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Autore: vero_91    01/08/2012    9 recensioni
"Eccola la parola che temevo più di qualsiasi altra:famiglia. Peeta vuole dei bambini e dato che gli Hunger Games sono stati aboliti pensa che io non abbia più nessuna remora al riguardo. Si sbaglia di grosso. La sola idea di avere dei bambini mi paralizza"
Recensite per favore visto che è la mia prima fanfiction! :)
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Da quella sera sono passate due settimane. Le nostre giornate scorrono come sempre, Peeta lavora al forno dei suoi genitori ed io vado a caccia, ma più passa il tempo più la situazione fra noi si fa tesa. Anche se Peeta cerca di nascondermelo è sempre più nervoso e anche quei gesti che prima ci venivano tanto naturali, come baciarci o accoccolarci davanti al camino, ora sembrano tutti meccanici, programmati, come se non volessimo far vedere che in realtà c'è qualcosa non funziona. Mi sembra di essere tornata ai tempi degli Hunger games, in cui dovevamo fingere di essere gli Innamorati sventurati del distretto 12. Ora invece dobbiamo fingere di essere gli innamorati felici del distretto 12.

Non voglio perdere Peeta. Non voglio avere figli. Due parti di me che non riesco a far combaciare. Mi guardo intorno ma non vedo nessuna via d'uscita. Rassegnata, decido di tornare a casa prima del solito con un solo misero scoiattolo. Peeta è ancora al forno così decido di coricarmi. Chiudo gli occhi e sogno. Sono su una spiaggia, Peeta è di fronte a me che sta parlando, ma io lo interrompo e lo bacio. Non è un sogno, è un ricordo. Sono i 75° Hunger Games e quello fu un bacio che non feci per le telecamere ma per me stessa. L'immagine svanisce e il ricordo è sostituito con un altro della mattina dopo, ricordo una me stessa felice, che sogna un mondo in cui i bambini di Peeta possano vivere felici e in cui lui sarà sicuramente un buon padre.

Quando mi sveglio calde lacrime mi scorrono sulle guance. "Non piangere Katniss. Adesso sai cosa devi fare." Si lo so. Io non voglio avere figli. Questo però non significa che nemmeno Peeta non possa averne. Non appena realizzo cosa questo significhi, sento la porta dell'entrata aprirsi, e mi precipito giù dalle scale prima che i sentimenti s'impossessino di me e mi facciano cambiare idea.

"Peeta devo parlarti" gli dico appena arrivo in salotto. Lui si sta ancora togliendo la giacca e mi si avvicina preoccupato. "No non avvicinarti. Non posso dirti la verità se mi sei troppo vicino." Peeta abbassa le braccia e mi guarda serio : "Ok ti ascolto". Ora che so cosa devo fare, è come se un grande peso se ne fosse andato dal mio petto. Adesso c'è solo vuoto. Un enorme vuoto in cui io precipiterò, ma almeno non porterò anche Peeta con me. "Peeta io ti ho mentito. Non ci sono possibilità che io voglia avere dei figli. Ne ora ne mai." Quando dico questo sto bene attenta a non guardare Peeta negli occhi. So cosa vedrei, e già questo mi ha fatto vacillare una volta, non posso permettermelo di nuovo. Peeta rimane in silenzio per un attimo che sembra interminabile, poi mi da l’unica risposta che mi aspettavo e che più temevo: "Va bene katniss. Non voglio obbligarti. Non posso dire che la cosa mi faccia piacere, ma se te non vuoi avere figli, allora non li avremo". Lo sapevo. E' disposto a sacrificare la cosa che più desidera solo per me, una ragazza egoista. Ma dopotutto è sempre stato così. Lui che fa la parte dell'innamorato sventurato mentre io penso solo a salvarmi la pelle durante gli Hunger Games, lui che viene catturato e torturato per colpa mia mentre io fomento rivolte e divento la ghiandaia imitatrice.

