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Autore: Mistress Lay    05/04/2007    27 recensioni
Dopo l'assassinio di Sirius la vita di Harry è radicalmente tanto che fugge da Privet Drive senza dare più notizia di sè, senza avvertire gli amici, senza dare una spiegazione. Torna dopo due anni. Non solo, ma accompagnato da un altro ragazzo che odia ferocemente Albus Silente. Ma durante l'assenza di Harry è cambiato qualcosa a Hogwarts? Sono cambiati i suoi amici? E i suoi nemici? Chi sono i Rinnegati? E Draco Malfoy, che ruolo avrà?
Genere: Romantico, Drammatico, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry, Potter, Serpeverde, Tom, Riddle/Voldermort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- HARRY POTTER -

RAGGI DI SPERANZA

 

Titolo: Raggi di Speranza (cap. XX, part IV)

Autore: Mistress Lay

Categoria: Azione, Drammatico, Romantico

Sottocategoria: Slash, R

Personaggi: Harry Potter, Tom Riddle, Draco Malfoy, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi Personaggi, un po' tutti...

Pairing: ... ormai perfettamente intuibili, o almeno, alcuni… ^^

Disclaimer: tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori dalla mia fantasia  malata.. ^__^'''

 

 

 

Le solite due parole prima di iniziare (che tanto la maggior parte di voi salta in piè pari ogni volta… sigh…):

 

Era mezzo pronto fin da prima che partissi per la gita ma davvero riprenderlo in mano è stato un mezzo trauma… x.x

Mi scuso per non averlo postato prima e anche per la sua brevità (perché è breve, lo so) tutto questo è colpa del taglio che ho voluto dargli, spezzando a metà il capitolo, in modo da spezzare in qualche maniera anche l’atmosfera che si era venuta a creare in favore di un BEL capitolo (tutte speranze vane, lo so XD) la prossima volta.

La data di postaggio del prossimo, con tutta probabilità, sarà l’8 aprile, per una ragione particolare tutta mia! XD Lo so che è il giorno di pasqua e molto probabilmente nessuno lo vorrà leggere ma, bè, è una data speciale: corona la mia entrata in questo sito! *.*

Ultimamente mi sento molto sentimentale, che ci volete fare… u.u Rassegnatevi e approfittatene! ^^

Comunque, dal momento che devo farmi perdonare mooolte cose, vi anticipo che nel prox sarà il capitolo delle dichiarazioni! XD

E comunque… lo dico adesso per vedere chi LEGGE le mie note… XD

Vedremo!

 

 

Pl: un capitolo di passaggio, festeggiamo il ritorno dei titoli botanici. Ammetto di avere qualche difficoltà ad inventarmene di nuovi adesso… XD Il ‘ramo illeso’ del titolo è riferito al rapporto del Trio (Altair-Harry-Tom) e al fatto che, nonostante tutto, non erano cambiati. Nemmeno il loro rapporto.

 

 

 

 

 

 

..°*°...

 

 

CAPITOLO QUARANTAQUATTREESIMO

RAMO ILLESO

 

 

 

..°*°..

 

 

 

 

Avrebbe voluto poter dire che lui e Tom Riddle andarono d'accordo fin dai primi giorni della loro 'convivenza' ma non fu affatto così: il primo periodo fu una specie di lotta di sopravvivenza, una continua, perenne e dura lotta per la supremazia di uno sull'altro. Tom si sforzò di insegnare qualcosa a Potter, ma più che insegnargli si risolse nel cogliere i suoi limiti, Harry invece si sforzò di stringere i denti e non farsi mai mettere al tappeto. Non ci riusciva sempre ma era comunque un passo avanti.

Poco a poco poi le cose cominciarono a stabilizzarsi, nessuno sopportava l'altro ma nessuno lo avrebbe ammesso, non per dare ragione al loro ostinato amor proprio: erano stati messi assieme dalla sfida, non avrebbe lasciato l'osso tanto facilmente. Per niente al mondo. Poi qualcosa si smosse e cominciarono a parlarsi civilmente, cominciarono a osservare l'altro di sottecchi, pensando a quanto fosse una manna non essere solo in quell'immenso mondo.

Cominciarono a viaggiare, prima era solo un continuo inutile girotondo, uscirono dall'Irlanda, si resero conto che tutto attorno a loro c'era un mondo non da conquistare o salvare ma da scoprire. La naturale curiosità che li aveva sempre accomunati li spinse uno verso l'altro e Tom cominciò ad ammorbidirsi, permettendo a Harry di conoscerlo un po' più a fondo, di poter trarre da lui insegnamenti irripetibili, incantesimi che non avrebbero mai bagnato le labbra di Silente. Inizialmente Tom non si rese conto del suo 'cambiamento', lo apprese insieme, tutto in una volta, quando Harry stava piangendo rannicchiato nel suo letto nella camera che dividevano, nascondendo il volto nel cuscino, cercando di non farsi sentire, piangendo per la mancanza e il senso di colpa nei riguardi del padrino, della nostalgia degli amici e della sua debolezza.

Quando se ne rese conto ormai era troppo tardi per dire 'No, grazie, Altair. Tieniti il marmocchio e non seccarmi', ormai a quel 'marmocchio' che aveva pressappoco la sua età era diventato un compagno di viaggio che rendeva tutto più interessante, meno monotono, più vivo, vivace, divertente.

Non soltanto prese sotto la sua ala protettiva il 'marmocchio', ma cominciò a insegnargli qualcosa di utile, qualcosa di speciale, che solo lui conosceva, non gli disse mai 'Ti insegno qualcosa di speciale' o 'Ti voglio insegnare qualcosa', quando si trovavano assieme da soli, Tom faceva qualche incantesimo, gli occhi di Potter lo fissavano curiosi, ansiosi, e aspettava che l'altro cogliesse l'essenza dell'incanto e operasse la sua magia.

 

C'era una sottile linea che sembrava tenerli assieme, qualcosa di invisibile eppure molto resistente.

 

Nessuno parlava mai di sè, Harry non accennò mai ai suoi amici o al motivo di litigio con Silente, Tom non parlò mai della sua vita o del motivo per il quale non si era unito a Voldemort: rimasero nel silenzio immenso dei loro sguardi, della presenza reciproca, dell'immobile sentir vivere.

