- HARRY POTTER -
RAGGI DI SPERANZA
Titolo: Raggi di Speranza (cap. XX, part
IV)
Autore: Mistress Lay
Categoria: Azione, Drammatico, Romantico
Sottocategoria: Slash, R
Personaggi: Harry Potter, Tom Riddle,
Draco Malfoy, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent
Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi Personaggi, un po'
tutti...
Pairing: ... ormai perfettamente
intuibili, o almeno, alcuni… ^^
Disclaimer: tutti i personaggi
appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori dalla
mia fantasia malata.. ^__^'''
Le solite due parole prima di iniziare (che tanto la
maggior parte di voi salta in piè pari ogni volta… sigh…):
Era mezzo pronto fin da prima che partissi per la gita ma
davvero riprenderlo in mano è stato un mezzo trauma… x.x
Mi scuso per non averlo postato prima e anche per la sua
brevità (perché è breve, lo so) tutto questo è colpa del taglio che ho voluto
dargli, spezzando a metà il capitolo, in modo da spezzare in qualche maniera
anche l’atmosfera che si era venuta a creare in favore di un BEL capitolo
(tutte speranze vane, lo so XD) la prossima volta.
La data di postaggio del prossimo, con tutta probabilità,
sarà l’8 aprile, per una ragione particolare tutta mia! XD Lo so che è
il giorno di pasqua e molto probabilmente nessuno lo vorrà leggere ma, bè, è
una data speciale: corona la mia entrata in questo sito! *.*
Ultimamente mi sento molto sentimentale, che ci volete
fare… u.u Rassegnatevi e approfittatene! ^^
Comunque, dal momento che devo farmi perdonare mooolte
cose, vi anticipo che nel prox sarà il capitolo delle dichiarazioni! XD
E comunque… lo dico adesso per vedere chi LEGGE le mie
note… XD
Vedremo!
Pl: un capitolo di passaggio, festeggiamo il ritorno dei
titoli botanici. Ammetto di avere qualche difficoltà ad inventarmene di nuovi
adesso… XD Il ‘ramo illeso’ del titolo è riferito al rapporto del Trio
(Altair-Harry-Tom) e al fatto che, nonostante tutto, non erano cambiati.
Nemmeno il loro rapporto.
..°*°...
CAPITOLO QUARANTAQUATTREESIMO
RAMO ILLESO
..°*°..
Avrebbe voluto poter dire che lui e Tom Riddle andarono
d'accordo fin dai primi giorni della loro 'convivenza' ma non fu affatto così:
il primo periodo fu una specie di lotta di sopravvivenza, una continua, perenne
e dura lotta per la supremazia di uno sull'altro. Tom si sforzò di insegnare
qualcosa a Potter, ma più che insegnargli si risolse nel cogliere i suoi
limiti, Harry invece si sforzò di stringere i denti e non farsi mai mettere al
tappeto. Non ci riusciva sempre ma era comunque un passo avanti.
Poco a poco poi le cose cominciarono a stabilizzarsi,
nessuno sopportava l'altro ma nessuno lo avrebbe ammesso, non per dare ragione
al loro ostinato amor proprio: erano stati messi assieme dalla sfida, non
avrebbe lasciato l'osso tanto facilmente. Per niente al mondo. Poi qualcosa si
smosse e cominciarono a parlarsi civilmente, cominciarono a osservare l'altro
di sottecchi, pensando a quanto fosse una manna non essere solo in
quell'immenso mondo.
Cominciarono a viaggiare, prima era solo un continuo
inutile girotondo, uscirono dall'Irlanda, si resero conto che tutto attorno a
loro c'era un mondo non da conquistare o salvare ma da scoprire. La naturale
curiosità che li aveva sempre accomunati li spinse uno verso l'altro e Tom
cominciò ad ammorbidirsi, permettendo a Harry di conoscerlo un po' più a fondo,
di poter trarre da lui insegnamenti irripetibili, incantesimi che non avrebbero
mai bagnato le labbra di Silente. Inizialmente Tom non si rese conto del suo
'cambiamento', lo apprese insieme, tutto in una volta, quando Harry stava
piangendo rannicchiato nel suo letto nella camera che dividevano, nascondendo
il volto nel cuscino, cercando di non farsi sentire, piangendo per la mancanza
e il senso di colpa nei riguardi del padrino, della nostalgia degli amici e
della sua debolezza.
Quando se ne rese conto ormai era troppo tardi per dire
'No, grazie, Altair. Tieniti il marmocchio e non seccarmi', ormai a quel
'marmocchio' che aveva pressappoco la sua età era diventato un compagno di
viaggio che rendeva tutto più interessante, meno monotono, più vivo, vivace,
divertente.
Non soltanto prese sotto la sua ala protettiva il
'marmocchio', ma cominciò a insegnargli qualcosa di utile, qualcosa di
speciale, che solo lui conosceva, non gli disse mai 'Ti insegno qualcosa di
speciale' o 'Ti voglio insegnare qualcosa', quando si trovavano assieme da
soli, Tom faceva qualche incantesimo, gli occhi di Potter lo fissavano curiosi,
ansiosi, e aspettava che l'altro cogliesse l'essenza dell'incanto e operasse la
sua magia.
C'era una sottile linea che sembrava tenerli assieme,
qualcosa di invisibile eppure molto resistente.
Nessuno parlava mai di sè, Harry non accennò mai ai suoi
amici o al motivo di litigio con Silente, Tom non parlò mai della sua vita o
del motivo per il quale non si era unito a Voldemort: rimasero nel silenzio
immenso dei loro sguardi, della presenza reciproca, dell'immobile sentir
vivere.
Giorno dopo giorno impararono che non c'era bisogno di
grandi discorsi o grandi confessioni, c'era bisogno solo della giusta dose di
fiducia e sincerità dei piccoli momenti, c'era bisogno della quotidianità,
della quiete dello stare in silenzio a guardarsi intorno.
Oppure delle mezze parole, dei piccoli sotterfugi della
mente.
E fu capitale il regalo di Harry.
Inizialmente fu solo un motivo di irritazione per Tom. Ma,
sentendosi come 'inferiore', regalò ad Harry qualcosa di più grande, di più
profondo.
Gli regalò la sua amicizia, quel speciale posto nel suo
cuore adibito completamente e interamente a Harry, quel posticino che cresceva
e cresceva man mano che passava il tempo, che ora aveva intaccato il suo cuore
come il verme di una mela marcia.
