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Autore: Nana_Hale    14/03/2014    3 recensioni
Una tranquilla e rilassante cena si trasforma a poco a poco in una notte piena di battute, fraintendimenti e piacevoli sorprese che, inaspettatamente, o forse no, fonde Steve e Tony in un profondo legame che finalmente li unisce come una vera famiglia.
Genere: Commedia, Erotico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: Movieverse | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Our Strange Family
 

"Ah!"
Tony si sollevò di scatto, portandosi seduto con gli occhi sbarrati e un'espressione sconvolta in viso.
Steve si svegliò di soprassalto voltandosi subito verso il compagno e avvicinandosi a lui, scosso e preoccupato, poggiandogli le mani sulle spalle.
"Tony! Che c'è? Che succede? Tutto a posto?"
Il miliardario girò il volto molto lentamente arrivando ad incrociare gli occhi chiari e luminosi del soldato che lo fissavano pieni di paura; aveva lo sguardo ancora assonnato, un leggero segno del cuscino stampato sulla guancia e i capelli biondi tutti in disordine, completamente spettinati, come non gli era mai capitato di vederli nonostante tutto il tempo in cui avevano vissuto nella stessa casa.
Rimasero in silenzio, a guardarsi, per qualche istante mentre l'agitazione nel cuore di Rogers cresceva lentamente rendendogli più pesante la respirazione.
"Ho fatto sesso con Capitan America."
La presunta dichiarazione sconvolgente di Stark lasciò il biondo decisamente perplesso, facendogli sollevare le sopracciglia e storcere il naso per un istante.
Poi, entrambi scoppiarono a  ridere di gusto mentre il sole che entrava dalla finestra accanto al letto, illuminava i loro volti con i suoi tiepidi raggi del mattino.
Gli occhi azzurri di Steve sembravano brillare come il suo bianco sorriso, che gli faceva arricciare leggermente il naso, mentre lo sguardo profondo e caldo di Tony sembrava ancora più intenso ed espressivo.
Cap si ribbuttò indietro sul letto per primo, senza smettere di ridere, subito seguito dal compagno che si sdraiò di nuovo accanto a lui rivolgendo il suo sguardo al soffitto.
Erano ancora completamente nudi, coperti dal lenzuolo fino alla  vita; avevano le braccia lungo i fianchi e le loro mani in mezzo al letto erano così vicine da potersi quasi sfiorare.
Le loro risate si spensero pian piano ma non la loro serenità e pace che sembrava non lasciare spazio a nessun pensiero spiacevole quella mattina.
Steve girò la testa lentamente, quanto bastava per poter vedere il profilo del miliardario ancora perso in qualche pensiero, con un lieve sorriso disegnato sulle labbra.
"A cosa stai pensando?"
Domandò con un dolce sussurro, curioso di sapere  cosa passava per la testa di un uomo che sempre e in qualunque momento aveva il cervello occupato da mille cose da fare.
Tony sospirò senza spostare lo sguardo dal punto immaginario verso cui lo aveva abbandonato, e per un istante, al biondo parve che il sorriso sul suo volto si allargasse impercettibilmente.
"A niente..."
Bisbigliò con tono quasi sognante rendendosi conto di come, per la prima volta dopo tanti anni, quando oramai non ci avrebbe più sperato, si fosse ritrovato così calmo e felice da non avere nessuna preoccupazione, nessun problema.
Con delicatezza, Rogers spostò la mano afferando titubante il mignolo di Stark che sussultò lievemente, voltando finalmente il viso verso il suo compagno ed incrociare il suo sguardo.
Sorrise e ,dopo qualche secondo, rispose alla stretta facendo intrecciare le loro dita.
In quell'istante la porta della camera si aprì con un tonfo e un bambino sui 4 anni, tutto agitato e ancora con in dosso il suo pigiamino da astronauta, fece capolino nella stanza.
Peter.
Tony, con uno scatto, lasciò la mano di Steve, afferrò il lenzuolo e se lo portò sopra la testa, nascondendosi, mentre il compagno si girava dandogli la schiena per aiutarlo a ripararsi.
"Papà non trovo Daddy, l'ho cercato nella sua camera ma non c'è!"
Gridò il piccolo spaventato, saltellando avanti e indietro e afferrando la mano del soldato.
"Calmo, Peter! Magari è solo andato in laboratorio!"
Rispose Cap incerto, cercando di mentire meglio che poteva ma il bambino non si placò, anzi, si impaurì ancora di più e la sua vocina iniziò a tremare.
"No! Non è nemmeno là! E' sparito! Cosa facciamo? Cosa facciamo???"
"No! No! Hey piccolo sono qui, tranquillo va tutto bene! Sto bene! Vedi?"

