Epilogo
L’alba
stava sorgendo lentamente, tingendo di rosa il cielo sereno, senza una nuvola.
I gabbiani volavano alti nell’aria, verso sud, in cerca di cibo. Stormi interi
di candidi uccelli, intere famiglie. L’acqua era cristallina come un mare di
diamanti e lieve onde cullavano la Perla Nera.
Le vele venivano appena mosse del freddo vento del mattino che faceva
rabbrividire la ciurma della Perla e quella dello Squalo Nero che si
osservavano uno di fronte all’altro. – Allora qual è la tua scelta, Pantera?-
chiese infine Balocco, rompendo il placido silenzio del mattino. – Rimango con
Jack, Balocco. Ora che ho ritrovato lui e mio padre, dopo così tanto tempo, non
posso allontanarmi da loro…e poi ho trovato anche un bellissimo tesoro- rispose
Pantera che volse gli occhi scuri verso Janaki, vestita con abiti maschili, che
gli sorrise. – Ho capito…credo dispiaccia a tutti perderti, vecchia carogna, ma
di certo non possiamo costringerti a rimanere con noi. Hai trovato la tua
strada, il senso della tua vita oltre la pirateria. Era quello che volevi, noi
abbiamo solo contribuito a trovarla- rispose sorridendo Balocco, poi i due
amici ci abbracciarono. – Mancherai a tutti, Meridio…ci mancherai- disse con
voce lieve. Pantera sorrise e gli diede una pacca sulla spalla:- Avanti non
fare così- sussurrò ridacchiando. Poi passò a salutare tutta la sua ciurma, ma
quando giunse davanti Squalo, “la Capitana”, la giovane ragazza lo abbracciò
forte e lacrime amare le scivolarono sul volto bronzeo. Pantera sospirò,
stringendo a sé la sua amica:- Avanti sorellina, non fare così…ci rivedremo
presto…ricorda cosa ti dissi quella volta sul porto…Non ci lasceremo mai…ci
ritroveremo sempre…- sussurrò il corsaro abbracciandola forte. Squalo annuì
asciugandosi velocemente le lacrime:- Hai ragione fratellino…ci vediamo presto,
Meridio…- sussurrò sorridendo. – Ci vediamo…Elaine - . La ragazza sorrise
ancora di più, poi gli diede un bacio sulla guancia e fece un passo indietro. –
Allora siamo d’accordo, Jack. Ogni fine mese ci incontriamo a Tortuga per
spartirci il bottino- disse poi Balocco tendendo la mano. Jack si morse la
lingua, poi si volse verso AnaMaria che sollevò un sopracciglio minacciosa. –
Abbiamo un accordo, Balocco!- esclamò infine il pirata, barcollando appena e
stringendogli la mano. – Bene, allora ci vediamo fra una decina di giorni,
visto che siamo a metà del mese! Mi raccomando, porta a casa il pane- esclamò
Balocco dandogli una pacca sulla spalla. – Altrettanto, socio!- esclamò
sorridendo Jack, poi i corsari tornarono lentamente verso la Squalo Nero,
attraverso una passerella.
- Capitano…-
una vocina delicata e femminile richiamò l’attenzione del pirata, volto di
spalle. Si volse e sorrise nel vedere Klaret davanti a sè, gli occhi colmi di
lacrime. – Ma guarda chi c’è, la piccola Pulce…Cosa posso fare per voi,
mademoiselle?- disse Jack eseguendo un teatrale inchino. AnaMaria sorrise
divertita a quel gesto, poi osservò con dolcezza la ragazzina( strano a dirsi
vero?). – Volevo ringraziarvi, capitano…per avermi salvato, tempo fa. Non vi
ringraziai mai e mi sento una stupida a farlo proprio ora e…-; Jack sorrise e
sollevò appena una mano per farla tacere. – Non preoccuparti, piccola Pulce…per
me è stato un dovere e un volere…non devi ringraziarmi…- rispose sorridendo,
poi l’abbracciò paternamente. Klaret spalancò lentamente gli occhi, poi
abbracciò imbarazzata l’uomo mentre lacrime stillavano dai suoi occhi. – Bene,
adesso vai o Balocco ti frusterà- sussurrò Jack sorridendo. AnaMaria fu sicura
di aver visto gli occhi dell’uomo velati di lacrime…- Certo, ora vado…Allora a
presto! Grazie ancora Capitano…e anche a voi, AnaMaria…- rispose la ragazza,
poi sorrise allegramente e corse verso la passerella che subito dopo i marinai
della Perla issarono del tutto a bordo. Videro lo Squalo Nero andare via, con
le sue fauci spalancate, pronta a divorare tutto con i suoi denti, a prendere
con la forza ma anche con l’intelligenza ciò che le è dovuto…ma anche ciò che
non le è dovuto!
