# 10 – Light :.
“Allucinazioni ipnagogiche”, ecco come le avevano
chiamate i medici dello S.H.I.E.L.D.
Passeranno, così gli aveva lentamente
sorriso l’Agente Leland Come la mancanza
di sonno e agli incubi. Presto scompariranno del tutto.
Abituarsi alla mancanza di sonno era stato facile, a
confronto: psicologicamente frustrante, vero, ma Steve era comunque riuscito a
superare indenne le lunghe notti spese tra un sacco di sabbia e le passeggiate
infinite sotto lo sguardo cisposo delle stelle. Aveva sopportato illusori mal
di testa alle tre del mattino, idee inutili di antidolorifici e morfina, un
soffitto sempre uguale sopra la testa, le stesse ombre che si allungavano e si attorcigliavano
senza requie tra le gocce solidificate di pittura biancastra. Aveva tenuto duro
fino a quando non era arrivato il primo sonno ristoratore dopo mesi: venti
minuti, nulla di più, ma Steve si sentiva rinato. E a quei venti minuti erano
seguite mezz’ore e ore intere dove l’unico suono che a stento percepiva era il
proprio respiro, denso e caldo nel petto.
L’Agente Leland, il medico dello S.H.I.E.L.D. che si
occupava del suo recupero psicologico, si era dichiarata piuttosto soddisfatta,
per poi metterlo in guardia circa gli incubi di cui sarebbe stato quasi certamente
vittima di lì in poi.
La diagnosi era stata esatta, ma per fortuna di
Steve parlarne aveva reso il tutto più semplice.
Che fosse in studio o davanti ad una tazza di caffè,
l’Agente Leland lo ascoltava con pazienza e annuiva, sorrideva, lo confortava,
le sopracciglia si piegavano a disegnare una linea aggrottata sulla fronte, la
penna tracciava pochi, ma significativi appunti sul blocchetto.
Passeranno, signor
Rogers. gli
aveva sorriso Scompariranno del tutto,
non tema. Mi vorrebbe parlare del suo ultimo sogno: parlava di un teschio, dico
bene?
Aveva affrontato gli incubi, fronteggiato occhi
incavati in orbite scarlatte e sangue e fuoco e lo schianto e lamiere ritorte
conficcate tra le costole, attraverso lo sterno, dentro la carne. Li aveva
combattuti e ne era uscito vincitore.
Ma quello..I muscoli rigidi, un formicolio grondante
di bava lungo le braccia, i nervi, le gambe, la mascella contratta e la lingua
molle, spilloni incandescenti in mezzo alle vertebre e giù, sempre più giù, ad
arroventare le corde vocali, la gola, il fiato marcio avvinghiato ai bronchi
dilatati, brontolii roboanti di risate come un’eco inarrestabile che schiuma e
ribolle agli angoli della coscienza, la voce gonfia contro il palato, i denti
incollati, l’occhio rivoltato nel cranio, il corpo denso di fango, d’argilla.
Non aveva, non poteva
avere memoria del periodo di ibernazione, ma se cercava di guardare attorno
a sé vedeva unicamente e distintamente pareti livide e bluastre, ed era chiuso
lì e non riusciva a muoversi, non riusciva a pensare, non riusciva a liberarsi,
catene e ghiaccio e ghiaccio e catene e nessuno l’avrebbe sentito, perché non
lì non c’era nessuno, solo freddi speroni e artigli e non serviva urlare, la
voce avrebbe rimbalzato, si sarebbe infranta in parole che non sarebbero mai
state udite e avrebbero cominciato a raccogliersi una dopo l’altra, bisbiglio
su bisbiglio, mormorio su mormorio, torri di sussurri e frane di grida che l’avrebbero
soffocato, gli avrebbero tolto il respiro, riempito il petto, e nessuno l’avrebbe
aiutato, nessuno, nessuno, ingabbiato e incarcerato e il tempo che scorre e
passa e nessuno arrivava, nessuno, nessuno.
