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Autore: PhoenixQuill    19/07/2013    3 recensioni
Sicura di odiare sul serio James Potter, Lily Evans?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emmeline Vance, I Malandrini, James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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                                                                   In partenza per Hogwarts. 


Londra. King's Cross. Una ragazza dai folti capelli rossi spingeva un carrello su cui era stato appoggiato un enorme baule. Consunto, di pelle vecchia e, sopra, ci stava sonnecchiando beatamente un gatto nero. Alcune lettere d'oro recitavano: "Lilian Evans".
Dietro, una ragazzina alta, dal collo lunghissimo e dall'aria disgustata procedeva affianco ad un uomo e una donna, i suoi genitori. 
"Bene, ci siamo!" Disse la madre, che indossava un cappotto nero lungo. "Il tuo ultimo anno ad Hogwarts, bambina mia, ci pensi? E saluta calorosamente il professor Lumacorno da parte nostra! E' stato così carino quest'estate!" Trillò, sistemando una ciocca dei capelli di sua figlia dietro un orecchio. Aveva gli occhi lucidi, sapendo che la sua bambina l'avrebbe abbandonata di nuovo per altri tre lunghissimi mesi. 
"E sta' attenta a quel Piton." La ammonì il padre. "Lo sai che non mi è mai piaciuto quel tizio." Gli enormi baffi che spadroneggiavano sul suo volto fremevano ogni volta che parlava di "quel viscido!". 
"Certo, papà." Annuì una Lily annoiata. 
Come se non lo Schiantassi appena lo vedrò. 
Afferrò il carrello e, per l'ultima volta in tutta la sua vita, si fece scivolare dall'altra parte del muro della stazione, mentre gli occhi di una Petunia invidiosa la scrutavano, inermi.
Lily era così arrivata davanti alla scena più bella che potesse vedere dopo mesi di torture da parte della sorella. 
Finalmente, sospirò. 
Lampi di ali argentate e color caffè, tuniche nere e gialle, rosse, blu o verdi, bauli di ogni forma e dimensioni e, più grande di tutto e tutti, il treno che la portava ad Hogwarts. 
La ragazza guardò per un attimo l'orologio. Le undici meno cinque. Poteva ancora perdere un po' di tempo per salutare i suoi genitori e perfino Petunia, anche se non se lo meritava. E, infatti, dopo pochi secondi, ecco lì tutta la sua famiglia, intenta a darle una mano. 
Suo padre la aiutò a salire il baule sul treno, mentre la madre le raccomandava tutto ciò che una madre può raccomandare. La sorella cercava inutilmente di nascondersi dietro le colonne, per non essere minimamente sfiorata da tutta quella magia e trasalì, quando un rospo si sedette beatamente sui suoi piedi. "Un'orda di barbari! Lo fate apposta! Io odio quel posto!" Piagnucolò, mentre i tre tornavano a casa. 
Lily salutò velocemente i genitori, mentre il treno stava per partire, e si diresse subito nello scompartimento per i Prefetti. Qui, seduto in un angolo isolato, trovò un ragazzo avvolto in un mantello da viaggio scuro, che mostrava spavaldamente alcuni colori rosso e oro della divisa, pallido e con alcuni graffi sul collo. 
"Buongiorno, Remus. Nottataccia?" Gli chiese la ragazza, sollevando il suo baule sulla rete per i bagagli. 
"Scherzi? Ho cavalcato lungo le praterie come un Ippogrifo." Ironizzò, sollevando, contrariato, un angolo della bocca.
"Remus..." Disse Lily, a metà tra il divertito e il dispiaciuto. 
"Ero nervoso per oggi. Non ho finito i compiti di pozioni." La rassicurò, sorridente. "Ora dobbiamo fare il nostro dovere, no?" E si alzò, prendendo la spilla di Prefetto dal baule e appuntandosela al petto. 
"Giusto." Anche Lily fece la stessa cosa e lo seguì per i corridoi del treno. 


