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Autore: effe_95    19/06/2013    7 recensioni
[ STORIA IN FARE DI REVISIONE ]
Claudia Rossi è una ragazza di sedici anni, frequenta il terzo anno del liceo Classico insieme a Francesco, il suo migliore amico dall'infanzia, ha una madre non troppo presente, un fratello cresciuto troppo in fretta e un padre che sembra sparito.
Yulian Ivanov ha diciotto anni, un carattere ribelle e spensierato, un passato che non vuole essere ricordato, e un'altra nazione nel cuore, la Russia.
Le vite di questi due ragazzi si incontreranno quasi per caso, per raccontare una storia passata di due persone che hanno solo bisogno di essere salvati.
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Salvami, ti salverò .

40. “Ahi vista! Ahi conoscenza!”

 
<< Mi raccomando, quando fa freddo copriti bene! Le temperature sono diverse da qui, e non lo so se te la ricordi la differenza. Mangia tutto quello che ti cucina tua madre, perché sei pelle ed ossa figlio mio, te l’ho sempre detto. Mettiti i guanti, che quelle mani rotte e sanguinanti non le posso proprio vedere, non sei l’uomo di ghiaccio eh?! E mi raccomando, ogni tanto fatti sentire se ti va, e non dimenticarti mai più di mettere la crema per il sole, anche se in Russia credo sia quasi impossibile scottarsi vero? Insomma … >>
La donna si interruppe perché le tremava la voce, tra le mani stringeva una sciarpa fatta a mano, semplice e nera, non troppo appariscente ma calda e sicura, non riuscendo a trovare le parole però, avvolse quel suo regalo al collo del ragazzo e gli lasciò un sorriso un po’ triste.
<< большое спасибо Луна >> Bol’shoye spasibo Luna … Grazie mille Luna …
<< Ah benedetto ragazzo! Così mi fai commuovere! >> Mormorò Luna portandosi una mano alla bocca e asciugandosi una lacrima dalla punta dell’occhio con l’altra.
<< A proposito, ricordati che … >> Continuò la donna, ma Nicola le mise una mano sulla spalla. << Mamma, credo che possa bastare no? >> Luna annuì e fece un passo indietro, mentre quella voce fastidiosa al microfono annunciava la partenza di qualche volo o l’atterraggio di un aereo. Yulian sorrise lievemente e rivolse lo sguardo verso Nicola, che gli poggiò una mano sulla spalla con fare fraterno.
<< Mi sa che quella sciarpa puoi anche togliertela, qui fa ancora caldo >> Yulian ridacchiò divertito e fece spallucce. << Mi sa che hai ragione Nikolaj, ma lo farò in aereo, così Luna non si offenderà troppo va bene? >> Nicola annuì e il suo sorriso si spense definitivamente, quando si doveva dire addio a una persona, era inutile far finta che le cose andassero bene in egual modo, perché non era la verità.
<< Non fare stronzate ok? Non farmi stare troppo in pensiero e quando incontrerai qualcun’altra, non dirlo a nessuno va bene? E’ che Claudia è mia sorella e io devo stare dalla sua parte>> Yulian si intristì e annuì lentamente, stringendo tra le mani la sua sciarpa nera, quella era un’eventualità che in quel momento non avrebbe potuto prendere nemmeno un po’ in considerazione.
<< Starò attento lo giuro, e magari qualche volta ti chiamo >>
Nicola raggiunse la madre che se ne stava in un angolo lontano di quella stanza enorme, dove la gente correva avanti e indietro affaccendata e non immaginava nemmeno cosa si agitasse nel cuore di quelle persone. Yulian la cercò con lo sguardo, e la vide lì, accanto ai suoi genitori, piccola e mingherlina, come al solito che cercava di fare la dura e non ci riusciva per nulla.
<< спасибо, bambina mia. Anche se sei arrabbiata con me, grazie per averlo amato così tanto >> Katerina accarezzò affettuosamente Claudia sulla testa, lasciandole un bacio sulla fronte.
<< Non sono arrabbiata con te Katerina, sii felice, fai nascere questo figlio che porti in grembo e crescilo! Grazie mille per aver messo al mondo Yulian, grazie mille per averlo fatto diventare l’uomo che è adesso >> Claudia era stata sincera, si era tolta un peso dal cuore pur sapendo che una persona come Katerina, non avrebbe mai potuto odiarla anche se le avesse portato via tutto, perché Katerina sapeva dirti che cos’era il dolore.
<< Grazie a te perché lo ami! >> A Claudia salirono le lacrime agli occhi quando Katerina la strinse in un abbraccio strangolatore, non voleva che lo facesse, perché non voleva piangere in nessun modo, non davanti a lei, non in quel momento.
<< Katerina, così le fai male >> Intervenne Aleksandr, poggiando una mano sulla spalla della moglie, Katerina sciolse l’abbraccio e andò a rifugiarsi tra le braccia del marito.
<< Lei! >> Esordì Claudia puntando un dito contro Aleksandr che sgranò gli occhi << Lei non si azzardi mai più a toccare il mio Yulian, perché non lo sopporterebbe ok? Mi raccomando, lo tratti bene e lo sgridi solo se è necessario, anche da parte mia quando lo merita! E non faccia mai più del male ai suoi figli! >>
Dove avesse preso il coraggio per sputare quelle parole non tanta sicurezza Claudia non se lo seppe mai dire con chiarezza, ma Aleksandr sorrise tristemente, si portò una mano sulla fronte e imitò il saluto militare. << Si signore! >> E a quel punto Claudia fece violenza su se stessa per non piangere davvero.
A quel punto però si sentì afferrare le spalle da due braccia che conosceva benissimo, Yulian si poggiò completamente su di lei e allo stesso tempo la strinse forte, forte.
<< Ve la rubo un po’ se non vi dispiace >> Disse rivolgendo un sorriso stanco ai suoi, mentre si allontanavano dal gruppo, Claudia vide Nicola e Luna avvicinarsi ad Aleksandr e Katerina, poi decise che non le sarebbe importato granché, perché la parte più difficile arrivava solo adesso.
 
