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Autore: Nikki Potter    10/07/2008    12 recensioni
“Te ne pentirai…”
Quelle parole dette circa un anno e mezzo prima mi rimbombavano in testa continuamente.
Lui aveva avuto ragione anche quella volta.
Lui è quello forte, io quello debole.
Lui ha fatto la scelta giusta, io quella sbagliata.
Lui Grifondoro, io Serpeverde.
Mi sono accorto troppo tardi che aveva ragione su tutta la linea
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Regulus Black, Sirius Black
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Regulus Black2 In questo capitolo si vedrà il rapporto fraterno che lega Regulus e Sirius. Buona lettura!!


Sta piovendo e c’è vento. Il fatto che possa venirmi un malanno non mi preoccupa minimamente…tanto presto sarò solo cenere e nient’altro.

Sono ore che ormai sono qui che aspetto, cosa poi non lo so, forse un’illuminazione che mi dica cosa fare con lui…
Sono sul lato opposto della strada sul marciapiede a fissare la casa di Sirius come nella speranza che questa mi parli e mi dica la cosa giusta…
Alcuni passanti mi guardano come se fossi pazzo, ma sinceramente non mi interessa il loro giudizio e la loro opinione, tanto presto nemmeno loro si ricorderanno di me. Sparirò senza suscitare nessun clamore, come se non fossi mai esistito.
All’improvviso tre crac mi risvegliano dai miei pensieri e alzo lo sguardo dalle mie scarpe che ormai sono bagnate come tutto di me.
Sento la sua risata simile al latrato di un cane e il mio cuore fa una capriola, non lo avevo mai sentito così felice…
Finalmente lo vedo. No, non è cambiato, siamo ancora molto simili, lui ha solo i capelli più lunghi dei miei e meno curati oltre a essere un po’ più alto. Per il resto siamo uguali.
Così diversi e così uguali …
Con lui ci sono Potter e Lupin, stanno ridendo e scherzando insieme, cosa che lui con me non ha mai fatto, o meglio faceva quando eravamo ancora bambini e non sapevamo cosa ci avrebbe riservato Hogwarts. Quando non eravamo ancora il Serpeverde e il Grifondoro, ma solo Regulus e Sirius…
Lui alza lo sguardo e mi vede. Il suo sorriso si spegne automaticamente e si ferma. Anche Potter e Lupin mi vedono ed entrano subito in casa di mio fratello per non disturbarci.
Sirius mi guarda serio, non ha mai staccato lo sguardo da me, cosa che nemmeno io ho fatto. Sono sicuro che si sta chiedendo cosa ci faccio qui davanti a casa sua, un po’ me lo chiedo anch’io.
Avevo un disperato bisogno di vederlo, di incrociare i miei occhi con i suoi un’ultima volta, dimostrargli che sono diverso da come mi credeva, da loro.
“Ciao Sir…” com’è difficile e strano parlare con lui.
“Reg…” proruppe Sirius.
Vedo che anche lui è in difficoltà, come ha fatto a crearsi questo muro tra di noi senza che ce ne accorgessimo? Siamo stati due stupidi, solo ora me ne rendo conto.
“Volevo dirti che avevi ragione” dico guardandolo negli occhi.
Lui mi guarda leggermente sorpreso, sa benissimo a cosa mi riferisco, alla nostra ultima discussione in cui mi ha rinfacciato di essere un Mangiamorte e di essere debole e di sottomettermi a quello che vogliono loro. Avevi ragione Sir…
Lo vedo sorridere leggermente e questo mi scalda il cuore, da quanto tempo non mi dedicava un sorriso? Tanto, troppo.
Farò quello che devo fare per te Sirius, per la tua felicità. Questa per me è l’unica cosa che conta adesso, vederti felice, saperti felice anche se non ci sono io accanto a te.
“Ti voglio bene Sir” lo dico spontaneamente perché è quello che provo in quel momento e stupidamente mi rendo conto di non avertelo mai detto.
“Anch’io ti voglio bene Reg” lo dici in modo naturale e il tuo sorriso si allarga e illumina e riscalda il mio cuore come mai nessuno era riuscito a fare.
Anch’io sorrido e sento i miei occhi pizzicare, vorrei piangere ma i Black non devono mai piangere…
Già, ma io non sono più un Black da molto tempo, esattamente come te. Lo sappiamo entrambi che quella realtà non ci appartiene. Tu hai sempre anelato la libertà, io volevo semplicemente che qualcuno mi amasse.
Inaspettatamente ti avvicini a me e mi abbracci stretto come mai avevi fatto.
Entrambi abbiamo la consapevolezza di aver ritrovato un fratello. Tu non sai che mi perderai presto, molto presto, di nuovo e stavolta per sempre.
Non vorrei mai lasciarti andare ma devo…devo farlo per te, per la tua vita, per tutti. Ora so che vale la pena portare a termine il mio compito. Poi ci stacchiamo e ci sorridiamo, entrambi con le lacrime agli occhi. Improvvisamente sembriamo tornati bambini quando insieme giocavamo in giardino e ci rincorrevamo ridendo. Come mi sembrano lontani quei ricordi…
Mi basta saperti vicino a me per sentirmi di nuovo felice, sapere che tu sei con me ancora…
Ti guardo intensamente proprio come tu ora stai facendo con me. Ora più che mai mi serve il tuo coraggio fratellone…ti prometto che sarò forte questa volta.
Mi costringo a parlare “Ora devo andare”.
Tu annuisci “Allora a presto fratellino”.
Sorrido, non mi chiamavi più così da molto tempo ormai.
Io annuisco anche se so che non ti rivedrò mai più e questa consapevolezza mi taglia il cuore, non vorrei lasciarti ora che ti ho ritrovato ma devo farlo.
“A presto” ti rispondo sorridendo malinconico.
Voglio che il tuo ultimo ricordo di me sia il mio sorriso. Ti prego, cerca di non odiarmi per quello che sto per fare, ti chiedo solo quello. Per il resto sono felice di poter dire di non essere più figlio unico, di avere un fratello maggiore.
Giro su me stesso guardandoti sorridere un’ultima volta prima di sparire con un crac.

