che sia facile caratterizzare un personaggio tramite un colore e poco più! Tu ci sei riuscita. 😊 
Mi è piaciuta anche l’immagine del personaggio-narratore che segue le sue orme, pur pensando che sia una cosa da sfigati: l’attrazione è irresistibile e tu la fai emergere con grande naturalezza.
Bella lettura, alla prossima!

Recensore Junior
03/04/24, ore 20:21

Ciao! Riprendo a leggere questa raccolta dall'inizio e in ordine.
Questo personaggio (per ora?) senza nome, dal corpo flessibile e dai modi taglienti, con lo sguardo penetrante e cupo, mi ricorda vagamente "qualcuno", ma di sicuro è il mio cervello che è diventato terribilmente monotematico. Chiedo venia. 🙃⚔️🪽
Stavo dicendo: questo personaggio prende vita in poche frasi e tramite la domanda a bruciapelo che, giustamente, apre a bruciapelo il racconto, entriamo subito nei recessi della sua mente. La sua risposta appare sincera perché laconica e sporca (che bella quest'immagine!), però anche l'ipotesi della voce narrante sembra corretta, così rimane il dubbio che entrambe siano vere, seppure in modi diversi. Lo vediamo attraverso gli occhi dell'altro personaggio, che con modi in apparenza arroganti mette in atto un gesto di grande dolcezza e semplicità. Sembra quasi di sentirlo, il calore delle lanterne che dissipano il buio. Questi due ragazzi mi sembrano tanto due porcospini che stanno imparando a prendere le misure per starsi vicini senza pungersi a vicenda.
La tua bravura mi lascia sempre senza parole e commentarti è una sfida a trovare quelle giuste, ma l'essenza sembra sfuggirmi ogni volta. Prima o poi la troverò. A presto!

Recensore Junior

Che bello ritrovare qui il contrasto fra crudo e sublime! Lo apprezzo sempre molto nei tuoi scritti, perché sai usarlo in modo espressivo ma anche naturale e spontaneo, in linea con le situazioni e i personaggi. Mi è piaciuta molto l’idea di agglomerare i pensieri della voce narrante intorno a una serie di parole “nuove” imparate da questo “secchione figlio di papà” che un po’ lo irrita, ma irrimediabilmente lo ammalia e lo attrae forse proprio per il suo linguaggio, si potrebbe dire, etereo. Bello e schietto definire “una cazzata” l’idea che la danza sia eterea e ancora più bello riportare questo concetto così sfuggente a qualcosa di apparentemente banale, ma invece ineffabile, come lo spazio fra le mani che vogliono, ma ancora non hanno osato, incontrarsi. La dolcezza del finale mi è piaciuta quanto il vigore delle prime frasi. Sempre bello leggerti! Continuo ad augurarti di continuare così ☺️

Recensore Veterano
06/10/23, ore 08:05

Oh, ma che bello, il momento dolcissimo in cui ci si lancia verso un altro, fingendo resistenza, affidandosi totalmente, arrivando a raccontare le proprie paure più profonde, superandole.
Ps. Anche se siamo in Cina, con personaggi diversi, io ci ho voluto vedere il mio duo preferito, sbaglio?❤️