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Autore: MC_Outlaw    01/05/2015    5 recensioni
Mentre ancora le crepitanti fiamme continuavano a ridurre in cenere il cadavere, Slagg si voltò ghignante verso Rarity e le disse la frase che qualunque Cacciatore della Cripta prima o poi sentirà almeno una volta nella vita, fosse anche il suo ultimo istante “Benvenuti su Pandora!”
Genere: Azione, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Violenza
Capitoli:
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Cosa? Non ti sei ancora stufato e vuoi un'altra storia? Davvero? Beh, non vedo perché no... ok, allora mettiti comodo. Il buon vecchio Marcus sa già che cosa raccontarti!

Questa storia parlerà di guerre con i banditi, anche se molto diversi da quelli a cui sei abituato. E di un bottino, un enorme bottino, grande quanto quello contenuto nella Cripta di Pandora, per il quale i Cacciatori della Cripta sterminarono chiunque davanti a loro pur di riuscire ad accaparrarselo... e si, avrei fatto anche io lo stesso, ma l'età si fa sentire anche per me. Ci saranno anche grandi esplosioni, robot assassini, potenti armi... le MIE armi! Non comprarle da nessun altro o ti ammazzo, hai capito?!

A-hem... che dicevo? Ah, si! Ci saranno principesse da salvare, nuovi amici da conoscere ed amare, simpatici animaletti che ti saltellano attorno, buoni pensieri e sentimenti a non finire e... eh? Cosa? Un mucchio di stronzate? Beh, non posso mentirti, anche io all'inizio credevo che lo fossero. Ma fidati, se resterai con me vedrai che non mi sbaglio quando ti dico che non è così

Qui inoltre ti parlerò di Slagg l'Elementale, la nuova recluta dei Cacciatori della Cripta, un ragazzo di 20 anni circa e con degli occhioni azzurri che intenerirebbero anche un Thrasher infuriato, ma con una tale rabbia in corpo che gli farebbe pentire di non averlo ammazzato all'istante. Porta dei semplici pantaloni e delle scarpe da ginnastica, entrambi neri, ed una maglia bianca con sopra disegnati i simboli dei cinque Elementi utilizzati nelle nostre armi. Per intenderci sono una fiamma rossa per il Fuoco, una scintilla azzurra per l'Elettricità, una goccia verde per la Corrosione, un lingotto viola per la Scoria ed un'esplosione gialla per appunto l'Esplosivo... ma non devo anche darti lezioni su questo, vero?

Devi sapere che Slagg venne strappato via dalla Stazione Lunare dell'Hyperion mentre ancora gli uomini di Jack il Bello stavano facendo esperimenti con la Scoria su di lui, esperimenti di cui ancora adesso porta i segni, e non parlo solo del codice di riconoscimento che ha tatuato sul collo. Per colpa della Scoria che gli è stata iniettata nelle vene, le molecole del suo corpo sono diventate particolarmente instabili, anche se in realtà può controllarle con la mente ed utilizzare gli Elementi a suo piacere sul proprio corpo

Ma se si arrabbia e perde il controllo, può liquefare la sua forma fisica e ricrearla per dare vita ad una mostruosità in grado di usare le caratteristiche dei cinque Elementi... di cui ti ho parlato anche prima, nel caso te ne fossi già dimenticato. Lui stesso ha chiamato così questa sorta di trasformazione “Esperimento Vendicativo” perché è il risultato di un esperimento... e perché è molto vendicativo contro l'Hyperion per ciò che gli hanno fatto. Il suo nuovo aspetto quando lo fa è quello di un essere alto quasi tre piani e grosso come un Costruttore che inizia a secernere Scoria da ogni poro, dicendo addio a tutte le proprie armi ed iniziando a mollare sventole intrise di potere Elementale

Se non usa quella mutazione, come ti ho già detto, può iniettare il proprio corpo con gli Elementi oppure può semplicemente potenziare gli Elementi delle armi che usa. Gli torna utile soprattutto quando utilizza quelle Elementali delle armi Maliwan, le migliori sul mercato! Potrai trovarne una vasta scelta in vendita nel mio negozio, se mai ne fossi interessato!

Ma torniamo a noi. La nostra storia comincia in un caldo pomeriggio tra i terreni montuosi delle Highlands, appena prima della Wildlife Exploitation Preserve, dove Jack teneva il suo piccolo zoo personale per effettuare esperimenti con la Scoria anche sugli animali pericolosi di Pandora. La nostra storia comincia proprio con Slagg, che in quel momento aveva un'importante missione da portare a termine. La nostra storia comincia... con una battuta di caccia

 

