Capitolo
27
Epilogo
Sede
centrale della S.A.I.N.T. tre mesi dopo
Death Mask irruppe
nell’ufficio di Sion con un gran sorriso, o, per meglio dire, con il suo ghigno
trionfante più accentuato del solito, sventolando un giornale
malconcio che aveva dovuto aver testato già
dalla prima mattina tutta la raffinatezza del medico legale.
-Colleghi!- annunciò mostrando i fogli ancora
uniti tra di loro in modo precario –Oggi è un grande giorno!-
Gli occupanti della stanza, tra cui il
proprietario, Saga, Aioros, Mu e Kristian, non fecero molta attenzione al modo
in cui il collega era entrato in scena,
tutti sembravano di gran lunga più interessati
alle pagine malconce, su cui una foto in prima pagina era stata da subito
riconosciuta da tutti.
Nonostante la presenza di una faccia ben nota
ad aprire l’articolo, Aphrodite non riuscì a trattenere un sorrisetto malefico.
-Davvero? È un gran giorno perché sei finalmente
riuscito a rimediare un appuntamento con un mammifero ancora respirante?-
Si guadagnò un’occhiata assassina da parte del
medico, con tanto di minaccia con l’inseparabile bisturi di Death, estratto
dalla tasca del camice più per abitudine che per un vero scopo di avvertimento.
-Ah, ah, questa potevi anche risparmiarla,
faceva pena. Comunque no! Ho notizie
di gran lunga migliori, se solo mi lasciate parlare-
-Ti ascoltiamo-
Sion lo invitò a prendere parola con un cenno.
Soddisfatto, Death Mask
si schiarì la gola, litigando un po’ con le pagine sfuse del giornale,
scorgendo per un po’ l’articolo prima di dare il suo annuncio.
-Vediamo vediamo,
dov’era… oh-oh, eccolo! Sentite: “Giorno 26
Settembre è stata resa pubblica la sentenza definitiva di condanna per il noto
narcotrafficante
Julian Kevines, già da tempo sospettato di possesso e
spaccio di stupefacenti, il suo arresto è stato possibile grazie all’intervento
dei membri dell’associazione SAINT che, con a capo lo stimato Sion Liang…” …
hum, qui ci sono le solite cazzate per ingraziarsi il
capo… senza offesa per nessuno…
bene, ecco “la
pena che Kevines dovrà scontare ammonta a 30 anni di
detenzione a Capo Sounion, in più il giudice Stefànos Aghiadros ha previsto
la
confisca di tutti i suoi beni, i quali saranno devoluti in donazione…” … eccetera eccetera. Insomma, ragazzi, alla
fine ce l’abbiamo fatta, ancora congratulazioni-
-Già- commentò Sion, sfoggiando però un
sorriso amaro –ma a quale prezzo…-
Tutti capirono che il capo si riferiva alla
perdita di Kido, e nessuno se la sentì di commentare oltre.
Saga gli si avvicinò in silenzioso rispetto,
appoggiandogli una mano sulla spalla.
-Kevines la pagherà
anche per questo. In più, il sogno di Kido di avere Julian dietro le sbarre è
stato avverato, lui sarebbe fiero di ciò che abbiamo fatto-
Sion gli sorrise con gratitudine, approvando a
pieno quelle parole.
Adesso sembrava tutto finito: niente più
spacciatore dalle preoccupanti manie di onnipotenza, i suoi uomini, sani o
meno, erano tutti salvi, ed ancora
una volta la SAINT aveva ottenuto un immenso
successo agli occhi di tutto il mondo.
Saga aveva ragione, Mitsumasa
sarebbe stato fiero del traguardo raggiunto.
Ma le cose non potevano ancora concludersi,
c’era ancora un piccolo punto interrogativo tra lui e la piena correttezza
delle regole.
E quel punto interrogativo portava il nome di
Kanon Kenuryos.
-Allora…- Death Mask
interruppe il filo dei suoi pensieri. Il medico legale aveva accartocciato il
giornale, conservando solo la pagina dell’articolo riguardante
la loro brillante impresa –noi faremo le
persone serie e professionali e non festeggeremo questo successo, dico bene?-
***
Un rumore di vetro infranto interruppe
l’allegro chiacchiericcio nella sala del poligono di tiro dove tutti i SAINT,
più le reclute, si erano dati appuntamento
per concludere in bellezza la fine del
processo Kevines.
