Whisper
-3-
Avviso:
I personaggi di questa storia
appartengono tutti all’autrice J.K.
Rowling. Io li ho utilizzati solamente per divertirmi e far divertire chi
leggerà questo lavoro. I fatti narrati di seguito non sono mai avvenuti nella
saga di Harry Potter.
Questo racconto è stato scritto con nessuna intenzione di lucro, quindi, si ritiene che
nessun diritto di copyright sia stato violato.
Buona lettura
Angéle
I'm not a perfect
person, there are many things I wish I didn't do
but I continue learning. I never meant to do those things to you
and so I have to say before I go, that I just want you to know.
I've found a reason for me, to change who I used to be
a reason to start over new, and the reason is you.
HOOBASTANK - Reason
Ron percorse le varie rampe di scale che portavano alla
sua camera.
Erano già le 11,00 ma lui non aveva affatto sonno.
Raggiunse
la sua porta e gli fece uno strano effetto bussarvi prima di entrare.
Hermione
era seduta comodamente sul davanzale della finestra. La leggera brezza estiva,
che finalmente aveva raggiunto anche Londra, le muoveva con dolcezza i lunghi
capelli boccolosi. Il chiarore della luna le ammorbidiva i tratti del viso.
Le
labbra rosa e ben disegnate erano socchiuse.
Ron
si schiaffeggiò mentalmente quando ripensò alle tante volte che le aveva
baciate.
La
leggera canotta rosa ed il pantalone a quadri di cotone, le conferivano un’aria
alquanto bambinesca.
Si
voltò sorridendogli.
-Ciao...-
gli disse attirando a sé le gambe snelle ed appoggiandovi la testa.
Ron
arrossì in zona orecchie e ringraziò mentalmente la luna che non riusciva a
lambire il suo viso.
-Ancora
sveglia?- le chiese avviandosi verso i cassetti alla ricerca dei suoi
pantaloncini. Ne aprì uno ed immediatamente arrossì.
In quel tiretto, c’erano stipati molti completini intimi che non erano certo i
suoi.
-Ginny
mi ha liberato quel cassetto... i tuoi pantaloncini sono
sulla sedia.-
Ron
rise forzatamente richiudendo di scatto il tiretto.
-Ho
notato...-
Hermione
rise, con quella sua risata contagiosa e cristallina. –Non credevo che potessi
arrossire per un paio di mutandine, Weasley. Tre anni fa... me ne hai regalate
un paio.-
Ron
si voltò a guardarla. Perché si ricordava ancora di quel
regalo...
-Naturalmente,
non ci hai messo molto a togliermele...-
Un
silenzio imbarazzante calò tra di loro. Hermione
arrossì abbassando la testa. Si portò un boccolo dietro l’orecchio. Sentiva
perfettamente gli occhi di lui puntanti su di lei.
-Scusami...
io... io...-
Ron
le sorrise.
-Non
preoccuparti. In fondo, è la verità. Te le avevo comprate per
quello...- le confidò afferrando i suoi pantaloncini.
Hermione
sgranò la bocca.
-Ma... brutto pervertito!-
Ron
rise sedendosi sul suo letto. Si ritrovò a pensare che presto quelle lenzuola
avrebbero coperto Hermione. Il suo cuore saltò un battito.
-Mia
sorella non ha cambiato la biancheria del letto?-
Hermione
scosse la testa. Si sedette sul letto accanto a lui e si stese appoggiando la
sua testa sul guanciale. Immerse il suo naso nella federa candida.
-Le
ho chiesto io di non farlo... –
Ron
rimase un momento a rifletterci. Perché Hermione non
aveva voluto che Ginny cambiasse le lenzuola?
-Ehi,
dov’è finita la ragazza igienista fissata di qualche anno fa?-
Hermione
rise prendendogli la mano.
-Ho
bisogno del tuo profumo per addormentarmi...-
Ron
ingoiò il vuoto mentre con lentezza realizzava le parole di
lei.
-Ah...-
fu l’unico monosillabo che riuscì a pronunciare.
Hermione
si issò sulla schiena avvicinandosi velocemente al suo
orecchio, posò l’indice sotto il suo mento, e con uno scatto delicato gli
rialzò la mascella sussurrandogli.
