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Autore: The Edge Of Darkness    20/04/2012    4 recensioni
AU/What if. Anakin scopre il piano di Sidious e farà di tutto per mettergli i bastoni tra le ruote. Questo però vuol dire sacrificare sè stesso per salvare la moglie e il figlio non ancora nato. Con l'aiuto di Obi-Wan, riuscirà a cambiare i piani del Signore dei Sith, a costo della sua libertà e rischiando di perdere la vita, nonchè la sanità mentale. Sette anni dopo la sua incarcerazione, inizierà il viaggio per ritrovare la sua famiglia. Un viaggio più lungo e più difficile di quanto potesse pensare. Un viaggio che lo segnerà profondamente, durante il quale crescerà e maturerà. La sua piccola Odissea personale. (Rating Arancione per sicurezza, alcune scene sono un po' forti)
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anakin Skywalker/Darth Vader
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 33 – A Picture Worth A Thousand Lies

Ho un ricordo molto vago delle ore che seguirono. I farmaci che mi avevano dato prima non erano così potente. Mi ricordo sprazzi di quello che successe intorno a me. È tutto sfocato e attutito, come se fossi sott'acqua. Sentivo alcuni suoni, ma erano poco chiari e sempre attutiti. Gran parte delle procedure a cui mi sottoposero non le ricordo. Ricordo parte del trasporto, alcuni sprazzi del soffitto della sala operatoria subito prima che iniziassero ad operarmi poi mi diedero la dose di anestetico che mi mandò KO per ore. Ricordo volti e voci diverse, e mi ricordo sicuramente il bagno nel bacta.

Odiavo i bagni bacta, anche se avevo fatti parecchi durante la mia vita. Mi svegliai per un minuto o due mentre ero immerso. Riuscii ad aprire gli occhi quel tanto che bastava a dare un'occhiata intorno a me. Anche se avevo la vista sfocata e definitivamente compromessa dal liquido bluastro e denso, vidi Obi-Wan che mi aspettava, seduto su una sedia e leggere qualcosa su un datapad. Mi ricordo che tirai un respiro profondo dalla mascherina, e anche se mi faceva ancora male, e sentii le costole muoversi ancora un po' mentre guarivano. Riuscii persino a guardare in basso e vidi il tutore ortopedico che mi teneva stretta la gamba rotta, bloccandola nella posizione giusta per la guarigione.

Il tentativo di muovere la gamba è l'ultima cosa che ricordo. Probabilmente il computer rilevò che ero sveglio e mi iniettò altro anestetico, cosa che mi rimandò nel mondo dei sogni per qualche ora in più.

Quando ripresi conoscenza la volta seguente mi sentivo incredibilmente stanco, come se avessi un peso enorme che mi bloccava contro il letto d'ospedale. La testa rimbombava come un tamburo da guerra, e le forti luci sopra di me mi accecarono quando riuscii ad aprire gli occhi. Mi sentivo un po' nauseato, ma era un effetto collaterale della commozione cerebrale, per non parlare dell'enorme dose di antidolorifici che mi avevano dato.

"Ugh..." fu l'unico suono che riuscii ad emettere quando mi guardai intorno.

"Salve! Benvenuto al mondo dei vivi!" sentii Obi-Wan, non lontano dal letto.

"Grazie..." Gemetti. Avevo il collo più rigido di una pietra, a mala pena riuscivo a muovermi. "Quanto tempo ho dormito?"

"Sedici ore. Beh, in realtà quindici ore e venticinque minuti. Sei stato sveglio delirando per un po', alcuni minuti prima di venir lanciato nella vasca da bagno."

Ero troppo stanco per rispondere, mi limitai a mormorare qualcosa e sul cuscino. "Non mi ricordo niente..."

"Oh, non ti sei rovinato la reputazione. Almeno quelli che erano nella stanza apprezzato il tuo senso dell'umorismo... " sorrise scherzosamente. Cercai di concentrarsi sul suo volto, non ci vedevo ancora chiaramente. In realtà, tutto era avvolto nella nebbia. Mi guardai attorno per un attimo e mi resi conto che ero in una stanza d'ospedale, probabilmente su una delle navi di comando dell'Alleanza. Era una stanza piuttosto piccola, adatta per una persona sola, con una finestra che si apriva sul corridoio. Il letto su cui mi avevano sistemato era collegato ad un computer che registrava i miei segni vitali. Avevo una flebo collegata al braccio sinistro ed ero a torso nudo, anche se la parte bassa del torace era fasciata stretta, in corrispondenza delle costole danneggiate.

