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Autore: mavi    15/12/2006    7 recensioni
Cercava di prendere l’inchiostro ma, purtroppo per lei, la boccetta era di poco più distante e così era chiaro non ce l’avrebbe mai fatta.
Draco inclinò leggermente la testa, quando la vide ritornare seduta compostamente sulla sedia e prendere un grosso respiro.
“Madama Pince?”
Aveva una voce ansiosa e leggermente… stridula.
“Madama Pince, la prego, avrei bisogno di una mano."
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Serpeverde | Coppie: Draco/Hermione, Ron/Hermione
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Cap

Cap. 10

 

 

“Siamo arrivati.”

Sentì la porta che veniva aperta e i passi di Draco addentrarsi nella stanza. Da quando si erano incontrati, di fronte alla biblioteca come al  solito, non si erano rivolti parola.

Draco si limitava a dirle dove andare molto freddamente e lei seguiva semplicemente le sue indicazioni.

Hermione era ancora frastornata, ancora troppo persa nei suoi problemi.

Sentì il ragazzo iniziare a mescolare la pozione e si avvicinò anche al tavolo. Chiuse gli occhi, abbassando leggermente il capo, ma poi alzò il mento risoluta.

“Draco, per oggi…”

“Shhh! Mi distrai, sto lavorando.”

Continuò imperterrita.

“Non puoi comportarti in questa maniera! Nessuno sa di noi e non puoi pretendere che io mandi al diavolo Ron così!”

“E devi starci per forza appiccicata tutto il tempo?!”

“E’ lui che oggi mi ha seguita ovunque!”

“Ho visto. Ma, ovviamente, tu non sei dotata di parola per chiedergli di andarsene. In realtà, non mi sembrava ti stesse dando tanto fastidio.”

“E cosa avrei dovuto dirgli, secondo te?” anche lei iniziava ad inalberarsi, non poteva credere di aver sempre e solo ragione lui!

“Non mi sembra che le parole ti manchino, quando ne hai bisogno…”

“O neanche a te, quella battutina oggi te la potevi proprio risparmiare.”

“E perché? In fondo chi mi dice che non sia così? Chi mi dice che quello che è sulle bocche di tutti, a scuola, non sia vero?”

Per un attimo rimase spiazzata, che Draco sapesse?

Una paura angosciosa la invase, ma subito si tranquillizzò, ripetendosi che era impossibile. Nessuno aveva visto e, anche se così non fosse, la voce di certo non sarebbe arrivata sino ai Serpeverde… Non così velocemente.

“Ma che stai dicendo!” rispose con fervore.

“Lo stesso discorso vale per te, allora. A scuola tutti dicono che tu e la Parkinson state insieme, chi mi dice che non sia vero?”

“E’ diverso” sbottò Draco, continuando a girare la pozione.

“Io e Pansy siamo davvero stati insieme, ecco perché la gente parla.”

Si rabbuiò molto a quelle parole “io e Pansy”? Loro, insieme?

“Io non lo sapevo…” disse senza colore.

“Be’ ora lo sai.”

“E questo è anche peggio!” strillò ad un tratto.

“Cosa?!” rispose infastidito.

“Che siete stati insieme, come cosa!” incrociò le braccia e voltò il viso in tutt’altra direzione.

“E’ storia vecchia ormai. Quindi, se permetti, è molto peggio Weasley che ti sbava dietro che una ex!”

“Mai sentito parlare del ritorno di fiamma?”

Alzò gli occhi al cielo esasperato.

“Non è possibile, perché io l’ho lasciata. Io, chiaro?! E comunque stavamo parlando di te!”

“Tu non ti fidi!”

Draco guardò la pozione. Proprio come dicevano le istruzioni, ecco che il liquido trasparente iniziava a salire in superficie.

“E faccio male?”

Era ora. Prese un’ampollina di vetro e si apprestò a raccogliere la sostanza incolore dal calderone.

“Certo! La fiducia è una parte essenziale per il rapporto tra due persone… come anche la sincerità! Che fai?” corrugò la fronte sentendo il rumore di boccette e non avvertendo più, invece, il rumore della pozione che veniva mescolata.

“Niente… Erano cadute delle boccette” rispose con tono impaziente, infilando in tasca l’ampolla piena.

“Io sono stato sincero.”

“Come il fatto di avermi nascosto della Parkinson?”

“Io non ti ho nascosto proprio un bel niente! Come vedi quando c’è stata l’occasione te ne ho parlato, non è importante e poi… Si può sapere perché svii sempre il discorso su di me?!”

La ragazza cosse le spalle altezzosamente.

“Capita.”
“Oggi Weasley mi ha dato parecchio fastidio, più del solito.”

