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Autore: danyazzurra    25/11/2013    17 recensioni
Scorpius e Lily sono Auror e dovranno confrontantarsi con una minaccia, ma questa volta la minaccia verrà dall' interno..Ennesima Lily / Scorpius...ennesima idea che mi frullava nel cervello !! spero che leggerete e recensirete !! un bacione !!
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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COMMENTO: ECCOCI GIUNTI ALLA FINE DI ANCHE QUESTA STORIA E COME ORMAI DIVENUTA CONSUETUDINE ECCOCI GIUNTI AI MIEI RINGRAZIAMENTI DI FINE STORIA ; )) PRIMA DI TUTTO VORREI RINGRAZIARE LE  96 PERSONE CHE MI HANNO MESSO TRA GLI AUTORI PREFERITI…GIURO CHE VI ADORO TUTTE UNA PER UNA E MI LASCIATE SENZA PAROLE…GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE !! INOLTRE VORREI RINGRAZIARE LE RAGAZZE CHE HANNO MESSO LA MIA STORIA TRA LE PREFERITE / SEGUITE O RICORDATE…SIETE TANTISSIME E NON ME L’ ASPETTAVO ESSENDO UNA STORIA MOLTO COMPLICATA E INTRICATA, AVEVO PAURA CHE VI STANCASSE : )) INFINE UN GRAZIE DI CUORE VA ALLE PERSONE CHE HANNO SPESO PAROLE E TEMPO PER INCORAGGIARMI AD ANDARE AVANTI CON QUESTA STORIA E CHE SONO STATE FONDAMENTALI PER ME E SOPRATTUTTO SENZA I LORO INCORAGGIAMENTI NON CI SAREBBE STATA NESSUNA STORIA…QUINDI GRAZIE A ICEPRINCESS/ LUISA21 / ARYELLE / CESCAPADFOOT / LILY NON LILIAN / ALWAYS 89 / MARY GRIFONDORO/ MARTINA87 / ALESSANDRA CORTESE / GIN97 / ENDY LILY 95 E SPRING!! RINGRAZIO ANCHE CHI HA RECENSITO OGNI TANTO…ANCHE I VOSTRI PARERI SONO STATI PREZIOSI : )) INFINE PRIMA DI LASCIARVI AL CAPITOLO VI DICO CHE SE VI PUO’ INTERESSARE HO DUE LILY / SCORPIUS IN CORSO: “MINACCE DAL PASSATO” E “ E SE DOMANI…”  MI FAREBBE TANTO PIACERE RITROVARVI ANCHE IN QUELLE STORIE : ))  ED ORA SMETTO DI PARLARE E VI LASCIO ALL’ EPILOGO E COME SEMPRE…PREPARATE L’ INSULINA ; ))
 
L’assenza diminuisce le passioni mediocri e aumenta le grandi, come il vento spegne Ie candele e alimenta l’incendio
Francois de La Rochefoucauld
 
Teddy si mosse nervosamente sopra la sedia “ sto bene” disse abbassando la bacchetta del Curatore che gli stava curando l’ ennesimo taglio.
“ Teddy” lo rimproverò Ginny, vedendo che si stava alzando in piedi, scostando quasi di malagrazia il Curatore davanti a lui, ma Harry le mise una mano sul braccio “ lascialo andare, sta bene e adesso vuole solo vedere Victoire” le spiegò e Ginny annuì. Sapeva che Harry aveva ragione.
Teddy percorse il corridoio ed arrivò fino alla stanza di Victoire; entrò di corsa e vide Louis seduto sulla sedia accanto al letto “ come sta?” gli chiese, studiando il cognato nei suoi occhi così simili a quelli di sua moglie.
Louis scosse la testa “ il Medimago dovrebbe arrivare a momenti, con tutta la confusione che avete fatto tu e lo zio, avete gettato il San Mungo in subbuglio” scherzò Louis, ma Teddy non sorrise.
Vedere Victoire stesa su quel letto gli stava trasmettendo scosse dolorose a tutti i muscoli.
Sapere che stava rischiando la vita, sapere che era tutta colpa sua e che invece, per lui, lei era l’ unica ragione della sua vita, lo stava distruggendo più che aver dovuto combattere contro l’ assassino di suo padre.
Cominciò a camminare per tutta la stanza “ perché non arriva?” chiese, spostando lo sguardo da Victoire a Louis “ sei arrivato da cinque minuti” rispose pazientemente il cognato e Teddy si sedette sul letto, ma si rialzò subito come se nel materasso ci fosse qualcosa che potesse pungerlo “ starà male?”
