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Autore: vale93    16/12/2013    0 recensioni
[...]E sarà come se fra noi non fosse mai esistito niente, come se il mio cuore non si fosse mai infiammato, illuso, spezzato. Sarà come non provare più gelosia quando prenderà Dominique per mano e le chiederà di fare una passeggiata insieme a lui.
Mi allontanerò, per guarire più in fretta, e quando tornerò sarà come essermi fatta il vaccino, o aver preso l'antibiotico. Non verrò più colpita dal fascino del mio migliore amico. Non soffrirò più. Lui sarà semplicemente Scorpius. E io Rose.
La difficoltà nelle relazioni fra maschio e femmina è una: non saper mai fino a che punto si può arrivare
senza oltrepassare il confine fra amicizia
e l'amore.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Potter, Famiglia Weasley, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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 Prologo



-Smettila, James!-
-Avanti piantala, lascialo in pace-
-Lasciami brutto.. lasciami ti dico-
-
Ahah Al, sei proprio un fantoccio!-
-James..-

-Ahahah- -Idiota! Se non ti strappo la lingua oggi..-
-Che succede qua dentro?- chiese una voce proveniente dalla porta, mentre una zazzera bionda e spettinata faceva capolino dal corridoio nello scompartimento affollato.
-Scorpius! Credevamo fossi con Avery e Bullock.. Albus e James hanno preso a litigare, come al solito-
-Per quale motivo?- chiese questi entrando, trascinandosi dietro la valigia.
-Albus si è preso una cotta, Albus si è preso una cotta- cantilenò James sghignazzando.
-Sta' zitto!- urlò il fratello avventandoglisi contro.
James scoppiò a ridere sguaiatamente, cercando di evitare i colpi infertigli dall'altro. Rose, a sentire il nome del nuovo arrivato, alzò gli occhi castani dal libro.
-Avanti James- stava dicendo suo fratello cercando di separare i due, ma era come avere a che fare con cane e gatto.
-Eih vuoi sederti?- chiese Lily spostandosi di lato -C'è giusto un posto libero- e gli indicò il sedile vuoto fra il suo e quello di Rose.
Il ragazzo si sporse a guardare; quando vide che lo spazio era sufficiente si trascinò goffamente fino a lì, valigia a rotelle alla mano, e piombò esausto a sedere, mentre Hugo correva in aiuto dei due litiganti.
Si accorse poi che gli occhi di Rose lo scrutavano in silenzio, e girò la testa.
-Ciao Ros- salutò con un sorriso.
-Ciao- rispose lei inclinando la testa sulla spalla.
-A leggere come al solito, vedo-
-Sicuramente meglio di sentire quei due dirsene di tutti i colori- 
Lui rise e tornò a guardare i compagni, finalmente divisi da Hugo.
-Scorpius- lo salutò Albus riprendendosi a fatica.
-Al. Si può sapere per chi ti sei beccato la cotta?- 
Albus arrossì violentemente e non fece in tempo a rispondere che James si intromise:
-E' di quella ragazza di Corvonero, Melissa McDougal. Le sbava dietro come uno-Sta' zitto!- 
Scorpius scoppiò a ridere e quello, arrossendo ancora di più, mise il broncio girandosi a fissare il finestrino.
-Che fatica- sbuffò Hugo tornando a sedersi con la maglia di lana sgualcita. -Allora, come te la passi? E' un po' che non ci si vede- 
-Il sesto anno si sta profilando più impegnativo del solito, chiedete ad Al-
L'interpellato si voltò di nuovo, il viso un po' meno arrossato.
-Verissimo! Ci hanno riempito nel giro di un mese. Un massacro di massa-
Rose sbuffò. Per suo cugino equivaleva a un massacro di massa anche solo una relazione di due righe più lunga del solito. Non che non avesse voglia di studiare, anzi. Tra tutti i fratelli, credeva fosse quello con più senso del dovere. Di certo più del fratello James, la cui unica regola di vita era vivere e divertirsi. Certe volte si chiedeva come il Cappello avesse potuto mandare James a Grifondoro e Albus a Serpeverde. Era incline a pensare che fosse soltanto a causa del nome datogli dal padre: Albus Severus. Al non sembrava proprio il tipo da poter capitare a Serpeverde. Per lo meno, non quanto suo fratello James.
-Che farai nelle vacanze?-
A quella domanda i suoi pensieri svanirono nel fumo e si voltò incuriosita verso l'amico.
Scorpius sembrò sgranare gli occhi sorpreso.
-Ma come- esclamò, -non ve lo ha detto?- 
-Detto cosa?- chiese Lily scartando una caramella.
-Ho accettato il suo invito a passare la settimana da voi, quest'anno...- disse cercando  lo sguardo del compagno -Mi sembrava carino riuscire a fare qualcosa insieme-.
Il cuore di Rose compì un balzo, mentre tutti gli altri scattarono sconvolti verso il parente.
-Oh, sì- rispose quello con malcelata noncuranza -Che male c'è? Alla Tana c'è così tanto spazio.. Lo sapevate che i suoi non festeggiano? Un vero peccato-
-Ma sei impazzito?!-  esclamò Hugo senza riuscire a trattenersi. -Al! Lo hai chiesto a papà? Lo hai chiesto allo zio? Che cosa pensi che diranno?- 
-Oh, avanti, è arrivato il momento di finirla!- proruppe indignandosi altamente. -Possibile che debba continuare a nasconderlo? E' un mio compagno di stanza, oltre che di scuola, ci dormo assieme più volte di quante ne abbia mai dormite con tutti voi!-
La cosa era questa: Al odiava che qualcuno parlasse male del suo nuovo e proclamato migliore amico, nonchè figlio dell'acerrimo nemico di suo padre, di sua madre, di suo zio, di sua zia e a conti fatti di tutta l'intera famiglia al completo. Insomma, era ridicolo.
Da quando aveva annunciato la conoscenza del biondo serpeverde in casa, numerose liti erano seguite a qualsiasi tentativo di presentazione, soprattutto in presenza dello zio Ronald, che sembrava provare un'avversione particolare per il ragazzo.
In realtà, Albus non accettava che ci fossero pregiudizi di alcun tipo nei confronti dell'amico perchè, così facendo, sentiva di non essere ben visto lui stesso. Essere un Serpeverde non significava essere una cattiva persona.
Lily gli si fece vicino con un sorriso zuccherato stampato sulle labbra. -
Anche noi siamo amici di Scorpius, Al- intervenne posandogli una mano sul braccio. -Ma sai che non è questo il problema. Lo sai cosa ne pensano papà e zio Ron..-
-Sciocchezze!- la interruppe. -Le loro sono tutte convinzioni, solo perché da ragazzi non erano in buoni rapporti con Draco. Se solo lo conoscessero.. Scorpius non è come lui, perchè non possono provare a conoscerlo?-
Rose, che era rimasta del tutto scioccata dalla notizia appena ricevuta, non prese parte alla discussione, sbattendo le ciglia senza spiccicare parola. Stordita, si voltò a guardare l'amico, che osservava imbarazzato la scena senza sapere che fare.
-Ehm, Al..- lo vide intromettersi, arrossendo appena -Forse è meglio, insomma... non ti preoccupare-
-Neanche a parlarne!- sbottò il ragazzo, piccato -Tu verrai, loro ti conosceranno e capiranno che non devono avere assolutamente nulla contro di te. Ci parlerò io, non potranno non accettare. La guerra è finita-.
Rose non poté non ripensare al suo primo giorno di scuola, il primo Settembre di sei anni prima.