“Ti devo dire infatti, che…”

Prese tempo schiarendosi la gola.

“Che Ron oggi si è comportato in maniera strana e…”

Draco la vide iniziare a contorcersi le mani, inoltre le sue guance stavano prendendo un insolito color rosso. Si fermò quindi a guardarla, con un sopracciglio alzato.

“Sta sera… lui si è… si è dichiarato” disse terminando la frase diplomaticamente e smettendo subito di giocare con le proprie mani.

Prese un lungo respiro aspettando la reazione del suo ragazzo, che però non arrivò.

“Allora? Non dici niente…?”

“No. Non ci casco un’altra volta.”

Hermione si ricordò dell’altra sera e sbiancò. Era già difficile dirlo una volta, ma addirittura ripeterlo per cercare di convincerlo!

“No, Draco…”

“Certo che potevi inventarti qualcosa di meglio, no? Weasley che si dichiara! Vorrei esserci in quel momento, per scattargli una foto e fargli vedere quanto è patetico…”

Draco ridacchiava malignamente, mentre lei sentiva la rabbia crescerle dentro.

“Già lo vedo, un tutt’uno con i suoi capelli!”

Ora rideva di gran gusto e lei sbattè una mano sul tavolo.

 “Almeno lui ha il coraggio di farlo, pur diventando rosso. Non come qualcun altro…”

Draco smise subito di ridere. L’allusione al suo modo di fare era più che chiara, ma la ignorò.

Ora, nella sua voce, non vi era più traccia del divertimento per il quale prima aveva riso.

“Vuoi dire che l’ha fatto davvero? Quel pezzente della peggior specie, quel…”
“Non ti permettere di parlare così di Ron!”

“Oh certo, certo… sono addolorato. Pensavo bene, quindi, all’inizio dell’anno. Da quando Potter si è tolto dai piedi, finalmente aggiungerei…”

“Lascia stare Harry! Non hai il diritto di parlarne, specialmente per dire la stupidaggine che hai in mente! Non sai nemmeno quanto ha sofferto Ron per la sua scomparsa…” la sua voce divenne più debole, schiacciata dal dolore. Ma se si aspettava comprensione, davvero si sbagliava.

“Avrebbero potuto schiattare tutti e due. Avrebbero solo fatto un favore al resto del mond- Ehi! Ferma Hermione!”

In preda all’ira si era lanciata su di lui. Non sapeva bene cosa volesse fare, ma quelle parole, quella malignità, erano cose che non poteva sopportare.

Draco le stringeva un polso, cercando di allontanarla. Mentre lei teneva chiusa l’altra mano sulla sua divisa, all’altezza del collo e cercava di spingerlo, o di buttarlo a terra. Tutto pur di scaricare la sua rabbia e di procurargli del male, in qualche modo.

In quelle azioni veloci e maldestre, urtò con il fianco qualcosa di pesante e caldo.

Il fragrante rumore del metallo che urtava il suolo, e quello inconfondibile  di un liquido che veniva versato, invasero la stanza.

Draco allentò la presa, gridando un “no” che sapeva di disperazione, e caddero a terra.

“Stupida! Guarda cosa hai fatto?! La pozione…”

Il Serpeverde si alzò, scostandola, e lei rimase a terra come pietrificata.

Lo sentì imprecare a bassa voce e armeggiare tra la pozione versata e il calderone ormai, sicuramente, ammaccato.

Si alzò velocemente e si precipitò verso la porta. Per sua fortuna ci arrivò senza problemi, Draco non la provò a fermare ed era meglio così. Sentiva prepotenti la crime di amarezza, confusione e nervosismo, premere per uscire dai suoi occhi.

 

Era rimasto per oltre mezz’ora a cercare di riparare al danno combinato da Hermione, ma poteva almeno dire che i suoi sforzi non erano stati vani. Per fortuna una parte della pozione era rimasta nel calderone e, sebbene non fosse tutta, forse sarebbe bastata.

Il preparato però, in quei pochi secondi, aveva perso il calore del fuoco e questo non sarebbe dovuto accadere…

 Niente traumi, o cambiamenti di alcun genere, quando si preparavano composti come quello. Era una fortuna che non fosse saltato tutto in aria.

Il calderone malridotto era di nuovo sul fuoco e, grazie a qualche aiuto fornito dai consigli di Piton, che rare volte ascoltava,per la verità, era riuscito a non far perdere al liquido denso la tonalità perlacea così faticosamente ottenuta.

Sospirò. Era tutto sporco e neanche l’odore era dei migliori.

Tutto per la sua pozione, e lei aveva pensato bene di andarsene!

Draco era arrabbiato, ma il suo sguardo cambiò per qualche secondo.