Giorno dopo giorno impararono che non c'era bisogno di grandi discorsi o grandi confessioni, c'era bisogno solo della giusta dose di fiducia e sincerità dei piccoli momenti, c'era bisogno della quotidianità, della quiete dello stare in silenzio a guardarsi intorno.

Oppure delle mezze parole, dei piccoli sotterfugi della mente.

 

E fu capitale il regalo di Harry.

 

Inizialmente fu solo un motivo di irritazione per Tom. Ma, sentendosi come 'inferiore', regalò ad Harry qualcosa di più grande, di più profondo.

Gli regalò la sua amicizia, quel speciale posto nel suo cuore adibito completamente e interamente a Harry, quel posticino che cresceva e cresceva man mano che passava il tempo, che ora aveva intaccato il suo cuore come il verme di una mela marcia.

 

E ora Harry era completamente la mela. Cioè il suo cuore.

 

Non esisteva più il tempo nel quale Tom gli aveva chiesto quale magia gli avesse operato per indurlo ad aiutarlo e salvarlo. Altair si divertiva a dire che doveva essere stato il Caso, Harry pensava fosse un residuo della sua anima umana, Tom... Tom pensava fosse semplicemente stato istinto. Non c'era mai stata una ragione particolare perchè l'istinto agisse. Era istinto, era l'impulso del momento, era incontrollabile.

E ormai il ghiaccio si era frantumato tra di loro. Era accaduto a Parigi.

E da quel giorno poco a poco era cambiato tutto: che sapore aveva ora passeggiare in silenzio con lui per le strade di Venezia e sorridersi da dietro le loro vistose maschere! Che sensazioni stavano cominciando ad agitarsi nel suo cuore mentre Harry si incantava a vedere le scope da corsa al Quidditch Museum di New York a pochi passi da Central Park! Che effetto faceva ora dormire con lui in quelle piccole stanzette in montagna tra la natura brulla e incontrollabile!

Che cos'era la sensazione quando le loro mani si erano sfiorate inavvertitamente mentre erano sul battello? C'era un sole picchiante e nemmeno un filo d'aria, però il panorama era mozzafiato e mentre Harry si sporgeva dal parapetto aveva scontrato Tom e si erano sfiorati. Però il caldo era scomparso per un secondo brevissimo e il panorama era diventato solo un fatto esteriore.

Che cos'era l'emozione a mala pena trattenuta quando Harry si era appoggiato a lui di fronte al grande dio di giada? Tutto aveva perso la sua monumentale importanza, persino la ressa di fedeli.

Con lui accanto aveva girato il mondo per curiosare, scoprire, conoscere, fuggire, nascondersi, imparare. Erano tanti i misteri del mondo, ripeteva sempre Altair, e valeva sempre la pena di scoprirli, un passo alla volta, toccarli con mano. Ma era anche bello lasciarli come intatti segreti.

Harry e Tom erano viaggiavano per fuggire, fondamentalmente, eppure avevano imparato più che sette anni a scuola. C'era la mano invisibile dell'alchimia su loro e non avevano mai capito fino in fondo che cosa fosse e quale fosse la sua reale portata.

 

 

 

- La smettete di fissarvi? -

 

La voce di Altair li riscosse dai loro pensieri, la ragazza accavallò le gambe, lisciandosi distrattamente la gonna azzurra, in questa maniera scoprì le decoltè blu, ruotò il piede come se fosse annoiata. Forse lo era davvero, a fissare quei due che si guardavano così intensamente, persi nei loro ricordi, a ridondare tempi più semplici.

Harry arrossì leggermente, strusciò la suola contro il terreno, sopra la neve soffice.

Altair si tolse la mascherina, lanciando un'occhiata di sbieco a Tom: - Non è difficile come sembra -

- Di che parli? - domandò impaziente Tom. Non gli piaceva l'espressione sul viso di Altair perchè era evidente che stava per intavolare una conversazione che non gli sarebbe piaciuta, e non gli andava tanto giù il fatto che Harry fosse così... esaltato.

Era felice che Harry fosse così di buonumore, certo, ma per un semplice, egoistico desiderio personale avrebbe tanto voluto che Harry fosse così allegro per lui.

- Già, di che parli? - domandò curioso Harry.

Altair lo guardò per un istante con i suoi strani occhi, come se cercasse di capire se stesse fingendo o facesse sul serio, sfortunatamente, trovò sul viso di Harry la risposta alla seconda opzione.

Certo che questi due si erano propri trovati... ma come diavolo facevano ad ignorare l'uno i sentimenti dell'altro?

Era EVIDENTE che c'era tra di loro un'alchimia strana, qualcosa di più dell'amicizia, lo avrebbe capito anche uno che non li avesse mai visti!

 

- Di te e lui -

 

 

 

 

*

 

 

 

 

- Draco? -

Draco si massaggiò un attimo il collo, girandosi verso Blaise. Era nella sala dei trofei a pensare, certamente non era una stanza aperta agli ospiti e comunque nessuno si sarebbe sognato di andare a passare la sera di Natale lì.

Raccolse un ginocchio al petto, sapendo perfettamente che Blaise si sarebbe seduto accanto a lui, chiedendo spiegazioni per il suo strano comportamento.

Blaise si sedette accanto a lui, sul tappeto rosso, sistemandosi il soprabito, lo guardò per un attimo e esordì: - Fa ancora male? -

Draco scrollò le spalle, si era sbagliato per un punto, Blaise non aveva bisogno di chiedergli perchè aveva lasciato la sala Grande, lo conosceva bene, quindi non aveva bisogno di chiedere nulla: - Perchè sei qui? Pensavo che la serata del Gran Ballo fosse l'evento di Hogwarts... -

- Nah, il migliore amico non vale una serata di divertimento... - gli mollò una gomitata.

- Divertimento? Volevi invitarmi a ballare? - scherzò Draco.

