Libri > Hunger Games
Ricorda la storia  |       
Autore: Inquisitor95    02/08/2013    6 recensioni
Dal secondo capitolo:
[…] Sento il fiato mozzato per l'agitazione: manca l'ultimo nome, l'ultima possibilità per finire negli Hunger Games; Raymond Stregor prende il bigliettino contenente l'ultimo partecipante del nostro Distretto. Lo dischiude e lo posa davanti ai suoi occhi, prende fiato e legge il nome.
« Darin Sodren! » urla con tranquillità.
È il mio nome! Forse l'ho sentito solo perché ho paura di essere realmente chiamato. Mi guardo intorno e vedo che tutti i ragazzi si sono voltati e mi guardano con sguardo addolorato. Allora è tutto vero! Ormai sono un tributo per gli Hunger Games! Sento un nodo alla gola, prendo una boccata d'aria per non scoppiare in lacrime sul momento, m'incammino verso il palco, verso il mio destino, verso la mia fine! […]
Genere: Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Nuovi Tributi, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Salve a tutti :D questa è la mia prima fanfiction sul meraviglioso mondo di Hunger Games e spero tanto che vi piaccia e che lasciate tanti commenti ^^ Inizierò questo capitolo raccontando la storia di Panem e cosa è accaduto dopo il terzo capitolo della saga e quindi alcuni accenni a Katniss e Peeta; dopodiché passerò alla mia storia. Voglio inoltre precisare che le prime tre Edizioni della Memoria non le ho inventate io bensì l'autrice della saga; la quarta e la quinta sono invece dettata dalla mia mente. (Se doveste chiedervi “Ci sono stemmi per i Distretti?” basta cercarli su intener e capirete) Vi aspetto con il prossimo capitolo!




Una cosa importante bisogna ricordare nel Distretto 5: tutti sanno ma nessuno dimostra di sapere. Se ti ricordi questo, hai trovato il tuo posto.
Distretto... sì! Ormai è ciò che resta del Nord America. A scuola ci viene insegnata la storia di come siamo arrivati a questo punto; molti anni fa è scoppiata nel mondo la Terza Guerra Mondiale, le grandi potenze mondiali erano però armate con bombe e ordigni nucleari; tutto ciò portò quindi il mondo nella situazione attuale, una situazione post-apocalittica. I pochi sopravvissuti si sono radunati ed hanno eletto dei capi di stato e hanno formato delle città che alimentassero le capitali. Una volta terminati questi studi entriamo nella situazione più contemporanea.
Non conosco la situazione negli altri continenti, a scuola ci viene insegnato solo cosa accade nel Nord America; tutto il continente si trovò sotto il controllo di Capitol City, la città che sorgeva sulle Montagne Rocciose.
Fin dal principio Capitol City si pose nei confronti dei tredici distretti attorno ad essa in modo dittatoriale: ogni distretto aveva un compito a sé stante; a noi del Distretto 5 tocca fornire l'energia e l'elettricità per tutta Panem... è così che ormai viene chiamato il Nord America. Il motto di Capitol City è di fatti “Panem et circensens” ossia “pane e spettacolo”; perché è quello che muove la città, l'intrattenimento al pari della moda. Le cose si muovevano con monotonia, ognuno faceva ciò per cui era nato. Dal creare beni di lusso per Capitol City fino all'estrarre il carbone dalle miniere.
La situazione peggiorò esattamente centoventicinque anni fa; i tredici distretti, ormai devastati e tormentati da Capitol City, decisero di ribellarsi segnando così l'inizio dei Giorni Bui in tutta Panem. Tuttavia i distretti erano deboli e Capitol City riuscì a vincere pochi mesi dopo con la totale distruzione del Distretto 13, ciò ricordava agli altri dodici il valore che avevano, che non potevano far nulla contro Capitol City. Lo stesso anno vennero quindi istituiti gli Hunger Games, i Giochi della Fame.
