Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: samy_97_    03/02/2013    14 recensioni
[Storia ambientata in un ipotetico futuro, in cui grazie alla licenza poetica di cui mi avvalgo (xD) Inu Taisho è vivo. Sono presenti quasi tutti i personaggi di Inuyasha, più qualche altro nuovo pazzo personaggio inventato da me =) Buona lettura]
"E' iniziato tutto una domenica di ottobre, lo stesso giorno in cui, alta in cielo, c'era la luna piena.
E, nel mio personalissimo gergo, Luna Piena è uguale a Niente Poteri Demoniaci.
Aspettate un attimo! Forse è meglio che mi presenti: mi chiamo Ayame Taisho e sono una mezzo demone diciottenne. Vivo in una kawaiissima villa, insieme alla mia famiglia adottiva a Tokyo, in Giappone, nel Mondo."
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Sesshoumaru
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Songs of Life'
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Set Fire To The Rain



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27. Quando capisci che... “You and me together, nothing is better!”

Mi accoccolo letteralmente addosso a Sesshomaru e sospiro.

-Certo che tuo fratello non ci capisce proprio una mazza.- dico semplicemente.

Lui si attorciglia una ciocca dei miei capelli al dito. -E' anche tuo fratello.-

-Si, infatti!- dico io, alzando la testa -E me lo sono sorbito io, gli ultimi anni, con tutti le sue pippe mentali con Kagome. Ma anche con l'altra Kagome era così?-

-Non ne ho idea.- dice, prima di baciarmi.

Santo cielo, questo demone mi manda in brodo di giuggiole ogni volta.

-Ehi. E' un modo carino per dirmi di tenere la bocca chiusa?-

Sesshomaru fa un mezzo sorriso e mi bacia nuovamente. Quindi, deduco che la risposta sia si.

Kamisama, a volte mi dimentico che Sesshomaru sa sorridere. E' scioccante quando lo fa, credetemi!

-Maru, insomma! Io cerco di parlare seriamente e tu mi zittisci!-

Lui alza gli occhi al cielo. -Non mi interessa parlare dei problemi amorosi di Inuyasha.- sospira.

-Vuoi che parliamo dei nostri?- gli sussurrò maliziosa, iniziando a passare le dita tra i suoi capelli argentei.

Sesshomaru alza un sopracciglio. -Di quali problemi stai parlando?-

Io non gli rispondo e rido di cuore, poi mi avvicino alle sue labbra, insaziabile.

Passerei ore e ore abbracciata a Sesshomaru, perché con lui mi sento al sicuro, mi sento a casa.

Mi accoccolo sul suo petto e, cullata dalle sue carezze ritmiche sulla schiena, mi abbandono al sonno.


La mattina dopo, appena mi sveglio, faccio un salto giù dal letto e mi posiziono davanti al calendario, fissando la data scritta sul fondo bianco.

-E' il 24 Dicembre, Maru! Che bello!!!- esclamo, saltando nuovamente sopra al letto e sorridendo al mio... ragazzo?

Lui inarca un sopracciglio, perfettamente sveglio -cavoli, io la mattina sembro Frankestain col pigiama!- e sbuffa leggermente. -Cosa ci trovi di tanto speciale, nel Natale?-

Lo guardo come se avesse detto un'eresia.

-Come, cosa c'è di bello nel Natale? Il Natale è... un giorno con cui stare con la propria famiglia, scambiarsi i regali, fare il pranzo. E' un giorno magico.-

-Si sta tutti i giorni con la propria famiglia.-

-Si, ma a Natale... beh, assume un significato diverso. A Natale ci si ferma a pensare e si apprezza di più tutto quello che si ha intorno: per le strade ci sono le luci colorate che illuminano la notte, dalle finestre si intravedono gli alberi decorati e... è un po' difficile da spiegare. E' un giorno significativo.-

Sesshomaru annuisce.

Mi rattrista parecchio che non sappia il significato del Natale. Beh, dopotutto quando Rin era viva, la festa non esisteva ancora.

