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Autore: Cara_Sconosciuta    02/08/2012    2 recensioni
In un futuro non troppo lontano, il Mondo Magico è di nuovo in guerra. I babbani di tutto il mondo, scoperta la razza dei maghi, sembrano più decisi che mai a sterminarli, come sempre hanno fatto con ciò che faceva loro paura.
Teddy Lupin, militante nella resistenza fin dalla notte in cui babbani e maghi corrotti gli hanno portato via la sua famiglia, parte con un'amica fidata per una missione lontano da casa, alla ricerca di chi possa salvare quel che resta della sua gente.
Ma nemmeno laggiù, nemmeno nella terra del progresso e dell'uguaglianza, il giovane mago sembra destinato a trovare la pace...
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Teddy Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Tre anni dopo


L'orecchino era una testa di lupo d'argento che mordeva forte il lobo del suo proprietario.

I capelli blu scuro di Teddy Lupin riflettevano la luce pallida della luna che, alta nel cielo, gli teneva compagnia durante quella sua ultima notte trascorsa nella sede della resistenza londinese.

Gli capitava spesso di soffermarsi a guardare la luna, soprattutto da quel giorno infame che per la seconda volta gli aveva rubato la sua famiglia.

La guardava perché gli ricordava suo padre e la vita solitaria che anche lui aveva dovuto condurre fin quasi alla fine dei suoi giorni.

Lo consolava sapere che, in un certo senso, quel destino di solitudine non era soltanto suo.

Sei pronto?”

La donna che si sedette al suo fianco, con la sua mole immensa, era forse la creatura più strana che Teddy avesse mai conosciuto.

La giovane mezzagigantessa italiana era partita quattro anni prima dal suo paese, un paese in pace, per andare a donare il suo supporto ai popoli in guerra. Era stata lei a trovare il giovane, seduto a terra davanti al rudere fumante di quella che una volta era stata la Tana, il corpo gelido della sua bambina ancora stretto al petto.

Era una donna forte e intelligente che aveva donato tutta se stessa alla causa dei maghi e lui non avrebbe potuto chiedere compagna migliore per la missione che si accingeva a compiere.

E tu?”

Lei si strinse nelle spalle, sedendogli accanto.

Non ho mai veramente smesso di esserlo. Non vedo l'ora di partire, a dirla tutta. Sono stufa del clima inglese.”

Teddy ridacchiò.

Siamo in guerra e a te dà fastidio il clima?”

Hey, io sono nata in un posto dove la gente sa come è fatto il sole.”

Sospirando, la gigantessa si sdraiò, appoggiando la grossa testa sulle gambe di lui.

Ti mancherà?”

Teddy scosse il capo.

Per nulla. L'Inghilterra ha saputo darmi solo morte. Mi ha portato via due famiglie e la terza, quella con cui sono cresciuto, è sparita senza lasciare traccia. Probabilmente sono morti anche loro, o lo saranno presto. Magari l'America sarà in grado di darmi qualcosa di più.”
“Tipo la vendetta?”

Tipo la libertà della mia gente, Silvia. Della vendetta mi importa poco: non mi ridarà la mia bambina.”

Il silenzio che calò tra loro era riempito soltanto dal suono onnipresente del Tamigi che scorreva poco lontano da lì.

Fu Silvia a riprendersi per prima.

Fammi vedere il travestimento.” Disse, tornando a sedersi.

Di nuovo?”

Voglio solo essere sicura che tu lo faccia sempre uguale.”

Teddy scosse appena il capo, non sicuro se essere divertito o scocciato e poi, lentamente, i suoi capelli iniziarono a scurirsi, fino a diventare di un bel nero corvino.

Il blu che aveva abbandonato le sue ciocche, dal canto suo, pareva essersi trasferito negli occhi che dimenticarono il loro naturale castano scuro per tingersi di un bell'azzurro ghiaccio.

Giocosa come sempre, Silvia si lasciò sfuggire un fischio di ammirazione.

Perché non prendi in considerazione di rimanere sempre così?”
“Perché è faticoso, Silvia. Piuttosto, avete localizzato la persona con cui dobbiamo parlare?”

La donna annuì.

Il professor Aaron Lindbergh si trova attualmente a Miami, in Florida. E' un posto bellissimo e, soprattutto, caldo.”

Silvia taglia.”

Lindbergh è un veterano della Guerra Magica ed è emigrato in America prima che Voldemort venisse distrutto. Studia il conflitto con i babbani da quando ha avuto inizio e qualche mese fa ha scritto al Generale Müffel.”

Müffel, il capo della Resistenza, era uno gnomo temprato dagli anni che aveva già prestato servizio durante la Guerra Magica.

Giura di avere la chiave per porre fine alle lotte, Teddy, ma prima di rivelarlo, voleva essere sicuro di potersi fidare di noi. Non può viaggiare, perché in Gran Bretagna è ricercato dalla polizia babbana, ma ha intrattenuto fino al mese scorso un'intensa corrispondenza con il Generale.”

