Libri > Hunger Games
Segui la storia  |       
Autore: Charlotte McGonagall    06/08/2013    3 recensioni
What if?
Ho voluto immaginare che Wiress sia sopravvissuta all'Edizione della Memoria e possa partecipare al matrimonio di Finnick e Annie assieme al suo amato Beetee. Finalmente sembrano sul punto di raggiungere un equilibro e trovano una speranza per il futuro.
Beetee/Wiress, molto fluff e romantica, perché quei due poveretti hanno sofferto troppo e si meritano una pausa da tutto quell'angst.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beetee , Wiress
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

NdA: In realtà la storia avrebbe dovuto avere due capitoli, ma ne avrà tre, perché ho voluto aggiungere questa breve parte prima del matrimonio.
Spero che vi piaccia.

"Diamine!", sbottò Beetee di fronte all'impiegata del Distretto 13. "Sapete perfettamente chi sono e ho compilato già decine di moduli che lo attestano: sono Beetee Watt, nato nel distretto 3 il 5 settembre del 24, residente nell'unità abitativa 3758 e impiegato presso la Difesa Speciale. Inoltre, sono certo che vi basterebbe esaminare la mia impronta digitale per ritrovare tutti i dati che vi servono nei vostri data base!".
L'impiegata alzò un sopracciglio con aria irritata.
Accanto a Beetee, Wiress sogghignò, compilando il proprio modulo.
Beetee sospirò e iniziò a scrivere per l'ennesima volta.
L'amore del Distretto 13 per le complicazioni burocratiche superava perfino il suo odio per lo spreco di carta.

"Ecco," disse, restituendo il modulo compilato alla donna. "E - nel caso vi servisse saperlo - porto il 40 di scarpe e il mio colore preferito è il blu, visto che sono le uniche informazioni su di me che non avete ancora raccolto".
L'impiegata lo fissò sbigottita, mentre aggiungeva gli ultimi foglia alla voluminosa pila sulla scrivania.
Beetee scosse brevemente il capo. "Non importa," disse all'impiegata, "finga che io non abbia detto nulla".
Strinse la mano di Wiress con un gesto complice, il bancone che nascondeva i loro movimenti all'impiegata.
"Nemmeno il senso dell'umorismo...", le bisbigliò impercettibilmente.
Wiress soffocò un risolino.
La donna al bancone tossicchiò.
Wiress trasformò prontamente la risatina in un sorriso educato e innocente e in quel frangente fu Beetee a dover trattenere le risate.
"Sì?", chiese. Si morse la lingua per darsi un contegno.
"Vi ho fissato la visita medica. Comparirà automaticamente sul vostro programma di domani. Quando sarete in ospedale presentate queste," spiegò lei in tono piatto, porgendo a ciascuno una tessera con un codice a barre.
Wiress alzò un sopracciglio.
"Mi scusi," disse, "quale visita medica?".
L'impiegata sbuffò stizzita.
"Per ottenere l'autorizzazione a sposarvi, no?", rispose, come se fosse la cosa più naturale del mondo. "Chiunque desideri sposarsi deve sottoporsi prima ad un controllo medico approfondito per accertare l'assenza di malattie veneree che possano essere trasmesse al coniuge e di malattie ereditarie che potrebbero essere trasmesse alla prole, oltre che per eseguire un controllo preventivo della fertilità su entrambi".
Se alle parole "malattie veneree" Beetee aveva alzato le sopracciglia, alla parola "malattie ereditarie" aveva fatto una smorfia e alla parola "prole" era sbiancato, alle parole "controllo della fertilità" aveva letteralmente fatto un passo indietro.
Wiress aveva sgranato gli occhi.
"Ok, grazie," bisbigliò.
"Arrivederci," rispose seccamente l'impiegata. "Avanti il prossimo," disse in un microfono, anche se in coda non c'era nessuno.

Beetee guardò l'orologio appeso al muro e poi il proprio programma giornaliero stampato sul braccio.
"Maledizione," sibilò, "abbiamo trascorso tutta la pausa in questo dannato ufficio! Dobbiamo tornare alla Difesa Speciale, adesso".
Prese Wiress sotto braccio e si allontanarono insieme.