“ Teddy, Vic sta meglio” rispose ancora Louis, guardandolo preoccupato.
Teddy sospirò passandosi una mano tra i capelli azzurri, si avvicinò di nuovo al letto e mise una mano sulla sua “ è fredda” affermò sgranando gli occhi.
Louis sbuffò e si alzò “ ti vuoi calmare?” gli chiese, guardandolo fisso negli occhi “ stai mettendo ansia anche a me e meno male non sono Dominique altrimenti ti saresti preso anche un pugno” lo prese in giro, scherzando sulle maniere un po’ manesche della secondo genita di Bill e Fleur.
Teddy si lasciò scappare un sorriso “ hai ragione” concordò “ mi metto buono qua e aspetto il Medimago con tranquillità” promise, sedendosi davanti a Victoire.
Louis sorrise felice di essere riuscito nell’ impresa di calmarlo, ma non aveva valutato i movimenti involontari.
Teddy si era seduto fermo e buono e non proferiva parola, ma le sue ginocchia si muovevano di un tic incontrollato. Un movimento che avrebbe potuto scandire il secondo.
Quando arrivò il Medimago, Louis aveva i nervi talmente a fior di pelle che sobbalzò, mentre Teddy scattava in piedi.
“ Dottore, come sta Victoire?” gli chiese, quasi lanciandosi verso di lui.
Il Medimago sgranò gli occhi vedendosi venire incontro quell’ uomo sporco di sangue e ancora pieno di tagli e graffi e Louis sorrise “ è tutto a posto, è suo marito” lo informò.
Il Curatore diede un’ occhiata ancora leggermente diffidente a Teddy e poi scosse la testa e guardò la cartellina.
“ Sta migliorando sempre di più” disse e Teddy rilasciò il respiro “ crediamo che si possa rimettere in pochi giorni” continuò e Teddy appoggiò una mano sulla spalla di Louis, come se avesse bisogno di un appoggio, come se fino a quel momento fosse stata l’ adrenalina a tenerlo in piedi.
“ E anche il vostro bambino sta bene”
La mano poggiata sulla spalla di Louis si strinse per un riflesso involontario e Louis gemette di dolore, ma non si spostò.
Sapeva che se l’ avesse fatto suo cognato sarebbe, con tutta probabilità, stramazzato a terra.
“ Devo chiamare qualcuno?” chiese il Curatore, guardando Teddy che era notevolmente impallidito e che non riusciva più a proferire parola.
Louis sorrise “ sta benissimo” rispose “ non l’ ho mai visto stare così bene” aggiunse, guardando le lacrime che riempivano gli occhi di Teddy.
Teddy si chinò di nuovo di fianco al letto di Victoire e le prese la mano.
Non poteva crederci. Avevano rinunciato da così tanto tempo e si erano ormai abituati ad essere solo loro due che il pensiero che adesso ci sarebbe stato un piccolo esserino che sarebbe stato il centro del loro mondo lo rendeva euforico.
“ Ti lascio solo con lei” gli disse Louis, ma ebbe l’ impressione che avrebbe potuto dire qualsiasi cosa e lui non avrebbe sentito.
Teddy si portò la mano di Victoire alle labbra “ svegliati, Weasley” le sussurrò baciandole il dorso della mano.
Non poteva crederci.
Probabilmente non lo sapeva neanche lei, ma doveva essersi accorta dell’ assenza del ciclo mestruale.
Forse non aveva voluto sperare, forse aveva avuto paura che fosse la menopausa anticipata.
Chissà se aveva pianto, se si era disperata credendo di aver esaurito, ormai, tutti i suoi tentativi, tenendosi tutto per sé per non farlo soffrire e per non dargli anche questo peso sulle spalle.
Le baciò le nocche ad una ad una “ Sei la fortuna della mia vita” le disse con voce commossa “ ti amo” aggiunse e Victoire socchiuse i suoi occhi azzurri  incrociando quelli castani ed emozionati del marito.
“ Se avessi saputo di renderti così felice… sarei finita prima in ospedale” disse, cercando di prendere respiri per non perdere di nuovo i sensi.
Voleva restare sveglia. Voleva vedere gli occhi di suo marito.
Quegli occhi vivi e felici.
“ Bè, non preoccuparti ci torneremo tra qualche mese” disse vago.
