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Autore: BurningIce    08/06/2013    5 recensioni
Sono Rose Weasley.
Popolare, direte voi. Essere la figlia di Ron Weasley e di Hermione Granger dovrebbe – e sottolineo dovrebbe – aiutare. Ma, nel mio caso, non è stato così. Sono anonima, tremendamente anonima, ed odio le feste e la gente superficiale che puoi trovarci. Passo giornate intere con i miei amati libri e …
Non ditemi che ci siete cascati, adesso.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sono una ragazza perfettamente nella norma. O forse no.'
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 Sì, non è un'allucinazione. Ci si vede in fondo, gente :)
Il meraviglioso banner è di Clare S, risale a un po' di tempo fa! Grazie cara.


 

Sono una ragazza perfettamente nella norma. O forse no.


Festa con sorpresa - Preside in bigodini, inevitabili casini
 

 

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I tiepidi pomeriggi di Maggio sono l'ideale per godersi il Parco di Hogwarts, ammirando il castello da lontano, sdraiandosi sull'erba fresca sulle rive del Lago Nero, sempre tenebroso, ma illuminato splendidamente dalla luce del sole. In poche parole, sono giorni perfetti per non i nullafacenti come me, giorni in cui dovresti studiare per gli esami di fine anno, ma non ne hai la minima voglia. Se poi aggiungiamo una recente dichiarazione del ragazzo che ti ha fatta disperare più o meno per tutto l'anno scolastico, ecco che otteniamo una combinazione esplosiva che ti impedirà anche solo di aprire un libro.
Scorpius cerca ripetutamente di prendere la mia mano, mentre io lo scaccio con ostinazione. Siamo fidanzati – più o meno, visto che si è dichiarato – sono felice e tutto il resto, ma non mi metterò a fare la zuccherosa ragazza perfetta. 
«Marmellata, tesoro?» Chiedo dolcemente, mentre gli passo il pane. Oh merda. L’ho fatto di nuovo.

Tieni a freno quella linguaccia, Rose Weasley.

Scorpius mi guarda come se avessi improvvisamente proclamato il mio amore per i Tassorosso e il mio immediato trasferimento nella loro Casa.
«Stai… stai bene?» Chiede, spalancando gli occhi verdi fino all’inverosimile. 
«Benissimo.» Rispondo, un filino isterica. «Non si vede?» Certo che Scorpius a volte è proprio invadente; è capace di rovinare anche un tranquillo picnic all’aria aperta.
A proposito di rovinare… Ophelia Rosier sta avanzando a passo svelto e deciso – infuriato – verso di noi. Getta a terra la borsa piena di libri, si siede comodamente tra me e Scorpius e sbuffa, lanciando fulmini dagli occhi. In questo castello non si può mai stare in pace. Ophelia chiude gli occhi e stringe i pugni, per poi rilassarsi e lasciarsi cadere sul prato. 
«Ehm, se posso sapere… che succede?» Chiedo, cauta. Mai far esplodere una Lia stracarica di ira funesta. La sua calma glaciale potrebbe lasciare il posto a qualcosa di impressionantemente violento.
Rilassa le spalle e sospira, chiudendo gli occhi con una smorfia stanca.
«James» Dice semplicemente, funerea.
Sapevo che mio cugino avrebbe creato problemi, prima o poi. Insomma, ha un Boccino al posto del cervello. Deve averci provato con qualcun'altra, chiaro. O magari deve aver fatto di peggio… non dimentichiamo che è James Sirius Potter, signori.
«Vado a cercarlo» Esclamo, alzandomi in un impeto di generosità. Sto proprio peggiorando, decisamente. Poi, però, mi accorgo che non è esattamente un’ottima idea lasciare da soli Scorpius e una Lia immersa nelle sue pene d’amore, in cerca di consolazione. Non che abbia paura di qualcosa... – no, in realtà non mi fido di nessuno. Nemmeno dei miei migliori amici, in questi casi.
«Rose» Mi ammonisce Scorpius sottovoce, facendomi capire che magari è una cosa tra James e Lia. Andiamo, un po’ di invadenza non guasta mai.
«Che c’è?» Gli chiedo, seccata, incrociando le braccia e alzando un po’ troppo la voce. Qualche passante si gira verso di me, curioso di sentire una nuova lite in stile Weasley. Un paio di primini si affrettano ad allontanarsi, per non restare coinvolti in un ipotetico scontro.
Fanno bene.
Scorpius alza semplicemente un sopracciglio e posa una mano sulla spalla di Lia. Gli lancio un’occhiata minacciosa – incendiaria, più che altro – e faccio per trascinarlo lontano e dirgliene quattro, quando il suo sguardo si fa improvvisamente serio.
Si alza anche lui, mi prende il polso con una stretta rassicurante e mi sussurra un “tranquilla” che fa sparire ogni mio dubbio. Non so a cosa si riferisca fino a quando fa tirare su anche Ophelia e si allontana con lei. Frugo nella borsa, senza cercare davvero qualcosa. Cammino in tondo per qualche minuto, arrovellandomi sul perchè mi abbiano esclusa. Sono solo la migliore amica di Lia, in fondo
Sa che odio aspettare. A che gioco sta giocando? L’attesa è snervante. Mi decido a lasciarli lì a confessarsi chissà quali segreti e a vagare come una disperata per il parco. Ad un tratto, un piccolo gufo grigio arriva volando a fatica verso di me. So di chi è: Liam mi ha presa per una specie di fatina dell’amore e vuole che Dominique si innamori di lui. Apro il biglietto, alzando gli occhi al cielo, e leggo le solite tre parole:

“Dov’è Dominique?”

Lo arrotolo e lo buttò tra l’erba del parco. Che si procuri una Mappa del Malandrino anche lui!
Improvvisamente, un’idea geniale mi balena in mente. La Mappa del Malandrino. Sono giorni che Crecy Canon e mia cugina Dominique spariscono, anche nel bel mezzo dei pasti – e devo scoprire se Dom sta fraternizzando con il nemico. Anche perché, parlandoci chiaramente, l’accoppiata Dom-Crecy è decisamente stonata. Insomma, cosa avrebbero in comune loro due, a parte qualche noioso esercizio di Aritmanzia? A dire il vero, potrebbero aver fondato un fan club insieme a mia madre. Quest’ipotesi mi fa venire i brividi: devo assolutamente trovarle – e non per distrarmi dal fatto che, pochi metri dietro di me, Scorpius e Ophelia siano completamente soli e liberi di fare quello che gli pare. Li rivedo per pochi istanti baciarsi sul mio letto, in quella sera che è stata il Natale più disastroso della mia vita. Scaccio via la scena dalla mente e rovisto ancora tra le mille cose nella mia borsa, riuscendo a trovare dopo non pochi sforzi un pezzo di carta vecchio e consunto.
«Giuro solennemente di non avere buone intenzioni» Sussurro. D’altronde, quando mai Rose Weasley ha delle buone intenzioni? Cerco il puntino col nome di Dom e lo trovo nel bagno di Mirtilla Malcontenta. Insieme alla Canon. Bingo.
Mentre entro nel castello, intravedo mio cugino James. Con lui farò i conti dopo. Mi precipito su per le scale e in pochi minuti arrivo al luogo che, personalmente, evito più di tutti. Non ho mai sopportato quella frignona di Mirtilla Malcontenta, nè le inquietanti dicerie sul suo bagno guasto.
Quando arrivo alla porta semiaperta, sbircio lo spettacolo più strano che occhio umano abbia mai visto. Crecy Canon, Dominique Weasley e Mirtilla Malcontenta sono riunite attorno a un tavolino, su cui sono depositati innumerevoli trucchi. E né Mirtilla né Crecy stanno affliggendo il mondo con la loro terribile vocetta.
«Questo si chiama eye-liner- Dice Dominique con tono da maestrina. Ha rispolverato anche i suoi occhiali, che non usava da parecchio. Incredibile come sembri uno schianto anche con dei vetri rotondi, sono sicura che in un batter d’occhio tutti, a Hogwarts, li porteranno appena Dom si farà vedere in giro così.
Ritorno a zio Harry, per intenderci.
«Oh, so cos’è un eye-liner» Risponde Mirtilla, civettuola. Poi sembra ricordarsi che su di lei non funziona ormai da tempo, lancia un urlo acuto e si getta nel primo water a disposizione, con un tonfo disgustoso che non distrae minimamente le altre due dalla loro piccola riunione. A questo punto, decido di entrare.
«Posso unirmi a voi?» Chiedo, baldanzosa, con un sorriso maligno. «Sapete, anche io trovo indispensabile conoscere la differenza tra un rossetto e un lucidalabbra.»
Crecy sgrana gli occhi e diventa improvvisamente pallida; in questo momento mi accorgo che è molto diversa da come la ricordavo. Ha i capelli lisci, tagliati per bene – opera di Dom, ci scommetto – e i suoi atteggiamenti sono meno da… da Crecy Canon. Oggi, a Hogwarts, crolla un mito.
Capisco subito cosa stanno facendo: Dominique è ricaduta in quelle sue manie da principessa della moda o roba simile, cercando per l’ennesima volta di emulare i telefilm Babbani che Lily ha trovato chissà dove, condividendoli gentilmente con noi sulla televisione del mio salotto – mia madre insiste che una conoscenza completa è sia magica che Babbana, quindi ci propina in continuazione noiosi notiziari sulla regina e sul Primo Ministro.
«Se dici ad anima viva» La protesta di Mirtilla Malcontenta per la discriminazione delle anime morte ci giunge strozzata dal water. «Se dici a qualcuno» Si corregge Crecy. «quello che hai visto…»
Cerca di sembrare minacciosa. A me sembra patetica.
«Io avrei in mente un accordo, mia cara» 
Crecy Canon, stai per stringere un patto col diavolo.
«Immunità totale. Da tutte le punizioni, da tutti gli eventuali punti che vorrai togliermi, da tutto di tutto.»
Guardo Dominique e mi sovviene che anche lei è un Prefetto.
«E questo vale anche per te» Aggiungo, soddisfatta. Questo bagno dissestato, adesso, mi sembra un vittorioso campo di battaglia: so giocare per bene le mie carte.
Segue un periodo di due o tre minuti, in cui Dom e Crecy protestano indignate. Mi appoggio distrattamente a un lavandino e gioco con una manopola corrosa dal tempo. C’è disegnato un serpente stilizzato; strano. Sussurro un verso schifato nel guardare i suoi occhi impressionantemente vivi. Sembra proprio quello di cui parlava papà, dov'era che portava… oh no. Con uno scatto, il lavandino si sposta, lasciando dietro di me uno spazio vuoto. Precipito per metri e metri lungo un tunnel buio e, quando atterro, mi ritrovo su qualcosa di morbido. Viscido, più che altro. Guardo in basso, terrorizzata, e mi accorgo che sono tranquillamente seduta sul Basilisco. So che è morto, so che non può farmi niente, ma vengo pervasa da un’assurda paura. La verità è che io ho sempre avuto paura dei serpenti – paradossale, lo so – e che questo è un tantino cresciuto. E decrepito. Il rumore di tante, minuscole zampette che si muovono nell'oscurità mi fa sobbalzare. Chissà quante creature diaboliche si nascondono qua dentro... e, soprattutto, chissà come farò a uscire di qui. 