Shura guardò i presenti con aria di scusa, tra le mani teneva una bottiglia
di spumante con il collo rotto, evidentemente da un colpo secco sul tavolo,
come testimoniava la schiuma frizzante di cui la tovaglia bianca era bagnata in
un punto preciso.
-Hem, scusate- l’artificiere
aveva l’aria di chi si scusa solo per educazione ma in realtà è felice del
casino provocato –non si apriva-
-Hai intenzione di aprire così anche il resto
delle bottiglie?-
-Sei tu il capo! A me basta un ordine, anche
indiretto si intende, per…-
All’occhiata severa di ammonimento da parte di
Sion lo spagnolo abbandonò all’istante il suo intento poco raffinato –Oh, e va
bene, userò il cavatappi come tutti i comuni mortali… però, sai, basterebbe una
carica minima di C4 per far saltare il tappo con una perdita quasi pari a zero
di liquido, e… ok, come non detto-
Sion fece finta di non sentire
quell’improvvisata lezione di esplosivi, limitandosi a consigliare al
dipendente di far esplodere qualcosa solo quando fosse strettamente necessario,
e soprattutto quando non si trovava chiuso in una stanza con altre quindici
persone.
Alzò appena il bicchiere, schiarendosi la
gola, prima di annunciare il brindisi.
-Alla SAINT!- decretò con aria fiera –Ed a Mitsumasa, che ha dato il via a quest’agenzia. Inoltre, ad
ognuno di voi, un grazie di cuore perché continuate,
ogni giorno, a seguirmi nelle imprese più
pazzoidi di tutta Atene-
Con sorpresa di tutti, Saga si affiancò al
capo, e cercò con gli occhi il fratello, perso tra la folla –Aggiungerei un
grazie personale al più imbranato, testardo, pesca guai, unico per mia fortuna,
fratello del mondo. Senza il quale io non sarei qui e Kevines
starebbe ancora a sniffare indisturbato con Sorrento e la sua ciurma. Non avrei
mai pensato di dirlo, ma… a Kanon-
Tutti approvarono in pieno e, per la prima
volta, Kanon si sentì totalmente a proprio agio in una stanza piena di
poliziotti.
Sorrise, almeno per una volta con fare
sincero, al fratello, e Saga gli strizzò l’occhio raggiungendolo per
strofinargli un pugno sulla testa, come spesso
faceva negli ultimi tempi.
Kanon non sapeva se prendere la cosa come un
muto, affettuoso ringraziamento per avergli salvato la vita oppure un semplice
espediente per stuzzicarlo
senza dare troppo nell’occhio.
Non lo avrebbe ammesso neanche sotto tortura,
ma gli piaceva di più credere nella prima ipotesi.
Tra una chiacchiera e l’altra, questioni più o
meno serie da risolvere, decidere come difendere la sede dall’attacco dei
giornalisti la mattina dopo,
passò di gran lunga la mezzanotte senza che
qualcuno se ne accorgesse.
Quando Camus e Milo
annunciarono di dover andare a casa perché Criseo non
si reggeva più in piedi dal sonno ed avevano passato più di un’ora tenendolo
a turno in braccio anche gli altri
cominciarono a raccogliere armi e bagagli per andare a casa.
Saga aveva la strana impressione che Sion si
trattenesse apposta per fare qualcosa di cui non voleva che gli altri
scoprissero l’esistenza, almeno non subito.
O era così, o il suo capo si era d’improvviso
innamorato del tavolo, a giudicare da come ci stava seduto sopra, quasi volesse
impedire a chicchessia di avvicinarsi.
Quando lui e suo fratello furono sulla porta,
Sion richiamò Kanon indietro, rivolgendosi poi a lui con quella sua aria
d’intesa che lui aveva già imparato
a
decifrare da tempo.
-Saga, perché non vai a girare la macchina e
passi a prendere tuo fratello come fanno con le star? È il minimo che puoi fare
per sdebitarti. Aspetterò io con lui-
Detto fatto, ci avrebbe scommesso.
L’ansia di quando Sion diceva di voler parlare
con Kanon era sparita, adesso però gli restava il dubbio di cosa volesse concretamente fare il suo
capo
spedendolo nel parcheggio sotterraneo dal
quale sarebbe uscito in un tempo minimo, ma comunque sufficiente affinché, con
i suoi modi sbrigativi,
Sion intrattenesse una discussione di sicuro
interessante con suo fratello.
Annuì senza commentare, anche se doveva
ammettere che gli sarebbe piaciuto stare a sentire il discorso.