-Puoi
anche chiudere la bocca, Ron.-
Il
ragazzo si girò mentre lei si rimetteva stesa. Gli occhi
scuri velati da un sottile strato di malizia e le gote rosee un po’ più del
solito.
-Sei...-
Ron cercò di dire qualcosa ma le parole sembravano non volessero
uscire dalle sue labbra.
-Cosa
sono?- chiese Hermione infilandosi sotto il lenzuolo
e sospirando soddisfatta quando l’odore
di Ron la circondò completamente.
-Sei incredibile!- esclamò alzandosi dal suo
letto.
Hermione
rise portandosi i capelli dietro l’orecchio. –Non andare via, Ron... rimani qui
fino a quando non mi addormento, per favore...-
Ron
rimase fermo a fissarla sulla porta. In quel momento, gli sembrava una
bellissima bambina in attesa del bacio della buona
notte.
-Va
bene... ma addormentati presto perché sono molto stanco.- le disse
sedendosi sul letto. Appoggiò la schiena contro il ferro battuto, lontano dalla
testa di Hermione.
-Ti va di venire più vicino?-
Ron
spalancò la bocca. Ma cosa diavolo era successo ad
Hermione? Perché adesso, aveva bisogno di tutto
quell’affetto da parte sua? Quando tre anni prima lui aveva tentato di darglielo lei lo aveva rifiutato partendo per N.Y. Quindi,
adesso, cosa voleva da lui?
-
Cos’hai, Hermione?- non riuscì a trattenersi dal porle
quella domanda.
Hermione
rimase in silenzio ad osservarlo.
-Cosa
intendi?-
-Perché... perché hai bisogno di tutte queste
attenzioni? Perché hai bisogno di affetto? Perché proprio da me?-
Hermione
rimase in silenzio ad osservare la trama della leggera copertina gialla che
ricopriva il suo corpo.
-Ecco,
io mi sono sentita molto sola a N.Y. senza di Harry e Ginny, senza i miei
genitori e soprattutto senza di te...- sospirò alzando lo sguardo verso la
finestra. –Non sono stata molto bene in questi tre
anni in America. Avevo troppa nostalgia di tutti voi, ecco...- cercò di
continuare ma un singulto interruppe il suo monologo.
Ron
si trattenne a stento da allungarsi verso di lei e cancellare con tanti baci le
grandi lacrime che avevano preso a scivolare sulle sue gote morbide.
-Anche tu mi sei mancata...- disse all’improvviso
Ron allungandosi sul materasso ed afferrandole le dita. –Neanche io me la sono
passata molto bene, sai?-
Hermione
alzò istintivamente lo sguardo.
-Davvero?-
Ron
annuì gattonando fino a raggiungerla. La strinse forte a se cancellando le
lunghe strie delle lacrime con i pollici.
L’odore
di primavera lo invase.
-Mi
dispiace...- pianse forte la ragazza stringendo Ron a
sé. –E’ stata tutta colpa mia se entrambi abbiamo sofferto! Io ed il mio
stupido egoismo! Perdonami, Ron.-
Il
rosso la strinse ancora di più a sé accarezzandole i boccoli setosi e
profumati.
-Shhh,
va tutto bene. Adesso siamo contenti...-
“Solo
perché la stringi di nuovo tra le braccia, ma non appena risalirà su quell’aereo starai peggio di prima...”
Hermione
annuì contro il suo petto, si stropicciò gli occhi e si distese sul letto
appoggiando con dolcezza il suo capo sul guanciale.
-Tienimi
la mano...-
Ron
gliela afferrò e con infinita tenerezza intrecciò le proprie dita con le sue.
-Buona
notte, Ron..-
Il
rosso attese qualche minuto, il tempo necessario per assicurarsi che lei stesse
dormendo.
Si
chinò sulla sua fronte e con le labbra gliela sfiorò.
-Buonanotte,
amore mio...-
Ecco
fatto un altro passo.
-Fammi capire bene...- disse Harry palleggiando
verso il canestro appeso nel giardino dalla tana. I capelli scuri bagnati dal
sudore e la maglia completamente inzuppata.
