Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: GinevraCorvino    22/11/2012    5 recensioni
Questa FF riprende in tutto e per tutto gli avvenimenti del terzo libro della Rowling : Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban. In realtà io lo considero un libro che con l'ausilio di un personaggio inventato Lenora Corvino ( di cui detengo tutti i diritti), ripercorre con occhi e punti di vista alternativi la Storia.
E' il mio Sogno. Nulla di più.
Chiedo cortesemente a chi avrà voglia di sfogliare la mia immaginazione, di segnalarmi qualsiasi tipo di incoerenza ( sopratutto cronologica), con il testo originale della Rowling. E fatemi sopratutto sapere che ne pensate.
Grazie.
Non esistono Miracoli in terra, ma per fortuna esiste la Fantasia.
Il terzo e il sesto capitolo hanno partecipato al Contest"Can I have this dance?" di EmmaStarr giungendo sesta e vincendo con mio sommo orgoglio il premio speciale Stile.
Genere: Avventura, Dark, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

 

 A mio marito a cui da bambino nessuno ha mai raccontato una favola.
Questa è per te.
G.

  

 

PREMESSA DELL'AUTORE

Questa FF riprende in tutto e per tutto gli avvenimenti del terzo libro della Rowling : Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban. In realtà io lo considero un libro che con l'ausilio di un personaggio inventato Lenora Corvino ( di cui detengo tutti i diritti), ripercorre con occhi e punti di vista alternativi la Storia.
E' il mio Sogno. Nulla di più.
Chiedo cortesemente a chi avrà voglia di sfogliare la mia immaginazione, di segnalarmi qualsiasi tipo di incoerenza ( sopratutto cronologica), con il testo originale della Rowling.
Grazie.
 Non esistono Miracoli in terra, ma per fortuna esiste la Fantasia.


 PROLOGO 

  Notturn Alley, nessun mago perbene vi si inoltrerebbe, nessun mago onesto sarebbe interessato a qualsiasi cosa quel luogo offrisse.

I passi di un uomo echeggiano sul selciato umido della pioggia appena passata. La via è buia, solo un cane nero vaga errabondo, sporco come i vicoli fatiscenti di quella strada  abbandonata al suo squallore.
L'uomo avverte un rumore spezzato, un gorgogliare strozzato provenire da una nicchia nascosta dalle tenebre in  quella notte stregata dell'ultimo giorno d' Ottobre, nella quale anche la luna si nasconde come a presagire un delitto.
Il mago dal bel soprabito elegante si blocca di fronte a  quell'oscurità da dove provengono quegli strani suoni di respiri infranti e mugolii voluttuosi; circospetto si avvicina a quel buco spalancato nel oscurità che respira, è come spinto da una forza sconosciuta, inspiegabile, ambigua. Tende l'orecchio pallido ad un  lappare lento, languido, ad un sospiro che ascende alla notte, e fugge senza ritorno.
Si immerge in quella voragine di solida ombra, ma si immobilizza come un animale terrorizzato, ogni suo muscolo si contrae nello spasmo di non far rumore, di non disturbare quello che intravede soltanto, mentre gli occhi si abituano all'assenza di luce e nelle narici si insinua acre un dolciastro odore metallico: un  banchetto abominevole.

Dall'oscurità claustrofobica sbocciano due enormi occhi ferini in un volto bianco come il gesso imbrattato di un rosso troppo scuro, troppo vivo. Un volto di sangue che scivola indolente dal mento levigato di una  donna dai capelli di fiamma che è china sul corpo esanime di un uomo. Lo tiene amorevolmente tra le braccia, come una bambola rotta di cui si rammarica di non potervi più giocare. Mentre lo sta fissando, con quegli occhi d'abisso solo pupilla,sembra quasi imbronciata ,le sopracciglia finissime si sono incurvate in un espressione di capriccioso disappunto.

L'uomo sa che  si è accorta di lui, eppure non fugge, osserva quella creatura bellissima e terribile che si comporta come un felino che difenda la sua preda: immobile, in una pericolosa attesa.
Lucius serra la mano sulla testa d'argento di serpente del suo bastone che nasconde la bacchetta, ma contro ogni logica o immaginazione quell'essere osceno fa germogliare un sorriso indefinibile ma dolce su quel volto assassino. Le zanne criminali scintillano come avorio, gocciolanti pesanti gocce di rubino.

Un cane guaisce poco lontano, ma nessuno se ne cura, è come se l'attimo fosse congelato, interamente trattenuto dagli sguardi colpevoli di entrambi. Oltre il mago e la vampira in quel momento non esiste nulla. Solo loro nei loro segreti.
Incongruente alla situazione Lucius allenta la stretta del bastone, e resta lì, come ammaliato a guardarla mentre lei senza distaccare i suoi occhi da quelli di lui si tira su con il busto e si appoggia lasciva al muro che le sta dietro, scomposta in un modo quasi volgare, lasciando scivolare dalle sue braccia quel corpo dissanguato come un giocattolo vecchio che si butta perché non è più di nessun interesse.

Il mago ha capito, attende senza far nulla lo scatto ferino. Ma non accade niente la ragazza resta fissa come una visione apocalittica in fondo al vicolo, è come ubriaca, e sembrano i suoi occhi gli occhi di un demonio che sogni *.


*NOTA: L'ultima frase del capitolo è una citazione del CORVO di Edgar Alan Poe

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: GinevraCorvino