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Autore: sorita    16/05/2012    8 recensioni
La storia dell'amicizia tra Taichi, Sora e Hikari. Dalle origini. Tre ragazzi cresciuti insieme che con il tempo hanno costruito un legame indissolubile, che a sua volta verrà messo a dura prova anche dalle persone che amano e che hanno intorno. Unbreakable bond è una storia basata su questi tre personaggi ma anche sugli altri digiprescelti della serie Adventure 01. Per chi ha sempre creduto ad un finale diverso.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hikari Yagami/Kari Kamiya, Sora Takenouchi, Taichi Yagami/Tai Kamiya, Yamato Ishida/Matt | Coppie: Sora/Tai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Odaiba 1999.
 
Sora Takenouchi quella mattina si svegliò presto. La notte prima non aveva dormito molto bene, colpa della solita ansia che le viene sempre il giorno precedente al rientro a scuola.
 
Era metà Settembre, in quel giorno ricominciava la scuola. In quell’anno avrebbe frequentato la quarta elementare, insieme al suo amico d’infanzia Taichi Yagami.
 
Lei era già pronta, come al suo solito, largamente in anticipo, ed ora era in bagno a lavarsi i denti prima di uscire e di andare a mettere fretta all’amico.
 
Intanto la sua mente era piena di pensieri. Chissà se avevano cambiato qualche maestra, o qualche compagno nuovo. Chissà se quest’anno sarebbe stato più difficile dell’anno precedente.
 
Intanto aveva finito di lavare i denti ed era uscita dal bagno. Stava per prendere lo zaino quando si affacciò bussando alla sua camera suo padre:
 
-Tesoro, io vado a lavoro! Ci vediamo stasera!
 
La ragazzina dai capelli ramati si voltò verso l’uomo e gli sorrise:
 
-Certo papà!Ti auguro buona giornata!
 
-Anche a te, e mi raccomando, fa la brava al primo giorno di scuola!
 
-Come sempre!- fece facendogli la linguaccia.
 
Sorridendo il padre sparì lasciandosi dietro il rumore della chiusura della porta principale di casa.
 
Si mise il giubbino e si infilò lo zaino, poi prese le chiavi.
 
La mamma era uscita presto per andare a lavoro ma il giorno prima le aveva fatto mille volte l’in bocca al lupo per quel giorno.
 
Sorrise al pensiero mentre chiudeva a chiave la porta di casa.
 
 
 
 
 
DIN DON
 
Qualcuno suonò alla porta.
 
La signora Yagami che era intenta a scaldare un po’ di latte, si affrettò alla porta.
 
-Oh Buongiorno Sora!- fece entusiasta e dandole un  bacio in fronte.
 
-Buongiorno Yuuko! Taichi?
 
-Oh guarda, per fortuna che sei arrivata, non so come fare per svegliarlo! Per favore, non è che puoi pensarci tu??Io devo un attimo pensare alla mia piccola Hikari!
 
Sora sorrise divertita e accettò la proposta.
 
Non fece in tempo ad arrivare davanti alla stanza del suo amico che spuntò la piccola Kamiya ed alla sua vista la bambina urlò il suo nome felice e l’abbracciò.
 
-Sora!!!Sora!! Sorellina! Hai visto?? Hai visto??- fece Hikari felice indicando lo zainetto sulle spalle e come andava vestita.
 
-Certo che ho visto, Hikari! Sei bellissima! – e le diede un dolce bacio sulla guancia.
 
La piccola arrossì e l’abbracciò di nuovo.
 
Quello era il primo giorno di scuola anche per la piccola Hikari, ma lei era più emozionata perché in quell’anno avrebbe cominciato le elementari.
 
-Dov’è tuo fratello??- domandò ad un certo punto la ragazzina dagli occhi color miele.
 
-Il mio fratellone??? Dorme, dorme e dorme!- fece lei sorridendole.
 
Sora pensò che Hikari fosse davvero troppo dolce quando sorrideva. Le accarezzò la testa.
 