Comincio a urlare, mentre dall’apertura in alto le voci di Crecy e Dom mi giungono indefinite.
«Aiuto!» Grido, con le lacrime agli occhi. E se non dovessi uscire mai più? Osservo la mia bacchetta e penso freneticamente a un incantesimo che possa aiutarmi. Niente.
Ma all’improvviso, qualcosa solletica la mia testa. È una corda. Una corda che proviene direttamente dall’uscita. La afferro con tutte le forze e Dom e Crecy mi tirano su. Abbraccio il pavimento lurido del bagno e tiro un sospiro di sollievo, ma tremo ancora.
«Direi che ti abbiamo salvata» Puntualizza Dominique. «Quindi, siamo pari. Niente immunità, cuginetta» Conclude con una crudeltà che non sapevo le appartenesse. Morgana, ho appena avuto un appuntamento al buio con un Basilisco e lei pensa alle trattative?
Scuoto la testa e mugugno un verso indefinito con una vocina sottile sottile, mentre il passaggio si richiude alle mie spalle. Mai più toccare lavandini che non conosci, Rose. Mai più.
«Incanto di Emergenza» Spiega Crecy, rispondendo a una domanda che nessuno ha posto. Somiglia inquietantemente a Dominique, quando fa così: mia cugina la sta plagiando proprio bene.
Qualunque sia l’incantesimo che abbia usato, mi ha salvato la vita. E io odio essere in debito con la gente – specialmente con i nemici e con le sfigate. Potete quindi capire la drammaticità della situazione. Mi ritrovo costretta ad aiutare Dom e Crecy nei loro folli tentativi di conquista. Perché da qui a far diventare Crecy Canon quantomeno passabile, siamo lontane anni luce.
Troppo sconvolta dalla mia piccola avventura col Basilisco per fare altro, mi lascio cadere lungo la parete e ascolto distrattamente il monologo di Dominique. Crecy prende appunti – non perde mai le sue care, vecchie abitudini da secchiona. Devo dirlo alla McGrannitt, che c'è ancora una carcassa di Basilisco, qui sotto. Che in una scuola non possono tenere un enorme serpente morto da decenni. Che sarò io a espellere lei, se non mi garantisce che il serpentone svanirà in men che non si dica. Poi, però, penso che la mia presenza nella Camera dei Segreti sarebbe molto difficile da spiegare. Mi limiterò semplicemente a non entrare qui dentro, mai più. Devo distrarmi, pensare ad altro. Ophelia e Scorpius che confabulano senza di me mi sembrano lontani anni luce. Poi, un ricordo insensato mi affiora alle labbra.
«Mio cugino ha detto che non sei male» Mi lascio scappare ad un tratto, con fare vago e disinteressato. Porto subito dopo una mano davanti alla bocca: davvero sto collaborando per avere Crecy Canon – quella Crecy Canon – in famiglia? Immagino già i figli: codine, occhialoni da intellettuale e brufoli in quantità. Bassi, anche. E sfigati. Un ammasso di Tassorosso piagnoni, che cercheranno di stringere amicizia con i miei meravigliosi bimbi biondi. Bleah, Rose, stai pensando già ai tuoi figli. Troppo romanticismo. Dev'essere stato lo shock.
«Rose!» La voce esasperata di Dom mi risveglia dal mio viaggio mentale in un futuro che spero non si avveri.* Crecy sta sorridendo. Non sporgendo il labbro come fa sempre, ma con un sorriso accattivante degno di Victoire. Dom si è esercitata per anni davanti allo specchio per ottenerne uno simile a quello della sorella; adesso deve aver insegnato il trucco – qualunque sia – a Crecy. I trucchi di seduzione delle mie cugine sono assolutamente banali: d’altra parte non hanno bisogno di tanto per riuscire affascinanti agli occhi di tutti. Eppure Crecy sembra trasfigurata – in senso metaforico.
«Cy» Sentenzia Dom, mettendo le mani sulle spalle di Cy – che diavolo di nome è?.
«Tu. Sei. Pronta.» Lo dice con orgoglio quasi materno. Vorrei farle notare che Crecy è più o meno la solita cessa, ma non mi va di distruggere il loro entusiasmo così brutalmente. Non ora che mi hanno salvata e potrei ancora ottenere l’immunità.
«Fai in modo di scendere a pranzo in orario, domani» Mi raccomanda Dominique. «Ci saranno grandi sorprese.» Si alza, pulisce la gonna con un movimento aggraziato, e mi porge la mano. In effetti, dopo lo shock di poco fa, non sono capace di alzarmi da sola. Non so nemmeno se riuscirò a camminare – sto esagerando, magari. Crecy ci segue, camminando con una nuova baldanza che non le avevo mai visto.
«Sai» Mi confessa Dom, lo sguardo perso nel vuoto. «Mi ricorda tanto me alle prime armi.»
Per quando Dom possa essere stata grassa e timida, da piccola, non riesco ad associarla ancora a Crecy. Mi rifiuto di credere che una delle mie poche certezze, ovvero Crecy Canon perfettamente calata nel suo personaggio, stia per crollare. 
Per adesso, se non trovo un posto in cui riprendermi dallo spavento di prima, sarò io a crollare nel bel mezzo del corridoio.