Capitol City tenne così in pugno i dodici distretti, secondo gli Hunger Games ogni anno un giovane uomo e una giovane donna per tutti i distretti, dovevano essere spediti nella capitale e massacrarsi fino a che non ne rimanesse uno soltanto. I giovani vennero scelti nella fascia d'età tra i 12 e i 18 anni, affinché a tutti gli adulti sarebbe stato ricordato che non potevano proteggere neanche i loro figli della capitale.
I giovani venivano quindi pescati alla Mietitura nel mezzo di luglio e preparati ai Giochi, poi una volta nell'arena solo uno usciva vivo; al vincitore sarebbe spettata gloria e benessere per il resto della sua vita, come dimostrazione della benevolenza di Capitol City. Per settantatré anni i giochi andarono avanti. L'edizione seguente ai giochi parteciparono due ragazzi del Distretto 12 che animarono la rivolta, i loro nomi li studiamo ogni giorno, Katniss Everdeen e Peeta Mellark; la gente aveva una speranza. Due anni dopo Panem attraversò quindi i Giorni della Rivolta, guidata del Distretto 13 che si scoprì essere riuscito a sopravvivere.
Il presidente Snow, capo di Capitol City fu quindi sconfitto e la città fu data in mano ai ribelli, tramite nuova elezione fu scelta Costance Paylor come nuova guida. I vincitori degli Hunger Games si riunirono e decisero di imporre i giochi ai figli degli abitanti di Capitol City per dimostrare il dolore che provocano.
Tuttavia passarono dieci anni dai Giorni della Rivolta, gli Hunger Games furono istituiti anche per tutti coloro che in qualche modo erano imparentati con gli abitanti della vecchia Capitol City, ed infine tutti noi fummo trovati con almeno una singola goccia di sangue degli abitanti della capitale. Gli Hunger Games furono quindi istituiti per i dodici distretti, il Distretto 13 naturalmente fu alleato con Capitol City e ciò impediva a chiunque di ribellarsi poiché il distretto era un tempo addetto alle armi nucleari per tutta Panem.
Ciò che possiamo fare ormai è semplice. Aspettare e partecipare agli Hunger Games se veniamo chiamati. Superata la fascia d'età per i Giochi siamo liberi e possiamo interamente dedicarci al lavoro che ci spetta fino alla fine dei nostri giorni.
Mi chiamo Darin Sodren, Distretto 5.

* * *

Apro gli occhi perché la luce mi colpisce direttamente il viso e m'infastidisce, la storia di Capitol City e degli Hunger Games tormentano spesso i miei sogni. Come se già non bastasse la paura nel finirci dentro. Mi alzo lentamente dal letto pensando al fatto che sono stato tutta la notte fuori da casa, i miei genitori ovviamente sanno che sono con Ryan, ma come già detto “tutti sanno e nessuno ne parla”. Mi volto verso il letto per trovare Ryan mezzo nudo e coperto solamente dalle lenzuola del letto. Lui è il mio ragazzo!
Ci siamo conosciuti a scuola al primo anno delle superiori, ci abbiamo messo un po' per dichiararci e alla fine ci siamo messi insieme, ormai sono tre anni. Qui al Distretto 5 tutti sanno di noi due, siamo due ragazzi e stiamo insieme, che male c'è? Per loro è meglio non parlarne, come se insultassero Capitol City. Avvicino la mano al suo volto e la passo per i capelli castani e lunghi più dei miei, i suoi sono di un semplice castano così come per gli occhi, io invece ho i capelli lisci e lunghi fino alle spalle con una frangetta che copre sì e no la fronte e sono castani scuri, così come per i miei occhi; ogni volta la gente dice che vedono la terra e la sua potenza nel colore intenso di essi.
Ryan apre leggermente gli occhi e si volta a pancia in su nel groviglio di lenzuola, ha un fisico normale, non muscoloso ma più di me è certo. Sono un ragazzo di diciassette anni compiuti il mese scorso; nonostante la mia famiglia sia benestante, mi ritrovo ad essere magro con un fisico asciutto e spalle piccole, a sentire Ryan somiglio ad una ragazza più che ad un ragazzo!