E poi?”

Silvia scosse la testa, agitando i lunghi capelli castani.

E poi si è interrotta, di colpo. Müffel è sicuro che gli sia successo qualcosa, che sia stato arrestato o simili. Sai che anche in America la situazione non è delle migliori...”

...e quindi noi andiamo a scoprire che ne è stato del vecchio.”

Noi andiamo a fermare la guerra, Teddy Lupin.”


Nel mondo oggi più di ieri domina l'ingiustizia

ma di eroici cavalieri non abbiamo più notizia

proprio per questo Sancho c'è bisogno soprattutto

di uno slancio generoso, fosse anche un sogno matto

-F.Guccini, Don Chisciotte-


Il cimitero era coperto di neve.

Ignorando gli altri maghi e streghe che, come sempre in quel periodo buio, affollavano il camposanto, Teddy, intabarrato in un pesante cappotto nero e con il volto coperto da un cappellaccio a tese larghe, si diresse deciso verso la tomba della sua famiglia.

Non poteva permettersi di andare in giro vestito normalmente.

Era un partigiano, un membro della Resistenza; farsi riconoscere non sarebbe stato qualcosa di molto diverso da un suicidio.

Un Remus e una Ninfadora al massimo del loro splendore lo salutarono dalla foto, senza smettere di abbracciarsi. Teddy sorrise e si chinò a lucidare la ceramica con un panno morbido.

Mi mancherete.” Mormorò, deponendosi un bacio sulla punta delle dita ed appoggiando, poi, i polpastrelli al piccolo ovale dallo sfondo bianco.

Tonks allungò una piccola mano a sfiorare le dita del figlio, per poi nascondere il volto nel cappotto di Remus, che le accarezzò la testa.

Non fate così... vedrete che tornerò.”

Dalla fotografia accanto a quella dei suoi nonni, la piccola Cartisia vide una lacrima scivolare sulla guancia del suo papà. Per un attimo si rallegrò: Teddy non aveva mai pianto da quando lei e Victoire erano morte... ma fu solo un istante.

Con un gesto nervoso, il giovane scacciò la goccia indesiderata e si alzò in piedi.

Non siete morti per nulla.” Disse, deciso, per poi voltarsi ed allontanarsi tra i fiocchi di neve che iniziavano a cadere.

Come ogni volta che suo padre l'andava a trovare, Cartisia scoppiò a piangere.

Piano piano, i suoi nonni e sua madre abbandonarono le loro cornici per entrare nella sua, e le si strinsero intorno.

Cartisia piangeva e piangeva e le sue lacrime dipinte sulla ceramica si confondevano con la neve candida.

Non riusciva a capire, la copia in miniatura della bambina.

Non riusciva davvero a comprendere perché il suo papà non la guardasse mai negli occhi.

Allontanandosi tra le lapide, che in quei quasi cinque anni di guerra si erano moltiplicate a dismisura, Teddy ebbe modo per la prima volta di pensare a quel che stava facendo.

E per la prima volta si chiese se la sua non fosse, per caso, una fuga mascherata da atto eroico.

Non gli importava di andare via, non gli importava dell'esistenza della possibilità di morire in America, a un oceano di distanza dal luogo in cui era nato.

Ma fuggire, quello proprio non se lo poteva permettere. Non quando tutte quelle persone a cui voleva bene e che gli volevano bene se ne erano andate.

Non aveva mentito a Silvia: la vendetta era quanto di più lontano ci fosse dai suoi propositi.

Non avrebbe nemmeno saputo contro chi vendicarsi, in effetti.

Tutto ciò che Teddy voleva era che la pace per cui la sua famiglia era scomparsa tornasse ad esistere.

Non aveva nulla contro i babbani, e di certo non sarebbe stato un problema vivere in pace con loro, se avessero voluto. Non avrebbe mai conosciuto l'aspetto degli assassini di sua moglie e di sua figlia, e di certo non aveva senso prendersela con l'intera razza.

D'altra parte, chi meglio di lui poteva saperlo... lui che per tutta la vita era stato trattato con diffidenza in quanto figlio di un lupo mannaro.

No, la pace era davvero tutto ciò che voleva e la sua, dopotutto, non era una fuga.

Si trattava solo di un tentativo di realizzare ciò che molti non avevano nemmeno il coraggio di pensare.

E forse proprio quello serviva al suo mondo: un uomo che avesse perso tutto, privo della paura di stare male.

Privo della paura di morire.

Un eroe folle, insomma.

Uscendo dal cimitero, Teddy Lupin sorrise.

Eroe folle era una definizione di se stesso che gli piaceva.

Di sicuro Silvia l'avrebbe apprezzata.


Continua...

   
 
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