Ormai erano settimane che Slagg gli era alle calcagna. Gli era stato affidato il semplice compito di dargli la caccia. Anche se, in realtà, era stato lui a definirlo semplice, considerando che il suo obiettivo era quello di uccidere un unico Skag, ovvero esseri abbastanza simili a cani ricoperti di scaglie e di tumori e con le fauci poste in verticale sul volto. Ma aveva scoperto in fretta che cercare di ammazzare uno Skag Incubo era tutt'altro che facile. Sono molto più infidi, veloci e soprattutto codardi dei normali Skag. Ti attirano ad inseguirli in una fuga continua grazie alle splendenti scaglie diamantine che gli crescono naturalmente sul dorso, portandoti nelle tane dei loro simili e lasciando agli altri il compito di farti a pezzi, iniziando a mangiarti solo dopo come degli avvoltoi. È un mistero come si possano essere quasi estinti, sta di fatto che lo erano e che proprio quelle loro scaglie, chiamate Diamanti Skag, fossero valutate un bel mucchio di soldi sul mercato dei gioielli

In ogni caso, ormai a Slagg poco importava della ricompensa per riportare le scaglie indietro, ucciderlo si era trasformata in una questione di principio. Aveva perso il conto di tutte le tane di Skag in cui era finito e di quanti di quegli esseri disgustosi aveva massacrato, senza però mai riuscire ad ammazzare lo sfuggente Incubo

Adesso però era finito in trappola. Gli stava correndo dietro da qualche minuto e lo stava spingendo proprio dove voleva lui, esattamente nella Wildlife, ormai chiusa e sigillata da tempo dopo la morte di Jack. Non c'erano tane di Skag li attorno, solo quelle abbandonate di qualche Stalker, ma anche se ci fossero ancora stati i loro abitanti non avrebbero certamente aiutato la sua preda. La sua mente già gridava alla vittoria

\Hehe...già vedo la mia Florentine che ti crivella...\

Stringeva con vigore la stessa SMG dei suoi pensieri, quasi impaziente di fare fuoco con lei, la sua arma preferita. Un mix di proiettili iniettati sia di Scoria che di Elettricità, il doppio letali ed efficaci contro qualsiasi nemico

La trappola era scattata con successo, ormai lo Skag aveva davanti a se soltanto un enorme portone d'acciaio chiuso ermeticamente. Si controllava intorno alla ricerca di una via di fuga, ma alla sua sinistra c'era solo un deposito abbandonato e anch'esso bloccato, mentre alla sua destra si trovava il mare, cosa ugualmente letale per la creatura dato che gli Skag non sanno nuotare

Slagg si avvicinò a piccoli passi verso le spalle della bestia disegnandosi sul volto un ghigno maniacale. La belva si girò, compiacendo il ragazzo della sua opera dato il volto traboccante di paura

“Oh? Non sai dove andare? Che peccato...” imbracciò l'arma pronta a sparare e mirò sulla testa dell'Incubo “Ti darò un biglietto di sola andata per il cimitero”

Ma si sa, l'imprevisto è sempre dietro l'angolo. E questo nonostante le dimensioni balzò fuori come un giocattolo a molla da una scatola. Esattamente al fianco dei due avversari si aprì un gigantesco ed enigmatico varco violaceo, talmente grande che anche un Costruttore o un Drago adulto ci sarebbero passati facilmente attraverso. Sembrava avere una sua gravità mentre attirava verso di se piccoli sassolini e goccioline d'acqua

La distrazione di Slagg durò quel tanto che bastò allo Skag per identificare il portale come una via di fuga e saltarci dentro con un unico scatto, suscitando la sorpresa e l'ira del Cacciatore

“Merda! Non pensare di scapparmi di nuovo!”

Non poteva certo lasciarselo scappare adesso, quindi senza neanche pensarci anche lui si gettò verso il portale. Più gli era vicino e più sentiva che la sua forza gravitazionale cresceva, ma non poteva più tirarsi indietro. Un solo balzo e si ritrovò in un attimo al suo interno

 

La traversata fu istantanea. Arrivò quasi immediatamente dall'altra parte ancora in piedi, cercando con lo sguardo il suo bersaglio. Ma senza neanche sapere come, per qualche motivo perse l'equilibrio e cadde per il lungo come una pera, picchiando la faccia a terra. Mormorò solo uno snervato “Ahi...” prima di provare a capire che cosa gli fosse successo. Non ebbe comunque bisogno di guardarsi molto in giro, ci arrivò non appena avvicinò la mano alla mascella per massaggiarsela. O almeno, quando avvicinò quella che prima era una mano

Si ritrovò al posto del solito arto un qualcosa di piatto e senza articolazioni, che riconobbe solo dopo una sbigottita analisi

“Che...uno zoccolo?”

Con sgomento per la scoperta, osservò anche l'altra mano, diventata anche quella uno zoccolo di colore arancione molto scuro, quasi castano. Inutile dire che una volta giratosi sulla schiena vide anche le gambe trasformate in articolazioni da equino, oltre ad una coda piuttosto corta e di colore marrone scuro come i suoi capelli. Vide anche che sul fianco aveva una specie di tatuaggio rappresentane il simbolo di pericolo radioattivo, però di colore viola anziché giallo

“Che cazzo mi è successo?! Sono diventato un cavallo!”