"Beetee," gli disse, mentre attraversavano un corridoio vuoto. "Tu stai lavorando troppo... Mi sembri un po'... stressato..."
Beetee scosse la testa, con un sorriso ironico.
"Sai cosa mi stressa? I burocrati inaciditi come quella donna! Hai sentito come ti ha risposto? Tu le avevi fatto una domanda più che legittima! Dopotutto, in tutti gli altri distretti, se ti vuoi sposare, a nessuno importa di chi sei o di scoprire malattie che non potrebbero comunque curare".
"Be', questo non è un distretto qualsiasi...", commentò Wiress.
"Sì," sospirò lui, "hai ragione. Non sto dicendo che la loro politica non abbia i suoi vantaggi... Ciò che non sopporto è vedere una ragazza cresciuta sotto terra mancarti di rispetto, dopo tutto quello che hai passato".
"Magari un certo inventore che porta il 40 di scarpe l'aveva fatta innervosire...", ribatté Wiress, lanciandogli uno sguardo eloquente.
"Ha iniziato lei!", protestò.
"Beetee...", lo rimproverò bonariamente Wiress.
"Sì, ho capito, sto lavorando troppo...", la interruppe lui, ironico. Si chinò per baciarla. "È solo che non vedo l'ora di firmare i documenti definitivi".
Wiress sorrise. "Anch'io," disse, mentre il suo sguardo andava brevemente a posarsi sull'anello che portava al dito, compiaciuto.

*

"Beetee?"
"Sì, Wiress?"

Le luci erano già state spente e la stanza di Beetee era avvolta nell'oscurità. Wiress era rannicchiata contro di lui, la schiena poggiata contro il suo petto, il braccio di lui che la cingeva delicatamente.
"Stavo pensando... cosa succede se una coppia durante la visita medica... ?".
Beetee la strinse.
"Intendi se possono davvero impedire il matrimonio? Non lo so, Wiress, non conosco le leggi del Distretto 13" disse, stringendola con più forza. "Ma so una cosa: noi ci sposeremo, dovessi andare a chiederlo alla Coin in persona!".
Wiress si voltò per baciarlo.

Diversi baci più tardi, lui prese entrambe le mani di Wiress nelle sue.
"Non devi preoccuparti," le disse, "siamo entrambi sani, non avrebbero alcun motivo di impedirci il matrimonio".
"Grazie..."
Beetee le accarezzò la guancia.
"C'é qualcos'altro che ti preoccupa, vero?", le chiese.
Lei annuì.
"Non è che mi preoccupi. È solo che...".
"... Ci stavi pensando".
"Sì. Pensavo a quello che ha detto l'impiegata... sui figli e cose del genere...".

Beetee rimase in silenzio per diversi secondi.
Anche lui aveva riflettuto molto al riguardo.
Erano sempre stati d'accordo nel non volere figli, senza nemmeno aver bisogno di discutere a lungo, ma questo perché qualunque figlio avessero avuto sarebbe diventato un bersaglio privilegiato per Capitol City.
Si erano sempre adoperati - e con successo - per non avere figli, senza porsi il problema di quale sarebbe stato il loro desiderio in circostanze diverse.
Ora, però, la situazione era cambiata: si trovavano nel Distretto 13 e la guerra sembrava destinata a essere vinta. La fortuna avrebbe potuto essere in loro favore.
Inoltre, procurarsi dei contraccettivi nel Distretto 13 era facile quanto trovare degli alcolici, ovvero impossibile. Dunque, per quanto attenti cercassero di essere, una gravidanza non era un'ipotesi così remota.

"Ti piacerebbe diventare madre?", le chiese, infine.
Lei sospirò. "Forse... Non lo so... E tu?".
Lui rifletté per un momento. Non sentiva la paternità come un desiderio o un compito, come certi uomini lo percepivano, ma l'idea di un figlio loro aveva smesso improvvisamente di spaventarlo, anzi, l'immagine di Wiress con un bambino tra le braccia lo intrigava in un modo che non avrebbe mai sospettato.
"Wiress, io sono già felice con te, ma lo sarei anche se avessimo figli. Ci ho pensato e ho capito che sono pronto a tutto".
Wiress gli passò teneramente una mano trai capelli.
"Hai ragione... Credo di essere pronta anch'io".

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: Charlotte McGonagall