-Ora vado a svegliare tuo fratello, così che non facciamo tardi!Tu va a fare colazione, mi raccomando!
 
Obbedì subito e corse verso la cucina.
 
La ragazza dai capelli ramati entrò finalmente nella camera di Taichi, la luce era ancora spenta, e le finestre chiuse.
 
Sora sospirò, poi lentamente andò verso la finestra e l’aprì, così che la luce cominciasse ad entrare in quella stanza.
 
Non appena lo fece sentì un brontolio e qualcuno che si rigirava tra le coperte.
 
Salì le scale del letto a castello e si sedette sopra al letto:
 
-Taichi…- sussurrò nell’orecchio del ragazzo interessato.
 
Ma nessuna reazione.
 
-Taichi…- fece un po’ più forte, ma niente neanche stavolta.
 
Sapeva a questo punto cosa fare. Lei sia d’estate che in inverno aveva una caratteristica ossia le mani fredde.
 
Alzò le coperte e si allungò a fianco a lui, poi piano piano lo abbracciò e infilò le sue mani sotto alla maglia del pigiama.
 
Taichi, che le voltava le spalle, spalancò gli occhi e involontariamente urlò:
 
-SORA!!!!!!!!!!!!!!LASCIAMIIIII SEI CONGELATAAAAA!!
 
La ragazzina lo lasciò e si mise a pancia in sopra: era scoppiata in una grande risata.
 
Il ragazzo dalla chioma castana e folta si voltò un po’ alterato:
 
-Ma sei impazzita?!Ma..così mi fai venire un infarto!!
 
L’amica ridendo rispose:
 
-E’ che non ti svegliavi!E’ tardi Taichi!!!
 
-Ma tardi per cosa, Sora??!!
 
-…per la scuola?
 
I due amici si guardarono negli occhi, la ragazza aveva uno sguardo interrogativo invece Taichi era confuso.
 
Dopo un altro attimo di esitazione, Sora stava per parlare quando fu interrotta dall’urlo del compagno:
 
-NOO!!!!!!Me lo avevo dimenticato!!
 
Scavalcò l’amica e saltò giù dal letto rischiando di farsi male, visto che era a castello, e corse in bagno.
 
La ragazzina sospirò sorridendo, tanto era sempre così, ogni anno, ogni inizio!
 
Scese lentamente dal letto e si accostò alla porta del bagno:
 
-Taichi, è anche il primo giorno di scuola di Hikari…come hai potuto dimenticare? Lo sai che ci tiene ad  arrivare puntuale…
 
Lui in tutta risposta aprì la porta del bagno e con la bocca piena di dentifricio e gli occhi lucidi disse qualcosa di incomprensibile a Sora. Lo guardò storto, poi fece:
 
-Ti aspettiamo di là…
 
Taichi fece tutto di corsa,come sempre.
 
Sora si era seduta sul divano con Hikari che tutta felice l’abbracciava di continuo e le chiedeva mille cose.
 
La signora Kamiya si intromise e cominciò a fare le foto alle due ragazzine:era il primo giorno di scuola della sua piccola figliola, era un giorno speciale!
 
Dopo circa dieci minuti, il ragazzino si presentò già con lo zaino sulle spalle.
 
-Finalmente Taichi!!!- fece la madre.- Mi raccomando, tieni d’occhio Hikari! Assicurati che entri in classe e valla a controllare a ricreazione! Sta attento ai tipi sospetti e…
 
-Mamma lo so!!!!!Mi ci hai fatto una testa ieri!!!!!
 
-L’ho detto anche a Sora, così potevo stare più tranquilla.- aggiunse.
 
Taichi scosse la testa e prendendo per mano la sua adorata sorellina che già saltellava, uscì dal portone insieme alla sua amica.
 
-No, aspetta!!
 
-Uff..che c’è mamma!!?
 
Si voltò e vide sua madre tutta sorridente che faceva oscillare la macchinetta fotografica:
 
-Una foto!!!!
 
Taichi sbuffò, poi si mise in posa insieme alla sua sorellina e alla sua amica d’infanzia.
 
FLASH!
 
