E. Y. E.S.
O.P.E.N.
[4]
So here you
are, two steps ahead and staying on guard
Every lesson
forms a new scar
They never
thought you'd make it this far
Rory si passò una mano fra i capelli
arruffati e aprì gli occhi, trovando solo la notte a restituirgli lo sguardo.
Si alzò a sedere, scoccando una rapida occhiata alla moglie addormentata di
fianco a lui: Eileen riposava tranquilla con le lenzuola che la avvolgevano
fino al mento, il volto semi-nascosto dai lunghi capelli biondi. Rory si liberò delle coperte e
attraversò la stanza, per raggiungere il lettino posizionato ai piedi del
matrimoniale. Lo faceva ogni notte, da quando Eileen era tornata a casa dall’ospedale,
con lei fra le braccia. Si alzava anche quando non la sentiva piangere,
o quando la moglie l’aveva riaddormentata da poco, dopo averla allattata. Ci
aveva provato a restare a letto, ma alla fine il bisogno di controllare che
stesse bene, che il silenzio fosse dovuto solo al fatto che stesse dormendo,
aveva sempre la meglio: doveva tenere gli
occhi sempre aperti, la gente del Giacimento, anche adesso che il
Giacimento non esisteva più. E non era stato suo padre a insegnarglielo: era
stata Prim.
Si sporse di poco sul lettino,
allungando una mano per accarezzare con tenerezza una guancia della neonata
addormentata. La prese in braccio e si assicurò che respirasse bene,
rilassandosi nell’avvertire quel suono regolare. Ripensò alle notti in cui, da
bambino, era stato svegliato dal pianto
affamato della piccola Posy mentre a turno sua madre
e suo fratello provavano a calmarla. Gli venne inspiegabilmente da sorridere a
quel ricordo. I suoi pensieri si focalizzarono su poi Gale e quel sorriso si
smorzò leggermente: erano mesi che non lo vedeva. Ed erano anni che lui non
tornava al distretto 12. Aveva nostalgia di suo fratello, dei pomeriggi
trascorsi a punzecchiarsi, schernendosi a vicenda per i sentimenti che covavano
entrambi verso la propria migliore amica. Allora nessuno dei due sapeva che le
avrebbero perse entrambe e che si sarebbero persi anche loro, aggrappandosi a
un filo fatto di telefonate a sera inoltrata, qualche messaggio frettoloso
d’auguri scritto su un biglietto comprato all’ultimo momento e silenzi, silenzi
che si allargavano puntualmente tra di loro ogni volta che la conversazione
andava a spostarsi su qualche parola dolorosa. Parole come Katniss
e Prim. Parole come bombe o morte.
Rory baciò sulla fronte la neonata e la
coprì meglio con la coperta, prima di spostarsi in cucina. Frugò in un cassetto
per qualche istante e ne tirò fuori dei fogli, una busta e una penna, con i
quali prese posto al tavolo. Scrisse qualche riga sul foglio e intestò la busta
a nome di suo fratello, prima di tornare in camera e infilarsi sotto le coperte.
Chiuse gli occhi e una sequela di vecchie immagini impolverate gli attraversò
la mente: vide una bambina che piangeva con il capo affondato nel cappotto
della madre e un cagnolino dal pelo nero e arruffato. Vide un neonato orfano
addormentato in una culla e il bacio impacciato di due tredicenni.
Quando finalmente riuscì ad addormentarsi, la voce allegra della tredicenne
risuonava ancora nella sua testa, scandendo parole da quattro lettere.
It's a showdown and nobody comes to save you now
But you've got something they don't
You've just gotta keep your
eyes open
*
Gale si rigirò la busta fra le mani, abbozzando un lieve
sorriso. Aprì l’involucro e lesse la lettera, avvertendo la solitudine del suo
distretto farsi meno pungente, man mano che le parole di suo fratello
scorrevano sotto il suo sguardo. Sorrise quando, spiegando la pagina, una
fotografia gli scivolò sulle ginocchia. La analizzò con attenzione per qualche
istante: la neonata nella foto era sua nipote, la sua prima nipote. Era una bella bambina, con qualche
ciuffo di capello biondo già a incorniciarle il visetto arrossato. Gli occhi
sembravano essere quelli di Rory, ma avrebbero potuto
ancora cambiare colore. Gale analizzò con attenzione la figura paffuta avvolta
dalle braccia protettive della madre, Eileen, annotandosi mentalmente di
telefonare a casa di suo fratello in serata. Quando si decise finalmente a
distogliere lo sguardo dalla nipote, lesse le quattro parole scribacchiate al
fondo della fotografia, soffermandosi con una stretta allo stomaco sul nome
della bambina. Qualcosa dentro di lui cedette; distolse bruscamente lo sguardo
dalla foto, avvertendo un tremore improvviso alle mani. Il tormento tornò ad
annidarsi nella sua testa, mescolandosi a comporre un unico pensiero. In fondo
quel dolore avrebbe dovuto aspettarselo: Prim aveva
quattro lettere.