Una argentea
e lucente sfera brillava nel cielo notturno ricamato di piccole stelle. La
Perla Nera era una di quegli astri scesi sulla terra…Scivolava sul mare appena
mosso, lentamente, leggera come un soffio di vento che smuove appena le onde.
La luna lunare filtrava attraverso le vele fantasma e attraverso le finestre
delle cabine.
Jack
stava osservando la luna da molte ore, non riuscendo a dormire. Sorrise nel
constatare che la vedeva sempre fuori dalla finestra, come se li stesse
proteggendo. Seguì con lo sguardo i suoi raggi luminosi e delicati che si
posavano sul corpo di una donna al suo fianco, che dormiva. Sorrise dolcemente,
sospirò appena. Sfiorò i neri capelli della sua donna, li portò dietro
il suo capo. La osservò…aveva il volto rilassato, il petto nudo si sollevava
dolcemente sotto le bianche lenzuola, i capelli scuri come il cielo notturno le
si posavano sulle spalle scoperte che subito baciò dolcemente. La ragazza
sospirò appena, stretta fra le sue braccia. Posò il capo sul cuscino,
sospirando. Quanto aveva desiderato quel momento…sembrava lei stessa la luna,
con gli argentei raggi che si posavano sul suo viso e sui capelli lucenti, come
piccole perle preziose ad adornare la sua dea. Le posò un bacio sul capo e
sussurrò un lieve:- Ti amo…- che scomparve subito, catturato dall’aria. Sorrise
appena, la contemplò ancora per poco, poi la coprì per bene, con dolcezza.
Infine sollevò lo sguardo verso il soffitto, ancora con AnaMaria che posava il
capo sul suo petto nudo. Sfiorò la sua schiena sotto le candide coperte,
sorride felice. Era sua, ora, per sempre. Nessuno, nemmeno la morte stessa,
l’avrebbe più portata via…Ora aveva tutto: la donna che amava da tempo
immemore, la sua nave, la sua ciurma, il suo bottino. Cos’altro voleva di più?
Un pensiero improvviso gli affiorò nella mente e non scoppiò a ridere solo per
non svegliare AnaMaria. L’unica cosa che manca ora è un pargoletto a cui
insegnare le due doti nautiche, persuasive e ammaliatrici…anche perché ha due
genitori che sono due opere d’arte, non può essere brutto! Pensò tra sé. Un
ultimo sguardo verso AnaMaria che dormiva serena, poi chiuse gli occhi e anche
lui si lasciò andare fra le braccia di Morfeo mentre la luna ancora vegliava su
di loro e sulla nave interna, la sua Perla…verso cosa? La libertà…
Ok, ora siete liberi! Liberi di piangere, di ridere, di mandarmi a quel paese o di commuovermi. Questa è la parola chiave del racconto, ultima parola che chiude tutte le avventura dei nostri pirati: libertà…Chi non la vuole e chi non la cerca? Liberi di uscire la sera e di rientrare quando vogliamo, liberi di fare ciò che vogliamo, rispettando l’altro ma fregandocene di chi ci inculca in testa stupide idee. Ok, basta con il mio sermone alla Marco Antonio! =P Credo abbiate capito, no? Sono orgogliosa che i miei lettori sono abbastanza intelligenti…ma anche abbastanza pazzi! XD
Che dirvi? Vi ringrazio davvero di avermi seguito fino alla fine, di essere stati curiosi, di aver provato un minimo di sentimento nel leggere questo mio racconto…vuol dire che qualcosa di buono l ‘ho fatto! Spero che vi sia piaciuto, anche perché non sapete che fatica scrivere un racconto quando hai il blocco dello scrittore! E allora stai ferma per interi giorni a pensare “ adesso? Che succede adesso?”, eheheh! Bene, ultimi avvisi:
1- presto cambierò il titolo
della FF perché non c’entra proprio un accidente con il racconto! Se avete
delle idee sono ben accette!
2- presto correggerò alcune cose
(sintassi e cose simili, non temete), quindi mi scuso in anticipo per eventuali
errori…
3- infine, ma non per importanza, vorrei ringraziare tutti i miei “fans” che hanno seguito passo per passo questa FF, tra cui: Johnny Jack (:*), Shalna, Pikkola Papavero, Pikky91, maxie, Lady Angel, YURI, angelonero e tanti altri! E’ grazie soprattutto che ho avuto il desiderio di continuare questa FF!
4- ultimo avviso: stavo pensando
ad un sequel se voi siete d’accordo! Che ne dite?^^
Bene, ho detto tutto…adesso via
alle telefonate! No, ecco, ho sbagliato…volevo dire…via ai commenti! :*
Bacio a tutti/e!!
Frulli