E ora Harry era completamente la mela. Cioè il suo cuore.
Non esisteva più il tempo nel quale Tom gli aveva chiesto
quale magia gli avesse operato per indurlo ad aiutarlo e salvarlo. Altair si
divertiva a dire che doveva essere stato il Caso, Harry pensava fosse un
residuo della sua anima umana, Tom... Tom pensava fosse semplicemente stato
istinto. Non c'era mai stata una ragione particolare perchè l'istinto agisse.
Era istinto, era l'impulso del momento, era incontrollabile.
E ormai il ghiaccio si era frantumato tra di loro. Era
accaduto a Parigi.
E da quel giorno poco a poco era cambiato tutto: che sapore
aveva ora passeggiare in silenzio con lui per le strade di Venezia e sorridersi
da dietro le loro vistose maschere! Che sensazioni stavano cominciando ad
agitarsi nel suo cuore mentre Harry si incantava a vedere le scope da corsa al
Quidditch Museum di New York a pochi passi da Central Park! Che effetto faceva
ora dormire con lui in quelle piccole stanzette in montagna tra la natura
brulla e incontrollabile!
Che cos'era la sensazione quando le loro mani si erano
sfiorate inavvertitamente mentre erano sul battello? C'era un sole picchiante e
nemmeno un filo d'aria, però il panorama era mozzafiato e mentre Harry si
sporgeva dal parapetto aveva scontrato Tom e si erano sfiorati. Però il caldo
era scomparso per un secondo brevissimo e il panorama era diventato solo un
fatto esteriore.
Che cos'era l'emozione a mala pena trattenuta quando Harry
si era appoggiato a lui di fronte al grande dio di giada? Tutto aveva perso la
sua monumentale importanza, persino la ressa di fedeli.
Con lui accanto aveva girato il mondo per curiosare,
scoprire, conoscere, fuggire, nascondersi, imparare. Erano tanti i misteri del
mondo, ripeteva sempre Altair, e valeva sempre la pena di scoprirli, un passo
alla volta, toccarli con mano. Ma era anche bello lasciarli come intatti
segreti.
Harry e Tom erano viaggiavano per fuggire,
fondamentalmente, eppure avevano imparato più che sette anni a scuola. C'era la
mano invisibile dell'alchimia su loro e non avevano mai capito fino in fondo
che cosa fosse e quale fosse la sua reale portata.
- La smettete di fissarvi? -
La voce di Altair li riscosse dai loro pensieri, la ragazza
accavallò le gambe, lisciandosi distrattamente la gonna azzurra, in questa
maniera scoprì le decoltè blu, ruotò il piede come se fosse annoiata. Forse lo
era davvero, a fissare quei due che si guardavano così intensamente, persi nei
loro ricordi, a ridondare tempi più semplici.
Harry arrossì leggermente, strusciò la suola contro il
terreno, sopra la neve soffice.
Altair si tolse la mascherina, lanciando un'occhiata di
sbieco a Tom: - Non è difficile come sembra -
- Di che parli? - domandò impaziente Tom. Non gli piaceva
l'espressione sul viso di Altair perchè era evidente che stava per intavolare
una conversazione che non gli sarebbe piaciuta, e non gli andava tanto giù il
fatto che Harry fosse così... esaltato.
Era felice che Harry fosse così di buonumore, certo, ma per
un semplice, egoistico desiderio personale avrebbe tanto voluto che Harry fosse
così allegro per lui.
- Già, di che parli? - domandò curioso Harry.
Altair lo guardò per un istante con i suoi strani occhi,
come se cercasse di capire se stesse fingendo o facesse sul serio,
sfortunatamente, trovò sul viso di Harry la risposta alla seconda opzione.
Certo che questi due si erano propri trovati... ma come
diavolo facevano ad ignorare l'uno i sentimenti dell'altro?
Era EVIDENTE che c'era tra di loro un'alchimia strana,
qualcosa di più dell'amicizia, lo avrebbe capito anche uno che non li avesse
mai visti!
- Di te e lui -
*
- Draco? -
Draco si massaggiò un attimo il collo, girandosi verso
Blaise. Era nella sala dei trofei a pensare, certamente non era una stanza
aperta agli ospiti e comunque nessuno si sarebbe sognato di andare a passare la
sera di Natale lì.
Raccolse un ginocchio al petto, sapendo perfettamente che Blaise
si sarebbe seduto accanto a lui, chiedendo spiegazioni per il suo strano
comportamento.
Blaise si sedette accanto a lui, sul tappeto rosso,
sistemandosi il soprabito, lo guardò per un attimo e esordì: - Fa ancora male?
-
Draco scrollò le spalle, si era sbagliato per un punto,
Blaise non aveva bisogno di chiedergli perchè aveva lasciato la sala Grande, lo
conosceva bene, quindi non aveva bisogno di chiedere nulla: - Perchè sei qui?
Pensavo che la serata del Gran Ballo fosse l'evento di Hogwarts... -
- Nah, il migliore amico non vale una serata di
divertimento... - gli mollò una gomitata.
- Divertimento? Volevi invitarmi a ballare? - scherzò
Draco.
Blaise gli soffiò un bacio: - Sì, tesoro! -
Draco giocherellò con il suo calice di champagne che si era
portato dalla Sala Grande: - Lo so che sono un idiota. Ma che ci vuoi fare...
avevo riposto in lui tante speranze che... - Draco cercò di assumere
un'espressione canzonatoria - So di sbagliare -
- Non c'è giusto o sbagliato in una questione del genere -
ribattè Blaise - Quando sarà passato tutto davvero, allora e solo allora,
potrai dire che è tutto passato. Non farne una questione di orgoglio o
debolezza, non lo è. L'amore non scompare così, con uno schiocco di dita,
sarebbe troppo semplice. Draco, smettila di martoriarti per tutto questo, fai
fare al tempo il suo corso. So che è difficile, vedere Harry ogni giorno con
Rice... -
Draco gli rivolse un pallido sorriso, dimettendo la sua
aria canzonatoria: - Già... e dire che, teoricamente, è ancora libero -
- Non credo che manchi molto - Blaise gli diede una pacca
sulla spalla, dimenò un po' le gambe, nervosamente - Scusa... -
- Sei tu l'idiota, adesso - sospirò Draco - Credo che sia
meglio se finalmente si mettessero assieme e basta. Inoltre temo che Rice provi
l'insano desiderio di bruciare viva la Vane -
- Allora lo capisci benissimo - Blaise fece una smorfia -
provi la stessa cosa per la Piattol... Weasley -
- Uno dei lati positivi è che adesso è al ballo con Smith,
pessima scelta ovviamente, considerato quale bastardo insopportabile è, ma
almeno la farà desistere dal farmi cadere ai suoi piedi - ghignò leggermente -
Sai che si dice... sono simili, sono attratti -
Blaise rise mentre si alzava in piedi: - Senti, hai ancora
voglia di stare qui? E' una sala deprimente. Torniamo al ballo -
- No, grazie. Me ne sto un po' qui -
- Cretino, vieni al ballo, balla con una bella ragazza e
poi vattene a letto con una sbornia pazzesca - Blaise si chinò prendendogli il
braccio e strattonandolo per metterlo in piedi.