Non appena uscì dalla stanza, Sion stette per
un po’ a scrutare Kanon, riflettendo su tutta la faccenda appena conclusa ed al
suo contributo non indifferente.
Per il fratello di Saga avrebbe fatto
un’eccezione, la regola del mese di apprendistato con uno dei Saints fino al
completamento del tirocinio poteva essere infranta dal capo, e per il momento
il capo era ancora lui.
Nonostante avesse già deciso, prese il
discorso alla larga.
-Dunque…- iniziò mostrandosi noncurante
–adesso che il tuo lavoro di collaboratore è finito, cosa intendi fare?-
Coma sospettava, Kanon si strinse nelle spalle
–Non lo so. Ho affittato una casa poco lontano da qui, visto che non sono più
sotto la sorveglianza
di mio fratello, e adesso mi darò da fare per
cercare un lavoro…- lo guardò con cautela, quasi si aspettasse un rimprovero
–un lavoro… vero-
-Sei sicuro di non averlo già trovato?-
Kanon gli rivolse un’occhiata strana,
calcolatrice.
Sospettava qualcosa, forse aveva captato un
tono di speranza nella sua voce; tuttavia continuò a far finta di non capire.
-Cosa vuoi dire?-
-Ricordi ancora il nostro primo incontro,
Kanon? Quando ti chiesi di entrare temporaneamente a far parte della squadra tu
mi ridesti in faccia,
sostenendoti incapace di svolgere questo
compito. Io ti ho valutato con attenzione, durante questo arco di tempo, e non
la penso come te.
Hai dimostrato di avere la stoffa del
poliziotto; e poi, dai retta a me, l’arancione della divisa da detenuto non ti
dona, sta molto meglio indosso a Kevines.
Non vorrai ritrovarti di nuovo in cella, con
lui stavolta, spero-
-Questo non è proprio il mio obbiettivo. Ma
che vuoi dire con questo? Adesso che il mio aiuto non vi serve più, devo
sloggiare, erano questi i nostri patti-
Sion gli sorrise con aria affabile –Vedi, io
sono molto flessibile, quando voglio. E poi, qui in centrale abbiamo sempre bisogno d’aiuto. Quindi,
se la cosa non ti disturba, ti chiedo di
lavorare ancora per me. In pianta stabile, questa volta. Avrai un ufficio
separato da quello di Saga, se è quello che temi,
c’è già la targa con il tuo nome sopra-
-Sei previdente- gli concesse Kanon non
riuscendo a trattenere un sorriso enigmatico –ma dimmi, cosa ti fa pensare che
accetterò?-
-Sei libero di non farlo- Sion alzò le mani
come in segno di resa –in tal caso, però questo finirà nell’inceneritore…-
Sion estrasse dalla tasca un distintivo, nuovo
di zecca, sul quale spiccava la foto di Kanon con sotto i dati essenziali al
riconoscimento.
Kanon sgranò gli occhi per la sorpresa,
guardando interdetto ora il capo, ora la tessera, infine si ricompose,
tossicchiando, fingendosi riluttante.
-Oh, bè… se le cose stanno così, non posso
fare altro che accettare, non vorrei mai deluderti-
Intascò il distintivo sentendosi orgoglioso
come non mai.
Fuori il rumore di un clacson interruppe la
discussione, ma ormai l’importante era stato fatto.
I due si strinsero la mano con calore.
-Sono sicuro che non lo farai- gli assicurò
Sion, prima di aggiungere divertito –ah, e stai attento a come lo dici a Saga:
potresti davvero ucciderlo questa volta-
***
Quel pomeriggio Aioros bussò alla porta
dell’appartamento di Saga con al seguito un gran numero di borse e valigie ed
un gran sorriso stampato sulla faccia.
-Sono in perfetto orario, come vedi. Pronto a
romperti le scatole per il resto dei tuoi giorni!-
Saga si finse scandalizzato –Oh, cielo! Potevi
avvertirmi quando partivi da casa, avrei avuto il tempo per scappare!-
Lo psicologo non si fece da parte
allontanandosi dagli occhi indiscreti per salutare con un bacio il compagno.
Il trasferimento di Aioros era stato
progettato da meno di una settimana, e durante i pochi giorni a sua
disposizione l’esperto di balistica
non aveva fatto altro che aprire e chiudere le
valigie, sistemare i vestiti di qua, i fascicoli dei casi di là, controllato e
ricontrollato la casa da cima a fondo, millimetro per millimetro, per
assicurarsi di non aver dimenticato nulla.