Stark non resse più e saltò fuori dalle coperte poggiandosi alla schiena di Steve e sporgendosi oltre le sue robuste spalle.
"Daddy!!!"
Urlò il bambino mentre istantaneamente le lacrime sparivano dai suoi occhi e un sorrisone senza qualche dentino gli compariva sul viso. Ma quasi subito il sorriso si spense, sostituito da un'espressione curiosa e dubbiosa.
"...perchè sei nel letto di Papà?"
Chiese con innocenza corrucciando la fronte.
"Oh...emh... perchè Papà ha... ecco, lui..."
Stark tentò di rispondere, cercando aiuto negli occhi del compagno, che però sembrava ancora più in alto mare di lui.
"Avete dormito insieme?"
Li incalzò di nuovo il piccolo e questa volta fu Steve a tentare di parlare.
"Si ma... ecco noi... noi..."
Fallendo miseramente.
"Vi siete innamorati!"
Esclamò il bimbo alzando la voce mentre il sorriso tornava sulla sua boccuccia.
"...emh... beh..."
Cap balbettò guardando Peter, sentendosi improvvisamente addosso un disagio evidente e palpabile che lo fece deglutire a fatica.
"Si."
La voce di Tony uscì ferma, decisa, irremovibile, tanto da spingere il soldato a girare la testa con uno scatto per guardarlo negli occhi e cercare conferma di ciò che aveva appena sentito.
E la trovò.
Stark non disse nulla, si limitò a guardarlo e a fargli un leggerissimo cenno del capo, sicuro e convinto di ciò che aveva appena affermato.
Steve spalancò gli occhi ma non ebbe il tempo di reagire in alcun modo.
"Io lo sapevo già."
Disse il piccolo, tutto soddisfatto, attirando immediatamente l'attenzione dei suoi padri.
"Una attimo..."
"Cosa?! Come?!"

Chiesero quasi all'unisono, entrabi scioccati che un bambino avesse capito prima di loro, due affermati supereroi tra cui un famoso genio, che genere di attrazzione fosse nata.
"Daddy ti guarda dalla finestra quando gioca con me, mentre tu nuoti in piscina,"
Rispose il bambino sfoggiando un'aria da piccolo intellettuale.
Entrambi spalancarono gli occhi, Tony più di tutti mentre si sporgeva da dietro la schiena di Steve alzando la voce.
"E' stato solo una volta! E avevi promesso di non dirlo! Sei uno spione!"
"No! Non sono uno spione!"
"Si che lo sei!"

Non si sarebbe potuto stabilire chi dei due fosse il più bambino in quel momento; se quello che faceva la linguaccia oppure il piccolo Peter.
"Calmi! Calmi! Va tutto bene! Non è successo nulla, non è così grave."
Cap li fece zittire, riportando la pace, ma per pochissimo tempo.
"E poi Papà ha detto a zio Clint che voleva baciarti!"
Continuò il bimbo con tono accusatorio.
"Coooosa?!"
Stark sobbalzò scoprendosi improvvisamente interessatissimo alle parole del piccolo.
"N-non è vero! Non l'ho mai detto!"
"Si che l'hai detto! Ti ho sentito!"

E ora a litigare erano un uomo di 90 anni e un bambino di 4.
"Tu dovevi essere già addormentato!"
Lo additò Steve spalancando la bocca.
"
Vi spiavo!"
"Allora è vero! Sei uno spione!"
"Non è vero! Uffa!"

E questa volta, fu Tony ad inserirsi fra loro.
"Hey, hey calmi ragazzi! C'è un modo per scoprire chi dice la verità."
Quelle parole fecero immobilizzare e zittire i due litiganti, che si voltarono subito verso il miliardario.
"Tony, tu non hai un modo per saper-"
"Volevi baciarmi?"

