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Autore: Torma    07/02/2014    9 recensioni
Immaginate i personaggi di Hunger Games in un contesto del tutto differente di quello di Panem. Niente guerra , niente dittatura, niente Hunger games come tutti noi li conosciamo. Solo semplice vita universitaria, amicizie, lezioni ,feste e amori. Una Katniss più aperta e socievole alle prese con un Petaa che le farà battere il cuore. Tutto condito con leggerezza e allegria. Buona lettura- Torma
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Finnick Odair, Katniss Everdeen, Madge Undersee, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Ciao a tutti, sono viva e mortificata per la mia assenza :( Come ho già detto ad alcune di voi sono stata colpita dalla sfiga e mi si è rotto il computer che ora il tecnico sta cercando di sistemare , spero vivamente che recuperi i miei dati perchè avevo già scritto alcuni capitoli.  Siccome mi sentivo in colpa questo l'ho riscritto di sana pianta e grazie al pc di una mia amica posso pubblicarlo per voi. Spero vi possa piacere. Avviso già che non so quando potrò di nuovo pubblicare, mi auguro presto. Buona lettura- una triste Torma.
P.S. almeno l'esame è andato bene ( 30 e lode) ;D


15.
Ieri  Madge è tornata tardi ma non mi ha risparmiato nessun dettaglio anche alle tre del mattino, ha messo il pigiama e si è infilata nel mio letto- Kat..- mi ha sussurrato nell'orecchio mentre mi scuoteva dolcemente- Kat sei sveglia?!- -Mmh... noo- ho mugugnato dandole la schiena. Lei ha insistito -Kat dai so che ormai sei curiosa e vuoi sapere come è andata- -mi volto e la guardo negli occhi- in realtà vorrei dormire ma so già che finché non mi racconterai tutto mi sarà impossibile quindi spara- intravedo un sorriso sbieco alla luce della luna che filtra dalla finestra -Io e Gale ci siamo messi insieme- dice tutto d'un fiato e aggiunge altre mille cose. - Non mi sorprende ora posso tornare a dormire? Stavo facendo un bel sogno – la interrompo poco dopo - ma che amica del cavolo sei?- -una amica che ha sonno- la sento sbuffare - domani però mi devi ascoltare- -tutto quello che vuoi- mi rimbocco le coperte e crollo di nuovo nel mondo dei sogni. Mi sveglio verso le dieci a causa del freddo, Madge durante la notte come suo solito ha rubato tutte le coperte lasciandomi scoperta . A parte il brusco risveglio notturno la notte è trascorsa serenamente e il ricordo della serata passata con Peeta mi ha lasciato di buon umore. La ragazza bionda non è l’unica che ha qualcosa da raccontare.
Dopo che Madge è uscita dalla sede zampettando mi sono dedicata un po' allo studio di storia dell'arte anche se è stato praticamente inutile, su  ogni pagina del mio quaderno degli appunti trovavo scarabocchi fatti da Peeta, che durante le lezioni pasticcia i bordi bianchi con frasi stupide , cuoricini e altri teneri disegnini , in più ogni nozione che leggevo lasciava spazio sempre e solo al suo volto sorridente o alle sue battute cosi dopo aver abbandonato quei fogli e essermi data una rinfrescata  ho deciso di chiamarlo ed  è stato felice di venirmi a prendere. Appena ho varcato la porta del suo appartamento sono stata travolta dal profumo inebriante proveniente dalla cucina. Per cena Peeta mi ha preparato stufato d’agnello con le prugne che è diventato il mio piatto preferito , in realtà tutto quello che mi prepara quel ragazzo ormai è il mio piatto preferito. Mi sono sentita invadere da una sensazione di piacevole calore mentre lo osservavo chino sul lavandino strofinare delle incrostazioni di sugo dalla pentola, ho lasciato la mia mente vagare e mi sono fermata a pensare.. La Katniss che credevo di essere pian piano sta venendo sostituita da una nuova , forse migliore, Katniss. Al liceo facevo fatica a farmi avvicinare da qualsiasi ragazzo che non fosse Gale, preferivo stare da sola o quando la mia posizione non me lo permetteva mi accerchiavo di ragazze . Respingevo qualsiasi tipo di fidanzato, la morte di mio padre aveva segnato la mia adolescenza facendomi desiderare di restare sola, mi sono convinta che senza