Blaise gli soffiò un bacio: - Sì, tesoro! -

Draco giocherellò con il suo calice di champagne che si era portato dalla Sala Grande: - Lo so che sono un idiota. Ma che ci vuoi fare... avevo riposto in lui tante speranze che... - Draco cercò di assumere un'espressione canzonatoria - So di sbagliare -

- Non c'è giusto o sbagliato in una questione del genere - ribattè Blaise - Quando sarà passato tutto davvero, allora e solo allora, potrai dire che è tutto passato. Non farne una questione di orgoglio o debolezza, non lo è. L'amore non scompare così, con uno schiocco di dita, sarebbe troppo semplice. Draco, smettila di martoriarti per tutto questo, fai fare al tempo il suo corso. So che è difficile, vedere Harry ogni giorno con Rice... -

Draco gli rivolse un pallido sorriso, dimettendo la sua aria canzonatoria: - Già... e dire che, teoricamente, è ancora libero -

- Non credo che manchi molto - Blaise gli diede una pacca sulla spalla, dimenò un po' le gambe, nervosamente - Scusa... -

- Sei tu l'idiota, adesso - sospirò Draco - Credo che sia meglio se finalmente si mettessero assieme e basta. Inoltre temo che Rice provi l'insano desiderio di bruciare viva la Vane -

- Allora lo capisci benissimo - Blaise fece una smorfia - provi la stessa cosa per la Piattol... Weasley -

- Uno dei lati positivi è che adesso è al ballo con Smith, pessima scelta ovviamente, considerato quale bastardo insopportabile è, ma almeno la farà desistere dal farmi cadere ai suoi piedi - ghignò leggermente - Sai che si dice... sono simili, sono attratti -

Blaise rise mentre si alzava in piedi: - Senti, hai ancora voglia di stare qui? E' una sala deprimente. Torniamo al ballo -

- No, grazie. Me ne sto un po' qui -

- Cretino, vieni al ballo, balla con una bella ragazza e poi vattene a letto con una sbornia pazzesca - Blaise si chinò prendendogli il braccio e strattonandolo per metterlo in piedi.

- Cos'è, il tuo programma per la serata? Lasciami un po' qui - protestò Draco. Tornare a vedere Harry che sicuramente in quel momento era con Rice? No, non credeva che avrebbe fatto bene al suo umore già sotto i piedi.

- Scordatelo, andiamo - Draco sbuffò ma Blaise lo tenne saldamente per il braccio.

- E se vedo... lui? -

- Lo saluti da lontano. Andiamo, Draco, domani lui se ne andrà dai Weasley, non lo vedrai per due settimane, sopportalo qualche ora... e poi, ti aiuterà a toglierti dalla testa strani pensieri, no? -

Draco sbuffò di nuovo.

- E poi se Harry balla con Rice... la bella Fata Turchina rimane senza accompagnatore, no? -

Draco scoppiò a ridere: - Ah, era questo il tuo obiettivo? -

Blaise sorrise al migliore amico rinfrancato da quel cambiamento di umore. Per fortuna, forse la scottatura stava cominciando a risanarsi...

 

 

 

*

 

 

 

Il viso di Pansy era concentrato come mai prima di allora, in tutti quegli anni Ron non aveva mai scorto quella particolare espressione sul viso della ex Serpeverde, mai. E vabbè che non ci era mai andato così vicino nè le aveva dato possibilità di mostrargli quel lato del suo carattere testardo e orgoglioso, come si pretendeva da ogni Serpeverde che si rispetta.

Ora la piega della fronte di Pansy era severa, concentrata, le sopracciglia curate erano aggrottate, gli occhi color petrolio erano così intenti a fissarlo con sguardo di sfida e vittoria assieme che Ron, in un'altra situazione, avrebbe trovato estremamente divertente. Ma non c'era niente di divertente in una ragazza che lo fissava così.

Stavano ballando e Ron non aveva mai ballato prima in tutta la sua vita, rigido come se avesse ingoiato un manico di scopa era stato condotto da Pansy nella pista da ballo, si muoveva con la leggiadria di un automa senza le giunture oliate e certamente la povera Pansy soffriva di tutta questa situazione.

Intanto era una Serpeverde, ok, era una EX serpeverde, ma nel profondo del suo cuore batteva ancora la vena purosangue dell'orgoglio e dell'altezzosità, aveva stretto le labbra quando aveva notato gli sguardi che li avevano seguiti mentre si apprestavano a ballare, Pansy doveva dimostrare una cosa importante: doveva dimostrare di avere fatto la cosa giusta e che la sua scelta era stata corretta e l'aveva resa più libera e felice.

Ron non aveva mai capito che cosa significasse il gesto di Silente di aprire Hogwarts a tutte quelle scuole straniere, non aveva capito come mai Pansy avesse deciso all'ultimo minuto di non indossare la maschera... il ballo non era solo un motivo per 'legare' tra stranieri, era anche un modo per dimostrare che non solo i 'Rinnegati' non erano più considerati tali ma che erano parte integrante della scuola, della guerra, che erano fieri e convinti della propria scelta e che sopratutto non se ne pentivano.

La guerra che si stava combattendo, era anche tra di loro, gli adolescenti, i guerrieri del domani. E una guerra non si doveva combattere solo con incantesimi e sotterfugi ma doveva essere anche una guerra psicologica. Non inteso come soggiogare o dominare l'altro ma per convincerlo a cambiare spontaneamente fazione.

Ora Pansy mostrava il suo volto affilato a tutti, alzava il mento con orgoglio, non abbassava lo sguardo, ballava con scioltezza e nonchalance, fingendo che tutto stesse andando bene, ignorando tutte le volte che Ron le pestava un piede e si profondeva in scuse affrettate.

In quella calca poi era difficile ignorarsi e non ignorarsi, dietro quelle maschere era difficile distinguere di chi gli sguardi fossero truci o curiosi, era difficile riconoscere alleati e nemici... una situazione perfetta anche per sabotare quel momento. Una gomitata violenta e anonima giunse alle spalle di Ron, il ragazzo si voltò per vedere chi fosse ma Pansy lo costrinse con lo sguardo a fare finta di niente.

Poi un piede si sporse per far inciampare Pansy ma Ron, questa volta pronto all'evenienza cambiò i passi  e non permise alla ragazza di fare una figuraccia.

 

Se Pansy poteva avere quel coraggio, Ron non si sarebbe tirato indietro.

 

No, la guerra la stava combattendo anche lui.

Strinse i denti e abbassò lo sguardo.

 

Per un attimo, Pansy rimase interdetta, ma poi, seguì lo sguardo di Ron e lo vide guardare intensamente i suoi piedi. Si stava vergognando di lei?

 

- Possiamo anche tornarcene a sedere - ribattè acida e delusa.

Ma negli occhi di Ron, quando questi sollevò il viso, non c'era la minima vergogna o il minimo rimpianto, c'era la solita, ennesima, confusione.

- Eh? - poi scosse freneticamente la testa - No, no... proprio adesso che sto memorizzando i passi? -

 

Fu la volta di Pansy di abbassare lo sguardo, ma solo per nascondere il gran sorriso che aveva curvato le sue labbra.

