Hurricane
Butterfly Effect.
Erano
passate almeno ventiquattro ore. Il volto di Stiles era sporco di
sangue raffermo, sulla lingua il sapore di ferro gli faceva salire la
nausea. Li avevano slegati dopo averli torturati, Derek guariva presto
dalle ferite, ma non mangiava da troppo tempo e il branco di alpha
forniva ai singoli licantropi molto più potere di quanto
Derek potesse sperare di accumulare con il branco che si ritrovava.
Erano stati rinchiusi in una cella, sorvegliati da tizi che facevano
apparire Derek un cucciolo particolarmente arrendevole. Non si erano
ancora mossi dalle posizioni in cui erano caduti Derek, frustrato e
Stiles troppo debole per riuscire a muovere un dito. Il sapore della
sconfitta non piaceva a nessuno dei due e Stiles temeva che suo padre
si fosse già messo a cercarlo e se Scott lo avesse saputo
non avrebbe pensato come un lupo, ma come Scott, mettendosi in guai.
Stiles sentiva freddo, un freddo così spaventoso che quando
sputò sangue si sentì pervadere dal panico, ma
era troppo stanco per esprimerlo. Non riusciva a capire
perché accadesse, non sapeva se fosse un dente, un morso
alla lingua o qualcosa di più grave. Aveva il corpo
intorpidito e sentiva solo il velo gelido che non preannuncia mai nulla
di buono. Lo sapeva, lo aveva sentito in sua madre pochi giorni prima
che morisse, ma tentò di convincersi che era solo la
stanchezza, la paura, e magari anche una buona dose di febbre visto che
era stato privato dei vestiti. Come se vite umane valessero quanto un
umiliazione. Stiles ne aveva subite così tante che si era
sentito quasi un eroe a prendere tutti quei calci senza dire una
parola. Aveva urlato dal dolore, certo, aveva pianto, ma non aveva
detto a nessuno che se anche avessero ucciso tutti i suoi amici lui
sarebbe stato lì, vivo, a vendicarli, uno alla volta, a
costo della vita. Nonostante il fatto che fosse il meno potente, il
più fragile e patetico umano lui aveva una famiglia, una
famiglia un tantino sopra le righe di cui non apprezzava tutti i
componenti, ma che avrebbe tentato di proteggere per quanto la cosa
potesse sembrare paradossale. Anche Derek era stato bravo, era rimasto
in silenzio e aveva guardato tutto. Stiles sapeva che il suo cuore non
aveva tradito nessuna emozione ed era immensamente grato alla sorte per
essere capitato con l'unica persona che sicuramente non si sarebbe
dispiaciuta a vederlo soffrire, forse. Sì,
perché, nonostante tutto, non era riuscito a distogliere lo
sguardo dagli occhi di Derek che nonostante il controllo lo osservava
con quello sguardo che gli riservava sempre e che Stiles non era mai
riuscito a decifrare. I suoi ricordi delle ore precedenti erano tinti
di rosso, la sensibilità stava riportando a galla la
sofferenza.
Il dolore gli perforava le ossa, gli mozzava il fiato ad ogni respiro. Il freddo era sempre più forte, sempre più fastidioso e Stiles si ritrovò a tremare. Da un angolo della cella provenivano ringhi bassi e infastiditi. Ormai Stiles batteva i denti, le labbra violacee si aprivano e si chiudevano a scatti. Cominciava a vedere tutto sfocato e decise che probabilmente, a quel punto, poteva anche svenire senza sembrare una ragazzina.
Fu a quel punto che Derek alzò la testa di scatto. Stiles era svenuto e il suo corpo si stava calmando, ma il lupo sapeva che non significava necessariamente qualcosa di buono, anzi. Le ferite non avevano un bell'aspetto, se mai fossero riusciti a uscire da lì avrebbe dovuto portarlo all'ospedale. Lui, non Scott, perché non era con Scott quando lo avevano catturato, non era per Scott che aveva taciuto, non erano stati gli occhi scuri dell'amico a guardarlo soffrire, impotenti. Derek si ritrovò a pensare che in un modo o nell'altro aveva retto il suo gioco, ma aveva sempre saputo che Stiles era molto più intelligente di quello che appariva. In fondo, bastava analizzare le troppe cose che uscivano dalla sua bocca per capire che tutte quelle cose doveva anche averle pensate e molte delle sue idee erano geniali, pur necessitando di un'aggiustatina ogni tanto. Senza pensare troppo si trascinò fino al corpo del ragazzo che riprese i sensi solo per un attimo, prima di sprofondare in un sonno pesante e privo di sogni. Si tolse il giubbotto con fatica, un braccio rotto che si saldava troppo velocemente poteva essere un problema, soprattutto se era fuori asse. Gettò il cappotto su Stiles, sperando che un po' di calore lo facesse stare meglio. Si impose di non fiatare mentre si rimetteva a posto il braccio, farlo da solo sarebbe stato anche più doloroso e difficile. Fissò lo sguardo sul ragazzo a terra, il respiro si era regolarizzato, ma le braccia, che spuntavano dal cappotto in pelle, portavano i segni violacei delle violenze subite. Derek non avrebbe saputo dire come fece a non urlare, ma lo sguardo era rimasto immobile a fissare Stiles, riverso a terra. In fondo lui aveva taciuto, per lui, per Scott, per tutti loro, eppure, pensò Derek, nessuno di loro lo aveva mai fatto sentire davvero a casa. Lo davano per scontato, era il membro della famiglia che risaltava di meno, ma che c'era sempre. Fu un pensiero poco lucido, un lampo di un secondo prima che anche il corpo del lupo si accasciasse al suolo, esausto, rotolando a fianco di Stiles, cercando le sue mani per infondergli calore. Era poco, certo, ma era l'unico modo per non rischiare di aggravare i danni che aveva subito. Doveva farlo scappare, assolutamente, fu l'ultimo pensiero di Derek, prima che tutto diventasse troppo e che i colori svanissero sostituiti da un oblio scuro che non era mai stato così rassicurante.