amore avrei evitato le sofferenze e sentivo di potercela fare. Ma mi sbagliavo, l’ho capito quando ho incontrato Peeta , stare con lui è così naturale, mi infonde un senso di serenità .Sono una ragazza dura all’apparenza ma fragile all’interno, tormentata da quanto avevo 11 anni dalla perdita dell’uomo più importante della mia vita, sono cresciuta diffidando della vita e aspettandomi sempre di peggio.Mio padre spesso mi ricordava che le cose brutte ti colpiscono sbucando dal nulla. Quando arrivano, arrivano all'improvviso, senza avvertire. È raro vedere che la catastrofe si avvicina. Non importa quanto ci prepariamo ad affrontarla. Facciamo del nostro meglio, ma a volte non è abbastanza. Cerchiamo di proteggerci con tutte le forze, ma non fa alcuna differenza. Perché quando le cose brutte arrivano sbucano dal nulla. Le cose brutte arrivano all'improvviso, senza avvertire. Ma dimentichiamo che, a volte, arrivano così anche le cose belle. Lui è la mia cosa bella, Lui sta colorando i pezzi grigi dentro me, con il suo affetto e mi rende ogni giorno che passa una persona migliore. Ho trovato la felicità in un posto inaspettato ,vive in un attico al ventiduesimo piano, è buffo che ciò che ho cercato di evitare per tutta la vita in realtà sia l’unica cosa che mi rende felice in questo momento. Quando lui mi sorride tutto diventa migliore. Sono contorta ma lui mi capisce al volo qualsiasi cosa faccia. -Eih cosa è quell’aria così pensierosa -dice facendomi sobbalzare, arrossisco appena mi accorgo che mi ero imbambolata a fissarlo, mi capita spesso ultimamente, non so ancora precisamente come considerarci, mentre mi riperdo nuovamente a fare congetture su che tipo di rapporto ho con Peeta sento le sue braccia forti stringermi da dietro e sollevarmi in un abbraccio –Che fai?- chiedo mentre lui stringe le mie gambe con le sue mani forti –Ti porto sul divano, mi sembri un po’ assente- mi sorride e capisco che è proprio lui il motivo della mia distrazione, quel sorriso bianco, le fossette che compaiono quando fa curvare le labbra in quel modo sono ciò che mi fanno perdere lucidità. Non protesto e mi lascio trasportare fino al salotto, mi da un leggero bacio sulle labbra appena mi appoggia sui cuscini morbidi e senza rifletterci formulo una domanda che lo coglie abbastanza di sorpresa -Peeta ma cosa siamo? - -Cosa intendi?- mi guarda accigliato mentre prende la coperta di lana bianca che stende sui nostri corpi -ehm.. nel senso.. ecco.. se qualcuno mi chiedesse di noi… Cosa devo rispondere?- Peeta mi sorride, sembra divertito, io al contrario mi sento il viso caldo e l’imbarazzo non accenna a diminuire – Katniss se vuoi che io sia il tuo ragazzo basta dirmelo- la mia faccia diventa porpora mentre una risatina esce dalla sua bocca , la mente mi si annebbia e riesco solo a farfugliare parole senza senso  -Beh io sarei molto felice di esserlo- dice tutto fiero tirando il mio corpo verso il suo e stringendomi forte, sento il suo viso affondare nei miei capelli e lo ascolto mentre espira profondamente –ma devi dirmi cosa vuoi tu Kat- acquisto un attimo di lucidità, sento di dover rispondere qualcosa di sensato , arrivi ad un punto in cui devi smettere di aver paura e iniziare a vivere, così lo ammetto a lui e anche a me stessa – Voglio stare con te, voglio essere l’unica a cui preparerai le focaccine, l’unica a cui presterai i pigiami, l’unica che possa decidere di restare a dormire con te nel tuo letto- mentre lo dico lo fisso dritto nei suoi occhi azzurri e noto che pende dalle mie labbra- voglio essere la ragazza di Peeta Mellark- non faccio in tempo a dire altro che le nostre labbra si incotrano, Peeta affonda le sue mani nei mie capelli mentre preme il suo corpo contro il mio e io affondo le mie dita nelle sue spalle, questo bacio caldo morbido e passionale mi fa dimenticare dell’imbarazzo, mi sento leggera, con un peso in meno ,  non voglio più separare le nostre labbra e temo il momento in cui questo dovrà succedere. Alla fine verso mezzanotte mi ha riportata a casa e mi sono assopita pensando a tutto questo con un sorriso.