Forse aveva esagerato, sapeva quanto quei tre fossero legati… quasi come un cordone ombelicale. E non poteva negare che la cosa, più volte, l’aveva infastidito.

Però, a pensarci bene, Weasley si era dichiarato alla sua ragazza, no? Quindi aveva le sue buone ragioni per arrabbiarsi.

Uscì dalla stanza e si diresse, con passi furenti, verso la Sala Comune dei Serpeverde.

Passando per le scale guardò in alto. Chissà se era riuscita a tornare alla Torre senza problemi …

Be’, in fondo, se l’avessero presa e le avessero tolto qualche punto, non poteva che essere una buona notizia per i Serpeverde… e quindi anche per lui! Certo!

 

 

Era uscita dai sotterranei, ma aveva ormai perso il senso dell’orientamento. Hermione Granger si era rannicchiata al suolo e, in silenzio, aveva pianto.

Non seppe quanto tempo passò ma, proprio quando il suo copro veniva scosso da un altro singhiozzo, una tocco delicato sulla sua spalla la sorprese e le fece alzare di scatto la testa.

“Chi è?” chiese con voce stridula.

“Herm…”

“Ginny? Cosa ci fai tu qui?”

Si asciugò velocemente gli occhi e si rimise in ginocchio.

“Piuttosto dovresti dirmi che ci fai tu qui e, soprattutto, cosa ci facevi nei sotterranei…”

Hermione deglutì.

“Da quanto… sei qui?”

“Da un po’… Ti stavo cercando.”

“Hai… hai detto anche agli altri?” chiese in tono preoccupato.

Ginevra Weasley scosse la testa.

“No. Sono venuta nella tua camera e, come mi aspettavo, non c’eri… Ma non ti preoccupare, tutti dormono.”

“Aspetta, come come mi aspettavo?”

La rossa annuì lentamente e rilassò le spalle contro la parete, sedendosi completamente a terra.

“Sai, è da un po’ di tempo che ti osservo. E’ notevole come tu sia riuscita a ingannarci tutti e a organizzare i tuoi impegni con tanta destrezza, di nascosto da noi, anche se sei cieca.”

“Tu mi hai spiata?”

“No. Ti ho solo osservata, osservata mentre facevi colazione, mentre stavi con Ron, mentre facevi i compiti, mentre eri in Sala Comune e controllavi frequentemente l’orologio, mentre scambiavi messaggi con Malfoy…”

Hermione sentì un brivido salirle lungo la schiena.

“Non sono riuscita a capire cosa stia succedendo, ma tu sei strana. In qualche modo, diversa. Cosa vuole Malfoy da te, Hermione? Ti sta ricattando o… non so! Ti insulta, ti…”

“No Ginny! Non è niente di tutto questo.”

“E allora cosa? Cosa vuole da te? Io giuro che se lo prendo una fattura Orcovolante è la prima cosa che gli faccio, ma sai è un Prefetto! Ed è sempre in giro con quegli altri idioti Serpeverde!”

“Ginny… Non avrai detto nulla a Ron, vero?” chiese allarmata.

“No, sta tranquilla. Conoscendo mio fratello sarebbe partito subito all’attacco combinando un disastro.”

“Mi raccomando, non devi assolutamente far parola a nessuno di quello che hai visto… ma tu, cosa hai visto precisamente?”

“Mhhh… sono riuscita ad intercettare, in questi mesi, un solo vostro scambio di bigliettini. E se ne stava per accorgere anche Piton!”

“Cosa?!”

“Già ma Malfoy è stato bravo a distrarlo, per permetterti di fare l’incantesimo per la scrittura Braille e di leggere il biglietto. Poi, vediamo… ho notato che ti informi più del solito su cosa succede al tavolo dei Serpeverde, e che non insulti più Malfoy come un tempo. Inoltre ignori sempre gli argomenti che in qualche modo lo coinvolgono. Già e poi, anche lui, non ti insulta più! Be’ non che non lo faccia proprio ma, per esempio, sono secoli che non ti chiama sporca mezzosangue…Ah! E poi… dopo aver letto il biglietto… hai sorriso.”

Rimase zitta per alcuni secondi, deglutì e poi parlò timidamente.

“E quindi… cosa pensi…?”

“Cosa penso che stia accadendo? Non lo so! Cioè, c’è solo una spiegazione che potrebbe chiarire i vostri comportamenti, ma… Davvero, non riesco a capacitarmi di certe cose che ho visto. Eppure, qualcosa mi dice che non ho visto ancora niente, o mi sbaglio?”

Sorrise abbassando gli occhi, sperava che Ginny capisse.