- Cos'è, il tuo programma per la serata? Lasciami un po'
qui - protestò Draco. Tornare a vedere Harry che sicuramente in quel momento
era con Rice? No, non credeva che avrebbe fatto bene al suo umore già sotto i
piedi.
- Scordatelo, andiamo - Draco sbuffò ma Blaise lo tenne
saldamente per il braccio.
- E se vedo... lui? -
- Lo saluti da lontano. Andiamo, Draco, domani lui se ne
andrà dai Weasley, non lo vedrai per due settimane, sopportalo qualche ora... e
poi, ti aiuterà a toglierti dalla testa strani pensieri, no? -
Draco sbuffò di nuovo.
- E poi se Harry balla con Rice... la bella Fata Turchina
rimane senza accompagnatore, no? -
Draco scoppiò a ridere: - Ah, era questo il tuo obiettivo?
-
Blaise sorrise al migliore amico rinfrancato da quel
cambiamento di umore. Per fortuna, forse la scottatura stava cominciando a
risanarsi...
*
Il viso di Pansy era concentrato come mai prima di allora,
in tutti quegli anni Ron non aveva mai scorto quella particolare espressione
sul viso della ex Serpeverde, mai. E vabbè che non ci era mai andato così
vicino nè le aveva dato possibilità di mostrargli quel lato del suo carattere
testardo e orgoglioso, come si pretendeva da ogni Serpeverde che si rispetta.
Ora la piega della fronte di Pansy era severa, concentrata,
le sopracciglia curate erano aggrottate, gli occhi color petrolio erano così
intenti a fissarlo con sguardo di sfida e vittoria assieme che Ron, in un'altra
situazione, avrebbe trovato estremamente divertente. Ma non c'era niente di
divertente in una ragazza che lo fissava così.
Stavano ballando e Ron non aveva mai ballato prima in tutta
la sua vita, rigido come se avesse ingoiato un manico di scopa era stato
condotto da Pansy nella pista da ballo, si muoveva con la leggiadria di un
automa senza le giunture oliate e certamente la povera Pansy soffriva di tutta
questa situazione.
Intanto era una Serpeverde, ok, era una EX serpeverde, ma
nel profondo del suo cuore batteva ancora la vena purosangue dell'orgoglio e
dell'altezzosità, aveva stretto le labbra quando aveva notato gli sguardi che
li avevano seguiti mentre si apprestavano a ballare, Pansy doveva dimostrare
una cosa importante: doveva dimostrare di avere fatto la cosa giusta e che la
sua scelta era stata corretta e l'aveva resa più libera e felice.
Ron non aveva mai capito che cosa significasse il gesto di
Silente di aprire Hogwarts a tutte quelle scuole straniere, non aveva capito
come mai Pansy avesse deciso all'ultimo minuto di non indossare la maschera...
il ballo non era solo un motivo per 'legare' tra stranieri, era anche un modo
per dimostrare che non solo i 'Rinnegati' non erano più considerati tali ma che
erano parte integrante della scuola, della guerra, che erano fieri e convinti
della propria scelta e che sopratutto non se ne pentivano.
La guerra che si stava combattendo, era anche tra di loro,
gli adolescenti, i guerrieri del domani. E una guerra non si doveva combattere
solo con incantesimi e sotterfugi ma doveva essere anche una guerra
psicologica. Non inteso come soggiogare o dominare l'altro ma per convincerlo a
cambiare spontaneamente fazione.
Ora Pansy mostrava il suo volto affilato a tutti, alzava il
mento con orgoglio, non abbassava lo sguardo, ballava con scioltezza e
nonchalance, fingendo che tutto stesse andando bene, ignorando tutte le volte
che Ron le pestava un piede e si profondeva in scuse affrettate.
In quella calca poi era difficile ignorarsi e non
ignorarsi, dietro quelle maschere era difficile distinguere di chi gli sguardi
fossero truci o curiosi, era difficile riconoscere alleati e nemici... una
situazione perfetta anche per sabotare quel momento. Una gomitata violenta e
anonima giunse alle spalle di Ron, il ragazzo si voltò per vedere chi fosse ma
Pansy lo costrinse con lo sguardo a fare finta di niente.
Poi un piede si sporse per far inciampare Pansy ma Ron,
questa volta pronto all'evenienza cambiò i passi e non permise alla ragazza di fare una figuraccia.
Se Pansy poteva avere quel coraggio, Ron non si sarebbe
tirato indietro.
No, la guerra la stava combattendo anche lui.
Strinse i denti e abbassò lo sguardo.
Per un attimo, Pansy rimase interdetta, ma poi, seguì lo
sguardo di Ron e lo vide guardare intensamente i suoi piedi. Si stava
vergognando di lei?
- Possiamo anche tornarcene a sedere - ribattè acida e
delusa.
Ma negli occhi di Ron, quando questi sollevò il viso, non
c'era la minima vergogna o il minimo rimpianto, c'era la solita, ennesima,
confusione.
- Eh? - poi scosse freneticamente la testa - No, no...
proprio adesso che sto memorizzando i passi? -
Fu la volta di Pansy di abbassare lo sguardo, ma solo per
nascondere il gran sorriso che aveva curvato le sue labbra.
'Grazie...' sillabò con le labbra.