 
Francesco se n’era stato tutto il tempo appoggiato ad una colonna dell’enorme aeroporto, aveva salutato tutti con aria stanca e poi si era messo da parte, per aspettare che anche Iliana compiesse i suoi doveri, o forse perché non voleva dirle addio, il ragazzo pensò che fosse molto probabile da parte sua. Ma quando la vide lì, sola, che lo guardava imbarazzata, pensò che invece avrebbe voluto salutarla eccome e che la scelta di non vederla in quegli ultimi giorni, era stata sensata.
Così si alzò e la raggiunse con passo deciso, per poi arrestarsi quando i loro piedi si toccarono.
<< Sarebbe inutile se ti chiedessi di non partire vero? >> Disse il moro sorridendo, finalmente, dopo tanti giorni, Iliana gli prese le mani e gliele baciò.
<< Che domanda stupida mi faresti >> Replicò la bionda sorridendo, e Francesco sorrise a sua volta. << E’ questo che mi mancherà più di te, la tua spontaneità e la tua stupidità >> Iliana gli pestò lievemente un piedi e lo spintonò un pochino, ma Francesco se la rideva allegramente sotto i baffi per quei colpi che non facevano male.
<< Stai attenta va bene? Innamorati di una persona buona Iliana, una persona che non ti faccia alcun male, non come me va bene? Io cercherò di fare lo stesso >>
<< Ci proverò. >> Mormorò la ragazza con le lacrime agli occhi, poi accarezzò il viso di Francesco e lo intimò a chiudere gli occhi. << Just close your eyes, the sun is going down you’ll be al right no one can hurt you now, come, morning light, you and I’ll be safe and sound>>  Chiudi solo i tuoi occhi, il sole se n’è andato, tu starai bene nessuno può ferirti adesso, vieni, luce del giorno, io e te saremo sani e salvi … Quando finì di cantare, Iliana gli lasciò un leggero bacio sulle labbra, proprio come era successo la prima volta, quando era cominciato tutto, Francesco la strinse in un abbraccio disperato per non farle vedere che stava piangendo. << Sei stonata come una campana, ma io ti ho amata davvero >>
<<  я знаю, Я слышал >> Ya znayu, ya slyshalLo so, l’ho sentito …
 