"Che cosa ho detto?" domandai, anche se le parole mi uscivano confuse.  Dovevo star davvero male perchè anche dopo l'intervento per l'impianto del braccio artificiale non ero così stordito. Ero rincoglionito forte, ma non fino a quel punto. Era come essere ubriaco senza aver toccato alcol.

"Beh, niente di straordinario. Ma almeno mi hai avvertito di star lontano dalla tua stanza stanotte!" sorrise, mentre parlava.

"Oh dannazione!" Mormorai. "Mi dispiace Maestro, io..." tentai di chiedere scusa, ma lui mi fermò con un gesto della mano.

"Non ti preoccupare Anakin. Hai tutto il diritto. È tua moglie dopo tutto." sorrise di nuovo. "Ma dimmi, come ti senti?"

"Come se fossi stato colpito da Sebulba col suo pod."

Rise di nuovo. "Almeno non era un trasporto Imperiale. Sarebbe molto peggio."

"Credo di sì. Dov'è Padmè?"

"Sta tornado da Naboo. Le ci è voluto un po' per partire perchè Janu voleva visitarla prima di lasciarla andare. Dovrebbe arrivare a momenti, se non ci sono stati problemi lungo la strada"

"L'hai lasciata andare da sola?"

Lui scosse la testa. "No, Aleha è andata con lei. E Hilean, anche. Giuro, l'ho lasciata in buone mani."

Ho preso un respiro profondo e sospirai. "Meno male. Si è fatta male?"

"Un paio di lividi e un piccolo taglio sulla parte posteriore della mano. Non aveva realmente bisogno di essere visitata, ma sai, la prudenza non è mia troppa in questi casi.0" disse trascinando la sedia più vicino al mio letto. "Tu però eri veramente messo male. Cosa diavolo è successo? Non ha avuto molto tempo per dirmi che è successo."

"C'era Vader laggiù. Non so come, ma sapeva che lo avrei incontrato. Dopo che ho salvato i prigionieri ne siamo riusciti a far passare cinque attraverso il tunnel di servizio ma prima che Padmè potesse attraversarlo, qualcosa è esploso e il tunnel si è sbriciolato. Stavamo cercando di raggiungere una delle scale di servizio sulle pareti esterne quando Vader ci si è parato davanti. Abbiamo lottato e... "

L'espressione di lui cambiò e divenne improvvisamente cupa. Il nome di Vader ossessionava ogni Jedi, dopo tutto. "E?”

"E sono riuscito a batterlo. Con un po' di aiuto però. Si è lasciato cadere dal muro prima del bombardamento. Non so se lui è vivo, ma considerando che aveva il sistema di ventilazione danneggiato, la caduta e il bombardamento, dubito che sia sopravvissuto."

Chiuse gli occhi per un attimo, poi mise la mano sulla mia spalla e la strinse. "Sei stato grande Anakin."

"Grazie. Accidenti, mi sento come un sacco da pugilato appena preso a pugni."

Ridacchiò ancora una volta. "Beh, è normale. Dopo tutto, avevi sei costole rotte e altre tre incrinate. Aggiungi una contusione polmonare e la milza che sanguinava. Per non parlare del trauma cranico, la commozione e la gamba rotta. Non ti ho mai visto ridotto così male!"

Nel tentativo di svegliarmi un po' mi sfregai la faccia con le mani. Mi aspettavo il freddo duracciaio della protesi sulla pelle, invece sentii solo la pelle calda. Feci un movimento inconsulto sul letto, e guardai il braccio, piuttosto scosso. Era... normale! "Ma che diavolo..."

"Finalmente l'hai notato! Sulla nave ospedale c'era un chirurgo ortopedico molto esperto. Ha sviluppato una nuova tecnica per adattare la carne sintetica e la pelle alla struttura delle protesi come la tua.Già che stava lavorando sulla tua gamba mi ha chiesto se poteva metterti a posto il braccio e visto che eri già in sala operatorio, ho pensato ti avrebbe fatto piacere!"

Non potevo crederci. Non sapevo veramente che fare... Era un miracolo. Almeno per me. Sembrava esattamente uguale alla mano sinistra, come se mi avessero riattaccato il braccio che Dooku mi aveva amputato ormai undici anni prima. Non si sentivano più i suoni dei servomotori, nessun scricchiolio... “Ma... è un miracolo!” ripetei, questa volta ad alta voce.