-Siete bellissimi!!!!-esclamò.
 
-Ok, ora andiamo però!!!- fece di corsa il figlio prendendo per mano le due ragazzine e trascinandole via.
 
 
 
 
 
 
 
Durante il tragitto, Hikari chiedeva al fratellone altre mille cose. Sora sorrideva alla scena, lei sapeva che di mattina non si doveva tartassare troppo l’amico perché era di poche parole.
 
-Hikari…sorellina cara,devi imparare una cosa, che alla mattina non mi si deve fare troppe domande!
 
-Ma perché fratellone?
 
-Perché lo sai che odio svegliarmi presto!
 
La piccola bambina lo guardò un po’ delusa, poi pensandoci bene si voltò verso la ragazza che aveva a fianco.
 
-Posso parlare con te, Sora?- chiese guardandola con uno sguardo così dolce da poter far sciogliere qualsiasi cosa.
 
-Ma certo Hikari!- esclamò accarezzandola; era davvero troppo carina!
 
-Sora, perché non sei venuta a dormire a casa nostra stanotte? Di solito la Domenica resti sempre!!!
 
-Hikari, piccola! E’ che oggi iniziava la scuola, non potevo! Il mio papà non voleva che creassi disturbo, dovevi andare a dormire presto!- fece sorridendo.
 
-Ma tu non crei mai disturbo! Io ti aspettavo, e anche il fratellone!
 
-Sii precisa Hikari, dì che aspettavo il solito dolce al cioccolato di suo madre! Uff, sarà per questo che non mi sono svegliato stamattina…senza il dolce del dopo cena di Domenica alzarsi il Lunedì resta sempre difficile…- rispose il fratello con malinconia sarcastica.
 
La ragazza dai capelli ramati sorrise:
 
-Non prendere scuse,Taichi, tanto ti saresti svegliato sempre tardi!
 
Chiacchierando, i tre ragazzini arrivarono davanti alla loro scuola.
 
C’erano tantissimi altri ragazzi li davanti. Una ragazzina dai capelli abbastanza lunghi e color cenere corse verso i tre:
 
-Sora!!!!- urlò abbracciandola.
 
-Oh, Mimi!Da quanto tempo! E’ tutta l’estate che non ti vedo!
 
-Si!!!Infatti, ma non è colpa mia se voi partite sempre insieme  con i vostri genitori durante le vacanze estive! Vorrei averti un po’ per me! –esclamò con un po’ di delusione.
 
La piccola Hikari a quelle parole circondò con le sue braccia le gambe di Sora. Tutti i presenti lo notarono e scoppiarono a ridere.
 
-Tranquilla Hikari, non me ne vado!-la rassicurò Sora accarezzandole la testolina.
 
-Scusa, piccolina! Naturalmente la prendo in prestito quando vuoi tu!- fece scherzando la bellissima ragazzina, facendole un occhiolino.
 
La bambina per la vergogna, cominciò a nascondere il suo viso tra le gambe della ragazza.
 
-Comunque, lo sapete che ci sono dei nuovi ragazzi??
 
-Davvero Mimi?- rispose Taichi a quella domanda.
 
-Oh si! Perché hanno chiuso l’altra scuola elementare quindi li hanno riuniti tutti qui!
 
I ragazzi cominciarono a scrutare tra la folla: era vero, c’erano tante facce nuove!
 
Dopo un’altra breve chiacchierata e risata, e dopo aver accompagnato la piccola Hikari in classe, Sora e Taichi andarono verso la loro.
 
-Sora, naturalmente sempre vicini di banco è!- fece l’amico con l’occhiolino.
 
-E se da quest’anno volessi cambiare?- chiese scherzosamente  la ragazza.
 
-Non ne vedo il motivo! Almeno possiamo organizzare anche gli schemi di gioco per la nostra squadra di calcio!            
 
