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Autore: katnisspeeta_krlove    10/07/2012    2 recensioni
Salve a tutti, questa è la mia prima fanfiction in assoluto, spero vi piaccia.
Parla della vita dei nostri protagonisti principali dopo la guerra!!
ATTENZIONE SPOILER per chi non ha letto Mockingjay!!
Recensite in tanti, mi raccomando!! Accetto ogni tipo di consiglio, grazie, un saluto!!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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POV Peeta


"Sono incinta" sussurrò.
Incinta. Nove mesi. Parto. Figlio. Culla. Pannolini. Biberon. Pianti. Pappe. Ruttini. Mamma. Papà.
Tutte queste parole mi vorticavano nella mente, ma una in particolare catturò la mia attenzione.
Papà.
Sarei diventato padre?
Sembrava di si.
"Papà! Sarò papà!" pensai colto da un'indicibile gioia
Ma all'improvviso percepii un forte dolore alla testa, me la strinsi tra le mani, cercando di calmarmi.
Sentii le gambe cedere, così fui costretto ad appoggiarmi al bancone della cucina.
Tutto divenne buio.
La voce di Katniss sembrava solo un sussurro lontano che, pur sforzandomi, non riuscivo ad udire.
Poi ad un certo punto vidi una luce.
Le mie gambe si misero in moto da sole, attratte da quel fioco bagliore.
Le mie mani tastavano l'aria, in cerca di qualcosa a cui aggrapparsi, qualcosa che le guidasse.
Tutt'un tratto mi ritrovai sull'uscio della porta della casa di Katniss.
Era giorno, il cielo che s'intravedeva dalla finestra della cucina era completamente privo di nuvole, il sole splendeva in alto in tutta la sua maestosità.
"Sarà mezzogiorno", mi ritrovo a pensare, prima che un rumore proveniente dal salotto mi faccia andare appunto verso la "stanza dal grande camino", come l'aveva chiamata il piccolo Finnick quell'unica volte che era venuto qui con sua madre.
Quando mi sporgo lentamente per controllare che sia tutto a posto, vorrei semplicemente non averlo mai fatto.
Anzi, vorrei morire.
Non è affatto tutto a posto.
Perchè lì, addosso allo schienale del divano, la mia Katniss sta baciando un uomo.
Un uomo che non sono IO.
Il respiro mi si mozza in gola quando sento il suono della sua risata sulla Sua bocca.
Gale.
Ancora lui, di nuovo lui, SEMPRE lui.
Le mani di quel bastardo scorrono vogliose su quelle di Katniss, mentre le sue fanno lo stesso.
Mi sento morire.
Fiumi di lacrime cominciano a solcare il mio volto stravolto.
I due si dirigono verso il davanti del divano, ma facendolo, Gale urta sbadatamente una foto, in cui figuriamo io e Katniss insieme e sorridenti, che cade rovinosamente sul pavimento, mandando in mille pezzi il vetro della cornice.
Un rumore assordante di vetri rotti mi costringe a tapparmi le orecchie.
Riesco a leggere il labiale di Katniss "Gale, stai attento!".
Ma quel frastuono continua, così come i loro baci.
"Ma come fanno a non accorgersi?!" penso in un misto di rabbia e dolore prima di rendermi conto che il frastuono non proviene da fuori.
Quel suono insopportabile viene da dentro di me.
E' l'orribile rumore di un cuore che si spezza.
Il mio.
Le mie mani stringono il petto sotto la maglia, mentre mi accascio a terra incapace di fare altro.
Cerco di chiudere gli occhi, ma questi non obbediscono.
"Basta, basta,basta!"
Vorrei gridare.
Vorrei farlo ma dalla mia bocca non esce alcun suono.
Vorrei far sapere loro che sono qui, che so, che vedo.
Continuano a strappare passo dopo passo ogni singolo pezzo di quello che rimane del mio cuore troppo innamorato, che è stato ingannato.
Improvvisamente cominciai a capire che cosa aveva provato Cato quella notte, l'ultima notte mia e di Katniss nei settantaquattresimi Hunger Games.
Capii il dolore che si era impossessato di lui quando quelle
bestie gli strappavano la carne dalle ossa.
Katniss era tutto.
Lei era il mio ossigeno, la mia vita, la mia carne.
E quell'immagine, quel tradimento me l'aveva strappata.
Tutto ciò che mi faceva essere quello che ero aveva cessato di esistere.
Il coraggio,la volontà, la forza, la fame di lotta e di giustizia.
Il nulla si era insinuato in me.
Ero vuoto.
