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Autore: InuMilla    12/09/2008    11 recensioni
Quando l’ultimo giorno di lezione dell’ultimo anno della scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts suona la campanella dell’ultima ora, hai la sensazione che quello sia l’ultimo secondo di una parte molto importante della tua vita. Ti sembra l’ultimo secondo della tua adolescenza; e , anche se in questi lunghi sette anni, a volte un minuto non passava mai, quel secondo sonoro che fa “dring” ti sembra lungo un’eternità, più di qualunque altro momento trascorso in punizione a riscrivere sempre la stessa frase o a pulire la Guferia alla maniera Babbana.
Ispirata a "Notte prima degli esami"
Genere: Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Ultimo giorno di scuola, giugno 1977.

 

 

Quando l’ultimo giorno di lezione dell’ultimo anno della scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts suona la campanella dell’ultima ora, hai la sensazione che quello sia l’ultimo secondo di una parte molto importante della tua vita. Ti sembra l’ultimo secondo della tua adolescenza; e , anche se in questi lunghi sette anni, a volte un minuto non passava mai, quel secondo sonoro che fa “dring” ti sembra lungo un’eternità, più di qualunque altro momento trascorso in punizione a riscrivere sempre la stessa frase o a pulire la Guferia alla maniera Babbana.

Ti viene voglia di fare tutto ciò che ti è stato negato, fino ad adesso. Ti viene voglia di saltare, gridare… Senti il bisogno di sottolineare il momento con una frase storica come «Hasta la vista!» o «La pozione è versata, e io non pulirò!» o altre stupidaggini del genere.

Ma, soprattutto, ti viene voglia di distruggere quel masso che porti sullo stomaco da sette lunghissimi anni.

 

Oggi io, James Potter, diciassette anni, ho appena messo la parola ‘fine’ a una tortura lunga sette anni, in questa scuola. Sette anni! Volati via in  questo-preciso-istante.

E’ una sensazione meravigliosa! Quasi non ci credo.

Ora l’unico scoglio davanti a me sono i M.A.G.O. . L’unico ostacolo che mi separa dai tre mesi di totale cazzeggio che mi aspettano a braccia aperte. Tre mesi di assoluto ozio prima dell’inizio del corso per Auror, ad ottobre.

Fino a quel momento, il mio motto sarà: va’ dove ti porta il cuore.

Certo, i M.A.G.O. non sono una sciocchezza, fanno paura, ma io li considero come l’ultima scalata ripida prima della pianura (wow! Che poeta che sono!), prima della libertà. Come segnare l’ultimo gol per raggiungere i centosettanta punti prima che il Cercatore avversario acchiappi il Boccino. Difficile, ma non impossibile.

Verso la libertà.  Fuori dall’aula, in uno di quei corridoi che conosciamo a memoria, che abbiamo percorso centinaia di volte fuggendo da Gazza o progettando la prossima “Malandrinata” e che  rappresenta la metaforica via di fuga verso il futuro, tutti i ragazzi del mio anno si abbracciano felici.

Le ragazze più studiose ( tra le quali Evans. Oh mia Lily! Ora sono libero di sposarti. E’ per questo che stai saltellando tutta contenta, vero?) si stanno dando appuntamento in Biblioteca per ripassar prima degli esami.

Per le mutande di Merlino, dobbiamo già iniziare?

Sirius, invece, sta radunando un gruppetto di persone per dare una festicciola. Conoscendolo, mi scommetto un occhio che si ubriacherà, e a me toccherà fargli compagnia mentre lui vomita anche l’anima.

Sirius, il mio migliore amico. L’autore supremo dei miei più grandi guai.

Questi sette anni senza di lui non sarebbero stati la stessa cosa.

Lui è il primo ragazzo di Hogwarts che è riuscito a portarsi a letto metà della popolazione femminile della scuola in soli tre anni. Scommetto l’altro occhio non se ne ricorda nemmeno i nomi.

Però è un vero amico; gli affiderei la vita…

Magari la vita no, ma un braccio, una gamba e qualche costola sicuramente.

Ormai è come un fratello per me. (Certo. Ha passato tutta l’estate a casa mia, due anni fa, quando è scappato di casa, e mia madre lo venera.)

Accanto a lui c’è Monique, la sua “ attuale” ragazza.

Sinceramente, gli do massimo tre giorni ancora, poi Monique può ritenersi bell’e dimenticata.