Rantolò a bocca aperta, mugghiò e ingoiò un respiro
rancido, bollente; il braccio ringhiò quando fece il tentativo di sollevarlo, i
muscoli bestemmiarono, le dita si piegarono, arrotolandosi a seguire il profilo
delle falangi, e le unghie si ritrassero nelle nocche. Vomitò un boccheggiare
convulso dalle labbra spaccate e i polpastrelli caddero, cozzando pesantemente
contro una superficie metallica.
La mano s’imperlò di luce azzurra. Il palmo si colmò
di un secondo respiro.
Un soffio tranquillizzante, quieto di parole appena
sussurrate.
-Steve, va tutto bene. Respira. Sono qui con te-
Una sensazione di calore sulla pelle, dita dalla
stretta famigliare chiuse dolcemente sopra le proprie.
Il sorriso si sciolse sulle labbra, colorandole di
rosso: Steve abbandonò la tempia sul cuscino, gli occhi si socchiusero piano,
ammiccando un’ultima volta alla luce che ancora tratteneva dentro il palmo.
Quando si svegliò, il mattino dopo, Tony gli stava
ancora stringendo la mano poggiata sul reattore Arc –Il ghiaccio e le catene
erano un ricordo, erano il passato: la mano di Tony, la voce di Tony, il
respiro di Tony, Tony erano il futuro.
E non lo avrebbero lasciato andare –Steve non li avrebbe lasciati andare.
Mai.
Note
di Fine Capitolo
Diiio, le allucinazioni ipnagogiche
sono fastidiose e orribili. Brr.
Domanda: sono l’unica a pensare che
Steve abbia soffermato di insonnia-incubi-allucinazioni ipnagogiche nei periodi
successivi al suo risveglio? (Insonnia e incubi soprattutto nei primissimi
tempi?)
Ringrazio: Sundance, Harinezumi, F E D E e ArtemisiaAssenzi per aver recensito.
Ringrazio: Amaerise per aver messo la storia tra le seguite.
Sì, sto facendo la gnorri.
…Ma non posso farlo troppo a lungo, è
giunto il momento delle Note Finali.
Ahimè, i prompt sono finiti e con
essi anche questa raccolta. Ero partita così traballante, all’inizio. Insomma,
come riuscire a tenere a bada queste due teste di cocco senza evitare che mi
sfuggissero di mano? Bhè, forse un po’ è successo in realtà, ma non mi è
dispiaciuto. E’ stato piacevole vedere come, capitolo dopo capitolo, mi venisse
più facile immaginare le loro azioni e reazioni, situazioni e pensieri..Chissà,
magari un lavoro accettabile l’ho persino fatto!
Certo, non sarebbe stato lo stesso
non avessi avuto tutti voi a seguirmi.
Non sarei arrivata a questo senza Sundance, F E D E, Harinezumi, iceathena,
L_Desu, Rei, Mattie Leland, Thiliol, ArtemisiaAssenzi, Monmon, Jaqueline,
GlitterPrincess, crissya, Betelgeuse17, Bedhness, zampetta, the_best_who_sing,
sirith88, sayonara, sasuchan7, S h a i l a, pandasgrin, nuit, nakimire,
Misako90, Melipedia, LightCross, LadyElric92, HaibaraStark, ginnyx,
FelpataMalandrina94, Black Air, Amaerise, A n o n y m o u s R e i e Lady_Jadjye.
Grazie. Grazie a chi ha letto, a chi
ha recensito, a chi a messo “Mi Piace”, a chi ha apprezzato, a chi è passato e
si è fermato a leggere anche solo una frase, anche solo una parola. Grazie a
tutti voi. Grazie anchi a chi ha schifato :)
Grazie a tutti voi.
Ci vediamo.
Alla prossima!
Ps: dai, non facciamola così tragica…Mi
trovate anche qui ;D Our Furious,
Curious, Fantasist Code :.
Fin.