Mio padre lavora tutti i giorni dal mattino fino alla sera nella centrale elettrica. Non ci fa mancare mai niente. Mia madre non lavora, è ed esperta nella cucina. Ho inoltre un fratellino di dodici anni, Seth. Per lui sarà la prima volta alla Mietitura.
« Buongiorno! » gli dico tornando alla realtà.
Lui mi sorride e mentre sto per alzarmi mi tira a sé dandomi un bacio sulle labbra, il più delle volte sono baci forti, violenti, Ryan è infatti molto possessivo nei miei confronti, se guardo un ragazzo o un ragazzo guarda me lui impazzisce, tuttavia è gentile e molto fedele, e cosa più importante mi ama.
« Stavi pensando di andare via senza salutarmi? »
« Ti ho svegliato. Non ti basta? » gli chiedo scherzando.
Ritorno in piedi e cominciò a raccogliere i miei vestiti per la stanza, metto quindi il jeans e la maglietta a maniche corte, mi trovo di fronte allo specchio, trovo la mia immagine riflessa, ed ovviamente ho l'aria scombussolata e i capelli un po' scombinati; mi sistemo e una volta finito mi volto verso Ryan.
« Devo andare. I miei vorranno che oggi stia con loro... » tra cinque giorni ci sarà la Mietitura. Ma oggi verrà annunciata la Quinta Edizione della Memoria, edizione degli Hunger Games che si svolge ogni venticinque anni. « Inoltre mio fratello avrà paura di essere chiamato. Devo stare con lui » gli dico.
La famiglia di Ryan è più ricca visto che anche sua madre lavora, è infermiera in un piccolo ospedale giù al Distretto, è figlio unico e di conseguenza è un po' viziato dai genitori, lui non può capire la promessa che ho fatto a mio fratello, devo essere con lui!
« Ha dodici anni. Saprà cavarsela da solo per oggi... » dice lui alzandosi e mostrandomi il suo corpo nudo. Si avvicina, siamo alti entrambi un metro e ottanta, ma qui tutti sono alti più o meno; mi sovrasta nonostante la stessa altezza e mi inchioda con le spalle al muro, avvicina il viso al mio, a quel punto sono io a muovere il viso e a baciarlo sulla labbra.
« Gliel'ho promesso! Devo andare ora... »
Mi divido da lui e sfuggo alla sua presa, scendo al piano di sotto. Sono le dieci passate quindi trovo i suoi genitori nella cucina, la madre stava preparando la colazione mentre il padre leggeva il giornale che parlava appunto dell'Edizione della Memoria. « Arrivederci! » dico timidamente.
« Vuoi qualcosa da mangiare caro? » dice sua madre con tono gentile. Tutti qui hanno quello sguardo falso e ipocrita. Tutti sanno ma nessuno lo dimostra. Scuoto gentilmente la testa ed esco salutando il padre che mi ignora.
Chiaramente è arrabbiato perché ha un figlio omosessuale, non che a noi importi. Ricordo che il giorno in cui lo venne a sapere... era furibondo e incolpava me, diceva che avevo sedotto il figlio con le mie movenze femminili e altre storie assurde. Non voleva accettare la realtà ed era sbagliato! Era un uomo importante nel Distretto 5 ed era in continuo viaggio per Capitol City, era a capo della centrale elettrica dove lavorava mio padre ed era anche arrivato a minacciare di licenziare mio padre se non avessi lasciato il figlio. Purtroppo per lui ne sapevo troppo, e non avendo una giusta causa mio padre era intoccabile visti anche gli anni di servizio che lasciavano Capitol City soddisfatta. Mi volto verso la finestra di Ryan e lo vedo affacciato, lo saluto con la mano e un sorriso e mi volto per la strada.
Le strade sono quasi tutte in pendenza qui al Distretto 5, la casa di Ryan è una di quelle più in cima alla collina, ci sono anche altre case di persone benestanti come il sindaco, ed ovviamente c'è il Villaggio dei Vincitori; è lì che si trovano le residenze più lussuose che spettano ai vincitori degli Hunger Games. Sono abitazioni gigantesche con minimo dieci stanze. Guardare quelle case mi fa tornare alla mente le poche edizioni a cui ho rischiato di essere chiamato. In tutto cinque da quando avevo dodici anni.