Infatti Sora aveva cominciato a giocare nella sua squadra di calcio da un po’ di mesi. Prima era inserita in una di calcetto femminile, ma poi a causa di un infortunio non si era potuta presentare ad una partita importante, e da qual giorno ogni ragazza della squadra l’aveva sempre evitata. Per questa situazione aveva dovuto lasciare la squadra, ma fortunatamente Taichi l’aveva inserita nella sua non appena un compagno se ne era andato.
 
-Questo motivo può essere considerato valido!- fece lei divertita.
 
-Lo sapevo! Però, sai, quando ti capita, nei compiti in classe…dovresti aiutarmi!
 
-…Taichi!!!
 
Scoppiarono a ridere.
 
Entrarono in aula e occuparono subito dei posti.
 
Continuarono a chiacchierare tranquillamente fino a che non entrò la maestra, seguita da altri ragazzi.
 
Dopo essersi assicurata del silenzio dei presenti disse:
 
-Innanzitutto, bentornati ragazzi!Spero che in queste vacanze non vi siate solo divertiti e abbiate anche fatto i compiti! Comunque sia prima di cominciare ogni altra cosa, vi voglio presentare alcuni nuovi ragazzi che entreranno a far parte della nostra classe. Come saprete hanno chiuso l’altra scuola elementare di Odaiba, quindi quest’anno avremo nuovi alunni.
 
Mentre la maestra spiegava, l’occhio di Sora e anche quello di Taichi cadde soprattutto su di un ragazzo: aveva uno sguardo freddo e fin troppo serio, i suoi occhi azzurri riuscivano a fulminare chiunque. Era abbastanza alto e biondo, un bel ragazzo fisicamente parlando, e per il resto misterioso.
 
-…e infine lui è Yamato Ishida. Prego potete accomodarvi.
 
Si chiamava Yamato, e guarda caso si mise nella stessa fila dei posti che erano occupati dai due amici.
 
Taichi lo scrutava, era davvero curioso.
 
-Ehi Sora…- sussurrò all’amica che aveva al suo fianco-… non ti sembra strano il biondino?
 
-Un po’… ma non giudichiamolo…non lo conosciamo ancora! –rispose a voce bassa.
 
Il ragazzo dagli occhi color nocciola annuì.
 
 
 
 
 
 
 
La mattinata trascorse abbastanza in fretta.
 
A ricreazione erano andati a controllare la piccola Hikari:era felicissima e aveva già fatto mille conoscenze, inoltre era già entusiasta delle maestre.
 
Il pomeriggio i due fratelli Yagami erano sdraiati sul divano di casa loro, insieme a Sora che invece stava seduta.
 
Guardavano insieme i cartoni animati e passavano il tempo chiacchierando.
 
Ogni giorno la ragazza dai capelli ramati passava il suo tempo in loro compagnia, poiché rimaneva sempre sola per via del lavoro dei suoi genitori.
 
Hikari si era addormentata, così che Taichi la portò a letto. Era davvero stanca, la piccola doveva ancora abituarsi ad alzarsi presto la mattina.
 
Quando tornò vide l’amica che fissava in silenzio e divertita la tv.
 
Si sdraiò di nuovo, questa volta con la testa sopra alle gambe dell’amica.
 
Lei lo guardò:
 
-A ma fa come vuoi eh, non chiedermi niente!
 
-E’ una vita che lo faccio, ti devo chiedere ancora il permesso?- scherzò lui guardandola.
 
-Parlando di cose serie, che ne pensi dei nuovi ragazzi?
 
-Ma…bene o male ho parlato con tutti, ma niente di che…l’unico è quel Yamato…hai notato Sora? Ci guarda storto a noi due!
 
Scoppiò in una risata:
 
-Ma che dici, Taichi! Sei tu che lo hai guardato storto tutta la mattinata!
 
-Ma non è vero!E’ che è strano!
 
-Ma è presto per giudicarlo! Vediamo, minimo è simpatico!     
 
-Si certo, secondo me è un asociale!
 
-Su Taichi… smettila. E comunque va a preparare la borsa che tra una mezz’oretta dobbiamo andare agli allenamenti!
 
Il ragazzo sbuffò. Era stanco perché si era dovuto svegliare presto quella mattina per la scuola, di solito era abituato a dormire fino a tardi.
 