*
- C'ero prima io -
- Questo lo dici tu -
- Non lo dico SOLO io, lo dice anche Nos, vero Nos? -
- Sta contemplando l'infinito nelle stelle, non vedi? -
- Contemplando l'infinito nelle stelle? Digli di trovarsi
un hobby! -
- Dea! Ma devi sempre essere così cinico, Phineas? -
- Oh, scusa se non solo uno sciocco idealista come te,
Emilia la Pazza! -
- Ha parlato Mr Simpatia Dei Suoi Tempi e Oltre! -
Phineas assunse la solita aria computa e vagamente
minacciosa: - Che vuoi che m'importi essere simpatico o meno? -
Emilia sospirò rassegnata: - Niente, suppongo. Vecchio
insopportabile borioso eri, e sei rimasto. Il pittore ha ritratto con
sorprendente acutezza il tuo delizioso carattere... -
- Mi chiedo perchè abbia ritratto te... perchè mi deve
torturare con la tua inopportuna presenza? - Phineas diede un tono
particolarmente enfatico a quel suo tono spicciolo di drammaticità e teatralità
che fece irritare Emilia.
- Perchè dovevi PROPRIO scegliere questo ritratto per
spiare gli studenti? Santo Cielo, non vorrai spaventarli o dare di Hogwarts
un'immagine sbagliata! -
Il quadro in questione era uno dei tanti che erano affissi
in una delle pareti della Sala Grande rinnovata, ogni quadro aveva una nicchia
personale, tra di loro c'erano solo maghi e streghe famosissimi, di tutte le
nazioni chiamate in causa dal ballo: Merlino e Morgana a rappresentare
l'Inghilterra (erano assieme nel più grande quadro, occupavano la nicchia
centrale e stavano sorridendo a tutti gli studenti, scambiandosi qualche
osservazione ogni tanto), Rasputin a rappresentare la Russia (era rappresentato
in un luogo in disparte del quadro, intento a scribacchiare nelle sue pergamene
che riempivano completamente la scrivania, il pavimento e il resto del quadro),
Giovanni Balsamo Cagliostro a rappresentanza dell'Italia (nel suo laboratorio,
si sporgeva continuamente dal quadro chiedendo se qualcuno volesse un elisir di
lunga vita o un infuso petecchiale di cui si ignoravano le origini, gli effetti
e quant'altro), Diego Velázquez a rappresentare la Spagna (con le dita
impiastricciate e lo sguardo critico di fronte alla sua tela), Friedrich
Nietzsche per la Germania (che guardava il paesaggio desolato attorno a lui con
sguardo pensieroso) e infine
Nostradamus a rappresentare la Francia (dipinto nell'atto di contemplare le
stelle per capire le implicazioni del loro movimento con la fine del mondo),
ovvero il quadro dell' 'amico Nos' che ospitava i due presidi di Hogwarts.
I presidi si erano lamentati con Silente del fatto che non
potevano partecipare al ballo per osservare i nuovi arrivi e spettegolare di
quelli vecchi, ma Silente aveva disposto per maghi e streghe che
rappresentassero i vari paesi europei, per non mancare di rispetto nessuno però
aveva invitato un preside a rappresentarli, la scelta era caduta su Dilys, una
delle presidi più famose, e occupava una nicchietta all'ingresso.
- Non hai portato la tua patetica sfera di cristallo? -
Phineas punzecchiò Emilia con voce annoiata.
- Non si va ad un ballo con una sfera di... Phineas! Ti
paiono domande da fare? -
Phineas ghignò di soddisfazione poi chiese, in tono
fintamente curioso: - Vedi da qualche parte il tuo amato Cavaliere dei Rampicanti?
- come al solito esibì un'espressione scocciata ma nel contempo soddisfatta per
aver tirato nella conversazione Harry Potter e averlo associato con una
metafora botanica.
Emilia gli scoccò un'occhiata di puro disprezzo: -
Cavaliere dei Rampicanti! - esclamò irata.
- Sarà cavaliere di qualcosa, a parte dei Rinnegati, no? -
- Phineas! -
*
- Herrmioni... vuoi ballare comme? -
Hermione sorrise, tendendogli la mano e allontanandosi dal
tavolo delle autorità per andare a raggiungere il resto dei ballerini nella
pista, sorrideva ancora quando permise a Viktor di mettere una mano sul suo
fianco, sorrideva ancora quando cominciarono a ballare. Continuò a sorridere
anche quando Viktor prese a parlare con il suo marcato accento bulgaro delle
sue ultime partite e della stagione del Quidditch che lo attendeva il nuovo
anno.
Con lei Viktor era sempre stato molto aperto, aveva sempre
parlato di tutto con entusiasmo strano, un emozione che contrastava con
l'impressione che dava sempre Viktor ogni volta che qualcuno lo vedeva:
scontroso, portento nel Quidditch sì, ma poco adatto ad una vita sulla
terraferma.
Hermione ricordava che questo aspetto l'aveva sempre
intenerita, era come se con lei il chiuso cercatore tornasse ad essere un
adolescente radioso. L'aveva sempre resa un po' strana questo pensiero.
Con lui aveva mantenuto da sempre una fitta corrispondenza,
un ottimo rapporto prima come sua ragazza ufficiosa poi come amica, e ora...
ora che volteggiava tra le sue braccia non sapeva che pensare.
Non capiva che cosa le prendesse al pensiero di Millicent.
Insomma, era una ragazza!
Non si poteva pensare ad una ragazza con... con...
Hermione non riusciva nemmeno a finire la frase, era troppo
strana questa situazione. Era abituata ad avere tutto sotto controllo, ad essere
padrona della situazione, a ragione con metodo deduttivo, con la sua
impeccabile razionalità, non era portata a pensare in termini... così.
Senza nemmeno volerlo, lanciò un'occhiata al di sopra della
spalla di Viktor, alla ricerca del tavolo che prima aveva visto occupato dai
suoi amici, solo quando cercò per la terza volta la vide.
Millicent era seduta sola nel grande tavolo circolare.
Hermione sentì una stretta al cuore nel vedere
l'espressione della ragazza così arcigna e così... sola.
Dov 'era Pansy, la sua migliore amica?
Hermione la vide ballare con... Ron, sì, proprio con Ron,
erano in silenzio, le loro labbra non si muovevano, lei era intenta nel non
sorridere troppo apertamente o nel non sorridere quando lo sguardo di Ron si
alzava dai loro piedi al suo viso, lui era intento a non combinare qualche
gaffe e a controllare che qualcuno non facesse dispetti alla sua dama.
Hermione quasi sorrise a quella scena...
Ron era proprio cambiato.