Scendo a fare colazione e passo la mattina a oziare con Madge in sede che non la smette di parlare per un attimo, la osservo e la sua felicità mi trasmette allegria. Questa sera andrò a dormire da Peeta visto che prima di accompagnarmi a casa ieri sera ha insistito che gli promettessi che sarei stata con lui domenica notte. Verso il tardo pomeriggio mi faccio una doccia e mi preparo indosso la mia gonna blu con il maglione grigio intrecciato metto le calze pesanti e le mie converse antracite. Mi dirigo a piedi fuori dal campus e prendo la metropolitana, il sole sta quasi tramontando , le giornate si fanno sempre più corte. Dopo circa una mezz’oretta arrivo all'appartamento di Peeta, suono ma non mi apre nessuno, mi lascio scivolare seduta con la schiena contro la porta. Sarà uscito un attimo . Aspetto per circa venti minuti sullo stipite, quando vedo la sua chioma bionda uscire dall'ascensore, mi alzo di scatto e quando mi nota di ferma a osservarmi. E' vestito con una tenuta sportiva , la sua pelle luccica a causa del sudore, deve essere andato a correre. Si scusa velocemente mentre apre la porta- pensavo venissi più tardi- - Hai finito di fare il finto sportivo per oggi?-lo punzecchio -come?- gli spunta un sorriso prima di dirmi -sono sicuramente più un forma di te- si avvicina e mi bacia , è un bacio lento e dolce, un bacio che ho desiderato per tutto il pomeriggio - tornando a noi- dice staccandosi e varcando la porta -è quasi ora di cena hai fame?- mi scruta con quel sorriso malizioso - beh mentre mi faccio una doccia allora potresti preparare la cena senza bruciarmi casa ok ?- mi sento offesa e gli lancio uno sguardo truce rispondendogli –Vai al diavolo Mellark-. Peeta sparisce in bagno, ma mentre entro in cucina penso di non tentare di nuovo la fortuna e decido di ordinare take away al ristorante tailandese, cerco il telefono di Peeta visto che il mio è scarico ma non lo trovo. Entro in bagno senza pensare -Peeta dove hai messo…- lo vedo davanti allo specchio in boxer mentre si sta sfilando la maglietta , mi sento un attimo mancare tutti i miei istinti primordiali sembrano essere svegliati da quel corpo marmoreo color carne, mi blocco un attimo a fissare la linea perfetta dei suoi addominali, Peeta se ne accorge e mi sorride -Eih hai bisogno?- mi sento un’idiota per non aver bussato -Beh in realtà avevo bisogno del telefono ma penso che ora mi servirà una doccia fredda- dico scherzando ma non per Peeta che prende la mia affermazione come una richiesta, si avvicina a me e appoggiando le labbra sulle mie  mi sfila dalla testa il maglione lasciandolo cadere ai nostri piedi. Non riesco più a capire cosa stia succedendo attorno a me sento solo il corpo caldo di Peeta vicino al mio mentre lui mi passa le sue mani morbide sotto la maglietta e la sfila dolcemente . Mi ritrovo in reggiseno davanti a lui che si ferma un attimo a guardarmi ,  poggia le sue labbra sul mio collo provocando mi un brivido lungo la schiena. La mia mente è appannata da quei gesti nuovi e inaspettati . Ritorno in me appena sento le sue dita scendere in cerca della zip della gonna mi scosto quasi di scatto da lui che mi guarda con occhi interrogativi -che c'è piccola?