*

Oggi è forse uno dei pochi giorni in cui riesco ad essere puntuale a pranzo, nonostante sia Domenica e alzarsi prima delle due sia assolutamente vietato dalla mia etica. La paura post-serpente è quasi del tutto passata, anche se questa notte il mio sonno è stato costellato da incubi in cui venivo soffocata dalle spire di un serpente, pietrificata ripetutamente o catapultata giù per un tunnel oscuro.
Sono talmente curiosa di quello che succederà che non ho esitato a correre in Sala Grande il prima possibile, anche perchè continuare a dormire con gli incubi ricorrenti sarebbe stata una tortura.
Non ho chiesto a Scorpius e Lia di cos’hanno parlato: mi basta vedere Ophelia ancora scura in volto, ma meno sconsolata di ieri. James, al suo tavolo, non ha quella sua espressione perennemente divertita. Non perdo di vista nemmeno per un attimo il caschetto rosso di Dominique, seduta vicino a James e Albus, ma di Crecy nemmeno l’ombra.
Interrompo Scorpius nel bel mezzo del suo monologo su quanto sia stata importante la nostra vittoria ai fini di una sua ipotetica carriera da giocatore di Quidditch e mi reco al tavolo Grifondoro per godermi meglio la scena, ben presto seguita da Liam, che casualmente si accomoda vicino a una esterrefatta Dominique. Gli sussurra qualcosa all’orecchio e Liam sgrana gli occhi. Scommetto che la sorpresa sta per arrivare.
Crecy Canon entra dal portone con i capelli perfettamente lisci, un paio di occhiali nuovi dalla montatura all’ultima moda e una borsa decisamente più piccola e leggera di quella che porta di solito, che la fa sempre piegare leggermente verso un lato. Noto subito che ha gli stivaletti in pelle di drago di Dominique – strano, lei non se ne separa mai. Stanno diventando tutti disgustosamente generosi, qui. Ha avuto la decenza di non indossare l’uniforme anche di domenica, con la sua gonna troppo lunga e la camicia troppo larga, ma ha dei vestiti che Dom non mette più perché vecchi di sei mesi. Il suo ingresso fa mormorare un paio delle sue compagne di Casa e buona parte del suo tavolo si gira a guardarla. Hilary ed Elise, dal mio tavolo, prendono freneticamente appunti, mentre Melissa Mulciber dice a voce troppo alta che la Canon si è messa in tiro. Crecy la ignora e prende posto di fronte a Dominique. Ormai questo tavolo non appartiene più solo ai Grifondoro. Saluta tutti con nonchalance, poi fa un sorriso leggermente diverso per Albus, che sbatte le palpebre un paio di volte, forse ricordandosi della sua cotta per lui.
«Wow, Canon» Esclama James, sinceramente colpito. «I miracoli esistono!» Dominique lo colpisce in testa con il libro di Incantesimi e gli lancia un’occhiataccia che lo fa concentrare più del dovuto sul suo arrosto.
Io penso che, se adesso anche Crecy Canon fa sorrisi civettuoli, il mondo non ha più un senso.

*

La fine dell’anno scolastico è imminente. Mi vengono i brividi a sapere che il prossimo sarà l’ultimo anno, prima di affrontare la vita reale fuori da Hogwarts. Per dimenticare che stiamo davvero invecchiando, ho pensato di fare una piccola festicciola in Sala Comune. Forse non sarà esattamente piccola, dato che si imbucherà praticamente tutto il castello, ma l’importante è il divertimento. Ovviamente ho affidato il tutto ad un esperto di organizzazione: Liam sa esattamente cosa fare e cosa cercare quando si organizza una festa.
«Allora» Mormoro, fissando il mio block notes. In realtà non c’è scritto niente, ma tenerlo in mano mentre organizzo qualcosa mi fa sentire professionale. «Insonorizzazione?»
«Me ne sono già occupata» Risponde Lia, annoiata. So per certo che questa sera cercherà di vendicarsi di James in ogni modo.
«Whisky Incendiario?» Stavolta guardo Dixon. Lui e Roxanne sono davvero una coppia esplosiva quando si tratta di procurarsi sostanze illegali.
«Dieci casse, arriva tra un’ora con tutto il resto. Altro?» Risponde, con tono ovvio.
«Sorprendimi» Replico, soddisfatta. Questa sarà la serata più indimenticabile dell’anno. 
«Sì, Liam» Dico, prima ancora che apra bocca. «Dominique ci sarà.» Liam assottiglia gli occhi, ma non sa apparire arrabbiato per più di due secondi, perchè ormai è perso nella progettazione di una serata con il suo unico, grande amore.