Oh sì, erano passati i tempi nei quali lei non faceva altro
che rimproverare i suoi due migliori amici del loro poco tatto: era passato il
tempo di Harry insicuro per la sua relazione con Cho, così insicuro da non
capire bene come muoversi o cosa fare, era passato il tempo di Ron geloso
dell'amicizia tra Hermione e Viktor.
Ora i suoi due migliori amici erano maturati e anche se
Harry era il più evidente di tutti, anche Ron non scherzava. Anche solo il
fatto che avesse cominciato ad andare d'accordo con Draco gli faceva guadagnare
punti.
E ora con Pansy...
Hermione non si trattenne dal fare un gesto di
incoraggiamento a Ron quando questi incontrò per caso il suo sguardo.
Vide ballare anche Dean e Daphne, parlavano sommessamente,
persi nel loro piccolo mondo, ignari della calca attorno a loro, si
sorridevano, Daphne arrossiva, Dean sembrava incespicare con le parole.
Seamus girovagava per tutti i tavoli possibili e
importunare le francesi, a ridere con gli spagnoli, a far baldoria con gli
italiani... Neville ogni tanto lo seguiva, ogni tanto si guardava un po' in
giro poi, quando Blaise e Draco entrarono di nuovo in sala, Neville si
accomiatò da Seamus e tornò da Millicent, con un'espressione molto triste.
Blaise e Draco erano uno l'antitesi dell'altro: i ghigni
sui loro volti erano identici solo che Draco aveva l'aria di fare tutto
forzatamente mentre Blaise era entusiasmato, si vedeva chiaramente, faceva
saettare gli occhi neri qua e là alla ricerca di qualcuno di introvabile.
In un angolino Ginny e Zacharias parlavano tra di loro, lei
era turbata, lui aveva la sua solita espressione arrogante, sembravano aver
litigato e qualche minuto dopo Zacharias trascinava la ragazza fuori per chissà
quale motivo, per chissà dove.
Mancavano all'appello Harry e Rice, e anche la misteriosa
Fata Turchina.
Non li aveva visti allontanarsi, chissà che fine avevano
fatto.
*
- Di me e di chi? - domandò con voce spezzata Harry.
- Fatti gli affari tuoi - ribattè scontroso Tom. Ecco, lo
sapeva, quel maledetto cigno spelacchiato stava per partire alla carica con
qualche illazione, lui si sarebbe arrabbiato, avrebbe fatto inconsapevolmente
il suo gioco, Harry l'avrebbe spalleggiata, poi si sarebbe imbarazzato, e alla
fine tutti e due sarebbero divenuti marionette nelle mani di Altair, che,
guarda caso, aveva previsto tutte le loro reazioni.
Maledetta.
Ma Altair sorrise, divertita, trionfante, come se avesse
ottenuto una caramella insperata e allo tempo non voluta: - Egocentrico come
sempre, Tom. Ci tieni così tanto ad essere argomento di conversazione perenne?
Oppure... intendi dire che voi due dovreste chiarire qualcosa? -
Ecco, come al solito Altair lo aveva fregato. Voleva
parlare di lui e Harry, Tom ne era
certo, ma appena lui aveva pronunciato quella frase Altair aveva cambiato
improvvisamente argomento, facendolo finire dalla parte del torto.
- Parlavo di Harry e del nexus -
Harry sobbalzò come gli fosse stato scagliato contro un
anatema: - Come... come lo sai? Non te lo avevo scritto! Non ti avevo detto
niente! - e quanto avrebbe voluto dirglielo invece! Ma la posta poteva essere
controllata da tutti.
- Ho le mie fonti - rispose enigmaticamente Altair,
lisciandosi una pieghetta della gonna e lanciando ai due un'occhiata da sotto
in su, la sua tipica occhiata da 'Mi conoscete. So tutto quello che mi deve
interessare sapere'.
- Ci stai spiando? - domandò irritato Tom.
- Non perdo il mio tempo in questo passatempo noioso! - la
ragazza fece un gesto con la mano.
- E allora come lo sai? -
Altair battè il polpastrello dell'indice contro le labbra
socchiuse, come se stesse pensando intensamente a dove avesse sentito parlare
di Harry e del nexus, ma era ovviamente tutta scena, l'indice rimase sulle sue
labbra ma Altair guardò fisso Harry che lasciò perdere la sua curiosità e le
spiegò: - Si chiama Nix... Nixie -
- Nix... - ripetè pensierosamente Altair. Per un attimo la
sua espressione fu remota, persa in un oscuro e lontano antro dei suoi
pensieri, Harry la conosceva così, pensierosa e taciturna, immersa in pensieri
ai quali era impedito l'accesso a Harry e a tutte le persone che aveva intorno.
Poi Altair si alzò in piedi in uno svolazzo di gonne, si
rimise la mascherina: - Voi due dovete chiarire quello che sentite l'uno per
l'altro o un giorno rimpiangerete di non averlo fatto. E' evidente che voi due
non siete indifferenti l'uno all'altro, chiunque, vedendovi da fuori, lo
capirebbe. Ti credevo più intelligente Tom, o forse, ti avevo sopravalutato. E
Harry... per una volta che non ti lasci condurre dai sentimenti ecco che cosa
succede... la vicinanza con Riddle ti ha reso così? - Altair sorrise - Chiaritevi,
ne avete proprio bisogno - e li lasciò lì, così, tornando dentro, senza
voltarsi indietro nemmeno una volta.
*
Non è che odiasse le feste, si ripeteva, solo che erano
noiose. A lui non piaceva ballare, lo odiava, non gli piaceva questa solluccherosa
atmosfera di festa e falsa felicità.
Era Natale (oh my, siamo ANCORA a Natale? Ma che disastro
sono?!? -.- ndMiss) e secondo la logica comune tutti dovevano dimostrarsi
felici, buoni e generosi, solo per un giorno, poi potevano tornare a malignare,
invidiare, odiare e uccidere come più loro aggradava.
Cercò di consolarsi pensando che bè, sì, quella era la
logica comune ma comunque ormai nessuno ci prestava troppa attenzione, che cosa
si pretendeva. L’ipocrisia era andata a nozze con quelle maschere che
nascondevano il volto di tale persona alla perfezione, bella, festa mascherata.
