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Autore: danyazzurra    10/11/2013    5 recensioni
Lily e Scorpius si ritrovano a dover fronteggiare un vecchio nemico. Lily si ritrova a dover fare i conti con i fantasmi del passato e con ricordi che sperava di essere riuscita a mettere da parte. Lily / Scorpius sequel di una delle mie prime storie!! spero che leggerete e mi farete sapere !! un bacione !!
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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“ Devo fare qualcosa”
Scorpius strinse i pugni fino a quando non sentì le nocche scricchiolare.
La rabbia che provava in quel momento non era neanche definibile.
Avevano riportato Astrid a casa, ma la piccola era ancora così scioccata che non riusciva a vedere nessuno che non fossero lui o Lily e se provavano a spiegarle cosa era successo si chiudeva a riccio, impedendo loro di parlare ulteriormente con lei.
Leon invece si sentiva talmente in colpa ed era così insofferente a quello stato di costrizione e vigilanza a cui lo sottoponevano i suoi genitori che si chiudeva nella sua stanza e non usciva almeno che non glielo imponessero e anche in quei momenti non rivolgeva la parola a nessuno.
“ Allora, quale sarebbe la tua fantastica idea?” chiese Albus, massaggiandosi nervosamente una mano con l’ altra.
“ Bè, il mio primo piano sarebbe irrompere in casa sua e fracassargli quella maledetta testa da pervertito, ma credo di non riuscire ad evitarmi Azkaban” rispose sarcastico “ però, potrei seguirlo e vedere cosa combina, come fa quello che fa” propose.
Albus sospirò, appoggiandosi alla sedia del suo studio “ ti conosco, non ti limiteresti mai a seguirlo” si oppose, poi prese un respiro “ e sinceramente non posso darti torto” concordò a sua volta.
Scorpius guardò gli occhi verdi del suo migliore amico.
Non aveva potuto fare a meno di  andare da Albus, doveva parlare con lui, era l’ unico a cui avrebbe affidato la sua vita, era l’ unico con il quale poteva parlare liberamente e non solo perché Lily era sua sorella, ma anche perché sapeva che lui non l’ avrebbe mai tradito.
L’ amicizia per i Serpeverde era una cosa importante gli ripeteva sempre Albus, forse era proprio uno dei maggiori pregi della loro casa.
“ Devo proteggere la mia famiglia, Al” disse Scorpius, alzandosi in piedi e facendo qualche passo nervoso.
“ Leon è solo un bambino e quell’ essere lo ha usato. Astrid ha rischiato di morire e Lily…” si fermò e puntò il suo sguardo contro il muro.
Sembrava che lo volesse perforare con un solo sguardo, sembrava che volesse sfondarlo, che non chiedesse niente di più per sfogare la sua rabbia.
“ Sì, immagino che sia totalmente a pezzi” commentò Albus, portandosi due dita a massaggiarsi gli occhi.
“ No”
La voce così decisa e imperativa di Scorpius lo fece fermare nel suo movimento e alzò lentamente la testa “ in che senso: no?”
Lui l’ aveva vista e sapeva che sua sorella era completamente a pezzi e non poteva neanche biasimarla.
Rigettata dentro l’ incubo, anzi, forse, sarebbe stato meglio dire: gettata dentro un incubo ancora peggiore.
Il ragazzo che l’ aveva violentata, che le aveva portato via la verginità, la dignità e tutta la sua vitalità e spensieratezza era tornato ed era diventato un uomo ancora più malvagio e privo di ogni rimorso.
Un uomo che non si faceva scrupoli nell’ usare bambini innocenti per i suoi scopi.
“ No, Lily non è a pezzi, Lily è un’ ombra di se stessa, Lily è solo un ricordo. Il ricordo dei suoi quindici anni” sentenziò Scorpius freddamente.
Albus arrancò un attimo come se gli mancasse il respiro e quasi inciampò nei propri passi cercando di avvicinarsi a Scorpius.
“ Questo…questo non puoi dirlo…falla parlare…stalle vicino” la sua voce era il panico più totale.
“ Albus”
“ No…no, Scorpius, ricordi com’ è andata l’ ultima volta?” gli chiese spaventato, aggrappandosi al suo braccio come se potesse trarne forza.
