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Autore: vale93    02/01/2014    3 recensioni
[...]E sarà come se fra noi non fosse mai esistito niente, come se il mio cuore non si fosse mai infiammato, illuso, spezzato. Sarà come non provare più gelosia quando prenderà Dominique per mano e le chiederà di fare una passeggiata insieme a lui.
Mi allontanerò, per guarire più in fretta, e quando tornerò sarà come essermi fatta il vaccino, o aver preso l'antibiotico. Non verrò più colpita dal fascino del mio migliore amico. Non soffrirò più. Lui sarà semplicemente Scorpius. E io Rose.
La difficoltà nelle relazioni fra maschio e femmina è una: non saper mai fino a che punto si può arrivare
senza oltrepassare il confine fra amicizia
e l'amore.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Potter, Famiglia Weasley, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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15

E' il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha reso
la tua rosa così importante
(Il Piccolo Principe)



-Buongiorno-
Rose scese le scale fino al salotto illuminato dalla calda luce del sole e sorrise ai parenti seduti sui divani, ognuno con una tazza fumante in mano. -Buongiorno- rispose, lasciando l'ultimo gradino e posando il piede sul parquet.
Scorpius, in piedi davanti all'entrata della cucina, alzò gli occhi a cercarla. Lei sorrise e si diresse dritta in quella direzione, salutando con un cenno della mano i cugini seduti attorno al tavolo da pranzo. Quando arrivò davanti alla porta non disse nulla, continuando a guardare sorridente davanti a sè. Scorpius fu costretto a spostarsi per lasciarla passare senza che lei glielo avesse chiesto e la vide sfilargli davanti impassibile, mentre la delicata scia di profumo che la seguiva accorse ad investirgli le narici.
Non aveva mai fatto caso a quell'odore tutte le volte che erano stati vicini, ma era come se dopo la sera precedente il suo olfatto si fosse affinato notevolmente, percependone tutte le più svariate sfumature, anche quelle più leggere.
Rose si sedette al suo solito posto, scompigliando i capelli del fratello con una mano. Scorpius, dalla porta, la guardò muto, e sempre con la stessa espressione stampata in viso andò a sedersi a sua volta.
-Dormito bene, Ro?- chiese James addentando un cornetto caldo -Ti vedo più riposata del solito-
-A meraviglia- rispose lei sorridendo, e dallo sguardo sembrava davvero sincera.
Scorpius strabuzzò gli occhi stupefatto, a testa china.
La sera prima, dopo il loro... incidente, aveva aspettato ansioso che la ragazza uscisse dal bagno, per poter poi sgattaiolare dentro alla doccia senza che lei lo vedesse. E gli era proprio servita, quella doccia. Diamine, non poteva credere di essersi veramente... eccitato. Se ci ripensava, a quei brevi momenti in cui si era trovato sopra di lei e all'intensità con cui aveva.. desiderato di sentire le labbra di Rose sulle sue, ancora gli venivano i brividi. Ma che diavolo gli era preso?
Rose, al contrario, sembrava molto più che tranquilla, quasi che di quello che era successo la sera prima non ricordasse niente. O forse.. forse per lei non c'era assolutamente nulla da ricordare. Forse non aveva sentito niente, lei, e quelli che gli erano sembrati i battiti frenetici del suo cuore non erano stati altro che frutto della sua immaginazione. Forse, dopo tutto quel tempo passato ad aspettare, aveva finito col dimenticarlo, col.. disinnamorarsi di lui. Forse ora non provava più niente, e quello che era successo la sera prima, fra loro, non aveva alcun significato. E per lui, lo aveva?
-Bel ciondolo, chi te l'ha dato?- chiese Albus a quel punto riferendosi alla rosellina che Rose portava appesa al collo.
-Oh, un regalo di un'amica-
-Carino, ti sta bene-
Sorrise. -Grazie-
Dominique, di fronte a lei, sorrise e lei ricambiò, strizzando l'occhio.
Quando ebbero finito la colazione Lily e Dom si occuparono di sparecchiare e lavare i piatti mentre Rose intavolò una chiacchierata con Albus e James a proposito del prossimo ritorno a scuola.
-Sarà uno spasso, non vedo l'ora di rivedere Simon, Kevin e..-