-…me la prepari tu???- chiese facendo degli occhioni dolci alla sua compagna, ma per tutta risposta Sora lo spinse per terra.
 
-Cammina!!!!!-gli ordinò.
 
Controvoglia e massaggiandosi la schiena se ne andò in camera brontolando.
 
 
 
 
 
I giorni che seguirono furono monotoni: sveglia ore 7:00 , colazione, e corsa mattutina per non fare tardi alle lezioni.
 
Passò così un mese  e mezzo, volò ed eravamo già Novembre.
 
Mimi era a casa di Sora, quel pomeriggio erano libere entrambe così si riunirono per stare un po’ insieme.
 
Avevano deciso di passare quel pomeriggio spettegolando e mangiando schifezze davanti alla tv. Cosa c’è di più rilassante di una bella chiacchierata tra amiche?
 
-Sai Sora, hai presente quel Koushirou? Quel ragazzo nuovo che ti avevo detto che era venuto in classe quest’anno?
 
-Si si, ho presente chi è! Quello che si porta sempre il pc dietro!
 
-Si, proprio lui! Lo sai, l’ho conosciuto meglio e devo dire che non è antipatico! Certo, è davvero un secchione eh…ma per fortuna ci si parla molto bene!
 
La ragazza dai capelli ramati rise, poi disse:
 
-Però io ti vedo sempre a parlare con quel tipo che fa la quinta… come si chiama, quel ragazzo occhialuto!
 
-Ah si, stai parlando di Jyou! Bè si perché lui è il figlio del medico della mia famiglia! Quindi lo vedo spesso! E’ davvero un ragazzo imbranato sai?- fece la bellissima ragazza dai capelli color cenere guardando divertita la sua amica.
 
-Imbranato?? E perché??
 
-Oh guarda ti giuro si inciampa con ogni cosa! Oggi è caduto dalle scale, per fortuna di sedere! Se no si faceva davvero male!! E pochi giorni fa per sbaglio ha rovesciato una bottiglietta d’acqua sopra a quel vostro nuovo compagno di scuola! Come si chiama…. Quello carino carino ma tetro!
 
Sora la guardò un attimo storto, poi le venne in mente:
 
-Ah si, Yamato…
 
-Si si proprio quello! Io pensavo che Jyou avrebbe finito li la sua vita… invece lo ha solo fulminato e se ne è andato! Guarda, ho avuto proprio paura di lui!
 
L’amica invece di risponderle stette un attimo pensierosa, ma Mimi se ne accorse subito:
 
-Cosa c’è Sora?
 
-Vedi…Yamato è davvero strano… Bene o male ha rivolto parola a tutta la classe a parte a me ed a Taichi. Non riesco ancora a capire il perché, sai un conto gli avessimo fatto qualcosa ma non abbiamo fatto proprio nulla…
 
-Dici davvero? A te ed a Taichi non ha rivolto per niente parola?? Bè si aspetta, a Taichi ci posso credere, ma a te?! Mi sembra davvero insolito…sei sicura che non avete fatto nulla di male?
 
-Si, certo Mimi… mi mette proprio a disagio ultimamente, perché a volte durante la lezione sembra che ci fulminasse con lo sguardo.
 
La ragazza dai capelli lunghi rabbrividì.
 
-Oddio, non vorrei essere nei tuoi panni… lui fa davvero paura con quello sguardo!
 
Ad un certo punto si sentì aprire la porta d’ingresso. Mimi chiese a Sora chi potesse essere visto che in teoria i genitori erano entrambi al lavoro.
 
Poi il mistero fu svelato-
 
-Taichi ma che ci fai qui???- chiese Sora.
 
-Sora…mi annoiavo a morte… volevo chiederti se volevi venire a fare una partita con la Play Station però vedo che c’è un’intrusa!
 
-Ehi, caro Taichi, l’intruso sei tu!- fece Mimi offesa.
 
-Taichi, oggi volevo stare un po’ con Mimi, mi dispiace! Potresti fare qualche compito visto il voto di oggi!- lo rimproverò.
 