Scorpius guardò la sua mano stringere la stoffa della sua manica “ Credi che non lo sappia?” gli chiese rabbioso “ credi non sia quello a cui penso ogni istante da quando questa storia è iniziata?”
Non poteva pensarci, eppure, non poteva far a meno di trovarsi ogni volta di fronte al volto di Lily pallido e senza vita.
“ Non me lo scorderò mai, Albus” ribatté Scorpius liberandosi dalla sua presa e allontanandosi di qualche passo.
Si avvicinò alla finestra e guardò fuori. Guardò il suo volto riflettersi sul vetro e il volto del suo migliore amico, dietro di lui, che ancora lo stava osservando.
“ Dovevamo ucciderlo quel giorno” disse con rabbia, guardandolo dal riflesso.
Albus rabbrividì un attimo, ripensando al momento in cui incontrarono Kevin, dopo aver scoperto che cosa aveva fatto a Lily.
Gli sembrò quasi che la bacchetta nel suo camice vibrasse al ricordo dell’ incantesimo con il quale lo avevano quasi soffocato.
Non avevano più diciassette anni e non potevano erigersi a giudice e giuria, ma non potevano neanche permettere che Lily soffrisse ancora.
Non potevano semplicemente restare a guardare.
Per quanto poteva ancora resistere? Quanto poteva essere messa ancora alla prova? E se questa volta non fossero riusciti a fermarla?
“ Hai ragione”  disse, passandosi le mani tra i capelli con fare agitato  “ dobbiamo fare qualcosa” sentenziò.
“ Non dovresti essere tu a calmare me?” gli chiese Scorpius ironico.
Albus lasciò cadere lentamente le mani, mentre Scorpius si voltava lentamente “ sai benissimo che tra noi due, sei sempre stato tu quello con più sangue freddo” si oppose ironico, poi guardò l’ amico negli occhi “ sistemiamo il bastardo” determinò e Scorpius sollevò impercettibilmente il labbro superiore.
***
“ Devo fare qualcosa”
Alice sospirò. Era la terza o forse, la quarta volta, che ripeteva la stessa cosa e ogni volta lei si affannava a spiegarle che non poteva e non doveva fare niente, ma risultava tutto inutile, perché ogni volta, Lily ricominciava da capo.
“ Lily, ascoltami…”
“ No, Aly” la interruppe Lily e Alice sospirò pazientemente.
Non sapeva neanche quanto poteva premere, non voleva che Lily smettesse di parlare con lei e soprattutto non sapeva quanto voleva premere, perché la realtà era che le stava davvero capitando una cosa più orribile dell’ altra e non poteva biasimarla in niente.
“ Se ci fosse Oliver che faresti?” le chiese Lily guardandola e Alice ricambiò lo sguardo della sua migliore amica.
Sapeva che aveva ragione, se tutto questo fosse toccato ad Oliver probabilmente in quel momento sarebbe stata lei quella con le occhiaie violacee sotto gli occhi, quella che non riusciva a restare ferma in un posto senza doversi muovere quasi convulsamente, quella che sembrava essere diventata quasi la metà di quello che era, nonostante fossero passati pochi giorni, quella che si portava le unghie alle labbra rosicchiandosi nervosamente, unghie e pelle.
Sapeva benissimo che anche lei avrebbe reagito così e sapeva che anche Kevin ne era a conoscenza e che sicuramente aveva sfruttato il fattore figli proprio per arrivare a Lily.
“ Lo so, Lily” protestò Alice “ hai ragione e ti capisco, ma stai facendo il suo gioco così”
Lily strinse gli occhi “ vuoi colpire una madre? Attacca i suoi figli” le spiegò Alice, alzandosi e raggiungendola.
Lily si portò le mani alla testa premendo forte il palmo sopra la sua fronte “ mi sembra di impazzire, Ali” le disse con le lacrime agli occhi.
“ Non posso stare ferma a guardare…e se lo rifacesse?” chiese terrorizzata “ una madre dovrebbe riuscire a proteggere i propri figli” affermò e Alice fece per ribattere, ma Lily riprese immediatamente “ non dirmi che lo sto facendo…non dirmelo” la pregò, premendosi la fronte con forza e riprendendo a camminare.