I pensieri per la sua nuova forma però passarono in secondo piano quando vide poco più avanti la sua nuova nemesi. Il pelo sulla schiena di colore bianco diamante non lasciavano il minimo dubbio, il gigantesco cane che gli stava in piedi li davanti era lo Skag Incubo, anche lui con un altro aspetto. L'unica differenza tra i due era che la bestia sembrava essersi già adattata al nuovo aspetto, non avendolo cambiato di molto. Quasi sembrò sorridergli beffardamente quando si voltò e scappò via lontano dal pericolo

“Eh no!”

Intenzionato più che mai a rimettersi in piedi, provò a pensare come un cavallo. Posizionò gli zoccoli anteriori dritto davanti a se, finendo però con lo scivolare dandosi anche una ginocchiata sui denti

“... ok, riproviamo...”

Tentò subito di rimettersi in quella posa, questa volta riuscendo a stabilizzare almeno le zampe anteriori. Decise quindi di passare a quelle posteriori e, per qualche grazia divina, riuscì a tenere dritte anche quelle. Certo tremava un po', ma stava in piedi... almeno fin quando non tentò di fare un passo. Senza più la stabilità dell'arto, finì per crollare sulla sua destra, osservando la direzione presa dallo Skag e ragionando sarcasticamente ad alta voce

“Bene. Ancora uno o due giorni e ci sono... vorrei almeno sapere dove se ne sia andato quel coso”

La risposta, purtroppo, era proprio davanti a lui. Non se ne era accorto subito ma la strada presa dallo Skag conduceva dritta verso un piccolo villaggio di cui riusciva a vedere alcune case molto rustiche ed un ponte

“Cazzo! È andato verso un centro abitato! Farà una strage se non sono armati!”

Sapeva bene che gli Incubi, quando non sono minacciati dalle armi o da cose simili, sono pericolosi esattamente come un qualsiasi Skag. Non poteva più aspettare per imparare a muoversi, doveva farlo punto e basta. Senza più pensare al come, iniziò a raddrizzare gli zoccoli in fretta e furia sperando di tenersi in equilibrio, ma più ci provava e più continuava a cadere su se stesso per la scarsa capacità di cui disponeva. Ormai aveva smesso di ragionarci e cercava anche di impugnare la Florentine in modo improbabile con lo zoccolo, riuscendo solo a calpestarla tirando nel frattempo altre facciate sull'erba

Mentre il suo numero di tentativi e fallimenti cresceva poté chiaramente udire uno strillo femminile proveniente dal villaggio. Non aveva idea di che cosa fosse successo, quell'urlo di donna poteva essere qualunque cosa e lui lo sapeva bene, ma era perfetto come catalizzatore per ciò che gli serviva. Immaginare lo Skag mentre sbranava una delle abitanti del villaggio era la giusta dose di rabbia in più che gli serviva per attuare quello che, per il momento, poteva essere definito “il piano B”

Concentrando la sua nuova rabbia per non aver fermato in tempo la bestia riuscì dare via alla modalità Esperimento Vendicativo. La sua forma da cavallo si era squagliata e non doveva più temere di non poter camminare: aveva un nuovo corpo, più grosso e dalla forma molto più simile a quello a cui era abituato, con due gambe, due braccia ed una colossale sete di sangue. Adesso che poteva finalmente muoversi di nuovo, si voltò verso la direzione presa dallo Skag e iniziò a correre sperando di arrivare in tempo per evitare un massacro

 

Con la sua stazza non gli ci vollero che pochi attimi per giungere al villaggio. Sperava di cercare gli abitanti e chiedergli se avessero visto l'animale passare ma si arrese quasi subito, anche perché tutto quello che vedeva intorno a se erano un sacco di altri cavalli, simili a com'era lui poco prima, che lo osservavano spaventati. Ma non aveva il tempo di pensare a loro, il suo obiettivo era l'Incubo, lo doveva trovare ad ogni costo

Un altro strillo di donna, quasi probabilmente la stessa che aveva gridato prima, misto a pesanti respiri di belva attirarono la sua attenzione verso quello che gli sembrava il centro della cittadina e con ritrovata foga si diresse in quella direzione

Lo Skag, o per meglio dire, il cane era li. Non c'erano però donne, solo uno strano cavallo dal manto grigio chiarissimo, quasi bianco, e con la criniera del colore del gelso che come lui aveva sul fianco un disegno, in questo caso però rappresentante tre diamanti romboidali azzurri. Ma il corno al centro della fronte gli dava la bizzarra idea che quello non fosse un cavallo, bensì una sorta di unicorno. L'incubo aveva messo con le spalle al muro la graziosa creatura, sbavando mentre sicuramente pensava di fare di lei il suo prossimo pranzo. Vederlo li gli fece subito perdere interessa nello scoprire che cosa fosse il cavallo, voleva solamente finire ciò che aveva cominciato nel modo più brutale possibile

Si avvicinò con passo pesante e fu impossibile non notarlo, riuscendo a far voltare sia lo Skag che l'unicorno. Il secondo senza più nessuno a minacciarlo si allontanò silenziosamente dal pericolo, mentre il primo osservava terrorizzato e fisso negli occhi Slagg. Poteva vedere tutta l'ira del ragazzo fuoriuscire come un vulcano dal suo sguardo celeste e ne rimase immobilizzato dal terrore. L'assordante e diabolica voce modificata dalla Scoria risuonò nel cranio della bestia

“E ADESSO MUORI, LURIDO INSETTO!”