Una fitta nebbia biancastra li avvolgeva spumosa fin sopra le gambe, riempiendo la banchina del binario. Lei, suo fratello Hugo, Albus e Lily chiacchieravano eccitati, accompagnati dai genitori. A un tratto il padre si era chinato a terra, indicandole un bambino biondo davanti a un carrello.
-Cerca di batterlo a tutti gli esami- le aveva detto -Per fortuna hai il cervello di tua madre-.
Hermione aveva ribattuto, un po' seria un po' divertita, di non metterli contro ancor prima che la scuola iniziasse. Il padre si era scusato, ma poi, facendosi sentire solo da lei, aveva aggiunto:
-Non dargli troppa confidenza. Nonno Arthur non ti perdonerebbe mai se sposassi un Purosangue-

Rabbrividì, dentro al magliore di lana rosso confezionato dalla nonna. Ron non era cambiato affatto.
Dal giorno in cui ne erano usciti vittoriosi, Harry e gli altri eroi del mondo magico avevano disposto che tutti i colpevoli di guerra venissero processati, incarcerati e puniti. La famiglia Malfoy, stanca delle pressioni e probabilmente già da parecchio desiderosa di staccarsi definitivamente dal Signore Oscuro, aveva dato il suo contributo, facendo parecchi nomi. Ciò era bastato ad abbassare per loro la pena, mentre Draco, allora solo un ragazzo, era stato ritenuto innocente. Nonostante ciò, a distanza di anni, l'antica rivalità con l'ormai Malfoy Senior, il padre di Scorpius, non era mai andata giù, nè a Harry nè a Ronald, il quale non aveva tardato a trasferire la figura del suo antico rivale sul povero ragazzo. Era una battaglia persa in partenza, Rose lo sapeva, ma le faceva senso comunque. Si chiese quale sarebbe stata la sua reazione ad apprendere che il ragazzo sarebbe venuto a passare le vacanze direttamente in casa sua, non meno di una settimana più tardi.