"E voi cosa fate?!" Lily era furiosa. Era a dir poco esterrefatta, quando aveva scoperto che alcuni ragazzini del sesto anno di Serpeverde stavano provando la maledizione Cruciatus su una povera lucertola. 
"Sono fatti nostri quel che facciamo noi, ragazzina." Disse uno di loro, ergendosi in tutta la sua altezza. Era sicuramente più alto di Lily di due spanne.
"Si dà il caso" rispose lei "che io sia un Prefetto. E posso toglierti punti come, quanto e quando voglio."
Il ragazzino le lanciò un'occhiataccia. "Provaci!" Esclamò, sfoderando la bacchetta. "Cru..."
"Petrificus Totalus!" Gridò un ragazzo, dietro di lei. 
Lily, con la bacchetta alzata, pronta a difendersi, si girò di scatto. Un ragazzo alto, con una mano tra i capelli neri, la stava salutando. 
"Potter! Ero in grado di cavarmela benissimo da sola!" Gli sbraitò contro, mentre quello si allontanava repentinamente.
James Potter, alto, bello e abile giocatore di Quidditch, in tutta risposta, urlò, dall'altro capo del treno: "Lo prendo per un ringraziamento!" 
Non bastavano i ragazzini deficienti di Serpeverde, anche Potter. Non inizia bene quest'anno, non inizia affatto bene.
Poi, si girò verso il corpo che tentava invano di muoversi e, con la stessa freddezza con cui si rivolgeva a James Potter, chiese: "Come si chiama?"  
"Malfoy." Risposero quelli all'unisono. 
"Bene, bene, Malfoy." Lo toccò con un piede, per vedere le sue smorfie inespresse. "Sai, ti sei appena cacciato nei guai, perché non solo ti sto per togliere cento punti, ma questa sera stessa, fosse l'ultima cosa che faccio, andrò a parlare personalmente al direttore della tua Casa." Un ghigno le travolse le labbra.
Malfoy tentò di dire qualcosa, ma l'incantesimo gli teneva la bocca sigillata. 
"E dieci punti in meno anche a voi, signorini!" Aggiunse, guardando negli occhi i compari di quell'uomo. 
"Noi?!" Esclamarono quelli, bacchette alla mano, pronti a recitare Maledizioni di ogni genere.
"Sì, voi. Black, Black e Goyle. Potevate benissimo fermarlo." Bellatrix stava per lanciarle contro un incantesimo, ma Narcissa la fermò. Non valeva la pena rischiare per una sudicia Mezzosangue.
"Buon viaggio." Augurò beffardamente Lily, mentre si allontanava da quello scompartimento. Stava controllando anche gli altri, per sicurezza che questa nuova moda delle Arti Oscure non stesse dilagando sotto il loro stesso naso, quando arrivò Remus, trafelato.  
"Lily, ho incontrato James e mi ha detto quello che è successo e- Lo sapevo che non dovevo lasciarti andare da sola negli scompartimenti dei Serpeverde. Oh, perdonami, non mi sarei mai perdonato se- Per fortuna James era lì e-" Le stava dicendo, in un flusso di parole che, difficilmente, la ragazza riuscì a calmare.
"Remus, Remus, Remus. Va tutto bene. Sono qui." Gli disse. "E di' al tuo caro amico Potter, che mi sarei potuta difendere benissimo da sola. Ovviamente, non è cambiato per niente, in questo periodo. Arrogante, vanitoso." Sentenziò. Era stata irritata dal gesto del ragazzo. Aveva dato l'idea di essere una ragazzina alle prime armi, a cui serve la protezione di qualcuno più grande. 
A me non serve protezione. Men che meno, da un babbeo qual è James Potter. 
Remus sembrò tranquillizzarsi e sorrise, all'ultima parte del discorso. "Quest'ultima parte del treno la faccio io." Le disse. "Va dalle tue amiche. Sono preoccupate per te." 
"Grazie Remus." Gli sorrise e si allontanò da lì, alla ricerca di Emmeline e Alice. 
Dopo vari sbagli, aprì una porta che collegava due carrozze e si ritrovò Sirius Black e Peter Minus davanti.