'Grazie...' sillabò con le labbra.

 

 

 

 

*

 

 

 

 

- C'ero prima io -

- Questo lo dici tu -

- Non lo dico SOLO io, lo dice anche Nos, vero Nos? -

- Sta contemplando l'infinito nelle stelle, non vedi? -

- Contemplando l'infinito nelle stelle? Digli di trovarsi un hobby! -

- Dea! Ma devi sempre essere così cinico, Phineas? -

- Oh, scusa se non solo uno sciocco idealista come te, Emilia la Pazza! -

- Ha parlato Mr Simpatia Dei Suoi Tempi e Oltre! -

Phineas assunse la solita aria computa e vagamente minacciosa: - Che vuoi che m'importi essere simpatico o meno? -

Emilia sospirò rassegnata: - Niente, suppongo. Vecchio insopportabile borioso eri, e sei rimasto. Il pittore ha ritratto con sorprendente acutezza il tuo delizioso carattere... -

- Mi chiedo perchè abbia ritratto te... perchè mi deve torturare con la tua inopportuna presenza? - Phineas diede un tono particolarmente enfatico a quel suo tono spicciolo di drammaticità e teatralità che fece irritare Emilia.

- Perchè dovevi PROPRIO scegliere questo ritratto per spiare gli studenti? Santo Cielo, non vorrai spaventarli o dare di Hogwarts un'immagine sbagliata! -

Il quadro in questione era uno dei tanti che erano affissi in una delle pareti della Sala Grande rinnovata, ogni quadro aveva una nicchia personale, tra di loro c'erano solo maghi e streghe famosissimi, di tutte le nazioni chiamate in causa dal ballo: Merlino e Morgana a rappresentare l'Inghilterra (erano assieme nel più grande quadro, occupavano la nicchia centrale e stavano sorridendo a tutti gli studenti, scambiandosi qualche osservazione ogni tanto), Rasputin a rappresentare la Russia (era rappresentato in un luogo in disparte del quadro, intento a scribacchiare nelle sue pergamene che riempivano completamente la scrivania, il pavimento e il resto del quadro), Giovanni Balsamo Cagliostro a rappresentanza dell'Italia (nel suo laboratorio, si sporgeva continuamente dal quadro chiedendo se qualcuno volesse un elisir di lunga vita o un infuso petecchiale di cui si ignoravano le origini, gli effetti e quant'altro), Diego Velázquez a rappresentare la Spagna (con le dita impiastricciate e lo sguardo critico di fronte alla sua tela), Friedrich Nietzsche per la Germania (che guardava il paesaggio desolato attorno a lui con sguardo pensieroso)  e infine Nostradamus a rappresentare la Francia (dipinto nell'atto di contemplare le stelle per capire le implicazioni del loro movimento con la fine del mondo), ovvero il quadro dell' 'amico Nos' che ospitava i due presidi di Hogwarts.

I presidi si erano lamentati con Silente del fatto che non potevano partecipare al ballo per osservare i nuovi arrivi e spettegolare di quelli vecchi, ma Silente aveva disposto per maghi e streghe che rappresentassero i vari paesi europei, per non mancare di rispetto nessuno però aveva invitato un preside a rappresentarli, la scelta era caduta su Dilys, una delle presidi più famose, e occupava una nicchietta all'ingresso.

- Non hai portato la tua patetica sfera di cristallo? - Phineas punzecchiò Emilia con voce annoiata.

- Non si va ad un ballo con una sfera di... Phineas! Ti paiono domande da fare? -

Phineas ghignò di soddisfazione poi chiese, in tono fintamente curioso: - Vedi da qualche parte il tuo amato Cavaliere dei Rampicanti? - come al solito esibì un'espressione scocciata ma nel contempo soddisfatta per aver tirato nella conversazione Harry Potter e averlo associato con una metafora botanica.

Emilia gli scoccò un'occhiata di puro disprezzo: - Cavaliere dei Rampicanti! - esclamò irata.

- Sarà cavaliere di qualcosa, a parte dei Rinnegati, no? -

- Phineas! -

 

 

 

*

 

 

 

- Herrmioni... vuoi ballare comme? -

Hermione sorrise, tendendogli la mano e allontanandosi dal tavolo delle autorità per andare a raggiungere il resto dei ballerini nella pista, sorrideva ancora quando permise a Viktor di mettere una mano sul suo fianco, sorrideva ancora quando cominciarono a ballare. Continuò a sorridere anche quando Viktor prese a parlare con il suo marcato accento bulgaro delle sue ultime partite e della stagione del Quidditch che lo attendeva il nuovo anno.

Con lei Viktor era sempre stato molto aperto, aveva sempre parlato di tutto con entusiasmo strano, un emozione che contrastava con l'impressione che dava sempre Viktor ogni volta che qualcuno lo vedeva: scontroso, portento nel Quidditch sì, ma poco adatto ad una vita sulla terraferma.

Hermione ricordava che questo aspetto l'aveva sempre intenerita, era come se con lei il chiuso cercatore tornasse ad essere un adolescente radioso. L'aveva sempre resa un po' strana questo pensiero.

Con lui aveva mantenuto da sempre una fitta corrispondenza, un ottimo rapporto prima come sua ragazza ufficiosa poi come amica, e ora... ora che volteggiava tra le sue braccia non sapeva che pensare.

 

Non capiva che cosa le prendesse al pensiero di Millicent.

 

Insomma, era una ragazza!

Non si poteva pensare ad una ragazza con... con...

 

Hermione non riusciva nemmeno a finire la frase, era troppo strana questa situazione. Era abituata ad avere tutto sotto controllo, ad essere padrona della situazione, a ragione con metodo deduttivo, con la sua impeccabile razionalità, non era portata a pensare in termini... così.

Senza nemmeno volerlo, lanciò un'occhiata al di sopra della spalla di Viktor, alla ricerca del tavolo che prima aveva visto occupato dai suoi amici, solo quando cercò per la terza volta la vide.

Millicent era seduta sola nel grande tavolo circolare.

Hermione sentì una stretta al cuore nel vedere l'espressione della ragazza così arcigna e così... sola.

 

Dov 'era Pansy, la sua migliore amica?