-Incredibile, James Sirius Potter che non vede l'ora di tornare a scuola, sta nevicando!- il che non fu propriamente una battuta, calcolati gli spessi strati di neve accumulati oltre la porta della Tana. Ma non ha importanza. Dopotutto, forse era proprio per questo che dalla bocca di James era uscito un tale sproloquio.
-Guarda che lì mi diverto un mondo. Soprattutto a far scoppiare l'aula di pozioni o a nascondere il the alla Cooman!-
-Come non detto..-
-Io anche non vedo l'ora di tornare, finalmente potrò rivedere Melissa- sospirò Albus sognando ad occhi aperti.
-Ah-ah allora lo ammetti!- esclamò Lily sporgendosi dal lavandino.
-Beh, perchè, non era chiaro?- chiese lui arrossendo tutto d'un colpo.
Gli altri scoppiarono a ridere e Rose si portò una mano alla bocca, sorridendo divertita davanti all'evidente imbarazzo del cugino.
-Ma alla fine gliel'hai inviata la lettera, Al?- chiese Hugo dondolando le gambe dallo sgabello sul quale stava seduto.
-No, non ho avuto il coraggio- rispose il moro abbassando lo sguardo.
-Ma quale coraggio, dì piuttosto che le mie lezioni di vita ti hanno rimesso la testa a posto- lo canzonò James dandogli un pugno sulla spalla.
-Lezioni di vita?- chiese scettico -Che sarebbero?-
-Ovvio. Se ci tieni davvero a qualcosa vai lì e te la prendi, senza troppi giri di parole-
-Come no..-
-E' la verità-
-E' facile per te parlare- disse Albus lanciandogli un'occhiataccia.
-Fratellino, è vero che il mio indiscutibile fascino fa la sua gran parte..- rispose quello passandosi spavaldo una mano fra i capelli sotto le occhiatacce esasperate di Lily e Dominique -Ma non è quella l'arma vincente-
-Ah no?- chiese il fratello alzando un sopracciglio bruno.
-No. Per ottenere quello che vuoi non basta sapere di piacere a qualcuno. Potrai pure essere il ragazzo più bello del mondo, ma se non ti dai una mossa non combinerai mai un tubo!-
Albus lo guardò scioccato, stupito quanto gli altri di quello che gli aveva appena sentito dire. James Sirius Potter che per una volta ammetteva che la bellezza non è tutto era un evento estremamente straordinario.
-Se non hai carattere e non sei forte, non otterrai mai nulla. Devi lottare per quello a cui tieni, devi credere in quello che vuoi- continuò il ragazzo stringendo un pugno davanti al petto con espressione improvvisamente seria -E' per questo che inviarle quella stupida lettera non sarebbe servito a nulla. Cosa vuoi che se ne faccia di un pezzo di carta? Se davvero ci tieni e la vuoi conquistare allora va' da lei e parlale chiaro. Bisogna tirar fuori le palle!-
Tutti i presenti che avevano gli occhi puntati su di lui restarono a fissarlo in silenzio sbalorditi, incapaci di dire una parola. Poi Lily emise un verso, subito soffocato da una mano davanti alla bocca. Subito dopo se ne sentì un altro, proveniente dal posto di Hugo e un attimo dopo tutti i ragazzi scoppiarono a ridere senza ritegno, trattenendosi la pancia con le braccia.
-Che vi ridete? Dico sul serio!- protestò James fulminandoli tutti.
-Ahahah- rise Lily, strizzando gli occhi -James, torna in te, ti prego!-
Il ragazzo grugnì incrociando le braccia al petto, offeso.
-Per una volta che tiro fuori una delle mie perle di saggezza ecco il risultato..- brontolò cupo.
-Oh no James- disse a quel punto Rose, cercando di trattenere le risate -Hai detto parole molto profonde, davvero-
James bofonchiò qualcosa di poco chiaro e voltò la testa, indignato.
Scorpius, seduto su uno degli sgabelli accanto a Hugo, meditò in silenzio sulle parole del moro. Non sapeva bene perchè, ma sentiva che il ragazzo aveva ragione. Forse era veramente arrivato il momento di lottare per quello che voleva, invece di continuare a sperare che le cose si rimettessero a posto da sole. Inconsapevolmente, alzò lo sguardo su Rose, seduta poco distante da lui, e sospirò.
-Secondo me dovresti dirglielo- disse a quel punto la voce di Dominique, a un centimetro dal suo orecchio.
Trasalì, voltandosi subito dopo a guardare la ragazza
-Come scusa?-
-Io? Dicevo ad Albus- rispose la bionda candidamente.
-Ah-
Scorpius si rigirò, tornando a guardare l'amico difendersi dalle accuse del fratello.
Dietro di lui Dominique scosse la testa e sorrise fra sè.