Riuscì
a schivare facilmente Ron con una finta, ma non segnò perché il rosso con un
salto bloccò la palla prima che entrasse nel cesto.
-Tu
e lei avete parlato ieri sera nella tua camera... Lei ti ha ricordato un po’ i
vecchi tempi e poi si è scusata con te e
tu...-
-Io
l’ho solo abbracciata, nulla di più!- concluse Ron fregandogli la palla e
facendo un bel canestro da due punti.
Harry
si fermò a riprendere fiato, le mani sui fianchi e l’espressione stravolta. Si
sventolò il viso scollandosi la maglia dal petto.
-Ok,
credo che tu abbia bisogno di un ricovero urgente!- riprese a giocare
strappandogli la palla dalle mani.
-Cosa
vuoi dire?-
Harry
sbruffò segnando finalmente il suo canestro.
-Voglio
dire che sei pazzo! Perché ti sei limitato solo ad abbracciarla... insomma se
ci scappava qualche bacio non sarebbe stato meglio?-
Ron
si fermò completamente bagnato.
-Se
lo avessi fatto avrei sofferto troppo.-
Harry
si bloccò a sua volta, mettendosi il pallone sotto il braccio.
-Potrei
saperne il motivo?-
Ron
rimase fermo a pensarci. I capelli rossi avevano cambiato colore, le guance
erano porpora mentre il petto si abbassava ed alzava ad un ritmo veloce ma
regolare.
-Tra
meno di una settimana, tornerà a N.Y. Io non potrei sopportare un altro distacco...-
Harry
sorrise iniziando di nuovo a palleggiare. Lo guardò furbescamente.
-Chi
ti ha detto che se ne andrà di nuovo?-
Ron
si voltò a guardarlo mentre lo superava e faceva un altro punto.
-Lo
so.-
-Ma non ha detto di essere stata male in America?- gli chiese
fermandosi ed appoggiando un piede sulla palla.
-Sì,
ma...-
-Forse
questa volta resterà se glielo chiederai...-
Ron
si fermò a pensare. Forse quello che diceva Harry era vero. Forse... ed era proprio questo il
problema. Non voleva altri “se” ed altri “forse” nella sua vita. Voleva
certezze. Hermione era troppo importante per lui. Non avrebbe retto altri
rifiuti.
-
E’ propio quel “forse” che mi terrorizza.- confessò avviandosi verso le panchine di marmo ed
afferrando la bottiglia d’acqua ed il suo asciugamani.
Harry
lo raggiunse rubandogli l’acqua.
-Tentar
non nuoce, fratello...-
Ron
si voltò guardando dritto nel vuoto.
-Credo
che a me nocerebbe...-
Harry
non fece in tempo a replicare che la voce di Ginny accompagnata dalla scintillante
risata di Hermione riempirono l’aria.
Le
due ragazze si avvicinarono a loro stracolme di buste e pacchi.
-Ciao!-
li salutarono in coro.
Ginny
si avvicinò ad Harry scoccandogli un veloce bacio
sulle labbra. Il bruno mise su un piccolo broncio.
-E questo il modo di salutare il tuo futuro marito?-
Ginevra sorrise regalandogli un piccolo occhiolino pieno di
malizioso significato.
Hermione
rise notando lo sguardo scandalizzato e ampiamente disgustato di Ron che
manteneva ancora la palla sotto le sue braccia.
-Vieni
con me, Harry. Ho comprato un paio di cosette
che ti voglio far vedere.-
Ginny
afferrò il bruno per il colletto della maglia trascinandolo dentro casa.
-Vi
prego!- esplose il fratello alzando gli occhi al cielo
dopo un bacio troppo focoso dei due.
Hermione
rise ancora. Guardarono Harry e Ginny allontanarsi, lasciandoli soli.
Un
imbarazzante silenzio calò tra loro.
-Hai
comprato qualcosa di interessante a Diagon Alley?-
chiese il ragazzo riprendendo a palleggiare sull’asfalto.
Hermione
annuì, mettendo una mano nella tasca della salopette di jeans che indossava.
-Sì,
qualcosa. Tè per lo più. In America è disgustoso...-
Ron
tirò la palla facendo canestro. Si girò verso di lei con un’aria
strafottentemente soddisfatta. Le sorrise sornione
massaggiandosi il polsino di spugna.