- mi chiede sussurrando - Non posso- dico tutto d'un fiato raccolgo in fretta i mie indumenti e esco dal quel bagno di corsa. Mi manca l'aria . Entro nella camera degli ospiti e dopo aver infilato la maglietta mi rannicchio sul letto. Un turbine di emozioni affolla la mia mente, cosa c'è di sbagliato in me? Perché sono così spaventata da quello che sarebbe potuto succedere? Ho paura che una volta superato un certo limite perdere Peeta potrebbe spezzarmi. Ogni giorno che passa mi accorgo che ho sempre più bisogno di lui e questa cosa mi terrorizza. Non sono mai dipesa da nessuno. Peeta entra in camera un po' spiazzato, si è messo i pantaloni della tutta e una canotta intima si siede accanto a me e inizia a accarezzarmi la testa passando le sue dita tra i capelli -eih Kat- bisbiglia- scusa, non dovevo fare una cosa che non volevi sono mortificato -  fantastico, cerca di scusarsi anche se non ha nessuna colpa, quella strana tra i due sono io, qualunque ragazza normale con un ragazzo come Peeta avrebbe fatto di meglio che scappare e nascondersi nella stanza degli ospiti mi tiro seduta e fisso i miei occhi grigi nei suoi azzurri - è colpa mia- ammetto- scusami te.. Mi piaci molto e mi sento in colpa ad averti respinto ma..- cerco di trovare le parole giuste mentre balbetto - ma queste cose sono nuove per me, sei il mio primo ragazzo in assoluto..- Peeta sembra sembra sorpreso , sicuramente avrà avuto innumerevoli fidanzate -primo?- mi chiede sovrappensiero mentre soppesa le mie parole -primo- sussurro di rimando -quindi tu sei..?- cerca di dire ma lo interrompo prima io - vergine- mi sento in imbarazzo ma è come se mi fossi tolta un peso, nessuno sa questa cosa , tutti immaginano che una ragazza di 19 anni abbia già avuto le sue esperienze ma per me non è così. Peeta mi sorride mentre mi accarezza il viso - eih dovevi dirmelo , non c'è nulla di vergognarsi, e se lo avessi saputo avrei evitato di sedurti in bagno- trattengo a stento una risata, la sua reazione mi sorprende , Peeta è il ragazzo migliore che conosco - e ora che lo so, la nostra prima volta sarà speciale - mi sorride e arrossisco, mi bacia e mi lascio avvolgere in un caldo abbraccio ricadendo sul cuscino. Poco dopo Peeta va a farsi la doccia , chiamo il ristorante e mentre aspetto decido di darmi una rinfrescata nel bagno degli ospiti mi asciugo il viso e torno in salotto ad aspettare il ragazzo delle consegne che arriva poco dopo che Peeta mi ha raggiunto in cucina con i capelli ancora umidi . Evita di ricordare quello che è successo prima e gliene sono grata dopo cena ci accoccoliamo sul divano a guardare un vecchio film in tv a metà del quale però mi appisolo cullata dal suo respiro regolare e dal suo profumo , a un’ora indefinita mi solleva e mi porta in braccio in stanza mi sussurra qualcosa mentre sono ancora semiaddormentata, mi aiuta a mettermi il pigiama e infila i nostri corpi sotto le coperte . Mi tuffo nell'incavo del suo collo e dopo aver bisbigliato -grazie- mi da un bacio sulla testa e crollo in un secondo. È una notte senza incubi, consapevole è che pian piano mi sto innamorando di Peeta Mellark e questo non mi fa più così paura.
                                                                                    

 
  
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