-Vedrai che domani capirai cosa intendo.- gli dico, sorridendo e alzandomi dal letto. Mi avvio alla porta della sua camera, intenzionata ad andare nella mia a lavarmi e vestirmi.

Spalanco la porta e vedo un esserino verde che si fionda dentro urlando. Tuttavia, basta un’occhiataccia di Maru a zittirlo.

-Mi scusi, Padron Sesshomaru.- dice, facendo un piccolo inchino. In quell’attimo, si accorge di me -che sono ancora sulla soglia della porta, indecisa se ridere o no- e mi guarda con gli occhi spalancati.

-Tu.- mi dice, indicandomi con il dito. -Cosa ci facevi nella camera di Padron Sesshomaru?-

Io mi blocco e guardo alternativamente Sesshomaru e Jaken, indecisa su cosa rispondergli. Insomma, mica potevo semplicemente dirgli che abbiamo passato la notte insieme. Che poi, c’è da dire, dipende anche come avrebbe inteso la risposta.

Alzo le mani verso l'alto. -Sono sicura che Sesshomaru saprà essere molto più esauriente di me. Io vado a farmi la doccia, ciao, ciao!- dico, prima di fiondarmi in camera mia e chiudermi dentro.

Fiuuuuu, ci è mancato un pelo!

Faccio spallucce. Beh, alla fine non sarebbe stato nulla di così grave, no?

Ehm, non vi sento...

No?

D'accordo, ho capito, lasciamo perdere.

Alzo gli occhi al cielo e mi avvio verso la mia bella, bellissima, stupenda doccia.

Insomma, c'è da dire che dopo essersi improfumati e scaldati per benino sotto il getto dell'acqua calda, si sta proprio da Kami.

Ridacchio e scendo a colazione.

Visto che è la Vigilia, i miei genitori sono usciti e Inuyasha, probabilmente, è ancora a letto. Aspetto Sesshomaru qualche minuto, per vedere se scende a fare colazione con me, ma quando vedo che non arriva decido di mangiare.

Non posso mica morire di fame, no?

Ok, ci rinuncio subito. Siete proprio una delusione, oggi, ma vi perdono perché domani è Natale!

Spalmo su una fetta biscottata una dose abbondante di Nutella e la mangio con gusto. Aaaah, che mondo sarebbe senza Nutella?

Sono alla metà della terza fetta, che sento mamma e papà rientrare.

-Ayame, ben svegliata.- mi sussurra mamma, prima di venirmi a dare un bacio sulla guancia. -Preparati: tra un po’ dobbiamo andare a fare compere!- mi dice, iniziando a smanettare con carta e penna.

E’ una piccola tradizione Natalizia: il giorno della Vigilia, mamma ed io, ci alziamo presto e, da brave donne di casa, andiamo a fare una mega-spesa per il giorno dopo.

Solitamente, andiamo in un centro commerciale poco fuori Tokyo che, come potete immaginare, è stra pieno; così ci armiamo di una pazienza infinita e ci avventuriamo tra code oblunghe per frutta e verdura e casalinghe impazzite che cercano di accaparrarsi i pezzi migliori di carne.

Alla fine, passiamo nel reparto abbigliamento -e lì si, che perdiamo ore e ore!- e scegliamo che cosa metterci il giorno di Natale.

Quest’anno, tra l’altro, dobbiamo anche prendere un vestito per la festa che si terrà in centro questa sera. Inuyasha ed io abbiamo deciso di trovarci con i nostri amici, giusto per passare una parte la Vigilia insieme, anche perché Sango e Kagome sarebbero partite per le vacanze proprio il giorno dopo Natale.

Scuoto la testa, felice, e mi fiondo in camera mia. Cerco di darmi un contegno -insomma, non posso mica andare per i centri commerciali vestita come una pazza e con i capelli per aria- e poi metto tutto l’occorrente in una borsa.

E’ fantastico che, qualunque cosa ci metta dentro, nella mia borsa ci stia qualsiasi cosa. Beh, ovviamente parlo di cose che stanno normalmente in una borsa.

