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Autore: Halley Silver Comet    03/01/2014    3 recensioni
[Assassin’s Creed III/Liberation]
Quando, nel corso delle vicende umane, diventa necessario per un Popolo sciogliere i legami politici che lo hanno vincolato ad un altro ed assumere il rango eguale e separato al quale le leggi di Natura e la natura di Dio gli danno diritto tra le potenze della Terra, il rispetto del giudizio del genere umano richiede che esso dichiari le ragioni che lo spingono alla separazione.
– Dichiarazione unanime dei tredici Stati Uniti d’America, 4 Luglio 1776 –
Genere: Generale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aveline de Grandpré, Connor Kenway
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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B come Bandiera







B come Bandiera

La prudenza, in verità, detta che governi in vigore da molto tempo non siano cambiati per motivi futili e passeggeri; e conformemente l’esperienza ha mostrato che il genere umano è più disposto a soffrire, finché i mali siano sopportabili, piuttosto che raddrizzarsi abolendo le forme alle quali si è abituato; ma quando una lunga serie di abusi e di usurpazioni, mirate invariabilmente allo stesso scopo mostra il progetto di ridurlo sotto un dispotismo assoluto, è suo diritto, è suo dovere rovesciare tale governo e procurare nuove salvaguardie per la sua futura sicurezza.
[Dichiarazione dIndipendenza, Preambolo]






L
e strade di Boston, di primo acchito, apparivano esattamente come qualche mese prima. Ad una seconda occhiata, però, si notava la mancanza delle odiate macchie scarlatte delle giubbe rosse, che avevano spadroneggiato, molestando gli abitanti della città per troppo tempo. Ora il colore maggiormente presente era dato dalla fusione del bianco, del rosso e del blu, tinte di purezza, coraggio e giustizia che caratterizzavano la bandiera degli Stati Uniti.
L’odore di polvere da sparo saturava ancora l’aria ma ora l’America, finalmente libera, poteva far sventolare il proprio vessillo, simbolo di libertà ottenuta grazie allo spirito indomito dei patrioti. Connor aveva vissuto in prima persona gli eventi che avevano portato a quell’epilogo, anche se non aveva dimenticato il costo di tale vittoria: morti e macerie, distruzione e paura. Ma quanto era stato caro il prezzo da pagare in nome della libertà?
L’Assassino si muoveva furtivo tra la gente, con tutta l’intenzione di arrivare alla Old North Church prima possibile. Duncan Little gli aveva riferito che un Assassino proveniente da oltreoceano aveva urgenza di parlare con lui. I soprusi da parte dei potenti stavano mettendo in ginocchio anche le popolazioni del Vecchio Continente e i Templari ne stavano approfittando: bisognava intervenire subito.
Il giovane arrivò di fronte alla chiesa e adocchiò un tipo con uno strano cappello rattoppato. Se ne stava in disparte, appoggiato a delle casse. Proprio in quel momento anch’egli alzò lo sguardo ed incrociò quello di Connor. Come se si fossero capiti al volo, i due uomini si vennero incontro.
«Pierre Renaud» si presentò il tipo col cappellaccio, non appena fu abbastanza vicino.
«Connor Kenway» rispose il giovane, guardandosi intorno.
«Non c’è tempo per le cerimonie. Perciò vi dirò subito perché sono qui» continuò Renaud senza prendere fiato, «LaFayette si è espresso molto bene su di voi, Kenway, ed è certo che il vostro aiuto ci sarà prezioso: adesso il nostro generale è stato fatto prigioniero e ha bisogno di voi per indirizzare in maniera opportuna la Rivoluzione. I Templari fomentano il popolo contro i reali... Per ingabbiarlo nuovamente sotto il segno della croce del tempio».
«La situazione è così grave da dover chiedere aiuto qui?» domandò Connor, accigliato.
«Noi francesi abbiamo portato aiuto all’America. Uomini. Armi. Un modello di strategia. Eppure ora gli Stati Uniti non soccorrono la Francia, non vogliono immischiarsi negli affari del Vecchio Mondo. Ma siamo certi che almeno la Confraternita non tradirà, anche noi vogliamo la nostra bandiera» disse Renaud, inasprendo tutte le nasali con quel suo accento francese, per giunta infervorato dall’argomento di discussione.
Ratonhnhaké:ton lo fissò, vedendo negli occhi del suo interlocutore la foga di chi vuole rivendicare i suoi diritti. Un fratello Assassino era venuto da lui a chiedere aiuto. Non poteva negarglielo.
«Giovedì mattina vi presenterò alcuni Assassini pronti a seguirvi oltreoceano».
«Il generale desidererebbe che veniste anche voi. A detta sua... Siete una delle poche speranze che abbiamo contro i giacobini, vi prego, Kenway».
Connor si prese un istante prima di rispondere.
«A giovedì mattina, Renaud».





