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Autore: Cosmopolita    08/04/2015    2 recensioni
“Lui, lui ha…ehm… invitato Fleur Delacour al ballo.”
“Tu hai fatto che cosa?”
Ron alzò lo sguardo: sia Harry sia Ginny sembravano stessero mordendosi le labbra per non scoppiargli a ridere in faccia.
Scosse la testa affranto e fu costretto a ripetere per l’ennesima volta la sua frase del giorno “Non so proprio che cosa mi sia preso.”
E quello fu solo l’inizio delle sue disgrazie.
[Raccolta sulla coppia Ron/Fleur] [Seconda classificata al contest "Coppie famose" indetto da Lalani]
Genere: Angst, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Weasley, Fleur Delacour, Ron Weasley
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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She’s always a woman to me


 

Gruppi di ragazze gli passavano accanto senza notarlo nemmeno. Le seguiva con gli occhi mentre spettegolavano tra di loro, per poi lanciare sguardi furtivi verso qualche ragazzo e sogghignare sommessamente.
Ron si fermò davanti ad una delle tante armature delle Sala Grande, i suoi capelli rossi si riflettevano sulla superficie lucida del ferro. A memoria, non ricordava di averle mai viste più pulite di così.
“A te ha invitato qualcuno?”
“Sì, Justin Finch-Fletchley, ma ho accettato solo perché non me l’ha chiesto nessun altro” altre due ragazze gli passarono di fianco e si lasciò sfuggire un sospiro.
Riprese a camminare a testa bassa.
Non aveva ancora un’accompagnatrice. Partecipare al Ballo del Ceppo senza una ragazza al suo fianco e, oltretutto, con quel vestito di seconda mano orribile che gli aveva affibbiato sua madre, non rientrava proprio tra le sue migliori prospettive.
A dirla tutta, era quasi una tragedia: Fred e George avevano trovato qualcuno con cui andarci da un pezzo e, lo sospettava con non poca rabbia, probabilmente anche Ginny.
Passò in rassegna a tutte le ragazze che si trovavano nella Sala Grande in quel momento: Hannah Abbott… troppo anonima… Susan Bones… con quei codini sembra stupida… Daphne Greengrass… carina, ma piuttosto che invitare una Serpeverde preferisco ballare con Dobby… Katie Bell… mi sa che l’hanno già invitata…
Non era di certo colpa sua se nessuna faceva al caso suo! E, sebbene Hermione lo considerasse orribilmente superficiale, lui al ballo con una come Eloise Midgen, tanto per dirne una, non ci sarebbe andato neanche sotto Imperio.
“Attento a dove metti i piedi, Sacrebleu!”
Troppo impegnato a disperarsi per i suoi gusti troppo elevati per guardare chi ci fosse davanti al suo cammino, era andato a finire addosso ad una ragazza e, sommo orrore, le aveva schiacciato i piedi.
“Scusami tanto, ecco, io…”
Quella si girò per guardarlo, il naso arricciato in una smorfia altezzosa.
La vide e le parole gli rimasero impigliate nella gola, come se non avessero avuto più la forza di venir fuori: quella ragazza, coincidenza o immensa sventura, era Fleur Delacour.
Sentì il cuore pulsare più forte di prima. Ebbe l’impressione di riuscire perfino a sentire il sangue fluire verso le sue guance.
Era meravigliosa… la più bella ragazza lì presente, su questo poteva scommetterci. Non riusciva neanche a staccarle gli occhi di dosso.
Doveva invitarla.
Non gli importava se le aveva appena pestato i piedi e nemmeno che, fino ad allora, non le avesse neanche mai rivolto la parola; non riusciva ad immaginarsi nessun altra se non lei al suo fianco.
Nella Sala Grande, improvvisamente, sembrava non essere rimasto più nessuno. Anzi, se si soffermava meglio a guardare, poteva giurare di non trovarsi neanche più lì.
Lei, intanto, continuava a squadrarlo con un’occhiata di superiorità, come se si aspettasse da lui scuse ben più elaborate di quelle che era riuscito a malapena a biascicare.
“Ti prego, vieni al ballo con me!” le mani giunte e un sorrisetto nervoso sulle labbra.
Era quasi sul punto di inginocchiarsi, e lo avrebbe fatto, ma Fleur non rispose. Si limitò ad assottigliare lo sguardo, con riluttanza, come se non avesse neanche voglia di vederlo.
Ron attese invano una sua reazione; come se nulla fosse successo, lei riprese a discorrere con Cedric Diggory. Non si degnava nemmeno più di guardarlo, ormai.
Si sentì catapultato di nuovo all’interno della Sala Grande; non c’erano più solo loro due,  ma cento, mille, forse milioni di altri studenti che lo fissavano con i loro sguardi esterrefatti.
Alcuni, addirittura, lo stavano additando, si tappavano la bocca come se non volessero fargli udire i loro ghigni di scherno.
Per le mutande di Merlino, come mi è saltato in mente?
Si sentì morire, sopraffatto dalla vergogna. Forse era solo una sua impressione, ma perfino le orecchie sembravano ribollire di un imbarazzo rosso e umiliante che gli impediva di analizzare la questione in maniera lucida e coerente.
Cercò ancora i suoi occhi, così azzurri e cristallini da non sembrare reali: si sarebbe accontentato anche di un crudele rifiuto da parte sua.
Ma nulla. Per Fleur, Ron non esisteva.
Esiste insensibilità peggiore che essere ignorato?
Avrebbe tanto voluto lanciare un Oblivion contro tutti gli studenti lì presenti, compresa lei, semmai avesse avuto il fegato e le capacità di compiere un gesto simile.
Corse via, la sua mente si affollava di ricordi sgradevoli; più si soffermava sull’occhiata sprezzante di lei, più biasimava il suo gesto impulsivo.
Sono stato uno stupido. Sei uno stupido, Ron, come diamine hai potuto fare una cosa simile?
Chissà cosa diranno George e Fred quando lo verranno a sapere… se non ne sono già a conoscenza, ovviamente.

“Sono un idiota! Come ho potuto fare una cosa del genere?”
“Aspetta, cos’è che avresti fatto esattamente?”
“Lui, lui ha…ehm… invitato Fleur Delacour al ballo”.
“Tu hai fatto che cosa?”
Ron alzò lo sguardo: sia Harry sia Ginny sembravano stessero mordendosi le labbra per non scoppiargli a ridere in faccia.
Scosse la testa affranto e fu costretto a ripetere per l’ennesima volta la sua frase del giorno “Non so proprio che cosa mi sia preso”.
E quello fu solo l’inizio delle sue disgrazie.




Ehm, salve a tutti!
Questa è la prima long che pubblico su questa sezione, spero davvero che piaccia a qualcuno.
Grazie per aver letto fin qui.
Cosmopolita

   
 
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