Certo è che se provo a metterci dentro un attaccapanni, non ci sta. A meno che la borsa in questione non sia quella di Mary Poppins.

-Aaaah, ma che pensieri faccio…- sussurro, prima di uscire dalla stanza.

-Ehi, Maru.- lo saluto, vedendolo uscire dalla sua stanza. -Io e la mamma andiamo al centro commerciale.-

-E ci vai vestita così?- asserisce, guardandomi dall’alto in basso, contrariato.

Faccio un veloce check-up di ciò che ho indossato: dei jeans invernali aderenti e un maglioncino aderente azzurro…

Uhm, penso che sia la parte aderente che non gli va molto a genio.

-E’ un modo carino per dirmi che sono vestita bene?-

Sesshomaru rotea gli occhi e mi da le spalle, diretto al piano inferiore.

-Ehi! E un bacino non me lo dai?- esclamo, correndogli dietro. Insomma, capisco tutto, ma non ci vedremo per una giornata intera: io ho bisogno almeno del bacino dell’arrivederci!

Sesshomaru si blocca e si volta verso di me. -No.-

Io mi imbroncio. -Uffa.- dico, incrociando le braccia sotto il petto.

Lui scende le scale senza dirmi altro.

Ridacchio, pensando a quanto testardo e orgoglioso sia il mio demone. Chissà se riuscirà mai ad aprirsi veramente con me…


* * *


-Mamma, dici che ce la facciamo per stasera? Lo sai che Inucchan e io abbiamo da fare!-

Mia madre ridacchia e scuote la testa, ma continua imperterrita a rigirarsi tra le mani dei grossi pezzi di carne rossa. A me, a dirla tutta, tenere in mano quelle cose fa parecchio schifo.

-Ayame, prendi questa. Vado a prendere gli affettati.-

Prendo dalle mani di Izayoi il pezzo di carne e lo mollo schifata dentro il carrello.

-Bleah.- sussurrò, pulendomi le mani sui pantaloni.

Che schifo, schifissimo!

Spingo il carrello tra le corsie, cercando di arrivare viva al banco degli affettati e preparandomi psicologicamente ad aspettare almeno venti minuti. Sto per girare l’angolo quando vedo che mia madre sta parlando con un uomo alto, muscoloso e attraente.

Lascio il carrello in balia di sé stesso e mi avvicino lentamente, cercando di non farmi notare.

-Ma davvero? La trovo così fuori posto in un supermercato del genere… sicuramente solitamente sono i suoi subordinati che fanno la spesa per lei…-

Ci sta provando con mia madre?

Digrigno i denti e, in un attimo, mi faccio comparire le orecchie, poi mi avvicino ai due, con un sorriso che può benissimo essere scambiato per quello dello Stregatto.

-Ehi, mamma!- esclamò alzando un braccio.

Mia madre si gira e mi sorride dolce come al solito, mentre il tipo mi guarda spalancando gli occhi, che si soffermano sulle mie orecchie nere.

-Salve.- dico, rivolgendomi a lui e mettendo bene in mostra i miei denti appuntiti.

Lui balbetta un “ciao” e, con una scusa, si defila in mezzo secondo netto. Wow, che record!

Sogghigno e faccio scomparire orecchie e denti appuntiti: mi fa piacere che questi uomini abbiano un minimo di buonsenso, ogni tanto.


-Mamma, quello, quello, quello!- grido, indicando un kimono bianco e azzurro.

-Tesoro, sei sicura di non avere freddo?-

Mi avvicino e ci passo le dita sopra. -Mamma, è invernale…-

-Allora provalo!- esclama, mettendomelo tra le mani con foga. -Aspetta, prendi anche questo obi viola: trovo che sia un amore.-

Annuisco ed entro nel camerino.

Quando esco, per poco ad Izayoi non viene un infarto. Si porta le mani sulle guancie e si mette a volteggiarmi attorno, guardandomi da ogni angolazione possibile.