Come poteva essere stato così sciocco, non aveva chiesto a quel Medimago neanche di quanto fosse incinta.
Lo sguardo di Victoire si fece confuso “ stai bene?” gli chiese “ E’ per Dolohov?” chiese ancora e Teddy si portò di nuovo la sua mano alle labbra.
Victoire non capiva sembrava così felice, continuava a baciarla ed i suoi occhi erano così emozionati che Victoire credette di non averlo mai visto coì, eppure allo stesso tempo le aveva detto che sarebbero dovuti tornare in ospedale.
Teddy scosse la testa “ sai” le disse muovendo le sue labbra direttamente a contatto con la pelle della sua mano “ non potrei essere più felice” fece una pausa e Victoire spostò la testa per cercare di guardarlo più direttamente, ma il dolore che aveva lungo tutte le ossa la fecero gemere.
Teddy scattò quasi immediatamente in piedi  “ stai male?” le chiese e Victoire aggrottò le sopracciglia “ ok, cosa sta succedendo?” gli chiese.
“ Tu non sei così ansioso” lo rimproverò e Teddy rise “ bè, sai come funziona quando la moglie è incinta il marito diviene nervoso”
Victoire seguì le sue parole fino ad incinta e poi le labbra le si aprirono e il cuore cominciò ad accelerare.
“ Non… non… non era la menopausa?” chiese sconvolta e Teddy scosse la testa “ a trentasei anni? Come hai potuto pensarlo?” la prese in giro.
Victoire si portò le mani al ventre e alzò lo sguardo sul marito. Lo riabbassò sulle sue mani intrecciate e lo rialzò di nuovo incredula.
Fece lo stesso gesto per tre volte, come se la sua mente volesse opporsi con tutte le forze, come se le volesse dire di non crederci che sarebbe rimasta scottata come sempre.
Invece, ogni volta che rialzava il viso, il sorriso di Teddy era sempre più ampio e le sue mani erano sempre lì, sul suo ventre, dove non aveva mai avuto il coraggio di appoggiarle, dove non aveva mai creduto di riuscire ad appoggiarle.
Le lacrime cominciarono a scorrerle liberamente sulle guance “ è vero” disse e Teddy non comprese se fosse una domanda o una constatazione, ma annuì  prima di baciarla dolcemente sulle labbra.
***
Damien era seduto in sala d’ aspetto al S. Mungo.
Non sapeva neanche lui perché fosse ancora là, dentro di sé continua a ripetersi che nessuno gli aveva detto di andarsene e magari potevano avere ancora bisogno di lui, ma in fondo al suo cuore sapeva che era solo perché voleva vederlo.
Sapere che stava bene. Gli sarebbe bastato.
Anche se non avrebbe mai potuto star con lui, anche se lui non l’ avrebbe mai amato.
Anche se lui amava una donna e una donna che anche lui ammirava e della quale era molto amico.
“ Ciao” Damien alzò gli occhi e vide Hugo Weasley davanti a sé che gli sorrideva.
Damien rispose al sorriso quasi imbarazzato “ Come sta Ron? E la Signora Weasley?”  chiese un po’ troppo in fretta, quasi come se volesse giustificarsi per essere ancora là.
Hugo sorrise senza rispondere alla domanda e si sedette accanto a lui.
Damien si limitò a guardarlo, quasi stupito, non aveva mai avuto molta confidenza con Hugo.
Sì, certo, avevano frequentato Hogwarts assieme e con il fatto che suo padre era uno dei suoi capi e con la fama che aveva sua madre e la sua famiglia in generale, lo aveva continuato a vedere anche fuori dalla scuola, ma non l’ aveva conosciuto mai davvero a fondo.
“ Stanno bene, grazie” rispose Hugo e Damien annuì “ quindi immagino che tuo padre non abbia bisogno di me”
Hugo rise scuotendo la testa “ mio padre ha bisogno di un buon sonno e di essere reidratato, ma io credo che questo tu lo sappia benissimo” gli disse e Damien abbassò la testa “ sì…quindi, io potrei…dovrei andare” disse, sentendosi scoperto e alzandosi in piedi,  ma Hugo lo fermò per un polso.
“ Per quanto tempo riuscirai a dirti che è giusto così?” gli chiese e Damien spalancò gli occhi.
Non poteva riferirsi…come faceva a saperlo?
“ Che cosa?” chiese in un sussurro, con timore di quello a cui poteva riferirsi.
“ Scorpius” la voce di Hugo era diretta e sincera, come se sapesse quello di cui stava parlando.
