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Autore: Neko    06/05/2013    5 recensioni
Una nuova avventura travolge inaspettatamente i Mugiwara partiti per affrontare le sorprese del Nuovo Mondo.
Da una strana isola dove avvengono fenomeni strani, si ritroveranno a che fare con quello che il destino ha in serbo per loro.
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Rufy/Nami
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Oh che aggiornamento lampo, quasi non ci credo...  ma se aspettavate lo scontro tra Zoro e Rufy, mi dispiace, questo è solo un capitolo di mezzo.

Spero che vi piaccia e che vi incuriosista.

Fatemi sapere cosa ne pensate e soprattutto…

BUONA LETTURA

Neko =^_^=

 

Capitolo 51: Sogno non sogno

 

“ZORO, IO E TE CI SCONTREREMO A DUELLO!”

Nell’istante in cui Rufy gridò quelle parole, un tuono squarciò il cielo e un forte vento si alzò improvvisamente.

La nave cominciò a oscillare pesantemente, ma questo non turbo né Rufy né Zoro che presero a fissarsi per diverso tempo. Il primo aveva uno sguardo adirato, il secondo uno sguardo determinato di chi sapeva cosa fare.

Gli altri membri della ciurma, soprattutto coloro che non sapevano cosa stesse succedendo e non sapevano spiegarsi lo strano comportamento del capitano, sussultarono e si guardarono a vicenda con aria confusa, nella speranza che qualcuno potesse spiegare loro qualcosa.

“Cosa sta succedendo?” chiese Usopp, deglutendo la saliva in eccesso, intimorito dallo sguardo di Rufy. Non era uno sguardo nuovo, ma il capitano lo usava per intimorire i suoi nemici, quando questo funzionava,  ma mai si era sognato di usarlo verso un suo compagno.

Chopper aveva gli occhi sgranati e il pelo dritto. Provava pressoché le stesse sensazioni di Usopp e, sentendosi minacciato, si nascose dietro le gambe del cecchino.

Franky invece si fece coraggiosamente avanti “Suvvia fratelli, qualunque sia il problema non credo che sia necessario ricorrere alla violenza, si può tranquillamente discutere davanti un bicchiere di cola!”

Franky ha ragione Rufy!” disse Usopp, non volendo nuovamente assistere a uno scontro tra compagni, il primo dei quali aveva visto lui come protagonista anni prima.

“Nessuno si intrometta! Questa è una questione tra  me e Zoro!” disse Rufy non staccando lo sguardo dal suo primo compagno, in attesa di una risposta da parte sua.

Questa non tardò ad arrivare.

“Accetto!” disse Zoro senza un attimo di esitazione, cosa che provocò altri sussulti.

Nami si mise in mezzo ai due dicendo “Zoro, non ti ci mettere anche tu!” il suo più che una richiesta, era una supplica.

Sanji si avvicinò e, poggiando una mano sulla spalla di Nami per costringerla a guardarlo, scosse la testa “Nami-swan, ci sono momenti in cui le parole non servono e due uomini devono scontrarsi per chiarirsi!” spiegò il cuoco.

“Ma questo assurdo! Quante volte è stato dimostrato che le parole sono un metodo migliore della forza bruta?” tentò di nuovo la navigatrice.

“Non questa volta!” rispose Sanji, nonostante fosse rimasto inizialmente sorpreso dall’uscita del capitano, comprese la motivazione del suo gesto.

Sanji-kun…” disse Nami ormai in un bisbiglio e rassegnandosi.

Rufy riprese a parlare con tono autoritario “Ci scontreremo sulla prossima isola! Nami, dove siamo diretti?”

Nami sussultò, nel casino che si era venuto a creare aveva dimenticato di controllare la rotta, la quale era andata persa a causa del  movimento delle onde che avevano spinto la nave lontano dalla via scelta in precedenza dalla navigatrice.

“Andiamo ad ovest!” intervenne Karin attirando l’attenzione di tutti.

Nami non fece in tempo a protestare che Rufy disse “D’accordo!” Karin sorrise quando la sua richiesta venne accolta “Sapete tutti cosa fare…e tu Zoro, tieniti pronto!”