Aioria sembrava felice di poter avere
l’appartamento tutto per sé: se non altro, i suoi incontri con Marin non
avrebbero dovuto coincidere
con le uscite serali del fratello maggiore, ed
Argo non sarebbe stato un problema.
Aioros e Saga aspettavano quel giorno fin da
quando avevano deciso di stare insieme, e più volta aveva rischiato di andare
in fumo per via
di varie complicazioni urgenti o meno.
Adesso, però, sembrava andare tutto per il
verso giusto.
Un tossicchiare alle loro spalle li fece
allontanare di malavoglia.
Kanon era a pochi passi dalla soglia, con l’ultimo
zaino pieno delle sue cose da trasferire nella nuova casa buttato sulla spalla
destra ed il tipico sorriso irritante colmo di malizia ormai noto al fratello.
-Non potete aspettare che me ne sia andato
definitivamente? Avete tutto il tempo, a partire da adesso, per regolare la
vostra astinenza da coccole.
E da altro, però non voglio scendere nei
dettagli sennò Saga mi dice che sono volgare-
Il gemello gli scoccò un’occhiata di
ammonimento, ignorando le guance infuocate, e virò l’argomento di conversazione
il più lontano possibile.
-Bene, finalmente adesso te ne vai e non dovrò
più sopportare i tuoi discorsi malati su come impiego il mio tempo di notte!-
-Oh, figurati, tanto lo so lo stesso. E
comunque anche io sono felice di andarmene, così finalmente non sarai tu la prima cosa che vedo al mattino!-
-Sentitelo! Bè, è meglio così, almeno non
dovrò più pregare per farti uscire dal bagno ogni mattina!-
-Non è colpa mia se tengo all’igiene!-
Saga si infiammò –No, certo, peccato che canti
sotto la doccia! Finalmente non dovrò più sopportare la tua assordante musica
rockettara!-
-Ho anche uno spiccato senso musicale, a
differenza di te! Ammettilo: sei invidioso!-
-Io, invidioso di te?! Ma figuriamoci!-
Kanon non si diede per vinto a quella
negazione accorata –Invece non vuoi ammetterlo! Inoltre, io sono anche più
intelligente di te!-
-Più
intelligente?! Mettersi al servizio di un fallito come Kevines
ti è sembrata una cosa intelligente?!-
-E chi si è fatto rapire da quel fallito di Kevines?!-
Saga si incavolò ancora di più –Se tu non gli
fossi andato dietro tutto questo non sarebbe successo!-
-Così adesso è colpa mia?!-
Aioros si frappose tra i due ponendo fine alla
lite.
Quei due non sarebbero cambiati, né ora né
mai, tutti avrebbero dovuto rassegnarsi a sopportarli così irrimediabilmente
irritanti così com’erano.
I fratelli tacquero squadrandosi, entrambi
imbronciati, ma il primo a riporre almeno per il momento l’ascia di guerra fu
Saga.
-Va bene, basta. Lo sai, vero Kanon?-
-Cosa?-
-Avanti, non farmelo dire: io teoricamente
dovrei essere furioso con te-
-Io invece voglio che tu lo dica- gli rivolse
un sorrisetto di sfida –fai un favore al tuo fratellino…-
Saga scosse la testa, con un mezzo sorriso
rassegnato.
Gli picchiettò la spalla sinistra con la mano,
forse per ingannare il tempo e raccogliere il coraggio necessario per parlare.
Deglutì per cercare di rimpicciolire il nodo
alla gola.
-Sei impossibile! Comunque… ti voglio bene lo
stesso, gran testa di cavolo che non sei altro-
-E…?-
-E… mi mancherai, idiota-
Kanon esultò stringendo i pugni davanti a sé
–Ah-ha, l’hai detto! Ti ho in pungo adesso!- estrasse dalla tasca dei jeans un
piccolo registratore argentato
e fece partire la registrazione pigiando un
bottone, facendo eco alla voce di Saga impressa sul nastro –“Ti voglio bene lo
stesso, gran testa di cavolo…”-
Saga era sbiancato, guardava il fratello con
un’aria così sorpresa che sembrò davvero volersi sotterrare all’istante e
sparire per metri, o meglio chilometri sottoterra e non uscirne mai più.
Aioros non era meno stupito di lui.