Nota dell’autrice.
Ed eccoci finalmente giunti
alla conclusione di questa mini long. Questi ultimi due frammenti sono
ovviamente ambientati a diversi anni di distanza dalla rivolta. Rory è ormai adulto e sposato e ha da poco avuto una
bambina. Gale, invece, si è trasferito al Distretto 2… Lo so, lo so, se non ci
metto in mezzo Gale non sono contenta >.< In questo caso, tuttavia, la
sua comparsa era indispensabile,perché l’ultima scena è stata in assoluto la
prima cosa che scrissi e l’ispirazione per la storia mi è venuta proprio
riflettendo sul fatto che “Prim” avesse quattro
lettere. La mini-long si è poi sviluppata di conseguenza. Il personaggio Eileen è nato
principalmente perché ci tenevo a giustificare bene la scelta del nome della
piccola Hawthorne. Volevo che il nome “Prim” (solo Prim e non Primrose, appunto per via delle quattro lettere) assumesse
un significato particolare per entrambi i genitori e non solo per Rory e così ho scelto di affiancare al giovane Hawthorne una cara amica sia sua, che di Primrose. Rory ed Eileen si avvicineranno
molto dopo la morte di Prim in termini di amicizia,
ma Rory non incomincerà a provare qualcosa di più
forte per Eileen fino ai 18, 19 anni. Prim Hawthorne (questo
è il presta volto) dovrebbe fare una piccola comparsa nella one-shot
conclusiva per la
serie della cometa di Halley, per questo ci
tenevo a concludere questa storia, prima di potermi dedicare all’altra – che non
penso verrà alla luce prima di fine maggio, conoscendomi xD Prim avrà ache un fratellino di nome Evan a distanza di tre o quattro anni.
Prima di salutarvi e ringraziarvi ci tenevo ad aggiungere un paio di note
conclusive legate alle piccole comparse di questa storia. Una è il cagnolino
introdotto mel prologo. Hazelle
e Gale non permetteranno a Rory e Vick
di tenerlo, ma i due bambini, assieme a Prim ed Eileen continueranno a prendersene cura e a nutrirlo di
nascosto fino a quando il cagnolino non sarà cresciuto e in grado di badare a
se stesso. Rory l’ha battezzato … Four,
per amor di coerenza xD è addirittura una parola da
quattro lettere e qualcosa mi dice che questo cagnolino sarà un vero… intrepido (non potevo trattenermi dal fare
questo commento idiota, pardon fan di Divergent XD). Per quanto riguarda Coal,
invece, sono piuttosto convinta che la sua strada e quella di Rory si incroceranno ancora, quando il bambino sarà
cresciuto, poiché la sua famiglia adottiva, la famiglia Callister,
si trasferirà al Distretto 12. Uno dei figli dei Callister,
un ragazzino dai capelli rossi di nome Dru, è infatti
il famoso bimbo pel di carota che piace a Posy, nonché
il protagonista di “Raccontami
il verde”. Visto che Posy e Dru
trascorreranno parecchio tempo assieme sono sicura che Rory
avrà molte occasioni di interagire con Coal. Bene,
credo di aver detto tutto! Ringrazio di cuore tutte le persone che mi hanno
seguita fin qui, in particolare chi è
riuscito a ritagliarsi un po’ di tempo per recensire gli scorsi capitoli,
grazie davvero <3 Grazie anche a tutte le persone che hanno inserito E.Y.E.S. O.P.E.N. tra i preferiti
e le seguite, spero tanto che questo epilogo non vi abbia deluso!
Un abbraccio
Laura