“Si…capitano!” disse lo spadaccino sorprendendo tutti quanti. Zoro non era solito rivolgersi a Rufy in quel modo a meno che non si trattava di una situazione seria, ma quella faccenda era più che seria.

 

“Ragazzi è pazzesco, mi domando dove andremo a finire!” disse Usopp lasciandosi andare sulla sedia della cucina.

“Io non capisco perché è successo tutto questo. Zoro ha fatto qualcosa a Rufy?” chiese Chopper guardando Robin.

“Gli ha salvato la vita!” rispose l’archeologa con un sorriso.

“Di che parli sorella?” chiese Franky e fu in quel momento che tutti quanti vennero a sapere della situazione.

“Ora capisco!” disse Usopp “è una brutta faccenda!”

“Posso capire come si sente Rufy, ma per una volta non può far finta di niente? Alla fine siamo tutti in salute e Zoro sta bene, anche se ricordo che se l’è vista brutta. Se fossi intervenuto a curarlo qualche minuto più tardi, probabilmente sarebbe morto!” disse Chopper  rattristato.

“Ma non capisco perché ora Rufy voglia combattere contro di lui! Cioè quei due sono fortissimi, ma credo che tutti siamo d’accordo nel dire che il capitano è più forte di Zoro. Cosa ha intenzione di fare? Di eliminarlo?” chiese Usopp.

“Idiota. Probabilmente arriveranno a farsi male, ma nessuno ucciderà nessuno. Rufy vuole farla pagar a Zoro lo scherzo che gli ha tirato e probabilmente vorrà sfogarsi un po’!” disse Sanji mentre preparava la cena.

“Sfogarsi?” chiesero Usopp e Chopper all’unisono.

“Zoro col suo gesto gli ha ricordato che non sempre è in grado di proteggerci e questo è un po’ come intaccare il suo orgoglio, oltre al fatto che probabilmente si sarà sentito nuovamente un cattivo capitano!” disse Robin, facendo alzare gli occhi al cielo ad Usopp.

“Ma se lo fosse, noi non saremo qui con lui!” disse Chopper.

“Questo lo sa anche lui, ma credo che dopo quello che è accaduto ad Ace, anche se ho già cercato di fargli capire che ognuno ha bisogno dell’altro per andare avanti, non accetterà mai questo concetto!” disse Nami sospirando.

“è facile dire a Rufy che per andare avanti, tutti abbiamo bisogno dell’aiuto dell’altro anche in momenti tragici, ma rifletteteci bene…voi accettereste che qualcun altro della ciurma si faccia uccidere per salvarvi la vita?” chiese Robin seria e il silenzio calò nella stanza, fatta eccezione per l’olio che scoppiettava friggendo.

 

Zoro era nella sua stanza di allenamento in cima all’albero ed era intento a saltellare, tenendo molti pesi sulle spalle, quando, sentendo qualcuno raggiungerlo, decise di mettersi a sedere e allenare le braccia.

“Cosa vuoi?” disse secco.

“Ehm…ecco…io…volevo solo assistere!” disse Karin un po’ timidamente.

“Fa come ti pare”!” disse Zoro continuando quanto stava facendo.

La ragazzina seduta guardava le varie gocce di sudore colare dalla fronte dello spadaccino.

“Sei preoccupato?” chiese la ragazzina.

Zoro continuò senza risponderle.

“Insomma dovrai scontrarti con il tuo capitano. Io non sarei tanto tranquilla!”

Lo spadaccino non fiatò.

“Non credevo di assistere a uno scontro tra te e Rufy. Non me lo sarei immaginato. Sarà emozionante, anche se spero che voi due non esageriate!” disse Karin.

Silenzio.

Karin si alzò e si diresse verso le spade dello spadaccino e ne afferrò una.

“Sta lontano dalle mie spade!” disse minaccioso Zoro.