“No, non sbagli…”

“Tu e Malfoy, eh? Assurdo, davvero assurdo…” quasi rise pronunciando quelle parole, reclinando la testa all’in su.

 

 

La notte precedente era stata una tra le più lunghe della sua vita. Dopo il litigio con Draco, aveva parlato per oltre due ore assieme Ginny.

Hermione si sentiva più leggera, dividere quel segreto con qualcuno era stato ciò che aveva desiderato di più.

Inconsciamente, si capisce.

La sua amica era rimasta a dir poco sbalordita quando aveva avuto  conferma alla sua assurda teoria e, come aveva previsto, non l’aveva presa tanto bene ma le aveva promesso di tacere, e questa era la cosa più importante.

Le aveva parlato anche di Ron, aveva bisogno di qualcuno con cui confidarsi. Le aveva detto del bacio, della dichiarazione, e della reazione del ragazzo al suo rifiuto.

“… Scusa. Hai ragione… io, io ci tenevo solo a farti sapere… ma… no. Lo so, questo non è il momento. Per te tutto è già complicato, e poi la scomparsa di Harry… no! Non possiamo, scusa Herm… Buonanotte.”

Dicendo queste parole come una macchinetta inarrestabile, e scocchiandole un bacio sulla fronte, Ron se ne era salito di corsa su per i dormitori maschili.

Ginny alla fine del racconto si era messa a ridere e l’aveva fatto ancora di più quando le aveva detto che Draco si era ingelosito. La sua risata era diventata però nervosa, in quel momento, tanto che aveva temuto in una sua reazione inconsulta.

Parlando di tutto quello, non aveva potuto escludere il racconto del suo primo bacio con Ron. Quello avvenuto durante l’estate, quando lei era ancora in ospedale.

Anche quella volta, molto imbarazzati, avevano concordato di lasciare le cose così come erano, più o meno per le stesse ragioni. Ma quella volta, ad Hermione era piaciuto, l’aveva voluto…

 Il bacio di quella sera, invece, l’aveva solamente fatta sentire in colpa. In colpa nei confronti di Draco e in colpa nei confronti di Ron, che sapeva di star solo illudendo.

Aveva quindi rivissuto quella litigata terribile, e pensò che se Draco aveva reagito così per una dichiarazione, cosa avrebbe fatto se avesse saputo del bacio, dei baci?!

Così, parlando e sfogandosi, confidando all’amica di aver rovesciato la pozione della sua salvezza e di essere uscita correndo dalla stanza, aveva chiuso gli occhi solo alle cinque e mezza del mattino. E i risultati si vedevano…

Hermione Granger, con due vistosissime e scure borse sotto gli occhi, aveva fatto il suo ingresso in Sala Grande con qualche minuto di ritardo più del solito.

Portarsi dietro i libri di Pozioni, Difesa ed Antiche Rune, non era mai stato tanto faticoso. Fece colazione molto lentamente, con un occhio chiuso ed uno aperto.

Delle centinaia di parole che le venivano dette, solo poche e senza senso arrivavano al suo cervello.

Prima ora: Antiche Rune.

Si concentrava solo su queste quattro parole, di più proprio non riusciva a fare.

Nelle ore che seguirono, Hermione, gradatamente, si svegliò del tutto. Scambiò qualche parola con Ginny, anche lei insonnolita, che faceva però finta di non saperne nulla di tutta la storia “Malfoy è il mio ragazzo”.

Tornò in Sala Grande per il pranzo, ma mangiò poco. Non aveva fame.

Il suo pranzo era stato caratterizzato da lunghi e pesanti sospiri. Tra meno di mezz’ora si sarebbe dovuta appostare vicino ai bagni femminili in disuso del secondo piano, lì lui l’avrebbe raggiunta e sarebbero andati a curare la pozione. Pozione che non c’era più, per colpa sua…

Che ne sarebbe stato di loro, adesso? Come si sarebbe comportato Draco? L’avrebbe più cercata? E quello che lei doveva fare per lui?

Tante domande l’assalivano ma, purtroppo, non ad una di loro sapeva dar risposta.

 

 

 

Per Carillon: Dunque, dunque… non ricordo esattamente in quale capitolo (ma comunque in uno dei primissimi… forse anche proprio il primo) spiego appunto come Hermione prenderà appunti e leggerà questi durante il suo anno scolastico ad Hogwarts. Comunque avrai già trovato la  risposta leggendo questo cap.  (mano a farlo apposta) ;)

 

Per il resto, ringrazio come sempre chi mi recensisce… e quindi: un grazie grande quanto il mondo a white_tifa, ashara, potterina 7, carillon, samy, chiaras e little lady butterfly ;D

A presto!

  
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