Non poteva più aspettare, non sarebbe servito a niente il guaito spaventato dell'Incubo che lentamente cercava di indietreggiare. Slagg attendeva da troppo tempo di farlo.

Allungò il braccio destro blu intriso di Elettricità verso la bestia e la afferrò con forza, stringendo ed elettrificando il suo intero corpo ad eccezione della testa, che rimase fuori dall'enorme mano con il preciso obiettivo di essere afferrata con la sinistra, rossa ed intrisa di Fuoco. A quel punto non gli fu per niente difficile impiegare un po' di forza e letteralmente staccare via la testa dello Skag come fosse una bambolina di plastica. La bestia non emise un solo guaito di dolore da tanto che il ragazzo fu rapido nel farlo, e tutto ciò che restava ora dell'animale erano un tronco morto ed una testa strappata

Slagg contemplò qualche istante la fine che aveva fatto fare suo nemico e ciò che restava di lui, prima di esplodere in un grido di gioia

“Evvai!! Finalmente! Ci ho messo due settimane ma ti ho ammazzato, maledetto figlio di puttana! Booyaka!!”

Era fatta finalmente. Dopo tutto quel tempo passato ad inseguirlo la sua missione era finita ed il suo nemico era morto. Mentre Esperimento Vendicativo si annullava però iniziava a riscontrare un problema non di poco conto

“... eh, si, ma adesso come diavolo li prendo i Diamanti?”

Come se non fosse abbastanza, una volta che la Scoria sparì completamente e il suo intero corpo si ricompose i problemi divennero due. Si era già dimenticato di non avere un corpo umano, ma uno da pony, ed ancora dritto sulle zampe posteriori cadde di nuovo sulla schiena, finendo con il trascinare anche qualche santo assieme a lui. Ma ora aveva tempo, quindi poteva cercare di capire come mettersi in piedi senza alcuna preoccupazione

Non si accorse però di aver dato spettacolo con la sua forma mostruosa e con il massacro dello Skag. Mentre lui capiva per necessità come cadere senza farsi male, alle sue spalle si erano radunati sempre più cavalli, unicorni ed altri esseri simili ai primi ma con un paio di ali come dei pegasi. Non ci impiegò comunque molto a rendersene conto, più o meno il tempo di voltarsi per il leggero vociare di gruppo che si era creato. Continuava a non vedere nessun umano, solo cavalli e simili, realizzando solo dopo un concetto semplice anche se sbagliato in quel caso

\Ah, giusto... io ora sono uno di loro, probabilmente è per questo che li posso capire...\

Passò quindi a rivolgersi ai suoi nuovi simili

“Non dovete più preoccuparvi, l'ho ammazzato, non vi darà altri problemi”

Non ricevette però alcuna risposta nell'immediato, solo un aumentare del baccano ed un leggero indietreggiare della massa di equini. Non si era reso conto che non era lo Skag trasformato in cane a preoccuparli quanto piuttosto lui stesso dopo la sua precedente forma. Però non tutti ne erano intimoriti, almeno non l'unicorno bianco che aveva salvato poco prima e che si fece avanti tra la folla per vedere il suo salvatore. La notò immediatamente dato che era l'unica a guardarlo negli occhi e, quando aprì bocca per parlare, si accorse essere una donna

“Tu...chi sei?” chiese, incuriosita ed intimorita al tempo stesso

“Oh, hai ragione, non mi sono neanche presentato. Piacere, il mio nome è Slagg. Tu invece... ce l'hai un nome?”

“Io... certo, mi chiamo Rarity”

“Beh, piacere di conoscerti allora” per un breve momento riuscì a mettersi in piedi dritto, ma dopo pochi attimi barcollò e ricadde sulle ginocchia di destra. Evitando di imprecare, continuò a parlare a Rarity di ciò che lo aveva colpito del suo aspetto “Mi toglieresti una curiosità? Perché hai quel corno in testa?”

“... come perché? Perché sono un unicorno” rispose, stranita per la domanda

“Hah... certo. Come se esistessero per davvero gli unicorni”

“Ma di cosa stai parlando?”

“Sto parlando del fatto che gli unicorni sono solo animali immaginari. Il tuo cos'è, una specie di malformazione?”

“Malformazione? Non esistono gli unicorni? Ma sei sicuro di stare bene?”

“Si, sto più che bene, anzi... ecco, ci sono!”

La piccola discussione diede il tempo all'Elementale di imparare almeno a stare in piedi dritto, dandogli quindi anche la possibilità di osservare meglio chi lo circondava. Effettivamente si rese conto che non era lei l'unica ad avere un corno sulla testa, c'erano molti altri come lei. E la stessa cosa valeva per quelli alati. Lo spettacolo lo lasciò vagamente confuso

“Che diavolo...ma dove sono finito?”