*


-Allora cosa gli scrivi?-
-Non lo so, Lily, mi stai facendo salire l'ansia!- esclamò Rose portandosi le mani fra i capelli, con la penna fra le dita e un foglio bianco davanti agli occhi.
Fuori dalla finestra il sole era ancora alto nel cielo, essendo da poco passata l'ora di pranzo, e il tempo sereno.
Rose, Lily e Dominique sedevano insieme sui divani rossi del soggiorno, una con un pacco di gocciole al cioccolato in mano, una che si lisciava i capelli e l'altra che spremeva a più non posso le meningi, per cercare di trovare qualcosa di abbastanza decente da rispondere alla lettera di Peter.
Erano passati tre giorni da quando l'aveva ricevuta- o quattro?- e ancora non era riuscita a farlo. Aveva preferito aspettare di chiarirsi un po' di più le idee - che in quell'ultimo periodo erano state troppe e tutte maledettamente confuse - prima di fare qualsiasi altra cosa. Ma quell'oggi si era resa conto che era assolutamente arrivato il momento di rispondere qualcosa, anche perchè al giorno di Natale mancavano a malapena quarantott'ore e sarebbe stato educato fargli arrivare gli auguri per tempo.
-Allora?-
-Non lo so, non lo so, ogni volta che provo a scrivere qualcosa dite subito che non va bene!-
-Ma è chiaro- rispose Lily raccogliendo da terra uno dei tanti foglietti accartocciati -Non puoi rispondergli con un 'ciao, io sto bene, sto passando le vacanze con tutta la famiglia al completo, buon natale anche a te a presto'-
-Perchè no?- chiese la riccia grattandosi con la punta delle dita la testa.
-Rose, mi meraviglio di te! Ti ha appena detto che gli manchi, che non vede l'ora di rivederti e tu tutto quello che sai dire è 'a presto'?!- esclamò la rossa scandalizzata.
Rose sospirò massaggiandosi ad occhi chiusi la fronte.
-Lily, quante volte te lo devo dire che a me Peter non piace e che..-
-Sciocchezze. Stessi a sentire te non ti piacerebbe mai nessuno! Peter è carino, è dolce, è simpatico, perchè non dovrebbe piacerti?-
In quel momento dall'entrata del salotto, appena esule da una pennichella pomeridiana, sbucò fuori uno Scorpius ancora assonnato, che era sceso in cucina per svegliarsi con una tazza di caffè. Appena vide le ragazze raggruppate sul primo divano si fermò, stropicciandosi gli occhi. Queste, dandogli le spalle, non si accorsero minimamente del suo arrivo, e continuarono a parlare come se lui non ci fosse.
-Dammi retta, è il ragazzo perfetto per te. Ho ragione Dom? Rose e Peter, senti come suonano bene insieme-
A sentire quelle parole il biondo si risvegliò di colpo, mentre il suo stomaco si contrasse all'istante, protestando.
-Mah, io penso che..- provò a dire la bionda, ma venne subito reinterrotta dalla rossa
-Pensa, Rose. Quand'è che un ragazzo ti rifarà mai una dichiarazione del genere? Ce lo vedi James a dire a una ragazza 'mi manchi'? Non succede mai, te lo assicuro-
-Ha parlato l'esperta- commentò Rose sarcastica
-Non sarò un'esperta, ma di maschi in casa ne ho due, e ho imparato a capirlo bene il loro mondo, quindi ti consiglierei di fare affidamento sulle mie parole- rispose quella piccata.
-Sì, due.. ma con opinioni ben diverse l'uno dall'altro- commentò Dominique ripensando al discorso di quella mattina.
-Oh, ma Albus è un caso a parte. La maggior parte dei ragazzi non è così sensibile- rispose Lily senza pensare neanche per un momento che potesse riferirsi a James.
Rose restò in silenzio, facendo oscillare la penna che aveva in mano fra le dita, indecisa.
-Dai retta a me. Cogli l'occasione, non te ne pentirai-
Scorpius, dietro di loro, trasalì, stringendo la mascella. 
-Ma io..- protestò Rose
-Niente ma. Fai una cosa. Se proprio non vuoi esporti troppo, digli che ti ha fatto piacere ricevere la sua lettera e che anche tu hai voglia di rivederlo a scuola. Poi fagli gli auguri e mandagli un bacio-
-Un bacio?- ripetè inorridita
-Oh insomma, per tutte le cavallette!-
A quelle parole Scorpius sobbalzò improvvisamente sbattendo col piede contro la parete. Il rumore arrivò alle orecchie delle ragazze che subito si girarono verso di lui, spaventate.
-Oh, sei tu Sco!- lo salutò Lily sorridendo, tornando poi a guardare il foglio ancora bianco della cugina.
A sentire quel nome il cuore di Rose compì un balzo e col fiato sospeso si girò a controllare che fosse proprio lui. Quando incontrò i suoi elettrici occhi azzurri si sentì improvvisamente a disagio. Da quanto tempo era lì? Non seppe spiegarsi perchè, ma era come se si sentisse in colpa per qualcosa. Infastidita da quella reazione irragionevole si rigirò, dandogli le spalle. Perchè continuava a preoccuparsi di lui? Lui aveva fatto forse qualcosa per lei quando stava male? Quando doveva sorbirsi tutti i giorni le moine fatte a Dominique?
-Sai, credo che tu abbia ragione- disse, rivolta a Lily.
Dopodichè intinse la penna nel calamanio e cominciò a scrivere.