-E quello… come lo hai avuto? Ha un’aria
familiare…-
-E’ una gentile concezione di Death Mask- il sorriso di Kanon si allargò –e comunque, Saga, non
fare una tragedia per la mia assenza: ci vediamo domani-
-Domani…? Hai detto che venivi mercol-…-
-Oh, no, non qui-
Il gemello lo guardò senza capire.
Kanon estrasse il distintivo dall’altra tasca,
mostrandolo ai due con una strizzata d’occhio.
-In ufficio. Buona serata! E non fate troppo
tardi, ché poi Saga arriva in ritardo e troverà il modo di incolpare me!-
Dopo quest’ultima uscita trovò il modo di
defilarsi prima che il suo gemello gli tirasse qualcosa in testa, magari una
della valige del trasloco di Aioros, o ancora peggio si mettesse a fare stupide
prediche sul fatto che lui aveva finalmente messo la testa a posto.
Per carità, no, non un bravo ragazzo, non lui,
Kanon Kenuryos!
Fece le scale di corsa, tenendo ancora in mano
il distintivo e quando fu in strada si concesse un po’ di tempo per osservarlo
per bene.
L’ovale con la statua della dea Atena brillava
di luce argentata ed ai suoi piedi la sigla della SAINT in alfabeto greco era
stampata in rilievo in lettere dorate.
La prima volta che aveva visto quel distintivo
da vicino ne aveva riso con disprezzo, ma in quei mesi erano cambiate tante
cose.
Kanon si concesse un sorriso.
“Ebbene, eccomi qua… Kanon Kenuryos,
il difensore della legge!”
La verità era che non vedeva l’ora di sapere
quali altre sfide avrebbe dovuto affrontare con i suoi… con i suoi… era così
strano definirli “colleghi”!
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Angolino di Kanon: Olalà, come avete visto non
siamo scomparse!
Che dire, Saga e Kanon ci hanno fatto il torto di
litigare anche nell’ultimo capitolo, ma
noi li perdoneremo perché gli vogliamo taaanto bene,
vero?
E poi, diciamolo, se non litigassero non sarebbero Saga e
Kanon!
Non possiamo farci nulla, ci sono capitati così… così
irritantemente pucciosi.
Bene, io passo ai ringraziamenti ed alle risposte alle
recensioni e poi passo la parola alla Mako!
Angolino di Mako: No, meglio che prendo
la parola adesso! Allora, intanto un gigantesco grazie alla mia piccola sorcia che ha prodotto più di dieci pagine di capitolo in
un solo pomeriggio, nella fattispecie questo capitolo. Su, veneratela, perché
se non fosse stato per lei la SAINT non avrebbe mai avuto la sua conclusione!
Me invece ringraziatemi perché ho contribuito all’ideazione
del capitolo mentre facevo la cucina, poi l’ho revisionato/corretto e… e basta…
sono una lavativa nullafacente
e scansafatiche, che ci posso fare XD
Ringraziamo: angelynn, DeaEris, Elizabeth_Tempest,
JackoSaint, kurabika, Ladie Katjie, LuluXI, neik, Pilatigirls, RT69 Aoryu e zania per aver
inserito la storia
tra le Preferite;
darkalexandra85 Ladie Katjie Pisces
no Urania Safyia _Kuro_Ookami per averla inserita tra le Storie da Ricordare;
e, per averla messa tra le Seguite ringraziamo Antares 91, aries_no_nike, cb4ever, charm_strange,
franky9397, JackoSaint, Ladie
Katjie, Lina Lee,
Locchans Coffee, Lorenz_12,3 NeXial, sagitta72, Santa Vio da Petralcina, themorrigan1990, Tifawow
, Vale11 e _killuetta.
Pisces no Urania: Ben arrivata, anche se ormai siamo alla fine!
Hem, Shura
sì, è l’artificiere, lo vediamo bene a far esplodere le cose xD per Aphrodite non abbiamo trovato nulla di meglio xD
Grazie mille per la recensione ;)
Dagliasa: Ciao ^^ Siamo sparite ma siamo anche tornate, come vedi ;)
il finale non è troppo strappalacrime ma dai, Kanon e Saga alla fine sembrano
aver fatto pace,
dolcini loro *-* forse il capitolo non è dei migliori dato
che non era previsto esattamente così, ma pazienza, speriamo sia un buon finale
J
Ma ancora è ancora troppo presto per mandare i SAINTs in pensione, abbiamo ancora qualche lavoretto in
serbo per loro >:)
Grazie per averci seguita, speriamo di riaverti con noi
anche nel sequel!