"No" dissi a me stesso "reagisci Peeta. Spiegazioni. Dev'esserci una spiegazione quantomeno logica per tutto questo. E' sicuramente uno sbaglio, un malinteso."
No, nessun malinteso.
Le due figure di fronte a me continuavano imperterrite a baciarsi, toccarsi.
Di nuovo quel dolore lancinante al petto.
Il mio sguardo incrociò sbadatamente quel calendario da tavolo appoggiato sulla scrivania, prima che quel senso di vertigine si rimpossessasse di me.
Era il 9 giugno.
Con gli occhi ancora ben serrati, percepii il freddo bacone della cucina che toccava la mia schiena.
Riaprii lentamente gli occhi e mi ritrovai a casa di Katniss.
I miei occhi saettarono per tutta la cucina e si fermarono sul calendario appeso all'anta della credenza.
10 luglio.
Sobbalzai quando sentii il suono della voce di Katniss.
"Da questa parte. Ha avuto una crisi, ma è stato peggio del solito, è svenuto da almeno dieci minuti!"
A quel punto entrò in cucina tutta trafelata, seguita da un preoccupato Haymitch.
"Oh, amore ti sei svegliato! Mi hai fatto prendere un colpo!" disse Katniss, poggiandosi una mano sul petto
"Ehi ragazzo, tutto ok?" chiese Haymitch aiutandomi ad alzarmi.
Non gli risposi, mi concentraii su Kat.
Potevo ancora chiamarla così?
Non lo sapevo.
D'un tratto non sapevo più niente, vedevo solo quelle immagini ripetute continuamente nella mia mente.
"Di chi è?" le chiesi, senza pensare a niente, dovevo solo sapere.
Lei mi guardò stranita, cercando di capire a cosa mi riferissi, così spostai lo sguardo verso il suo ventre ancora piatto.
Di riflesso lo guardò anche lei, assumendo un'espressione scioccata.
"Stai scherzando? Dimmi che ho capito male. Dimmi che non ti stai riferendo a quello che sto pensando io"
"Hai capito benissimo. Però aspetta, andiamo con calma, un'altra domanda prima : hai provato qualcosa quando tu e Gale vi siete baciati, al matrimonio di tua madre?" ormai avevo sganciato la bomba.
Non potevo tornare indietro, anche se non ero sicuro di voler sentire la risposta.
Katniss non rispose.
Mi guardò negli occhi a lungo, dopodiché spostò lo sguardo al pavimento.
Mi ero preparato per una risposta poco piacevole, ma quel silenzio fece ancora più male.
Quindi era vero.
Lei provava qualcosa.
Per Lui.
Quelle immagini ricomparvero ancora una volta davanti ai miei occhi.
Era vero. Lei mi aveva tradito. E come facevo a sapere che quel figlio che teneva in grembo era mio?
"E tu pretendi che io ti creda? Che non mi vengano dubbi? Gale è arrivato quando noi avevamo appena litigato, come faccio a sapere che non ti sei divertita con lui? Pensavo che fosse finita tra voi. Pensavo che l'avessi finalmente dimenticato. Evidentemente mi sbagliavo"
dissi guardandola furiosamente
"Stai insinuando che sia andata a letto con lui? Che ti abbia tradito? Che questo figlio non sia tuo? Sei impazzito?!" rispose lei, quasi urlando
"No, dico solo quello che penso! E tu mi hai appena confermato che provi ancora qualcosa per lui!"
gridai di rimando.
Mi guardò, aveva gli occhi lucidi, come me.
L'aria era diventata pesante, non riuscivo più a stare in quella casa.
Così mi girai e me ne andai dritto a casa mia, guardando un ultima volta Katniss negli occhi, con ancora con le stesse dolorose e persistenti immagini di lei e Gale insieme.




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Salve a tutti!!!!!!
Scusate per l'immenso ritardo!!
Purtroppo la mia connessione ad internet era andata a quel paese!
Come avete notato, questo capitolo si concentra sul punto di vista di Peeta.. era da un po' che avevo in mente di farne uno così :)
Fan della coppia Katniss-Peeta, non preoccupatevi! Anche io sono loro fan ma ho intenzione di farvi soffrire un po' :D
Beh, tornando al capitolo, per me è stato molto difficile spiegare le emozioni provate da Peeta, ma ho tentato di farvele capire meglio tramite la parte con Cato :)
Spero che il capitolo sia valso l'attesa, fatemelo sapere con una recnsione!
Ancora grazie a tutti della pazienza, delle recensioni e del supporto in generale!
Un bacione, alla prossima!

katnisspeeta_krlove

  
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