-Amore, sei splendida! Sesshomaru rimarrà incantato!-

Io arrossisco di botto. -Mamma, che c’entra Sesshomaru, adesso?-

Lei non mi risponde e continua a farmi complimenti, incurante del mio viso rossissimo che fa un contrasto pazzesco con la stoffa del kimono.

Per quanto mi piaccia indossare questo kimono, apprezzo moltissimo quando mamma mi permette di andare a cambiarmi.

Prima di andare a pagare, cerchiamo un vestito anche per lei che non visto qui a descrivere perché non vorrei che Inu fosse anche capace di leggere nel pensiero e deve essere una sorpresa.

In ogni caso, non abbiamo più avuto pseudo-scocciatori-rompiballe fino alla fine del nostro giro nel centro commerciale.

Eheh, Ayame Taisho colpisce ancora!!!


* * *


-Inuyasha, dove caspita hai messo il mio cellulare?-

-E io che cavolo ne so?-

-Si da il caso che te l’abbia dato a te per mandare un messaggio a Kacchan, dato che TU hai finito i soldi.-

Inuyasha, dall’altra parte della porta, rimane in silenzio per qualche secondo, poi sbuffa sonoramente, spalancando la porta della mia stanza e aprendo la bocca per dirmi qualcosa. Poi la richiude e mi fissa.

-Dov’è Ayame?- chiede, con gli occhi fuori dalle orbite.

Io mi guardo intorno e poi mi indico. -Qui…-

-No, no, no.- dice mio fratello, scuotendo il dito davanti al mio naso. -Tu sei troppo carina per essere mia sorella Ayame.-

A quel punto, prendo l’orecchietta pelosa di Inuyasha e lo trascino fuori dalla mia stanza, chiudendogli la porta in faccia.

Mi giro verso lo specchio e mi guardo attentamente. Devo ammettere che il kimono mi sta bene e il bianco risalta con i miei capelli neri e sciolti. Mi sono anche truccata un pochettino -ombretto, mascara e lucidalabbra- ma credo che sia più il kimono ad essere bello piuttosto che colei che lo porta. Ovvero io, per chi non lo avesse capito.

Faccio spallucce ed esco dalla mia camera, prendendo la borsa dove avrei messo il cellulare. Sempre se Inuyasha si fosse ricordato dove lo aveva cacciato.

Scendo le scale, seguendo il chiacchiericcio dei miei parenti e sbircio giù dalle scale. Fortunatamente, nessuno mi sta aspettando in stile principessa, così scendo velocemente le scale prima che mamma decida di farmi qualche foto inappropriata.

-Allora, parenti, andiamo? Kacchan ci starà sicuramente aspettando a casa sua.-

Tutti i miei parenti si girano verso di me e, santo cielo, mi guardano con gli occhi spalancati, anche mia madre e Inuyasha.

Arrossisco e guardo con la coda dell’occhio Sesshomaru. Ha un’espressione strana, che mi fa venire decisamente i brividi sulla schiena.

Unisco le mani e guardo Inuyasha, sperando di distogliere l’attenzione dalla sottoscritta.

-Inucchan, il mio telefono.- dico, mettendogli la mano aperta sotto il naso. Lui rotea gli occhi e me lo sbatte sulla mano.

Usciamo dalla villa e, con piacere, noto che Sesshomaru mi cammina a fianco e -addirittura!- si siede di fianco a me durante il tragitto in macchina. Wow, quasi non mi sembra vero!

Passiamo a prendere Kagome -decisamente splendida anche lei, con il suo kimono rosa pesca- e Inuyasha inizia subito a sussurrarle cose dolci all’orecchio che, tutti noi, ci sforziamo di non ascoltare.

Sono davvero carini quei due. Davvero carini. Se qualche volta Maru mi sussurrasse paroline dolci all’orecchio, mi farebbe davvero piacere.

Capito, Sesshomaru? Cerca di captare i miei pensieri con quella mente da demone millenario che ti ritrovi…!