"No, è solo scienza. Dopo tutto che ha passato, mi sono sentito costretto a fare qualcosa per te. Mi hanno chiesto se potevano procedere e ho detto di sì. Spero solo di non averti fatto un torto."

"Un torto?" Domandai mentre ancora muovevo il braccio su e giù, così, per provarlo, per quanto potevo dato che ero ancora stordito dai farmaci. "Non avrebbe senso! Questo è... è fantastico! Sono di nuovo umano!"

"Sei sempre stato umano. Questo è solo il tocco finale. E a proposito, se ti stai preoccupando della reazione di Luke e Leia, stai tranquillo, sanno la storia. Non li avrebbe spaventati."

Sospirai di nuovo, anche se le costole mi facevano ancora un po' male. "Se solo potessi tornare indietro...Ho perso così tanto."

"Non ti preoccupare, ti racconteranno tutto. Adorano parlare, soprattutto Leia. È come Padmè, non le piace molto violenza, preferisce parlare deo problemi invece di usare la spada laser".

"Sì, decisamente. Luke?" Stavo cominciando a sentirmi un po' meglio. La nausea era sparita e il male alla testa era calato, ora era sopportabile. Il torace mi faceva ancora un po' male, ma niente di impossibile. La gamba mi dava dei problemi in più, ma non era grave. Ci avrei pensato poi.

"Beh, Luke è molto simile a te quando eri più piccolo, ma è un po' più tranquillo. In realtà obbedisce a me e sua madre. Quando gli diciamo di fare o non fare qualcosa, lui obbedisce. Magari si lamenta, ma obbedisce. È anche molto bravo con la spada, ma gli manca ancora il controllo della Forza. Ha solo otto anni poverino, è normale. Ma una cosa te la posso dire: sarà uno Jedi molto potente, come suo padre."

Quello era sicuro. Quando Padmè mi disse che era incinta, quel giorno al Senato, lo avevo sentito. Potevo sentire che il nostro bambino era estremamente potente nella Forza, ma non mi passò mai per la testa che in realtà fossero due bimbi. Beh, ecco che si spiegavano tante cose.

"E Padmè? Come ha reagito al fatto che l'ho abbandonata con i piccoli?" chiesi, temendo non poco la risposta.

"Prima di tutto, hai abbandonato nessuno." sentenziò, perentorio. "E smetti di pensare una cosa del genere. In secondo luogo, era triste, il che mi pare ovvio, ma ha reagito molto, molto meglio di quel che avevo pensato. Lei aveva i suoi momenti di umore pessimo, tutti nella sua situazione avrebbero perso il controllo un certo punto ma se l'è cavata molto bene in realtà." mi disse, sporgendosi in avanti e poggiando i gomiti sulle ginocchia. "Anche se guardando indietro, ho paura di non essere stato così utile, soprattutto quando i gemelli dove solo pochi mesi."

Toccò a me sorridere, e ci riuscii per bene, anche se ero stanco. "Ho sentito che eri un po' a disagio intorno a loro."

Mi guardò, accigliato. "Come fai a saperlo?"

"Sembra come la Forza abbia deciso che dovevo sapere qualcosa sulla mia famiglia. L'anno scorso ho cominciato a fare dei sogni, sogni molto vividi riguardo Padmè e i gemelli. In uno di questi ho visto Padmè raccontare a sua sorella che eri a disagio con i bambini". Risposi, cercando di essere il più chiaro possibile, dato che ero ancora un po ' stordito.

"Sogni uh? Buoni o cattivi"

"Alcuni buoni, altri cattivi. Qualcuno eccezionale!" Risposi. "Vai avanti, dai."