-Oh…uff, dai Sora, perché me lo ricordi…- disse sedendosi proprio in mezzo alle due ragazze e facendole allontanare l’una dall’altra.
 
Mimi sbuffò:
 
-Cioè!! Taichi!! Lasciami un po’ Sora qualche volta! Non mi sembra giusto!
 
-Ehi Mimi, lo sai che lei è di proprietà della famiglia Yagami! Quindi… ho sempre la precedenza!
 
-Emh…scusate, ma non posso decidere io qualche vola??
 
I due compagni si voltarono verso l’interessata.
 
-Sora, non vorrai cacciare il tuo migliore amico spero!
 
-Sora, non sceglierai lui invece che la tua migliore amica spero!
 
La ragazza dagli occhi color miele sospirò:
 
-Potete restare tutti e due, ma non vi azzannate!
 
L’amica allora si alzò e si mise a fianco alla ragazza.
 
-Ti odio Taichi!
 
Lui in tutta risposta fece la linguaccia.
 
-Scusate, ma ora che ci penso…- interruppe Mimi- .. come hai fatto ad entrare? Avevi lasciato la porta aperta Sora??
 
I due interessati guardarono l’amica, poi, dopo essersi guardati a vicenda, il ragazzo disse:
 
-Bè con la chiave, mi sembra ovvio!
 
-Ma scusa, come fai ad avere la chiave?
 
-Oh, vedi Mimi –intervenne la ragazza dai capelli corti- Io e Taichi abbiamo anche le chiavi dei nostri rispettivi appartamenti…
 
-Ma davvero??
 
-Eh si, tanto o io sono sempre da Sora o lei è sempre da me, così i nostri genitori ci hanno dato le chiavi di tutti e due gli appartamenti, metti che poi uno di noi rimane fuori come è già successo, può andare nell’altro appartamento!Tanto ormai siamo di famiglia! Ci conosciamo tutti da una vita!
 
-Ecco perché…bè, mia cara amica, io non mi fiderei di lui! Non si sa mai!
 
L’interessata scoppiò a ridere.
 
-Tranquilla Mimi, è un pezzo che abbiamo queste chiavi! Da quando eravamo piccoli piccoli!
 
-Non me lo avevi mai detto Sora! Uff!
 
-Oh Mimi, questi sono affari nostri! Non ti puoi sempre impicciare!- fece scherzoso Taichi.
 
-Se ti prendo ti ammazzo!
 
-Ragazzi!!! Su!!!!
 
E quel pomeriggio continuò così, tra i litigi di Taichi e Mimi e le riprese della loro amica.
 
 
 
 
Il giorno dopo, dopo la solita corsa mattutina, Sora stava portando dei libri a Mimi. Passeggiava per il corridoio della scuola tranquillamente e sorrideva pensando all’amica e quello che aveva combinato il giorno prima con il suo amico Taichi: lei per fargli un dispetto, quando si era addormentato come al suo solito sopra al divano, gli aveva fatto due ciuffetti con la sua bella chioma castana, e quando si era svegliato non si era proprio accorto di quello che aveva in testa, così torno dai suoi per la cena conciato in quel modo. Inutile dire le risate e le sue urla per tutto il palazzo non appena se ne accorse.
 
Ad un certo punto Sora dovette svoltare ma qualcuno che non l’aveva vista per niente le andò contro e la fece cadere insieme ai libri che aveva in mano. Quando si rese conto di quello che era successo, alzò lo sguardo e notò subito due bei occhi azzurri che la fissavano.
 
Era lui.
 
Era Yamato.
 
Stette in silenzio, poi non vedendo alcuna reazione, nemmeno per aiutarla, si guardò intorno e cominciò a prendere i libri che erano li vicino a lei. Involontariamente, siccome lei era fatta così, disse:
 
-Mi dispiace, spero di non averti fatto male.
 
Si stava per rialzare da sola quando lui le prese il braccio e con forza la tirò su. Sora rimase stupita e frastornata per un attimo.
 
