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Autore: ludo9911    12/02/2014    1 recensioni
lo vidi, li seduto su quel gradino di casa mia, non lo avevo mai visto in quello stato. il suo viso era ricoperto di lacrime, prese coraggio e mi disse che doveva partire. e poi mi baciò. NO! non ora! NO!
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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I giorni passarono velocemente e tutto tornò come prima, anche meglio. Fu un anno fantastico, pieno di avventure e nuove scoperte. Un giorno Josh mi insegnò ad andare sullo skaterbord: non ero molto brava, ma mi piaceva tantissimo vedere lui che saltava senza timore come se volasse.
Era tutto magnifico e perfetto, andavo bene anche a scuola.
Ma come tutti sogni arrivò la fine. Era passato appena un anno, che lui venne a bussare alla mia porta: era un giorno di festa, un giorno felice almeno fino a che non aprì la porta e lo vidi, era seduto su uno scalino davanti al portico, aveva il viso ricoperto di lacrime, non lo avevo mai visto in quello stato, non era così triste neanche quando lo avevo visto l’anno prima ricoperto di lividi. Incominciai a fargli domande, ma lui non rispondeva, non mi guardava, pensai che qualcuno lo avesse picchiato, ma non vedevo ferite e quando cercai di chiederglielo, lui mi precedette:
 “devo … devo …” volevo capire cosa stesse succedendo, ma in quel momento ebbi paura, per fortuna lui trovò il coraggio e tutto d’un fiato mi disse che doveva trasferirsi. Io non risposi, non sapevo cosa dire, era la persona a cui volevo più bene del mondo, solo lui riusciva a consolarmi, solo con lui mi sentivo libera, mi sentivo me stessa. Incominciai a piangere, non sapevo cosa fare, non sapevo cosa dire. Lui mi asciugò le lacrime e mi abbracciò, restammo abbracciati per una decina di minuti senza dire niente, nessuno dei due sapeva cosa dire.
A rompere il silenzio fu lui: ”dai Elisabeth, tornerò, te lo prometto!” io lo fissai intensamente negli occhi, lui si avvicinò lento alla mia faccia con la sua, mi baciò la fronte e come non aveva mai fatto mi diede un bacio sulle labbra, un bacio fantastico, continuò a baciarmi fino a quando io non mi scostai. Io ero attratta da lui, ma era sempre stato un amico per me, si, è vero, non era solo un amico, ma perché ora, perché ora che se ne va.
“Josh …” dissi dolcemente
“si piccola?” mi chiese lui senza mai distogliere lo sguardo da me.
“perche?” gli chiesi io
“perche ti amo e ti ho sempre amata” le sue parole sembravano vere, mi sentivo amata, ma avevo paura.
“ma perche ora? perche ora che te ne andrai …” lui non rispose subito, scostò lo sguardo e fissò per un attimo il gradinino sotto di lui; poi rispose:
“perche solo ora ho il coraggio, solo ora ne sono sicuro, solo ora anche se e il momento sbagliato! Io voglio rimanere qui più di ogni altra cosa al mondo, ma non posso mio padre ha già organizzato tutto, partiamo tra due settimane”.
Questa volta fui io a far toccare quelle sue labbra morbide e delicate con le mie, fui io a sfiorare la sua pelle con le mie mani e fui io a dirgli di amarlo!
Dopo circa due ore che eravamo seduti su quel gradino di casa mia, ci alzammo e Josh dopo essere entrato in casa mi trascino verso la mia camera, ero curiosa di sapere cosa stesse tramando. Incominciò ad aprire la mia cabina armadio, buttò per terra tutti i miei vestiti, mi girai a raccogliere una sciarpa e quando vi voltai di nuovo non riuscivo a vederlo. Era sotto a tutti quei vestiti sparsi, ricoperto da maglie, pantaloni, giacche, e calze. Alzo lo sguardo, mi guardò negl’occhi e mi disse:
“ora ordiniamo tutto!” volevo ammazzarlo, ma lui continuò “ordiniamo tutto per scarpe, pantaloni e maglie, quello che manca lo andiamo a comprare”. Non riuscivo a capire perchè, non avevo bisogno di nessun guardaroba nuovo, ma non volevo contraddirlo quindi mi misi a sistemare i miei vestiti con lui.
“guarda questa e stupenda, ti sta benissimo!” disse lui
“no e orribile sembro grassa”
“e questi pantaloni con queste scarpe stanno benissimo!”
“blu scuro e blu chiaro? Ma sei matto?!” non eravamo d’accordo quasi su niente, lui non riusciva ad abbinare niente che piacesse anche a me, ma alla fine era tutto perfetto.
“che bello questo vestito, non te lo metti mai!”
“era, era di mia nonna …” dissi. Ci fu silenzio.
Il suo viso si attristì “scusa, non lo sapevo”, io sorrisi e lo abbracciai.
Dopo quel momento di tristezza Josh continuò a parlare di vestiti:
“mmm … allora ora vestiti e poi usciamo”
“ma?” mi guardò con uno sguardo fuminate “ok, meglio le vans o ballerine?”
“vans sicuramente! Piccola allora ci vediamo fra dieci minuti qua sotto … sbrigati!” e poi sparì
Io non sapevo cosa avesse in mente, ma mi vestii velocemente: misi una magliettina blu di pizzo con dei pantaloncini corti bianchi e le mie adorate vans, mi truccai molto velocemente e corsi verso la porta d’ingresso, non feci in tempo a mettere la mano sulla maniglia che lui la aprì. Eccolo! Li davanti, cosi bello, cosi perfetto in tuoi i suoi difetti. Mi incantai davanti a quel sorriso, mi morsi le labbra dalla voglia di baciarlo, ma non lo feci. Aveva una maglia a maniche corte nera e un paio di Jeans.
“allora? Dove andiamo?” chiesi
“è una sorpresa!” e poi mi trascinò fino al negozio più bello e più caro della città. Entrammo.
“Josh … “
“ho lasciato qualcosa da parte, voglio che tu abbia qualcosa che ti ricordi di me”
“io non mi dimenticherò mai di te, e poi mi hai promesso che tornerai”
“sarà così” “guarda quella maglia! Che bella!” cambiò discorso, ma io non dissi niente
“vero” mi avvicinai alla maglia e “è carissima!, meglio cambiare negozio” lui non si oppose, dopotutto quei risparmi gli servivano.
“allora se non ti va di comprare niente, seguimi!” e lo seguì.
Mi portò in un bar, uno dei pochi in cui non ero mai andata. Entrammo, lui saluto il barista, un anziano signore che venne verso di noi, poi Josh gli sussurrò qualcosa nell’orecchio e lui annui facendo una piccolo sorriso.
“cosa gli hai chiesto?”
“niente piccola, tranquilla!” non mi stavo preoccupando, ma semplicemente non volevo essere allo scuro di tutto, mi fidavo di lui.
Il barista tornò da noi dopo pochi minuti e diede a Josh delle chiavi; in quel momento avvertì un po’ di paura, non sapevo dove portassero quelle chiavi, che porta aprivano, non ebbi nemmeno il coraggio di chiederglielo. Mi trascinò dietro il bar e aprì un portone marrone , uno di quelli vecchi e tutti rotti.
Dietro a quella misteriosa porta non c’era certo quello che mi aspettavo, ma c’era molto di più. Varcammo quella sottile linea che ci divideva dal mondo reale e dalla fantasia: quel posto era un sogno, un sogno magnifico. Un giardino pieno di fiori, era immenso, un albero grandissimo copriva gran parte del prato con la sua ombra: dove Josh, mi fece sedere. Sotto quelle foglie non mi ricordai che lui sarebbe partito solo dopo quindici giorni, sotto quell’albero non mi ricordavo di niente. Era così bello, che non ci accorgemmo che il tempo era passato ed era ormai sera. Purtroppo dovemmo andarcene, chiudemmo quel portone malandato e riconsegnammo le chiavi al barista, poi tornammo a casa. Erano le otto di sera e io e Josh eravamo ancora sotto il mio portico, gli chiesi di unirsi a noi per la cena, ma lui stranamente rifiutò e tornò a casa sua, lo fissai fino a quando non varcò la porta, si girò a guardarmi una sola volta e fu stupenda.


 

ps:com'è? vi piace?... ditemi tutto!
 

  
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