Perdonate il
ritardo, ma gli impegni quotidiani sono
ricominciati e il tempo per me stessa, va diminuendo! Detto questo,
prometto
che cercherò di aggiornare sempre con frequenza, e ringrazio
tutti.
Chi commenta, chi ha aggiunto la storia tra le seguite, le ricordate o addirittura le preferite! Come sempre, mi piacerebbe tanto sapere cosa pensate di questo capitolo!
Ultima
cosa, mi sono resa conto che, per determinate cose, la storia rende di
più com'era all'inizio. Scusate questa confusione prometto
che non cambierò più nulla :)
Un bacio grande e alla prossima. :)
-Cosa
avete
detto?-
Draco
guardava la madre stupito. Mai si sarebbe aspettato una richiesta
simile.
-
Io
… vorrei che tu sposassi Hermione.-
Draco
si fece
più serio.
-potrei
almeno sapere il motivo, di questa richiesta?-
-Perché prima che
io muoia Draco ,voglio avere
la certezza che tua abbia al tuo fianco una persona disposta a
prendersi cura
di te …. E che ti renda felice!-
-Come
potete
pensare che la Granger possa rendermi felice?-
-lo
so Draco
… lo so da sempre.-
Draco
si rese
conto che sua madre era estremamente seria. Per un momento, gli
passò per la
testa l’idea di accontentarla, ma come poteva?
-Madre
…
sapete che, pur volendo, non potrei accontentarvi … non mi
è permesso.-
Quel
minimo
barlume di speranza, svanì dagli occhi di Narcissa.
-Hai
ragione
Draco , che stupida, non dovevo neanche chiedertelo.-
Il
giovane
Malfoy non sopportava di vedere sua madre in quello stato, ma cosa
poteva fare?
-è
meglio che
riposiate madre, è stata una giornata stancante.-
-si
… a dopo
tesoro.-
Draco
uscì
dalla camera.
Non
poteva
sposarla questo era vero, ma chi dice che non poteva comunque provare
ad
accontentarla in qualche altro modo.
***
Era
sera,dopo
l’incontro con la madre, Draco era uscito senza dire una
parola e non era
ancora tornato. Chissà di cosa avevano discusso, pensava
Hermione.
Dopo
aver
portato la cena a Narcissa e averle fatto un po’ di
compagnia, decise di andare
a far visita a Talia. Non c’era giorno che non passasse da
lei,mattina, notte,
non era importante.
Quando
arrivò
e la vide, il cavallo avvicinò la testa per farsi
accarezzare.
-Mi
sei
mancata anche tu!-
La
giovane si
sedette vicino a lei e, come ormai faceva sempre, le parlò
della giornata
appena trascorsa.
Chi
avrebbe
mai detto che un giorno, il suo confidente sarebbe stato un cavallo.
Aveva
con se
anche lo specchio di Narcissa, lo guardò e come sempre, vide
il volto dei suoi
genitori.
-mi
mancano
così tanto Talia, mi sento così sola qua
…per fortuna c’è Narcissa…
la vita con
Draco è insostenibile e la cosa che più
odio… è il fatto che io ci rimango
sempre male come una scema.-
Draco
nello
stesso istante si trovava lì. Sapeva che, a
quell’ora, lei andava a trovare
quel cavallo. Sentì le parole della giovane e , stranamente,
si sentì come in
colpa.
È
davvero così insostenibile la vita con me?
Decise
di
andar via, ma purtroppo , fece cadere un secchio. Il rumore
rimbombò per tutta
la scuderia.
-c’è
qualcuno?- sentì dire ad Hermione, tanto valeva ormai farsi
avanti.
Draco
entrò e,
ad Hermione, vennero in mente le parole pronunciate poco prima.
E
se avesse sentito qualcosa?
-sapevo
che
ti avrei trovato qui.- Nella penombra, gli sembrò di vedere
le guance di
Hermione colorarsi di rosso. Lei non rispose e si sedetti nuovamente.
Era ancora
arrabbiata con lui per la discussione di quella mattina.
-Sono
passato
da mia madre… dormiva.-
-lo
so …-
Malfoy
ebbe
un momento di esitazione ma alla fine si sedette in terra, vicino alla
ragazza.
-Attento
Malfoy, rischi di sporcarti … -
-non
importa
… ci penseranno gli elfi.-
Disse
ghignando. Bastardo, conosceva bene i suoi punti deboli…
-perché
hai
tanto a cuore questo cavallo? È vecchio …
è malato … non ha più nulla da
offrire.-
-Proprio
per
questo! Perché è vecchia, è malata e ,
come dici tu, non ha più nulla da
offrire.
È
questo
Malfoy, per te nella vita conta solo ciò che può
fruttarti. Sono sicura che
tutto per te si basa su un contratto, su un dare e un riceve in cambio
qualcosa.-
Draco
rimase
zitto, pensando tristemente, che era proprio vero.
Nella
vita
suo padre, gli aveva insegnato che l’importante è
solo ciò che si poteva
guadagnare, non importa a chi dovessi pestare i piedi.