"Beh, non c'è così tanto da dire. Nel momento in cui mi hai ordinato di portarla via, l'ho fatto, poi abbiamo chiesto aiuto ad Organa. Ci ha dato una navicella, ci ha detto di nasconderci in un posto sicuro e di contattarlo non appena i gemelli fossero nati, e al momento eravamo ancora convinti fosse solo un bambino. Siamo andati direttamente su Tatooine da tuo fratello e io sono partito per Mustafar, dove ho sconfitto Vader. Sono stato su Kashyykk per un rapidissimo incontro con Yoda, ma non è che avessimo molto tempo. Appena ritornato su Tatooine, ci siamo resi conto che dovevamo fare qualcosa. Siamo rimasti lì circa una settimana, quel tanto che bastava per organizzare il tutto. È stata tua cognata ad avere l'idea del finto funerale, così abbiamo contattato l'entourage di Padmè e abbiamo messo in moto la macchina che ha organizzato tutto. Ci siamo inventati una causa naturale per la sua morte, un difetto congenito al cuore mai rilevato, una cosa del genere. La cosa buona è che nessuno si è mai chiesto nulla e nessuno ha mai saputo niente della gravidanza! È stata bravissima a tenere tutto nascosto."

"Voi siete stati bravi a nascondervi, altrochè! Mi ci è voluto un anno per trovarvi! Dove avete vissuto?"

"Yavin, Alderaan, Tatooine... ci spostavamo frequentemente. Due o tre volte all'anno tornavamo su Naboo, ma non negli ultimi due anni."

"Sì, Jobal me lo ha detto. Ci credi se ti dico che ho pianto come una ragazzina quando mi hanno fatto vedere le holofoto dei bambini?"

Ridacchiò ancora una volta, e un ampio sorriso gli illuminò il volto. "Ci credo eccome. Non credo che qualcun altro nella tua situazione avrebbe reagito in maniera diversa. Nemmeno uno Jedi. "

Sì, uno Jedi. "Maestro io... Mi dispiace." Dissi a quel punto.

"Per cosa?"

"Per aver mentito. Ho passato quasi tre anni di mentirti. A tutti in realtà. Io..." mi fermai per un attimo e raccolsi i pensieri che mi passavano per la testa in quel momento. "Io... ho permesso a Sidious di farmi dubitare dell'Ordine. E anche se ti consideravo come un padre, non ti ho mia detto niente. Immagino che Padmè ti abbia parlato di quella notte al campo dei Tusken..."

Lui annuì. "Sì, l'ha fatto.Mi ha anche rivelato che è stata la prima e unica volta che ha dubitato di te. Era molto spaventata quella mattina, quando sei tornato, lo sai?"

Voltai lo sguardo verso l'alto e osservai il soffitto. "Sì, lo so. Quello che è successo quella notte mi spaventa ancora. Eppure, ho mentito. E ogni volta che che lo facevo, era un passo avanti verso il Lato Oscuro. Sinceramente, non sono proprio la persona più affidabile della galassia."

Pensò un attimo a quel che dire, prima di parlare. "Anakin, credo tu stia sottovalutando te stesso e tutto quello che hai passato negli anni. Sì, è vero, eri molto vicino al Lato Oscuro, e va bene, ma guarda che cosa hai fatto oggi. Ti ho tenuto d'occhio mentre eri su Daltarra e ti giuro che non ho mai sentito l'influenza del Lato Oscuro. Anche quando ti sei scontrato con Vader." mi disse. "Oggi eri calmo, concentrato... ovviamente hai avuto i tuoi momenti in cui eri in preda alle emozioni ma è completamente comprensibile data la particolarità della situazione, ma oggi per la prima volta ti sei comportato come un vero Jedi. A quanto pare hai guadagnato qualcosa da questi anni dopo tutto".

La sua spiegazione fu abbastanza semplice ma efficace. E aveva ragione. Per la prima volta avevo veramente agito come uno Jedi.

Stavo per rispondere quando la porta si aprì e sulla soglia apparì Jano, seguito da una donna che immaginai essere il chirurgo che mi aveva sistemato la gamba. Vedendomi sveglio, sorrisero immediatamente, forse perchè si aspettavano di vedermi in condizioni ben peggiori.

"Eccoti qua Ragazzino! Come ti senti?" chiese Janu mentre osservava un datapad collegato a sistemi di monitoraggio che raccoglieva i dati sui miei segni vitali.

"Appena sveglio mi sentivo da schifo, ma adesso va meglio." risposi.

"Come va il torace?" domandò mentre toccava le costole una per una, per saggiare il grado di guarigione.

"Meglio. Almeno riesco a respirare. Fa ancora male, non tanto però." spinse un po' di più, premendo la carne tra due costole a sinistra, e lanciai un gridolino strozzato. Era proprio il punto a cui mi riferivo.