Qualche minuto dopo arriviamo a destinazione. La festa è splendida: ci sono un sacco di stand con le cose più impensabili, come centinaia di caramelle gommose, pesciolini rossi da pescare, collane e braccialetti di ogni tipo e tantissime altre cose, che mi attirano da morire.

Credo che più di una volta i miei amici abbiano dovuto trascinarmi via dagli stand di dolciumi. Eh, beh, sono golosa, che ci volete fare?

Dopo un paio di ore -devo ammettere che mi stavo stancando parecchio a camminare avanti e indietro- vedo Maru che guarda uno spettacolo di mangiafuoco. Mi avvicino silenziosamente -anche se sono certa al cento per cento che mi abbia sentito lo stesso- e mi giro a osservare il fuoco che rotea nel cielo. L’uomo è bravissimo, per essere solo un umano: riesce a far roteare i bastoni infuocati con estrema precisione e li afferra senza bruciarsi.

-Ayame.- mi chiama Sesshomaru, ad un certo punto.

Io mi giro verso di lui e gli sorrido. -Dimmi.-

-Seguimi.- mi sussurra, prima di dare le spalle allo spettacolo e avviarsi verso un grumo non ben identificato di alberi lì vicino.

-Maru?- domando quando, ormai, siamo lontani dalla folla. Lui volta leggermente la testa e io capisco che posso porgergli la mia domanda.

-Dicevi spesso a Rin “seguimi”?-

Sesshomaru si ferma e si gira verso di me. -Come lo sai?-

Io mi porto una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Forse non avrei dovuto fargli questa domanda.

-Beh, ogni volta che lo dici sento una sensazione strana, che non mi so spiegare. Ho pensato…- non termino la frase, non sapendo più che dire.

Lo vedo chiudere gli occhi, e mi si stringe il cuore. Sto per chiedergli scusa, quando lui mi precede.

-Voglio mostrarti una cosa.-

Io richiudo la bocca e lo guardo interrogativa, poi spalanco gli occhi quando sento la sua forza demoniaca aumentare e vibrare nell’aria.

-Non ti spaventare.- mi dice con voce roca, ghignando alla vista della mia faccia sorpresa.

Faccio in tempo a sbattere un paio di volte le palpebre che, al posto del demone con i capelli argento, compare un grosso demone cane bianco, con due voglie rosse sul muso e una mezzaluna blu in mezzo alla fronte.

Rimango allibita per parecchi secondi, respirando a mala pena, fino a che il grosso cane non muove un passo verso di me. Io arretro involontariamente, forse a causa del brivido che mi percorre la schiena alla sua vista: dopotutto sono sempre in parte felino.

Sesshomaru si ferma e mi osserva con quegli occhi che hanno la capacità di farmi arrossire anche se sono così diversi dal solito; faccio un sospiro profondo e abbozzo un sorriso, poi mi riavvicino a lui e, titubante, allungo una mano e gli accarezzo il muso.

Ridacchio quando Sesshomaru si siede sulle zampe e si avvicina di più a me, così continuo ad accarezzarlo.

-Che bel cagnolone che sei, Maru! A Kagome piaceresti un sacco!- esclamo, ricevendo un basso ringhio per risposta. Rido e continuo a passare la mia mano sul suo morbido pelo.

-Sei stato carino, sai? Mi fa tanto piacere che… che mi ritenga così importante.- sussurro, sorridendo intenerita.

Lui si alza e si posiziona con il dorso di fianco a me. Ci metto qualche secondo a capire che vuole che gli monti in groppa.

-Stai scherzando?- chiedo, sgomenta. Lui mi fa un cenno spazientito, e a quel punto ne approfitto prima che cambi idea.

Mi accoccolo sulla sua schiena e mi attacco al pelo del suo collo, stringendo per bene la presa quando il grosso cane si alza da terra e si libra nel cielo.

-Wow…- sussurrò godendomi la sensazione dell’aria tra i capelli e del corpo caldo di Maru vicino a me. -E’ bellissimo!- gli comunico, ridendo e accarezzandogli la testa.

