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Autore: Angele87    08/09/2004    8 recensioni
Nella vita si fanno tanti errori. Hermione e Ron ne hanno fatti molti, troppi. Eppure, dopo tre anni di distanza dalla brusca fine della loro storia, entrambi sentono ancora quel tipico e dolcissimo batticuore caratteristico del sentimento più bello della terra. L’amore. Due cuori destinati ad essere uniti non possono rimanere separati per molto.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Whisper

Whisper

 

-3-

 

 

Avviso:

I personaggi di questa storia appartengono tutti all’autrice J.K. Rowling. Io li ho utilizzati solamente per divertirmi e far divertire chi leggerà questo lavoro. I fatti narrati di seguito non sono mai avvenuti nella saga di Harry Potter.

 

Questo racconto è stato scritto con nessuna intenzione di lucro, quindi, si ritiene che nessun diritto di copyright sia stato violato.

 

Buona lettura

 

Angéle

 


I'm not a perfect person, there are many things I wish I didn't do
but I continue learning. I never meant to do those things to you
and so I have to say before I go, that I just want you to know.

I've found a reason for me, to change who I used to be
a reason to start over new, and the reason is you.

                                                                 

        HOOBASTANK - Reason

 

 

 

Ron percorse le varie rampe di scale che portavano alla sua camera. Erano già le 11,00 ma lui non aveva affatto sonno.

Raggiunse la sua porta e gli fece uno strano effetto bussarvi prima di entrare.

 

Hermione era seduta comodamente sul davanzale della finestra. La leggera brezza estiva, che finalmente aveva raggiunto anche Londra, le muoveva con dolcezza i lunghi capelli boccolosi. Il chiarore della luna le ammorbidiva i tratti del viso.

Le labbra rosa e ben disegnate erano socchiuse.

 

Ron si schiaffeggiò mentalmente quando ripensò alle tante volte che le aveva baciate.

 

La leggera canotta rosa ed il pantalone a quadri di cotone, le conferivano un’aria alquanto bambinesca.

 

Si voltò sorridendogli.

 

-Ciao...- gli disse attirando a sé le gambe snelle ed appoggiandovi la testa.

 

Ron arrossì in zona orecchie e ringraziò mentalmente la luna che non riusciva a lambire il suo viso.

 

-Ancora sveglia?- le chiese avviandosi verso i cassetti alla ricerca dei suoi pantaloncini. Ne aprì uno ed immediatamente arrossì. In quel tiretto, c’erano stipati molti completini intimi che non erano certo i suoi.

 

-Ginny mi ha liberato quel cassetto... i tuoi pantaloncini sono sulla sedia.-

 

Ron rise forzatamente richiudendo di scatto il tiretto.

 

-Ho notato...-

 

Hermione rise, con quella sua risata contagiosa e cristallina. –Non credevo che potessi arrossire per un paio di mutandine, Weasley. Tre anni fa... me ne hai regalate un paio.-

 

Ron si voltò a guardarla. Perché si ricordava ancora di quel regalo...

 

-Naturalmente, non ci hai messo molto a togliermele...-

 

Un silenzio imbarazzante calò tra di loro. Hermione arrossì abbassando la testa. Si portò un boccolo dietro l’orecchio. Sentiva perfettamente gli occhi di lui puntanti su di lei.

 

-Scusami... io... io...-

 

Ron le sorrise.

 

-Non preoccuparti. In fondo, è la verità. Te le avevo comprate per quello...- le confidò afferrando i suoi pantaloncini.

 

Hermione sgranò la bocca.

 

-Ma... brutto pervertito!-

 

Ron rise sedendosi sul suo letto. Si ritrovò a pensare che presto quelle lenzuola avrebbero coperto Hermione. Il suo cuore saltò un battito.

 

-Mia sorella non ha cambiato la biancheria del letto?-

 

Hermione scosse la testa. Si sedette sul letto accanto a lui e si stese appoggiando la sua testa sul guanciale. Immerse il suo naso nella federa candida.

 

-Le ho chiesto io di non farlo... –

 

Ron rimase un momento a rifletterci. Perché Hermione non aveva voluto che Ginny cambiasse le lenzuola?

 

-Ehi, dov’è finita la ragazza igienista fissata di qualche anno fa?-

 

Hermione rise prendendogli la mano.

