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Autore: ___Page    06/05/2015    6 recensioni
Contraggo le dita stringendo quello che ho ormai capito essere uno stelo e mi porto il fiore davanti al viso mente mi rimetto supina, un braccio abbandonato sulla fronte.
Sorrido felice, come raramente lo sono stata nella mia vita, come ancora non mi sono abituata a essere da un anno a questa parte.
Un tulipano rosso.
Un fiore romantico di per sé ma che per me, per noi, ha un significato ancora più bello.
*Seguito di 'Amazon Lily- My favourite flowers shop in town' di cui si consiglia la lettura per apprezzare meglio questa storia*
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Margaret, Trafalgar Law, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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-Una cerimonia magnifica davvero! Kaya era bellissima e Usopp… ti giuro è sempre stato bravo con le parole ma con le promesse che le ha fatto si è superato! Ha detto che…- mi blocco nel recepire un suono strozzato, l’annaffiatoio a mezz’aria, lasciando perdere i vasetti di belle di giorno nel retro per girarmi verso la porta che da sull’esterno.
Accigliata, poso il tutto sul tavolo e mi accosto per capire cosa sta succedendo.
Non appena lo metto a fuoco mi ritrovo a sgranare gli occhi.
-Franky ma… Stai piangendo- affermo picchiandomi i palmi sulle cosce -Perché stai piangendo?!-  domando incredula.
-Ma cosa dici io non sto piangendoooo!- ulula, portando l’avambraccio tatuato ad asciugarsi gli occhi -È che io a-adoro i matrimoni!- singhiozza, cercando di calmarsi mentre io sorrido intenerita.
Mi guarda con gli occhi umidi e io scuoto appena la testa.
È davvero irrecuperabile.
-Non è che avresti un fazzoletto?! Il mio è già inservibile e non vorrei usare la camicia- mi domanda e io sbuffo una mezza risata prima di invitarlo a entrare, spostandomi poi a prendere il rotolo di carta assorbente.
Il tempo di allungarglielo e il suono del campanello attira la mia attenzione ma la voce che lo segue mi fa gelare il sangue nelle vene.
-Yuhuuuuu?! C’è nessuno?!?!-
Sgrano gli occhi, inorridita.
Non può essere davvero lei.
No, ti prego.
-Margaret?!?!?- cinguetta e io mi guardo intorno valutando se spedire fuori Franky e nascondermi da qualche parte, abbandonando subito l’idea, per quanto allettante.
-Ma chi è?!- mi domanda accigliandosi il mio fornitore.
-La cugina di Law- mormoro sconsolata.
Faccio un profondo respiro per darmi coraggio e mi avvio verso il locale, le mani appese al tascone del mio grembiule lilla.
Varco la soglia del retro  e me la ritrovo lì, appoggiata al bancone che si guarda intorno con apparente interesse.
Metto su il miglior sorriso che riesco a sfoderare mentre avanzo verso di lei.
Non è che mi stia antipatica eh!
Diciamo che è una ragazza ingenua, quello sì, ma antipatica no davvero solo che è… è…
Stupida!
Paurosamente stupida!
Insomma non sto parlando di cultura, davvero, una volta ho avuto una cliente che pensava che Anna Karenina fosse una stilista russa, e di fama mondiale per giunta, ma non è quello il punto.
-Ciao Baby!- la saluto un po’ tentennante e lei si gira a guardarmi, sgranando gli occhioni blu e contornati da tonnellate di mascara.
-Margaret, tesoro! Come stai?!- si sporge oltre il bancone per stritolarmi in un abbraccio che ricambio cercando al contempo di non morire soffocata.
Non riesco a rispondere in debito di ossigeno ma anche se fosse non credo le interessi davvero perché si stacca subito da me e ritorna a dedicare attenzione al negozio.
-Quanti fiori!- esclama -Li vendi?!-
La fisso interdetta qualche istante.
Ecco, capite ora di che parlavo?!
La tentazione di risponderle “Oh no! Faccio pagare il biglietto d’ingresso, è come un tour turistico” è forte ma la sopprimo.
Il sarcasmo è divertente solo se chi hai di fronte lo capisce, altrimenti diventa una cattiveria gratuita.
-Sì certo!- le dico sorridendole, quasi intenerita ora.
Con la madre che si ritrova non deve avere avuto vita facile.
-Che forza!- afferma, mordendosi appena il labbro inferiore.
Assottiglio appena lo sguardo, studiandola.
È come una bambina, che si entusiasma con poco o niente.
Non deve avere avuto molto tempo per farlo quando era piccola.
-Te ne piace qualcuno in particolare?!- le domando dopo un po’, prendendola alla sprovvista.
Mi osserva alcuni istanti prima di riaprirsi in un sorriso, allungare il braccio e indicare qualcosa oltre le mie spalle.
-Quelle- afferma, un po’ incerta, proprio come una bimba in un negozio di giocattoli.
Mi giro, le braccia incrociate sotto il seno, rendendomi ora conto di non avere richiuso la porta del retro e che il tavolo con sopra le belle di giorno di cui mi stavo occupando è perfettamente visibile da qui.
Sorrido tra me.
La bella di giorno, con i suoi colori sgargianti, è simbolo di civetteria.
In pochi passi, torno verso il tavolo, scegliendo una piantina dai fiori viola-blu e rosa e ritorno al bancone pesca per incartargliela.
-Che fai?!- mi domanda, piegando il capo di lato.
-Te la preparo da portare via- mormoro, prima di lanciarle un’occhiata di sottecchi -È un regalo-
La vedo illuminarsi e il cuore mi si allarga un po’.
Sembra sul punto di mettersi a saltare.
-Non sono piante difficili, si adattano quasi a tutti i climi e terreni e resistono anche se non bagnate spesso- le spiego esperta -E la sera…- appoggio delicate due dita alla base di uno dei fiori e tiro in avanti per far chiudere i petali.
-Si chiudono?!- domanda, sgranando gli occhi.
-Sì!- annuisco sorridendo davvero colpita dalla sua semplicità -Sono come le belle di notte ma al contrario- concludo, rendendomi conto che è vero.
Law una volta mi ha detto che io sono come una bella di notte.
Un’ingenua bambina all’apparenza che però quando vuole sa essere donna.
E Baby, ora me ne accorgo, nasconde la sua innocenza dietro questo fare da civetta, probabilmente per fingere che non le manchi il fatto di non avere avuto un’infanzia normale.
Un padre che non ha voluto saperne di lei.
Una madre che le ha riversato addosso tutte le sue speranze e i suoi sogni mancati, programmandole la vita senza lasciarle la minima libertà e che, l’ho visto bene in queste settimane, non fa che farla sentire stupida e inutile.
Il cuore mi si stringe adesso, mentre la guardo con occhi diversi.
Mi spiace non avere avuto modo di passare del tempo da sola con lei.
Alvida era sempre in mezzo.
Magari però, ci saranno altre occasioni in futuro.
-Io dico che c’è un altro fiore adatto a lei-
Ci voltiamo entrambe verso Franky che si è accostato alla porta e si è appoggiato allo stipite con fare da consumato playboy.
Sollevo un sopracciglio, sentendomi molto Law, ma lui mi ignora, gli occhi puntati su Baby, prima di avanzare verso di lei che lo osserva con tanto d’occhi, un braccio piegato dietro la schiena.
-Te l’hanno mai detto che sei super, piccola?!- soffia, senza mettersi nella sua ridicola posa, un dettaglio che mi stranisce non poco ma mai quanto la reazione di Baby.
Anziché tirargli un cartone in faccia, si illumina, sorride e poi arrossisce pure.
E il rossore aumenta quando Franky riporta il braccio davanti a sé, porgendole un fiore rosa acceso che sembra quasi avere i petali accartocciati e fatti di cartapesta.
-È una suuuuuuuuper rosa muschiata!- le dice mettendosi un’istante nella sua posa preferita e facendola sobbalzare un attimo prima di tornare a porgerle il fiore -Significa “bellezza”- mormora, muovendo su e giù le sopracciglia e io sono al limite per quanto riguarda trattenere le risate.
Questa è la scena più surreale a cui abbia mai assistito.
E ne ho viste tante!
Baby è praticamente senza parole, più che una rosa muschiata Franky sembra averle appena dato un anello.
Scuoto la testa divertita e anche Baby ora sta ridendo di cuore.
-Ora vado! Grazie ancora davvero!- ci dice prima di avviarsi e lanciando un’ultima occhiate alle sue spalle quando Franky la saluta con un “a presto piccola”.
La porta si richiude alle sue spalle e io sposto la mia attenzione sul mio fornitore che, ancora in fissa sul corridoietto, si sistema il colletto della camicia con un gesto secco, prima di passarsi una mano sul ciuffo accuratamente ingellato.
Quando si gira verso di me si blocca nel trovarmi con un sopracciglio alzato.
-Che c’è, sorella?!-
-Una rosa muschiata?!- domando con un’occhiata eloquente.
Lui sgrana appena gli occhi.
-Significa “bellezza capricciosa”- gli faccio notare e lui resta fermo e zitto solo un attimo prima di scrollare le spalle.
-E che male c’è?!- mi domanda, mentre fischiettando si sposta nuovamente nel retro.
È il mio turno di sgranare appena gli occhi e poi tornare a sorridere.
No, ha ragione lui.
Baby merita di essere apprezzata così com’è.
E non c’è assolutamente niente di male in questo.
 