“ Lui è innamorato di mia cugina e soprattutto lui è etero” gli spiegò con un sorriso particolarmente furbo.
Damien aprì leggermente la bocca. Era ufficiale, lui sapeva.
“ Te l’ ha detto Harry?” gli chiese, alzando leggermente la voce. Come si permettevano di sparlare di lui.
Come si permetteva Hugo Weasley di dirgli cosa fare?
Hugo scosse la testa “ mio zio è sempre molto discreto” rispose Hugo “ quindi non preoccuparti non lo dirà a Scorpius” continuò immediatamente e Damien rilasciò il respiro, capendo che era quello che aveva temuto fino a quel momento.
“ Ma cosa gli dirai quando ti chiederà come hai sconfitto l’ Imperius? Perché è stato per lui, vero?”
Damien non sapeva se leggere un’ accusa nelle domande di Hugo e si limitò e portarsi le mani davanti al petto facendole strusciare l’ una con l’ altra, con fare nervoso.
“ Non è detto che debba saperlo” rispose e Hugo sorrise come se l’ avesse appena colto in fallo “ giusto, perché tu vuoi solo che sia felice, giusto?”
Damien sospirò “ hai intenzione di dirmi dove vuoi arrivare o me ne devo andare per farti smettere?” gli chiese spazientito.
“ E la tua felicità?” gli chiese “ non pensi a te? A quello che potrebbe rendere felice te?” continuò “ non pensi ad aprire il tuo cuore invece di tenerlo sigillato per soffrire per un amore che non potrà mai corrisponderti?” chiese infine.
Damien scosse la testa “ sei davvero incredibile!” esclamò, ma Hugo capì che non era un complimento dal tono acceso dei suoi occhi “ tutta questa pantomima per dirmi che potrei essere felice con qualcun altro?” gli chiese arrabbiato.
Gli occhi azzurri di Hugo Weasley s’ illuminarono di un bagliore “ tutta questa pantomima” ripeté usando le sue parole “ per dirti che potresti essere felice con me” specificò e Damien sbatté piano le palpebre e fece un passo indietro “ io…io…non capisco cosa stai dicendo” .
Che cosa stava facendo? Si stava offrendo per avere una storia con lui? Ma se si conoscevano a malapena.
Hugo si alzò e affiancò Damien “ io credo che tu l’ abbia capito benissimo” gli sussurrò, poi fissò i propri occhi nei suoi “ ma assicurati di essere pronto ad essere davvero felice, perché io non voglio essere la seconda scelta di nessuno” aggiunse, prima di girare le spalle e lasciarlo immobile e stupito.
***
 “ Albus”
Alice si risvegliò sussurrando il nome del marito e volse la testa ignorando i picchi di dolore che le inviava, giusto in tempo per vedere i familiari occhi verdi dell’ amore della sua vita.
Sorrise istintivamente “ Jenny?” chiese piano, mentre lui le prendeva la mano “ sta bene, è con tuo padre” le rispose “ a dir la verità è stato proprio tuo padre a portarti qua, perché io non c’ ero. Aly, io non ero con te e tu hai rischiato di morire. Non sai quanto mi dispiace, sono stato stupido, ma tuo nonno aveva appena capito che Allock era il complice di Dolohov…ah no, in quel momento c’ eri ancora…ma forse non te lo ricordi perché stavi aiutando Scorpius, ricordi di aver dovuto salvare Scorp…”
“ Albus” Alice cercò di modulare la sua voce che per quanto debole riuscisse a sovrastare l’ isteria di suo marito.
“ Lo so, ho sbagliato, lasciandoti sola, ho sbagliato e credimi mi…”
“ Albus Severus Potter, vuoi star zitto un attimo?” gli chiese innervosita.
Albus si fermò un attimo e prese un respiro, poi vide il cipiglio severo con il quale lo stava guardando e risucchiò il respiro immobilizzandosi.
“ Non hai niente di cui scusarti…ero con te, ricordi?” gli chiese ancora, più come affermazione che come domanda.
“ Scorpius stava male, mio nonno ha ricordato il nome di Allock e quindi ci siamo accordati che io sarei venuta all’ ospedale con mia madre e tu avresti aiutato tuo fratello a catturare Allock…”
“ Sì, ma tu sei stata ferita da quel maledetto e invece Allock lo abbiamo arrestato in un minuto, quello stupido non ricordava neanche come afferrare la bacchetta, al contrario di tuo nonno direi” disse ironico, riferendosi al fatto che Frank si fosse voluto togliere la soddisfazione di poter lanciare l’ incantesimo di cattura su Allock.