*


-Sbrigati, Hugo, quanto ci metti?!-
-Arrivo, un attimo!- gridò il rosso correndo fuori dalla porta e infilandosi contemporaneamente il giaccone verde scuro.
-Forza, fatti sotto, voglio proprio vedere di cosa sei capace!- esclamò Albus raccogliendo un po' di neve da terra.
-Non ti è bastata la lezione dell'ultima volta?-
-Intendi quando ti ho battuto venti a sedici?-
-Coosa? Bugiardo!-
Lily rise chinandosi a riempire le mani guantate di neve. Rose, dietro di lei, fece lo stesso.
-Siete proprio sicure di volerlo fare?- chiese Dominique ancora sulla porta, guardando diffidente i cugini riempirsi a vicenda di neve candida.
-Dai Niky, non fare storie, vieni!- la spronò Lily raggiungendola.
-Ma ci bagneremo tutte!-
-Che importa, tanto poi entriamo ad asciugarci- rispose Rose correndo dai cugini.
Appena fu vicina a Hugo lo chiamò, mantenendosi a circa un metro di distanza, e quando quest'ultimo si girò lo colpì in faccia con una grossa manciata di neve.
-Eih! Brutta..-
Rose rise e scappò via, piegandosi a prenderne altra. In quel momento però, mentre ancora stava guardandosi indietro per controllare le mosse del fratello, andò a sbattere contro qualcuno.
-Ops, scusa- disse, prima ancora di girarsi.
Ma quando poi lo fece, e riconobbe Scorpius che la guardava dall'alto, la sua espressione mutò istantaneamente, rabbuiandosi.
-Ah- fu l'unica cosa che disse, prima di superarlo senza aggiungere altro e continuare a scappare dal fratello.
Scorpius, muto, si voltò a guardarla, e poco dopo la vide scontrarsi con James, che la prese da dietro per la vita, stringendola a sè nel tentativo di non lasciarla fuggire, mentre gridava a Hugo di fare presto. Rose rideva e intanto si dimenava, scalciando da tutte le parti per cercare di liberarsi. Scorpius la vide afferrare le mani di James e allontanarle da sè per poi girarsi di fronte a lui e fargli una linguaccia. Lui alzò un sopracciglio divertito e lei gli sorrise, maliziosa, prima di scappare via. A quella vista il cuore di Scorpius si contrasse, accartocciandosi, mentre all'altezza dello stomaco sentiva una morsa contorcergli le budella.
Gelosia.
La seguì con lo sguardo mentre correva, inseguita da James, Hugo e adesso anche Albus, che cercavano tutti di acchiapparla. Vide James afferrarla per un braccio e Hugo buttarle addosso la sua vendetta. La vide scalciare e riuscire di nuovo a liberarsi, raccogliendo neve da terra e tirandola addosso ai suoi aggressori. E poi la sentì ridere, di quella risata cristallina che solo lei aveva, quella risata che sentiva tutti i giorni quando stavano insieme, e che era arrivato addirittura a sognare.
In quel momento la rivide correre davanti a sè e girarsi a sorridere, sfidandolo con lo sguardo, come aveva fatto quel giorno, non molto tempo prima. La vide ridere, quando era caduto nella neve troppo alta nel tentativo di acchiapparla e poi vide qualcosa che non era mai successo: la vide abbassarsi su di lui e accarezzargli i capelli con una mano, mentre lui agguantava il suo giaccone, tirandola a sè e facendo incontrare le loro labbra.
Scosse la testa, sbattendo le palpebre come per risvegliarsi da un sogno.
