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Autore: somochu    17/11/2012    6 recensioni
Odiare il proprio vicino di casa, si sa, è d'obbligo. Almeno che non sia Johnny Depp, ovviamente.
Ma cosa fare quando a essere compagni di quartiere sono proprio Blaine Anderson e Sebastian Smythe?
Dal cap 1:
Sebastian era già alzato – dal letto vuoto poteva dedurlo – e Blaine sbuffò, pensando che fosse il solito perfettino che non veniva scalfito da nulla. Lui e la sua media perfetta, aspetto perfetto e arroganza perfetta, si poteva essere più fastidiosi?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quel vicino che ci sarà sempre

 

 

 

 

Blaine, esci da lì.”

No.”

La voce arrivò a Alicia ovattata, come fosse lontana, a causa del piumone sotto al quale Blaine si era rannicchiato da quasi tre giorni.

Blaine, vuoi riprendere un po' di vita, per favore?” riprovò, avvicinandosi al letto dove il bozzolo-Blaine era

No.”

Gli sembrò per un attimo di essere tornata ai vecchi tempi, quando Sebastian rubava per scherzo un gioco a Blaine e quest'ultimo si chiudeva in camera per ore per la rabbia. Per farlo uscire all'epoca bastava un po' di odore di cioccolata calda e Alicia vedeva prima i piedini e poi successiva la testa di Blaine china per l'imbarazzo.

Era la cosa più dolce e tenera del mondo, e non poteva fare a meno di chinarsi e baciargli le guancette colorate di rosso e gli occhietti arrossati per il pianto.

Il giorno dopo lui e Sebastian facevano pace e tornavano a giocare contenti.

Stavolta non era così e lo capiva anche dalla voce rotta di Blaine: non era uno scherzo da bambini, quando c'era l'amore di mezzo non bisognava mai scherzarci sopra.

Blaine,” sussurrò, con voce un po' più dolce.

Lo vide uscire fuori dalla coperta, mentre guardava in alto probabilmente in un impeto di orgoglio per non farsi vedere così depresso da sua madre.

Tu devi passare sopra questa cosa, ok?”

La sua voce era sempre carica d'affetto, e vide Blaine abbassare gli occhi su di lei, quasi arrabbiato.

Non posso passarci sopra, mamma,” gli rispose, il tono duro.

Se n'è andato, mamma, se n'è andato.”

Stavolta non trovò niente da replicare, mentre vedeva gli occhi del figlio riempirsi di nuovo di lacrime.

Se n'è andato e io sono qui senza poter fare niente per impedirlo. Non lo rivedrò mai più e probabilmente lui avrà già trovato un altro ragazzo con cui provarci.”

Forse dirgli che lei sapeva che Sebastian era pazzo di lui avrebbe peggiorato la situazione, Blaine non le avrebbe mai creduto.

Lui sarà via per sempre e io non posso passare sopra questo, ok?

 

 

 

 

Tornare a scuola era stato il primo passo per tornare alla sua vita di sempre.

No, forse il primo vero e proprio era stato farsi una doccia, ma quello più che un passo verso la vita comune, lo era verso l'umanità.

Però non poteva rimanere per sempre a casa e, per quanto facesse male, doveva darsi una regolata e riprendere in mano quella che era la sua vita.

Capì di aver sbagliato ad alzarsi dal letto solamente quando una chioma riconoscibilissima anche da dietro attraversò il suo campo visivo.

No.

No.

Sebastian non poteva essere davvero lì. Non poteva.

Aveva detto “mai” e lui si era rassegnato: non era pronto ad affrontarlo di nuovo. Non così presto, non in quel momento in cui si sentiva sin troppo vulnerabile.

Stava già per nascondersi dietro a un primo passante per il corridoio, quando quegli occhi verdi – che, Dio, gli erano così mancati – si posarono sui suoi con una forza sovra umana.

Maledizione.