Gli era sembrata quasi una sorta di compensazione.
Albus si avvicinò al suo viso e appoggiò la sua mano “ dovevo, comunque, essere con te” le disse e Alice sorrise “ sai che sei così tanto esasperante che se non ti sopportassi io, non ti sopporterebbe nessuno?” gli chiese ironica e Albus le fece una smorfia “ non sei simpatica” la riprese.
Alice si sollevò sui cuscini “ oh sì che lo sono e tanto per la cronaca…” si fermò e gli diede un bacio a fior di labbra “ è così bello che ancora ti preoccupi così per me” asserì.
Albus le prese il viso con entrambe le mani  “ ti amerò sempre” le disse, prima di baciarla con passione.
***
Rose si tolse il camice da Medimago e se lo appoggiò sul braccio per uscire dalla stanza.
Non riusciva a credere di essere stata così ingenua.
Eppure Lily l’ aveva avvertita, le aveva detto i suoi sospetti su quel Medimago, ma lei si era lasciata affascinare dalla sapienza e da quanto lui poteva insegnarle.
Adesso poteva dire di sapere molte cose e, probabilmente, di essere molto più preparata di prima sulla cura di determinate malattie, ma non poteva credere che quasi tutto quello che sapeva lo doveva a quel maledetto di Dolohov.
Afferrò la bacchetta e senza pensare si smaterializzò a casa.
Appena i suoi piedi si posarono sul pavimento, Rose capì che doveva aver sbagliato qualcosa.
Quella non era casa sua, ma ormai la conosceva quasi come se lo fosse.
“ Ciao”
Rose si voltò e si trovò davanti Lorcan Scamander che stava scolando la pasta.
“ Bè, se volevi già rivedermi bastava dirlo” la prese in giro Lorcan e Rose storse la bocca.
Come aveva fatto a finire là?
“ Vuoi che te lo spieghi io?” le chiese Lorcan posando la pentola e avvicinandosi a lei.
“ Che cosa?” chiese Rose sovrappensiero e Lorcan rise “ come mai sei finita qua, vuoi che te lo spieghi io?” le chiese ancora.
Rose lo osservò un attimo, come aveva fatto a capire quello che aveva pensato?
Incrociò le braccia infastidita “ sentiamo” lo sfidò e Lorcan sorrise quasi in modo trionfante.
“ Le tre D “ le disse deciso e Rose assottigliò gli occhi.
Ormai capiva la mente di Lorcan e sapeva che il suo ex compagno Corvonero, aveva in mente qualcosa in quel cervello così astuto.
“ Hai pensato a me, hai visualizzato i miei occhi ed hai deciso di amarmi”
Rose riuscì a restare seria solo pochi secondi e poi scoppiò a ridere “ ma non c’ entra niente” si oppose con voce divertita.
“ Come no?” protestò Lorcan “ Destinazione, Determinazione e Decisione, vuoi un’ altra prova?” le chiese e Rose annuì divertita.
“ Hai pensato che avevi fame, visualizzato una buona pasta all’ Italiana e deciso di venire a sentire se come marito me la cavo in cucina”
Rose arrossì e si spostò da di fronte a lui “ Lorcan” lo riprese e lui sorrise alzando le mani.
“ Sì, lo so, hai bisogno di tempo, ma lasciami dimostrare l’ ultima cosa…” le propose e Rose si grattò la fronte in imbarazzo.
“ Sei la persona più pura che conosca…”
“ Ne abbiamo già parlato e non è stato piacevole” lo interruppe Rose e Lorcan sorrise, anche se con una punta di amarezza.
“ Hai ragione, quindi, direi di passare direttamente al dunque…le tre D” disse con voce divertita e Rose lo guardò non riuscendo più a trattenere il suo divertimento.
“ Decisione…” e le prese il viso tra le mani.
“ Determinazione…” e lo avvicinò al suo viso, sentendo il suo respiro caldo e affannato sulla sua pelle.
“ Destinazione” concluse, impossessandosi delle sue labbra.
Rose rimase per un attimo basita, le emozioni contrastanti che la assalivano. Il suo cuore che gridava di trionfo e che le faceva stringere lo stomaco in una morsa piacevole ed eccitante e il suo cervello che le diceva di aver paura e di continuare a pensare solo al lavoro.