“Non...sai dove sei?” gli chiese Rarity, ormai in confusione quanto lui “Ti trovi a Ponyville... sicuro che sia tutto a posto?”

“Ponyville...? Non ho mai sentito di questa città su Pandora”

“Ehm... Pandora?”

“Uff... si, Pandora, il pianeta dove ci troviamo! Hai presente?” gli rispose lui spazientito. Non si rendeva ancora conto che l'unicorno bianco non aveva la minima idea di che cosa stesse parlando

“Slagg... credo che tu abbia battuto la testa”

“Ma di che parli?”

“Non so di cosa ti sia convinto, ma il nostro pianeta si chiama Terra, non Pandora”

Le ultime parole fecero si che Slagg si preoccupasse davvero

“...Eh?! Terra?! No no no... aspetta, mi stai prendendo in giro vero?”

Avendo ancora i pantaloni addosso, fece scivolare fuori con qualche colpetto il suo Dispositivo ECHO dalla tasca. Ci volle un po' di tatto e di precisione perché riuscisse ad attivare la funzione di mappa della zona con quei mattoni che si ritrovava al posto delle dita. Fece quindi segno a Rarity di avvicinarsi e lei, anche se un po' riluttante, accettò l'invito. Rimase sbalordita del complicato aggeggio che aveva davanti

“Ecco, visto? Siamo nelle Highlands e...”

Si rese conto solo a quel punto che si sbagliava. Non era più nelle Highlands e se lo era l'ECHO non riusciva a tracciarne la mappa. I casi quindi erano due: o si trovava in una zona inesplorata, cosa impossibile dato che gli altri Cacciatori gli avevano mostrato il pianeta per intero, oppure quelle non erano davvero le Highlands, anzi, quello non era davvero Pandora

“...oh, merda...” disse, decidendo di puntare sulla seconda opzione. Ebbe anche un lieve sobbalzo quando il suo ECHO venne circondato da una luce azzurrina e cominciò a levitare raggiungendo il muso dell'unicorno al suo fianco. Si voltò verso di lei e notò che anche il suo corno era illuminato della stessa aura colorata

“Che cos'è? Non ho mai visto nulla di simile prima...”

I suoi occhi luccicavano mentre studiava avidamente il marchingegno, ansiosa di scoprire come funzionasse a cosa potesse servire. Gli occhi del Cacciatore invece erano fissi sul corno di lei, illuminato di luce innaturale per l'uso dei poteri magici. La sua prima intenzione fu quello di avvicinare uno zoccolo per toccarlo e capire come lo stesse facendo, senza che lei si accorgesse di nulla. Non fino a quando non riuscì a posarlo sulla strana estremità della sua testa, constatando senza dubbio che quello fosse un osso e che fosse anche lievemente caldo. Purtroppo durò poco, giusto il tempo che lei sentì il contatto fisico

“... che stai facendo?” gli chiese, intimorita dal gesto ambiguo

“Io... niente, volevo solo capire cosa fosse questa luce...” abbassò lo zoccolo, osservandolo e vedendo che era ricoperto da una strana polverina luccicante

“Beh, nulla, è solo la mia magia”

“Ppfft, certo, magia. Prima gli unicorni, adesso questa. E poi mi dirai che i pianeti sono piatti...”

“Non mi credi?” domandò lei in tono di sfida. Per qualche motivo, chi aveva davanti sembrava davvero non conoscere la magia degli Unicorni

“Certo che no” rispose convinto. Non poteva certo credere di punto in bianco che la magia esistesse. Sapeva e gli avevano insegnato che tutto ciò che lo circondava era scienza applicata a materiali pericolosi, ma aveva ancora molte cose da imparare. Una delle quali era di non sfidare mai una unicorno orgogliosa

Ormai la frittata era fatta, non avrebbe mai dovuto mettere in discussione l'esistenza della magia. Rarity posò a terra l'ECHO e passò a prendere di mira un bersaglio ben più grosso, tipo un pony della sua stazza. Con un piccolo sforzo in più riuscì a circondare Slagg con la propria magia e a sollevarlo magicamente da terra, spaventandolo non poco dato l'attacco a sorpresa. Non aveva più il terreno sotto gli zoccoli e non capiva come fosse possibile, senza contare che per divertirsi un po' con lui Rarity cominciò a farlo roteare a mezz'aria come se fosse un elica

“Hey! Che succede?!” ci mise poco a rendersi conto di essere circondato dall'aura di Rarity, sia da se stesso sia dallo sguardo beffardo dell'unicorno “Sei tu a farlo?! Mettimi giù!”

“Adesso che mi dici? Credi ancora che non sia magia?”

“Va bene, va bene, ti credo! Ma adesso rimettimi a terra!”