Remus, poco distante, guarda Sirius con aria rassegnata.

Eccolo lì, il mio amico responsabile. L’autore supremo dei miei compiti in classe.

Come avrei fatto senza di lui?

E non guasta nemmeno che sia un licantropo. Se non fosse stato per lui, questi sette anni sarebbero stati una noia…si, lo so, ho detto la stessa cosa anche di Sirius, ma ognuno ha avuto il suo ruolo essenziale nella mia vita.

E poi, c’è Peter.

Il Peter che salterella allegro alle nostre calcagna.

Il Peter che si fa sotto ogni volta che io gioco con il boccino o ogni volta che Sirius fa una battuta.

A volte mi chiedo perché mai siamo amici. Bah!

I misteri della vita.

E, infine, c’è Lily.

La mia dolce, bellissima Lily. La luce dei miei occhi, il motivo della mia esistenza.

Colei che ora, con estrema grazia, si sta allontanando dalle sue amiche e sta venendo…verso di me!

I capelli rossi le danzano attorno al viso, gli occhi verdi, lucenti e allegri, guardano davanti.

Ad ogni suo passo il cuore mi fa una capriola. Quant’è bella!

Eccola, è qui.

La guardo, la mano mi scatta automaticamente a spettinarmi i capelli.

No, non lo faccio apposta.

Le sorrido. «Ciao, Evans » saluto, sorridendo.

Lei mi guarda negli occhi. Non so se riuscirò a non farmi venire un infarto. Mi squadra, come fa sempre, sbuffa, mulina i bellissimi capelli e se ne va .

La nostra ultima uscita insieme non è andata troppo bene.

Sirius arriva e mi poggia una mano sulla spalla, lanciandomi uno sguardo complice.

Ebbene, è arrivato il momento.

Abbiamo organizzato l’ultima, grande malandrinata, per lasciare un’impronta indelebile del nostro passaggio nella scuola.

Il tutto è stato organizzato in fasi: le ultime, le più pesanti, sono state programmate per il post-esami, per non correre rischi.

La prima parte però ha inizio ora.

La vendetta su Gazza.

Niente di letale, è ovvio, ma qualcosa di cui si parlerà per moooolto tempo.

Abbiamo pensato di fargli crescere svariati ciuffi di peli viola nelle orecchie e nel naso e , se siamo fortunati, anche sui piedi.

L’unico modo per togliersi questi peli è cospargersi con una nauseabonda pozione, il cui odore è permanente.

Oh si, siamo geniali.

Tutto avverrà proprio qui, sotto gli occhi di tutti ,a parte prefetti e Caposcuola, che hanno ricevuto l’ordine da “Silente” di trovarsi in Sala Grande, e a parte gli insegnanti, che sono in sala professori.

Per attirare il caro Gazza qui abbiamo rapito la sua gatta. Quell’orrenda bestia ha sfregiato il povero Peter, l’unico che abbia avuto il coraggio di prenderla in braccio. ( Si, l’abbiamo costretto.)

Be’, ecco spiegata l’utilità di Peter.

Quando Gazza verrà, io dovrò semplicemente agitare la bacchetta e la pozione, che ora fluttua sopra le teste dei nostri compagni, gli cadrà addosso e , prima che lui riesca a capire cos’è successo, noi saremo già sotto il mantello dell’Invisibilità a sghignazzare del suo nuovo look.

Perfetto.

Ora, controlliamo: la pozione…è a posto; il Mantello è al sicuro nel mio zaino, pronto per essere tirato fuori.

Sirius, nel frattempo, si è appostato all’angolo, il suo posto di vedetta, pronto ad avvisarci quando Gazza arriverà.

Remus ci sta guardando con aria rassegnata.

Lily si è fermata poco prima della fine del corridoio, vicino alla porta di una classe, a braccia conserte, con espressione dura.

Evidentemente ha intuito che stiamo macchinando qualcosa. Com’è intelligente, la mia Lily!

Tutto sembra al proprio posto.

Sirius si volta di scatto e inizia a correre verso di noi.

Gazza sta arrivando.

Come da piano, Peter tira la coda al  gatto, facendolo miagolare di dolore ( e procurandosi un bel po’ di graffi sulle braccia).

Gazza sbuca da dietro l’angolo, si ferma, vede Peter e i suoi occhi diventano fessure .Cammina a passo di marcia verso di noi, con la faccia chiazzata di rosso che traballa come gelatina. Peter posa il gatto in mezzo al corridoio e lo immobilizza, in modo da attirare Gazza proprio dove lo vogliamo noi.