Chiuse gli occhi e per una volta spense il cervello.
***
Lily e Scorpius entrarono dentro a casa dei Potter passando dal cancello, troppo stanchi e ancora deboli per smaterializzarsi e anche per camminare, entrarono nel giardino quasi trascinandosi dietro le gambe, ma pur sempre uniti, la mano di Lily dentro quella di Scorpius, come se si nutrissero ognuno dell’ amore e della forza dell’ altro.
Sentirono le grida dei bambini e Scorpius alzò il viso di scatto “ Syria” disse illuminandosi in viso e voltandolo da un lato all’ altro per cercare di scorgerla, invece i suoi occhi incrociarono quelli di sua sorella Aries.
La bambina si bloccò sul posto come se avesse appena visto un fantasma e il suo colorito divenne ancora più pallido facendone risaltare i suoi occhi grigi e spalancati dallo stupore.
Scorpius rimase fermo, non sapendo quale sarebbe stata la reazione della sorella. Se avesse ricominciato ad urlargli contro dubitava davvero che, in quel momento, avrebbe avuto la forza di sopportarlo.
Lily gli strinse la mano più forte, capendo che non stava muovendo un muscolo, perché lui, un uomo, temeva le parole di una ragazzina.
Sapeva che era sbagliato, sapeva che era folle, sapeva che i ragazzini erano volubili e molto spesso isterici, ma sapeva che amava sua sorella come non aveva mai amato nessuno prima di Lily e Syria, la amava a tal punto che le sue parole erano scalfite nella sua mente come piccole cicatrici: sei sbagliato, sei un mostro. Ed oltre ad averle dette una delle persone che amava più, quelle parole lo avevano ferito anche perché sentiva che era vero.
Invece fu solo questione di un attimo, le labbra di Aries si aprirono in un sorriso enorme “ Scorpius” gridò, cominciando a correre e attirando l’ attenzione anche degli altri due ragazzini.
“ Mamma! Papà! “ la voce di Syria, seppur rotta dal pianto, fu come un energizzante per Lily e il suo volto si distese immediatamente, pronta ad accogliere la sua bambina tra le braccia.
La prima ad arrivare fu Aries che quasi travolse Scorpius con il suo abbraccio “ credevo che saresti morto” gli disse e Lily era sicura che la sua voce fosse rotta dal pianto.
Dopo pochi secondi arrivò anche Syria, Lily tese le braccia, ma la bambina le diede solo un sorriso, prima di valutare che in quel momento quello di cui essere più gelosa era il suo papà e tuffarsi a sua volta tra le sue braccia, facendolo cadere all’indietro.
Scorpius batté la schiena già dolorante, ma non gli importava. In quel momento, non gli sarebbe importato neanche se un carro armato gli fosse passato sopra stritolandogli tutte le ossa.
“ Bè, visto che le due donne mi hanno snobbato, io mi prenderò Christian” scherzò Lily, abbracciando il nipote e alzando una mano per fare un cenno di saluto ai suoi genitori e a quelli di Scorpius.
***
“ E’ stata dura addormentarla”
Scorpius entrò in camera da letto e trovò Lily in piedi davanti allo specchio: il pigiama ancora tra le mani e il volto corrugato.
“ Che succede?” le chiese, avvicinandosi piano e facendo scivolare le proprie mani sopra alle sue braccia nude in una lenta carezza.
Lily rabbrividì e si morse un labbro per non voltarsi immediatamente e baciarlo con passione. Invece alzò lo sguardo e lo osservò da attraverso lo specchio: il suo viso era leggermente più scavato rispetto all’ ultima volta che erano stati in quella posizione; l’ uno nelle braccia dell’ altro e consapevoli di volerci stare. I suoi capelli erano più lunghi e la pelle del braccio dove era stata affissa la maledizione era ancora leggermente bronzea e una linea sottile e rossa sembrava spiccare al centro di esso, ma Lily non sapeva se era davvero quello o per ciò che quella cicatrice rappresentava.
Il pericolo di non rivedere mai più Scorpius.
Portò la propria mano sinistra a coprirle il suo braccio e sospirò “ siamo cambiati” disse piano.
“ Sono dovuta stare per mesi senza di te, temendo ogni giorno per la tua vita, crescendo la nostra bambina da sola”.