*

I passaggi segreti sono sorvegliati da ronde di studenti rigorosamente sobri, che si alternano, nella speranza di riuscire ad entrare al festino esclusivo da me organizzato. Ogni piano ha un suo gruppo di sorveglianza, che mi avvertirà immediatamente in caso di avvicinamento sospetto di uno o più professori. L'alcool è stato sistemato strategicamente su alcuni mobili, uniti a formare un bancone, proprio davanti al vecchio quadro di Merlino, che non finisce mai di lamentarsi dei giovani d'oggi, oltraggiato per la scarsa considerazione che gli riservano. Effettivamente, molti preferiscono procurarsi un bicchiere e sparire, che ascoltare le sue divagazioni sui suoi bei tempi antichi e i suoi rimproveri per la nostra totale mancanza di responsabilità. Penso che, in realtà, sia tutta invidia: anche lui vorrebbe trovarsi nel bel mezzo di una festa, non chiuso in una cornice.
Ma in fondo ha ragione. Se dovessero scoprirmi, mi espellerebbero sul serio. Scaccio il pensiero delle atroci torture a cui verrei sottoposta da mia madre e dalla McGrannitt e mi assicuro che tutto proceda per il meglio. Devo dire che il piano è riuscito piuttosto bene; la Sala Comune, trasformata in una sorta di locale, dà un bell’effetto. Guardo la mia creazione dalla rampa di scale, controllando la situazione dall’alto.  Nessun ospite indesiderato, per ora. Ophelia si sta scatenando intorno a una colonna che deve aver preso come una sorta di palo da lapdance. Intorno a lei, alcuni ragazzi del settimo anno si avvicinano pericolosamente. Sento l’impulso di dirle che sta sbagliando, ma in fondo non posso intromettermi – e combinare uno dei miei soliti danni irreparabili, o quasi. Solo pochi studenti di altre case sono a conoscenza della festa – abbiamo evitato soprattutto i potenziali spioni. Tra gli invitati, ovviamente, c’è Roxanne, che è ormai di casa. Si è subito appartata con Dixon, questione di strip poker, dicono. Non smetterebbero mai di giocarci, quei due.
James, per ovvi motivi, non si è presentato, anche se non è da lui perdersi una festa. Dev’essere proprio giù. Provo un improvviso moto d’odio per Ophelia. Nessuno può toccare mio cugino, nemmeno la mia migliore amica. Albus, invece, è proprio sotto i miei occhi e si sta insolitamente dando alla pazza gioia, con una bottiglia di Whisky in mano continuamente agitata a ritmo di musica. Dominique balla da un po’ di tempo con Liam. Non ci ha messo tanto a scordare il biondino francese, a giudicare dal modo osceno in cui si contorcono.
«Incantevole, Rose» Mi sussurra una voce alle spalle. Scorpius, elegantissimo nel suo completo nero, sta sorridendo malizioso. In realtà non penso di essere così incantevole, dato che non mi andava particolarmente di mettermi in ghingheri, ma suppongo che Scorpius stia cercando di fare il fidanzatino perfetto. Per quanto tutto ciò vada contro i miei ideali, mi piace. Lo prendo per mano e lo trascino in un posto più appartato, poi sorrido e lo bacio. Sto per perdermi in qualche posto a metà tra i suoi capelli morbidi e la sua camicia sbottonata, quando una voce disgustata mi risveglia.
«Rose!» Esclama mio fratello Hugo, mano nella mano con una ragazzina che non conosco. Adesso, sorge spontanea una domanda. Cosa ci fa mio fratello, innocente quattordicenne, ad un festino Serpeverde in piena regola? Forse la risposta è che Hugo non è poi così innocente. Mi allontano da Scorpius, piuttosto infastidita, ed alzo gli occhi al cielo.
«E tu che ci fai qui!» Esclamo, con una vaga vena di esasperazione nella voce.