 

-Ho bisogno del tuo profumo per addormentarmi...-

 

Ron ingoiò il vuoto mentre con lentezza realizzava le parole di lei.

 

-Ah...- fu l’unico monosillabo che riuscì a pronunciare.

 

Hermione si issò sulla schiena avvicinandosi velocemente al suo orecchio, posò l’indice sotto il suo mento, e con uno scatto delicato gli rialzò la mascella  sussurrandogli.

 

-Puoi anche chiudere la bocca, Ron.-

 

Il ragazzo si girò mentre lei si rimetteva stesa. Gli occhi scuri velati da un sottile strato di malizia e le gote rosee un po’ più del solito.

 

-Sei...- Ron cercò di dire qualcosa ma le parole sembravano non volessero uscire dalle sue labbra.

 

-Cosa sono?- chiese Hermione infilandosi sotto il lenzuolo e  sospirando soddisfatta quando l’odore di Ron la circondò completamente.

 

-Sei incredibile!- esclamò alzandosi dal suo letto.

 

Hermione rise portandosi i capelli dietro l’orecchio. –Non andare via, Ron... rimani qui fino a quando non mi addormento, per favore...-

 

Ron rimase fermo a fissarla sulla porta. In quel momento, gli sembrava una bellissima bambina in attesa del bacio della buona notte.

 

-Va bene... ma addormentati presto perché sono molto stanco.- le disse sedendosi sul letto. Appoggiò la schiena contro il ferro battuto, lontano dalla testa di Hermione.

 

 -Ti va di venire più vicino?-

 

Ron spalancò la bocca. Ma cosa diavolo era successo ad Hermione? Perché adesso, aveva bisogno di tutto quell’affetto da parte sua? Quando tre anni prima lui aveva tentato di darglielo lei lo aveva rifiutato partendo per N.Y. Quindi, adesso, cosa voleva da lui?

 

- Cos’hai, Hermione?- non riuscì a trattenersi dal porle quella domanda.

 

Hermione rimase in silenzio ad osservarlo.

 

-Cosa intendi?-

 

-Perché... perché hai bisogno di tutte queste attenzioni? Perché hai bisogno di affetto? Perché proprio da me?-

 

Hermione rimase in silenzio ad osservare la trama della leggera copertina gialla che ricopriva il suo corpo.

 

-Ecco, io mi sono sentita molto sola a N.Y. senza di Harry e Ginny, senza i miei genitori e soprattutto senza di te...- sospirò alzando lo sguardo verso la finestra. –Non sono stata molto bene in questi tre anni in America. Avevo troppa nostalgia di tutti voi, ecco...- cercò di continuare ma un singulto interruppe il suo monologo.

 

Ron si trattenne a stento da allungarsi verso di lei e cancellare con tanti baci le grandi lacrime che avevano preso a scivolare sulle sue gote morbide.

 

-Anche tu mi sei mancata...- disse all’improvviso Ron allungandosi sul materasso ed afferrandole le dita. –Neanche io me la sono passata molto bene, sai?-

 

Hermione alzò istintivamente lo sguardo.

 

-Davvero?-

 

Ron annuì gattonando fino a raggiungerla. La strinse forte a se cancellando le lunghe strie delle lacrime con i pollici.

L’odore di primavera lo invase.

 

-Mi dispiace...- pianse forte la ragazza stringendo Ron a sé. –E’ stata tutta colpa mia se entrambi abbiamo sofferto! Io ed il mio stupido egoismo! Perdonami, Ron.-

 

Il rosso la strinse ancora di più a sé accarezzandole i boccoli setosi e profumati.

 

-Shhh, va tutto bene. Adesso siamo contenti...-

 

“Solo perché la stringi di nuovo tra le braccia, ma non appena risalirà su quell’aereo starai peggio di prima...”

 

Hermione annuì contro il suo petto, si stropicciò gli occhi e si distese sul letto appoggiando con dolcezza il suo capo sul guanciale.

 

-Tienimi la mano...-

 

Ron gliela afferrò e con infinita tenerezza intrecciò le proprie dita con le sue.

 

-Buona notte, Ron..-

 

Il rosso attese qualche minuto, il tempo necessario per assicurarsi che lei stesse dormendo.

Si chinò sulla sua fronte e con le labbra gliela sfiorò.

 

-Buonanotte, amore mio...-

 

Ecco fatto un altro passo.