Sesshomaru si alza di quota fino a superare le nuvole nel cielo e io trattengo il respiro: non mi ero mai sognata di volare così in alto da sola.

Passo le mani attraverso le nuvole soffici e ridacchio, notando che sembrano schiuma. Dopo qualche minuto ci abbassiamo e riconosco, finalmente, il paesaggio sotto di noi: Sesshomaru si sta dirigendo verso la nostra casa.

Si ferma sul tetto e io scendo dalla sua groppa tutta infreddolita, anche se la sensazione non mi da molto fastidio; guardo il grosso cane bianco che viene avvolto da una luce bianca e che ritorna il demone che tanto amo.

Gli sorrido e lo seguo nella sua camera, entrando, alternativamente, dalla finestra.

-Grazie, Maru.- sussurro, felice. E’ stato bellissimo, da parte sua, che mi abbia mostrato la sua vera forma, che abbia voluto condividere una cosa del genere con me.

Lui mi fissa qualche secondo con il suo sguardo ambra e io, come al solito, mi sciolgo sul posto.

-Prego.- dice, prima di darmi le spalle e prendere dal comodino un pacchettino che, prima, non avevo notato. Me lo porge e io lo prendo sorpresa.

Sciolgo il fiocchetto e apro la scatolina, scoprendo un piccolo ciondolo a forma di mezza luna.

Spalanco gli occhi e guardo Sesshomaru che, per tutta risposta, mi dice -Buon Natale-, prima di prendermi dalle mani il ciondolo e allacciarmelo attorno al collo.

Lo sfioro con una mano e sorrido.

-E’ splendido. E’ come se ti avessi sempre accanto, anche quando non ci sei.- dico, sedendomi sul suo letto e tendendogli la mano.

Sesshomaru la afferra e si siede a fianco a me, mentre io mi accoccolo a lui.

-Grazie.- mi sussurra tra i capelli.

-Di cosa?-

-Di essere qui con me.-

Sento il cuore che mi batte fortissimo e la felicità che mi riempie a ondate. Allora è questo che si prova a stare con la persona che si ama.

Alzo la testa e lo bacio, stringendolo il più possibile a me.

Siamo solo io e lui. E non c’è nient’altro che, in questo momento, possa desiderare.




Image and video hosting by TinyPic Angolino dell'autrice: Ciao a tutti! Cavolo, non mi sembra vero che questo sia l’ultimo capitolo.

Insomma, non sono molto brava con gli “arrivederci”, non trovo mai le parole giuste.

Voglio ringraziarvi tutti, uno a uno. Non mi metto a citarvi tutti perché sarebbe una cosa infinita (la mia pigrizia… xD ) ma sappiate che mi ricordo di ognuno di voi, perché mi avete emozionata con le vostre recensioni, mi avete fatta divertite, mi avete fatta sentire apprezzata. Mi avete dato cose diverse eppure tutte ugualmente importanti. Spero che potremmo tenerci in contatto anche se non più attraverso questa storia.

Per questo non posso fare altro che dirvi: Grazie, dal profondo del cuore. Grazie di esserci sempre, grazie di avermi dato la forza di continuare e di scrivere, grazie di tutto.

Ok, prima che mi dimentichi: l’ho ripetuto mille volte, ma lo scrivo anche qui, visto che è l’ultimo capitolo. Dunque: ho in mente un sequel, ma purtroppo questo non è periodo per fic comiche, quindi rimando tutto a quest’estate, sperando in bene. Nel caso dovessi pubblicare, metterò un avviso qui, così se avete la storia in una delle vostre liste lo saprete automaticamente.

Spero che questo ultimo capitolo vi sia piaciuto e che sia una degna conclusione della storia. Sinceramente sono un po’ titubante, quindi aspetto i vostri commenti e… mi direte =)

Vi ringrazio ancora tanto, tanto e tanto!


°°Samirina°°

  
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