Lo vide avvicinarsi e pensò di buttarsi a capofitto in una stanza rotolando come in un film di Indiana Jones. Capì che era impossibile quando sentì la sua voce familiare sin troppo vicina.

Ciao Blaine.”

Blaine aveva sempre pensato che il corpo fosse composto da leggi naturali: ogni organo era al posto giusto per eseguire quelle esatte funzioni di cui l'organismo ha bisogno.

Quindi, davvero, non sapeva spiegarsi perché gli sembrava di avere il cuore in gola.

Ciao,” rispose, senza saper bene cosa dire. Non aveva neanche il coraggio di aggiungere 'Sebastian' per non correre il rischio che quel che stava accadendo fosse davvero reale.

... Che...” si schiarì la gola. “Che ci fai qui?”

Prendo alcuni documenti a scuola,” gli rispose, la voce bassa. “Sai, il trasferimento e tutto.”

Blaine deglutì il magone che improvvisamente gli stava impedendo di respirare. In tutto questo Sebastian non la smetteva di fissarlo con quegli occhi caldi e sembrava quasi volergli chiedere qualcosa.

Decise di filarsela prima di dire o fare qualcosa di cui si sarebbe pentito, visto che non riusciva a dire bugie e nascondere niente a quello sguardo.

Stava per voltarsi per andarsene, quando una mano gli afferrò il polso.

Aspetta, non andartene,” gli disse in un sussurro e Blaine credette di morire.“È stato bello rivederti, Blaine.”

Non ce la faceva a nascondersi. Non più. Quindi lo disse di getto, non pensando bene alle conseguenze.

Mi piaci.”

Gli occhi sgranati di Sebastian erano sin troppo esordienti: aveva capito di aver fatto un passo falso. Ora stare senza di lui avrebbe fatto più male, perché il saper di non aver mai avuto una possibilità di stare con lui era forse peggio di lasciarlo andare perché non si avevano altre alternative.

Eppure non voleva tirarsi indietro. Ormai era in ballo e i suoi sentimenti erano lì, pronti a esplodere.

Tanto lo avrebbe comunque perso, no?

Io credo di amarti,” disse a bassa voce, sentendo la stretta sul polso di Sebastian lasciarlo andare completamente.

Lo so, sono sdolcinato per i tuoi gusti, ma è quello che sento davvero.”

Vide Sebastian titubare, forse indeciso sul come rispondere a quella vera e proprio dichiarazione.

Dimmi qualcosa, qualsiasi cosa, e tutto potrà tornare come prima. Anche i litigi, mi basta riparlarti. Io... Sebastian, ti prego dimmi qualcosa.”

Non sapeva se a fargli capire che era davvero finita fosse stato il silenzio di Sebastian o il suo sguardo basso e sfuggente.

Ma questa volta lui aveva chiuso, davvero.


 

 

 

 

Blaine stava male.

Ormai non poteva più nasconderlo, visto che si era messo a piangere durante Flashdance, poi durante il Titanic e persino durante Jurrassic Park. Ed erano due settimane che non usciva di casa.

Si era chiuso nel suo dolore e non aveva intenzione di uscire da quella stanza per nessun motivo al mondo.

Sentiva dolore a ogni parte del corpo, ma sua madre aveva detto che era il classico sintomo del mal d'amore e che prima o poi gli sarebbe passato.

Blaine odiava sentirsi in quel modo: sembrava che qualsiasi cosa dicesse gli facesse tornare in mente Sebastian.

Erano giorni interi che non parlava con nessuno, mangiava poco e a stento dormiva.

Non era neanche in vena di fare quelle cose stupide come mangiare quintali di gelato o andare al Karaoke a cantare I will always love you uccidendo di tristezza tutti i presenti in sala.