"Va bene... è il punto in cui la costola ha danneggiato il polmone. Sanguinavi parecchio sai? Temo che avrai bisogno di un altro bagno nel bacta nelle prossime ore." decretò a quel punto, annotando le sue osservazioni su un datapad.

Guardai disperato Obi-Wan. "Ne ho veramente bisogno?"

"Ho sentito che hai dei piani per stasera. E per metterli in atto, avrai bisogno di tutta la tua capacità polmonare. Quindi, sì, ne hai veramente bisogno. Dovrebbe farti bene anche per la gamba".

Sospirai. “Maledizione! Odio i bagni nel bacta!"

Premette nuovamente sulla costola dolorante, facendomi sussultare. "Smettila di lamentarti come un bambino! Tuo figlio è stato molto più collaborativo quando si è rotto il braccio tre anni fa!"

"Anakin è sempre stato un paziente pessimo. Quando arrivava al reparto medico del Tempio, i medici andavano nel panico." raccontò Obi-Wan.

"Lo so. Gli ho salvato la vita qualche tempo fa. Mi è dispiaciuto lasciargli quella cicatrice sul fianco ma senza bacta... "

Alzai le mani, sconfitto. "Va bene, va bene. Facciamo questo bagno e smettiamola con questi discorsi. Possiamo aspettare solo che arrivi Padmè coi bambini? Riuscirò a sopravvivere fino a quel momento?"

Janu si scambiò uno sguardo con la collega chirurgo, poi annuì. "Sì, direi che è un compromesso accettabile. Basta che stai attento. Che ore sono a proposito?"

"Manca poco alle nove di mattina." rispose l'altra.

"Va bene. Ti verremo a prendere a mezzogiorno e rimarrai nella vasca per un'ora dovrebbe bastare.Dunque, questa gentile signorina è la dottoressa Koros, è quella che ti ha rimesso in sesto la gamba e il braccio. Ti darà un'occhiata e spiegherà un paio di cose.” detto questo, si fece da parte e le lasciò lo spazio necessario.

"Buon giorno Maestro Skywalker. Come vi sentite?"chiese educatamente. Era una donna minuta, il camice bianco pareva inghiottirla.

"Mi chiami Anakin e non sto troppo male, tutto sommato". 

"Ti dispiace se do un'occhiata alla gamba?" chiese.

"Faccia pure, è lei il medico."

Tirò il lenzuolo e scoprì la gamba sinistra, incastrata nel tutore ortopedico. In quel momento mi domandai se ero vestito o meno. E la cosa mi imbarazzò non poco. Già un anno prima su Naboo avevo avuto bisogno di molti aiuti per vestirmi, non avevo voglia di farmi vedere in giro come mamma mi aveva fatto da troppa gente, anche se erano medici. Mentre manovrava la gamba, notai che mi avevano infilato un paio di quei pantaloni da ospedale, perchè dovette tirarlo su oltre il ginocchio per scoprire tutta la parte cartonata. Trassi un sospiro di sollievo.

Sbloccò le chisure a velcro e afferrò tutto l'armamentario, sollevandolo un po'. All'improvviso cominciò a farmi male da morire, come se mi piantassero un centinaio di chiodi da paratia tutti nello stesso punto della caviglia. “Oh cazzo, fa male...”

Lei annuì e mosse ancora un po' la caviglia, per saggiarne la mobilità. Non vi dico il dolore atroce. "Ci credo. Non so come, ma sei riuscito a romperti la tibia e il perone e parti della caviglia. Ho dovuto ricostruire parte della tibia e dell'articolazione. Muovi le dita dei piedi per favore."

Cercando di sopportare il dolore obbedii. "Va bene. Temo di dover essere d'accordo con Janu. Un altro bagno bacta ti farà solo bene e dopo dovrai portare la stecca per almeno una settimana e mantenere la gamba fasciata strettamente al fine di mantenere le ossa al loro posto." strinse nuovamente le stringhe, abbasso il pantalone e il lenzuolo.

Annuii. Improvvisamente mi mancò lo zelo dei guaritori Jedi, con tutte le loro macchine e rigeneratori di tessuti. Non erano a buon mercato, però, e capivo che aveva preferito acquistare i serbatoi di bacta invece dei rigeneratori, anche se ciò significava che la mia gamba non poteva essere rammendata quasi istantaneamente. Beh, meglio una stecca removibile che il gesso fisso. Si guadagnava in termini di comfort, soprattutto quando ci si doveva fare la doccia.