Scorpius annuì, comprendendo il suo sfogo “ lo so” disse con voce grave “ e non ho mai avuto dubbi che ci saresti riuscita…”
“ Sì, ma a quale prezzo?” chiese Lily, spostandosi leggermente da lui “ Syria ha sentito così tanto la tua mancanza, che stasera non riusciva a separarsi da te, ha voluto che la mettessi a letto tu, ha voluto che le tenessi la mano fino a quando gli occhi non le si sono chiusi di forza. Persino la tua algida sorellina è rimasta così scioccata da passare sopra a tutta la sua arrabbiatura per la felicità di rivederti vivo e soprattutto in te”
Scorpius si sedette sul letto e congiunse le mani. Non era esattamente così che aveva immaginato la loro prima notte di nuovo a casa.
Certo, poteva capirla, ma forse, proprio per tutto questo avevano bisogno di lasciarsi alle spalle quello che era successo.
“ Per non parlare di noi” riprese Lily “ io non so neanche più cosa voglia dire noi, non so cosa significhi avere un uomo accanto…”
“ Lily, cosa vuoi che ti dica precisamente?” le chiese, guardando i suoi occhi castani che amava tanto.
Credeva che anche Lily volesse lasciarsi tutto alle spalle, lo aveva creduto davvero, ma forse era stato un illuso a pensare che Lily potesse ricominciare e capire che niente di quello che era successo fosse colpa sua.
“ Non ho finito” lo interruppe alzando una mano e Scorpius aggrottò le sopracciglia incredulo.
“ Io non so più cosa voglia dire avere accanto un uomo che ti ama”
Scorpius balzò in piedi. Era impazzita?
“ Un uomo che ti sta vicino”
“ Lily”
“ un uomo che ti comprenda”  riprese subito, come se Scorpius non avesse cercato di interromperla.
“ Un uomo che ti capisce e che soprattutto capisce quando lo stai prendendo in giro” concluse con un sorriso malandrino.
Scorpius spalancò gli occhi, ma nonostante cercasse di evitarlo per non darle soddisfazione, le sue labbra si distesero, suo malgrado, in un sorriso e lei gli gettò le braccia al collo.
“ Brutta vigliacca” le disse lui, poggiando dolcemente le labbra sul suo collo e Lily rise piano “ dovevi vedere la tua faccia” rimarcò e Scorpius inarcò un sopracciglio “ ah sì ?” le chiese e assunse la sua espressione più minacciosa “ allora, adesso..” ma si bloccò, vedendo che Lily era indietreggiata di un passo.
“ Non volevo spaventarti” disse amareggiato.
Lily si avvicinò e gli mise la mano sulla guancia “ una donna deve fare un po’ di scena” gli sussurrò, mordendogli dolcemente il lobo dell’ orecchio “ non potrei mai aver paura di te” aggiunse e Scorpius le prese la mano che era sulla sua guancia per baciarle il palmo “ non fino a quando vedo di nuovo i tuoi occhi. Gli occhi dei quali mi sono innamorata” concluse e gli occhi di Scorpius brillarono di felicità.
“ Allora…” cominciò, sollevandola tra le braccia “ spero che tu sia riposata, perché credo che approfitterò di te per tutte le cinque o sei ore di autonomia che Syria ci concederà” continuò poggiandola sul letto e cominciando a deporle baci su tutto il collo.
Lily vibrò di passione e si aggrappò alle sue braccia per ribaltare le posizioni.
Baciò dolcemente il suo pomo d’ adamo, prima di scendere fino ad arrivare a quel buchino che c’ era proprio in fondo alla sua gola e Scorpius fremette “ sarai tu ad essere stanco dopo cinque ore in mano mia” si oppose e Scorpius rise, passandole una mano tra i capelli.
“ Mi sei mancata così tanto” le sussurrò e Lily sentì un groppo alla gola, come se quel macigno che continuava a portare dentro di sé si stesse sciogliendo.
“ Dimmi che non succederà più” lo pregò e Scorpius le mise entrambe le mani attorno al volto “ dimmi che io e Syria non dovremo più vivere in assenza di te” continuò con le lacrime agli occhi.
Scorpius le baciò una lacrima sfuggita dalle sue ciglia “ mai” le disse “ mai più finché avrò vita” aggiunse e quelle furono le loro ultime parole per molte, molte ore.
***
5 ANNI DOPO
“ Syria, almeno a Natale potresti per favore evitare di mettere i colori della tua casa?” le chiese sua madre spazientita “ sai che i nonni poi si mettono a litigare come due vecchie suocere”
Syria sbuffò e si tolse la sciarpa verde che aveva al collo “ perché Aries può ed io no?” le chiese indispettita.