“ Mia figlia è scioccata, non riesce neanche a sentire il nome di suo fratello senza urlare, non vuole che le spieghiamo niente, non capisce perché cerchiamo di difenderlo…”
“ Lily, è passato solo un giorno” la interruppe Alice e Lily annuì “ lo so, ma credi davvero che non le rimarrà per sempre?” le chiese.
“ Credi che anche quando riuscirà a superare la cosa, potrà guardare suo fratello come lo guardava prima? Credi che potrà mai fidarsi di nuovo di lui?” le chiese ancora.
Alzò le mani per interrompere sul nascere le opposizioni di Alice “ o vogliamo parlare di Leon? Ancora non capisce che cosa gli sia successo e ancora non riesce a far a meno di sentirsi in colpa ed io lo potevo impedire…lo dovevo impedire” continuò nervosamente.
“ Lily, devi smettere di pensare che sia tutto colpa tua, vuoi darti la colpa anche del raffreddore che mi sta venendo?” le chiese Alice ironica.
“ Non è uno scherzo, Ali” affermò Lily e Alice scosse la testa “ non ho mai pensato che fosse uno scherzo, mai, da quando ho visto i tuoi occhi quindici anni fa, mentre mi raccontavi cosa ti era successo”
Lily chiuse gli occhi, come se ricordare quel momento fosse troppo doloroso per lei e si lasciò cadere sul letto coprendosi il viso con le mani.
 “ Ho vissuto troppi anni nella tranquillità di essermi lasciata tutto alla spalle, sono stata un’ illusa, non posso lasciarmi tutto questo alle spalle, non posso lasciarmi Kevin alle spalle…”
Alice le prese le mani e le abbassò fino a portarle parallele al suo ventre.
Guardò gli occhi di Lily e strizzò gli occhi un secondo per poi riaprirli quasi immediatamente.
Per un attimo aveva avuto la sensazione di essere tornata indietro nel tempo.
Per un secondo gli occhi di Lily avevano avuto la stessa disperazione e lo stesso terrore di quando sembrava pregarla di dirle che non era vero e che quell’ essere non l’ aveva violentata.
“ Credi che chiunque nella tua famiglia permetterà a Kevin di avvicinarsi ancora a te o ai tuoi figli?” le chiese “ se invece vai da lui, ti muoverai esattamente come lui ha programmato, farai esattamente quello che lui vuole da te”
Lily annuì con le lacrime agli occhi, ma Alice si chiese se fosse effettivamente convinta.
Poteva vedere qualcosa nei suoi occhi e non era solo disperazione.
Era una fiamma viva, la fiamma della rabbia.
***
“ Devo fare qualcosa”
Oliver mosse il cavallo nella scacchiera e mangiò la regina di Leon.
“ Ah, sei fregato” gli disse, alzando entrambe le braccia al cielo e stringendo i pugni con fare  trionfante “ sei distratto, vincere con te è un gioco da ragazzi” lo prese in giro.
Leon mosse la mano spargendo i pezzi della scacchiera “ giocare a scacchi è noioso” sentenziò “ e visto che a scacchi dei maghi non possiamo giocare perché io non ho ancora la bacchetta, dobbiamo fare qualcos’ altro” gli spiegò.
Oliver inarcò le sopracciglia “ del tipo?” gli chiese curioso.
“ Uscire di qua e indagare come avevamo progettato” rispose Leon , guardando negli occhi il cugino.
 “ Sai, non è molto facile muoversi, dato che tu sei guardato a vista e non ti puoi muovere se non ti scorta un Auror”
Leon mosse le labbra da un lato all’ altro, pensieroso.
“ Conosco quello sguardo…” iniziò Oliver “ è lo sguardo che hai quando stai facendo lavorare il tuo cervello”
Leon si toccò la fronte “ è che stavo pensando…se Kevin Gellar ha attaccato la mamma…”
“ Ma non lo sai per certo” ribatté Oliver, ma Leon continuò il suo ragionamento come se non l’ avesse sentito.