Ricordo la mia prima volta alla Mietitura, avevo paura di essere chiamato e tutte le probabilità del mondo erano contro di me, ma io avevo una sola tessera, e vennero chiamati un ragazzo e una ragazza. Le tessere... un altro elegante modo per farci finire ai Giochi. I ragazzi delle famiglie più povere possono richiedere una tessera per ogni familiare in modo da ottenere degli alimenti in più per ogni tessera; ma la scorta vale solo per un anno e bisognerebbe quindi farlo per ogni anno in cui è possibile. Il prendere le tessere comporta però l'aggiunta del proprio nome in mezzo ai bigliettini per ogni tessera presa. Ciò permette una facile estrazione del proprio nome.
Qualche anno fa un ragazzo di dodici anni del nostro Distretto prese sette nominativi al primo anno: uno per sé, due tessere per i genitori e quattro per i fratellini e le sorelline. Fu il primo nome ad uscire. Morì tra i primi una volta nell'Arena.
La mia famiglia non ha bisogno delle tessere, il mio nome e quello di mio fratello si ripetono solo una volta per anno; per questo sono sicuro che il nome di Seth non uscirà, e so già che se dovesse uscire il suo nome sarei pronto per mostrarmi volontario. Le nuove regole prevedono che chiunque rientra nella fascia d'età possa sostituirsi al Tributo chiamato, è così che ci chiamano, è quello che siamo, Tributi per la capitale. Se viene chiamata una ragazza, un ragazzo può tranquillamente offrirsi come Tributo e poi si passa all'estrazione del nominativo del giovane uomo. Ormai a Capitol City non importa se siamo due maschi o due femmine, vogliono spettacolo!
Cerco di non pensarci mentre scendo verso il centro del Distretto, mancano ancora cinque giorni alla Mietitura e il giorno prima tutti i ragazzi devono registrarsi così che possano poi formare le ampolle (una per i ragazzi e l'altra per le ragazze).
Cammino fino ad incontrare le prime case nella zona centrale della città, tutto il percorso in discesa fino ad esso è cosparso da prati colmi di fiori, spesso da bambino mi mettevo lì disteso a guardare il cielo; un'abitudine che ho sostituito con il distendermi in mezzo al mare e guardare il cielo. Non è molto distante dal centro, bisogna però superare una piccola foresta e poi si trova la spiaggia. È estate quindi fa caldo e la voglia di tuffarsi è molta, ma ho deciso di non fare svolte e correre verso casa. Le persone che incontro mi sorridono e l'attimo dopo averle superate parlottano qualcosa. Parlano di me e Ryan. Non m'importa nulla di ciò che pensano, soprattutto i più anziani che ripetono che ai loro tempi non c'erano coppie come la nostra; per non parlare poi dei ragazzi, loro sono anche più irritanti!
Sono quasi arrivato al centro della città, vedo i Pacificatori che stanno cominciando a montare il palco di fronte al Palazzo di Giustizia, stanno anche preparando gli schermi su cui verrà trasmesso il video preparato appositamente da Capitol City; stanno montando anche delle gigantesche casse dal quale risuonerà l'inno per tutto il Distretto, fin dalle elementari siamo obbligati ad impararlo a memoria e a cantarlo ogni volta che c'è la Mietitura o il Tour della Vittoria. Ricordo che quando avevo otto anni dovetti cantarlo da solo per il vincitore dell'anno, non ricordo a che Distretto appartenesse, probabilmente o al Distretto 1, 2 o 4: i Tributi Favoriti; coloro che vincono quasi sempre ogni anno. Superai la grande piazza nel quale tutti noi giovani saremmo stati stipati tra poco e corsi per alcune vie.