"Sì dottoressa."

"Perfetto. Ora, parliamo del tuo braccio. Da quello che vedo avete lavorato su di esso da soli.", disse, sedendosi accanto a me. "Tutti i lavoretti e le modifiche che ci hai fatto mi hanno reso difficile il lavoro, ma direi che il risultato è piuttosto impressionante, non trovi?"

"Decisamente! Io non potevo crederci!" 

"Beh, è una tecnologia sperimentale, ma è abbastanza efficace. Basta stare attenti ad un paio di cose. Non richiede troppa cura, la pelle e i muscoli sintetici funzionano esattamente come la controparte naturale e offrono le stesse sensazioni tattili della pelle normale, dolore compreso, su tutta la superficie, non come prima, quando avevi i recettori tattili solo sui polpastrelli. E la sensazione al tatto è realistica, non è freddo come il duracciaio, cosa che, almeno secondo me, per una persona con dei figli è fantastica. È impermeabile e può essere utilizzato come un normale braccio. Ma deve essere controllato ti tanto in tanto. E non guarisce da solo, hai bisogno di un nuovo impianto, se si danneggia la pelle. Credi di riuscire a seguire queste semplicissime regole?"

Annuii. "Sì, credo che posso. Ho bisogno di chiamarla se ho bisogno di un check up?" domandai muovendo le dita.

"Solo se hai bisogno di un nuovo impianto di pelle. Qualsiasi medico generico può eseguire un check up. Non è difficile. "afferrò il braccio appena sistemato e controllò la connessione dell'impianto al moncone. Non si vedeva neanche una linea dove la pelle finta incontrava quella vera. "Beh, è perfetto. Ora hai bisogno di riposo Anakin. Non stancarti troppo. E non camminare senza stampelle, almeno fino a che la gamba ti farà male quando cerchi di muoverla."

"VA bene..."

"... Ora ragazzo" disse Janu. "Stai attento. Torno tra qualche ora per darti una controllata e portarti a fare il tuo bagnetto. Se dopo il torace non ti farà più male, ti manderò a casa. Ti va bene?"

Annuii. "Direi proprio di sì."

"Ottimo. Dunque, io so Padmè sta per arrivare, lei dovrebbe essere qui a momentaii, ma per favore, non esagerare. Ci conto. Non sei ancora in condizione di strafare come al solito."

"Ci proverò.”

"E ricordati che ti tengo d'occhio!" disse Obi-Wan. "Seguirai le sue istruzioni, che lo voglia o no, a costo di legarti al letto!"

Circondato, non potevo dissentire. Avrei preso. Dopo tutto, anche Padmè mi avrebbe tenuto sotto controllo molto stretto. Dovetti dar retta ai medici, per una volta nella vita. "Va bene, starò attento. Me la prendo comoda e non esagero per qualche giorno."

"Perfetto. Adesso riposati, hai due piccoli vulcani, non due bambini che stanno per arrivare. Ci vediamo tra un po'!"

Con questo, i medici uscirono e ci lasciarono soli. "Di che cosa stavamo parlando?" chiesi.

"Riguardo il mentire. Stavo per dire che alcuni dei tuoi dubbi circa l'Ordine erano fondati."

"Cosa?" quella era grossa!

"Dopo Mustafar, ho parlato col Maestro Yoda, a lungo. E mi ha rivelato cose che non avrei neanche mai osato immaginare. C'erano effettivamente degli esponenti del Consiglio che non si fidavano di te. Al punto che volevano espellerti dopo la battaglia di Geonosis. Il Maestro Rancisis aveva fatto molte pressioni perchè ti allontanassero dall'Ordine, ma Yoda e il Maestro Windu sono riusciti a farlo desistere. Avevi anche ragione riguardo al fatto che ti nascondevano decisioni importanti. E ovviamente le tenevano nascoste anche a me!Esattamente come facevi tu del resto. Non che non avessi capito che il rapporto tra te e Padmè era molto più stretto di quello che sostenevi, non sono cieco, ma non ho mai detto niente. E nel Consiglio c'erano alcuni personaggi che ti temevano, per un motivo o per un altro e...” si fermò per un attimo, a raccogliere i pensieri. “Solo quando abbiamo deciso di conferirti il titolo di Maestro ci siamo resi conto di aver preso la decisione migliore. Il tuo futuro fino a quel momento era stato nebuloso e poco chiaro, ma da quel momento in avanti era chiaro e limpido." mi disse..