“ un attacco alla figlia di Harry Potter sarà finito sui giornali dell’ epoca” si picchiettò la fronte con le dita “ e magari in quegli articoli avrò le risposte che cerco…”
“ Leon” il tono perentorio di Oliver gli fece alzare gli occhi.
“ Anche supponendo che tu abbia ragione e che sia una cosa che riguarda tua madre…”
“ Dimentichi che ho sentito parlare i miei nonni e nonno Harry diceva che quel bastardo avrebbe smesso di perseguitare sua figlia”
Oliver annuì “ potrei provare a tastare il terreno con mio padre e mia madre, se è una cosa che riguarda la zia Lily, la mamma lo saprà sicuramente” disse.
“ Non ce lo diranno” si oppose Leon scuotendo la testa “ ed io voglio risposte, voglio sapere con chi ho a che fare e cosa posso fare per impedirgli di avvicinarsi ancora…”
“ E pretendi di avere tutte queste risposte da un giornale?” gli chiese Oliver, sarcastico.
Leon sbuffò, era stufo che suo cugino, il suo migliore amico, il suo compagno di ogni scherzo o guaio che avessero combinato, cercasse di far apparire tutto ancora più difficile di quello che era “ Sei con me o no?” gli chiese e Oliver sorrise, facendo illuminare i suoi occhi verdi “ devi chiederlo?” gli chiese di rimando.
Leon si rilassò ed incrociò le gambe davanti a sé “ allora, come ci liberiamo degli Auror?” chiese al cugino, Oliver per tutta risposta si alzò in piedi “ perché liberarci di loro?” chiese di rimando “ cosa c’ è di male nell’ andare in biblioteca?”
“ Forse il fatto che in tutta l’ estate non abbiamo mai messo piede in biblioteca?” chiese Leon di rimando e Oliver sorrise “ sì, ma dimentichi che gli unici che potrebbero muoverci queste accuse sono i nostri genitori e sembrano troppo indaffarati per badare a noi” rispose furbescamente.
Leon strinse gli occhi, osservando attentamente il cugino che balzava fuori dal letto e s’ infilava le scarpe.
Era davvero un Serpeverde perfetto, riusciva a pianificare ogni cosa e contemporaneamente a pensare anche alle conseguenze che ogni scelta poteva comportare.
Lui non era sicuro di essere così. Lui era più impulsivo e più emotivo.
Si rivedeva spesso nelle parole di suo nonno Harry, quando diceva che spesso era tutta questione di pancia.
Quel qualcosa che ti spinge e ti sprona da dentro, ma stavolta c’ era un qualcosa che lo tratteneva.
Aveva davvero voglia di sapere di più, come aveva detto ad Oliver, ma contemporaneamente aveva paura.
Non sapeva se derivava da quello che era successo, ma era una specie di sensazione che gli opprimeva lo stomaco.
“ Non vuoi farlo più ?” gli chiese Oliver, guardando la sua espressione e Leon sospirò “ certo che voglio farlo”
Aveva paura, era vero ed innegabile, ma la curiosità avrebbe vinto su tutto.
Si chiusero la porta alle spalle e si diressero verso il salotto.
Non erano neanche a metà del corridoio che una voce li bloccò sui loro passi “ e voi dove state andando?”
Oliver s’ irrigidì e Leon si voltò piano verso il loro nonno comune.
Harry li stava studiando con i suoi occhi verdi cerchiati dai tanto familiari occhiali.
“ Noi…pensavamo…Oliver voleva mostrarmi un incantesimo”
“ uhm- uhm” assentì Harry, per niente convinto e spostando lo sguardo sull’ altro nipote che si stava voltando in quel momento.
“ Perché non sei al lavoro?” chiese Oliver, in modo più diretto, forse in quel modo sarebbe riuscito a distogliere l’ attenzione da loro, ma Harry non si fece fregare.
“ Devo parlare con Lily e Scorpius” rispose “ e voi, invece, dovete dirmi dove volete andare realmente” continuò, con espressione di rimprovero.
Leon si morse nervosamente una guancia “ stiamo andando davvero in biblioteca” ribatté ed Harry rise “ ma se non c’ avete mai messo piede”
“ Bè, non sono neanche mai andato ad Hogwarts, ma a settembre lo farò” ribatté Leon, sarcastico.