«Mona e le sue amiche mi hanno invitato» Risponde, con un ghigno fin troppo simile al mio. O a quello di Scorpius. Due ragazzine sbucano dalla scala che porta ai dormitori, schierandosi anche loro ai lati di Hugo. Non voglio pensare cosa stesse facendo il mio fratellino nel dormitorio femminile Serpeverde, con quattro ragazze. Non voglio.
«Hugo, torna subito da dove sei venuto!» Lo ammonisco, mentre Scorpius mi tiene per un braccio, impedendomi di sbranare mio fratello e le sue accompagnatrici.
«Oh beh, se proprio devo…» Mormora. Si dirige verso la scala, prontamente seguito da Mona e le altre. Potrei giurare che ha ammiccato a Scorpius – non posso credere di star crescendo un piccolo playboy da strapazzo.
«HUGO, LO DICO ALLA MAMMA!» Sbraito, giocando la mia ultima carta. Sì, sono gelosa di mio fratello. E non voglio che ficchi il naso dappertutto alla mia festa. Non ottengo nessuna risposta – probabilmente non l’ho sentita per via della musica troppo forte. Sono così precoci, i bambini di oggi!
Alcool. Ho bisogno di alcool.
Prendo per mano Scorpius e lo trascino verso il bancone allestito da Dixon. Devo dire che ha fatto proprio un ottimo lavoro: c’è ogni tipo di bevanda, magica e non. Gli studenti di Hogwarts sono sempre stati affascinati dagli alcolici babbani. Prendo un cocktail a casaccio e ne porgo uno a Scorpius. Non faccio in tempo a mandar giù il primo sorso che vedo qualcosa di epico, irripetibile e incredibile. Crecy Canon, che in realtà assomiglia a Crecy Canon molto meno del solito, è appena entrata nella Sala Comune. E ha indosso un vestito con tanto di minigonna. Sputo tutto il cocktail sulla camicia di un passante, che è troppo ubriaco per accorgersi di essersi appena guadagnato un discutibile lavaggio gratuito dei suoi vestiti.
Io non posso crederci. Dove sono finiti i bei, vecchi tempi, in cui gli invitati erano ancora ben controllati? E, soprattutto, perché le pattuglie non fanno il loro lavoro? L’unica che può aiutarmi è Amethyst Zabini. Lei sì che sa riconoscere il valore di una festa ben organizzata.
«Amethyst» La chiamo, facendomi spazio in mezzo alla folla. Mi accorgo che ho perso Scorpius da qualche parte, ma al momento ho questioni più importanti da affrontare. 
«Hai visto? Imbucati, imbucati ovunque!» Esclamo, isterica. Mi aspetto il suo pieno sostegno, in quel suo modo che mette un po’ soggezione, ma mi accorgo che anche lei è irrimediabilmente brilla.
«E un brindisi agli imbucati!» Ridacchia, alzando il bicchiere verso di me. Questa è una congiura.
Finisco il mio cocktail e sento che mi gira un po’ la testa. Sono abituata a bere, ma questo era decisamente forte. Mi accorgo improvvisamente che non ci sono poi problemi così gravi, a questa festa, che tutto procede per il meglio. Saluto entusiasticamente Crecy e agguanto un altro bicchiere al bancone. Lo bevo tutto in un sorso, brindando con qualcuno che non riconosco. Mi aggiro un po’ per la sala e quasi mi sembra di vedere Al e Crecy ballare avvinghiati come sanguisughe – ma no, non può essere, sarà che mi gira la testa. Ad un tratto la musica è diventata insopportabile, devo assolutamente appoggiarmi da qualche parte.
Questa colonna andrà benissimo.
Sono quasi arrivata alla mia meta, la comoda, bellissima colonna bianca, quando una mano mi trascina nella penombra del privèè che abbiamo allestito – unendo i divanetti, credo, non ricordo bene cosa ho fatto oggi. Ho solo una gran confusione. Lo sconosciuto mi sussurra qualcosa all’orecchio. Solo dopo un po’ capisco che mi ha detto di riprendere da dove ci avevano interrotti e, ad un’occhiata più attenta, vedo che è Scorpius.
«Scorpius Malfoy» Annuncio, ridacchiando. «Sono completamente, totalmente ubriaca.»