Casa mia si presentava abbastanza bene e pulita, non era molto grande ma aveva cucina, salotto, bagno e due camere. L'indispensabile per la nostra famiglia. Io e Seth dormiamo nella stessa stanza e ogni tanto litighiamo perché ognuno ha bisogno del proprio spazio; nonostante questo ci vogliamo bene! Mi trovo davanti la porta di casa e saluto la vicina, un'anziana signora che perse suo figlio nei 79esimi Hunger Games. Lei è una dei pochi che mi sta simpatica qui al Distretto 5, proveniva da Capitol City.
« Salve Signora Hokord! » dico agitando la mano. Lei mi fissa con sguardo perso, probabilmente pensa al figlio.
« Salve giovane Darin! Oggi sei già fuori casa? »
« Sì Signora! Ero con il mio ragazzo! » dico senza curarmi che qualcuno senta. Tutti lo sanno!
« Come sta il giovane Ryan? »
« Bene, glielo saluto se vuole... »
« Mi farebbe piacere... » dice con voce grave. Poi rientra in casa e sbatte la porta. Ryan è molto somigliante al figlio; l'anno scorso le è morto il marito ed eravamo alla sua veglia, allora ho visto una foto sul caminetto.
Entro in casa e mi trovo nel salotto, mia madre ha appena pulito e posso sentire il profumo del detersivo, mio fratello si alza di scatto dal divano e mi viene ad abbracciare, ha i miei stessi occhi ma ha preso i capelli neri di nostro padre.
« Ciao Darin! Come sta Zio Ryan? » è così che lo chiama. Seth è piccolo, ma è più maturo di certi uomini.
« Bene. Ci sono mamma e papà? » dico guardando verso la cucina.
« Mamma prepara il pranzo e papà è andato dal ferramenta... » sembra in ansia per qualcosa. Forse ha paura di ciò che l'Edizione della Memoria ci riserverà.
« Oggi ci verrà detto in cosa consistono gli Hunger Games quest'anno! » gli dico con dolcezza.
« Ho paura di essere chiamato! » dice con le lacrime agli occhi. Posso capirlo. Anch'io ho paura che ci chiamino.
« Non ti chiameranno. Non ci pensare va bene? » gli dico. Annuisce e vado da nostra madre nella stanza accanto. « Buongiorno! » saluto dolcemente.
« Sai che dovresti informare me e tuo padre quando dormi da Ryan... » dice lei passando al punto. « Non abbiamo niente in contrario nella vostra relazione... ma cerca di non renderci le cose difficili! »
« Sono passati tre anni mamma! » le ricordo. Ritorno in salotto e in quel momento entra mio padre; ovviamente ha il giorno libero viste le “belle notizie” che Capitol City vuole comunicarci.
« Buongiorno a tutti! » dice lui. Saluta Seth e poi me. Lo seguiamo tutti in cucina e ci sediamo intorno al tavolo. « Ho incontrato il giovane Darson mentre ero dal ferramenta! » non ho idea di chi stia parlando. Ricordo però che il Signore e la Signora Darson sono tra coloro che non hanno niente contro me e Ryan.
« Come stanno i suoi genitori? » chiede mia madre.
« Tutto bene. Quel ragazzo mi fa tenerezza... un giovanotto come lui che si fa in quattro per la sua famiglia e che va pure a scuola... dovrebbe essere al tuo anno no? » mi chiede mio padre. A scuola abbiamo varie sezioni e non conosco tutti i ragazzi e le ragazze che ci sono.
« Credo... »
« Papà che cosa hai preso? » chiede Seth.
È il momento buono per andare via dalla cucina. Torno nel salotto dove la televisione è accesa, verso le due dovrebbero trasmettere la Presidentessa Paylor che terrà il discorso. È innegabile il fatto che abbia paura, non vorrei essere chiamato! Non vorrei neanche che lo fosse Seth come non vorrei toccasse a Ryan.