*

[Sirius p.v.]
Il mattino dopo mi alzo, ho fatto uno strano sogno, mi ricordo solo che c’era molta acqua, forse un mare…
Mi vesto e scendo in cucina molto affamato. Il mio sguardo cade sulla sveglia, sono appena le 7,30. Strano. Beh, almeno oggi arriverò a lavoro in orario e Moody non mi urlerà addosso come ieri.
Preparo delle fette di pane tostato, dei toast e una spremuta d’arancia. Sto facendo sparire il quarto toast quando dalla finestra leggermente aperta entra un gufo con la gazzetta del profeta. Infilo la mano in tasca e ne tiro fuori alcune monetine, poi infilo nel borsellino di cuoio due zellini e finalmente la bestiaccia se ne va e mi lascia finire la colazione in pace. In maniera distratta prendo il giornale, lo srotolo e fisso la prima pagina. Un pezzo di toast mi va di traverso e il mio cuore si rompe.
Leggo la prima frase cinquanta volte incredulo e col dolore che aumenta.
REGULUS BLACK MORTO! IL SUO CORPO NON È STATO ANCORA RITROVATO.
No, non può essere vero, lui aveva cambiato idea…era tornato da me e ora se n’è andato di nuovo.
Delle lacrime scendono inconsapevoli dai miei occhi grigi uguali ai suoi. Sento subito due crac fuori dalla mia porta. Questa si apre e chiude rapidamente e i passi si fanno sempre più vicini. Li riconosco, come non potrei dopo tanto tempo?
“Sirius…” mormora James.
Alzo lo sguardo dal giornale e lo guardo.
Di fianco a lui c’è Remus con la faccia altrettanto preoccupata. Probabilmente anche loro l’hanno appena saputo come me attraverso il giornale.
Non riesco a dire una parola, apro la bocca ma non ne esce alcun suono.
Entrambi si avvicinano a me e mi abbracciano e io piango, piango come non ho mai fatto in vita mia, consapevole che quell’abbraccio non è come quello di mio fratello.

The End


E anche questa storia è finita.
Ringrazio Cassandra, Isabel Lupin e ambretta paperina che hanno lasciato una recensione.

Io ho sempre pensato che quando nel quinto libro Sirius parla di Regulus con Harry usi quel tono amaro e anche rancoroso perchè ce l'abbia con lui per averlo lasciato. Ecco perchè ho immaginato in questo modo il rapporto tra i fratelli Black. Pieno di cose non dette. Fatemi sapere cosa ne pensate voi.

Lasciatemi un commento tanto per sapere se è stata di vostro gradimento.
Alla mia prossima ff
Nikki Potter




  
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