Steve non ebbe il tempo di ribattere, poichè il moro gli si avvicinò poggiando il naso contro il suo e fissandolo con i suoi penetranti occhi castani.
"Non risponderò a questa doman-"
"Vuoi baciarmi adesso?"

Continuò Stark impedendogli di dare una risposta che non fosse quella che desiderava sentire.
Ci fu un attimo di silenzio in cui Rogers si sentì infinitamente combattuto su ciò che avrebbe dovuto fare in quel momento ma, alla fine, optò per la decisione più responsabile.
"Tony...c'è un bambino nella stanza..."
Sussurrò senza però staccare ne il naso ne gli occhi dal miliardario che, con un sospiro, voltò la testa verso il bambino facendosi estremamente serio in volto.
"Peter, ti da fastidio se Papà mi bacia?"
Domandò molto diplomaticamente, sorprendendo il suo compagno che sollevò un sopracciglio, attendendo impaziente la risposta del piccolo che, dopo una lunga pausa, si limitò a storcere il naso.
"...bleah..."
Allora, Steve sorrise soddisfatto, guardando con aria di sfida Tony che, per tutta risposta, stese un braccio indicando la porta della camera con  un'espressione scioccata, allegra e agitata sul volto.
"Peter! Guarda! C'è un vero unicorno in corridoio! Presto! Prendilo!"
"Dove? Evviva! SIIIII!!!"

Gridò incitando il bambino che subito si voltò e si mise a correre, scappando dalla camera.
Steve spalancò la bocca, voltandosi verso Stark, sbigottito e incredulo.
"Sei proprio uno strMH-"
Ma non riuscì a concludere nemmeno la frase.
Il miliardario gli gettò le braccia al collo, unendo le loro labbra e sfiorandogliele con la lingua, ma si staccò quasi immediatamente sentendo un delicato gemito uscire dalla sua gola
"Lo so, sono uno STRaordinario baciatore."
Bisbigliò contro la sua bocca guardando il suo viso godere del momento, con gli occhi dolcemente chiusi e le labbra sorridenti appena aperte, in attesa di un altro bacio.
Stark afferrò il lenzuolo e lo portò sopra le loro teste, spingendo Steve a stendersi di nuovo; si sdraiò sopra di lui, ventre contro ventre, lasciando le sue gambe infilarsi fra quelle del soldato che rimase immobile ad occhi chiusi.
Sentì la mano di Tony spostargli i capelli dalla fronte e la sua bocca dare un leggero morso sul suo mento; e in quel momento, sentì il suo cuore riempirsi completamente di pace, di gioia, come se fino a quell'istante fosse stato per metà desolatamente vuoto.
Il mliardario fece per bacialo di nuovo, quando egli parlò.
"Siamo dei genitori terribili..."
Disse il soldato, un po' imbarazzato ma divertito, aprendo gli occhi.
"Dai, tutto sommato non sta crescendo così male..."
Ribattè Stark per tranquillizzarlo e poi baciarlo delicatamente sulle labbra sentendo le sue robuste braccia avvolgerlo in vita con dolcezza, mentre delle voci risuonavano allegre nel corridoio di fronte alla loro camera.
"ZIO CLINT!!!C'E' UN UNICORNO VERO!!!"
"PRENDI LA RETE, PETER!!!

 

Da ragazzo immaginavo sempre cosa mi sarebbe successo crescendo.
Non solo il mio lavoro, ma anche la mia vita.
Se mi sarei sposato, se avessi messo su famiglia.
Erano solo fantasie perchè pensavo che nessuno avrebbe mai provato interesse per un gracile ragazzo come me.
Se qualcuno mi avesse detto allora che sarei diventato altro un metro e 90 e che sarei rimasto ibernato per 70 anni, probabilmente avrei riso.
Se mi avessero detto che avrei accudito un bambino con un miliardario supereroe e che senza rendermene conto mi sarei disperatamente innamorato di quest'uomo, molto probabilmente non ci avrei creduto.
Ma questa è la mia vita adesso.
Non è perfetta come la immaginavo da ragazzo...
...è anche meglio.

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#ImageNotMine
Fine anche di questa piccola fan fiction
Se siete arrivati fino alla fine, spero vi abbia emozionato almeno un po' o divertito, o qualsiasi cosa...
Grazie di averla letta e recensita! 
Un bacio
-Nana

  
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