Aspetto il pranzo in silenzio mentre i miei genitori parlano, Seth nel frattempo è tornato nel salotto e mi siede accanto; mi parla di ciò che ha fatto quella mattina ma ascolto con poca attenzione, non perché non mi interessa, ma perché manca ormai poco al discorso. Pranziamo velocemente, mia madre ci serve pasta e verdure. Mio padre ha anche comprato un dolce per me e mio fratello; lo divoriamo in fretta e andiamo tutti insieme in salotto aspettando. Alla televisione appare lo stemma di Capitol City, l'aquila. Anche i Distretti anche stemmi propri, qui nel Distretto 5 si tratta di torri elettriche e un elettrone. Dopo pochi minuti finalmente sentiamo l'inno di Capitol City, è la prima volta che osservo questo special, di solito le regole sono sempre le stesse.
In televisione appare un uomo alto che indossa uno smoking pieno di paillette che fanno sembrare il suo corpo un pezzo di cielo; è il centenario Caesar Flickerman, il conducente delle interviste ai Tributi e promosso a conduttore del programma. Quest'anno osserviamo i suoi nuovi trucchi; i capelli sono tinti di dorato, le labbra piene di rossetto dell'omonimo colore e gli occhi sono pieni di oro e polvere dorata. Saluta tutta Capitol City con un largo e fastidioso sorriso gigantesco, sembra la bocca di un rospo! Si siede in una poltrona rossa e dopo di lui fa l'ingresso la Presidentessa Paylor: bassa, magra e con capelli color fiamme e occhi intensi azzurri. Si avvicina seguita da un ragazzino con la divisa da Pacificatore bianca. Ha una busta in mano con scritto “125”. La Presidentessa salutata tutta Panem con un fastidioso sorriso dal quale si vedono gli effetti del botulino sotto gli occhi e per tutto il viso.
« La Prima Edizione della Memoria, il venticinquesimo anno degli Hunger Games; per ricordare ai ribelli che i loro figli sono morti a causa loro, i Tributi furono eletti dal Distretto stesso! » dice con un sorriso. Nessuno di noi era ancora nato per poter ricordare quell'Edizione.
« Dev'essere stato orribile scegliere i figli da mandare... » dice mio padre con sguardo grave.
« Poverini... » dice mia madre. La Presidentessa Paylor riprende dopo gli applausi della gente di Capitol City.
« La Seconda Edizione della Memoria, il cinquantesimo anno degli Hunger Games; per ricordare ai ribelli che per ogni abitante di Capitol City morirono due ribelli, i dodici distretti dovettero inviare il doppio dei Tributi. » penso a quanto dev'essere orribile inviare ben quattro figli, quattro famiglia stroncate, il dolore immenso perché solo uno di loro tornerà e tutti sperano sia il proprio figlio.
« Quarantotto tributi! » dice mia madre con tono tetro. Forse i miei bisnonni possono ricordarsi di quell'Edizione. Mio fratello è sempre più in ansia.
« Calmati! Non sarà niente di grave »
« Non posso non aver paura... » dice lui. Gli stringo forte la mano e torniamo allo schermo.
« La Terza Edizione della Memoria, il settantacinquesimo anno degli Hunger Games; per ricordare ai ribelli che neanche i più forti di loro possono sconfiggere Capitol City, i tributi furono scelti tra i tributi ancora in vita. »
« L'anno di Katniss, la Ghiandaia Imitatrice... » dice mio padre. Tutti ovviamente sanno la sua storia. Fu dopo di lei che gli Hunger Games subirono alcune modifiche. Lla situazione non è mutata molto.
« La Quarta Edizione della Memoria, il centesimo anno degli Hunger Games; per ricordare ai ribelli che i bambini di Capitol City rimasero traumatizzati dalla rivolta, i Tributi scelti furono di età pari a dodici anni. » mio fratello ha una scossa di terrore.
« Ricordo quell'Edizione... » dice mia madre. Non riesco più a sopportare l'agitazione. Sia per me che per mio fratello. Le loro parole passano senza che io le ascolti. Paylor prendere un respiro ed apre la busta tirando fuori la pergamena.