 

 

 

-Fammi capire bene...- disse Harry palleggiando verso il canestro appeso nel giardino dalla tana. I capelli scuri bagnati dal sudore e la maglia completamente inzuppata.

Riuscì a schivare facilmente Ron con una finta, ma non segnò perché il rosso con un salto bloccò la palla prima che entrasse nel cesto.

 

-Tu e lei avete parlato ieri sera nella tua camera... Lei ti ha ricordato un po’ i vecchi tempi e poi si è scusata con te e  tu...-

 

-Io l’ho solo abbracciata, nulla di più!- concluse Ron fregandogli la palla e facendo un bel canestro da due punti.

 

Harry si fermò a riprendere fiato, le mani sui fianchi e l’espressione stravolta. Si sventolò il viso scollandosi la maglia dal petto.

 

-Ok, credo che tu abbia bisogno di un ricovero urgente!- riprese a giocare strappandogli la palla dalle mani.

 

-Cosa vuoi dire?-

 

Harry sbruffò segnando finalmente il suo canestro.

 

-Voglio dire che sei pazzo! Perché ti sei limitato solo ad abbracciarla... insomma se ci scappava qualche bacio non sarebbe stato meglio?-

 

Ron si fermò completamente bagnato.

 

-Se lo avessi fatto avrei sofferto troppo.-

 

Harry si bloccò a sua volta, mettendosi il pallone sotto il braccio.

 

-Potrei saperne il motivo?-

 

Ron rimase fermo a pensarci. I capelli rossi avevano cambiato colore, le guance erano porpora mentre il petto si abbassava ed alzava ad un ritmo veloce ma regolare.

 

-Tra meno di una settimana, tornerà a N.Y. Io non potrei sopportare un altro distacco...-

 

Harry sorrise iniziando di nuovo a palleggiare. Lo guardò furbescamente.

 

-Chi ti ha detto che se ne andrà di nuovo?-

 

Ron si voltò a guardarlo mentre lo superava e faceva un altro punto.

 

-Lo so.-

 

-Ma non ha detto di essere stata male in America?- gli chiese fermandosi ed appoggiando un piede sulla palla.

 

-Sì, ma...-

 

-Forse questa volta resterà se glielo chiederai...-

 

Ron si fermò a pensare. Forse quello che diceva Harry era vero. Forse... ed era proprio questo il problema. Non voleva altri “se” ed altri “forse” nella sua vita. Voleva certezze. Hermione era troppo importante per lui. Non avrebbe retto altri rifiuti.

 

- E’ propio quel “forse” che mi terrorizza.- confessò  avviandosi verso le panchine di marmo ed afferrando la bottiglia d’acqua ed il suo asciugamani.

 

Harry lo raggiunse rubandogli l’acqua.

 

-Tentar non nuoce, fratello...-

 

Ron si voltò guardando dritto nel vuoto.

 

-Credo che a me nocerebbe...-

 

Harry non fece in tempo a replicare che la voce di Ginny accompagnata dalla scintillante risata di Hermione riempirono l’aria.

 

Le due ragazze si avvicinarono a loro stracolme di buste e pacchi.

 

-Ciao!- li salutarono in coro.

 

Ginny si avvicinò ad Harry scoccandogli un veloce bacio sulle labbra. Il bruno mise su un piccolo broncio.

 

-E questo il modo di salutare il tuo futuro marito?- 

 

Ginevra sorrise regalandogli un piccolo occhiolino pieno di malizioso significato.

 

Hermione rise notando lo sguardo scandalizzato e ampiamente disgustato di Ron che manteneva ancora la palla sotto le sue braccia.

 

-Vieni con me, Harry. Ho comprato un paio di cosette che ti voglio far vedere.-

Ginny afferrò il bruno per il colletto della maglia trascinandolo dentro casa.

 

-Vi prego!- esplose il fratello alzando gli occhi al cielo dopo un bacio troppo focoso dei due.

 

Hermione rise ancora. Guardarono Harry e Ginny allontanarsi, lasciandoli soli.

Un imbarazzante silenzio calò tra loro.

 

-Hai comprato qualcosa di interessante a Diagon Alley?- chiese il ragazzo riprendendo a palleggiare sull’asfalto.

Hermione annuì, mettendo una mano nella tasca della salopette di jeans che indossava.