[498 parole]




***
Aveline de Grandpré, Connor Kenway e tutti gli altri personaggi di Assassin’s Creed III/Liberation appartengono alla Ubisoft e alle sue varie divisioni, io li ho presi in prestito senza pretesa alcuna; solamente gli OC e la grafica del titolo appartengono a me.
Ringrazio la mia Anto per aver letto ancora una volta in anteprima.

***

Salve!
Dopo molto, molto tempo sono tornata, in tempo per farvi gli auguri di buon inizio 2014!
Ho scritto questa flash a più riprese e non so cosa ne sia venuto fuori. Nella mia testa c’è stato effettivamente un sequel della storia di Ratohnhaké:ton (anziché Black Flag): l’input è stato l’invito ad andare a vedere la Francia che La Fayette ha rivolto a Connor. Poi si sa che in Francia all’epoca c’erano gli albori della Rivoluzione... E quindi ho stilato una trama sommaria che ho deciso di sviluppare in questa mini raccolta.
A tal proposito, volevo precisare che i giacobini erano un partito molto riconducibile ai Templari per ideologia e linee guida, tuttavia approfondirò meglio questa mia visione nel corso delle prossime volte.
Anyway, vorrei spendere due parole sulla flash-fic. Innanzi tutto, la bandiera degli Stati Uniti ha una storia particolare: risale al 1776 e fu cucita a mano da Betsy Ross. Se volete saperne di più vi lascio il link a questa pagina.
Per quanto riguarda invece l’aiuto che gli Assassini francesi chiedono ai Confratelli americani, ho voluto lasciar intendere che nella Confraternita ancora vigono le leggi della Fratellanza, un po’ per introdurre Connor in un ambito più di collettività, che ben si accorda con l’ideale della rivoluzione popolare, come è appunto quella francese.
Aggiungo a tal proposito una piccola postilla: come mi ha fatto notare cartacciabianca, la Statua della Libertà è stata donata solo nel 1884 agli Stati Uniti dalla Francia (qui invece siamo approssimativamente tra il 1784 e 1785), ergo ho modificato sottolineando il fatto che i francesi fossero un esercito molto meglio organizzato e disciplinato, tale da costituire un modello per i patrioti. Chiedo scusa per l
imprecisione storica della precedente versione.
E tanto che mi trovo, volevo precisare che la prigionia di La Fayette non è quella del 1792-1797, bensì una manovra templare della quale si parlerà più avanti.
Ed ora, come sempre, ringrazio chi ha messo la storia in uno dei suoi elenchi, chi legge, chi mi fa sapere la sua e chi passa anche a dare solamente un
occhiatina.
Mi auguro di riuscire a terminare presto la prossima flash e mi scuso se ci ho messo così tanto ad aggiornare ma lo studio mi ha impegnata e mi sta impegnando davvero tanto.
Alla prossima, per chi ci sarà!
Halley S.C.

  
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