Sorridendo per la sua reazione esageratamente spaventata, fece come dettogli e lo rimise con gli zoccoli a terra. Purtroppo la sua stabilità era ancora precaria e non ci mise molto a cadere di lato, trattenendosi dal fare piazza pulita di gente lassù in cielo. Sospirò alleggerito quando sentì di essere di nuovo a contatto con il suolo, senza aver ancora del tutto digerito lo scherzetto di Rarity

“Senti, dato che parli così tanto della magia, perché non la usi per farmi ritornare al mio aspetto originale?”

“Il tuo aspetto originale?” chiese per l'ennesima volta l'unicorno, con giusta confusione

“Si. Io non sono per davvero un cavallo... e non so spiegarmi come lo sono diventato. So solo che ho attraversato un portale e... beh, da umano sono diventato così”

Gli occhi di Rarity brillarono di ammirazione alle parole di Slagg

“Un umano? Davvero?! Ma questo è stupendo! Potevi dirmelo prima, la mia amica Twilight mi ha detto di averne visti molti e mi ha attaccato addosso una curiosità di vederne almeno uno che non ti immagini! Allora è per questo che non sapevi nulla di unicorni e magia!” lo osservò poi per qualche secondo “Hai detto che sei passato per un portale? Anche lei si riesce a trasformare da pony ad umana semplicemente attraversandolo da quello che ci ha detto”

Slagg dovette ricredersi. Non aveva pensato che il portale che aveva attraversato prima avrebbe potuto avere un effetto così radicale su di lui stesso. Gli avevano parlato di cose simili definendoli degli Wormhole, portali per altre dimensioni completamente diverse da quella a cui era abituato e che si aprono ogni tanto senza apparenti spiegazioni logiche. Se ci era finito dentro e quello che diceva Rarity era vero, non era così difficile pensare che la magia potesse esistere da quella parte, né che il fatto di essere diventato un pony, e non un cavallo come pensava lui, forse voleva dire che per lui avere quell'aspetto sarebbe stato più normale. Ma conosceva troppo poco degli Wormhole per dirlo con certezza, l'importante era continuare a discutere di un'altra faccenda che gli premeva particolarmente

“Ah, quindi dici che se rientro nel portale ritorno umano anche io? Bene! Allora devo solo tornare...” i suoi occhi si spostarono nella radura sulla quale era atterrato assieme allo Skag, notando che però dove prima c'era il portale adesso c'era solo il nulla. Non poteva sbagliarsi, il suo senso dell'orientamento non sarà stato esattamente il massimo ma ricordava bene il ponte “...da dove sono arrivato... ma mi sa che si è chiuso” si batté uno zoccolo sulla fronte “Beh, ora sono nella merda fino al collo. Come cazzo faccio a tornare indietro?!”

“Se vuoi, puoi venire con me!” esclamò Rarity, facendogli velatamente notare l'ovvio

“Ah, giusto! Tu e la tua amica mi hai detto che potete creare un portale! Perfetto, allora ti seguo. Ma non vengo senza di lui” disse indicando il cadavere dell'Incubo e facendo salire lo schifo all'unicorno

“Bleah... perché te lo vuoi portare dietro? Insomma... ora è... morto...”

“Si, ma ha ancora quello che mi serve. Devo solo sperare che anche lui ritorni normale dopo che avrà passato quel portale” si voltò quindi verso Rarity, con fare imbarazzato “E dovresti portarlo tu, io... ho qualche difficoltà”

Per quanto il contatto non sarebbe mai stato diretto, la giovane unicorno dimostrò subito quanto fosse schizzinosa anche solamente guardando da lontano il corpo senza vita dell'animale. Ma se era così importante per Slagg non si sentiva certo di rifiutarsi

“... va bene, allora...”

Quasi con la paura di risvegliarlo dalla morte, iniziò a sollevarlo lentamente e tenendolo costantemente d'occhio, facendo cenno a Slagg di seguirla. Lui, anche se a piccoli passi, cominciò a trottarle dietro facendosi largo tra la folla di curiosi che ora riusciva a vedere meglio sia l'animale morto che il suo carnefice. Io due non ci misero molto ad allontanarsi da loro e il tempo bastò al Cacciatore per imparare a muoversi senza paura di cadere di lato o in avanti, ed anche per far trovare qualche parola adeguata all'unicorno

“A proposito... non ti ho ancora ringraziato per avermi salvata da... questo animale. Ma... era davvero necessario ucciderlo?”

“Certo che lo era. E comunque non devi ringraziarmi, salvare te è stata solo una conseguenza. Questo maledetto Skag era la mia preda già da tempo, non l'avrei mai lasciato andare via vivo”

“Ma... perché? Cosa ha fatto per meritarselo?”

“Da come ne parli non credo che esistano qui da voi. Beh, devi sapere che da dove vengo io gli Skag sono animali immondi. Divorano qualunque cosa capiti loro a tiro: rifiuti, persone, animali, a volte anche altri loro simili. Sono particolarmente feroci ed attaccano tutto quello che vedono muoversi. Solitamente è una questione di sopravvivenza, o noi ammazziamo loro oppure loro ammazzano noi”

“Sembra orribile...”