Lady Katjie: La nostra Lady *-*
(P.S.: sì, quella della Peste era Mako ;)) per quanto
riguarda i tuoi tre desideri, speriamo di averti accontentata! Saga e Kanon
sono a posto, Julian ed il suo seguito di allucinati sono dietro le sbarre e…
peccato per Seiya, dai, siamo magnanime e gli risparmiamo la vita. Per stavolta
u.u
Questo è sì, l’ultimo capitolo, ma stai tranquilla:
supponiamo di tornare con una nuova serie!
Intanto ti ringraziamo per averci seguite in questo
“esperimento” AU, e speriamo di risentirci presto con nuove indagini! :D
Aries_no_nike: Bea cara, non ti disperare, la SAINT continuerà le sue
indagini ;)
Duuunque,
a parte l’attesa biblica, direi che alla fine Saguccio
e Kanonuccio ce l’hanno fatta a riappacificarsi, no?
*vede i due che si stringono la mano mentre con nell’altra hanno un’accetta ed
una mazza da baseball* o forse no <.<
Ma sì, dai, loro fanno tanto gli scorbutici ma in fondo si
vogliono tanto bene :3 ^^
Spero che varrà la pena di attenderci anche per il sequel!
Un bacio da entrambe :*
LuluXI: Buongiorno! Sìsì, Saga e Kanon
non ce la raccontano giusta, vogliono fare gli indifferenti ma noi sappiamo
bene che sono due coccoli affezionati l’uno all’altro…
Povero Sion, lui vorrebbe essere una persona seria, però
purtroppo ci riesce molto di rado! xD
Julian ha avuto quello che si meritava, zì
zì!
E presto (oddio, non tanto presto…), se tutto va bene,
riavremo i nostri SAINT all’opera! J
Grazie tante per averci seguite in questa prima parte :3
Diana924: Da quanto non ci si sentiva! Rieccoci qui con l’ultimo
capitolo, non disperarti, avrai (prima o poi) anche un seguito ;)
Si è tutto risolto, ma la vita non tornerà normale, come
può esserci qualcosa di normale tra gemelli pazzi, medici legali ancora più
psicotici e, e… e tutto il resto di quello
che si trova in quell’agenzia xD
Bè, intanto noi ti salutiamo, con la speranza di risentirci
presto nel sequel :D
Avviso
ATTENZIONE: Questo capitolo doveva servire ad introdurre
i nuovi personaggi OC, ma siccome non abbiamo potuto avere tutte le conferme
per tempo questo è definitivamente l’ultimo capitolo.
D’altra parte hanno acchiappato il
Drogato Maximo, che altro dovevano fare? Consumare la
merce confiscata?
Per quanto riguarda i suddetti OC,
siamo davvero spiacenti, ma ritiriamo la proposta perché li avremmo inseriti volentieri,
pur essendo un lavoro impegnativo,
dato che con i lettori/recensori si
era creato davvero un bel rapporto e ci sembrava un bel modo per ringraziarli.
Nonostante tutto ciò, questa
iniziativa potrebbe essere interpretata come un modo per ottenere più
lettori/recensori, quindi non ci sentiamo più libere di portare avanti questo
lavoro.
Vorremmo che chi legge/recensisce lo
faccia perché la storia è ben costruita, gli piace e la segue volentieri, come
hanno fatto i lettori/recensori fino ad ora.
Comunque, per costruire e scrivere
bene il sequel della nostra (e con “nostra” intendiamo nostra e vostra) SAINT ci
vorrà ancora del tempo, la vediamo impegnativa
ma possiamo farcela, quindi cercate
di pazientare ancora un po’.
Nel frattempo, buone vacanze a tutti
e grazie ancora per averci seguite J
P.S(importante): Se
notate errori, imprecisioni o qualunque cosa che vada contro il regolamento
(che noi non conosciamo a memoria, sorry) fatecelo
notare attraverso recensione o messaggio personale, e noi provvederemo a
correggere.
Non c’è bisogno di disturbare
l’amministrazione per cose che noi siamo abbastanza mature da capire e
correggere di persona, senza rischiare il ban o,
peggio,
la cancellazione di una storia a cui
noi (ed i lettori) siamo molto affezionati se non altro per l’impegno che ci
abbiamo messo a costruirla e scriverla.
Grazie per l’attenzione.
E non disperate, ci rifaremo vive!
KanondiGemini96
e Mako_Chan