 

Hermione la vide ballare con... Ron, sì, proprio con Ron, erano in silenzio, le loro labbra non si muovevano, lei era intenta nel non sorridere troppo apertamente o nel non sorridere quando lo sguardo di Ron si alzava dai loro piedi al suo viso, lui era intento a non combinare qualche gaffe e a controllare che qualcuno non facesse dispetti alla sua dama.

 

Hermione quasi sorrise a quella scena...

 

Ron era proprio cambiato.

Oh sì, erano passati i tempi nei quali lei non faceva altro che rimproverare i suoi due migliori amici del loro poco tatto: era passato il tempo di Harry insicuro per la sua relazione con Cho, così insicuro da non capire bene come muoversi o cosa fare, era passato il tempo di Ron geloso dell'amicizia tra Hermione e Viktor.

Ora i suoi due migliori amici erano maturati e anche se Harry era il più evidente di tutti, anche Ron non scherzava. Anche solo il fatto che avesse cominciato ad andare d'accordo con Draco gli faceva guadagnare punti.

 

E ora con Pansy...

 

Hermione non si trattenne dal fare un gesto di incoraggiamento a Ron quando questi incontrò per caso il suo sguardo.

Vide ballare anche Dean e Daphne, parlavano sommessamente, persi nel loro piccolo mondo, ignari della calca attorno a loro, si sorridevano, Daphne arrossiva, Dean sembrava incespicare con le parole.

Seamus girovagava per tutti i tavoli possibili e importunare le francesi, a ridere con gli spagnoli, a far baldoria con gli italiani... Neville ogni tanto lo seguiva, ogni tanto si guardava un po' in giro poi, quando Blaise e Draco entrarono di nuovo in sala, Neville si accomiatò da Seamus e tornò da Millicent, con un'espressione molto triste.

Blaise e Draco erano uno l'antitesi dell'altro: i ghigni sui loro volti erano identici solo che Draco aveva l'aria di fare tutto forzatamente mentre Blaise era entusiasmato, si vedeva chiaramente, faceva saettare gli occhi neri qua e là alla ricerca di qualcuno di introvabile.

In un angolino Ginny e Zacharias parlavano tra di loro, lei era turbata, lui aveva la sua solita espressione arrogante, sembravano aver litigato e qualche minuto dopo Zacharias trascinava la ragazza fuori per chissà quale motivo, per chissà dove.

Mancavano all'appello Harry e Rice, e anche la misteriosa Fata Turchina.

Non li aveva visti allontanarsi, chissà che fine avevano fatto.

 

 

 

*

 

 

 

- Di me e di chi? - domandò con voce spezzata Harry.

- Fatti gli affari tuoi - ribattè scontroso Tom. Ecco, lo sapeva, quel maledetto cigno spelacchiato stava per partire alla carica con qualche illazione, lui si sarebbe arrabbiato, avrebbe fatto inconsapevolmente il suo gioco, Harry l'avrebbe spalleggiata, poi si sarebbe imbarazzato, e alla fine tutti e due sarebbero divenuti marionette nelle mani di Altair, che, guarda caso, aveva previsto tutte le loro reazioni.

Maledetta.

Ma Altair sorrise, divertita, trionfante, come se avesse ottenuto una caramella insperata e allo tempo non voluta: - Egocentrico come sempre, Tom. Ci tieni così tanto ad essere argomento di conversazione perenne? Oppure... intendi dire che voi due dovreste chiarire qualcosa? -

Ecco, come al solito Altair lo aveva fregato. Voleva parlare di lui e Harry, Tom  ne era certo, ma appena lui aveva pronunciato quella frase Altair aveva cambiato improvvisamente argomento, facendolo finire dalla parte del torto.

- Parlavo di Harry e del nexus -

Harry sobbalzò come gli fosse stato scagliato contro un anatema: - Come... come lo sai? Non te lo avevo scritto! Non ti avevo detto niente! - e quanto avrebbe voluto dirglielo invece! Ma la posta poteva essere controllata da tutti.

- Ho le mie fonti - rispose enigmaticamente Altair, lisciandosi una pieghetta della gonna e lanciando ai due un'occhiata da sotto in su, la sua tipica occhiata da 'Mi conoscete. So tutto quello che mi deve interessare sapere'.

- Ci stai spiando? - domandò irritato Tom.

- Non perdo il mio tempo in questo passatempo noioso! - la ragazza fece un gesto con la mano.

- E allora come lo sai? -

Altair battè il polpastrello dell'indice contro le labbra socchiuse, come se stesse pensando intensamente a dove avesse sentito parlare di Harry e del nexus, ma era ovviamente tutta scena, l'indice rimase sulle sue labbra ma Altair guardò fisso Harry che lasciò perdere la sua curiosità e le spiegò: - Si chiama Nix... Nixie -

- Nix... - ripetè pensierosamente Altair. Per un attimo la sua espressione fu remota, persa in un oscuro e lontano antro dei suoi pensieri, Harry la conosceva così, pensierosa e taciturna, immersa in pensieri ai quali era impedito l'accesso a Harry e a tutte le persone che aveva intorno.

Poi Altair si alzò in piedi in uno svolazzo di gonne, si rimise la mascherina: - Voi due dovete chiarire quello che sentite l'uno per l'altro o un giorno rimpiangerete di non averlo fatto. E' evidente che voi due non siete indifferenti l'uno all'altro, chiunque, vedendovi da fuori, lo capirebbe. Ti credevo più intelligente Tom, o forse, ti avevo sopravalutato. E Harry... per una volta che non ti lasci condurre dai sentimenti ecco che cosa succede... la vicinanza con Riddle ti ha reso così? - Altair sorrise - Chiaritevi, ne avete proprio bisogno - e li lasciò lì, così, tornando dentro, senza voltarsi indietro nemmeno una volta.

 

 

 

*

 

 

Non è che odiasse le feste, si ripeteva, solo che erano noiose. A lui non piaceva ballare, lo odiava, non gli piaceva questa solluccherosa atmosfera di festa e falsa felicità.

Era Natale (oh my, siamo ANCORA a Natale? Ma che disastro sono?!? -.- ndMiss) e secondo la logica comune tutti dovevano dimostrarsi felici, buoni e generosi, solo per un giorno, poi potevano tornare a malignare, invidiare, odiare e uccidere come più loro aggradava.

Cercò di consolarsi pensando che bè, sì, quella era la logica comune ma comunque ormai nessuno ci prestava troppa attenzione, che cosa si pretendeva. L’ipocrisia era andata a nozze con quelle maschere che nascondevano il volto di tale persona alla perfezione, bella, festa mascherata.