« La Quinta Edizione della Memoria, per il centoventicinquesimo anno degli Hunger Games; per ricordare ai ribelli che uomini e donne perirono in egual modo, Capitol City chiede che i Tributi siano scelti indipendentemente dal sesso e che ne fosse spedito un terzo per ogni Distretto... » la mia mente comincia a vagare. Voglio solamente correre da Ryan e parlare con lui. Tre possibilità di essere scelto. Non importa se sei maschio o femmina, verremo scelti da un'unica ampolla. La Presidentessa Paylor parla ancora. « Tuttavia, a dimostrare l'infinita clemenza di Capitol City, i Tributi vincitori saranno due indipendentemente dalla loro provenienza e dal loro sesso » mi sento sollevato e male allo stesso tempo. Il podio formato da due Tributi? Chiaramente è la prima volta che Capitol City ammette questa regola prima dell'inizio della Mietitura.
Siamo ancora tutti sconvolti mentre l'inno di Capitol City mostra che la trasmissione è finita; mi alzo di scatto dal divano e comincio a correre verso casa di Ryan. Sono pronto a scommettere che anche lui mi sta cercando, vogliamo parlare di quest'Edizione. Supero il Palazzo di Giustizia e mi trovo fuori dal centro, trovo Ryan che mi corre contro e un'ondata di caldo ci investe. Ci troviamo l'uno di fronte all'altro con il fiatone.
« Hai visto? » dice lui.
« Certo, come si fa a non vedere? »
« Non ci rimane che aspettare la Mietitura... »
« Ho paura sai? Sono tre Tributi per Distretto... se chiamassero me e te? »
« Sono due i posti del vincitore no? Io e te occuperemmo molto bene il trono! » dice ridendo mentre ci incamminiamo verso la spiaggia. Ci rifugiamo sotto i rami degli alberi perché il sole è troppo forte ed è fastidioso.
« Ho molti pensieri per la testa... ho paura che chiamino anche mio fratello... »
« Ha solo un nominativo! » mi ricorda, come se potessi dimenticarlo. « Il nostro nome c'è solo sei volte. Ci sono ragazzi a scuola nostra che hanno il triplo delle tessere alla nostra età! »
« È questione di fortuna! Sono casi straordinari... se mi chiamassero... penso sarei tra i primi a morire! » gli butto giù mezzo sarcastico e mezzo divertito. Lui mi inchioda con lo sguardo e mi prende il viso con forza tra le mani.
« Ascoltami, te lo dico da tre anni: tu hai spirito, sei forte e puoi vincere gli Hunger Games, vali molto più di tutti i ragazzi del Distretto 1. Sei più forte di me... io non avrei speranze! »
« Non dire così. Mi da fastidio! » dico imbronciato.
« È la verità! Ho una vita piena di agi e sono viziato! Se mi chiudessero in un'arena come una foresta... morirei di fame entro le prime ore »
« Io non sono mai andato d'accordo con la caccia! » il pensiero di uccidere gli animali mi preoccupa alquanto, non so se ne avrei la forza.
« È vero! » dice lui ridendo. « Ma sai usare una lancia, o armi con asta di vario tipo... inoltre hai una buona mira; potresti trovare un arco e imparare »
« Io non so come si usa un arco! Non sono mai riuscito a tirare una freccia neanche a distanza di un metro dal bersaglio! »
« Devi semplicemente avere fiducia in te. Sai nuotare, arrampicarti sugli alberi... e sei veloce. Sono caratteristiche fondamentali per vivere. »
« Non voglio pensarci! » mi alzo e mi sposto verso il sole in modo da essere illuminato. Cerco un metodo per liberarmi da quel discorso, so però che ha ragione. Se dovessi essere chiamato avrei buone probabilità per la fuga... ma in uno scontro corpo a corpo morirei istantaneamente.
« Il fatto che scappi da me non significa che il discorso sia finito! » dice lui ridendo e affiancandomi. « Tu hai delle possibilità. Io no. Tu potresti vincere... e te lo dirò anche l'anno prossimo... » mi volto verso di lui e gli do un bacio sulle labbra per mettere fine al discorso. Ricambia spingendomi a lui con una mano.
« Felici Hunger Games... » comincio io.
« E possa la fortuna sempre essere a vostro favore! »  

  
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: Inquisitor95