«Rose Weasley» Mi risponde lui, e capisco che è ubriaco il doppio di me. «Dobbiamo brindare!» Ma molto presto dimentichiamo il brindisi. Mi ritrovo praticamente appoggiata al muro. Scorpius è vicinissimo e ha posato una mano a qualche centimetro dalla mia testa, mentre l’altra è sul mio fianco. La musica e la sala piena di gente, adesso, sono lontanissime. I suoi occhi verdi luccicano nella penombra, e mi maledico per averlo trascurato fino a questo momento, solo per un paio di cocktail. Si avvicina ancora, lentamente. Poi mi bacia, e questa volta non c’è nessun fratello invadente a disturbarci. I confini di ciò che accade sono sfumati dall’alcool, ma sento perfettamente le sue labbra che si staccano e si ricongiungono alle mie, la sua camicia nel mio pugno, il suo corpo premuto contro il mio.
Poi, un boato immenso interrompe tutto. La musica continua, ma è distorta e quasi tutti si sono fermati – tranne chi è troppo ubriaco per capire che qualcosa non va. Io riprendo a baciare Scorpius, decidendo che il rumore non aveva poi così tanta importanza, ma quest'ultimo mi guarda allarmato.
«Cazzo» Sussurra. «Cazzo!» Ripete. Dev'essere successo qualcosa di irrimediabile, ma non capisco cosa. Il mio cervello lavora più lentamente del solito.
La voce magicamente amplificata di Dixon risuona per la stanza, ma è in qualche modo sommessa. Ed ecco che realizzo: dev’essere successo qualche guaio con l’Insonorizzazione.
Oh no.
Sono ubriaca, ma non abbastanza per non capire la portata devastante di tutto questo: se non siamo Insonorizzati, ci scopriranno. E se ci scopriranno la mia carriera scolastica sarà finita. E mia madre mi ucciderà e… oh, come mi gira la testa! 
Mi aggrappo più forte alla giacca di Scorpius, sforzandomi di non cadere e di mantenere una certa lucidità.
«Siete tutti pregati di tornare nei vostri dormitori» Sta spiegando Dixon. Vedo la sua espressione seria e mi viene da ridere, così mi lascio finalmente scivolare sul muro e penso che sarebbe proprio buffo dover spiegare alla McGrannitt cosa stavamo facendo.
«Oh, signor Dixon» Risponde un’altra voce, una voce che difficilmente qualcuno non riconoscerebbe, e che mi fa congelare il sorriso sulle labbra. «Ben detto.»
È la preside, in sottana e bigodini, ma minacciosa come non l’ho mai vista.
*
Spiegare cos’è successo alla McGrannitt, in realtà, non è per niente buffo, anche se mi sento ancora brilla e, pensandoci bene, potrei ridere di questa situazione. O piangere. Ho tanta voglia di piangere.
La McGrannitt si siede, intreccia le mani e scruta me, Scorpius, Liam, Amethyst e Dixon da dietro le lenti quadrate. Io non so chi abbia fatto i nostri nomi, ma giuro che quando questa dannata testa smetterà di girare così tanto lo troverò e lo ridurrò in fin di vita.
«Prendete un biscotto» Dice. Forse mi aiuterà a smaltire la sbornia. Oppure contiene Veritaserum, e in quel caso sarei davvero rovinata. Ma in ogni caso pensarci è inutile, dato che l’ho già divorato.
«Ora, mi spiegate gentilmente cosa ci faceva mezza Hogwarts nella vostra Sala comune?» Chiede, gelida. Effettivamente, è rimasta sconvolta dalla quantità di gente stipata nei nostri dormitori. I ragazzi delle altre Case, in particolare, sono nei guai quasi quanto noi.
«Ripassavamo Trasfigurazione» Risponde qualcuno, ridacchiando, con voce intrisa di sarcasmo. Mi rendo a malapena conto che quel qualcuno sono stata io.
So che la McGrannitt è infuriata quando vedo le sue narici fremere. E so che è giunta la mia ora.
«Signorina Weasley» Dice, e il suo tono non ammette repliche. «Lei è in punizione almeno per il resto della sua vita.»