Philius sorseggiò distrattamente il suo cherrywhiskey, guardandosi attorno con aria estremamente distratta, Hagrid era in pista con Madame Maxime, Piton si era dileguato, Vitius era un po’ alticcio e il resto del corpo insegnanti si stava confrontando con i docenti stranieri, compresa la McGranitt che aveva trovato nella vicepreside spagnola una degna compare, così Philius era rimasto pressoché isolato a bere il suo whisky annoiato da festoni e luci.

- Non trova anche lei che tutta questa atmosfera festosa sia importuna? -

Philius sollevò il capo e si vide accanto, in piedi a osservare con occhio critico la pista da ballo, il giovane preside italiano Luigi con casacca e fioretto infilato in cintura. Questi abbassò lo sguardo verso il professore inglese, facendogli un mezzo sorrisino: - Posso sedermi? –

- Prego – Philius gli fece segno di mettersi comodo. Poi, quando il preside fu seduto al suo fianco, una mano che reggeva il mento, Philius lo guardò: c’era qualcosa di strano in lui, qualcosa di stranamente impalpabile.

Aveva già avvertito quella sensazione, anche se non ne aveva ben localizzata la fonte.

Era una strana forma di potere, Philius lo sapeva bene, lui conosceva bene i diversi tipi di magia, un potere strano, raro come una Rosa del Bengala, energico come lo scalpiccio di un cavallo bianco lanciato al galoppo in mezzo al deserto, impetuoso come l’onda oceanica che si scagliava come una bocca sopra gli scogli bianco latte delle coste.

 

Che cos’era?

Cos’era?

Cos’era?

 

Per un istante Philius sentì un nodo.

Un piccolo, picciolissimo nodo.

 

Lo sentì dentro.

 

Come se qualcosa gli stesse in qualche maniera 'tarpando le ali', bloccando momentaneamente il suo potere, tempo qualche secondo, e poi tutto tornò come prima, come se niente fosse successo. Philius non mostrò esternamente di essere sconvolto, benchè si sentisse seriamente sottosopra per quella sensazione breve ma allo stesso tempo lancinante, ma rimase immobile e impassibile, cercando di capire cosa fare e che cosa fosse quella sensazione strana che era venuta con la stessa velocità con cui se n'era andata.

Normalmente nessuno si accorgeva delle 'ispezioni' mentali di Philius se non qualche persona

 

Era colpa dell’italiano? O dell’altro possessore di quel tipo di magia?

 

Facendo un rapido bilancio mentale c’erano veramente poche persone che avrebbero potuto fregiarsi del merito di possedere una tale magia: non solo era rara ma anche proibita, per prima cosa dal bon ton magico in secondo luogo da una propria concezione dell’educazione. Philius non credeva a questi sbarramenti morali, per lui la moralità non era qualcosa da sventolare ai quattro venti ma semplicemente un capitolo chiuso e in disuso, sempre parlando per esperienza personale.

Ad ogni modo quel tipo particolare di magia era qualcosa che rasentava la magia oscura, forse nemmeno il possessore ne era pienamente a conoscenza, forse la usava solo per mero interesse e divertimento personale, per sentirsi un passo avanti a chi gli stava di fronte o semplicemente perché era bello vedere annaspare l’interlocutore, confuso come se si trovasse in acque estremamente perigliose con un pesce cane.

Luigi aveva una strana aura, era l’aura della sicurezza, della determinazione e del coraggio, Philius la poteva vedere nei suoi occhi o nel suo portamento, non era difficile capire come mai questi era preside di una delle scuole più antiche del mondo magico.

 

Però quel piccolo nodo angustiava il wnellter.

 

Una cosa che odiava era essere impreparato, per questo decise che la sfida che si era auto-lanciato sarebbe stata divertente da portare avanti, con le unghie e con i denti. Un piacevole diversivo visto che le sue ‘cavie’ da esperimento si erano volatilizzate per farsi un po’ i fatti loro.

A quel punto Philius sorrise a Luigi, accattivante, un sorriso pieno di mistero, leggermente venato da una punta di malizia inespressa, come un lieve sibilo dalla gola di una sirena che si apprestava ad incantare l’inerte marinaio con il suo dolce canto incantatore e ingannevole: - Cosa intende per ‘atmosfera poco piacevole’? –

Luigi sorrise in risposta, cordiale: - Oh, sa bene che cosa intendo. Ma la prego, mi chiami Luigi e mi dia del tu –

- Come vuoi, Luigi. Io sono Philius Prestorn, professore di Difesa contro le arti oscure qui a Hogwarts -

- Mi stai snocciolando il tuo curriculum? – lo schernì Luigi divertito.

- Se volessi davvero farlo non mi limiterei a fregiarmi solo del titolo di professore – rispose accortamente Philius, tornando a guardare i ballerini nella pista danzare senza pensieri.

Luigi si voltò finalmente verso di lui, scrutandolo con i suoi occhi castani venati, per la prima volta, di uno spettro di diffidenza: con quelle parole che cosa avrebbe voluto dire Prestorn? Si stava ponendo come suo nemico, lo stava studiando, controllando le sue reazioni. Per una volta, Luigi si sentì come se avesse di fronte un avversario del suo calibro, era una sensazione strana, che aveva provato poche, pochissime volte prima.

Sentì un intenso profumo di rose invadergli le narici e per un secondo perse la cognizione della musica che si diffondeva nella Sala Grande Inglese. Interessante questo Prestorn.

Era un wnellter a quanto aveva sentito per i corridoi di Hogwarts… un wnellter…

 

Mah, lui qualche dubbio lo aveva.

 

- In Italia feste di questo genere non se ne fanno molto spesso – disse in tono colloquiale – Le relazioni tra le scuole sono come sempre di competizione, fortuna che in questa guerra siamo tutti dalla stessa parte e abbiamo Silente come capo! – ridacchiò leggermente – Karl è sempre stato un po’ sulle sue in questi ultimi anni, non che fosse mai stato particolarmente espansivo ma era piuttosto scettico. Dopotutto, la sua famiglia era stata molto vicina a Tu-sai-chi, ai tempi della prima guerra – si chiese vagamente come mai gli stesse rivelando quelle informazioni senza che l’altro glielo avesse chiesto e notò con una punta di dispiacere che non poteva impedirsi di parlare con l’altro, come se si conoscessero da un tempo indefinito.