Alla fine, quella sensazione di inadeguatezza che mi aveva ossessionato per anni non era così sbagliata.

"Che cosa vuol dire?" domandai.

"Significa che avevi ragione. Il Consiglio ti teneva bloccato, anche se contro la mia volontà e parere. Sapevo, come del resto lo sapeva Yoda, che tuo potenziale avrebbe potuto scatenare solo se ti avessimo lasciato seguire il tuo istinto. Ma il resto del Consiglio non ne voleva sapere e ha sempre tenuto una stretta piuttosto forte su di te."

Mi presi un attimo per pensare prima di rispondere. Avevo appena avuto la conferma che alcuni dei dubbi che mi avevano attanagliato per anni erano fondati. "Allora perché mi avete nominato Maestro?"

"Perché sapevamo che era la cosa giusta da fare. Eri sempre frustrato e arrabbiato, dovevamo fare qualcosa o la Repubblica avrebbe perso la più grande arma e il suo miglior servitore. E davvero non avevo voglia di vederti passare al Lato Oscuro, Anakin." disse. "E avevamo ragione".

"Wow... direi che questa è una bella bomba da sganciare!" cercai di sdrammatizzare un po' la situazione.

"Enorme in effetti. Per non parlare che io sapevo che stavi ci stavo cercando." aggiunse.

"Ma che cazz..." Scattai, ma mi ammutolì con un gesto prima che potessi iniziare ad inveire contro di lui.

"Aspetta un attimo! Ho saputo che ci stavi cercando circa due mesi fa, quando ho contattato Organa riguardo l'organizzazione dell'attacco. Mi ha chiesto ancora dove eravamo perchè Darrick ci stava cercando con una certa insistenza, ed è stato da lì che ho capito che eri tu in realtà a cercarci. Ho solo pensato che un po' di tempo in più di avrebbe fatto bene... ma, Anakin, mi stai ascoltando?”

No, per niente. Stavo guardando fuori dalla finestra della stanza, dove c'era Padmè, che mi guardava. E vicino a lei, i visi sorridenti di Luke e Leia. Non avevo idea di quanto tempo avessero passato lì fuori, ma erano lì, e io li stavo fissando, come ipnotizzato. Ero ad un passo dalle lacrime.

"Maestro, a proposito di bugie, quello che ho davanti agli occhi ne vale mille."

Obi-Wan si voltò verso la finestra e sorrise appena li vide, poi fece cenno loro di entrare.

I gemelli scomparvero dalla finestra e la porta si aprì. Una frazione di secondo dopo, corsero nella stanza gridando. Ahsoka aveva ragione, erano due piccoli vulcani di energia

"Papà!" urlarono entrambi mentre saltavano sul letto. Feci appena in tempo ad aprire le braccia e a prepararmi per il loro atterraggio. Erano velocissimi.

"Ouch, la gamba!" mormorai mentre li abbracciavo, uno per lato, più stretto che potevo senza farmi male.

"State attenti Seppioline!" disse Padmè, in piedi sulla soglia "Papà non è proprio al massimo della forma!"

Sentii le lacrime bruciare dietro le palpebre. "Non mi interessa ora!" sospirai. "Mi possono anche rompere tutte le costole di nuovo, non mi importa!"

"Ma papà non lo faremmo mai!", scattò Leia, alzando lo sguardo verso di me.

"Oh lo so che non lo fareste Leia. Lo so..." Mi chinai quel tanto che bastava per darle un bacio sulla fronte, poi feci lo stesso con Luke. "Lo so..."

"Ci sei mancato papà..." mormorò. Potevo sentire le loro lacrime che mi scivolavano sulle spalle. In quel momento cominciai a piangere come un bambino. Non ce la facevo più a trattenermi!

"Mi siete mancati anche voi, Luke. Tutti e due. E la mamma." Sorrisi quando Leia si tirò su e mi stampò un bacio sulla guancia. "Come è andato il viaggio?" Domandai a Padmè che nel frattempo aveva preso una sedia e si era seduta di fianco al letto.

"Hanno fatto un baccano infernale tanto erano agitati. Ma credo sia del tutto comprensibile." disse, tranquilla. "Probabilmente è stato il viaggio spaziale più incasinato cui abbia mai preso parte. Anche Aleha non poteva credere che potessero fare così tanto rumore."