Intorno a lui i ragazzi continuavano a giocare instancabili, inseguendosi a vicenda tutti contro tutti. Rispostò lo sguardo sulla ragazza, che ora si divertiva a scontrarsi con Lily, sua cugina. Vide Albus raggiungerle e unirsi alla battaglia subito seguito da Hugo. James, al contrario, era andato a trascinare Dominique nella mischia, ridendo e minacciandola di portarcela in braccio. Li guardò, tutti quanti, e si sentì improvvisamente invisibile.
Chi era lui? Che cosa centrava lì, con loro? Sentì Rose ridere e divertirsi, e si sentì un estraneo. Chi era per loro, chi era per lei? La riccia cadde addosso ad Albus, che non perse l'occasione di vendicarsi su di lei. E la vide rialzarsi, contrattaccare e strillare divertita.
Ancora una volta, sentì il proprio stomaco contrarsi sotto l'effetto della morsa.
Geloso. Sapeva che non doveva esserlo. Quelli erano solo i suoi cugini. Eppure questo dettaglio non significava niente al momento, perchè lui era geloso sì, ma di lei. Dei suoi sorrisi. Di quegli sguardi allegri che rivolgeva a tutti tranne che a lui. Geloso dei suoi capelli, che ogni tanto sfioravano il viso di chi le stava a fianco. Geloso delle sue mani, che spingevano via gli altri da sè, scherzosamente, geloso della sua allegria. Che non dipendeva da lui, che non era lui a scatenare, ma qualcun altro.
-Sco, che stai facendo? Non vieni?- lo chiamò Albus accorgendosi della sua mancanza.
Lui li guardò: si erano tutti girati a guardarlo tranne lei. Ora stava spolverandosi la neve dal giaccone, sul viso ancora la piega delle risa che l'avevano percossa fino ad allora.
-Sì, eccomi- disse raggiungendoli.
-Che stavi facendo?-
-Io? Niente. Aspettavo il momento adatto per attaccarvi tutti in una volta- mentì, cercando di sembrare il più naturale possibile.
In quel momento Rose gli lanciò una breve occhiata, da sopra la sciarpa bianca che le arrivava al mento, puntando i suoi chiari occhi dorati su di lui. Lui se ne accorse e ricambiò lo sguardo, impacciato. Poi lei disse di essere stanca e se ne andò, rientrando in casa.
Lui la seguì con lo sguardo, voltando appena la testa fino a che non la vide sparire oltre la porta. Di colpo, tutta la voglia di giocare passò anche a lui, ma ormai aveva detto ad Albus che ci stava.
-Forza Sco, ricominciamo- disse in quel momento l'amico tirandolo per un braccio.
Lui annuì e lo seguì.


Rose si sfilò sbuffando la sciarpa, tirando i vestiti sul letto mentre con la testa scuoteva i lunghi ricci ribelli. Legato al collo un ciondolo a forma di rosa accompagnato da un altro più grande, dalla forma rettangolare. Era stato un regalo di Dominique, che la mattina precedente l'aveva fermata fuori dalla stanza, porgendole un pacchettino infiocchettato.
All'interno del ciondolo squadrato una foto di loro due da bambine, che ridevano abbracciate davanti all'altissima Tourre Eiffel parigina. Risaliva a uno dei tanti viaggi che avevano fatto in Francia per andare a trovare gli zii. Dominique ci aveva inserito anche un breve messaggio, che Rose aveva custodito gelosamente.
Aprì il cassetto del comodino e lo tirò fuori da un diario, riaprendolo davanti agli occhi con un sorriso.