Philius sorseggiò distrattamente il suo cherrywhiskey,
guardandosi attorno con aria estremamente distratta, Hagrid era in pista con
Madame Maxime, Piton si era dileguato, Vitius era un po’ alticcio e il resto
del corpo insegnanti si stava confrontando con i docenti stranieri, compresa la
McGranitt che aveva trovato nella vicepreside spagnola una degna compare, così
Philius era rimasto pressoché isolato a bere il suo whisky annoiato da festoni
e luci.
- Non trova anche lei che tutta questa atmosfera festosa
sia importuna? -
Philius sollevò il capo e si vide accanto, in piedi a
osservare con occhio critico la pista da ballo, il giovane preside italiano
Luigi con casacca e fioretto infilato in cintura. Questi abbassò lo sguardo
verso il professore inglese, facendogli un mezzo sorrisino: - Posso sedermi? –
- Prego – Philius gli fece segno di mettersi comodo. Poi,
quando il preside fu seduto al suo fianco, una mano che reggeva il mento,
Philius lo guardò: c’era qualcosa di strano in lui, qualcosa di stranamente
impalpabile.
Aveva già avvertito quella sensazione, anche se non ne
aveva ben localizzata la fonte.
Era una strana forma di potere, Philius lo sapeva bene, lui
conosceva bene i diversi tipi di magia, un potere strano, raro come una Rosa
del Bengala, energico come lo scalpiccio di un cavallo bianco lanciato al
galoppo in mezzo al deserto, impetuoso come l’onda oceanica che si scagliava
come una bocca sopra gli scogli bianco latte delle coste.
Che cos’era?
Cos’era?
Cos’era?
Per un istante Philius sentì un nodo.
Un piccolo, picciolissimo nodo.
Lo sentì dentro.
Come se qualcosa gli stesse in qualche maniera 'tarpando le
ali', bloccando momentaneamente il suo potere, tempo qualche secondo, e poi
tutto tornò come prima, come se niente fosse successo. Philius non mostrò
esternamente di essere sconvolto, benchè si sentisse seriamente sottosopra per
quella sensazione breve ma allo stesso tempo lancinante, ma rimase immobile e
impassibile, cercando di capire cosa fare e che cosa fosse quella sensazione
strana che era venuta con la stessa velocità con cui se n'era andata.
Normalmente nessuno si accorgeva delle 'ispezioni' mentali
di Philius se non qualche persona
Era colpa dell’italiano? O dell’altro possessore di quel
tipo di magia?
Facendo un rapido bilancio mentale c’erano veramente poche
persone che avrebbero potuto fregiarsi del merito di possedere una tale magia:
non solo era rara ma anche proibita, per prima cosa dal bon ton magico in
secondo luogo da una propria concezione dell’educazione. Philius non credeva a
questi sbarramenti morali, per lui la moralità non era qualcosa da sventolare
ai quattro venti ma semplicemente un capitolo chiuso e in disuso, sempre
parlando per esperienza personale.
Ad ogni modo quel tipo particolare di magia era qualcosa
che rasentava la magia oscura, forse nemmeno il possessore ne era pienamente a
conoscenza, forse la usava solo per mero interesse e divertimento personale,
per sentirsi un passo avanti a chi gli stava di fronte o semplicemente perché
era bello vedere annaspare l’interlocutore, confuso come se si trovasse in
acque estremamente perigliose con un pesce cane.
Luigi aveva una
strana aura, era l’aura della sicurezza, della determinazione e del coraggio,
Philius la poteva vedere nei suoi occhi o nel suo portamento, non era difficile
capire come mai questi era preside di una delle scuole più antiche del mondo
magico.
Però quel piccolo nodo angustiava il wnellter.
Una cosa che odiava era essere impreparato, per questo
decise che la sfida che si era auto-lanciato sarebbe stata divertente da
portare avanti, con le unghie e con i denti. Un piacevole diversivo visto che
le sue ‘cavie’ da esperimento si erano volatilizzate per farsi un po’ i fatti
loro.
A quel punto Philius sorrise a Luigi, accattivante, un
sorriso pieno di mistero, leggermente venato da una punta di malizia
inespressa, come un lieve sibilo dalla gola di una sirena che si apprestava ad
incantare l’inerte marinaio con il suo dolce canto incantatore e ingannevole: -
Cosa intende per ‘atmosfera poco piacevole’? –
Luigi sorrise in risposta, cordiale: - Oh, sa bene che cosa
intendo. Ma la prego, mi chiami Luigi e mi dia del tu –
- Come vuoi, Luigi. Io sono Philius Prestorn, professore di
Difesa contro le arti oscure qui a Hogwarts -
- Mi stai snocciolando il tuo curriculum? – lo schernì
Luigi divertito.
- Se volessi davvero farlo non mi limiterei a fregiarmi
solo del titolo di professore – rispose accortamente Philius, tornando a
guardare i ballerini nella pista danzare senza pensieri.
Luigi si voltò finalmente verso di lui, scrutandolo con i
suoi occhi castani venati, per la prima volta, di uno spettro di diffidenza:
con quelle parole che cosa avrebbe voluto dire Prestorn? Si stava ponendo come suo
nemico, lo stava studiando, controllando le sue reazioni. Per una volta, Luigi
si sentì come se avesse di fronte un avversario del suo calibro, era una
sensazione strana, che aveva provato poche, pochissime volte prima.
Sentì un intenso
profumo di rose invadergli le narici e per un secondo perse la cognizione della
musica che si diffondeva nella Sala Grande Inglese. Interessante questo
Prestorn.
Era un wnellter a quanto aveva sentito per i corridoi di
Hogwarts… un wnellter…
Mah, lui qualche dubbio lo aveva.
- In Italia feste di questo genere non se ne fanno molto
spesso – disse in tono colloquiale – Le relazioni tra le scuole sono come
sempre di competizione, fortuna che in questa guerra siamo tutti dalla stessa
parte e abbiamo Silente come capo! – ridacchiò leggermente – Karl è sempre
stato un po’ sulle sue in questi ultimi anni, non che fosse mai stato
particolarmente espansivo ma era piuttosto scettico. Dopotutto, la sua famiglia
era stata molto vicina a Tu-sai-chi, ai tempi della prima guerra – si chiese
vagamente come mai gli stesse rivelando quelle informazioni senza che l’altro
glielo avesse chiesto e notò con una punta di dispiacere che non poteva
impedirsi di parlare con l’altro, come se si conoscessero da un tempo
indefinito.
Era il profumo di rose che gli annebbiava i sensi?