"Black!" Trillò, felice di poterlo rimproverare. Sì, la ragazza godeva ogni volta che poteva rimbeccare uno dei Malandrini. Remus escluso, ovvio. E' troppo intelligente per stare con tre Troll come loro.
"Ho appena incontrato le tue amorevoli cuginette. Digli di finirla con quelle maledizioni o si ritroveranno molto presto di nuovo sul treno per Londra." Lo stesso ghigno di prima si dipinse, soddisfatto, sul suo volto.
"Cuginette? Ti sbagli, Evans, se pensi che scambierò mai una parola con quelle." E, con il sopracciglio ancora alzato, se ne andò, seguito dal suo pedante amico. 
Lily sbuffò, delusa dal fatto che non avesse potuto togliere punti a Black, e cercò nuovamente lo scompartimento delle amiche. 
Ma dove si sono cacciate?
Non le trovò per un bel pezzo, finché non vide un gatto nero vicino ad una porta.
"Tufla!" Esclamò Lily, prendendolo in braccio. Spiò nello scompartimenti e finalmente le vide. Emmeline e Alice -Preoccupatissime, aveva detto Remus- stavano giocando agli scacchi dei maghi. Alice, come al solito, vinceva. 
"Scacco!" Urlò questa, vittoriosa. 
"Non è ancora finita, cara Alice." Disse Emmeline, una ragazza dai lunghi capelli castani. 
Lily aprì la porta dello scopartimento con uno scatto ed entrò lì, sedendosi, stanca. 
"Lily!" Emmeline si alzò per abbracciarla, ma, con un gesto, Lily le fece intendere di non dedicarsi ai sentimentalismi. Quella, sbuffando, si risedette vicino alla scacchiera, sul quale Emmeline stava ancora ragionando.
"Allora, com'è andata quest'estate? Tua sorella?" le chiese, mentre faceva muovere la regina. 
"Il solito." Sospirò. "Io ho ignorato lei e lei ha ignorato me." Osservava il passaggio che si defilava fuori dal finestrino. 
"Remus ci ha detto cosa è successo. Tutto bene?" Chiese Emmeline preoccupata.
"Ma sì! Non c'è gioia più grande che togliere centotrenta punti ai Serpeverde!" Scherzò lei, pensando alle facce di Narcissa e Bellatrix Black appena se ne erano rese conto.
Tufla si arrampicò sul sedile e si adagiò per bene sulla scacchiera di Alice, facendo rotolare tutti i pezzi. 
"Tufla!" Esclamò Alice, prendendo il gatto e cercando di ricomporre i pezzi. "Un giorno lo farò mangiare dal cane di Hagrid!" Protestò.
Lily rideva mentre acchiappava il gatto, che fuggiva via indignato. 
"Lily Evans?" Chiese un ragazzo, entrando nello scompartimento. 
"Sono io." Disse, agitando la mano. 
Quello si avvicinò e le porse una pergamena arrotolata. "E' per te." Disse, un po' seccato, prima di andare via. 
Lily la analizzò attentamente e gemette: "Oh, no." La riconosceva quella pergamena dal fiocco viola.
"Cos'è?" Chiese curiosa Emmeline, gettandosi sulle mani della ragazza.
"Lumacorno. Vuole che vada da lui." Sbuffò, mentre si alzava in piedi e sistemava i capelli scompigliati.
Emmeline si lasciò andare ad una risata, mentre Alice chiese: "E' ancora fissato con questa storia del club personale? Possibile che non abbia mai pensato che è una cosa alquanto ridicola?" 
"A quanto pare no." Disse rassegnata Lily. 


-SPAZIO AUTRICE-
Salve, lettori! Ci sono alcune cose che dovete sapere su questa storia. Se pensate di avere un dejà-vu, tranquilli, è normale :P Perché questa storia l'avevo già pubblicata precedentemente e ora la sto riproponendo in versione "restaurata", per così dire :D
Spero vi piaccia!
Mi lasciate una recensione per il bene comune? Grazie! :D
Un bacione, 
PhoenixQuill
   
 
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