-Sono grandioso!-
Hermione
fece un rumore col naso.
-Che
cos’era quello?- chiese il rosso riferendosi al suono
nasale.
-Era
un classico rumore che le persone fanno quando non
sono pienamente d’accordo su qualcosa...-
Ron
le si avvicinò riprendendo la palla che era rotolata
fino ai piedi della ragazza.
-E
su quale cosa tu non saresti
pienamente d’accordo con me?-
Hermione
si sistemò la bandana arancione che aveva usato per fermare i suoi capelli.
Afferrò la palla dalle mani del rosso ed iniziò a farla rimbalzare sulla strada
con un’inaspettata maestria. Arrivò nella zona più lontana dal canestro e si
fermò.
-Non
sono d’accordo con te quando ti definisci con l’epiteto di “grandioso”, Ron.
Non ho visto nulla di grandioso in
quello che hai fatto...-
Ron
alzò un sopracciglio puntando le mani sul bacino.
-Ah,
sì? Perché tu mi vorresti far credere che sapresti far di meglio?-
Hermione
non rispose si limitò ad alzare la palla e a spingerla
con un colpo del braccio duro e deciso verso il cesto.
Ron
osservò la sfera avanzare velocemente nell’aria, senza mai cambiare la sua
direzione. Dopo brevi secondi, che a lui parvero ore, la palla cadde
perfettamente nel canestro.
Hermione
si voltò verso di lui.
-Questo era GRANDIOSO!-
Scoppiò
a ridere prima di prendere la palla e rilanciargliela.
-Giochiamo?-
chiese.
Ron
aveva ancora le labbra spalancate.
-Va-va bene...- balbettò raggiungendola al centro
del piccolo campo.
Hermione
riprese la palla prima che Ron potesse toccarla.
-Aspetta mettiamo in palio qualcosa...- propose
guardandolo negli occhi. Ron inarcò un sopracciglio.
-Cos’hai
in mente?-
-Dai sarà più divertente così! Allora vediamo un po’...
se vinco io, tu uscirai con me questa sera!-
-Li
odio questi giochi con i premi in palio...- si lamentò
inclinando la testa.
Hermione
gli sorrise assumendo un atteggiamento da cucciolo-bisognoso-di-cure -e-tanto-affetto.
-Va bene...- sospirò alzando gli occhi.
Ron
pensò a cosa avrebbe voluto fare con lei. In realtà, c’erano un bel po’ di
cose... però doveva trovare quella cosa
che Hermione odiava più di se stessa e che invece a lui piaceva tanto... Non fu tanto difficile.
-E
se vinco io,- gli occhi di Ron scintillarono di
malvagità. - passeremo la serata a guardare alla TV tutti
quei film babbani western che a te tanto
piacciono!-
Hermione
si morse le labbra scandalizzata. Ron sapeva benissimo
che odiava quei film...
Se
lui aveva deciso di giocare pesante, allora lo avrebbe
fatto anche lei. Conosceva benissimo quella testa calda e sapeva che la cosa
che odiava di più negli appuntamenti era la loro organizzazione...
-Va
bene... Però, l’itinerario dell’uscita lo decidi tu-
Le labbra della ragazza si curvarono in un piccolo sorrisetto cattivo. - e bada,
deve essere tutto di mio gradimento.-
Ron
sorrise accettando con gli occhi quella sfida.
-Naturalmente.-
Le
allungò una mano.
-Bene,
allora è deciso!-
Hermione
gli strinse con forza le dita.
Il
match iniziò immediatamente.
Ah, finalmente un altro chap è stato finito.
Sapete scrivere storie brevi mi diverte tantissimo.
E’ elettrizzante ma sicuramente meno stressante.
Questa volta siete stati davvero in tanti a recensire.
Grazie.
Hobbit
Marty88
Cordelia Black
Yuna
AvaNa Kedavra
Vale e Mely
Luce
Vega
Hermione Weasley
Daphne
DaffyDebby
EMMA
Paddy
Un bacio a tutti
AngéleJ
p.s.
...Lasciatemi un commentino...