 








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Bella di giorno 

Fioritura: Giugno - Settembre. 

Significato:
Civetteria. 

Storia e curiosità: Pianta rampicante o srisciante, che tende ad avvilupparsi ad altre, i cui fiori, al contrario della Bella di notte, si chiudono la sera e aprono di giorno, sprigionando un aroma vanigliato. Diffusa in tutto il mondo, è originaria dell'Europa e dell'Asia e vanta più di 250 specie, i cui fiori vanno dal bianco al blu violetto. La loro sensibilità alla luce è tale che con il cielo nuvoloso i fiori possono restare chiusi anche tutto il giorno. 



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Rosa Muschiata

Fioritura
: Primavera - Estate.

Significato: Bellezza capricciosa. 

Storia e curiosità: Il nome rosa muschiata è l'adattamente linguistico di rosa mosqueta, che identifica non un'unica specie di rosa ma una gamma più ampia di fiori, scoperte dai conquistadores in Sud America dove gli Araucani, una tribù cilena precolombiana, ne faceva largo uso per i suoi effetti benefici. Predilige i climi freddi ed umidi e dai suoi semi è possibile estrarre un olio largamente utilizzato in cosmesi e nella cura del corpo, grazie alle sue proprietà rigeneranti ed elasticizzanti. 
  
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