Karin sogghignò “Oh allora la lingua per parlare ce l’hai!” disse sfoderando una spada “Tranquillo, non ho intenzione di toccare la tua Wado ichimoji e nemmeno la Sandai Kitetsu, so che è maledetta e non voglio morire prima di aver portato a termine il mio scopo! Ma la Shuusui non appartiene né alla tua  migliore amica, né è maledetta quindi…ti sfido!” disse puntandola verso Zoro.

Zoro spalancò gli occhi “Che diamine…Senti ragazzina, non ho tempo di giocare con te. Devo allenarmi!”

“Allenati con me. Non sarò alla tua altezza, ma ho avuto due buon insegnanti. Uno gentile, l’altro un po’ scorbutico, ma paziente e molto capace! Vediamo se mi ha insegnato bene!” disse Karin sorridendo.

Zoro sbuffò, seccato del fatto che tutti quel giorno  lo sfidassero, ma decise di accettare, qualcosa gli diceva di farlo e di accontentare quella ragazzina.

Scelse la sua Wado Ochimoji  e si mise in posizione di difesa. Non avrebbe attaccato, ma avrebbe aspettato che fosse Karin ad attaccare.

Lo scontro non fu lungo e Zoro non dovette nemmeno fare molta fatica a batterla.

“Accidenti, mi hai sconfitta!” disse Karin a terra con il fiatone.

“Pensavi di essere in grado di battermi?” chiese Zoro curioso.

“Stai scherzando? Nemmeno fra un milione di anni. Sei o no lo spadaccino migliore al mondo?” chiese.

“Non ancora!” disse Zoro “Ma tu hai uno stile di combattimento che ho già visto. Chi sono i tuoi insegnanti?”

Bhe il mio stile è molto diffuso e…purtroppo non credo che i miei insegnanti sarebbero fieri di me al momento, una in particolare. Mi piacciono le spade, ma… non è lo strumento con cui mi trovo meglio a battermi!” disse Karin per poi sospirare “Bhe in realtà non eccello in niente. So usare un po’ di tutto, ma niente mi si addice. Nemmeno la medicina!”

Zoro alzò un sopracciglio “Allora perché hai detto di voler diventare medico?”

“Non ti è mai capitato di fare cose che non ti piacciono per aiutare gli altri? Ho intrapreso questa strada per aiutare tre persone. Una in particolare! Lo trovi strano?”

Zoro scosse la testa “No, ma seguendo questo tuo scopo che hai definito anche sogno, sicura che non ti impedisca di realizzare il tuo vero sogno?”

Karin sbuffò “Perché dite tutti la stessa cosa? Io speravo di fare tutti felici e invece…mi sono sentita dire questa frase come a volermi invitare di lasciare perdere. Ma questa cosa la faccio anche per me alla fine e poi…fatto quello che devo fare, posso lasciar perdere la medicina e  dedicarmi al mio vero sogno. Tanto sono giovane...” Karin diventò blu “Sempre se mia madre non mi uccide quando torno a casa!”

“Perché mi stai dicendo tutto questo? Perché a me?” chiese Zoro stranito.

Karin abbassò lo sguardo e si guardò i piedi “Non c’è un motivo particolare e…è che ho…” Karin arrossì imbarazzata “…diciamo che con te posso parlare liberamente senza che venissi sommersa troppo dalle domande e poi con te sento di avere maggiore confidenza!”

Tsè, tu sei tutta pazza!” disse Zoro storcendo il naso per lo strano comportamento della ragazza.

“Grazie!” disse sorridendo divertita per poi allontanarsi.

Zoro sussultò a quel sorriso e la fissò confuso, fino a quando la ragazzina scomparve.

 

Passarono un paio di giorni e Rufy aveva evitato il più possibile Zoro, cosa che creava disagio a tutta la ciurma. Tutti speravano che quella situazione terminasse presto, ma non dovettero attendere ancora a lungo, perché una striscia di terra si cominciò a intravvedere all’orizzonte.

Rufy e Zoro nell’apprendere la notizia, si recarono sul ponte per osservare l’isola e successivamente gli sguardi del  capitano e dello spadaccino si incontrarono. Entrambi erano pronti…pronti per qualsiasi cosa fosse successa su quella terra.

  
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