 

-Sì, qualcosa. Tè per lo più. In America è disgustoso...-

 

Ron tirò la palla facendo canestro. Si girò verso di lei con un’aria strafottentemente soddisfatta. Le sorrise sornione massaggiandosi il polsino di spugna.

 

-Sono grandioso!-

 

Hermione fece un rumore col naso.

 

-Che cos’era quello?- chiese il rosso riferendosi al suono nasale.

 

-Era un classico rumore che le persone fanno quando non sono pienamente d’accordo su qualcosa...-

 

Ron le si avvicinò riprendendo la palla che era rotolata fino ai piedi della ragazza.

 

-E su quale cosa tu non saresti pienamente d’accordo con me?-

 

Hermione si sistemò la bandana arancione che aveva usato per fermare i suoi capelli. Afferrò la palla dalle mani del rosso ed iniziò a farla rimbalzare sulla strada con un’inaspettata maestria. Arrivò nella zona più lontana dal canestro e si fermò.

 

-Non sono d’accordo con te quando ti definisci con l’epiteto di “grandioso”, Ron. Non ho visto nulla di grandioso in quello che hai fatto...-

 

Ron alzò un sopracciglio puntando le mani sul bacino.

 

-Ah, sì? Perché tu mi vorresti far credere che sapresti far di meglio?-

 

Hermione non rispose si limitò ad alzare la palla e a spingerla con un colpo del braccio duro e deciso verso il cesto.

Ron osservò la sfera avanzare velocemente nell’aria, senza mai cambiare la sua direzione. Dopo brevi secondi, che a lui parvero ore, la palla cadde perfettamente nel canestro.

 

Hermione si voltò verso di lui.

 

-Questo era GRANDIOSO!-

 

Scoppiò a ridere prima di prendere la palla e rilanciargliela.

 

-Giochiamo?- chiese.

 

Ron aveva ancora le labbra spalancate.

 

-Va-va bene...- balbettò raggiungendola al centro del piccolo campo.

 

Hermione riprese la palla prima che Ron potesse toccarla.

 

-Aspetta mettiamo in palio qualcosa...- propose guardandolo negli occhi. Ron inarcò un sopracciglio.

 

-Cos’hai in mente?-

 

-Dai sarà più divertente così! Allora vediamo un po’... se vinco io, tu uscirai con me questa sera!-

 

-Li odio questi giochi con i premi in palio...- si lamentò inclinando la testa.

 

Hermione gli sorrise assumendo un atteggiamento da cucciolo-bisognoso-di-cure -e-tanto-affetto.

 

-Va bene...- sospirò alzando gli occhi.

 

Ron pensò a cosa avrebbe voluto fare con lei. In realtà, c’erano un bel po’ di cose... però doveva trovare quella cosa che Hermione odiava più di se stessa e che invece a lui piaceva tanto... Non fu tanto difficile.

 

-E se vinco io,- gli occhi di Ron scintillarono di malvagità. - passeremo la serata a guardare alla TV tutti quei film babbani western che a te tanto piacciono!-

 

Hermione si morse le labbra scandalizzata. Ron sapeva benissimo che odiava quei film...

Se lui aveva deciso di giocare pesante, allora lo avrebbe fatto anche lei. Conosceva benissimo quella testa calda e sapeva che la cosa che odiava di più negli appuntamenti era la loro organizzazione...

 

-Va bene... Però, l’itinerario dell’uscita lo decidi tu- Le labbra della ragazza si curvarono in un piccolo sorrisetto cattivo. - e bada, deve essere tutto di mio gradimento.-

 

Ron sorrise accettando con gli occhi quella sfida.

 

-Naturalmente.-

 

Le allungò una mano.

 

-Bene, allora è deciso!-

 

Hermione gli strinse con forza le dita.

Il match iniziò immediatamente.

 

 

 

Ah, finalmente un altro chap è stato finito.

Sapete scrivere storie brevi mi diverte tantissimo. E’ elettrizzante ma sicuramente meno stressante.

 

Questa volta siete stati davvero in tanti a recensire.

 

Grazie.

 

Hobbit

 

Marty88

 

Cordelia Black

 

Yuna

 

AvaNa Kedavra

 

Vale e Mely

 

Luce

 

Vega

 

Hermione Weasley

 

Daphne

 

DaffyDebby

 

EMMA

 

Paddy

 

Un bacio a tutti

 

AngéleJ

 

p.s.

 

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