Mi prendo qualche minuto per erigere una barriera davanti a me. Mi svuoto di sentimenti e ricordi e quando finalmente alzo lo sguardo dico: "Non posso farlo Peeta. Non posso privarti della felicità e del desiderio di essere padre. Andrebbe bene subito forse, ma con il passare degli anni comincerai a provare rancore verso di me, per averti privato di questa possibilità e comincerai a odiare te stesso perchè sei troppo buono per poter odiare me. Dal canto mio invece ogni giorno il senso di colpa aumenterebbe, e sono troppo debole per  sopportare di aver rovinato anche la tua di vita. Meriti di essere felice Peeta, anche se questo significa non essere con me."

Peeta mi guarda come se fossi ubriaca o impazzita. E' strano ma io mi sento completamente lucida, come non lo ero da molto tempo. "Stai scherzando vero Katniss? Dimmi che ho capito male ti prego..." Mi prende per le spalle, cerco di divincolarmi ma è troppo forte.
Questo è il momento più importante. Devo essere convincente, se sentirà anche un minimo cenno di esitazione nella mia voce, non mi lascerà mai andare. Ed io non riuscirò a reggere questa maschera di indifferenza ancora per molto. Dentro di me comincio già ad andare a pezzi. "Peeta lasciami!" urlo " Non capisci che andando avanti così presto ci distruggeremo a vicenda? Già in queste settimane ti sarai accorto che le cose non erano più come prima! E' inutile che cerchi di nasconderlo!"
Lo vedo. Un minimo di dubbio compare nei suoi occhi. Una piccola parte di lui sa che ho ragione. " Io non posso più continuare così! Devi lasciarmi andare Peeta, cosi come io devo lasciare te." Peeta mi guarda senza parole. Ha capito che niente di quello che dirà potrà farmi cambiare idea. Mi guarda disperato e lascia cadere le sue braccia, come se tutt'a un tratto non avesse più energie. Solo una sua mano rimane sul mio polso, stringendolo, come se si aggrappasse all'ultima speranza di salvezza. Poi in un sussurro mi chiede: "Tu mi ami. Vero o falso?"

Ecco lo sento. Il mio muro sta andando in pezzi e anch'io. Sa che non posso mentirgli. Non a queste parole. Penso a che cosa rispondere ma le orecchie mi fischiano e la testa mi batte. Sto per crollare. Ma stavolta sarò da sola. Sollevo il braccio e appoggio la mia mano su quella di Peeta. "Vero." poi meccanicamente sciolgo la sua presa dal mio polso e dico "ma non basta più".

Peeta mi guarda e capisce. Capisce che è finita. Senza dire nulla si avvia verso la porta, e quando ormai è sulla soglia, mi dice "Io ti amo Katniss. ti amerò sempre" poi se ne va.

Vorrei gridargli che anche per me è cosi, ma i singhiozzi mi permettono a malapena di respirare. Mi accascio a terra e mi stringo le braccia al petto, mentre ondate di dolore puro mi travolgono.
Devo andarmene. Non posso continuare a stare nel distretto 12. Non con Peeta che abita nella casa di fianco. Penso disperatamente a un posto in cui posso scappare, ma conosco già la risposta: il distretto 2.
 
 
 
-----angolo autrice----
Scusate se ci ho messo un po' ad aggiungere questo capitolo, ma è stato difficile da scrivere. Probabilmente dopo averlo letto mi odierete e smettere di seguirmi per come ho fatto andare le cose, ma mi sembrava l'unica soluzione possibile per il momento. Ora come ora Katniss e Peeta hanno visioni del futuro troppo diverse per continuare a stare insieme. E il distretto 2, be immagino sappiate già chi c'è... (e fu così che persi anche l'ultimo lettore rimasto). 
Volevo ringraziare le persone che hanno commentato e quelle che hanno aggiunto la storia tra le seguite, siete stati carinissimi! Mi raccomando commentate anche questo, accetterò tutto, anche gli insulti... :D
  
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