 

Era il profumo di rose che gli annebbiava i sensi?

 

Chi lo sa…

 

Forse era il suo desiderio di conoscere e parlare con le persone: Luigi era sempre stata molto aperto, aveva un ottimo rapporto con gli alunni e quando poteva trascorreva il suo tempo tra i suoi studenti, in qualche lezione o a parlare tranquillamente con loro come se fossero vecchi amici, aveva una memoria fotografica e conosceva bene tutti i suoi studenti, a lui non piacevano molto i misteri, preferiva conoscere le soluzioni.

Nella guerra contro Voldemort era sempre stato una specie di ‘vassallo’ di Silente, un inviato speciale del preside inglese, amava la libertà e amava la sua scuola di cui era preside da soli sette anni, la prospettiva inaugurata da Silente di una collaborazione tra scuole di magia l’aveva accolta con entusiasmo.

Il solo che lo superava in entusiasmo era Cristobal, era amico da sempre di Silente, ed era di poco più giovane dell’inglese, aveva un impeto da adolescente, era un po’ svanito, per questo la sua vicepreside Rosita lo seguiva come un ombra dappertutto, ma fondamentalmente era un mago allegro, pieno di voglia di divertirsi, tutto il contrario di Karl, che da quando era stato nominato preside di Durmstrang si era ritirato nella sua scuola a fare chissà che cosa, additando i sospetti di Luigi.

Ivanova era un’altra incognita, Bogengang era sempre stata un po’ una leggenda, era lontana, lontanissima, sia geograficamente sia mentalmente, troppe diversità dividevano la scuola russa da quelle dell’ovest Europa: pareva che il gelo del clima avesse intaccato anche i rapporti tra Bogengang e le altre scuole.

Si era sempre disinteressata della situazione, Ivanova, sempre, preferiva rimanere con la sua scuola fuori dai giochi politici internazionali: chissà che cosa tramava anche lei…


Luigi chiuse gli occhi per un decimo di secondo prima di riaprirli subito, il profumo di rose era sparito e questa volta fu Philius a sbattere più volte le palpebre, frastornato. Che cos’era successo?

 

Poi sorrise leggermente: - Anche tu nascondi qualcosa, vero? – domandò con una punta di ironia.

- Ognuno ha i suoi piccoli segreti – rispose con tranquillità.

Rimasero così, silenziosi, a sentire le note della musica scivolare attorno a loro senza esserne tuttavia toccati, rimasero indifferenti all’ondata di allegria che aveva investito tutta la sala Grande, rimasero fermi, immobili, con un piccolo sorriso dipinto sulle loro bocche.

 

 

FINE QUARANTAQUATTREESIMO CAPITOLO

CONTINUA…

Mistress Lay

 

 

*

 

 

Notes: Perdonate il mio ritardo e lo schifo di capitolo che è uscito fuori. Non ho avuto il tempo di rileggerlo per correggere eventuali errori ma stasera, se riesco oggi, o al massimo domani, correggerò il capitolo.

Ehm… c’è ancora qualcuno in lettura o avete abbandonato questa fic? Ç.ç

(vedete note iniziali)

 

Grazie a tutti coloro che leggono e che recensiscono! Siete un miracolo! *//*

 

Mimi88, haley, millie, manako, grazie! Bax bax!

 

Moony* (niente spoiler, Moony! >< Comunque hai ragione… chissà quanto altro ancora… XD eheheh)

 

ragazza interrotta, non dipende completamente da me, mi spiace, gli impegni scolastici si prendono il 98% del mio tempo… faccio del mio meglio… ç.ç Bax bax!

 

Kira, sempre tanta fiducia in me, eh, sis? O.o Il tuo mantra ormai ha frastornato il mio orecchio ma grazie, per tutto il tuo sostegno! ^^ Ehm, immagino CHI ti ricorda Altair… ma sono diverse, vero, non proprio molto ma un pochettino pochettino? ^^ Bax bax!

 

Ysal pax, sempre pronta a tirarmi su di morale, eh? Grazie, sei un vero e proprio tesoro! ^^ Sì, è sempre stata una persona mooolto perspicace, e poi, considerati i due soggetti, era difficile che questi se ne fossero accorti, non trovi? XD Bax bax!

 

Stè_Wormy, una frase che volevo mettere da così tanto tempo! *.* Ma dai, dici che Tom se ne sarà accorto alla fine? Bax bax!

 

James_Prongs, dieci capitoli solo? Come minimo trenta o giù di lì… ^^ no, dai, sto scherzando, non so nemmeno se questa fic sopravvivrà ai 30 capitoli! XD Jennifer… sì, è un nome pericoloso, ma a ragione, Altair non è un agnellino! XD E poi il suo vero nome… beh, per ora è un segreto, ma metto su (come al solito in tutte le fic) il mio solito banco delle scommesse! Fai un’offerta anche tu, prego? XD Bax bax!

 

Aryn Riddle, ooooh, che meraviglia rileggere di nuovo un tuo commento! *.* Non sai quanto mi manca la tua fic! Ç.ç Davvero ci saranno aspetti in comune con la tua fanfic? *me molto curiosa* Non vedo l’ra di leggere i tuoi nuovi capitoli… e poi, non ti preoccupare se non commenti ad ogni capitolo. Non è mica un obbligo! XD Bax bax!

 

_darklily_, a chi lo dici! *.* Poi io AMO Sirius, quindi è anche scontato che prima o poi l’avrei nominata di nuovo! XD Bax bax!

 

Nox, no, ma si accettano suggerimenti estemporanei! XD Bax bax!

 

Wichita Kid, su questo non c’è dubbio! XD Pensa a quando svelerò il suo VERO nome! XD *me pregusta la scena* Bax bax!

 

MORFEa, fidati, fidati… come avrai letto nelle note iniziali siamo VERAMENTE agli sgoccioli! *.* Comunque grazie, come sempre sei gentilissima! ^//^ La scena del XVII cap è anche una delle mie preferite, credo che mi sia sciolta mentre scrivevo! *.* (a parte il titolo orrendo! -.-) La stai rileggendo tutta? *.* Oh my, che onore! Bax bax!

 

Baby, tesoro mio, sono felicissima che questa fanfic ti piaccia a tal punto! *.* Ma non la chiamerei bravura… forse solo un pizzico di pazzia! Bax bax!