Sì, sono in ritardo. E tanto, anche. Ma perdonatemi, su, ho la maturità quest'anno! E ho un'altra storia, in cantiere, ve ne ho già parlato? Scorpius Malfoy Escape From Malfoy Manor, con la mia adorata Flaqui, a cui mi sento di dedicare il capitolo. Non preoccuparti se non puoi essere molto presente, tesoro, ti capisco! La scuola/vita ci distrugge. 
Comuuunque, veniamo a noi. Ci sono delle svolte sulla Al/Crecy. Sinceramente, hanno fatto tutto loro. Io non so perchè Crecy si stia ribellando così, ultimamente. Ah, a proposito, c'era su un asterisco!
Eccolo spiegato: Rose è un'illusa. Il futuro che sta immaginando si avvererà. E, se vorrete, ho una mezza storia sui loro figli, in mente :) 
Passando alla nostra coppia principale, Rose ha un po' trascurato Scorpius. Perchè io sono cattiva, e perchè li interrompo sempre sul più bello. Sadica, Aniva, sadica. 
Io ho dimenticato la metà delle cose che dovevo dire, come al solito. 
Uuhh, ecco! Se volete, leggete il capitolo con il sottofondo I love it - Icona Pop... questa canzone mi manda in palla. La canticchio tutto il giorno - sì, so che è un'idiozia. Ma mi sa troppo di festa! 
Festa epica, a proposito! Peccato che siano stati scoperti. Beh, tutto ciò è tratto da una storia vera... solo che io ho organizzato il tutto in una stanza d'hotel. Inutiile dire che il direttore mi odiava - un po' alla Zac e Cody. 
Ho parlato di tutto, tranne che del capitolo. Ma che volete, è l'ora! Ed è il nuovo, fiammante apparecchio/ferrovia/negozio di ferramenta che ho in bocca che mi fa parlare così, senza senso. Bene, ragazzi (ce ne sono?) e ragazze, io adesso voglio seriamente ringraziare tutti. 

Se sono arrivata al sedicesimo capitolo, pur dopo numerosi ritardi, è merito vostro. Vostro, perchè mi sostenete, recensite, e assecondate le follie mie e di Rose. Sono in eterno  debito con voi, e vi voglio un mondo di bene. Sono zuccherosa, lo so, ma è la pura verità. Sperando che il capitolo vi sia piaciuto, vi mando un bacio! Alla prossima, spero presto :D 
-Iv. 

Oh, dimenticavo!


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