Poi accadono molte cose in sequenza troppo veloce per averne un ricordo preciso.

Gazza si ferma all’improvviso, poco prima del punto prestabilito, intanto che io agito la bacchetta per far muovere il calderone con la pozione; il gatto si libera dall’incantesimo e corre da lui e , mentre io sto per infilarmi sotto il Mantello, da un’aula sbuca Gravidens, il severissimo e salivante professore di Difesa contro le Arti Oscure, il quale, per uno strano scherzo del destino, si va a posizionare nel “ punto Gazza” proprio mentre cade la pozione.

Il professore, invaso da capo a piedi dalla pozione violacea, si ritrova ben presto i previsti ciuffetti viola ( a dir poco orrendi) che crescono a ritmo accelerato, spuntando dal naso e dalle orecchie.

Sarebbe stato anche divertente, se al posto di Gravidens ci fosse stato un altro professore.

«Il responsabile di questa bravata si riveli immediatamente ,se non vuole essere mandato a casa a colpi di frusta! » sbraita il professore, girandosi attorno, tra gli studenti ancora silenziosamente riuniti nel corridoio.

Io, che sono ancora nascosto sotto il Mantello dell’Invisibilità, mi muovo furtivamente per andarmene, quando mi rendo conto che vicino a me non ci sono i Malandrini.

Dannazione! Che fine hanno fatto, adesso?

Distratto, urto una ragazzina del secondo anno, capitata lì forse per sbaglio.

So come reagirà: mi trapasserà con lo sguardo e , non vedendo niente, si volterà impaurita, chiedendosi chi l’abbia urtata…

Invece no, lei mi guarda precisamente in faccia, strizza gli occhi e dice : « Sono stato io, James Potter.»

La fisso stranito. Per le mutande di Silente, li fanno sempre più piccoli e pazzi.

Poi una cinquantina di occhi si voltano a guardarmi.

Cioè, mi vedono.

Ma non è possibile.

Anche il prof mi guarda. Oddio, com’è brutto!

«POTTER! » urla.

No…non può vedermi…

«POTTER! SO CHE SEI TU SOTTO QUEL MANTELLO! ESCI! »

Si, mi vede.

Mi tolgo il mantello e mi accorgo con orrore che non ero sotto il mio Mantello.

Ero sotto un mantello scuro, simile al mio, che recava una scritta:

“ Sono stato io, James Potter.”

« Nel mio ufficio, Potter. Tu e i tuoi amichetti.» dice il professore, facendosi largo tra la folla, e allora vedo anche gli altri: Sirius e Minus sono scortati da due bestioni mentre Remus è poco distante, sotto gli occhi di Gazza.

E’ la fine. Capolinea. Stop.

E’ la fine dei Malandrini, la fine della pacchia.

La fine della mia vita.

 

Quando l’ultimo giorno di lezione dell’ultimo anno della scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts suona la campanella dell’ultima ora, hai la sensazione che quello sia l’ultimo secondo della tua adolescenza.

Errore: a volte può essere l’ultimo secondo della tua intera esistenza.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

§ Spazio all’autrice. §

Saaaaaalve. Eccomi con una nuova fan fiction, dedicata ai miei adorati Malandrini e alle loro ultime malandrinate.

Mi sono ispirata – come si può intuire dal titolo- a “ Notte prima degli esami”, soprattutto per questo primo capitolo.

Deeah, scrivere in prima persona, con questo stile, non è proprio cosa per me xDD il risultato non convince molto, eh?

Be’, come sempre voglio richiamare la vostra attenzione su una causa importante *fa sisi con la testa*

 

Campagna di Promozione Sociale - Messaggio No Profit:

Dona l’8‰ del tuo tempo alla causa pro recensioni.

Farai felice milioni di scrittori.

(Chiunque voglia aderire al messaggio, può copia-incollarlo dove meglio crede)

 

 

Scù, sciù, lasciatemi un commentino ^^ così per farmi capire se vale la pena continuare o se devo appendere la penna al chiodo e lasciar perdere ^0^.

Non scappate come Piton davanti ad un flacone di shampoo quando vedete quella scrittina blu, infondo alla pagina, cliccateci sopraaH ^0^

Kissooooni.

   
 
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