Si guardarono negli occhi, lei non sapeva proprio che dire.
 
-Invece di pensare sempre al tuo amico, stai attenta la prossima volta.
 
Sora spalancò gli occhi. Cosa aveva detto?! D’istinto scrollò la sua mano dal suo braccio. Poi disse:
 
-Almeno io penso a qualcosa, e chiedo scusa anche se non è stata colpa mia. Tu invece l’educazione l’hai lasciata a casa?
 
Dicendo questo, dopo averlo guardato con i suoi bellissimi occhi color miele, se ne andò.
 
Sora così arrivò da Mimi, la quale non appena la vide le saltò sopra:
 
-Che bella sorpresa!!!!!Che bello! Mi sei venuta a trovare!!
 
-Ovvio!- fece lei distaccandola un po’- ieri hai lasciato questi a casa mia…non è che lo hai fatto apposta??
 
L’interessata,dopo averli guardati, fece con un sorriso a 360 gradi:
 
-Emh…si!!!- fece sorridendo.
 
Sora rise, poi si fermò subito e le disse:
 
-Per portarti questi libri, mi sono scontrata con Yamato! Mi ha fatto anche cadere… e figurati se mi ha aiutata!
 
Mimi a quelle parole spalancò gli occhi sbalordita:
 
-Ti ha fatta cadere????Non ti ha aiutata?? Gli vado a dare una bella lezione! –e fece la mossa di andare ma l’amica la fermò per la maglietta.
 
-No Mimi! Tranquilla, per la prima volta ho risposto a tono ad una persona!
 
-Come sarebbe a dire?
 
-Si… mi ha fatto una battuta del tipo: “Invece di pensare al tuo amico guarda dove metti i piedi…”
 
-Che cosa?!! Se lo sa Taichi!!
 
-Ah no Mimi! Non dirgli niente!
 
-Ma Sora!!
 
Lei scosse la testa, poi le disse che doveva andare perché era un po’ di fretta e la salutò dandole un pizzico sulla guancia.
 
Ma lei era testarda, e non appena vide che si era dileguata , corse verso una certa aula.
 
Stava proprio li, su quello stesso piano, quindi la raggiunse velocemente.
 
All’interno vi erano tutti bambini piccoli, ma ad un certo banco vi era un ragazzo più grande che stava parlando con una bambina bellissima e dolcissima.
 
-Taichi!- chiamò la ragazza dai capelli color cenere.
 
Il ragazzo si voltò e fece una smorfia:
 
-Ah!!!Tu!!! Non ti devi far vedere dopo quello che hai fatto ieri!!
 
Ma l’interessata fece finta di non sentire e dopo aver salutato la piccola Hikari, prese il ragazzo per un braccio:
 
-Ti devo dire una cosa!- e cominciò a trascinarselo dietro.
 
Taichi fece cenno  alla sorella che si sarebbero visti più tardi e si mise a seguire l’amica.
 
Fuori dall’aula, l’amico chiese:
 
-Si può sapere che vuoi??Se vuoi sapere se sono arrabbiato, bè si!
 
-Oh Taichi, ma chi ti vuole chiedere nulla! Sono venuta a dirti una cosa che è successa ora a Sora!
 
Taichi la guardò curioso e un po’ preoccupato:
 
-Oddio, che è successo? Si è fatta male?? Dimmi di no che questo sabato abbiamo la partita!!
 
Mimi scosse la testa e sbuffò.
 
-Oh Taichi non è niente del genere!!
 
Raccontò in breve cosa fosse accaduto e quello che aveva detto quel Yamato nei suoi riguardi.
 
Non ci volle nulla, il bel ragazzo dai capelli castani e folti strinse i pugni, ringraziò velocemente l’amica di questa informazione e scattò verso la sua aula.
 
Si affacciò un attimo ma lui non c’era.
 
Sora ,che era dentro l’aula a parlare con delle sue compagne, notò il suo amico scrutare tra i banchi e all’improvviso partire correndo verso non si sa dove.
 