Rose
Simbolo della sincera gioia di vivere,
della fortuna, dell’amore, del silenzio e del segreto.
Una motivazione per questi ultimi due significati
può essere la foltezza dei petali, che non lascia
filtrare alcun suono, nè trapelare alcun segreto.
  (dall' enciclopedia floreale) *
                                                                               --->

Il nome del fiore, scritto in francese, era adorno di riccioli e svolazzi, il che gli attribuiva un aspetto raffinato, come chi lo aveva scritto. Rose seguì l'indicazione della freccia e girò il foglietto.

Rose. Ragazza forte e al contempo dolce.
Allegra, vitale, affettuosa.
Rose. Quella Rose che non si lascia mettere i piedi in testa da nessuno.
Che se ce n'è bisogno sa tirar fuori le unghie. La Rose che non si arrende mai.
Una volta un'amica mi ha detto:
"Io ti conosco, e so come sei. Troverai qualcuno che ti amerà per ciò che sei veramente".
Oggi, io le ripeto la stessa identica cosa.
Non ti abbattere Rose. La vita è dura, ma noi lo siamo di più.
Tu sei forte.
Tira fuori le spine e non tenerti tutto dentro.
Se lasci aperti i petali, vedrai che qualcuno verrà a guardarci dentro, e avrà l'onore di conoscere il cuore di un vero fiore..
Ti voglio bene, amica.
                                  Dom.
 
Rose sospirò serena stringendo quel biglietto al petto e chiuse gli occhi.
Quella sera sul suo diario scrisse:

Non avrei immaginato che Dominique sapesse tutto quanto e non mi avesse mai detto niente. Ancora una volta le qualità che più apprezzo di lei si sono rese utili: intuito e discrezione.
Il messaggio che mi ha lasciato mi ha fatto bene.
Avevo proprio bisogno di ritirarmi su, la mia malinconia costante mi stava trasformando in un vegetale. Ha ragione: devo smetterla di affliggermi. La vita va avanti, non si ferma alle sconfitte, e per rincorrerla hai bisogno di rialzarti e continuare a camminare.
L'ho fatto, e devo ammettere che è un toccasana. Sono due giorni che non faccio altro che mostrarmi allegra e sorridente, indossando la maschera dell'impassibilità, e il bello è che comincia ad essere vero. Non fingo, non sono ipocrita, agire da ragazza felice mi rende una ragazza felice.
Forse è tutta questione di scelte. Forse si può decidere: vivere nella malinconia o prendere in mano la propia vita e farne qualcosa di migliore.

Buona notizia: domani è la Vigilia.
Ti faccio gli auguri da subito perchè non credo che avrò più tempo per scrivere.
Mi divertirò un mondo, già lo so, il Natale alla Tana è la festa più bella a cui si possa partecipare.
Ma sarà anche l'ultimo giorno che lui passerà qui.
So che non dovrei, ma a questo pensiero sento un improvviso vuoto allo stomaco.
Non dovrebbe essere così, pensavo che sarei stata sollevata di saperlo finalmente lontano da me. E' tutto ciò che ho desiderato per tutta questa lunghissima settimana di vacanza, convinta che fosse la cosa migliore.  
Eppure, ora che il momento è finalmente quasi arrivato, non riesco ad esserne felice.
Forse sto soltanto pensando troppo, devo tornare giù dagli altri..
A presto, caro diario
 Rose.




* fonte:  http://www.altoadige-suedtirol.it/arte_storia/simboli/rosa.php


Come molte di voi avranno immaginato, la storia sta volgendo al termine. Il prossimo sarà l'ultimo capitolo, o il penultimo, se deciderò di inserire un epilogo - idea che ha cominciato a stuzzicarmi da qualche giorno.
Nel frattempo sto lavorando a un'altra ff che avevo già scritto e postato anni fa e che ho lasciato incompiuta a causa dei tre anni di assenza da questo sito. L'ho ripresa, insieme a questa, terminata e aggiustata, modificandone molte parti. Si tratta di una Dramione, per tutte coloro le quali fossero interessate nel prossimo o nel capitolo successivo scriverò una scadenza approssimativa per la sua pubblicazione.
Un abbraccio a tutte le mie belle lettrici <3
   
 
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