Voleva soltanto sparire dalla faccia della terra e smetterla di sentire tutta quella tristezza e solitudine. Voleva smettere di soffrire, ma gli sembrava impossibile mentre ripensava a Sebastian e al suo sguardo mentre gli diceva che gli aveva fatto piacere rivederlo.

Ci aveva quasi creduto, ci aveva quasi sperato che gli fosse mancato come Sebastian era mancato a lui. E invece...

Era un coglione a sentirsi così male per qualcuno che davvero non lo meritava.

Il fatto che la sua stanza fosse di fianco a quella di Sebastian non aiutava: sentiva che da un momento all'altro bastava voltarsi per vederlo di nuovo lì, a deriderlo con lo sguardo o con qualche parola mirata.

 

 

 

 

E quando si affacciò verso la finestra di fronte per la milionesima volta in una settimana, sicuro di trovarsi davanti una stanza fredda e vuota, quasi gli prese una sincope.

Sebastian era lì, mentre ghignava verso di lui.

Probabilmente la sua faccia doveva essere un misto tra lo stupito e il ridicolo, perché ciò spiegava le risate di Sebastian.

Ero venuto qui per farti una sorpresa, ma non mi aspettavo di farti così tanto sorprendere.”

Si sentì improvvisamente arrabbiato con lui.

Che vuoi? Sei qui per ferirmi ancora?”

Oh, Blaine, dovresti vedere la tua faccia,” ridacchiò ancora Sebastian

Sebastian. Cosa. Ci. Fai. Qui.”

Forse il suo tono ferito e arrabbiato lo convinse, perché lo vide tremare per un momento. Solo un momento.

Sono qui perché sono stato un idiota a lasciarti andare,” gli sentì dire, quegli occhi che sembravo così maledettamente sinceri.

Maledizione.

Tu non stai parlando seriamente,” gli disse, serio. “Hai bevuto per caso?”

Sebastian sbuffò, sembrava innervosito anche lui, ora.

Blaine... Io... Forse... Cazzo,” imprecò tra i denti e lo fissò ancora più intensamente. “Mi piaci ok? Sono fottutamente cotto di te e vorrei fare con te quello che stavamo facendo l'altra sera ancora e ancora e ancora.”

Dire quelle cose sembrava essere costato a Sebastian tantissimo. Aveva la stessa espressione di Ercole durante le dodici fatiche, solo che per Blaine Sebastian era anche più bello.

Io... ti piaccio?” ripeté, anche piuttosto stupidamente.

Il suo cuore stava martellando nel petto così tanto che Blaine sentiva dolore alla cassa toracica.

Da morire,” gli rispose Sebastian. “L'ho capito da un po', ma... Ecco tutto questo... Sentire e provare non fa per me. Soltanto ora ho capito che ho bisogno di te.”

Blaine non rispose e Sebastian si lagnò. “Ti prego, non farmi diventare più sdolcinato così, già sto sentendo le mani prudere per il mia dignità che sto calpestando venendo qui a strisciare ai tuoi piedi - metaforicamente.”

Non ti credo,” lo interruppe quasi Blaine, lo sguardo attonito, mentre i suoi neuroni lavoravano in fretta per fargli assimilare bene quel che gli stava dicendo Sebastian.

Aspetta, vengo lì a dimostrartelo.”

 

 

 

Si stava arrampicando sull'albero che era tra le loro finestre e Blaine spalancò gli occhi.

Ma sei scemo? Se cadi ti spezzerai l'osso del collo!”

Sebastian non lo ascoltò, ma attraversò con piccoli passetti il ramo, restando poggiato con il braccio sul tronco e Blaine lo vide davvero già pronto per essere portato all'ospedale.

Se il solito esagerato,” gli rispose Sebastian, la voce piena d'adrenalina e con un ghignetto sul volto.

Bene, si sarebbe fatto ammazzare e se la rideva.

Sebastian si arrampicò sulla sua finestra e Blaine lo aiutò a entrare dentro casa sua senza fratturarsi nulla.