Dopo averci pensato qualche minuto, le venne un’illuminazione. Doveva essere per forza quello.
 
Taichi corse velocemente per tutti i corridoi fino ad andare all’ultimo piano della scuola. E infatti eccolo li, sul tetto. Era appoggiato con le spalle ad un muro, i capelli biondi erano mossi dal vento, lui guardava con estrema calma il paesaggio.
 
Ma quell’atmosfera di tranquillità fu interrotta proprio dai passi di Taichi, che non appena si avvicinò disse:
 
-Ehi,tu, Yamato Ishida.
 
Lui al pronunciare del suo nome posò solo il suo sguardo sul ragazzo che aveva li di fronte.
 
Taichi si innervosì solo di più.
 
Dopo averlo guardato per qualche minuto in silenzio, fece con tono strafottente:
 
-Sei venuto per la tua amichetta?
 
Il ragazzo dagli occhi castani reagì d’istinto: lo prese per il colletto della maglia.
 
-Cosa ti da fastidio, amico???- chiese guardandolo negli occhi.
 
Yamato se ne restava immobile, non aveva un minimo di timore.
 
-Se provi ad importunarla di nuovo, te la vedrai con me, hai capito?
 
Scoppiò a ridere:
 
-Chi l’avrebbe importunata?Se è sbadata non è colpa mia.
 
Strinse ancor di più il colletto, ma a quel punto Yamato stava per reagire.
 
-Taichi!!
 
Una ragazza dalla porta lo guardava con sguardo severo. I suoi bei capelli ramati si sollevavano dolcemente al ritmo del vento.
 
Il ragazzo chiamato in causa la guardò senza però staccarsi da Yamato. Anche quest’ultimo aveva posato lo sguardo sulla ragazza.
 
-Taichi su!Lascialo!
 
Dopo un po’ di esitazione, lanciando uno sguardo pieno di rabbia verso il compagno che aveva davanti lo lasciò e si allontanò di poco, andando verso Sora.
 
Quest’ultima lo aveva raggiunto:
 
-Che ti salta in mente, Taichi?- gli chiese con un tono un po’ più basso.
 
Lui teneva la testa un po’ bassa, proprio come un bambino che viene ripreso dalla mamma.
 
-Se l’è presa per quello che ti ho detto, credo.- rispose il biondino con tono freddo.
 
Il castano si voltò arrabbiato verso il ragazzo, ma Sora lo prese per un braccio.
 
-Taichi, sta tranquillo, non prendertela per queste sciocchezze.
 
L’amico la guardò negli occhi, poi sospirò.
 
-Hai ragione Sora…
 
Lei sorrise dolcemente:
 
-Dai, andiamo Taichi.- fece prendendolo per mano.
 
-Un attimo solo Sora.- disse con tono tranquillo.
 
La ragazza lo guardò interrogativa, poi vide l’amico voltarsi e posare di nuovo il suo sguardo verso il ragazzo dagli occhi color ghiaccio.
 
Lui se ne accorse, e ricambiò lo sguardo.
 
-Stammi a sentire Yamato Ishida… Tutti in questa scuola sanno delle cose su di me, è ora che le sappia anche tu…
 
Lo sguardo dell’interessato non cambiò, rimaneva sempre impassibile.
 
-Nessuno si può permettere di importunare le persone più importanti della mia vita, e in questo ambito sono loro, la mia piccola sorella Hikari e la mia migliore amica non che sorella acquisita, Sora Takenouchi.
 
Sora sorrise dolcemente a quelle parole, Taichi era sempre stato protettivo nei suoi riguardi, proprio come se fosse Hikari, così involontariamente gli strinse la mano.
 
-Quindi, continua a starle lontano.- chiuse il discorso con questa frase detta con un tono davvero acido.
 
Detto questo, i due amici se ne andarono in silenzio mano per la mano.
 
Yamato, prima di vederli dissolvere dietro alla porta, vide che si guardarono negli occhi sorridendosi a vicenda.
 
Era proprio come pensava lui fin dal primo giorno che li aveva visti.
 
Quei due erano inseparabili.
  
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