Gli
vennero
in mente le parole della madre.
‘Perché
prima che io muoia Draco ,voglio avere la
certezza che tua abbia al tuo fianco una persona disposta a prendersi
cura di
te …. E che ti renda felice!’
Felice
…. Che
strana cosa era la felicità … nella vita forse,
poche cose l’avevano veramente
reso “felice”.
Guardò
Hermione che stava accarezzando ancora il cavallo.
Poi
vide in
terra lo specchio della madre, si stupì di vederlo li, ma di
Hermione si poteva
dire tutto, ma non che fosse una ladra.
Guardò
meglio, vi erano riflessi due volti , uno maschile ed uno femminile
… dovevano
essere i suoi genitori.
-Ti
mancano?-
Gli
occhi di
Hermione si velarono di tristezza.
-si
… molto …
ma almeno so che sono al sicuro-
-da
quanto
non li vedi?-
Lei
ebbe un
momento di esitazione.
-da
prima
della guerra ma in realtà … loro non si ricordano
di me! Prima della guerra gli
feci un incantesimo e non sono mai potuta tornare a cancellarlo
…È triste
sapere che per i tuoi genitori tu non sei mai esistito, ma almeno
vivono al
sicuro …-
La
voce di
Hermione si incrinò.
Faceva
di
tutto per non piangere e Draco lo notò.
La
guardò e,
se pur a malincuore , dovette ammettere che la Granger era veramente
bellissima.
Quei
capelli,
un tempo ispidi, erano ora dei perfetti boccoli che ricadevano leggeri
sulle
spalle. Quegli occhi dorati velati da una leggera tristezza, era una
parte di
lei che non aveva mai visto.
Istintivamente,
le portò una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
Lei si voltò e si guardarono.
Draco non capiva da cosa nascesse quell’irrefrenabile
desiderio di toccarla ,
baciarla , farla sua. Rimaneva pur sempre la Granger, la mezzosangue.
Si
alzò
improvvisamente, tanto che Hermione saltò in aria.
-Non
fare
troppo tardi Granger, hai molte cose da fare domani.-
Dicendo
così
le voltò le spalle e andò via, così
velocemente, che ad Hermione sembrò una
fuga.
***
Era
passato
quasi un mese da quella notte. Narcissa si era ripresa, era ancora
debole e non
doveva affaticarsi troppo, ma aveva ripreso le sue attività
quotidiane.
Draco
ed
Hermione quasi non si parlavano.
Il
giovane
padrone di casa tentava di evitarla in tutti i modi possibili.
Purtroppo le
cene, erano gli unici momenti in cui era costretto a stare in sua
presenza.
Quando
quella
sera torno a casa, ciò che vide lo fece rimanere
letteralmente a bocca aperta.
Le due grandi scalinate che portavano al piano di sopra, erano
ricoperte da
ghirlande. Si diresse subito verso il grande salone. Anche questa
stanza era
ricoperta di ghirlande e, al centro, vi trovò un immenso
albero di natale. Era
totalmente ricoperto di luci dorate e ricadevano eleganti, leggere
decorazioni
in preziosi cristalli. Hermione stava finendo di sistemare le
decorazioni
mentre Narcissa era seduta sorridente sulla poltrona.
-Cosa
sta
succedendo qui?-
Le
due donne
si voltarono.
-Draco!
Hai
visto che bella idea ha avuto Hermione?-
Draco
si
avvicinò. Era stupito. Da quando era morto suo padre,
Narcissa non si era più
occupata di decorare la casa in vista del Natale. Anche a causa della
malattia.
E
adesso, lei
era li, sorridente e felice come non era da tanto … e tutto
per merito della
mezzosangue. Malfoy si voltò a guardarla.
Quello
sguardo limpido, privo di cattiveria, nonostante tutto quello che era
stata
costretta a subire.
Cuore
da
Grifondoro, pensò Draco …
Quella
ragazza,era riuscita a portare in così poco tempo, allegria
e gioia in quella
casa, in cui l’oscurità e la tristezza prevalevano
su tutto.
-Beh
…
potevate almeno evitare di addobbare la casa di rosso e oro…
mi sento nella
sala Grifondoro.-
Entrambe
risero.
-oh
Draco ,
sei sempre il solito.-
-Per
vostra
informazione, signor Malfoy, il rosso e l’oro sono i colori
tipici del natale.
E comunque dovreste ringraziare vostra madre, se fosse stato per me
anche
l’albero avrebbe gli stessi colori.-
E
detto
questo, rise.
Una
risata
bella, cristallina, capace di scaldarti il cuore …
Ma
cosa gli
stava succedendo! Perché la mezzosangue era sempre nei suoi
pensieri?
Perché
non
riusciva a non staccarle gli occhi di dosso, perche desiderava solo
scappare
via lei…
-Ceni
con noi
Draco?-
-si
… certo
…-
***
Finita
la
cena, come spesso accadeva, venne in visita Blaise.
Si
fermarono
tutti e quattro nel salone a parlare e, quando si fece l’ora,
Hermione
accompagnò Narcissa in camera.