-Allora?- chiese Al insistente.
Scorpius lo guardò impacciato.
-Se mi garantisci che nessuno dei tuoi familiari cercherà di uccidermi nel sonno..-
Ci fu una risata.
-Non ti preoccupare. Parlerò io con loro appena arriviamo. Non possono dirmi di no anche quest'anno. Presentati sabato mattina con la valigia, l'indirizzo ce l'hai, no?-
Annuì.
-Speriamo bene...- mormorò Hugo fra sè proprio mentre il treno emetteva un fischio.
La locomotiva cominciò a rallentare e in pochi minuti si fermò. I passeggeri si alzarono dai posti e recuperarono le proprie valige dai ripostigli.
-Cerca di inventare una scusa plausibile- disse James rivolgendosi al biondo, chiaramente alludendo alle resistenze che il padre avrebbe mostrato tanto quanto quelle dello zio nel mandarlo.
I due, al contrario di come era avvenuto fra Harry e Draco ai loro tempi, andavano molto d'accordo. Certo, all'inizio il grifondoro aveva mostrato una certa riluttanza al pensiero di familiarizzare con un serpeverde di quello stampo; ma poi, avendo il fratello Albus stretto una grande amicizia con quest'ultimo, aveva finito con l'andarci d'accordo. Rose si trovò a pensare che questo dipendesse dal fatto che probabilmente James sarebbe potuto finire a Serpeverde. Non che fosse cattivo, o malvagio. Ma sapeva essere terribile. Aveva un carattere ribelle e si divertiva a combinarne di tutti i colori, soprattutto al fratello.
In fondo credeva che i due si somigliassero molto più di quanto non sembrasse.
Alzò gli occhi su di lui. Presto, aveva dovuto accettare la sua presenza come tutti gli altri. Non che le fosse stato difficile. Il primo insegnamento della madre era stato proprio quello: mai giudicare qualcuno dalle origini. Men che meno dal colore dello stemma. Dopo il periodo buio di quegli anni, il rispetto reciproco era il primo valore della scala educativa.
Col tempo, inoltre, aveva finito col farci amicizia proprio come suo cugino. Complice il fatto che loro fossero gli unici parenti con la stessa età, e i soli a frequentare le stesse lezioni, del serpeverde, presto il duo familiare e quello scolastico avevano finito col fondersi, diventando un semplice trio. Lei, Albus e Scorpius avevano trovato un loro equilibrio a tre. E, successivamente, lei e Scorpius ne avevano trovato uno a due.
Il risultato era stata un'anomala amicizia fra maschio e femmina, serpeverde e grifondoro, purosangue e mezzosangue, che però aveva dato frutti sufficientemente soddisfacenti. Con quel curioso ragazzino pallido, dai modi spesso schietti e irritanti, ma mai volutamente crudeli, Rose si era trovata bene. Non era nè cattivo, nè dispettoso, nè tutte quelle cose che le aveva fatto credere suo padre. Aveva scoperto di saper ridere alle sue battute, e di trovare brillanti molte delle sue affermazioni. Certo il livello del suo andamento scolastico non raggiungeva il suo, o lo avrebbe preso in antipatia a prescindere. Però avevano spesso studiato insieme, anche quando Albus era al campo per gli allenamenti di Quidditch. Scorpius non giocava.
Erano passati gli anni, ed erano cresciuti insieme. Avevano cominciato a parlare da soli, a uscire, e a confidarsi. Negli ultimi mesi, però, il passaggio dagli anni dei GUFO a quelli dei MAGO aveva segnato un divario abbastanza netto fra le lezioni dell'uno e dell'altra, allontanandoli notevolmente. Non avevano più tutte le mattine per stare insieme.
Era davvero strano che fino ad allora non avessero mai considerato l'idea di essere più che amici. Il loro rapporto era nato per caso con una conversazione ed era continuato per caso, per un incrocio di situazioni e combinazioni astrali che avevano portato Albus a incontrare Rose quando stava con Scorpius e Scorpius quando stava con Rose. Non c'era niente di malizioso in questo.
Almeno, non da parte di lui. Ricordò le parole del padre e provò un improvviso imbarazzo.

-Rose? Hai intenzione di ripartire?- Scorpius la fissava in piedi con un sopracciglio biondo alzato, vicino alla porta dello scompartimento.
-Oh, no- rispose destandosi dai pensieri.
-Allora sbrigati, gli altri sono già scesi!- esclamò, e, prendendola per il braccio, la trascinò giù dal treno.


   
 
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