Chi lo sa…
Forse era il suo
desiderio di conoscere e parlare con le persone: Luigi era sempre stata molto
aperto, aveva un ottimo rapporto con gli alunni e quando poteva trascorreva il
suo tempo tra i suoi studenti, in qualche lezione o a parlare tranquillamente
con loro come se fossero vecchi amici, aveva una memoria fotografica e
conosceva bene tutti i suoi studenti, a lui non piacevano molto i misteri,
preferiva conoscere le soluzioni.
Nella guerra contro Voldemort era sempre stato una specie
di ‘vassallo’ di Silente, un inviato speciale del preside inglese, amava la
libertà e amava la sua scuola di cui era preside da soli sette anni, la
prospettiva inaugurata da Silente di una collaborazione tra scuole di magia
l’aveva accolta con entusiasmo.
Il solo che lo superava in entusiasmo era Cristobal, era
amico da sempre di Silente, ed era di poco più giovane dell’inglese, aveva un
impeto da adolescente, era un po’ svanito, per questo la sua vicepreside Rosita
lo seguiva come un ombra dappertutto, ma fondamentalmente era un mago allegro,
pieno di voglia di divertirsi, tutto il contrario di Karl, che da quando era
stato nominato preside di Durmstrang si era ritirato nella sua scuola a fare
chissà che cosa, additando i sospetti di Luigi.
Ivanova era un’altra incognita, Bogengang era sempre stata
un po’ una leggenda, era lontana, lontanissima, sia geograficamente sia
mentalmente, troppe diversità dividevano la scuola russa da quelle dell’ovest
Europa: pareva che il gelo del clima avesse intaccato anche i rapporti tra
Bogengang e le altre scuole.
Si era sempre disinteressata della situazione, Ivanova,
sempre, preferiva rimanere con la sua scuola fuori dai giochi politici
internazionali: chissà che cosa tramava anche lei…
Luigi chiuse gli occhi per un decimo di secondo prima di riaprirli subito, il
profumo di rose era sparito e questa volta fu Philius a sbattere più volte le
palpebre, frastornato. Che cos’era successo?
Poi sorrise leggermente: - Anche tu nascondi qualcosa,
vero? – domandò con una punta di ironia.
- Ognuno ha i suoi piccoli segreti – rispose con
tranquillità.
Rimasero così, silenziosi, a sentire le note della musica
scivolare attorno a loro senza esserne tuttavia toccati, rimasero indifferenti
all’ondata di allegria che aveva investito tutta la sala Grande, rimasero
fermi, immobili, con un piccolo sorriso dipinto sulle loro bocche.
FINE QUARANTAQUATTREESIMO CAPITOLO
CONTINUA…
Mistress Lay
*
Notes: Perdonate il mio ritardo e lo schifo di capitolo che
è uscito fuori. Non ho avuto il tempo di rileggerlo per correggere eventuali
errori ma stasera, se riesco oggi, o al massimo domani, correggerò il capitolo.
Ehm… c’è ancora qualcuno in lettura o avete abbandonato questa
fic? Ç.ç
(vedete note iniziali)
Grazie a tutti coloro che leggono e che recensiscono! Siete
un miracolo! *//*
Mimi88, haley, millie, manako, grazie! Bax
bax!
Moony* (niente spoiler, Moony! ><
Comunque hai ragione… chissà quanto altro ancora… XD eheheh)
ragazza interrotta, non dipende completamente da
me, mi spiace, gli impegni scolastici si prendono il 98% del mio tempo… faccio
del mio meglio… ç.ç Bax bax!
Kira, sempre tanta fiducia in me, eh, sis? O.o Il tuo
mantra ormai ha frastornato il mio orecchio ma grazie, per tutto il tuo
sostegno! ^^ Ehm, immagino CHI ti ricorda Altair… ma sono diverse, vero, non
proprio molto ma un pochettino pochettino? ^^ Bax bax!
Ysal pax, sempre pronta a tirarmi su di
morale, eh? Grazie, sei un vero e proprio tesoro! ^^ Sì, è sempre stata una
persona mooolto perspicace, e poi, considerati i due soggetti, era difficile
che questi se ne fossero accorti, non trovi? XD Bax bax!
Stè_Wormy, una frase che volevo mettere da
così tanto tempo! *.* Ma dai, dici che Tom se ne sarà accorto alla fine? Bax
bax!
James_Prongs, dieci capitoli solo? Come
minimo trenta o giù di lì… ^^ no, dai, sto scherzando, non so nemmeno se questa
fic sopravvivrà ai 30 capitoli! XD Jennifer… sì, è un nome pericoloso, ma a
ragione, Altair non è un agnellino! XD E poi il suo vero nome… beh, per ora è
un segreto, ma metto su (come al solito in tutte le fic) il mio solito banco
delle scommesse! Fai un’offerta anche tu, prego? XD Bax bax!
Aryn Riddle, ooooh, che meraviglia rileggere
di nuovo un tuo commento! *.* Non sai quanto mi manca la tua fic! Ç.ç Davvero
ci saranno aspetti in comune con la tua fanfic? *me molto curiosa* Non vedo
l’ra di leggere i tuoi nuovi capitoli… e poi, non ti preoccupare se non
commenti ad ogni capitolo. Non è mica un obbligo! XD Bax bax!
_darklily_, a chi lo dici! *.* Poi io AMO
Sirius, quindi è anche scontato che prima o poi l’avrei nominata di nuovo! XD Bax bax!
Nox, no, ma si accettano suggerimenti estemporanei! XD Bax bax!
Wichita Kid, su questo non c’è dubbio! XD
Pensa a quando svelerò il suo VERO nome! XD *me pregusta la scena* Bax bax!
MORFEa, fidati, fidati… come avrai letto nelle note
iniziali siamo VERAMENTE agli sgoccioli! *.* Comunque grazie, come sempre sei
gentilissima! ^//^ La scena del XVII cap è anche una delle mie preferite, credo
che mi sia sciolta mentre scrivevo! *.* (a parte il titolo orrendo! -.-) La
stai rileggendo tutta? *.* Oh my, che onore! Bax bax!
Baby, tesoro mio, sono felicissima che questa fanfic ti
piaccia a tal punto! *.* Ma non la chiamerei bravura… forse solo un pizzico di
pazzia! Bax bax!
Nixy, grazie per l’augurio! XD Le stelle ritorneranno,
ormai sono diventate un segno contraddistintivo di questa fic! ^^ Bax bax!