"Erano agitati..." ribattè Obi-Wan. "Sapevano che avrebbero incontrato il loro papà ed erano agitati, direi che non li si può rimproverare!"

"Nessuno sta rimproverando nessuno." Dissi, stringendo ancora più forte i bambini, anche se mi facevano un po' male i muscoli. “Ma almeno potevate stare un po' più calmi e non far impazzire la mamma! Ero qua, non è che sia proprio in condizione di partire e andarmene di nuovo!"

"Ma papà!" scattò Luke. Accidenti, era veramente come guardarmi allo specchio, quando avevo la sua età. Era un mio piccolo clone! 

"Niente scuse Luke! Sarà anche la prima volta che vi vedo, ma dopo tutto sono vostro padre e non ho intenzione di iniziare a viziarvi solo perchè sono l'ultimo arrivato!" Dissi, facendomi improvvisamente serio. "Non c'era bisogno di comportarsi così!"

Vidi Padmè e Obi-Wan scambiarsi uno sguardo divertito. "Beh, dopo tutto, sembra sembra che sappia cosa fare!"

"Lui sa sempre cosa fare. Il problema è che a volte prende la strada lunga e tortuosa!"disse stringendomi una mano.

"Non ascoltate la mamma. Non sono così incasinato!" sussurrai a Luke e Leia. Iniziarono a ridacchiare e a muoversi per tutto il letto, e per me non fu piacevole. "Ahi... per favore, Leia, non ti muovere così tanto, mi fa ancora un po' male."

Entrambi si fermarono e non si mossero più. "Scusa papà." mormorò.

"Nessun problema Seppiolina. Non ti preoccupare." Mi appoggiai al cuscino dietro di me e sospirai. Mi resi conto che stavo ancora piangendo e che non riuscivo a fermarmi. E per la prima volta dopo anni, erano lacrime di gioia e non di dolore o tristezza. Meglio così.

"Quando ti lasceranno andare?" chiese Leia.

"Non lo so. Il medico ha detto che ho ancora bisogno di un bagno nel bacta, poi deciderà. Ma sicuramente oggi. Odio gli ospedali e credetemi, anche se mi toccherà camminare con le stampelle per una settimana, oggi vengo a casa con voi, non mi importa se i medici non sono d'accordo." risposi.

"A proposito, come ti senti?" chiese a Padmè, un po' preoccupata.

"Non male. Ho ancora qualche dolorino qui e lì, ma è tutto sopportabile. E finché io non devo muovere la gamba, sto benone. Sono stato peggio."

"No Anakin, non sei stato peggio. Non che mi ricordi!" disse Obi-Wan.

"C'è una parte della storia che ancora non vi ho raccontato". risposi. "E io non voglio parlarne ora."

Era un momento a dir poco perfetto. Avevo i miei figli vicino per la prima volta, e li potevo abbracciare, potevo parlare con loro, conoscerli... erano felici, stavano crescendo sani e forti, per non parlare che erano semplicemente meravigliosi! Avevo mia moglie vicino dopo tanti anni e il mio migliore amico che mi sosteneva, finalmente. Quell'avventura era finita. Da quel momento in avanti tutto sarebbe stato diverso. Avrei dovuto imparare a fare il padre e il marito oltre che uno Jedi, ma non facevo altro che ripetermi che con il loro aiuto potevo fare qualsiasi cosa. Sarebbe stato tutto più facile.

Finalmente.

Ero talmente assorto nei miei pensieri che a malapena notai il sibilo della porta scorrevole che si apriva. Guardai in quella direzione e vidi Dakk, Haron e Jag sulla soglia. “Possiamo entrare?” chiesero in coro.

Sì, quel casino che era stata la mia vita fino a quel punto si stava rimettendo a posto. E non potevo essere più felice.


Olè, anche questa è andata. Siamo ufficialmente entrati nella parte fluffosa della storia. E per fluffosa intendo molto, molto fluff, a limite del glucosico, quindi se soffrite di allergia alle scene dolciotte e pucciose potete tranquillamente smettere di leggere. Anche se ammetto che alcune delle migliori trovate le ho avute scrivendo questi ultimi cinque capitoli. Ci si vede cari miei! Ah, un'ultimissima nota: se volete la colonna sonora adatta al capitolo, cercate su youtube Bury My Lovely degli October Project.

   
 
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