Decise
poi di
andare nella grande biblioteca a leggere e a rilassarsi.
Purtroppo
la
stanchezza ebbe il sopravvento e , senza neanche rendersene conto, si
addormentò.
Si
svegliò,
non sapendo bene quanto tempo fosse passato. Il fuoco del camino si era
spento.
Era ora di andare a dormire, a meno che non fosse già
l’alba. Guardò fuori
dalla vetrata, il cielo era ancora stellato.
Iniziò
così,
ad incamminarsi verso la sua stanza ma, in lontananza, le
sembrò di sentire
qualcosa.
Prestò
più
attenzione, sembrava un pianoforte … possibile che Narcissa
si fosse alzata a
quell’ora della notte? Decise di scoprire da dove provenisse
quella musica…
Era
arrivata
ad una stanza, la porta era socchiusa così la spinse
leggermente per guardare.
Era
Draco a
suonare. Li , solo, al buio, illuminato solo dai raggi della luna che
entravano
prepotentemente in quella stanza, dove Draco si stava nascondendo dal
resto del
mondo.
La
musica era
dolce, ma estremamente triste …
Cosa
stai provando Draco … stai soffrendo vero? Perché
non mi permetti di aiutarti?
Chiuse
gli
occhi, e ascoltò in silenzio quella melodia.
Rabbia,
tristezza .. solitudine, questo Hermione provava ascoltandola
…
Purtroppo,
non
si accorse di essersi appoggiata troppo alla porta e che questa,
iniziò ad
aprirsi emettendo un cigolio fastidioso ed inquietante.
Draco
si
bloccò di colpo e si voltò verso di lei.
Hermione
rimase li, impalata, incapace di dire qualcosa.
-scusa,
non
volevo interromperti.-
Disse
velocemente e girandosi per andare via.
-No
… aspetta
… non mi
hai interrotto, solo , non
pensavo ci fosse qualcuno.-
Hermione
si
rigirò e iniziò piano, ad avvicinarsi al ragazzo
ancora seduto al piano.
-non
sapevo
sapessi suonare il piano …-
Draco
sorrise
tristemente.
-Mia
madre mi
ha insegnato … so suonare molti strumenti, ma il piano
… è l’unico con cui
riesco ad esprimere tutto ciò che provo senza vergognarmi
.Da bambino, quando
ero triste o avevo voglia di piangere e non potevo perché, un vero Malfoy non piange, venivo qui e
suonavo … note senza
senso … ma alla fine, riuscivo a sfogare tutto quello che
ero costretto a
tenere dentro …-
-Suoneresti
qualcosa per me? …-
Draco
si
voltò verso di lei. Non si aspettava quella richiesta, ma la
ragazza, non gli
sembrò mai fragile quanto in quel momento.
-siediti-
Le
fece posto
e, senza aspettare oltre, cominciò a suonare.
HErmione,
imbarazzata si sedette. Non sapeva perche glielo avesse chiesto, ma
quella, fu
la cosa più bella che avesse mai sentito.
E
Draco, non
era mai stato più bello …
Quando
il
ragazzo finì, si girò verso di lei.
-Sei
…
veramente bravissimo …-
-grazie
… ma
non penso che questo, sia di conforto per tutte le persone che ho fatto
soffrire nella mia vita …-
-Una
persona
che sa suonare così, non può essere cattiva come
vuole far credere …-
Draco
la
guardò, non sapeva perché, non sapeva come, ma le
prese il volto tra le mani e
la baciò.
Hermione
si
bloccò, per un attimo non seppe come reagire, ma alla fine,
cedette a quel
bacio.
Le
loro
lingue iniziarono una dolce danza, le loro mani iniziarono a toccarsi.
Quando l’aria
iniziò a mancare, furono costretti ad allontanarsi
l’uno dall’altra.
Draco
poggiò
la sua fronte su quella di Hermione.
Entrambi
avevano gli occhi chiusi, entrambi non parlavano per non spezzare
quella magia
che si era creata.
Entrambi
sapevano che era una cosa sbagliata. Lui era il male, Lei era il bene
…
avrebbero mai potuto tradire i propri ideali per stare insieme?
Aprirono
gli
occhi e si guardarono. Ghiaccio e fuoco si mischiarono.
Calde
lacrime
iniziarono a cadere dagli occhi di Hermione.
-Perché
piangi?-
-perché
è
sbagliato … perché non posso lasciarmi andare
così, perché non posso fare
questo a Ron …-
Draco
si
allontanò …
-Ron
…-
Accarezzò
il
viso della ragazza asciugandole le lacrime.
-Non
piangere
mai a causa mia mezzosangue … non ne vale la pena
…-
Dicendo
questo,
si alzò e andò via .
Hermione
rimase lì, poggiando le dita in quei tasti , sfiorati poco
prima da Draco .
Guardando
la
luna … complice fedele e silenziosa .
Musiche
che mi hanno ispirato nella realizzazione del
capitolo:
la
prima suonata è ‘Victor piano solo’ di
Danny Elfman .
(quella de La sposa cadavere per intenderci xD )