MA SEI FUORI DI TESTA?” urlò, preoccupato.

Sebastian non rispose, limitandosi a sorridergli, senza togliersi di dosso quello sguardo enigmatico.

Tu sei pazzo,” ripeté Blaine, le mani che ancora gli tremavano per la preoccupazione, l'emozione per averlo così vicino e l'eccitazione per averlo visto rischiare solo per lui. “Completamente pazzo.”

Sì, pazzo di te.”

Blaine rimase in silenzio qualche secondo per assimilare bene quelle parole.

Dio, Sebastian, questa fa così tanto anni settant-”

Non riuscì a finire di parlare che Sebastian lo baciò, bloccandogli le parole, il respiro e il cuore.

Blaine si trovò a ricambiare come se non avesse via di scelta, la sua bocca che ben accoglieva la lingua di Sebastian e il sorriso che stava nascendo sulle sue labbra per la felicità di quel contatto così tanto agognato.

Si baciarono di nuovo come se fosse la prima volta, le mani che si cercavo e intrecciavano automaticamente, come se invece già si conoscessero alla perfezione.

Ora Blaine capiva il significato del suo sogno, quello che il pellicano voleva dirgli e del perché della sveglia: l'animale stava soltanto cercando di farlo svegliare. Di dirgli “apri gli occhi, Blaine, basta che allunghi la mano e Sebastian è lì. Puoi afferrarlo” .

E lui lo fece.

Lo fece a tentoni, allungando la mano e sentendo la stoffa della camicia dell'altro sotto i polpastrelli. Anche attraverso i vestiti avvertiva il calore della sua pelle e sospirò nel bacio, mentre si aggrappava alla camicia e la tirava verso di sé per attirarlo più vicino, grato di averlo davvero afferrato.

Si baciarono ancora e ancora e ancora, fin quando entrambi si dovettero staccare per mancanza di ossigeno.

Sei tutto pazzo,” gli ripeté Blaine, quando Sebastian posò la fronte sulla sua.

Blaine, io sono un pazzo, un vigliacco e uno sconsiderato. Sono scappato dai miei sentimenti una volta e chissà quante altre volte lo farò. Sono così di natura: non so affrontare le cose. Non so perdere, sono fastidioso, stronzo, arrogante, pazzo e idiota,” era partito, e Blaine quasi non riusciva a seguirlo, troppo occupato a mangiarsi ogni parola usciva dalla bocca di Sebastian. “Mi piaci da morire, ma non cambierò mai. Sarò il solito bambino viziato che conoscevi da piccolo e lo stesso ragazzo che si crede Dio che conosci adesso. Sarò sempre Sebastian... Ti basto anche così?”

Gli occhi di Sebastian erano luminosi e stupendi come Blaine non li aveva mai visti. E sembravano ancora più belli mentre gli si riavvicinava per sussurrargli sulle labbra.

Tu non mi basti mai.

 

 

 

THE END.

 

 

 

 

 

 

E stavolta davvero ç__ç
MA PENSAVATE DAVVERO CHE VI LASCIAVO SENZA LIETO FINE?
Ok, oggi devo avere qualche problema con il maiuscolo, non fateci caso. Comunque, era ovvio che questi due sarebbero finiti insieme. E anche nella maniera più sdolcinata possibile, ma insomma, se lo meritano <3
Comunque davvero vi ringrazio per essere arrivati tutti fin qui ed è ora di dire ciao a questa mini-long. Mi mancherà ç____________________ç
E non mi soffermo troppo altrimenti comincio a piagnucolare e per voi e per me risparmio questa situazione imbarazzante.
AH, e andate a vedere nella mia pagina che bella la nuova cover che mi ha fatto Ilarina. È bellissima, vero, vero, vero? *sparge cuori per Ilarina

Dopo questo... Niente, spero che come finale vi piaccia quanto spero e... Arrivederci alla prossima long <3

   
 
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