 

Nixy, grazie per l’augurio! XD Le stelle ritorneranno, ormai sono diventate un segno contraddistintivo di questa fic! ^^ Bax bax!

 

Chase, non ci avevo pensato, ma quando avevo postato più o meno c’era l’eclissi! XD le coincidenze! XD Purtroppo, nonostante io sia guarita dalla febbre, il mio proverbiale ritardo continua a perdurare! Ç.ç Ma il pro sarà postato presto, presto! XD Bax bax!

 

Alicesimone, non dirlo a me! XD E rispondo così alla tua recensione perché, punto primo sono felice di averti qui! *.* Punto secondo prima di scrivere questa fanfic la coppia Harry/Tom era lontana dai miei pensieri come l’intelligenza dal cervello della Umbridge… io per prima tifafo Harry/Draco qui, in questa fic! ^^ E ora guarda che succede… Bax bax!

 

HP Mary, ti ringrazio! ^///^ *me commossa* Bax bax!

 

Elanor, anche se non so quando leggerai questo capitolo… XD Sto cercando di finire in tempi brevi la mail che ti devo mandare con la ‘cronaca’ della mia gita! XD Eeheheh

Che carina l’immagine iniziale con cui hai cominciato la tua recensione! ^^ Soprattutto la parte Tom-Ginny! XD Oh… grazie Elly e grazie Sirius per avermi accudita con tanta dedizione… *me commossa* Grazie, sei sempre gentilissima! ^///^ Come, Tom geloso ANCHE di Altair? (è geloso di tutti, cosa credi! U.U ndElly) (ah già, dimenticavo… ndLay) Che cosa sente Harry, una domanda da un milione di sesterzi… (perché i sesterzi? NdElly) (perché sono più difficili da trovare! XD ndLay) (no comment… ndElly) C’è anche una specie di ‘tocco’ anche ne ‘La torre nera’? Davvero? Uhm… è un po’ diversa ma la spiegherò meglio andando avanti, quando svelerò anche qualche altro mistero… XD

Comunque è di fondamentale importanza perché non solo lo lega al nexus *momento di pausa per adorare il piccolo Nixie* ma sarà capitale ai fini della storia! XD Poi, detto così, in confidenza, non sapevo come chiamarlo, allora l’ho chiamato nel modo più sciocco e banale possibile! -.- Ci saranno comunque altri ‘stacchetti’ dove spiegherò come funzionano i diversi tipi di magia, un po’ com’è successo qui tra Philius e Luigi. È un argomento che mi affascina molto, studiare i diversi tipi di percezione magica. Non ha un gran senso, se ci si pensa, ma io non sono mai stata molto normale… °.°

Oh my! Elly! Che meraviglia per i miei occhi! *.* Libri venduti a peso??? (conoscendomi ne avrei preso al massimo due ma pesanti tre kg ciascuno… -.-) (incorreggibile ndNeurone)

Eh, l’interesse di Jen affinchè questi due si mettano finalmente assieme ha diverse sfaccettature, si vedranno in futuro! XD

No, no, ti rassicuro, il vero nome di Jen NON è JESSICA! O.o Mi ricorderebbe troppo Jessica Rabbit! XD (COOOOSA? NdTom_protettore_di_Harry_mode_on) Certo, hai ragione, Emilia ha bisogno del suo piccolo angolo personale, infatti cel’ho infilata qui in mezzo! XD Bax bax!

 

Metis, anche a me Altair piace mooolto di più! XD Per il suo passato temo che dovrai aspettare ancora un po’ ma ti assicuro che non ti risparmierò la sorpresa! XD (o almeno, ci spero! O.o) Bax bax!

 

Selene_90, grazie per la tua recensione, mi ha fatto veramente molto piacere! *///* Non posso credere che tu abbia letto tutte le mie fic e che ti siano piaciute tutte! *me commossa all’inverosimile* Spero davvero di non deludere le tue aspettative! ^^ (aggiornamento molto prossimo anche per PdT, non temere! XD) Mi dispiace di aver aggiornato così in ritardo ma ti ASSICURO che il prox capitolo arriverà in un batter d’occhio! ^^ Grazie ancora e continua a farmi sapere che cosa ne pensi! Bax bax!

 

kitsune uchiha, una fan anche tu di Naruto? ^^ Mi dispiace non aver aggiornato presto! Ç.ç Bax bax!

 

Potere ai Panda, *///* grazie per la tua recensione! *me commossa* Ormai mi sono convertita anche io all’adorazione per Tom Rice, che ci vuoi fare, la fic era nata con un’idea completamente diversa e finirà con un’idea completamente diversa come finale… XD E’ capitato a quasi tutti i lettori di pensare che Altair fosse un uomo, chi un vecchietto, chi un giovane uomo, chi un ragazzo, chi immaginava che fosse in realtà una ragazza? XD Le ragioni le spiegherò più avanti, quando comincerò a rivelare i misteri-punti saldi della fic! XD (non sembra, ma siamo ancora a metà! -.- sono un disastro! Ç.ç) Mi piace particolarmente anche a me la coppia Ron/Pansy, un’altra di quelle coppie che non so nemmeno io come sono uscite fuori dalle mie dita! XD In futuro avranno anche più spazio.

RdS è predestinata ad essere la mia cavia in tutto: prima fic su HP, prima fic pubblicata, prima fic slash, prima fic Harry/Tom, prima in tutto… mi piace sperimentare tutto, e RdS, per me, è l’astro portante delle mie speranza! XD

Inoltre è perfetta per essere imbottita di misteri, suspence e quant’altro! XD Una delle mie fissazioni, che ci vuoi fare! XD

Non per spoilerare ma attenzione alla coppia Neville/Blaise, come pure su Philius (anche se non è una notivà… u.u) Non ti devi preoccupare: nonostante io l’aggiorni così di rado (ma come ho già avvertito il prox cap arriverà a breve… vedesi note iniziali) non l’abbandonerò mai, anche perché ha un certo valore affettivo per me! ç.ç

Sono una sentimentale, ultimamente… -.-

L’unico problema forse è il rischio che diventi una neverending… O.o

Quindi non preoccuparti! Grazie per la tua recensione e il tuo sostegno, spero ancora di risentirti e di sapere che cosa ne pensi! Bax bax! Scherzo... o forse no.... hehe... bacioni e Potere Ai Panda!^^

 

 

C’è… ancora qualcuno? Ç.ç

Fate sentire la vostra voce!

ML

  
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