“Ci si fa l'abitudine”

I pensieri di Rarity si fecero cupi. Chissà che cosa aveva fatto di tanto grave quella bestia per essere uccisa, e chissà cosa sarebbe capitato a lei se Slagg non fosse intervenuto. Erano solo pochi pensieri, ma grazie ad essi iniziò a provare uno strano senso di ammirazione nei suoi confronti, vedendolo con occhi diversi da prima. Non le era mai capitato prima, o almeno non in modo sincero

 

Il luogo dove lo condusse era immenso. Un gigantesco castello che pareva essere stato costruito con un raffinatissimo cristallo traslucido. Persino le torri che lo contornavano sembravano essere delle ramificazioni squadrate in modo perfetto con una a lui misteriosa arte architettonica basata sul cristallo. Tutta quella lucentezza non poté che abbagliare e meravigliare Slagg, abituato fino a quel momento solo a costruzioni tristi ed in rovina, persino nella grande città volante di Sanctuary non c'era nulla del genere e sicuramente Opportunity non era niente di tanto maestoso

Era talmente assorto dal contemplare la costruzione da non rendersi neanche conto del rapido viaggio della nuova amica al suo interno, appena ritornata con un braccialetto sollevato dalla magia

“Eccomi! Ti ho portato questo, indossalo!”

Il Cacciatore si voltò senza neanche chiedersi dove l'avesse preso e osservò il gingillo portato dall'incantesimo di Rarity. Sembrava un braccialetto di plastica come tanti, senza niente di particolare, ma pensando di farle un piacere infilò lo zoccolo all'interno dell'oggetto levitante

“Così va bene?”

Con un piccolo scatto, l'unicorno chiuse il bracciale e Slagg venne avvolto da una luce abbagliante. Qualche attimo dopo il suo corpo tornò alla forma di essere umano, sorprendendolo non poco

“Bene, funziona!” constatò sorridente Rarity

“Ma che cosa...?!” disse invece lui, sbalordito, ammirando il suo nuovo anche se vecchio aspetto

“Lo ha inventato Twilight. Dato che è stata un paio di volte nel mondo degli umani, ha pensato di non perdere l'abitudine a muoversi con due gambe o a usare le mani. Quindi usato i suoi poteri magici per creare questi bracciali. Permettono a chi li indossa di assumere l'aspetto che avrebbero nell'altro mondo!”

“La tua amica è un genio. Ora mi sento molto più a mio agio. Grazie!” le disse mentre si massaggiava le parti su cui si era fatto male nel cadere più volte. Poi un pensiero gli balenò nella mente “Se fa trasformare nelle forme dell'altro mondo, forse anche il cadavere dello Skag ritornerà normale se glielo faccio indossare. Ne hai mica un altro? Così mi prendo quello che mi serve da lui e lo levo da in mezzo alla strada. Sta già iniziando ad appestare l'aria”

“Io... certo, vado a prenderlo subito”

L'unicorno bianco ritornò a galoppare all'interno del castello per vie inesplorate, mentre il Cacciatore tornò a saggiare il proprio corpo. Doveva essere sicuro che quel portale non avesse sballato i suoi dispositivi e per assicurarsene utilizzò la tecnologia Digistruct per materializzare tra le sue mani la Florentine da dove l'aveva abbandonata per necessità, in mezzo a quella radura. L'operazione avvenne con successo, l'arma era appena rientrata in suo possesso con assoluta perfezione e senza nessuna parte fuori posto. Per completare l'operazione, testò con successo che l'arma era riuscita a rientrare nel proprio deposito Digistruct, appena in tempo perché Rarity potesse fare ritorno con uno dei magici braccialetti

“Ecco, tieni” disse consegnandoglielo

Il ragazzo si avvicinò al cadavere della bestia e vi infilò l'oggettino alla zampa, ammirando da fuori alla trasformazione. Per sua fortuna aveva pensato bene, lo Skag tornò alla sua forma originale, persino la testa anche se non era più collegata. Adesso la giovane equina poteva vedere il vero, mostruoso aspetto di una di quelle sudicie bestie. Le fauci spalancate in mezzo agli occhi e il tanfo maleodorante che emanava erano abbastanza da farle intendere che razza di mostro fosse

“Per Celestia... è orrendo...”

“Già, e non ti hanno mai morsa” con sua somma gioia poté constatare che le gemme diamantine sul suo dorso erano in perfette condizione. Il bagliore alla luce del sole non poté non distogliere l'attenzione dell'unicorno dal disgustoso spettacolo ad uno ben più adatto a lei

“Wow... che cosa sono quelle? Sono splendide...”