 
Yulian portò Claudia dietro una di quelle colonne enormi che li avrebbe nascosti da occhi indiscreti, le prese delicatamente il viso tra le mani e la bacio con una delicatezza tutta nuova e non sua, bagnandosi le labbra con le lacrime di Claudia.
<< Avevamo detto niente lacrime >> Costatò il biondo asciugando quelle della rossa con le sue grandi mani screpolate e rotte, che Claudia prese tra le sue.
<< E come si fa? Io non ci riesco >> Yulian sorrise e le lasciò un altro bacio sulla fronte, sulla guancia, sul naso e sulle mani.
<< Non abbiamo molto tempo a disposizione, ma lo utilizzerò per dirti che sei la cosa più bella che abbia mai avuto o mai amato, io, io che non sapevo nemmeno cosa fosse l’amore.
Però adesso lo so Claudia, adesso so che sono nato, e sono venuto qui per incontrare te, comunque vadano le cose. >> Proprio in quel momento, la voce di quella ragazza che stava diventando assolutamente antipatica, annunciò proprio l’arrivo del volo che avrebbe dovuto prendere Yulian.
<< Yul, dobbiamo andare >>
Nel sentire la voce del padre chiamarlo, Yulian lasciò frettolosamente le mani di Claudia e raggiunse i suoi genitori e sua sorella, mentre Nicola agguantava sia Claudia che Francesco sotto l’ala protettiva delle sue braccia.
Li videro attraversare i nastri che portavano al loro aereo e quando Claudia si rese conto che non avrebbe rivisto mai più quei capelli ribelli e quegli occhi di ghiaccio, cominciò a correre verso Yulian per salutarlo almeno un’ultima volta, ma venne fermata prima di poterlo raggiungere da un omaccione vestito di nero.
<< Yulian! >> Gridò fino a perdere la voce, e lui si girò come se avesse aspettato la sua voce, come se sapesse già che lei l’avrebbe chiamato. << Yulian! Ricordati di metterti i guanti quando nevica, non farti screpolare le mani fino a perdere sangue. Mangia che ti si sentono le costole e questo non è bello! Non fare l’arrogante con nessuno che poi sembri antipatico, non stare fuori casa fino a tardi e studia! E poi ti prego, non dimenticarti di me! >>
Claudia aveva la gola in fiamme perché aveva urlato con tutta la voce di cui era capace, dall’altra parte della sala, Yulian l’aveva sentita perfettamente aveva gli occhi tristi e gonfi di lacrime.
<< до свидания nanerottola! >> Do svidaniya … Addio…  Gridò a sua volta per poi darle le spalle e sparire tra la folla, dove Claudia non avrebbe più potuto vederlo, si lasciò cadere con le ginocchia per terra e alzò il viso rivolgendolo verso quel soffitto altissimo e immenso.
<< Claudia, andiamo a casa? >> Nel sentire la voce di Francesco, il cuore di Claudia perse un battito, si girò lentamente verso il moro e sorrise triste e stanca.
<< Tornerà tutto come prima vero? >> Francesco la prese per mano e l’aiutò ad alzarsi da terra.
<< Come se non fossero mai esistiti eh? Sarebbe bello, ma non sarebbe corretto. Tu devi ricordarti che lui è esistito, altrimenti tutto quel salvarlo e salvarti, non sarà servito a niente>>
Nel profondo del suo cuore, Claudia sapeva molto bene che Francesco aveva ragione, ma si sentiva incompleta comunque, e voleva sperare con tutto il cuore che quello non fosse un addio ma un arrivederci, e che tutto quello che aveva fatto con Yulian, avesse avuto un senso per entrambi.
Il tragitto per ritornare a casa fu silenzioso, Claudia guardava fuori dal finestrino con fare distratto, ma quando passò davanti al parco, l’anima le si riscosse nel petto, rivide l’immagine di due ragazzini persi lì dentro, lui con una felpa fosforescente, lei piccola e minuta, rinchiusa in un giubbotto un po’ scomodo, cosa si stavano dicendo in quel momento? Ah si… Claudia lo ricordava …
<< Dammi le mani >>
<< Le tue sono calde >>
<< Lo so, ma sento freddo comunque >>
 
…. e per questo sorrise.
 

Come vorrei 
Potere parlare ancora, ancora 
E invece no! 
Non ho! 
Più tempo per spiegare 
Che avevo anch'io, io! 
Qualcosa da sperare davanti a me 
Qualcosa da finire insieme a te 

Forse mi basta respirare 
solo respirare un po' 
Forse è tardi, forse invece no

 
Invece no
Laura Pausini.
 
 

 

Fine prima parte.

 
 

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Effe_95

 
Buonasera.
Comincio subito con il dire che ovviamente la storia non è terminata, ma solo la prima parte. Il titolo del capitolo l’ho tratto da un verso della “Gerusalemme Liberata” di Torquato Tasso, esattamente dal XII Canto sessantasettesima ottava.
Rileggendo questo passo, che è il mio preferito, ho letto di Tancredi e Clorinda, e non ho potuto fare a meno di pensare a quanto fosse bella quella frase e quella storia, nel caso non doveste averla letta o conoscerla, ve la consiglio di cuore. Invece, la canzone che canta Iliana, è la stessa dei primi capitoli, Safe and Saund di Taylor Swift e i Civil Wars.
Scrivere questo capitolo mi è costata l’anima, infatti è per questo che ho impiegato tutto questo tempo per postare, un po’ non volevo farlo, un po’ la coscienza mi ha costretto a non fare la vigliacca.
Detto questo però, spero che alla fine il capitolo vi sia piaciuto comunque, io è così che ho immaginato le cose, forse non era quello che vi aspettavate voi, ma pazienza.
La canzone finale, quella di Laura Pausini, io ne ho inserita solamente un pezzo, ma ve la consiglio vivamente, perché racchiude un po’ tutto il capitolo in sé.
Dopo tutto il mio sproloquio vi saluto, ci rivediamo con la seconda parte della storia.
A presto.
  

  
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