“ Perché Aries non ha un nonno Grifondoro e uno Serpeverde” rispose Scorpius, arrivando da dietro con la piccola Sandy in braccio.
“ Sia” disse Sandy tendendo le manine e la sorella la prese in collo, cominciando a giocare con lei.
Alla fine Scorpius e Lily avevano atteso quasi tre anni prima di riuscire a pensare di nuovo ad avere un figlio, il dolore per quello perso era stato troppo forte per troppo tempo e Syria era stata pazza di lei anche se alla fine era stata una femmina e non un maschietto come da lei predetto.
Aveva detto che maschio o femmina, alla fine, lei e solo lei, sarebbe stata per sempre la principessa di papà, ma che per Sandy avrebbe anche potuto condividere il regno.
Lily mise due forcine colorate tra i capelli rossi di Sandy “ ci stava bene il verde” propose scherzosa Syria “ non m’ importa se avrò un’ altra figlia Serpeverde” rispose Lily, poi guardò Syria e Scorpius “ ma i guantini forse le stanno meglio rossi” disse, voltandosi per prenderli dall’ armadio e facendo scoppiare a ridere padre e figlia.
“ Tutte le mie donne sono pronte?” chiese Scorpius e al cenno affermativo si smaterializzarono.
Comparvero pochi secondi dopo in casa Potter.
Ginny e Astoria andarono loro direttamente incontro, mentre Draco e Harry stavano ancora litigando.
Jenny era a terra e giocava con una bambola e Remus il bambino di Teddy e Victoire la guardava incuriosito cercando di tendere le sue manine paffute di bimbo di quattro anni.
“ Dai, datemi i cappotti” disse Ginny “ non preoccuparti, mamma, li porto io di là” si offrì Lily, mentre Scorpius e le bambine si sedevano in mezzo a tutta la famiglia.
Lily alzò il viso per non inciampare con i quattro cappotti in mano e arrivò nel salotto, ma appena varcò la soglia si immobilizzò.
Aries e Christian si stavano baciando e da come erano coinvolti non sembrava neanche la prima volta.
Lily sorrise senza riuscire a trattenersi, aveva sempre sospettato che quei due sarebbero finiti assieme e cominciò a camminare all’ indietro.
Un passo. Due passi e…andò dritta addosso contro la porta vetri dell’ ingresso, cadendo a terra e causando un enorme fracasso.
Tutti accorsero e anche i due neo innamorati si affacciarono dalla stanza.
“ Zia Lily” la chiamò Christian raccogliendola, mentre Aries sembrava studiarla.
“ Non è niente…tornate a fare quello che eravate a fare” disse Lily, appoggiandosi al braccio di Scorpius che la stava guardando stupita.
I due ragazzi si scambiarono uno sguardo sfuggevole.
“ Che succede?” le chiese e Lily scosse la testa “ niente…assolutamente niente” si giustificò Lily e Draco rise “ sai, che sei sempre stata una frana a mentire, vero?” le chiese.
Lily alzò gli occhi al cielo e guardò un attimo i due ragazzi che spalancarono gli occhi per ammonimento, ma quel gesto non era sfuggito né a Draco, né a Scorpius.
“ Dov’ eravate voi due?” chiese Draco e Christian divenne rosso come un pomodoro.
“ Scorp, tieni tuo padre” lo avvertì Lily e Scorpius sbarrò gli occhi “ mi stai dicendo che…”
“ Ti sto dicendo che avremo un Natale di sangue, perché tuo padre ucciderà Christian e mio fratello ucciderà tuo padre…adesso, per favore, puoi andarlo a tenere?” gli chiese e Scorpius scosse la testa, come se avesse seguito tutto il suo discorso, ma ancora non capisse.
“ Hai del rossetto sulle labbra? ” chiese Draco sospettoso e  Christian fece l’ errore di portarsi la mano alle labbra.
Gli occhi di Draco si spalancarono e il suo colorito lasciò il suo solito pallido per lasciare posto ad un rosso acceso.
Lily pensò che adesso i due ragazzi sarebbero stati davvero nei guai e mentre suo fratello James scattava in avanti per difendere suo figlio e Draco cominciava ad urlare improperi, Lily pensò che erano sopravvissuti a tante cose, ma non sapeva se sarebbero sopravvissuti di nuovo ad una catastrofe del genere. Un Potter e un Malfoy che si amavano. Di nuovo.
FINE.

 
   
 
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