Chase, non ci avevo pensato, ma quando avevo postato più
o meno c’era l’eclissi! XD le coincidenze! XD Purtroppo, nonostante io sia
guarita dalla febbre, il mio proverbiale ritardo continua a perdurare! Ç.ç Ma
il pro sarà postato presto, presto! XD
Bax bax!
Alicesimone, non dirlo a me! XD E rispondo
così alla tua recensione perché, punto primo sono felice di averti qui! *.*
Punto secondo prima di scrivere questa fanfic la coppia Harry/Tom era lontana
dai miei pensieri come l’intelligenza dal cervello della Umbridge… io per prima
tifafo Harry/Draco qui, in questa fic! ^^ E ora guarda che succede… Bax bax!
HP Mary, ti ringrazio! ^///^ *me commossa* Bax bax!
Elanor, anche se non so quando leggerai questo capitolo…
XD Sto cercando di finire in tempi brevi la mail che ti devo mandare con la
‘cronaca’ della mia gita! XD Eeheheh
Che carina l’immagine iniziale con cui hai cominciato la
tua recensione! ^^ Soprattutto la parte Tom-Ginny! XD Oh… grazie Elly e grazie
Sirius per avermi accudita con tanta dedizione… *me commossa* Grazie, sei
sempre gentilissima! ^///^ Come, Tom geloso ANCHE di Altair? (è geloso di
tutti, cosa credi! U.U ndElly) (ah già, dimenticavo… ndLay) Che cosa sente
Harry, una domanda da un milione di sesterzi… (perché i sesterzi? NdElly)
(perché sono più difficili da trovare! XD ndLay) (no comment… ndElly) C’è anche
una specie di ‘tocco’ anche ne ‘La torre nera’? Davvero? Uhm… è un po’ diversa
ma la spiegherò meglio andando avanti, quando svelerò anche qualche altro
mistero… XD
Comunque è di fondamentale importanza perché non solo lo
lega al nexus *momento di pausa per adorare il piccolo Nixie* ma sarà capitale
ai fini della storia! XD Poi, detto così, in confidenza, non sapevo come
chiamarlo, allora l’ho chiamato nel modo più sciocco e banale possibile! -.- Ci
saranno comunque altri ‘stacchetti’ dove spiegherò come funzionano i diversi
tipi di magia, un po’ com’è successo qui tra Philius e Luigi. È un argomento
che mi affascina molto, studiare i diversi tipi di percezione magica. Non ha un
gran senso, se ci si pensa, ma io non sono mai stata molto normale… °.°
Oh my! Elly! Che meraviglia per i miei occhi! *.* Libri
venduti a peso??? (conoscendomi ne avrei preso al massimo due ma pesanti tre kg
ciascuno… -.-) (incorreggibile ndNeurone)
Eh, l’interesse di Jen affinchè questi due si mettano
finalmente assieme ha diverse sfaccettature, si vedranno in futuro! XD
No, no, ti rassicuro, il vero nome di Jen NON è JESSICA!
O.o Mi ricorderebbe troppo Jessica Rabbit! XD (COOOOSA?
NdTom_protettore_di_Harry_mode_on) Certo, hai ragione, Emilia ha bisogno del
suo piccolo angolo personale, infatti cel’ho infilata qui in mezzo! XD Bax bax!
Metis, anche a me Altair piace mooolto di più! XD Per il
suo passato temo che dovrai aspettare ancora un po’ ma ti assicuro che non ti
risparmierò la sorpresa! XD (o almeno, ci spero! O.o) Bax bax!
Selene_90, grazie per la tua recensione,
mi ha fatto veramente molto piacere! *///* Non posso credere che tu abbia letto
tutte le mie fic e che ti siano piaciute tutte! *me commossa all’inverosimile*
Spero davvero di non deludere le tue aspettative! ^^ (aggiornamento molto
prossimo anche per PdT, non temere! XD) Mi dispiace di aver aggiornato così in
ritardo ma ti ASSICURO che il prox capitolo arriverà in un batter d’occhio! ^^
Grazie ancora e continua a farmi sapere che cosa ne pensi! Bax bax!
kitsune uchiha, una fan anche tu di Naruto? ^^
Mi dispiace non aver aggiornato presto! Ç.ç
Bax bax!
Potere ai Panda, *///* grazie per la tua
recensione! *me commossa* Ormai mi sono convertita anche io all’adorazione per
Tom Rice, che ci vuoi fare, la fic era nata con un’idea completamente diversa e
finirà con un’idea completamente diversa come finale… XD E’ capitato a quasi
tutti i lettori di pensare che Altair fosse un uomo, chi un vecchietto, chi un
giovane uomo, chi un ragazzo, chi immaginava che fosse in realtà una ragazza?
XD Le ragioni le spiegherò più avanti, quando comincerò a rivelare i
misteri-punti saldi della fic! XD (non sembra, ma siamo ancora a metà! -.- sono
un disastro! Ç.ç) Mi piace particolarmente anche a me la coppia Ron/Pansy,
un’altra di quelle coppie che non so nemmeno io come sono uscite fuori dalle
mie dita! XD In futuro avranno anche più spazio.
RdS è predestinata ad essere la mia cavia in tutto: prima
fic su HP, prima fic pubblicata, prima fic slash, prima fic Harry/Tom, prima in
tutto… mi piace sperimentare tutto, e RdS, per me, è l’astro portante delle mie
speranza! XD
Inoltre è perfetta per essere imbottita di misteri,
suspence e quant’altro! XD Una delle mie fissazioni, che ci vuoi fare! XD
Non per spoilerare ma attenzione alla coppia
Neville/Blaise, come pure su Philius (anche se non è una notivà… u.u) Non ti
devi preoccupare: nonostante io l’aggiorni così di rado (ma come ho già
avvertito il prox cap arriverà a breve… vedesi note iniziali) non l’abbandonerò
mai, anche perché ha un certo valore affettivo per me! ç.ç
Sono una sentimentale, ultimamente… -.-
L’unico problema forse è il rischio che diventi una
neverending… O.o
Quindi non preoccuparti! Grazie per la tua recensione e il tuo
sostegno, spero ancora di risentirti e di sapere che cosa ne pensi! Bax bax!
Scherzo... o forse no.... hehe... bacioni e Potere Ai Panda!^^
C’è… ancora qualcuno? Ç.ç
Fate sentire la vostra voce!
ML