Avrebbe tanto voluto riuscire a mentire meglio, ma sembrava che lui avesse ereditato anche questo da sua madre.
Non riusciva a mentire come si doveva.
Harry si avvicinò a loro, chiaramente non era per niente convinto della versione dei due nipoti “ sapete che potete dirmi tutto, vero ragazzi?” chiese, guardandoli attentamente.
Leon e Oliver si guardarono per un attimo a disagio, se c’ era una persona a cui odiavano dover mentire, era il loro nonno.
Era sempre stato sincero con loro e li aveva sempre riempiti di amore. Era davvero un nonno speciale.
“ Ci diresti tutto?” chiese Leon e Oliver gli tirò una gomitata, ma fu troppo tardi “ tutto cosa?” chiese Harry di rimando.
“ Niente, nonno, Leon si riferiva a tutti gli incantesimi che conosci” intervenne prontamente Oliver, ma Harry scosse la testa sconvolto per quello che riusciva a leggere negli occhi di Leon.
Sembrava così affamato di risposte. Sembrava voler soltanto sapere.
Sembrava avere negli occhi la stessa curiosità e la stessa impazienza che aveva avuto anche lui per anni.
“ No, Leon non si riferiva a quello” affermò  “ ma, Leon, devi capire che ci sono cose delle quali è meglio restare all’ oscuro” continuò e Leon spostò lo sguardo da suo nonno, guardando con rabbia il muro.
“ Leon, ascolta…” Harry si chinò sul nipote, mettendo le sue mani sopra alle sue spalle.
“ Nonno” lo interruppe Oliver, capendo che il cugino era ad un passo dal confessare tutto, con rabbia, al loro nonno.
“ Scusa, ma noi dovremmo proprio andare, presto farà buio dopo non ci permetteranno più di andare” disse, cercando di apparire convincente.
Harry emise un sorriso “ va bene” concordò  con un sorriso “ che biblioteca sia”.
“ Johns” chiamò Harry, senza staccare gli occhi da nessuno dei due nipoti e un Auror comparve quasi magicamente al loro fianco.
“ Accompagnali alla biblioteca a Diagon Alley e non lasciarli mai soli” ordinò “ mai, sono stato chiaro?” gli chiese Harry.
L’ auror annuì e Harry riportò l’ attenzione sui nipoti “ ci vediamo tra poco, allora” e i ragazzi annuirono, mettendo una mano su ogni braccio dell’ Auror e scomparendo dopo pochi secondi.
Harry ripensò alla frase che aveva detto ai nipoti. Quasi non riusciva a credere di averlo detto.
Proprio lui che da ragazzo aveva fatto di tutto per portare alla luce quello che gli altri gli avevano tenuto nascosto.
Era giusto farlo?
Eppure il pensiero che quel bambino, suo nipote, il sangue del suo sangue potesse soffrire ancora, sembrava fargli sanguinare il cuore.
Forse, però, avrebbe dovuto ricordarsi come Silente, successivamente, aveva definito il suo tenerlo all’ oscuro della profezia: l’ errore di un vecchio.

COMMENTO: OK. LO SO, VI HO FATTO ASPETTARE TANTISSIMO ED IN PIU’ IL CAPITOLO FA SCHIFO, MA DOVEVO PREPARARE LE BASI PER QUELLO CHE ACCADRA’ NEL PROSSIMO CAPITOLO !!  PER INTENDERSI, IL FATTO CHE TUTTI E TRE DICONO CHE DEVONO FARE QUALCOSA…AVRA’ IL SUO PERCHE’ NEI PROSSIMI CAPITOLI !! SPERO CHE VI SIA PIACIUTO ALMENO UN PO’ E CHE MI FARETE SAPERE : )) RINGRAZIO LE FANTASTICHE RAGAZZE CHE HANNO RECENSITO OVVERO: ICEPRINCESS / ARYELLE / ALWAYS 89 / LILY NON LILIAN / DREAMER IMPERFECT / GIN97 / BLACKFURY  E ZONAMI84 !! GRAZIE DI CUORE A TUTTE !! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE  A TUTTE !!
   
 
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