In enorme ritardo, ma ho pubblicato! Finiti tutti i test e alla fine Lettere ha avuto la meglio, come sempre xD Ringraziate The Fray e Lea Michele per questo capitolo. Vi sta venendo la depressione? Siete preoccupati? Lo spero, ma non ci giurerei. Per tutti quelli che sono certi del lieto fine dico solo che metà dei miei personaggi originali muoiono sotto atroci sofferenze... Ma non temete, ci sono un altro paio di capitoli prima della fine, chissà che io non cominci a provare pietà! Come, forse, avrete notato ogni capitolo ha il nome di un film, anche se il capitolo non riprende il film. Sono titoli che mi piacciono e che forse riguardano il capitolo in alcune sue parti. L'ultimo capitolo ha già il titolo, se volete, le scommesse sono aperte! R&R!
Il dolore gli perforava le ossa, gli mozzava il fiato ad ogni respiro. Il freddo era sempre più forte, sempre più fastidioso e Stiles si ritrovò a tremare. Da un angolo della cella provenivano ringhi bassi e infastiditi. Ormai Stiles batteva i denti, le labbra violacee si aprivano e si chiudevano a scatti. Cominciava a vedere tutto sfocato e decise che probabilmente, a quel punto, poteva anche svenire senza sembrare una ragazzina.
Fu a quel punto che Derek alzò la testa di scatto. Stiles era svenuto e il suo corpo si stava calmando, ma il lupo sapeva che non significava necessariamente qualcosa di buono, anzi. Le ferite non avevano un bell'aspetto, se mai fossero riusciti a uscire da lì avrebbe dovuto portarlo all'ospedale. Lui, non Scott, perché non era con Scott quando lo avevano catturato, non era per Scott che aveva taciuto, non erano stati gli occhi scuri dell'amico a guardarlo soffrire, impotenti. Derek si ritrovò a pensare che in un modo o nell'altro aveva retto il suo gioco, ma aveva sempre saputo che Stiles era molto più intelligente di quello che appariva. In fondo, bastava analizzare le troppe cose che uscivano dalla sua bocca per capire che tutte quelle cose doveva anche averle pensate e molte delle sue idee erano geniali, pur necessitando di un'aggiustatina ogni tanto. Senza pensare troppo si trascinò fino al corpo del ragazzo che riprese i sensi solo per un attimo, prima di sprofondare in un sonno pesante e privo di sogni. Si tolse il giubbotto con fatica, un braccio rotto che si saldava troppo velocemente poteva essere un problema, soprattutto se era fuori asse. Gettò il cappotto su Stiles, sperando che un po' di calore lo facesse stare meglio. Si impose di non fiatare mentre si rimetteva a posto il braccio, farlo da solo sarebbe stato anche più doloroso e difficile. Fissò lo sguardo sul ragazzo a terra, il respiro si era regolarizzato, ma le braccia, che spuntavano dal cappotto in pelle, portavano i segni violacei delle violenze subite. Derek non avrebbe saputo dire come fece a non urlare, ma lo sguardo era rimasto immobile a fissare Stiles, riverso a terra. In fondo lui aveva taciuto, per lui, per Scott, per tutti loro, eppure, pensò Derek, nessuno di loro lo aveva mai fatto sentire davvero a casa. Lo davano per scontato, era il membro della famiglia che risaltava di meno, ma che c'era sempre. Fu un pensiero poco lucido, un lampo di un secondo prima che anche il corpo del lupo si accasciasse al suolo, esausto, rotolando a fianco di Stiles, cercando le sue mani per infondergli calore. Era poco, certo, ma era l'unico modo per non rischiare di aggravare i danni che aveva subito. Doveva farlo scappare, assolutamente, fu l'ultimo pensiero di Derek, prima che tutto diventasse troppo e che i colori svanissero sostituiti da un oblio scuro che non era mai stato così rassicurante.
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In enorme ritardo, ma ho pubblicato! Finiti tutti i test e alla fine Lettere ha avuto la meglio, come sempre xD Ringraziate The Fray e Lea Michele per questo capitolo. Vi sta venendo la depressione? Siete preoccupati? Lo spero, ma non ci giurerei. Per tutti quelli che sono certi del lieto fine dico solo che metà dei miei personaggi originali muoiono sotto atroci sofferenze... Ma non temete, ci sono un altro paio di capitoli prima della fine, chissà che io non cominci a provare pietà! Come, forse, avrete notato ogni capitolo ha il nome di un film, anche se il capitolo non riprende il film. Sono titoli che mi piacciono e che forse riguardano il capitolo in alcune sue parti. L'ultimo capitolo ha già il titolo, se volete, le scommesse sono aperte! R&R!