“Questi, mia cara, sono chiamati Diamanti Skag” senza la minima esitazione, Slagg ne strinse uno e mettendoci tutta la forza che disponeva lo strappò via dalla schiena del cadavere, facendo sussultare Rarity “Valgono una fortuna, molto più delle Perle di Skag. Mi è stato commissionato di ucciderlo per prendere queste gemme e riportarle indietro... ma a me interessava solo di poterlo localizzare sulle Highlands. Se vedo che vendendole io ci posso guadagnare di più, non ci penso neanche a dargliele a quel tizio”

“A-Aspetta... quindi tu gli stavi dando la caccia per quelle?! Io credevo che... non lo so, ti avesse mangiato qualcosa di importante o...”

“Niente di tutto quello. A me interessavano solo queste piccoline... qualcosa di appartenente ad una specie in via di estinzione ha un valore astronomico! Hahaha!”

Più rideva, più ne strappava. Più ne strappava, più la sua risata si faceva maniacale e più Rarity si sentiva male nel vedere il modo in cui quel cadavere veniva in qualche modo umiliato e profanato. Il Cacciatore incontrò infine il più grande dei Diamanti, ma questa volta non voleva venire via tanto facilmente. Dovette utilizzare due mani e ancora più forza per riuscire ad ottenerla, finendo poi con lo strappare anche parte della colonna vertebrale dell'animale, donando a Rarity un conato di vomito. Per lui invece era diverso, dopo tutto quel tempo passato a cacciarlo era una soddisfazione immensa poter finalmente martoriare il suo corpo senza vita. Si voltò infine verso di lei e gli porse l'enorme gemma ancora grondante di sangue ed attaccata alle vertebre

“Questo è per te. Un ringraziamento per aver distratto lo Skag mentre arrivavo”

“D-Distratto?!”

“Certo! Se quella bestia non si fosse fermata con l'intenzione di divorarti, a quest'ora chissà dove sarebbe. Questa puoi averla tu, io ho già un mucchio di soldi anche solo con le altre”

“N-No, grazie, tienila pure tu...” finì lei, trattenendosi dal rigettare

Dato che finalmente si era fermato, poteva vedere meglio Rarity. Il suo volto era quasi verde e non riusciva neanche a posare gli occhi sullo Skag, facendogli capire la situazione

“Oh, capisco... hehehe. Non sopporti questo spettacolo, vero? Beh, mi dispiace per te. Io lo trovo magnifico! Averlo ucciso ha dimostrato chi è il più forte e mi permette di fare di lui tutto ciò che voglio! È meraviglioso poter uccidere!”

Le parole di Slagg cambiarono nuovamente la visione di Rarity su di lui. Prima lo aveva visto come un mostro, poi come un amico e adesso non sapeva cosa pensare di lui. Ma solo dai modi, da come parlava e da come sogghignava aveva capito che ciò che si trovava davanti a lei aveva perso da tempo la propria umanità. Il ragazzo, ora che aveva preso tutto, poté finire l'opera. Puntò il braccio destro in avanti contro lo Skag, dicendo prima a Rarity

“Non mi aspetto che tu la capisca, ma c'è una frase perfetta per queste occasioni. Mi viene in mente ogni volta che ammazzo qualcuno o qualcosa... la prima volta che la senti non ha tanto senso, e qui sulla Terra ne potrebbe avere ancora di meno, ma fidati quando ti dico che se sei come me ti accompagnerà per sempre...” Il braccio del ragazzo iniziò a crepitare e in pochi istanti prese fuoco, riversando una cascata di fiamme sul corpo dello Skag perché potesse bruciare e non infastidire più nessuno li intorno con la sua presenza. Lui lo osservava, con un macabro sorriso perverso in volto, al contrario di Rarity che osservava immobile dalla paura il tremendo spettacolo. Tutta l'ammirazione che provava prima non era certo andata via, in fondo le aveva salvato la vita, ma si era trasformata in qualcosa che non riusciva più a spiegarsi

Mentre ancora le crepitanti fiamme continuavano a ridurre in cenere il cadavere, Slagg si voltò ghignante verso Rarity e le disse la frase che qualunque Cacciatore della Cripta prima o poi sentirà almeno una volta nella vita, fosse anche il suo ultimo istante “Benvenuti su Pandora!”

Quelle parole sarebbero risuonate a lungo nella mente sconvolta dell'unicorno. Non sapeva cosa sarebbe successo da li in avanti, ma sicuramente pensava che non sarebbe stato nulla di buono

 

 

 

 

 

Salve a tutti ragazzi, qui MC Outlaw con una nuova fanfiction. In realtà è possibile dire che sia “riciclata” in quanto Slagg è un personaggio che ho ripreso da una fic che ho praticamente abbandonato. Ma mi piaceva e non volevo che almeno lui andasse sprecato, quindi... eccolo qui, pronto a massacrare bambini e cuccioli ad Equestria! Spero che possa interessarvi ciò che ho intenzione di scrivere, perché pochi sono gli universi a mio avviso che raggiungono la cattiveria e l'ilarità di Borderlands. E trasportarla ad Equestria è un buon modo per mostrare cosa vuol dire non avere pietà a chi invece ne ha anche fin troppa. Oppure gli insegneranno a mostrarla, ogni tanto, magari durante le feste? Lo scoprirete

MC Outlaw

 
   
 
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